Ringrazio l’amico Angelo per essere il primo ad accomodarsi nel salotto messo a disposizione per gli amici che vogliono dialogare con me. Da anni ormai ci lega una fraterna amicizia, fatta di lavori di conquiste, di lotte letterarie, di discussioni vivaci dalle quali sono emersi frutti, a mio parere assai validi. A lui debbo uno dei regali più belli per i miei ottant’anni: il saggio che ha dedicato al mio lavoro di bibliotecario e di scrittore per ragazzi al quale ha lavorato a lungo. Dirgli grazie è poco. Comunque sono grato a lui e all’Editore Liguori per avermi accordato il permesso di inserire in questo sito il suo contributo nel volume Marino Cassini. Scrittore per ragazzi, animatore critico e saggista
INTRODUZIONE Angelo Nobile
Marino Cassini ricopre un ruolo rilevante nel panorama della letteratura per ragazzi dell'ultimo cinquantennio. Non vi è praticamente genere narrativo nel quale non si sia felicemente cimentato, con originalità di invenzione, eleganza e pulitezza di stile, impegno sociale e civile, aderenza alla verità storica, fedele ricostruzione di quadri di civiltà e sapiente creazione di intrecci, con spiccato gusto per la suspense e il mistero. La sua produzione letteraria spazia dal giallo alla fantascienza, dal racconto umoristico all'avventura, dal romanzo storico all'autobiografia, dal libro di impegno ecologico al libro-denuncia. Gli scenari, sul piano dell’ambientazione storica, sono i più disparati e imprevedibili: la società aristocratica dell’antico Egitto (Lo schiavo del faraone), la società democratica greca, con i valori dell’agon (La grande olimpiade), il cupo clima dell’inquisizione nella Spagna cinquecentesca (Il tesoro del medico di Toledo), le vicende della seconda guerra mondiale, ambientate nei paesi nordici (La battaglia dell’acqua pesante), o negli abissi marini (Torpedini umane), o che fanno da sfondo al romanzo autobiografico Cirò. Talora è l’amata biblioteca al centro della narrazione, e sono i libri ad assurgere al ruolo di protagonisti, come ne I libri sbiaditi e in Edo. Sfida alla “De Amicis”, appena edito; talaltra la vicenda è calata nella società odierna, con storie tra l’assurdo e il paradossale, che richiamano quella “realtà romanzesca” che per anni è comparsa sulla “Domenica del Corriere”, ora cessato. La sua scrittura agile e robusta, spesso ravvivata da una vena di umorismo, propria dell’autentico “tusitala”, di singolare fascino narrativo, , coniugandosi con una trama avvincente, cattura e tiene desti l’interesse e la curiosità del lettore, fino allo scioglimento finale, mai banale, spesso geniale e imprevedibile. E’ una scrittura non seriale né dozzinale, all’insegna dell’autenticità, che si connota per senso di responsabilità nei confronti dei giovani lettori, sempre coerentemente fedele a un codice deontologico non scritto. Narratore per vocazione, Cassini scrive per diletto, divertendo e divertendosi, ma al tempo stesso senza mai perdere di vista gli esiti educativi e formativi propri di ogni buona lettura. Non ha mai seguito mode effimere, né ha opportunisticamente coltivato modalità di scrittura redditiziamente “trasgressive” (ormai, nella loro monocorde serialità e ripetitività, pedissequamente conformistiche), né cavalcato temi alla moda sull'onda di un successo momentaneo, ma si è sempre mantenuto fedele ai principi cardine già enunciati da Alcott: ‹‹É un buon libro per ragazzi quello che si apre con aspettazione e si chiude con profitto››. Laddove il termine “profitto” è da intendersi in senso ampio, come coinvolgimento emotivo, esperienza di piacere e di intima gratificazione, e quindi come incentivo/motivazione a ulteriori letture, e al tempo stesso come arricchimento della personalità in tutti i suoi aspetti e dimensioni; come aiuto al giovane lettore nel suo processo di crescita e di maturazione interiore. Se si richiede al narratore per ragazzi, come requisito irrinunciabile, in riferimento ai suoi tratti di personalità, di avere conservato in sé un angolo della propria infanzia (secondo l’immagine del fanciullino di pascoliana memoria), se ci si attende che sia un po’ scrittore e un po’ poeta, capace di entusiasmo giovanile, di stupore e di meraviglia, allora Marino Cassini incarna lo scrittore e l'animatore per antonomasia. Ma l'impegno di Cassini non si limita alla sola scrittura per ragazzi. Personalità versatile e poliedricamente variegata, grande lavoratore della penna e dell'ingegno, inesauribile vulcano di idee, il nostro Autore, spinto dall'amore per il libro e dalla passione per l'enigmistica, ha dispiegato proficuamente le sue doti anche nel campo dell'animazione, settore nel quale sia in veste di bibliotecario, sia in qualità di trascinante conduttore di tornei di lettura, ha conseguito cospicui risultati, guadagnando (e talora riguadagnando) entusiastiche platee di bambini e di ragazzi alla causa del libro e della lettura e spesso trasformandoli in frequentatori abituali della biblioteca. In non pochi casi scrittura e animazione si sono fuse in un unico testo, come nell’originale I racconti del gufo (Mursia, 1988), sapiente sintesi di libro game e libro gioco, o nell’appena edito All’alba canterò (Le Mani, Genova-Recco, 2009), felice incontro di ludicità e narrativa. In realtà non c'è settore, nel campo della letteratura per ragazzi e dei territori contigui (nel “domaine” della “littèrature de jeunesse” o “pour la jeunesse, come lo definiva il grande Marc Soriano), nel quale la sua geniale inventiva, la sua fresca vena scrittoria non si siano ecletticamente dispiegate, fino alla creazione di un giornalino on line, dal titolo “Min@ vagante” (di cui è anche coordinatore redazionale), in collaborazione con un gruppo di giovani autori e illustratori, e nell'invenzione di barzellette e scherzi in rima, visibili sul sito dell’Associazione Ligure Letteratura Giovanile (www.associazioneletteraturagiovanile.it), alla voce “Antologia”. Altra sua monumentale impresa culturale la “Fantafilatelia”, stesura di migliaia di profili di scrittori per ragazzi (e di disegnatori di fumetti) ai quali in una qualche parte del mondo è stato dedicato almeno un francobollo (già visibile sul sito sopra richiamato, questa mini-enciclopedia è ora in corso di stampa per benemerita iniziativa dell'Editoriale Olimpia di Firenze. Di Marino Cassini va anche ricordata l'encomiabile opera di bibliotecario – protrattasi per oltre un ventennio – presso la biblioteca internazionale per la gioventù E. De Amicis di Genova, e quella contestuale di membro del Centro Studi Letteratura Giovanile del Comune di Genova e di direttore della rivista specializzata "LG Argomenti", che ormai da un quarantennio promuove e arricchisce il dibattito sul libro per ragazzi in Italia e di cui, dopo il pensionamento, è coordinatore redazionale. Se poi a questo già raro coacervo di impegni e di vocazioni si aggiunge quello di critico e di saggista, si è in presenza di una singolarità che ben può riassumersi nella formula “Marino Cassini, una vita per la letteratura giovanile”, espressione che mutuiamo dal bel volume di D. Giancane e C. Rodia dedicato per il suo 80° compleanno a Domenico Volpi, altro storico protagonista della letteratura per ragazzi nel nostro paese. La monografia che segue non è soltanto un affettuoso omaggio a un autore, dettato da sentimenti di stima e di amicizia, nonché da una ormai quarantennale frequentazione e di collaborazione. E’ un doveroso riconoscimento – allo scadere del suo ottantesimo anno – allo scrittore prolifico e geniale; al critico di letteratura giovanile acuto ed equilibrato, puntuale e rigoroso; al saggista eclettico; all’animatore coinvolgente e travolgente; all'appassionato cultore di giochi enigmistici; al filatelico paziente e meticoloso: tante sono le vocazioni che si assommano in Marino Cassini, tutte riferibili e riconducibili a tre grandi interessi, potremmo dire ai tre grandi amori (a parte naturalmente gli affetti domestici) della sua vita: il libro (e, per estensione, la biblioteca), l’enigmistica e i francobolli. I contributi raccolti nel presente volume, frutto dell'impegno e della competenza di studiosi di varia formazione e di docenti universitari della disciplina, focalizzano i molti settori e sfaccettature dell'impegno scrittorio, animativo e critico del Nostro. Sono preceduti da un profilo biografico dello scrittore e seguiti da una intervista allo stesso. In appendice, sotto la voce “Spigolature”, sono riportati giudizi sull’autore e sulla sua opera espressi nel tempo dalla critica del libro per ragazzi all’interno di articoli, recensioni, profili dello scrittore, manuali e saggi di letteratura per l’infanzia. Conclude infine una bibliografia completa degli scritti di questo prolifico autore. Affidiamo queste testimonianze ai genitori più avvertiti, agli insegnanti, ai bibliotecari, agli insegnanti e agli animatori, nonché ai futuri docenti, ora studenti delle facoltà di Scienze della Formazione e di Lettere e filosofia, perché ne ricavino titoli di libri e contenuti narrativi da proporre ai loro figli/utenti/alunni, nonché modelli, idee, stimoli, spunti e indicazioni operative in materia ludico-animativa; agli editori perché pubblichino le molte opere che Cassini, sulla spinta dell'ispirazione del momento, produce a getto continuo; ai giovani scrittori, perché abbiano in lui un modello di riferimento sia per modalità di scrittura, sia per codice deontologico e di comportamento; ancora ai bibliotecari come esempio di generosa dedizione al proprio lavoro e, non ultimo; agli studiosi del settore, perché possano apprezzare l'opera letteraria e l'attività critica di questo storico protagonista della letteratura per ragazzi del nostro tempo. © Liguori Editore, 2011 (www.liguori.it)
Cassini bibliotecario e animatore Angelo Nobile
Marino Cassini non è soltanto un geniale creatore di trame romanzesche e di intriganti intrecci gialli, sospesi tra realtà e fantasia, con spiccato gusto per l'enigma e il mistero. O l'impareggiabile e fedele revocatore di suggestive atmosfere storiche, come la magistrale ricostruzione dell'angosciante clima dell'inquisizione nella Spagna cinquecentesca de Il tesoro del medico di Toledo. E neppure, esclusivamente, un critico attento e sagace. Alla sua intensa attività di scrittore per ragazzi, di critico e di saggista ha affiancato quella di bibliotecario e di animatore, che costituisce – accanto a quella scrittoria – la sua vocazione più autentica, coniugandosi con la sua passione per l'enigmistica.
Un bibliotecario sui generis L'inattesa, non prevista carriera bibliotecaria di Cassini avviene quasi casualmente, allorché giovane impiegato presso la segreteria dell'Istituto Universitario di Magistero “Adelchi Baratono” di Genova (allora comunale), ma con una robusta e brillante laurea in Lettere alle spalle, viene prima trasferito alla Ripartizione biblioteche e poi chiamato nel 1971 da Giuseppe Piersantelli, responsabile delle biblioteche civiche genovesi, a dirigere la prestigiosa, neo-sorta Biblioteca Internazionale per la Gioventù “E. De Amicis” (istituita sul modello della Jugendbibliothek di Monaco di Baviera), allora ubicata nella fascinosa cornice di Villa Imperiale, nel centrale quartiere “San Fruttuoso” di Genova. La scelta si rivela particolarmente felice, perché Cassini si mette alacremente al lavoro, con giovanile entusiasmo, rivelando una singolare attitudine per il ruolo bibliotecario. Assolvendo al suo nuovo incarico, organizza immediatamente la struttura secondo criteri di efficienza e di funzionalità., facendo fronte con l'impegno personale alla cronica carenza di personale. Nel contempo inizia una oculata e intelligente politica di acquisizione di novità librarie e di pubblicazioni periodiche, sia per il settore ragazzi, sia per la sezione psico-pedagogica annessa alla biblioteca e immediatamente aperta al pubblico. A tal fine documentandosi quotidianamente attraverso la sistematica lettura dei periodici specializzati del tempo, che riportavano diffusamente recensioni di libri per ragazzi (principalmente “Schedario”, “Specchio del libro per ragazzi” e “L'ora del racconto”), nonché di riviste pedagogiche e magistrali. Non meno diligente e assidua la lettura – connessa anche alla sua attività di critico e di recensore – di libri per ragazzi e della relativa saggistica, gli uni e l'altra – quando non pervenuti in omaggio dalle Editrici per recensione – acquisiti con rara tempestività, in tempi brevissimi, e immediatamente catalogati e inseriti a scaffale aperto, a disposizione del pubblico, giovanile e adulto. In virtù della ricchezza di dotazioni librarie e della qualità del servizio offerto, non sorprende che la biblioteca fosse punto di riferimento e meta abituale non soltanto della sua naturale utenza, vale a dire bambini e ragazzi (spesso, ahimè, impegnati nella stesura coatta delle famigerate ricerche scolastiche, di fatto pedissequa trascrizione da manuali ed enciclopedie)1 e di scolaresche accompagnate dai loro insegnanti, e intrattenute con attività di animazione e laboratoriali, ma – in virtù della specifica ed aggiornatissima saggistica presente nell'annessa sezione psico-pedagogica – anche per docenti, studiosi e studenti come opportunità di perfezionamento professionale e centro permanente di aggiornamento e di documentazione sul libro, sulla lettura e sulla letteratura giovanile. Mentre i molti periodici in dotazione, non soltanto nazionali, in parte frutto di abbonamenti, in parte acquisiti tramite un'intelligente politica di scambi con la rivista “LG Argomenti”, assicuravano la possibilità di uno sguardo sull’editoria internazionale per ragazzi e sulla relativa critica. La creatura di Cassini non era quindi meta abituale di studenti che si recano in biblioteca con libri propri per avere un luogo confortevole in cui studiare, socializzare, scambiare chiacchiere con gli amici secondo un comportamento oggi diffuso e che certo mortifica le potenzialità della biblioteca quale pubblico servizio finalizzato alla crescita culturale e civile della collettività. In breve tempo l’entusiasta direttore, innamorato del proprio lavoro, trasforma la biblioteca in un centro vivo di studi e di ricerche, palestra di scambio di idee e di confronto aperto di posizioni culturali, avvalendosi delle competenze presenti nel Centro Studi Letteratura Giovanile del Comune di Genova annesso alla biblioteca stessa e di cui si dirà più diffusamente in seguito. Contemporaneamente dà l'avvio ad una intensa attività di promozione del libro e di animazione della lettura che costituiranno un vanto non secondario della De Amicis e che concorreranno a connotarla pionieristicamente come la biblioteca per ragazzi per antonomasia: l'ora del racconto, manipolazione, ideazione e costruzione di libri, attività di scrittura creativa, assistenza ai più piccoli nella “lettura” a pagine aperte di albi figurati, servizio di consulenza individualizzata e di orientamento nelle letture per i giovani frequentatori, ecc. Tutte attività che Cassini, instancabile, conduceva quasi da solo, leggendo e documentandosi incessantemente, ben oltre le ore ufficiali di lavoro. Questa biblioteca di avanguardia presto sarebbe stata onorata dalla visita (e da relazioni, all'interno di seminari e convegni organizzati dal Centro Studi) di studiosi come Marc Soriano e Denise Escarpit (e, tra gli italiani, di Mario Valeri, Giovanni Genovesi, Anna Maria Bernardinis, Marcello Argilli, Roberto Denti, Domenico Volpi…). Se oggi si assiste non di rado allo snaturamento delle funzioni e degli obiettivi della biblioteca e del ruolo del bibliotecario, per cui sembra che si vada in questa specifica struttura (che è anche bene culturale per eccellenza) per fare di tutto tranne che per leggere, in una crescente spettacolarizzazione mediatica di quello che un tempo era un servizio di pubblica lettura, a Cassini non si addice le sacrosanta denuncia di Eros Miari: ‹‹L'unità di misura del funzionamento di una biblioteca pare essere diventato il successo delle diverse iniziative, calcolato in base al numero delle presenze e del divertimento procurato. E' da prevedere, su tempi brevi, l'utilizzo dell'applausometro e magari delle risate pre-registrate […]. Ora i parametri sono sempre più spesso il numero delle presenze e la quantità di classi coinvolte [….]. Non va bene che queste siano le richieste. Non va bene che a queste richieste si risponda sempre di sì sulla base del criterio di opportunistica convenienza professionale››2.
Cassini anima del Centro Studi Letteratura Giovanile del Comune di Genova e direttore della rivista "LG Argomenti” preesistente alla biblioteca “De Amicis”, Genova vantava un qualificato Centro Studi Letteratura Giovanile, istituito dal Comune con delibera consiliare del 27 settembre 1962, col compito statutario di promuovere iniziative culturali, incontri, convegni, ricerche e pubblicazioni finalizzate alla valorizzazione/diffusione del libro e della lettura. Presieduto dall'Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Genova, il Centro aveva iniziato subito la propria attività, in attesa che la prevista biblioteca De Amicis, presso la quale avrebbe dovuto avere sede, prendesse corpo e venisse aperta la pubblico. Di questo alacre organismo, che annoverò immediatamente tra i suoi membri studiosi come Ugo Bovero e Bruno Ball, autore, tra l'altro, di un fortunato manuale, Il mestiere di padre, edito da La Nuova Italia nel 1968, Cassini, al momento del suo insediamento al vertice della biblioteca “De Amicis”, entrò a far parte (di diritto) come semplice membro, ma in realtà svolgendo un ruolo di coordinamento e di promozione, accrescendone se possibile il dinamismo e valorizzando le molte e variegate competenze presenti al suo interno. Contestualmente, si trovò a condirigere la rivista “Il Minuzzolo” (poi, dal 1977, “LG Argomenti”), periodico specializzato di letteratura giovanile cui il Centro aveva dato vita fin dal 1965 come suo organo ufficiale e la cui redazione era inizialmente costituita da Ugo Bovero, Tilde Rainò e Filippo Canale, sotto la direzione di Giuseppe Piersantelli, e in seguito costituita da tutti i componenti del Centro stesso3. La rivista acquistò presto prestigio nazionale e internazionale, trovando diffusione anche all'estero e imponendosi all'attenzione della comunità scientifica del settore. In tal modo concorse a promuovere e ad arricchire con qualificati articoli e densi numeri monografici la critica del libro per ragazzi, apportando significativi contributi al dibattito in corso. Negli anni di condirezione (dal 1971 al 1979) e poi di direzione (dal 1980 al 1991) di Marino Cassini, la rivista poté vantare l'assidua collaborazione di studiosi come Giorgio Bini, Pino Boero, Lino Gosio, Fernando Rotondo, Carla Ida Salviati, Beatrice Solinas Donghi e di altri, compreso chi scrive. Della rivista Cassini fu per oltre un ventennio il sagace direttore e regista (poi, col suo pensionamento, coordinatore redazionale), capace di conciliare, con la sua bonomia, con il suo contagioso entusiasmo e il suo atteggiamento equanime e super partes, peraltro alieno da cedimenti compromissori, le molte anime – culturali e ideologiche – che componevano il Centro stesso, tutelando quella minoritaria e favorendo un atteggiamento collaborativo tra i suoi membri. Con ciò assicurando una prestigiosa linea alla rivista, anche se talora la stessa finì per inclinare parzialmente – ma non per scelta o volontà del suo direttore – verso le mode, i miti e gli idola del momento. Non va del resto dimenticato che il periodico si trovò ad attraversare il burrascoso periodo sessantottesco e i rivolgimenti di ordine sociale, culturale, di mentalità e di costume che lo seguirono, e risentì inevitabilmente del rapido allineamento della critica a nuovi parametri valutativi, anche nel campo della letteratura per ragazzi: parametri che enfatizzavano la dimensione del piacere e i diritti del lettore, sulla scia della nuova ondata libertaria e contestativa, cui faceva riscontro peraltro una progressiva trascuratezza se non un aperto fastidio per gli aspetti educativo/formativi delle letture giovanili e per la relativa problematica psico-pedagogica. Analogo atteggiamento equanime Cassini manteneva verso quanti si cimentavano nella scrittura per ragazzi, riservando attenzione e considerazione anche a quelli trascurati o ignorati dalla nuova critica emergente, spesso radicale e aggressiva. La sufficienza (e la conseguente emarginazione) di questa critica militante per l'opera della compianta Giovanna Righini Ricci, adottatissima nella scuola media, ma colpevole di scrivere con senso di responsabilità educativa, mirante alla crescita umana e civile del giovane lettore, sia pure con romanzi di elevato livello letterario e all’interno di una piacevole cornice narrativa, in piena aderenza agli interessi propri dell'età adolescenziale, è sintomatica della inobiettività ideologica (particolarmente accentuata in quel particolare momento storico-culturale), che come ben nota Tamburini a proposito della critica del Cuore deamicisiano, ‹‹usa giudicare non secondo il valore ma lo schieramento››4. Intensi i rapporti e la corrispondenza con studiosi di ogni parte del mondo (fitta quella personale di Cassini, in perfetta lingua francese, con Marc Soriano, probabilmente il massimo critico internazionale di letteratura giovanile di ogni tempo) e, a riprova della diffusione extranazionale della rivista e della qualità dei suoi contenuti, non rare le richieste di traduzioni di articoli apparsi su “LG Argomenti” da parte di altri periodici di letteratura giovanile – europei ed extraeuropei. Più di uno quelli tradotti all'ispettore tecnico periferico Lino Gosio, figura rappresentativa della pedagogia non accademica genovese. Non meno frequenti – a latere e a coronamento dell'intensa attività di studio e di ricerca svolta dal Centro – i convegni, i seminari e altri appuntamenti culturali da lui instancabilmente promossi, che hanno visto tra gli altri la presenza di studiosi di fama nazionale e internazionale. Nel mentre l'infaticabile bibliotecario ed eminente studioso era spesso chiamato, quale relatore, a iniziative e convegni sul libro, sulla lettura e sulla biblioteca che in quegli anni, più assiduamente di oggi, si tenevano in ogni parte d'Italia.
Cassini animatore Difficile, di Cassini, scindere l’attività di bibliotecario da quella di animatore, giacché egli interpretava il ruolo del responsabile della biblioteca non solo in termini di coscienziosa acquisizione di dotazioni librarie e di servizio di consultazione e prestito al pubblico (giovanile e adulto), ma anche di animazione, di promozione del libro e della lettura, di avvicinamento del giovane alla pagina scritta, in forma simpaticamente ludica. Oggi è prassi e consuetudine, persino un luogo comune, parlare di animazione della lettura. Non c’è praticamente biblioteca per ragazzi o associazione del settore che non se ne faccia promotrice, che non la comprenda, con carattere di preminenza e di priorità, tra le sue attività. Cassini è stato un pioniere, un antesignano della promozione del libro e dell’animazione della lettura: fin da quando, a partire dal 1971, accoglieva le scolaresche in visita alla biblioteca con giochi, quiz, indovinelli, anagrammi, finalizzati a sdrammatizzare l’incontro col tempio del libro, cui molti ragazzi (allora più di oggi) si accostavano con un misto di curiosità e di timore reverenziale. Approcci di tipo ludico, simpaticamente coinvolgenti, che col supporto di attività parallele, quali l'ora del racconto, l'incontro con l'autore, la frequenza di laboratori di letto-scrittura, di costruzione del libro e simili, finivano per guadagnare o riguadagnare molti ragazzi alla causa del libro e della lettura, trasformando molti di essi in frequentatori abituali della biblioteca5. E se inizialmente le attività di animazione promosse all'interno della “De Amicis” ricalcavano quelle attivate nella Jugendbibliothek di Monaco di Baviera e in quella di Clamart sur Seine, ben presto assunsero una connotazione autonoma e carattere di spiccata originalità, anche per la geniale introduzione al loro interno della risorsa dell'enigmistica. Il creativo bibliotecario-animatore ricorreva abitualmente, nel primo impatto con le scolaresche in visita alla struttura, all'espressione “beato coi libri”6 (suo “cavallo di battaglia”, come egli stesso amava definirlo), che i ragazzi dovevano anagrammare in “bibliotecario” e che veniva seguita a cascata da altri consimili giochi e quiz, dai quali i giovani visitatori erano chiamati in forma di gioco e di gara a ricavare il nome di un autore, il titolo di un libro o di un giornalino e così via, oppure il nome di battesimo del loro intrattenitore e delle due operatrici della biblioteca (soltanto due, perché Cassini con instancabile operosità, faceva tutto o quasi da solo, con molta ed efficiente umiltà, guardando alla sostanza e non all'apparire né alla spettacolarità mediatica – tentazione di non pochi bibliotecari). L'occasione per esercitare la funzione di “lenone” o “pronubo” del libro, come egli stesso soleva definire, con espressione colorita, il compito del bibliotecario7, era data principalmente dalle visite delle scolaresche, che Cassini intratteneva simpaticamente, conducendole alla scoperta della biblioteca come luogo di divertimento e non di penitenziale assolvimento di doveri scolastici, come struttura – per usare le sue stesse parole – ‹‹dove si ha [il riferimento è alla novella Sécoré di Maupassant] la possibilità di accostarsi direttamente al libro come le massaie si accostano ai carrettini di ortaggi dei venditori ambulanti, di scegliere e di gustare la merce se questa è sapientemente esposta e appetitosamente illustrata››8. Donde, per inciso, la cura dedicata da lui e dagli altri operatori di biblioteca ad esporre i libri e gli albi per i più piccoli in ampi canestri, con la copertina rivolta verso l'alto e non disposti “di costa”, in modo da risultare allettanti e immediatamente accessibili e prelevabili, senza formalità alcuna. C'è da notare che dell’animatore Cassini non ha soltanto “le physique du role”, da gigante o orco buono della fiabistica classica, con statura imponente, volto apparentemente burbero, incorniciato da una barba ora bianca, sempre pronto ad aprirsi al sorriso, alla battuta faceta, alla scherzosa proposta di qualche gioco, anagramma, quiz, curiosità o indovinello, o magari alla lettura di una barzelletta in rima. La sua vocazione animativa affonda le radici nella sua personalità, affabile e cordiale, umanissima e comunicativa, nella sua inesauribile vena creativa, nel suo spiccato senso dell'umorismo, nel suo carattere bonario, aperto all'indulgente comprensione dei limiti e delle debolezze altrui, e matura negli anni della sua intensa attività bibliotecaria. Il suo entusiasmo, la sua risata trascinante e coinvolgente, ben nota a chi ha avuto il privilegio di intrattenere con lui rapporti di lavoro e di collaborazione, sono contagiosi: sono capaci di affascinare e coinvolgere platee di bambini e ragazzi solitamente annoiati, disincantati, saturi di divertimento, allettati e contesi da una miriade di opportunità di ricreazione e di svago, dalla TV ai videogiochi, dal personal computer alla navigazione nel cyberspazio.
Le ragioni dell’animazione e il contributo critico di Cassini Come noto, almeno allo stato attuale della ricerca, la lettura non è un’abilità innata, una componente istintuale inscritta nel patrimonio genetico della specie. Semmai la potremmo definire – mutuando l’espressione già utilizzata da Froebel per designare il racconto orale9 – un lavacro spirituale attraverso il quale si soddisfa (così come per il tramite della narrazione orale o di quella filmica), il bisogno di storie connaturale alla più intima essenza dell'uomo10. O ancora una necessità per un'esistenza non abbrutita né abbrutente e condizione e filtro per una fruizione critica e consapevole degli stessi media. In realtà la lettura è anzitutto interesse e passione che vanno adeguatamente coltivati, sollecitati, sostenuti, e tanto più nel contingente momento storico-culturale, caratterizzato dalla monopolizzante presenza dei nuovi strumenti del comunicare, che tendono a fagocitare il residuo tempo libero giovanile. D'altra parte, per aprire quello che Ruskin definiva “scrigno regale”, per impadronirsi del patrimonio di sapienza, saggezza e verità racchiuso nel libro (non deteriore né dozzinale), non è sufficiente premere il tasto di un telecomando, ma occorre impegno, costanza, dedizione, talora momentaneo sacrificio e parallela rinuncia a occupazioni più superficiali. “Per aspera ad astra”. Dopodiché si rivelano al lettore, simile al Ciaula pirandelliano o al Montagu di Fahrenheit 451, mondi inediti, orizzonti sconfinati, realtà insospettate o solo sognate, gioie ineffabili. Non a caso Borges sosteneva che leggere è una forma di felicità e paragonava la biblioteca ad una sorta di Paradiso11. Ma per sostenere questo sforzo, che schiude gioie ineffabili, occorre – specialmente in presenza di giovani e giovanissimi – che l’ingresso nel mondo della carta stampata avvenga in modo accattivante e in un’atmosfera non scolasticistica, e la lettura sia presentata in una cornice allettante, quale dispensatrice di piacere e di intima gratificazione. Detto diversamente, prima di addivenire al livello di maturità e di autonomia del lettore “forte”, o meglio ancora di quello che preferiamo definire lettore maturo e competente, è opportuno – se non condizione obbligata – che il giovane o giovanissimo lettore passi attraverso una fase di approccio ludico al libro. Passaggio forse non essenziale per i bambini delle passate generazioni, per i quali il desiderio, l’ansia di accostarsi al libro e alla lettura obbedivano ad altre motivazioni, come ci documentano tante testimonianze biografiche ed autobiografiche. Si trattava infatti, nella quasi totalità dei casi, di bambini di elevata condizione sociale, per i quali i volumi presenti nella biblioteca domestica – geloso monopolio del mondo adulto –, benché generalmente ponderosi ed esternamente poco allettanti, oltre che inadatti per linguaggio e contenuti, rappresentavano una lettura appetita e agognata, indotta da un lato dall’ansia di crescere, di emulare l’invidiato modello adulto, dall’altro dal desiderio di carpire i segreti in essi custoditi12. Oggi, per un complesso concorso di fattori, a cominciare dalla crescente contaminazione tra vita del bambino e vita dell'adulto, con la primaria responsabilità del mondo mediatico (secondo la nota analisi di Postman e della Winn13) queste motivazioni sono venute ampiamente meno, e l'interesse per il libro va sostenuto con mirate strategie di ordine animativo-ricreativo, che interessano anche il campo della didattica. Ecco quindi l‘importanza dell’animazione del libro e col libro, che si avvale di ogni possibile strategia o accorgimento per rendere invitante un piatto che a tutta prima può apparire ostico o non appetibile. Una volta acquisita la passione per la lettura, una volta contagiato da questo morbo salutare attraverso le molte, programmate attività preparatorie e motivanti, il bambino o ragazzo, simile ad una pianticella già esile che, irrobustita dopo una crescita in terreni sciolti e ricchi di humus, può procedere autonomamente anche in habitat ostici e compatti, è in condizione di intraprendere, senza più grucce o supporti (se non robuste abilità strumentali e adeguata maturità critica, linguistica e cognitiva), personalissimi itinerari in compagnia dell'autore, nel mondo mai deludente della narrativa di qualità. Cassini nell'arco della sua lunga carriera di bibliotecario e di critico, è tornato più volte su questa problematica, esprimendo le sue personali convinzioni in merito, suggerendo soluzioni, indicando percorsi e attivando originali strategie per avvicinare il bambino al libro e alla narrativa d'autore, all'interno della struttura bibliotecaria come della scuola14.
La passione per l’enigmistica Si è già rilevato come Cassini, accanto ad una singolare genialità creativa, vanti una particolarissima attitudine in materia ludico-animativa, che si avvale di un inesauribile e sempre rinnovato repertorio di quiz, indovinelli, barzellette in rima, giochi enigmistici di invenzione originale: una miniera di trovate volte a maturare disposizioni positive del bambino o ragazzo nei confronti della pagina scritta e finalizzate alla sua familiarizzazione col tempio del libro, la biblioteca. La sua incontenibile passione per il mondo degli indovinelli e dei rebus si è tradotta nel 2002 nella pubblicazione, per i tipi de Le Mani di Genova-Recco, del volume Giocare con Edipo, vera e propria grammatica dell’enigmistica15, ricchissima di indicazioni operative, strumento di lavoro prezioso per l’insegnante (come per il genitore) e indispensabile per l’animatore socio-culturale. Non a caso la ludicità, spesso associata al gusto per la suspense e il mistero, impronta molti suoi libri per ragazzi, a cominciare da quell’originale e fortunato I racconti del gufo, scritto in collaborazione con Biagina Sgarlata Burlina (1988), ancora oggi in commercio, a significare la felicità della formula e la sua rispondenza agli interessi giovanili, fino al più recente All’alba canterò (2009), che poggia sulla medesima indovinata combinazione, felice sintesi di narrativa e di ludicità. E’ una narrazione con inframmezzi ludici, ispirata alla logica dei libri-game ma al tempo stesso autonoma rispetto ad essi, dal momento che per proseguire nella lettura il ragazzo deve preventivamente risolvere alcuni coinvolgenti giochi enigmistici, che impegnano (e mobilitano) una molteplicità di funzioni psichiche, dall'intelligenza al ragionamento (analogico, induttivo e deduttivo), dalle capacità osservative alle abilità inferenziali. Sono libri innovativi nella panoramica dell’editoria per ragazzi, e tanto più significativi in quanto rivolti all’età della preadolescenza e della prima adolescenza: periodo dello sviluppo nel quale le indagini statistiche (con l'eccezione dell'ultima indagine Istat, condotta nel 2009) ci segnalano percentualmente una caduta esponenziale delle abitudini attive di lettura e quindi un allontanamento dal libro da parte del pubblico giovanile. Di questa vocazione, ad un tempo ludico-animativa ed enigmistica, è testimonianza anche il vastissimo repertorio di “barzellette in rima” visibile e gustabile sul sito dell’Associazione Ligure Letteratura Giovanile (www.associazioneletteraturagiovanile.it), all’interno della ponderosa “Antologia dei Soci”, curata dallo stesso Cassini e alla quale lo scrittore ha dato un contributo preponderante. In realtà Cassini, a dispetto del suo fisico imponente e del suo aspetto apparentemente burbero, ha saputo conservare in sé il bambino che è in noi, un angolo della sua infanzia, il fanciullino di pascoliana memoria. I bambini avvertono questo particolare stato di grazia, pendono dalle sue labbra, ridono e si divertono con lui, o meglio, lui si diverte e ride con loro, comunicando – per una sorta di fluido magnetico – il suo entusiasmo, la sua passione per il libro, sempre affiancata da quella per l'enigmistica. Non a caso, in sede di verifica del P.O.F. all'interno delle istituzioni scolastiche nelle quali ha dispiegato le sue doti di animatore, il torneo di lettura da lui ideato e condotto16 è risultata l'attività più gradita da scolari e famiglie e la più efficace in relazione agli obiettivi prefissati. Infatti, per testimonianza concorde di genitori e insegnanti, grazie a questa iniziativa molti bambini già tiepidi o refrattari nei confronti della pagina scritta sono stati guadagnati o riguadagnati ad un rapporto preferenziale col libro, vale a dire a un'esperienza interiormente rigenerante e culturalmente arricchente, oltre che risolutiva di situazioni di svantaggio socio-culturale, non infrequenti nelle nostre classi anche per la crescente presenza di bambini extracomunitari, che spesso provengono da ambienti familiari e sociali culturalmente deprivati e che, specie nei primi tempi del loro inserimento, hanno generalmente una scarsa padronanza della lingua italiana. Esiti non dissimili hanno sortito i molti incontri con l'autore che hanno visto Cassini protagonista di fronte a scolaresche attente e partecipi; incontri nel corso dei quali ha potuto dispiegare, accanto alle sue doti di scrittore e di brillante conversatore, la carica di simpatia e di comunicativa che emana dalla sua persona e il suo trascinante humour, mettendo a frutto la ricca esperienza con i ragazzi maturata in tanti anni di professione bibliotecaria. Anch'essi hanno contribuito a conciliare o riconciliare i giovani interlocutori col libro, demitizzando al tempo stesso i tanti stereotipi che ancora circolano sulla figura dello scrittore per ragazzi17. Anche sotto il profilo dell'animazione Cassini rimane quindi un modello e un riferimento per quanti intendono avvicinare le giovani generazioni alla pagina scritta in una atmosfera gioiosamente ludica, e più in generale per quanti a vario titolo sono impegnati nella difficile scommessa di mantenere vivo l' interesse e la motivazione per un bene (il libro) e per una attività (la lettura) che anche nella società tecnotronica o digitalica rivendicano un ruolo centrale nella formazione e negli spazi creativi delle giovani generazioni.
NOTE 1. In merito a questo riduttivo e per molti aspetti deprecabile utilizzo della biblioteca, Cassini osservava: ‹‹La scoperta coatta [della biblioteca] la si ha quando il ragazzo è costretto da un lavoro scolastico ad entrare in una biblioteca. In tal caso rimarrà sempre un lavoro forzato, che sa di scuola […]. Della biblioteca si scopre solo un lato, quello utilitario…›› (M. Cassini, Un incontro che non deve “saper di scuola”, in “Scuola viva”, n. 10-11, 1984, p. 38). 2 E. Miari, Intervento alla tavola rotonda Libri, lettori e non lettori, in D. Bertolini, R. Pontegobbi (a cura di), Il senso di leggere. Atti del convegno nazionale (Campi Bisenzio, 26-27 maggio 2004), Idest, Campi Bisenzio, 2005, p. 25. 3 Questo sino al 1991, allorché la redazione tornò ad essere costituita da una più ristretta rosa di componenti. Una breve storia del “Centro Studi”, ripercorrente la sua genesi e i suoi primi lustri di attività, è tracciata da Cassini in Biblioteche per ragazzi a Genova, in AA.VV., La biblioteca per ragazzi nel mondo, Regione Liguria, Genova, 1979, pp.111-112. Sulle vicende delle due riviste si veda M. Cassini, “LG Argomentì,”, alias “Il Minuzzolo”, in “LG Argomenti”, n. 4, 2004. La storia della biblioteca De Amicis dagli esordi al 1979 è sintetizzata da Cassini in Biblioteche per ragazzi a Genova, cit. 4 Cfr. L. Tamburini, Il cuore di Collodi e quello di De Amicis, in “Studi Piemontesi“, vol. XXX, fasc. 2, 2001, p. 314. Emblematico di quel clima di intolleranza ideologica (accanto alla demonizzazione del Cuore deamicisiano), anche l'ostracismo decretato a Giuseppe Fanciulli, probabilmente il massimo scrittore italiano per ragazzi della prima metà del Novecento, accusato di nazionalismo e di collusione col fascismo, laddove era soltanto nutrito, come tutta la sua generazione, di ideali di amore di patria, che in lui si intrecciavano con un sincero sentimento religioso. A parte le riserve che si possono nutrire sul suo Cuore del Novecento, omaggio al regime e alla figura del duce, comune comunque a tanti scrittori del tempo. Meritoria quindi la riabilitazione condotta controcorrente da Daniele Giancane, sia attraverso una specifica monografia (Giuseppe Fanciulli, maestro della letteratura per l'infanzia, Levante, Bari, 1994), sia all'interno dell'inserto della rivista “Pagine giovani“, n. 2, 2010, che ospita anche una lunga e commossa testimonianza di Mario Pucci, allievo del Fanciulli. 5 Il vivo ricordo di tanti anni di impegno bibliotecario e la rievocazione delle battaglie ingaggiate a favore del libro e della lettura con utenti inizialmente refrattari e comunque scarsamente interessati, si ritrovano – rielaborati in chiave fantastico-fiabesca – nel romanzo Edo. Sfida alla De Amicis, Erga Edizioni, Genova, 2010. Altri ricordi e personaggi, compresi gli animali-mascotte della biblioteca, sono richiamati da Cassini in Edmonda & Edo. Ricordi di biblioteca, in “LG Argomenti”, n. 4, 1997. Altri ricordi in ID., Una biblioteca a colori, in “LG Argomenti”, n. 2, 2001. 6 Cfr. M. Cassini, Bibliotecario = Beato coi libri, in “La Lepisma”, n. 1, 1999, p. 4. 7‹‹Tra le funzioni del bibliotecario per ragazzi, seppur non codificata in alcun repertorio di biblioteconomia [rientra] applicare la difficile arte del ruffiano, absit iniuria verbo […]. Se Sostrata e Fra Timoteo [si riferisce a La Mandragola del Machiavelli] non avessero messo in atto strategie amorose per avvicinare la splendida Lucrezia a Callimaco, la “lettura” tra i due non sarebbe mai iniziata›› (M. Cassini, Strategie di lettura. Ricordi di un bibliotecario, in “Il Biblionauta“, n. 5, 1999, p. 3). Analogo richiamo ai furbeschi personaggi de La mandragola si ritrova in M. Cassini, Una biblioteca a colori, cit., pp. 6-7. Immagini colorite, esempi originali quanto inconsueti, raffronti irriverenti ma di singolare efficacia, che egli attingeva dalla sua sterminata cultura classica. Da segnalare anche l'immagine, utilizzata con i bambini in età prescolastica, del “cane” bibliotecario, appositamente addestrato per “spingere” i bambini nel luogo dei libri (cfr. M. Cassini, Cani… bibliotecari, in “Sfoglialibro”, n. 2, 1991). Non meno felice l'espressione “Operazione Maometto” con cui il Nostro designava l'iniziativa – varata dalla biblioteca De Amicis sotto la sua direzione – consistente nell'andare alla ricerca del lettore refrattario o inappetente, anziché attenderne vanamente l'improbabile arrivo spontaneo in biblioteca. 8 M. Cassini, Un incontro che non deve “saper di scuola“, cit., p. 38. 9 Cfr. F Froebel, L'educazione dell'uomo, Paravia, Torino, 1927, pp. 114-139. 10 In materia rinvio anche al mio contributo Raccontare e leggere in famiglia e a scuola, in F. Bacchetti (a cura di), Attraversare boschi narrativi. Tra didattica e formazione, Liguori, Napoli, 2010, particolarmente pp. 89-91. 11 L. Borges, Oral, Editori Riuniti, Roma, 1991, p. 23. 12 Su questa costante dell'anima infantile rimando al mio saggio Lettura e formazione umana, La Scuola, Brescia, 2004, particolarmente pp. 138-142. 13 Cfr. N. Postman, La scomparsa dell'infanzia, Armando, Roma, 1984: M. Winn, Bambini senza infanzia, Armando, Roma, 1984. 14 Tra i più significativi scritti di Cassini sul tema, apparsi su svariate riviste o all'interno di volumi collettanei, vanno segnalati (in ordine cronologico), oltre agli articoli citati nel presente contributo, Ragazzi e biblioteche. Un rapporto non facile, in “Schedario”, n. 159, 1979; C'è anche la biblioteca, in AA.VV., Il libro per ragazzi: storia e sperimentazione, Ravenna, Maggioli, 1985; Ragazzo-biblioteca: un binomio fantastico? in AA.VV., Percorsi tesi. Ricerca di itinerari nell'arcipelago del libro tra biblioteca e scuola (Atti del Convegno, Viadana, 6-7 dicembre 1985), Comune di Viadana, 1985; Il rapporto biblioteca scuola, in AA.VV., Un'avventura impossibile. Il ragazzo e la lettura (Atti del Corso per insegnanti), Cassano Magnago, 1987; Caccia al libro, in “LG Argomenti”, n. 3-4, 1988; Ciò che conta è favorire l'incontro, in “Sfoglialibro”, n. 2, 1989; Dal gioco al libro, in “Folio”, n. 7, 1989; Leggere in biblioteca, in AA.VV., La bottega del lettore (Atti del Convegno, Genova 19-20 marzo 1990), Milano, B. Mondadori, 1990; A colpi di libro, in "Andersen" n. 90, 1993; Una biblioteca a colori, in “LG Argomenti”, n. 2, 2001. 15 Enigmistica a proposito della quale osservava: ‹‹Non esiste nessuna altra palestra in cui la parola possa esprimere tutte le sue potenzialità, e nel rapporto con i ragazzi ho notato il loro desiderio di frequentarla dopo che l'allenatore (leggi insegnante o esperto) hanno insegnato come usare i vari attrezzi quali rebus, sciarade, anagrammi…›› (M. Cassini, A colpi di libro, cit., p. 14). Sempre sull'enigmistica, da segnalare gli articoli Enigmi tra le pagine, in “Sfoglialibro”, n. 4, 1994; Edipo nei giornalini per ragazzi, in “LG Argomenti”, n. 1, 1998; Come ti addomestico le parole, in “La Nuova Tribuna Letteraria”, n. 63, 2001. 16 Le varie fasi in cui si articola un torneo di lettura sono sommariamente descrite da Cassini negli articoli La caccia al libro tra letture ed enigmi, in “Pagine giovani”, n. 1, 1999; A colpi di libro, cit. e Nel gioco di parola una password per la lettura, in “Scuola Italiana Moderna”, n. 6, 2003 , nonché nell'intervista riportata a conclusione del presente volume. Un'ulteriore descrizione di un “torneo a colpi di libro“, come è anche possibile definire questa fruttuosa iniziativa di animazione/promozione del libro, si ritrova in S. Silvestri (a cura di), Torneo a colpi di libro e incontro con l'autore, in “LG Argomenti”, n. 4, 2004. 17 Si vedano in merito i giudizi espressi e le impressioni esternate dagli alunni della scuola media di Levanto (SP) dopo l'incontro con Cassini, in questo medesimo volume, all'interno del capitolo “Spigolature”, p. . Un dialogo a distanza tra Cassini e gli alunni di una scuola media, conseguente a un “Incontro con l'autore” tenuto dallo scrittore nella scuola secondaria “V. Centurione” di Genova-Sestri Ponente, è riportato da S. Silvestri nell'articolo sopra richiamato, pp. 38-41. © Liguori Editore, 2011 (www.liguori.it)
CONCLUSIONE: UN MODELLO E UN ESEMPIO Angelo Nobile
I contributi che precedono hanno illustrato e approfondito i molti versanti della scrittura di Cassini, ne hanno illuminato personalità, interessi, attività (di bibliotecario, di animatore, di critico, di saggista e di filatelico) e ripercorso la sua vicenda personale a partire dall'infanzia nella nativa Isolabona. Nell'insieme emerge l'immagine di un uomo e di uno scrittore completo, la cui esuberante vena creativa, sorretta da una inesauribile fantasia, si è originalmente dispiegata in una pluralità di ambiti narrativi, imbrigliata da una logica ferrea di ascendenza cartesiana, dando vita ad una scrittura di grande fascino narrativo, sempre rispettosa della personalità in fieri del minore, attenta ai suoi gusti, interessi, bisogni, deontologicamente consapevole della responsabilità anche formativa che grava sullo scrittore per ragazzi. Non meno evidenziato il contributo critico che questa singolare figura di scrittore/bibliotecario/animatore con i suoi innumerevoli articoli e saggi ha dato al dibattito sulla letteratura giovanile, concorrendo ad affrancarla da una condizione di minorità e svolgendo con le sue puntuali recensioni, apparse principalmente su “LG Argomenti” e su “ letteraria”, un'incisiva azione di promozione del libro e di valorizzazione di autori, soprattutto nazionali. Tanto che la lettura del presente saggio è anche un'occasione per ripercorrere le tappe più significative del dibattito sul libro per ragazzi e su alcuni dei nodi critici che ne affollano l'orizzonte, attraverso la penna di un suo storico protagonista. Ma il volume è anche un omaggio e un riconoscimento ad un antesignano dell'animazione del libro e col libro; all'uomo che nell'arco della sua lunga carriera di scrittore e di bibliotecario ha intrattenuto con i suoi scritti e con i suoi aneddoti, indovinelli, scherzi, giochi enigmistici, barzellette in rima, conquistandole all'amore per il libro, almeno due generazioni di bambini e ragazzi, coinvolti e trascinati dal suo fresco entusiasmo e catturati dal potere fascinatorio proprio dell'autentico “tusitala”. E al tempo stesso è un riconoscimento al bibliotecario che, senza snaturarne la funzione basilare di luogo di pubblica lettura, ha pioneristicamente configurato il tempio del libro come centro di aggregazione giovanile, operosa palestra di creatività, luogo privilegiato di iniziazione/motivazione alla lettura all'insegna della ludicità. Dall'insieme dei contributi, dalla biografia e dalla puntuale intervista emerge anche il profilo di personalità di Marino Cassini, con i suoi interessi e i suoi hobby: un ragazzo e poi un uomo appassionato di enigmistica e di filatelia, amante dei libri e della lettura, di grande umanità e cultura, rifuggente dall'autocelebrazione, alieno dall'adesione a mode superficiali ed effimere, con una straordinaria capacità empatica di porsi in sintonia con i suoi giovani interlocutori, in virtù della carica di simpatia che emana dalla sua persona e dei tratti di semplicità, affabilità e bonomia propri del suo carattere. Un esempio e un modello per quanti – in veste di genitori, insegnanti, bibliotecari, animatori, autori… – sono impegnati nella difficile scommessa di avvicinare le giovani generazioni al libro.
( I brani sono tratti dal volume Marino Cassini. Scrittore per ragazzi, animatore critico e saggista, © Liguori Editore, 2011 (www.liguori.it).
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