La tappa finale e obbligata di ogni laureato è quella di scrivere un saggio - in molti casi, come il mio - il primo libro: la tesi di laurea. Un tempo scritta a macchina,( qua e là con piccole correzioni a penna, oggi presentata impeccabile nella sua stampa attraverso un PC), si presenta rilegata come un volume prezioso, il quale ha, nella maggior parte dei casi, una vita breve. Mi ricorda alcuni insetti efemerotteri la cui vita ha la durata di poche ore, un giorno al massimo, e poi muoiono e sono dimenticati. Le tesi per lo più finiscono in un cassetto: e dire che su di esse il laureando ha passato ore e ore di ricerche, di letture, di appunti, di rifacimenti, di correzioni. Un lungo lavoro che viene” bruciato” nell’arco di un’ora davanti a un sinedrio di professori giudicanti. Del giorno di laurea rimane il ricordo di una bella giornata che chiude il periodo della giovinezza spensierata per aprire un capitolo su cui non si ha ancora nessuna idea di quello che dovrà contenere perché saranno le vicende della vita a dettarlo. Ho ritenuto gradevole (per me) trarre dall’urna dei ricordi le ceneri della mia tesi, per ricomporle e per valutare (critico di me stesso) quello che avevo scritto. Innanzitutto ricordo il professor Franco Simone, docente di letteratura francese presso l’Università di Genova, che me la assegnò e che dopo la sua proposta mi lasciò perplesso e preoccupato. Mi ero sempre interessato di letteratura francese e in particolar modo degli scrittori romantici dell’Ottocento e gli avevo chiesto una tesi sulla vita e l’opera di uno di essi. Idea subito bocciata. “Non sei ancora un Sainte-Beuve – mi disse sorridendo. – Ma ti aiuterò a scoprire sia lui sia altri che hanno avuto a che fare col movimento letterario che sembra essere di tuo interesse”. E mi dettò il titolo. “La formazione degli schemi letterari della storia letteraria francese”. Ed iniziò così la mia conoscenza con i grandi critici che analizzarono i secoli dal 1500 al 1800, alcuni noti, come Boileau, Ronsard, Voltaire, Mme de Stael, Chateaubriand, Sainte-Beuve; altri a me meno noti come La Harpe, Villemain, de Sismondi, Nisard. Per mia fortuna ebbi nel professor Simone un mentore, un Fenelon che mi prese per mano e attraverso la sua guida portai a termine il lavoro. Il mio grazie va, quindi al professor Franco Simone.
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TESI DI LAUREA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA’ DI LETTERE
LA FORMAZIONE DEGLI SCHEMI LETTERARI DELLA STORIA LETTERARIA FRANCESE
di Marino Cassini
Relatore: Chiar.mo Prof. Franco Simone
Anno Accademico 1954-1955
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INDICE Storia dello schema letterario classico Il primo organamento della storia letteraria (classico opposto a romantico)
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