IACOPO DA VARAZZE

(Italia)

 

Nato a Varazze, (Savona) nel 1228 ca.. Morto a Genova nel 1298.

Domenicano, vescovo di Genova, lasciò vari scritti fra cui alcuni Sermoni in volgare e un Chronicon Ianuense (Storia di Genova dalla fondazione al 1297) in latino.

La sua opera principale, anch’essa in latino, è la Leggenda aurea o Leggenda Sanctorum, raccolta di 182 vite di santi (composta negli anni 1255-66) che ebbe una diffusione vastissima fino al Settecento e che, tradotta, esercitò un notevole influsso sulla letteratura religiosa italiana ed europea. A metà fra tradizione e fantasia la Leggenda aurea riporta storie assai note, tra cui quella di San Giorgio e il drago dipinta dal Carpaccio. (da Enc. Le Garzantine)

 

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ITALIA  Anno 1976  (1340-41)

 

 

INBER VERA MICHAILOVNA

(Russia)

 

Nata a Odessa nel 1890. Morta a Leningrado nel 1972.

Esordì con alcune raccolte di poesie  Vino Triste (1914), Parole effimere (1922), dove si alternano reminiscenze letterarie a spunti ironici.  A metà degli Anni Venti si avvicinò al movimento costruttivista, dedicandosi al giornalismo e alla prosa, Così comincia il giorno (1927-29); alla cronaca autobiografica Il posto al sole (1928).

Dedicò alcune liriche ai terribili mesi dell’assedio di Leningrado, L’anima di Leningrado (1942), Il meridiano di Pulkov (1943) e prose Quasi tre anni (1946).

Continuò l’attività poetica nel dopoguerra con Il cammino dell’acqua (1946-51), Aprile (1960).

Scrisse racconti e versi per l’infanzia., Come sono stata piccola (1954). (da Enc.. Le Garzantine)

 

FILATELIA

URSS  Anno 1990   Busta postale

 

 

 

INGALLS  LAURA  WILDER

(U.S.A.)

 

 

Nata a Pepin, Wiscosin,. Muore il il 10 febbraio 1957 a Rocky Ridge.

Laura era la secondogenita di cinque figli e la vita di famiglia, le sue vicissitudini nonché l’ambiente in cui visse la sua infanzia sono descritti nelle sue opere.

Trascorre una vita errabonda in quanto con la famiglia si sposta spesso fino a raggiungere la parte medio occidentale degli Stati Uniti. Sebbene fosse una brillante studentessa, la sua educazione non è continuativa in quanto, vivendo lontano da centri abitati, era spesso impossibilitata a recarsi a scuola, dovendo aiutare la madre nei lavori di casa. Solo quando la famiglia si sposta nei territori del Dakota Laura ha più possibilità di istruirsi e di conseguire un diploma di maestra.

Comincia la carriera scolastica e la continuz anche dopo il matrimonio con Al Manzo Wilder, sebbene a quell’epoca non fosse concesso alle donne sposate di insegnare. Ha due figli, una femmina e un maschio, che muore subito dopo la nascita.

Dopo l’incendio della fattoria in cui viveva e la difterite che colpì il marito, la famiglia si sposta in Minnesota a Spring Valley poi a De Smet, dove Laura aveva vissuto prima di sposarsi, e successivamente in una fattoria a Rocky Ridge Farm presso Mansfield.
Vi rimane fino alla morte avvenuta il 10 febbraio 1957.

La Ingalls inizia a scrivere articoli su giornali e riviste locali in particolar modo sul “Missouri Ruralist” di cui diviene articolista permanente.

Sviluppa in seguito l’idea di scrivere una serie di libri "La piccola casa nella prateria", per i quali vince più volte il Newbery Honor, precisamente nel 1938 per On the Banks of Plum Creek, nel 1940 per By the Shores of Silver Lake, nel 1941 per The Long Winter, nel 1942 per The Little Town On the Prairie e nel 1944 per These Happy Golden Years.

Acquistz larga fama in tutto il mondo anche per la fortunata serie televisiva "La casa nella prateria" da essi tratta, con protagonisti Michael Landon e Melissa Gilbert, nella parte di Laura Ingalls.

 

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U.S.A.   Anno 1981  (2201)

 

 

INGEMANN BERNHARD SEVERIN  

(Danimarca)

 

Nato a Thorkildstrup, sull'isola di Falster, il 28 maggio 1789. Morto a Soro  il  24 febbraio 1862.

Figlio di un vicario, fu abbandonato ancora giovane dal padre. Studiò all’Università di Copenhagen e nel 1911  pubblicò la prima raccolta di poesie, improntata al romanticismo tedesco. La raccolta fu seguita da un lungo poema allegorico Il cavaliere nero (1914) che chiuse il primo periodo caratterizzato da immagini ingenuamente grandiose, ispirate a Tieck.

Nel 1915 pubblicò Blanca, nel 1916 Reinald Underbamet  e nel 1917 Underjordiske, il primo lavoro in prosa. 

Nel corso del 1818/19 viaggiò sul continente, e nel 1822 fu  nominato docente di Lingua e Letteratura presso l'Accademia di Soro.

Dopo il 1922, ispirato da Scott Waverley, produsse una serie di romanzi storici i cui argomenti furono tratti dalla storia danese:  Valdemaro Seir (1826), Erik Menveds Bamdom (1828); Kong Erik og de Fredløse (1833); e Prins Otto af Danmark og Hans Samtid  1835).

Mentre il suo romanzi storici mostrano una mancanza di precisione, il loro forte senso di  nazionalità dà loro un particolare interesse per lo studente di cultura danese. In realtà significa  l'introduzione del romanzo storico nella letteratura danese.

Tra le opere poetiche a carattere romantico degna di essere ricordata la trilogia Huldregaverne (1831), Ashasverus (1833) e Holgerdanske 1837). Ingemann, autore anche di inni spirituali e religiosi composti negli anni dal 1937 al 1939, li raccolse nel  volume Morgen og Aftensange.

Molti di essi, musicati dal compositore Weyse, sono diventati dei classici nelle scuole danesi, ad esempio,  Østen stiger Solen op (In Oriente il sole sorge) e Fred hviler oltre Terreno Con og.  I suoi inni natalizi sono diventati popolari.

Scrisse  anche poesie di contenuto storico e mitologico come la  saga eroica Holger Danske (1837).

Fu amico personale di Grundtvig, che è stato in qualche misura il suo mentore e con esso condivise un profondo interesse per la storia medievale danese. Spesso sono stati considerati quasi gemelli mentali a dispetto di evidenti divergenze.  Anche Blicher e H.C. Andersen furono tra i suoi amici.

Morì a Soro. 

 

FILATELIA

DANIMARCA  Anno 1989  (959)

 

 

INKPEN MICK

(Inghilterra)

 

Nato a Romford nel 1952.

È uno dei più popolari autori / illustratori per bambini in tutto il mondo, i suoi racconti sono stati tradotti in oltre venti lingue diverse e i suoi libri hanno venduto oltre 4 milioni di copie. Kipper, forse il suo personaggio più popolare, è la stella di una serie TV , mentre  altri personaggi, Wibbly di maiale, Penguin  e Threadbear continuano ad essere presenti in molti album.

Ha iniziato la sua carriera come grafico, con Nick Butterworth, un collega autore di libri  per bambini, dal quale ha imparato la progettazione e la tipografia. Insieme hanno messo a punto un fumetto per la rivista “Express della  Domenica” ed hanno lavorato in spettacoli televisivi per bambini.

Mick ha vinto numerosi premi in tutto il mondo tra cui il British Book Award per Penguin, il British Book Award per il miglior libro illustrato, Lullabyhullabaloo, il Children's Book Award per Threadbear, il  BAFTA nel 1998 per la migliore animazione per bambini in campo cinematografico e la medaglia d'argento nel 2001  per il l Premio Smarties

 

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INGHILTERRA  Anno 2006   (2713)

 

ISANBET NAQI

(Russia)

 

Nato nel villaggio Maloyaz nella Repubblica di Bashkortostan nel 1899. Morto nel 1992.

Scrittore tartaro, enciclopedista, poeta, drammaturgo, prosatore, scrittore per bambini fu uno specialista nel  campo del folklore e della filologia. Compose un dizionario fraseologico tartaro.

Figlio di un mullah, iniziò a frequentare la madrassa del villaggio e continuò i suoi studi presso la madrassa Husania nella città Ufa (Bashkortostan). Allievo del celebre madrasa Moxammadia Kazan, all'età di 15 anni cominciò a pubblicare le sue opere su riviste.

Già a quel tempo cominciava ad interessarsi delle parole, della loro etimologia, del loro significato e di ciò che poteva derivare da esse. Per tutta la sua vita Isanbet mantenne un interesse e un amore particolare per l'arte della gente e per la sua lingua madre.

I suoi versi diventarono la base per canzoni popolari e i suoi drammi (Nasreddin Hoja, Zifa, Sincronia, Musa Calil, Fugitives) entrarono a far parte del patrimonio teatrale tartaro.

Näqi İsänbät scrisse anche libri per i bambini di genere folkloristico. Ad una sua edizione unica di Proverbi nazionali tartari in tre volumi, fu  assegnato il Premio di Stato Ğabdulla Tuqay.

A lui si deve la composizione di una storia epica del popolo tartaro, Idegäy, alla quale lavorò a lungo e che completò nel 1940. Ma a causa della guerra e, in seguito, al  divieto delle autorità che ne ostacolarono la  pubblicazione, l’opera venne pubblicata alla fine del 1980 senza alcun adeguato riferimento all'autore.

 

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RUSSIA  Anno 2009  (Busta postale)

 

 

 

ISPIRESCU PETRE

(Romania)

 

Nasce a Bucarest nel 1830 e ivi muore il 27 novembre 1887.

Il padre Gheorghe lavora in un salone di parrucchiere; la madre Elena era una bravissima raccontafavole. Trascorre la fanciullezza in campagna a contatto con la gente semplice e con la natura, una esperienza che gli sarà utile nel suo lavoro di scrittore e che descriverà nel libro Amintiri  

Per  imparare leggere e scrivere  viene inviato presso padre Nicola della chiesa Udricani, la chiesa della loro parrocchia.

1840 studia musica col cantore Lupescu.

1842 canta la messa in chiesa e comincia a guadagnare pochi soldi di cui la famiglia ha un gran bisogno. Ma presto è costretto a lasciare la scuola.

1844 entra come apprendista in una tipografia dove  lavora 14 ore al giorno.

1848 prende il diploma di tipografo. La sua serietà sul lavoro gli permette di ottenere  aumenti di stipendio e di occupare cariche di responsabilità; nel 1849 impara a suonare la chitarra, scrive poesie ma la mancanza di studi si fa sentire.

1853 prende lezioni di francese da un amico più anziano, Nel 1859, anno dell'unificazione dei principati romeni, e negli anni successivi fa attività politica e tipografica. Per due anni dirige la tipografia dello stato.

1862 pubblica la prima raccolta di favole. La seconda serie esce nel 1872.

Nel 1882/74 la sua opera viene raccolta in  Leggende e racconti dei romeni in cui fiabe e racconti sono affidati alla tradizione orale e vengono raccolti e rielaborati, senza perdere però la loro genuinità. Le sue sono le migliori fiabe del folklore romeno. In esse ricorrono motivi fantastici e figure primitive, dipinte con stile fluido e con uin linguaggio che conserva il candore dell’animo popolare e fanciullesco. Per i bambini scrisse anche di giochi, di storie mitologiche, di usi e di feste popolari.

Muore per congestione cerebrale il 27 novembre 1887.

Dei numerosi altri scritti vanno ricordati: 'Novelle o racconti popolari '(1874), 'Proverbi e indovinelli' (1880), 'Detti popolari' (1882)

 

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ROMANIA 1965 (2132/7),  1982 (3404, 3408), 1987 (3750/55+BF 190), 1994 (4146/51)

 

 

JAIK JUHAN

(Estonia)

 

Nato il 13 gennaio 1899. Morto a Stoccolma il 10 dicembre 1948.

Scrittore di storie per bambini e giovani, basò il meglio dei suoi racconti sulla tradizione popolare e sulla storia locale. Nella sua opera si avverte una lieve vena umoristica a lui peculiare, in particolar modo nella descrizione della vita delle persone dell’Estonia meridionale della prima metà del 20 secolo.

I suoi libri  sono stati illustrati da Eduard Wiiralt, Hando Mugasto, Eduard Järv, e altri artisti.

 

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ESTONIA  Anno 1998.

 

 

 

 

JANSSON  TOVE

(Svezia-Finlandia)

                                                                     

Scrittrice svedese/finlandese, autrice di libri per bambini, inizia la sua carriera nel 1945 con una serie di opere che avevano per protagonisti i Moomins e che la resero celebre in tutto il mondo, tanto da essere accostata a Lewis Carroll e a J.R.R.Tolkien.

Il suo personaggio principale, il Moomintroll, è una piccola creatura dal viso pallido, che vive con la  madre (Moominmamma) e col padre (Moominpappa) nella Valle dei Moomins. La Jansson comincia a disegnare fumetti sui Moomins per l’’Evening News’ di Londra nel 1953 e continua sino al 1959, quando lascia il lavoro al fratello Lars che continua la serie. Ma già in precedenza il fratello aveva collaborato nella stesura dei testi in inglese. Lars continuerà la serie fino al 1975, poi il lavoro verrà proseguito da altri.

I Moominstrolls diventano subito un grande successo in quanto il lettore rimane affascinato dall’umore sofisticato delle storie e dal senso di profonda libertà che attira non solo i bambini ma anche gli adulti. Il boom internazionale dei Moomins arriva in ondate successive. La prima negli anni ’50 nell’Europa dell’Ovest e, successivamente, negli anni ’60 e poi negli anni ’70 nell’Europa dell’Est e nei paesi extraeuropei. Oggi il marchio Moomins è brevettato e la Jansson non ha nulla a che vedere con la valanga di film animati, giocattoli, dolci e altri prodotti in cui è presente la figura dei suoi trolls.

Tove Jansson nasce a Helsinki nel 1914.  Il padre, Viktor, una figura patriarcale, era uno scultore, e la madre, Signe Hammarsten-Jansson un’artista grafica. Entrambi i genitori, dopo il matrimonio, si trasferiscono in Finlandia dove fanno parte della minoranza di lingua svedese e la scrittrice conserva nelle sue opere la creatività, il senso di tolleranza e l’arte tipici della  cultura nordica, per cui nei suoi scritti è sempre presente un certo spirito bohemien,  lievemente anarchico.

Nell’opera La figlia dello scultore (1968), l’autrice ricorda la sua infanzia accanto al padre che era solito dire “odio tutte le donne tranne due: mia moglie e mia figlia”. Per i primi sei anni fu figlia unica. Nel 1920 nasce il fatello Lars. Nelle pagine ricorda le giornate estive della giovinezza trascorse nelle isole Porvoo a cinquanta chilometri da Helsinki, dove la famiglia affittava annualmente una casetta da un pescatore del luogo e faceva ritorno in città a fine settembre. Il luogo offrirà lo spunto per ambientare molte avventure dei Moomins.

La Janson, che manifesta precoci tendenze verso il disegno, cresce a contatto della nuova arte di Katajanokka  a Helsinki e ha come compagno di giochi un bimbo chiamato Poyu, il cui vero nome era Erik Tawaststjerna, poi diventato un critico musicale, autore di una biografia su Sibelius. Di sera, seduta accanto al fuoco, ascolta le storie della madre che spesso parlano di Mosè, di Isacco, di persone che hanno sofferto di nostalgia per la lontananza dal luogo di origine o che si sono perse e poi ritrovate lungo la strada della vita. Ascolta storie su Eva, il serpente, il Paradiso e le grandi tempeste della vita che alla fine svaniscono. Era affascinata da storie di persone che soffrono di malinconia e si sentono sole; dalla presenza di Dio che sovente, offeso o adirato, distrugge intere città perché i suoi abitanti credono in altri dei.

All’età di quindici anni, la Jansson si reca in Svizzera. Studia arte a Stoccolma, a Konstfack, e in seguito all’Istituto di arte e disegno presso la Galleria Nazionale di Helsinki (1933-37) e infine a Parigi presso la Scuola Adrien e quella di Belle Arti (1938).

Negli anni 30 viaggia attraverso la Germania, l’Italia, la Francia e dal 1932 partecipa a   diverse esposizioni in Finlandia e all’estero. La sua prima esposizione personale avviene a Helsinki nel 1943.

All’età di 28 anni lascia la famiglia per vivere indipendente, ma continua ad avere frequenti rapporti con essa, in  particolar modo con la madre cui era molto legata e alla quale avrebbe voluto somigliare dal punto di vista artistico.

La sua seconda esposizione personale ha luogo nel 1946, presso la galleria Bäcksbacka ed è un successo sia critico sia commerciale tanto che viene considerata come una delle maggiori artiste esordienti in Finlandia.  Il suo primo libro illustrato Sara och pelle och näckens Bläckfiskar è pubblicato nel 1933 sotto il nome di Vera Haij.

Nel 1944 si trasferisce in un monolocale di Helsinki che diviene il suo luogo abituale di lavoro.

La sua attività di cartoonist inizia assai presto, lavorando per la rivista ‘Garm’. Aveva solo 15 anni. Durante la seconda guerra mondiale il ‘Garm’ era  una delle poche riviste che si distaccava dalla politica estera della Finlandia e professava ideali antifascisti e liberali. Lavora per la rivista per 25 anni ma pubblica lavori anche su altre riviste, ‘Julien’ e ‘Lucifer’ ; scrive dal 1947 al 1948 per ‘Ny Tid’ e dal 1953 al 1959 per il ‘London Evening News’. Le sue storie cominciano ad essere adattate al teatro per il  quale scrive anche liriche con la musica di Erna Tauro. Nel 1952 la Jansson si occupa dell’arrangiamento del  balletto teatrale di Ahti Sonninen.  Pessi e Illusia. Nel 1947 i Moomins arrivano in  teatro accompagnati dalle musiche composte da Ilkka Kuusisto.

         

L’ultimo libro sui Moomins Moominvalley in november del 1970 fu pubblicato dopo la morte della madre e tratta il tema della partenza e della solitudine. Tutti i personaggi si preparano per il lungo inverno e la famiglia scompare non si sa dove.

Per gli adulti  Jansson  scrisse anche storie di fantasia, storie brevi, racconti, ricordi di vita. Sebbene sia nota soprattutto per i suoi Trolls Moomins, la Jansson si è sempre considerata una artista del pennello. Il suo primo dipinto murale fu fatto per il ristorante Kaupunginkellari nel 1947. A questo seguirono altri lavori tra cui i dipinti per l’ospedale dei bambini a Helsinki.  Quando concluse la sua carriera di cartonist nel 1959, si dedicò all’arte. Il suo stile negli anni che seguirono cambiò passando da una espressione figurativa ad una visione più astratta. Solo nel 1975 ritornò al figurativo, a seguito di un soggiorno a Parigi nella Città delle Arti.

Una vasta esposizione delle sue opere fu curata da Amos Anderson nel 1992/93.

Il Museo dei Moomins, cui l’illustratrice donò tutti i suoi disegni originali pubblicati da ‘Garm’,  fu aperto a Tampere nel 1987. La collezione della Valle dei Moomins, presso il Museo d’arte, ospita qualcosa come 2000 oggetti, comprese 1000 illustrazioni. A Naantali il Mondo dei Moomins è un luogo che attira molti visitatori.          

Durante la sua carriera Jansson ha ricevuto vari premi dallo Stato finlandese tra cui la medaglia Pro-Finlandia e la  nomina a dottore honoris causa dalla Abo Akademi University. Nel 1995 ricevette il titolo di Professore Onorario. Ricevette pure il prestigioso Premio Andersen per la letteratura per l’infanzia.

Nella sua carriera di illustratrice si occupò anche di illustrare libri di altri scrittori come Alice nel paese delle meraviglie di L. Carroll e Il signore degli anelli di J.R.R.Tolkiens.

Suo compagno di vita fu l’artista grafico Tuulikki Pietilä, la cui personalità ispirò il personaggio Too-tick dei Moomins. D’altronde alcuni personaggi delle varie storie possono essere considerati come ritratti psicologici dell’artista e riportano forti rassomiglianze con i componenti della sua famiglia. Il gusto del bohemien girovago, il contatto con la natura, la tolleranza verso le altre creature.  “Talvolta i personaggi arrivano al limite del cattivo gusto, come ad esempio gli Hemulens, che sono sempre troppo dogmatici o gli strani Hattifatners dalla mente ottusa. La scrittrice Alison Lurie ha descritto il Groke come un una scura creatura con occhi sempre spalancati e fissi, simbolo vivente del vivere scandinavo. Tutto ciò che tocca muore e il terreno gela ovunque si segga.”

Tove Jansson morì il 27 giugno del 2001. La sua ultima raccolta di storie brevi apparve nel 1999.  (da  Internet)

 

LIBRI

 

La notorietà di Tove Jansson è soprattutto legata ai personaggi delle sue storie per bambini: i Troolls Moomins. La prima storia sui Moomin Småtrollen och den Stora Oversvåmningen venne pubblicata nel 1945 e la Jansson adattò la storia La cometa nella Terra dei Moomin in una striscia comica sulla rivista ‘Ned Tid’ e poi sul ‘The Evening News’.   Dal 1954 al 1970 escono  nove romanzi di cui alcuni tradotti in italiano: Farlig midsommar o  Magia d’estate (1954),  Mumintrollet (1957), Mumintrollet och hemliga Tecknen (1957), Trollvinter o Magia d’inverno (1957), Troll i kulisserna (1958), Det Osynliga Carnet o I racconti della Valle dei Moomins (1962),  Pappan och havet o Moominpappa al mare (1965), Trollkarkens hatt o Il cappello del Grande Bau (1969),  Sent i november  o  La valle dei Moomin in novembre (1970).

I Moomins sono personaggi particolari che derivano dagli  ippotrolls delle saghe nordiche ma sono meno inquietanti di questi. Hanno l’aspetto di piccoli ippopotami, dal pelo liscio come il velluto. Il protagonista principale,  piccolo Moomin,  vive col padre, la madre, abile cuoca,  la sorella Grugnina e altri animali fantastici e insoliti. Al contrario dei loro antenati, i trolls, amano la luce del sole  e d’inverno vanno in letargo con la pancia piena di pigne di abete ma solo dopo essersi lavati i denti. Si risvegliano in primavera al canto del cuculo  e si godono il periodo primaverile e autunnale, festeggiando il 21 giugno la notte più chiara e più corta dell’anno  in cui le magie ottengono effetto. Miti, sensibili, prendono la vita per il loro verso. Nulla riesce a sconvolgerli.

 Oltre ai libri  l’Autrice ha ricavato anche  la Muuminopera (1974) che viene sovente presentata a teatro,  in particolar modo a Kailo dove esiste la Valle dei Moomin.

I giapponesi hanno utilizzato i personaggi per una serie di cartoni animati.

 

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FINLANDIA  1993 (4 valori in libretto),  1994 (1206/7), 1995 (2 buste postali),  1998 (1382/5), 1999 (1486/9),  2003 (1615/20), 2004 (1681)

 

 

JAUNSUDRABINS  JANIS

(Lettonia)

 

Nato a Nereta in Curlandia il 25 agosto 1877.

Risiedette a lungo in Germania come esule. Inizialmente si occupò di agricoltura, poi studiò disegno alla Scuola di Bluhm a Riga, per poi perfezionarsi a Berlino e a Monaco.

Pittore espressionista fece molte mostre fino al 1905 e alcune sue opere sono presenti nei musei di Riga e di Liepaja. La sua arte si manifesta per lo più nei disegni e in particolar modo nelle illustrazioni di una sua opera per l’infanzia Balta Granata (Il libro bianco del 1914). Negli anni precedenti la prima guerra mondiale assunse la direzione di alcune riviste. 

Raccolse le sue liriche in Canzoni (1911) e Poesie (1921). Fu autore del dramma Tragedia del 1907 e di dodici opere teatrali, tutte rappresentate con successo: tra le più notevoli  i drammi La prima neve, Quanto più spoglio tanto più baldanzoso, Il domatore di fiere, Il coccodrillo di Ezermali. La tragicommedia L’invalido e Ralla è l’opera artisticamente più riuscita.

Fu autore di quaranta opere narrative. Nei romanzi trattò passioni sincere: da ricordare la trilogia Aija (1911),  L’eco (1914), L’inverno (1924), Il contadino e il diavolo (1933),  Non guardare nel sole (1936), Il denaro (1942).

 

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LETTONIA  Anno 2002  (542)

 

JIMENEZ JUAN  RAMON

(Spagna)

 


Nato a Moguer, Huelva, il 24 dicembre 1881,  morì a San Juan Portorico il 29 maggio 1958.

Appassionato di pittura e di poesia, studiò all’università di Siviglia. Nel 1898 era già noto come poeta modernista, seguace dell’opera di Ruben Darìo.

Nel 1900, trasferitosi a Madrid comincia a studiare i poeti simbolisti francesi e legge D’Annunzio. Viaggia attraverso Francia, Italia, Svizzera. Impara il tedesco e l’inglese. Studia i filosofi.

Dal 1905 al 1912 si rifugia nella città natale per allontanarsene  alla volta di Madrid e, successivamente nel 1916, per recarsi a New York, dove sposa Zanobia Comprubi  Aymar, traduttrice di Tagore.

Al suo ritorno in Spagna pensa di fondare una università ispano-arabica, ma lo scoppio della guerra civile lo costringe a rifugiarsi in Portogallo e poi a Cuba e negli Stati Uniti.

Dal 1900, anno in cui uscì Anime di violetta, ha pubblicato oltre quaranta opere fra poesia e prosa, passando attraverso le fasi post-romantica e modernista. Poeta dai toni delicati, malinconici, semplici diede alla letteratura opere come Arie tristi (1903), Giardini lontani (1905), Sonetti spirituali (1915), Eternità (1919), Poesia (1923), Bellezza (1923),  La stagione totale (1946), Animale di fondo (1949).

Alla fase modernista appartiene il delizioso Platero e io (1916), storia di un asinello andaluso che vive con lui la poesia della sua terra. Appartiene pure a quel periodo il Diario di un poeta appena sposato (1917) (modificato in seguito  Diario di poeta e mare  del 1956) un misto di prosa e poesia con cui per Jimenez inizia la seconda fase  della sua poesia più religiosa e austera.

Lasciò una enorme influenza che coinvolse  la generazione dei poeti degli anni Trenta: Lorca, Alberti, Salinas, Aleixandre. Il suo influsso   si ritrova anche in altre letterature europee.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1970  (1647) , 1982  (2274)

 

 

JOHNSON EMILY PAULINE

  (Canada)

 

Nata il 10 marzo 1861 vicino a  Brantford Ontario. Morta il 7 marzo 1913.

È nata e cresciuta nella riserva indiana delle "Sei Nazioni". Suo padre, George Johnson, un capo della riserva, sposò Emily Howells, una ricca donna bianca originaria di Bristol, Inghilterra. Pauline e i suoi tre fratelli vissero nella riserva, in un palazzo chiamato Chiefswood che suo padre aveva costruito prima della sua nascita. Imparò a guidare le canoe sul Grande Fiume che scorreva nei pressi della sua casa, un’esperienza che riportò nelle sue poesie, tra cui La mia canzone canta Padule.La madre la incoraggiò a leggere molti dei romanzi classici inglesi, in particolare quelli di scrittori e romantici e  di Shakespeare. Frequentò solo la scuola locale senza avere la possibilità, come la sorella maggiore, di frequentare l'università. Manifestò l’idea di diventare attrice, professione malvista dalla famiglia e dalla società locale, ma ciò non le impedì di recitare in pubblico le sue poesie, un’attività rispettabile anche per le donne. Recitava indossando le vesti tipiche delle donne Mohawk. Dopo una tournée attraverso le maggiori città canadesi, poté realizzare il suo sogno di recarsi in Inghilterra, dove fu invitata a recitare le sue poesie in pubblico. Nel 1895 pubblicò la prima raccolta di liriche Il bianco wampum. Ritornata in Canada, riprese le sue tournée e iniziò a collaborare con giornali e riviste canadesi e degli Stati Uniti, scrivendo storie, racconti d’avventure, di viaggio, molti dei quali rivolti ai giovani. Nel 1905, uscì il secondo libro, Nato canadese, incentrato sulla necessità di mantenere integro il patrimonio culturale del popolo canadese. Pauline, come già aveva fatto per la poesie, cominciò a divulgare personalmente per il paese il suo messaggio, attraverso recite pubbliche, un lavoro che a poco a poco minò la sua salute. Nel 1909 dovette ritirarsi a Vancouver. Nel 1911 fu pubblicata la raccolta Leggende di Vancouver, cui seguirono The Flint and Feather (1912), The Moccassin Maker (1913) ,  Shagganappi, pubblicato postumo nel 1913. Emily Pauline Johnson morì il 7 marzo 1913, appena tre giorni prima del suo 52° compleanno.

 

FILATELIA

CANADA  a 1961  (319)

 

 

JOnsdOttir  Aslaug

(Islanda)

 

Nata  nel 1963.

Illustratrice e scrittrice, oltre ad illustrare i propri libri  estese la sua attività anche a libri di altri autori.

Per il suo lavoro ha ricevuto numerosi premi tra cui  nel 2005 il premio Cultura per il libro Buona sera da lei scritto e illustrato;  nel 2006 è stata nominata per il premio Nordic Childrens'book.

Buona sera è la storia di un ragazzo che viene lasciato solo con il suo teddybear quando il padre va a chiamare la madre.

 

FILATELIA

ISLANDA 2010  (Mic. 1277)

 

 

 

 

 

Kapidžić-Hadžić  Nasiha

(Bosnia Erzegovina)

 

Nata a Banja Luka nel 1931. Morta nel 1995.

Scrittrice e poetessa  bosniaca. Frequentò le scuole elementari e il liceo a Banja Luka e l’Università degli Studi di Filosofia a Belgrado. Lavorò  come professore e  si occupò di una trasmissione radio destinata ai bambini. 

Anche la sua produzione letteraria è destinata all’infanzia. Al suo attivo ha alcuni libri di testo per le scuole elementari.

Tra le sue opere: Maskenbal u šumi (1962), Lete, lete, laste (1981), Vrbaska uspavanka (1981),  San o livadici  . Per la radio Svjetlič, svraka i lisica (1986)...

Le furono attribuiti diversi riconoscimenti tra cui: il - "Dvadeset-sedmojulsku nagradu" (27 July award)"Dvadeset-sedmojulsku nagradu"  e il  - "Veselin Masleš" award "Veselin Masleš".

 

FILATELIA

BOSNIA ERZEGOVINA   (Catalogo Michel  46)

 

 

KARALIJCEV  ANGEL

(Bulgaria)

 

Nato a Strazica nel 1902 .

D’origine paesana, autore di raccolte di racconti e novelle sulle lotte sociali e politiche che condussero alla formazione dello Stato bulgaro moderno.

Autore di raccolte di racconti (anche per ragazzi)  e novelle, scrisse: Mondo fallace (1932), Turbine (1938), L’uccello d’argilla (1941), Racconti popolari (1948),  Gli artefici della Repubblica (1950),  Il piccolo lavoratore (1963). È considerato uno dei migliori prosatori della letteratura bulgara del XX secolo.

 

 

 

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BULGARIA  Anno 2002  (3931), Bulgaria  2010  (4949/50)

 

 

KARANTH  SHIVARAM KOTA

(India)

 

 

Nato a Saligrama, Udupi Taluk, distretto di Karnataka il 10 ottobre 1902. Morto il 9 dicembre 1997 a Manipal dello stesso distretto. 

Quinto figlio di una numerosa famiglia, completò l’istruzione primaria a Kundapura e Mangalore.

Sin da giovane fu influenzato dalle idee di Gandhi e prese parte al movimento di indipendenza indiano mentre era ancora in collegio. Abbandonò gli studi per partecipare al movimento di non-cooperazione. Verso il 1927 cominciò a dedicarsi alla narrativa pubblicando il primo romanzo.

Karanth era un intellettuale e ambientalista; contribuì notevolmente a far conoscere l'arte e la cultura del Karnataka. Scrisse 42 romanzi , molti racconti brevi, sei libri di saggi e schizzi, tredici libri d’arte, tre libri di pedagogia e 240  libri per bambini, contribuendo così  alla rinascita  della Yakshagana. All'età di 95 anni scrisse un libro sugli uccelli (pubblicato nel 2002).

Gli sono stati attribuiti i Premi Padma Bhushan e Janapith.

Opere: Mookajjiya Kanasugalu (I sogni di una silenziosa nonna, Premio Jananpith), Marali Mannige (Torna al suolo),Chomana Dudi (Il tamburo di Choma), Mai Managala Suliyalli (Nel vortice di corpo e anima), Bettada Jeeva (La vita sulle colline), Sarasammana Samadhi (La tomba di Sarasamma), Samsara Dharmayana (La famiglia di Dharmayana), Alida Mele (Dopo la morte), Kudiyara Kusu (L’infanzia di Kudiya), Inana (Conoscenze), Mailikallinodane matukate (I colloqui con la pietra miliare (piccole storie), Adbhuta jagattu (Il meraviglioso mondo), Vijnana prapancha (il mondo della scienza) Yaksagana, (1997), Hucchu Manasina Hatthu Mukhagalu, (autobiografia), Bharatiya Vidya Bhavan, Chiguridha Kanasu.


 

FILATELIA

INDIA  Anno 2003  (1748).

 

 

Karjalainen Aili  Elina

(Finlandia)

 

Nata a Vyborg il 3 Giugno 1927. Morta a Kuopio nel 2006.

Giornalista e opinionista radio è conosciuta soprattutto per i libri che hanno per protagonista  l’orsetto Winnie-Uppo-Nalle.

Aili, la primogenita fu educata assieme ai suoi due fratelli maggiori, dal padre, un giudice distrettuale, perché la madre dovette trascorrere dieci anni in sanatorio, dove morì.

Elina frequentò la scuola elementare nel centro di Viborg e Yhteiskoulun Vecchio. La distruzione della casa per bombardamento durante la seconda guerra mondiale costrinse la famiglia a trasferirsi a Kuopio, regione d’origine, dove visse in condizioni difficili.

Elina si diplomò nel 1946 alla scuola secondaria di Kuopio e poi si trasferì  a Helsinki per studiare storia dell’arte, letteratura e psicologia all’Università di Helsinki. In quel periodo incontrò il futuro marito l’avvocato Pentti Karjalainen. La coppia si sposò nel 1949 e l’anno seguente si trasferì a Kuopio, dove visse fino alla morte.

Elina si dedicò all’educazione dei figli e nel frattempo cominciò a collaborare con riviste (anche  sotto  pseudonimo) e a lavorare per una emittente locale.

Nel 1980 pubblicò il libro Legami familiari e in seguito, assieme al marito pubblicò pure un libro di memorie.

Il lavoro principale di Elina, quello che la rese famosa,  consiste in una serie di libri che hanno per protagonista principale l’orsetto  di peluche Uppo Nalle.

Il primo libro della serie fu pubblicato  nel 1977 e ad esso ne seguirono molti altri.  La storia si basa su lettere che l’autrice  invia ad un bambino costretto a vivere in ospedale. In ognuna di esse è presente una fiaba.

Sul personaggio Elina scrisse una commedia e una serie per la TV. L’orsetto ha dato il nome ad una clinica per bambini inaugurata a Kuopio nel 1991. Sebbene durante la vecchiaia Elina abbia perso la vista  a causa di una malattia per diabete, continuò ad inventare storie dettandole a una segretaria.

Popolare autrice e giornalista, è stata premiata nel corso degli anni con i seguenti premi:  il  Publishers Association Award (1985), il Savo-Award (1987), il Pro Finlandia Medal (1997) e il Children’s Culture Award dello Stato (2004).

Elina Karjalainen è morta dopo una lunga malattia il 14 Agosto 2006 a Kuopio,.

 

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FINLANDIA Anno 1997  (1376)

 

 

Kassil Abramovich Lev

(Russia)

 

Nato nel 1905. Morto nel 1970.

Lev Kassil nei suoi romanzi e racconti, trattò argomenti che ruotano attorno alla vita contemporanea sovietica, rivolgendosi ad un pubblico di adolescenti, ed inserendo nelle sue opere temi legati al loro mondo, alla scuola, allo sport, alla cultura e alla guerra.

I suoi libri possono essere definiti "romanzi di sviluppo" in quanto descrivono  e offrono consigli ai giovani su  come potrebbero, a dispetto dei loro errori, giungere ad una matura visione della vita.

Il pudore, l'altruismo, la resistenza e il coraggio sono gli argomenti che occupano la maggior parte delle pagine da lui scritte. 

 

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RUSSIA  Anno 2005  (busta postale)

 

 

 

KASTNER  ERICH

(Germania)

 

Figlio di un sellaio, Erich nacque a Dresda il 23 febbraio 1899.

Studia filologia a Berlino. Partecipa alla prima guerra mondiale ed è rimpatriato nel 1917 perché ammalato di cuore. Riprende gli studi e si laurea nel 1825. Inizia subito la sua carriera di giornalista e di scrittore, pubblicando nel 1931 il romanzo Fabian, opera di un moralista vissuto nel periodo del nazismo nel momento della sua affermazione. Scrive pure critiche severe che si trovano sparse in Cuore su misura (1928),  Chiasso nello specchio (1929), Un uomo rende informazioni (1930) , Canto tra le sedie (1932).

Dal 1925 al 1927 è redattore del quotidiano ‘Leipziger Tateblatt’ ed è anche uno dei maggiori rappresentanti della nuova corrente del realismo tedesco “La nuova oggettività”.  A causa delle sue satire feroci e mordaci contro il militarismo, il nazionalismo e l’ipocrisia politica, il regime mette all’indice i suoi scritti che vennero bruciati pubblicamente,  Da quel momento lo scrittore fa pubblicare i suoi libri in Svizzera.

Passa in seguito nella redazione della rivista ‘Pinguin’ e collabora a cabaret satirici con poesie e canzonette caustiche,  sferzanti e aggressive.  Il suo bersaglio è sempre l’uomo che sotto apparenze sentimentali e romantiche trasuda, invece, ipocrisia.

Al termine della guerra riprende a far pubblicare i suoi libri in Germania e torna a lavorare per il giornale ‘Neue Zeitung’ di Monaco. Fu presidente del Pen Club  tedesco e fece parte della Deutsche Akademie fur Sprache und Dichtung, l’accademia tedesca di lingua e letteratura.

La sua  fama è oggi legata ai romanzi scritti per ragazzi. Il suo capolavoro, Emilio e i detective, uscì nel 1929, cui seguì nel 1934 Emilio e i tre gemelli. Nel 1930 riscosse altro successo con Antonio  e Virgoletta, La classe volante e Carlottina e Carlottina (1949).

I ricordi della sua vita sono raccolti nel volume Quando ero un ragazzino (1957).

Nel dopoguerra si impegnò nel movimento per la pace e scrisse La conferenza degli animali (1949)  Tra le sue opere più recenti si trovano Il piccolo uomo (1964), i versi  I tredici mesi (1955), Il piccolo uomo e la piccola miss (1967) e l’edizione  delle sue Opere complete  in 8 volumi (1969)

Morì a Monaco di Baviera nel 1974.

 

LIBRO

Emilio e i detective  Emilio, un ragazzo intelligente e simpatico, orfano di padre e figlio di una parrucchiera, si dà da fare per aiutare la madre a sbarcare il lunario. La storia inizia quando la madre invia Emilio a Berlino per portare qualche risparmio alla nonna. Ma in treno il ragazzo viene derubato. Pur sospettando un certo Grundeis del furto subito, ma non potendolo far arrestare per mancanza di prove, lo segue a distanza. Lungo il percorso fa amicizia con un  ragazzo della sua età il quale è a  capo di una banda di ragazzi. La banda aiuta Emilio e l’organizzazione posta in essere per recuperare il denaro è perfetta. Quando il ladro si reca in banca per cambiare alcune banconote, Emilio interviene dicendo che quel denaro è suo e poiché sulle banconote ci sono ancora i buchi di uno spillo con cui il  ragazzo aveva le aveva tenute unite, viene creduto. Il ladro tenta la fuga ma viene acciuffato. E poiché su di lui pende una taglia, Emilio e i suoi amici avranno una ricompensa.

      Il romanzo ebbe subito successo e fu tradotto in una ventina di lingue. Ebbe pure un seguito nel cinema con la regia di G.Lamprecht. Il film fu presentato  in Italia sotto il titolo di La terribile armata (1931). Nel 1964 vi fu una versione da parte di Disney.

 

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GERMANIA 1999 (1867)

 

 

KAUT ELLIS

(Germania)

 

Nata nel 1920 a Monaco di Baviera.

Collaboratrice della BR (Bayerischer Rundfunk, una emittente radio  bavarese), ha creato il personaggio di Pumuckl dai capelli rossi, abile saltatore e creatore di rime il quale risiede a Vienna in compagnia del comandante Eder, personaggio presenti nel primo libro Pumuckl e il comandante Eder (1920).

Dalla radio le storie sono passate alla pagina scritta e nel 1982  al piccolo schermo con una serie televisiva  di 26 episodi seguita da un’altra composta anch’essa di 26 episodi (1988). Ulteriori episodi sono apparsi negli anni 1990 e nel 2003 in due  film e in TV con 13 episodi.

Fin dall'inizio, a Pumuckl diede la sua voce l’attore Hans Clarin, mentre a Master Eder la diede  Gustl Bayrhammer, che morì nel 1993.

 

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German Federal Republic , 1998, Pumuckl Germania  Anno  1998.

 

 

KebabI-Hronský Jozef

(Slovacchia)

 

Nato nel 1896.  Morto nel 1960.

Originariamente insegnante, entrò nel servizio di "Matica Slovenská" nel 1933 ed è stato redattore della rivista "Slniečko". Dal 1933 è stato segretario dell'organizzazione, e dal 1940 al 1945 il suo amministratore. E 'stato responsabile per l'istituzione della tipografia "Neografia".

Emigrato nel 1945, è stato presidente del Consiglio Nazionale Slovacco all'estero e presidente onorario della Lega degli scrittori e artisti slovacchi. Nel 1959 ha fondato "Matica Slovenská".

Il suo ultimo domicilio fu l'Argentina. Come scrittore ha fatto il suo debutto con la U nas, una raccolta di poesie e l'opera in prosa per i bambini, Najmladší Závodský. Assai noti i suoi racconti e romanzi Chlieb e Jozef Mak.

Ha introdotto elementi innovativi lirici e di sperimentazione nel realismo letterario slovacco(Pisár Grazia). Negli anni tra le due guerre, ha aggiunto al suo lavoro per i bambini nuove opere come Smelý zajko, Budkáčik uno Dubkáčik, Zlaté Hodinky.

Nel  1948  ha pubblicato il suo romanzo Andreas Bur majster, che rappresenta l'apice della cosiddetta "prosa lirica".

 

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SLOVACCHIA  Anno 1996  (208)

 

 

 

KESSEL JOSEPH

(Francia)

 

Nato a Clara (Argentina) il 10 febbraio del 1898 da famiglia di origine lituana russa, si trasferisce con la famiglia in America dove il padre, medico, aveva tovato lavoro. 

Kessel trascorre parte della sua infanzia prima in Argentina, poi in Russia e infine in Francia dove il padre, dal 1908 esercitò la sua professione. 

Frequenta dapprima il liceo Massena a Nizza poi nel 1914 il liceo Louis-Le-Grand di Parigi e successivamente si laurea in lettere alla Sorbona. Spinto dal desiderio di avventura, si dedica al giornalismo in qualità di corrispondente estero per i giornali ‘La liberté’, ‘Le Figaro’, ‘Le Mercure’  e fu redattore del ‘Journal des débats’.  Dopo la laurea di lettere  e dopo aver frequentato un corso al Conservatorio di arte drammatica, calca per qualche tempo le scene. 

Dopo un periodo militare durante la prima guerra mondiale, in cui fu tenente di aviazione, si dedica alla letteratura mettendo a frutto i suoi ricordi e le sue esperienze militari. Si afferma col romanzo L’equipaggio del cielo (1923), in cui descrive i primi combattimenti aerei. Il romanzo era stato preceduto da un’altra opera scritta nel 1922, La steppa rossa, ambientata nel periodo della guerriglia dei russi bianchi. Seguono nel 1926 i romanzi Mary Cork sulla rivolta in Irlanda; I Prigionieri, che gli valse il gran premio dell’Academie Française (della quale nel 1962 divenne membro); Bella di giorno (1928), opera dalla quale il regista L.Buñuel trasse nel 1967 l’omonimo film; Colpo di grazia (1931).

Partecipa alla Guerra di Spagna in qualità di reporter e alla seconda guerra mondiale. Nel 1941 entra a far parte della Resistenza  e nel volume L’armata delle ombre (1944) racconta le sue esperienze di guerriglia contro i tedeschi..         

Segue una fase di viaggi in Africa, in Palestina, in Birmania, in Afghnistan  da cui trae spunti per i libri Il leone (1858), ambientato in Kenya e I cavalieri della steppa (1967), ambientato in Afghanistan.

Tra un viaggio e l’altro trova il tempo per scrivere romanzi di avventura quali Gli amanti del Tago, La valle dei rubini, Non erano tutti angeli.

Nel 1970 scrive un racconto dedicato allo Stato di Israele, I figli dell’impossibile, e Uomini , un bilancio degli incontri che hanno segnato la sua vita di uomo e di scrittore.

La semplicità di stile e l’efficacia delle narrazioni, che hanno caratterizzato tutte le sue opere, gli hanno conquistato un vasto pubblico, anche giovanile.

Morì ad Avernes, presso Parigi nel 1979.

L’omaggio migliore alla sua opera fu fatto da François Mauriac: “È uno di quegli esseri al quale ogni eccesso viene perdonato, soprattutto nella temerarietà del soldato e del combattente. Uno dei pochi che è riuscito guadagnare l’universo senza perdere la sua anima.”

 

LIBRI

 

I cavalieri della steppa  Non si tratta di un romanzo western come il titolo potrebbe lasciar supporre. È il racconto di una avventura ambientata a Kabul, nell’Afghanistan. Sharif, figlio di un capotribù sconfitto nel torneo annuale in cui si cimentano i cavalieri afgani per dimostrare la loro abilità di giostrare a cavallo, deciso a emulare le gesta del padre per provargli il suo coraggio, partecipa alla tradizionale gara, sebbene  l’impresa sia ai limiti dell’impossibile. Durante la gara cade e si ferisce seriamente, ma non si dà per vinto.  Il soggetto riecheggia temi cari a Gogol e presenti in Taras Bulba. Dal romanzo J. Frakenheimer trasse nel 1971 un film omonimo con Jack Palance e Omar Sharif.

lIl leone  John Bullit, cacciatore di leoni, vive in Africa con una donna divorziata e sua figlia. Per evitare che la figlia assuma caratteri e abitudini poco civili, la madre invita l’ex marito a venire a riprendersela e a ricondurla con sé in Europa. L’arrivo dell’uomo riunisce di nuovo la famiglia e a John non resta che riprendere la sua antica professione di cacciatore di leoni. Dal romanzo il regista J.Cardiff trasse l’omonimo film i cui protagonisti furono Capucine, Trevor Howard e William Golden.

 

 

 

 

 

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REPUBBLICA CENTROAFRICANA  1985  (667),  MONACO  1998 (2163),  NIGER  1985 (667)

 

 

KETTE  DRAGOTIN

(Slovenia)

 

Nato a  Dragotin Kette,  il  19 gennaio del 1876. Morì  a Lubiana il 26 aprile del 1899.

Nella sua infanzia la sua famiglia si trasferì molto spesso. Era ancora giovane quando sua madre morì nel 1880. Nel 1990 morì pure il  padre, un insegnante.

Dopo la morte dei genitori uno  zio  divenne  suo tutore.

Inizialmente Kette voleva diventare sacerdote, ma dopo aver scritto alcune satire poetiche contro il vescovo di Lubiana dovette lasciare gli studi.

Kette divenne un membro del zadruga ( "cooperativa"), un gruppo studentesco illegale. Tale scelta gli procurò guai con la giustizia. .

Tra il 1895 e il 1896 visse dando lezioni private e iniziò a pubblicare poesie, articoli e racconti per bambini sotto pseudonimo su alcune riviste (Ljubljanski Zvon, Slovenec, Nova nada, Angelček e Vrtec), e continuò gli studi a Novo Mesto, dove si era formata una zadruga sull’esempio  di quella presente a Lubiana. Mantenne comunque i contatti con Lubiana

Riuscì a laurearsi nel 1898, dopo di  che dovette assolvere ai suoi impegni militari   a Trieste. Ma presto fu congedato per motivi di salute e per curarsi si trasferì a Mun, dove a causa della tubercolosi morì all’età di 23 anni.

Nelle sue poesie Adrija e Mio Dio, un ciclo di sonetti del 1898, Ricordi, Notti quiete, Notti nere (1899) rinnova i temi erotici, filosofici, religiosi della generazione romantica, traducendoli in un linguaggio elegante e conciliando la tradizione colta con quella popolare. Fu uno dei maggiori rappresentanti del modernismo sloveno.

 

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SLOVENIA  Anno  2001. 

 

Kharms Daniil

(Russia)

 

Nato il 30 dicembre 1905 a San Pietroburgo. Morto a Leningrado il 2 febbraio 1942.

E’ stato uno dei primi  poeti surrealisti sovietici, scrittore e drammaturgo.

Kharms (il cui vero nome era Daniil Ivanovic Yuvachev)  era figlio di Ivan Yuvachev, un noto membro del gruppo rivoluzionario “Volontà Popolare”, imprigionato per il suo coinvolgimento in atti eversivi contro lo zar Alessandro II.

Daniil inventò  lo pseudonimo di Kharms mentre frequentava la scuola superiore presso la scuola tedesca "Peterschule".

Nel corso della sua carriera Kharms usò variazioni sul suo nome come gli pseudonimi Dandan, Khorms, Charms, Shardam e Kharms-Shardam e  gli altri.

Nel 1924, entrò alla scuola Electrotechnicum di Leningrado, da cui venne espulso per "mancanza di attivismo in attività sociali". Dopo la sua espulsione,  si dedicò interamente alla letteratura. Si unì al cerchio di Aleksandr Tufanov,  dove incontrò il giovane poeta Alexander Vvedensky che divenne suo amico e collaboratore inseparabile.

Nel 1927, venne fondata l'Associazione degli scrittori della letteratura per ragazzi, e Kharms fu  invitato a far parte. Dal 1928 fino al 1941, produsse opere per bambini che ottennero largo  successo.

Per le sue idee progressiste, e per la sua appartenenza ad un gruppo di scrittori per bambini considerato anti-sovietico, Kharms fu  arrestato nel 1931 insieme a Vvedensky, Tufanov e alcuni altri scrittori,  fu esiliato dalla sua città natale  e costretto a vivere nella città di Kursk  per quasi un anno. Al suo ritornò dall'esilio, continuò, comunque a scrivere per riviste per bambini, usando pseudonimi. Quando il gruppo di scrittori cui apparteneva, l’OBERIU (Unione di arte realistica), si sciolse, Kharms si dedicò ad altri argomenti tra cui  la filosofia, la musica, la matematica e la  letteratura. Le sue opere rivolte agli “adulti” scritte in quel periodo, a causa della severità della censura staliniana non furono pubblicate durante la sua vita, fatta eccezione per due poesie. Eppure, quelli  erano per lui tempi di magra e i suoi proventi non bastavano a far fronte alle esigenze quotidiane. Finché,dopo diversi anni di stenti nell'estate del 1941 non fu arrestato per sospetto di tradimento.  Imprigionato nel reparto psichiatrico a Leningrado Prison No. 1 morì nella sua cella, nel febbraio 1942, molto probabilmente, per fame.

Il suo lavoro fu salvato dalla guerra da amici leali e nascosto fino al 1960. Consisteva in manoscritti, in un vasto assortimento di storie, miniature, opere teatrali, poesie, indagini  pseudo-scientifiche e filosofiche, e in molti samizdat, materiale  praticamente sconosciuto fino al 1970 e che poté essere  pubblicato ufficialmente in Russia.

La sua figura e la sua reputazione, in gran parte basata sul suo lavoro rivolto ai bambini, fu così ampiamente rivalutata.

 

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RUSSIA  Anno 2005  (Busta postale)

 

 

 

KIEKBAEV JALIL GINIYATOVICH

(Russia)

 

Nato a Karan-Yega, regione Gafur, Bashkortostan, nel 1911.  Morto nel 1968.

Dopo aver finito gli studi pedagogici nel collegio di Ufa, passò a Mosca dove si laureò nell’ Istituto di lingue straniere dell’Accademia di Scienze dell’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche. Dottore in scienze filologiche, professore, si avvicinò alla letteratura nel 1930, scrivendo alcuni saggi patriottici, storie varie e storie creative per bambini.

Il suo romanzo Parenti e conoscenti è uno dei  lavori iniziali, dove il movimento della prima rivoluzione russa sul territorio del Bashkortostan è descritto con un'epica ampiezza. L'innovazione del romanzo consiste nel fatto che l'autore descrive i caratteri dei rivoluzionari bashkiri. 

Kiekbaev tradusse dal tedesco in lingua bashkira numerose opere di  Goethe, Heine, fratelli Grimm e altri.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2001  busta postale

 

 

 

Kilani Kamel

(Egitto)

 

Nato nel 1897. Morto nel 1959.

Scrittore e traduttore egiziano per i bambini, è considerato uno dei pionieri della letteratura per l'infanzia nel mondo arabo. Ha iniziato traducendo per i bambini i classici internazionali alla fine del 1920 e poi ha continuato a scrivere libri di sua produzione  per loro.

Il suo contributo è notevole. Ha scritto e tradotto 53 libri  e varie traduzioni da  opere teatrali shakespeariane come La Tempesta, Il mercante di Venezia, Giulio Cesare, e Re Lear.  Si trattò di  semplici adattamenti in cui manipolò temi o personaggi che giudicò non adatti per i giovani lettori arabi musulmani. Ha anche tradotto I viaggi di Gulliver e Robinson Crusoe.

Tra le opere da lui composte sono da ricordare sette storie a fumetti, dieci storie di fantascienza, sette adattamenti di racconti indiani, e sei adattamenti da Mille e una notte. Ha scritto anche "riscoperte" di  testi classici arabi riscritti con uno stile adatto  ad una lettura giovanile.

 

FILATELIA

EGITTO  Anno 1984 (1257)

 

 

Kingsley Charles

(Inghilterra)

 

Nato a Holne, Devon.  Morto a Eversley il 23 gennaio 1875.

Prete, professore universitario, romanziere, era il secondo figlio del reverendo Charles Kingsley. Ha trascorso la sua infanzia a Clovelly,,Devon, Northamptonshire e fu educato alla Helston Grammar School  prima di studiare al Kingh’s College di Londra e all’Università di Cambridge. Nel 1838 entrò  nel Magdalene College e si è laureò nel 1842.

Scelse di perseguire un ministero nella Chiesa. Dal 1844, fu rettore dell’Eversley (Hampshire), e nel 1860, fu nominato Regius Professor di Storia Moderna presso l’Università di Cambridge. 

Nel 1869 si dimise dall’insegnamento e dal 1870 al 1873 divenne canonico della Cattedrale di Chester.  Fondò la Società di Scienze Naturali, Letteratura ed Arte di Chester e svolse  un ruolo importante nella creazione del Museo di Grosvenor. Nel 1872 accettò la presidenza del Birmingham e Midland Institute.

Kingsley morì nel 1875 e fu sepolto nel cimitero di S. Maria in Eversley. 

L’interesse di Kingsley per la storia è presente in vari suoi scritti, tra cui The Heroes (1856), un libro  per bambini sulla mitologia greca, e numerosi romanzi storici, di cui i più noti sono Ipazia (1853), Hereward Wake (1865) e Westward Ho! (1855).

Era favorevole all’idea dell’evoluzione e fu uno dei primi a lodare L’origine della specie di Darwin. La sua preoccupazione per le riforme sociali è illustrata nel suo grande classico, Water-Babies, una favola per un bambino Land (1863), storia di un ragazzo spazzacamino, la quale  conservò la sua popolarità anche nel 20 ° secolo.

Kingsley ha anche scritto poesie e articoli politici, nonché di diversi volumi di sermoni.

Tra le sue opere: Saint’s Tragedy, dramma,  Alton Locke , romanzo (1849), Lievito, romanzo (1849),  Venticinque Prediche  (1849), Abiti a buon mercato e Nasty (1850),  Phaeton, o pensieri per i pensatori Loose Loose (1852),  Sermoni su temi nazionali (1° serie, 1852), Glauco, o le meraviglie del Shore (1855), Sermoni su temi nazionali (2 ° serie, 1854), Alessandria e le sue scuole (I854), Prediche per il Times (1855), Due anni fa (1857),  Andromeda e altre poesie (1858), La Buona Novella di Dio, sermoni (1859), Miscellanies (1859) Il romano e il teutonico (1864),  David e altri Sermoni (1866), Hereward the Wake , (1866) The Ancient Régime (1867), Acqua della Vita e altri Sermoni (1867),  Gli eremiti (1869),  Signora Come e Lady Perché (1869),  Un Natale nelle Indie Occidentali (1871), Idilli in prosa (1873).

 

FILATELIA

INGHILTERRA  Anno 1975  (Annullo speciale illustrato)

 

 

KIPLING  RUDYARD

(Inghilterra)

 

Nacque a Bombay (India) il 30 dicembre 1865.

Il padre, J.Lockwood, esperto d’arte e pittore, era il conservatore del Museo di Lahore. All’età di sei anni Kipling viene inviato in Inghilterra, a Southsea, presso una anziana zia, per compiervi gli studi. Furono anni di solitudine e infelici, dei quali parlerà in seguito nel racconto  Bee, bee, pecora nera inserito nel volume Wee Willie Winkie (1888). Nel 1878 entra nel United Service College di Westward Ho. Devonshire, destinato ai figli degli ufficiali e dei funzionari in servizio. L’intento del padre era quello di farlo diventare un impiegato statale. Ma  l’ambiente rigido e ossessivo, la sua personale ricerca di una rigorosa moralità di cui lo scrittore parlerà nel libro Stalky & Co (1899), nonché un difetto alla vista, lo costringono a ritornare in India dove inizia ad occuparsi di giornalismo. Fu redattore della “Civil and Military Gazette” e direttore nel 1887 del “The Pioneer di Allahabad”, sui quali comincia a pubblicare i suoi versi e racconti su temi caratteristici, quali l’esaltazione dell’imperialismo inglese, il rapporto tra i dominatori bianchi e la popolazione, il fardello della civilizzazione che lui definsce ‘the white man’s burden’, chiaramente espressi nelle prove narrative Tre soldati (1888) e Racconti delle colline (1889), entrambi pubblicati nel 1889.

Nel 1889 inizia per Kipling una lunga e infaticabile carriera di corrispondente e inviato speciale che lo conduce in Giappone e negli Stati Uniti. Nel 1891 ritorna in India, passando attraverso il Sud Africa, l’Australia e la Nuova Zelanda. Poi riparte per l’Inghilterra dove prende moglie. Successivamente si trasferisce in America dove rimane ininterrottamente sino agli inizi del 1900, tranne qualche viaggio in Inghilterra dove i suoi genitori erano tornati.

Il suo lavoro di corrispondente lo porta ancora nel 1900 in Sud Africa dove partecipa come corrispondente alla guerra contro i Boeri.

Poi si stabilisce definitivamente a Londra. Nel 1907 gli fu conferito il premio Nobel. Dal 1922 al 1925 è rettore dell’Università di Durham.

Morì a Londra nel 1936 e venne sepolto nell’Abbazia di Westminster.

Kipling fu considerato l’esaltatore dell’imperialismo inglese e dello spirito patriottico. In lui fu sempre presente lo spirito di avventura e l’amore per la natura selvaggia. Fu il celebratore della pace britannica, imposta ai popoli soggetti in cambio dell’inserimento in un progresso sociale universale. Kipling non è un propagandista, se mai un moralista, un pioniere nell’evoluzione della moderna letteratura inglese, un pioniere dell’interpretazione cosmologica. Il suo intento è quello di studiare specialmente gli istituti, le strutture, le estreme sanzioni che impediscono alla società di  precipitare e di dissolversi. Ebbe sempre la sincerità di esprimere il suo pensiero e la sua visione degli eventi e degli uomini”.

Col passar del tempo il patriottismo perdette in parte il suo carattere estremista ed esasperato, assumendo un tono più pacato, come nella famosa ode Recessional scritta nel 1897 in occasione del secondo giubileo della regina Vittoria, alla quale provocò qualche risentimento. L’ode fu poi inserita nella raccolta I sette mari.

Seguendo la sua vasta produzione ci si imbatte in Canzonette distrettuali (1888), Letters of Marque (1891), Molte invenzioni (1893); Il lavoro quotidiano (1898); Da mare a mare (1899),  La luce che si spense (1891), i racconti Nel vortice della vita (1891);  un libro di versi scritti in gergo militare Ballate di camerata (1892) in cui descrive con vivacità e brio la vita del militare inglese in colonia; I sette mari 1896; Capitani coraggiosi (1897), Kim (1901), in cui l’India viene descritta nel modo più vivo e suggestivo; Puck della collina (1906), una indovinata fusione di realtà e magia, ambientata nel medioevo; Azioni e reazioni (1909), Storie e leggende (1910); Lettere di viaggi (1920), Racconti di terra e di mare (1923), Debiti e crediti (1926), Limiti e rinnovamenti (1932).

 

Ai giovani dedicò un libro di racconti Storie proprio così (1902), racconti lirici e maliziosi; Le cinque nazioni (1903) e una Storia dell’Inghilterra (1911), scritta in collaborazione con C.R.Fletcher.

Dai suoi libri vennero tratti film. Capitani coraggiosi, (1937) con regia di V.Fleming; Kim (1950) con regia di V. Faville e nel 1989 con regia di J.Davies; Il libro della giungla (1942) con regia di Z.Korda e nel 1967 la Disney produsse un lungometraggio animato a colori

 

LIBRI

 

L’opera che gli diede la notorietà è  Il libro della giungla, scritto in America nel 1894,  seguito poi dal Secondo libro della giungla (1895)

Il libro della Giungla   Raccoglie sette racconti: I fratelli di Mowgli.  La caccia di Kaa. Tigre! Tigre!, La foca bianca.  Rikki Tikki Tavi. Tomai degli elefanti e I servitori della regina. Semplici storie, ma finissimi giochi dell’osservazione  e della fantasia in cui si muovono diversi personaggi divenuti classici come Mowgli, il fanciullo vissuto tra dai lupi, il quale, pur allevato in un mondo di animali, subirà il fascino della civiltà; Bagheera, la pantera nera; Shere Kan, la tigre; Akela, il vecchio lupo; Baloo, l’orso bruno; Kaa, il serpente; Kotick, la foca bianca; Rikki.Tikki Tavi, la mangusta che lotta col cobra; Kala Nag, l’elefante; Tomai, il piccolo conducente, Tutto un firmamento di personaggi letterari donato da Kipling agli uomini. Ogni racconto si chiude con una ballata.

Il secondo libro della giungla  Raccoglie altri otto racconti che riprendono i paesi, le figure e il clima ambientale dei primi sette, introducendo nuovi personaggi. Sono compresi :Come ebbe origine la paura, Il miracolo di Purin Bhagal, L’avanzata della giungla, I beccamorti, L’ankus del re, Quiquern, Il cane rosso, La corsa di primavera. Come nel precedente volume ogni racconto si conclude con una ballata.

        

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BHUTAN 1982 (568/76+BF 86/7),  CENTRO AFRICA Repubblica 1985 (666),  GAMBIA 1998 (2732),  GRAN BRETAGNA  2002 (22972306),  GRENADA-GRENADINES 1996 (BF), JERSEY 2010, MONACO 1977 (  ), 2007 (  ), NIGER 1985 (669) ,  PARAGUAY 1977 (775 P.A.) ,  SVEZIA 1967 (581).

 

 

 

KIPNIS  LEVIN

(Ucraina)

 

Nato a Ushomir nel 1894. Morto a Tel Aviv  nel 1990.

Si trasferì nel 1913 in Israele dove frequentò la Scuola di Belle Arti  Bezalel. In seguito fece parte del personale insegnante presso il  Seminario Levinsky a Tel Aviv.  La sua produzione in ebraico comprende circa 800 racconti e 600 poesie. Scrisse pure libri per bambini in yiddish, la cui pubblicazione fu raccolta in un volume del 1961. Gli è stato assegnato il Premio Israele nel 1978 ''per aver dedicato la sua vita allo sviluppo della letteratura per bambini in ebraico.''

 

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ISRAELE  Anno  1995  (1283)

 

 

Kirkegaard  Ole Lund

(Danimarca)

 

Nato ad Aarhus il 29 luglio 1940 e ivi morto nel 1979.

Scrittore per l’infanzia, è soprattutto noto per aver scritto opere sui rapporti fra adulti e ragazzi e per aver scritto numerose opere rivolte ai giovani.

Il personaggio principale nei suoi libri è di solito un anti-eroe.  

Morì tragicamente. Una notte, dopo aver trascorso una serata in un pub, tornando a casa, ebbe un malessere. Alquanto alticcio, cadde nella neve. Morì assiderato all’età di quasi 39 anni.

Opere: Lille Virgilio (1967),  Albert, (1968),  Orla Frøsnapper (1969),  Hodja fra Pjort (1970),  Otto er et næsehorn (Otto è un rinoceronte, 1972),  Gummi-Tarzan (Gomma-Tarzan, 1975) , En flodhest i huset (Un ippopotamo in casa, 1978),  Frode Alle og de andre Rodder (Frode e tutti gli altri bulli, 1979),  Per Mads Bette og (1981), Mig og Bedstefar - og så Nisse Pok (lit. Me and Grandpa - and then Nisse Pok), 1982 Mig og Bedstefar - og så Nisse Pok (Io e il nonno - e poi Nisse Pok), 1982),  Tippe Tophat og andre fortællinger (Tippe Tophat e altre storie, 1982),  Anton og Arnold flytter byen til ( Anton e Arnold  in città, 1988),  Anton Arnold og det i Vilde Vesten (Anton e Arnold nel selvaggio West, 1988),   Frække Friderik (2008). 

 

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DANIMARCA  Anno 2010 (1592)

 

 

 

KITAMURA  SATOSHI

(Giappone)

Nasce a Tokio nel 1956.

Sin da ragazzo si diletta a leggere fumetti, un genere che in seguito  infuenzerà la sua attività di illustratore di libri per ragazzi.

Inizia a lavorare all’età di 19 anni, senza seguire alcuna disciplina artistica, pubblicando annunci pubblicitari,  illustrazioni su riviste, poster.

Nel 1979 si trasferisce a Londra dove si occupa di  pubblicazione di cartoline di auguri. Solo  nel 1981 iniziaad illustrare libri per banbini e a scrivere le sue storie. Collabora con l’autore Hiawyn Oram, di origine sudafricana, illustrando i suoi testi. In simbiosi pubblicano  il libro Il Fernando Furioso e Il dinosauro.

I suoi libri e illustrazioni sono tradotti in diverse lingue ed hanno ottenuto  vari premi. Nel 1983 a Kitamura  per Angry Arthur   venne attribuito il Premio Mother Goose, assegnato annualmente al miglior libro illustrato. Con lo stesso libro ottenne in Giappone il premio per il miglior libro illustrato. Nel 2000 gli fu assegnato il Premio Smarties per  Me and My Cat?,   storia del piccolo Nicolas che si tramuta nel suo gatto mentre il gatto, che desidera andare a scuola,  prende le forme del bambino

Nel maggio del 2001 vi fu una mostra delle sue opere in una galleria d’arte londinese.

Il suo stile si caratterizza per la sensibilità nel tratto e per l’espressività dei suoi personaggi. Riesce a creare incredibili scenari fantastici e onirici nei quali si muovono le sue creazioni.

 

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GRAN BRETAGNA  2006  (2716)

 

 

 

KNIGHT  ERIC

(Inghilterra)

 

Nato il 10 aprile 1897 a Menston, Yorkshire. Morto il 15 gennaio 1943.

 Figlio di un ricco commerciante di diamanti, ucciso durante la guerra dei Boeri, quando il figlio aveva solo due anni. Sua madre, dopo la morte del marito, si trasferì a San Pietroburgo, in Russia, per lavorare come governante presso la famiglia reale. In seguito si trasferì in America.

Eric studiò arte, si occupò di giornalismo e fu sceneggiatore ad Hollywood.

Il suo primo romanzo fu Canzone sul tuo Bugles (1936) cui fece seguito nel 1938  Tu Play The Black e The Red Comes Down (1938). Assieme alla moglie si occupò di un allevamento di  cani coolies nella sua fattoria nel Pleasant Valley, Bucks County, Pennsylvania. Il suo romanzo Torna a casa, Lassie  fu pubblicato nel 1940. Nel 1943 la MGM trasse dal romanzo l’omonimo film con Roddy McDowall nel ruolo di Joe Carraclough e il cane Pal nel ruolo di Lassie. The success of the novel and film generated more films and eventually several television series, cementing Lassie's icon status. Il successo del romanzo e del film ha generato un maggior numero di film e infine più serie televisive. 

Knight perse la vita in un incidente aereo nel Suriname.

 

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LIBERIA  Anno 2001,  SIERRA LEONE  Anno 1996

 

 

 

 

 

KONOPNICKA  MARIA

(Polonia)

 

A voler fare un parallelo fra la Konopnicka e un’altra famosa scrittrice del suo tempo, non possiamo fare a meno di accostarla a George Sand.

Entrambe nacquero in un ambiente contadino, agreste che lasciò una traccia indelebile nella loro mente e ricordi che emergono in molte loro opere. Entrambe andarono giovanissime spose a uomini assai anziani che le resero infelici tanto da spingerle ad abbandonare la campagna per la città. Entrambe furono coinvolte in eventi politici che le costrinsero a prendere posizione e a battersi per sostenere i propri ideali. E ancora, entrambe trovarono  nuovamente la pace e la serenità nel ritorno alle origini, alla terra, all’ambiente contadino  da cui erano partite.

Maria Konopnicka  (nata Wasilowska) nacque il 23 maggio del 1842 a Suwalki.

All’ età di vent’anni sposa un uomo che la rende infelice e che abbandona dopo aver vissuto con lui a Kalisz sino al 1876. Trasferitasi a Varsavia, comincia a  pubblicare le sue prime liriche di ispirazione romantica, raccolte nel volume Romanzo primaverile (Roman wiorenny), cui seguirono racconti, fiabe e saggi critici.

Come la Sand si occupa di politica ed espresse le sue idee e le sue convinzioni in saggi ed articoli non in linea con le direttive del governo polacco-russo tanto da essere espulsa.  Una espulsione che, sebbene dolorosa, valse ad arricchirla spiritualmente in quanto abbandonò un ambiente letterario in cui, dopo i tragici mutamenti dovuti all’insurrezione del 1863, si era manifestata una profonda avversione per la poesia romantica e per le illusioni da questa alimentate.

Inizia un ‘vagabondaggio letterario’ per l’Europa che la porta dapprima a Monaco di Baviera, poi in Francia, in Svizzera e in Italia dove soggiorna a lungo e dove matura la sua opera Italia, una serie di liriche pubblicate nel 1901, nelle quali emerge il suo senso del romanticismo, il suo amore per la natura e per l’arte che pervade le liriche in cui descrive il mare, le Madonne dei grandi pittori, le bellezze di Firenze, la visione della Cappella Sistina in cui il suo animo romantico si esprime.

Diversamente dalla Sand, vive una vita solitaria, senza grandi amori e slanci sentimentali.   A lei bastano la passione romantica, il senso della fraternità che mai l’abbandonò, l’avversione alla prepotenza, all’ingiustizia, l’adesione ad una molteplicità di opere sociali e umanitarie cui si dedica.

Nel 1904, mutate le condizioni politiche nella sua Polonia, lo Stato le assegna un podere a Zarnowiec, in Galizia, quale riconoscimento per i suoi meriti letterari. In Galizia vive sino alla morte avvenuta a Leopoli l’8 ottobre del 1910, l’anno in cui venne pubblicata la sua opera più importante Pan Balcer w Brazylji (Il signor Balcer in Brasile)

Nel poema. cui lavorò per molti anni, pubblicando alcuni canti staccati sulla “Biblioteka Warzawska”, la poetessa riprende il genere cui Adam Mickiewicz si dedicò: l’epopea. Un’epopea del popolo polacco che, lontana dai toni nobiliari e aristocratici del Mickiewicz, si immerge invece nel poema epico popolare. 

La trama racconta l’odissea di una numerosa comitiva di contadini che, abbandonata la Polonia dopo la spartizione politica e anche per ragioni religiose, emigra verso il Brasile. Speranza e fede nel futuro sostengono uomini e donne durante la faticosa traversata dell’oceano e ancor più le vicissitudini che precedono l’assegnazione dei luoghi in cui stabilirsi, dove le malattie decimano  uomini e animali a causa dell’assegnazione di luoghi malsani, quali le foreste tropicali e le assolate piantagioni di caffè. Resistere  di fronte alle malattie è impossibile e il miraggio del ritorno in patria affascina tutti. Un ritorno drammatico che dura anni finché non giunge la notizia che in Polonia è stata concessa la libertà religiosa.

L’Autrice, profonda conoscitrice del suo popolo, sa scegliere e descrivere i vari tipi, sa dipingere in un effetto corale la storia di una comunità legata da un’unica cultura,  rendere con efficacia le varie fasi dell’odissea di un popolo che, sorretto dalla fede, riesce a resistere e combattere contro le avversità.

Altre sue opere: W gòrach (Nelle montagne); Co to jest zy cie? (Cos’è la vita?); Mojezesz (Mosè); Ja sie nie skarze (Non mi lamento).

La Konopnicka oltre alle sue liriche, ai romanzi, alle novelle, ai saggi letterari, va ricordata come scrittrice di fiabe per ragazzi, in particolar modo per il volume  I nani e l’orfanella Maria.

Va pure ricordata per aver fatto conoscere in Polonia la poetessa Ada Negri di cui tradusse le poesie.

 

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POLONIA 1952 (645/6)  1962 (1177), 1962 (1222/7)

 

 

 

KOPYLENKO OLEKSANDR IVANOVICH

(Ucraina)

 

Nato nel 900.  Morto nel 1958.

Fu uno scrittore attivo nel 1920 e 1930. I suoi migliori lavori, in base alla Koshelivets, sono i  suoi romanzi per adolescenti e l’opera Duzhe dobre Desiatyklasnyky.

 

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UCRAINA  Anno 2000,  URSS  1990    Buste postali

 

 

 

KORCZAK  JANUSZ  pseud. di Henryk Goldszmit

(Polonia)

     

Nacque nel 1878 a Varsavia in una famiglia ebraica benestante e assunse più tardi il nome d’arte di Janusz Korczak.

Studia medicina e frequenta i circoli letterari polacchi. Uomo di grande umanità si appassiona alla missione di aiuto ai bambini poveri di Varsavia divenendo nel contempo scrittore.

Nel 1901 scrive Bambini di strada e nel 1906 Il bambino del Salon. Le due opere suscitarono grande interesse e lo resero celebre.

Nel 1904 viene arruolato nell’esercito russo come medico militare e inviato nella Russia   Asiatica.

Tornato a Varsavia a partire dal 1908 si dedica al lavoro presso l’orfanotrofio cittadino sviluppando teorie educative non direttive che lasciavano ampio spazio alla libera espressione dei bambini.

Un’opera base delle sue teorie pedagogiche fu Il diritto al rispetto del bambino scritto nel 1929.

Il suo credo si basa sull’idea che per riformare il mondo occorre in primo luogo riformare i sistemi educativi.

Nel 1914 viene richiamato alle armi come medico militare nell’esercito russo impegnato nella Prima Guerra Mondiale. Durante gli anni di guerra scrive un’altra opera fondamentale nella sua visione pedagogica: Come si ama un bambino.

Ritornato alla fine del conflitto a Varsavia, in una Polonia divenuta indipendente, sviluppa nell’orfanotrofio di Varsavia le sue teorie educative.

Verso la metà degli anni Trenta del Novecento è vittima della profonda ondata antisemita che attraversò la Polonia.

Rimosso dai suo i incarichi universitari, deluso dal trattamento che gli è riservato in quanto ebreo, si riavvicina all’ebraismo e sviluppa interesse verso la Comunità Ebraica di Varsavia.

Visita la Palestina nel 1934 e nel 1936 e si avvicina alle posizioni sioniste. All’arrivo dei nazisti a Varsavia assume posizioni di rifiuto verso le imposizioni adottate contro gli ebrei polacchi.  Rifiuta di indossare la stella ebraica e per questo è arrestato dalla Gestapo e trattenuto per diversi mesi in prigione. Quando la situazione del Ghetto peggiora si dedica all’orfanotrofio ebraico nella disperata ricerca di mezzi di sostentamento per gli orfani ebrei che crescevano di giorno in giorno. Benché a più riprese i suoi amici “ariani” gli avessero offerto di farlo uscire dal Ghetto e di proteggerlo, rifiuta sempre di abbandonare i suoi bambini.

Il 5 agosto 1942 i nazisti circondano l’orfanotrofio con Korczak e i suoi duecento bambini. Lo storico del Ghetto di Varsavia Emmanuel Ringelblum, testimone oculare di quei momenti, scrisse a proposito dei bambini che insieme a Korcazk marciarono verso il treno che li avrebbe portati a Treblinka: ... era una marcia organizzata, una muta protesta contro gli assassini... i bambini marciavano i fila per quattro con a capo Korkzak”.

L’anziano pedagogista e i suoi bambini trovarono la morte a Treblinka.

Korkzak, oltre che educatore,  fu anche autore di libri per l’infanzia

 

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POLONIA  1962  (1215/8)

 

 

 

Kormos István

(Ungheria)

 

Nato a  Mosonszentmiklós il 28 ottobre 1923. Morto a Budapest il 6 ottobre 1977.

Nato in una famiglia contadina, dopo varie vicissitudini familiari, fu affidato ai nonni. Studiò a Budapest.

Fu un traduttore, redattore editoriale e poeta di talento. La  sua opera nacque ed ebbe successo  in particola modo dopo la rivoluzione sociale ungherese che  seguì  la seconda guerra mondiale.

Dopo un promettente primo volume di poesie pubblicato nel 1947, noto per la sua freschezza, Kormos fu  sopraffatto da un senso di futilità che lo spinse verso il silenzio letterario.

La sua ricomparsa sulla scena letteraria con Poor Yorick (1971) fece scalpore per una svolta inaspettata.

Kormos aveva scritto in precedenza scritto versi per i bambini che avevano subito incontrato una calda accoglienza, per cui continuò su questa strada.

Kormos fu anche un traduttore e  tra le sue  traduzioni spiccano quelle di Chaucer, Burns, Molière,  André Frénaud,  Puskin e di poesie popolari russe.

Ottenne per due volte il Premio Attila József ( 1955 , 1972 )

Tra le sue poesie, racconti e racconti in versi si ricordano: L'albero égigérő (1946 ), Un rotolamento (1947 ), La Foresta (1951), Gli orsi divertenti (1954), Il Castello di volo (1957), Yorick Skull (1971), Clown e volpi (1971), Zöldbajusz Marci királysága (1972), Ejhaj csibekas (1973), A zsiráfnyakú cica (1974 ), I gatti di strada Pincérfrakk (1976), A pöttyös zöld lovacska bátyja (1977),  Poesie di István Kormos (1979), Il Bosco égigérő (1980), A vasmozsár törője alatt (1982),  A nyár gyerekei (1986 ),  Questa estate, i bambini ( 1986), Mese a két kicsi ökröcskéről (1987).

 

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UNGHERIA  Anno 2010 (Mic.5470/1)

 

 

 

 

 

KOSSAK-SZCZUCKA ZOFIA

(Polonia)

 

Nata il 10 agosto 1889. Morta il 9 aprile 1968 a Bielsko-Biala.

Figlia di Tadeusz Kossak, trascorse l’infanzia e la giovinezza a Lublino e nella Volhynia.

Nel 1915 si sposò con  Stephen Szczuckiego e dopo la sua morte,  si risposò nel 1925 con Zygmunt Szatkowskiego.

Nel 1932 le fu assegnato il premio letterario per la regione Slesia e nel 1936 ricevette una medaglia d’oro dall’Accademia polacca di letteratura. Durante la Seconda Guerra Mondiale abitò a Varsavia, dove si dedicò ad attività caritative. Era a capo di una organizzazione cattolica che si occupava anche di politica e fece anche parte del comitato preposto all’assistenza e all’aiuto degli ebrei perseguitati. Per questa attività ricevette dopo la guerra una medaglia. Arrestata nel 1943 fu imprigionata in un campo di concentramento di Auschwitz, (esperienza descritta nel romanzo Con otchłani). Venne rilasciata nel 1944

Nel 1945 si recò a Londra incaricata dalla Croce Rossa polacca e nella capitale inglese rimase in esilio per 12 anni, gestendo insieme al  marito una fattoria in Cornovaglia e continuamdo la sua attività assistenziale.  Dopo il ritorno in patria nel 1957, lavorò come  giornalista per la stampa cattolica. Grazie alle competenze di immagini a colori, e alla sua capacità di esprimere con chiarezza e semplicità i suoi pensieri, ottenne con le sue opere una vasta popolarità anche tra i bambini e i giovani.

 Morì il 9 aprile 1968 a Bielsko-Biala, e fu sepolta nel cimitero della parrocchia Gran Górkach.
Fu autrice di molte opere di vario genere: poesie, romanzi storici, drammi, libri per bambini, ricordi di viaggio tra cui: Senza esercito, romanzo storico (1937), L'atteso ospite, dramma, Patrimonio, romanzo per bambini (1924), Re lebbroso, romanzo storico (1937), Krzyżowcy (1935), 4 volumi di impressioni di un viaggio in Terra Santa, Memorie di Volhyn 1917-1919, romanzo biografico (1922), Prometeo e vasaio, Purple sentiero, Orbano artigliere romanzo storico, Cercare amici, romanzo per i giovani (1933), Topsy e Lupus, per la gioventù (1931), Trembowla, romanzo storico, Troy Nord (scritto con Zygmunt Szatkowskim) romanzo storico, Grande e piccolo (1927), Con la storia della Slesia, Con amore, romanzo (1925), Con otchłani: Memorie dei lager, Libertà d'oro (1928, 2 volumi).
 

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POLONIA  Anno  1993  Cartolina Postale

 

 

 

 

 

KOVIČ KAJETAN

(Slovenia)

 

Nato nel  1931,

Scrittore di romanzi, racconti e poesie, occupa un posto importante nella letteratura slovena. Nella sua raccolta di versi Quattro poeti (1953) si allontanò dalla poesia del realismo sociale sostituendola con una poesia orientata verso l’intimismo, verso una filosofia lirica, con immagini di sapore classico, e descrizioni che rievocano paesaggi freddi, annunciati già nei titoli delle sillogi come Labrador (1976) e Il ciclo siberiano (1992).

Tradusse raccolte di poesie soprattutto dal tedesco (Trakl, Rilke) e, quale co-editore, pubblicò una vasta antologia di poeti contemporanei tedeschi.

Scrisse diversi romanzi. La sua prima opera di fiction risale agli anni Sessanta, in seguito  fu autore di Traccia a Trento (1994), ambientato nella Prima guerra mondiale.

Nella sua produzione artistica sono presenti molte poesie e racconti per bambini, tra cui  va ricordato Il mio amico Piki Jacob, molto noto tra i bambini sloveni e tradotto in diverse lingue.

 

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SLOVENIA  Anno 2000

 

 

Kozlov Grigorievich Sergey 

(Russia)

 

 Nato nel 1939.

Autore di fiabe, tra cui Riccio nella nebbia, Il piccolo leone.

 

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URSS 1987 (Cartolina postale), 1988 (5487)

 

 

 

 

KRASICKI  IGNACY

(Polonia)

 

  

Nato a Dubienka, Lublino nel 1735, morì a Berlino nel 1801.

Ecclesiastico e scrittore, viene nominato principe-vescovo di Warmia quando nel 1772 passa sotto la dominazione prussiana. Nel 1795 poi è nominato arcivescovo di Gniezno

Esordisce in campo letterario scrivendo  due poemi eroicomici, La guerra dei topi in dieci canti (1775) e la Monomachia ovvero la guerra dei monaci (1778). Più interessanti le Satire (1779) e le Epistole (1780-1784) in cui colpisce con acuta ironia la decadenza dei costumi.  Scrive pure Favole e apologhi (1779),  Favole nuove  il romanzo Il signor Postoli (1778).  Postumi uscirono Lettere sui giardini,  i Saggi morali, il Trattato sulla poesia .

Traduce opere di Plutarco, Luciano e i Canti d iOssian.

Mente lucida e curiosa, sebbene poco profonda, spirito mordace, ebbe grande influenza tra gli scrittori del suo tempo. È uno dei maggiori rappresentanti dell’illuminismo polacco.

 

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POLONIA  Anno 1938  Cartolina postale.

 

 

 

KRASZEWSKI  JOZEF  IGNACY

(Polonia)

 

Nato a Varsavia il 28 luglio 1812 da famiglia lituana stabilitasi a Varsavia. Studia letteratura e storia all’università di Vilna. I suoi studi sono interrotti da due anni di prigionia in seguito alla sua partecipazione alla rivoluzione del 1831. Appena libero, e conclusi gli studi si trasferisce in Volinia dove risede per vent’anni, esercitando il lavoro di amministratore di terre.

Togliendo spazio al suo lavoro, inizia a scrivere con costanza, incurante se il successo tardava a venire. Lasciato il lavoro di amministratore, si trasferisce a Varsavia dove trova una occupazione presso il giornale “Gazeta Codzienna” del quale diventa redattore. Dopo il 1863 deve andare in esilio a Dresda a causa delle sue idee politiche e vi rimane  per oltre due decenni, dedicandosi alla stesura delle sue opere (oltre seicento tra narrativa, teatro poesie, saggi storici e critica letteraria), esercitando una notevole influenza letteraria e assicurando il passaggio dal romanzo francese,  allora imperante, a quello nazionale.

Le sue narrazioni sono sovente composte da cicli a sfondo storico e furono diffusissime. Emergono Brühl (1875), considerata la sua opera migliore; La contessa Cosel; Ulana; Budnik; Il poeta e il mondo (1939) di intonazione romantica; La lanterna magica (1944); Ostar Bondarczuk (1847);  Il guardiano (1848);  La capanna fuori del villaggio (1855); Jermola (1857); Morituri (1975); Favola antica (1876). Noti soprattutto erano i romanzi appartenenti al vasto ciclo dedicato alla storia della Polonia i quali spaziavano dalle origini fino al secolo XVIII e si accentravano per lo più sulla vita dei contadini e sui problemi legati alla terra. Sebbene i suoi romanzi fossero prolissi, complicati negli intrecci e con personaggi poco attendibili dal punto di vista psicologico, ma storicamente inquadrati, ebbero un valore letterario che contribuì al  passaggio dal romanticismo al realismo polacco.

Nel 1879 tutta la nazione si stringe attorno a lui a Cracovia durante il giubileo letterario e nel 1882 viene festeggiato a Leopoli.

Nel 1883, accusato di tradimento militare a favore della Francia, viene rinchiuso nella fortezza di Magdeburgo, dove rimane per parecchi mesi. Ne uscì per le pressioni giunte da ogni parte d’Europa, da varie personalità europee. Lo stesso re d’Italia si adoprò per la sua liberazione.

Liberato, lo scrittore, ormai stremato nell’animo e nel corpo, viene in Italia per un breve soggiorno a Sanremo. Recatosi successivamente  a Ginevra, vi muore il 19 marzo 1887 all’età di 75 anni..

Kraszewski è pure autore di fiabe per ragazzi.

 

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POLONIA  1952  (644),  2003  (3812, 3813 e 3815)

 

 

Kristiansen Alexander

(Faeroer)

 

Nato nel 1949.

Come Djurhuus prima di lui, viene considerato uno dei maggiori poeti lirici faroese. Debuttò nel 1968, e continuò ad arricchire la cultura del suo paese con diverse raccolte di poesie, traduzioni di romanzi,  racconti e libri per bambini.

Ha tradotto in danese Il Piccolo principe di A. de Saint-Exupéry. Ha scritto e tradotto testi di canzoni e ha collaborato con la Radio Færøer come produttore di programmi per bambini.

Kristiansen, che è anche un insegnante, ha scritto e tradotto numerose canzoni per i bambini. Il suo senso  particolare per le sfumature della lingua viene trasferito ai bambini attraverso le parole, le costruzioni ritmiche e le rime. Una di queste canzoni è la traduzione del canto danese "Nissefar Lille sode", originariamente scritto da Kirsten Pendrup, con musiche di Gerd Gossel. Il titolo faroese è "Lítla Fitta Nissa min", e fa  parte della collezione di poesie Kannubjølluvísur (1977). La canzone, che parla di un personaggio  che cerca una mandorla nel suo porridge, divenne subito un successo tra i bambini delle Isole Færøer e ha mantenuto la sua popolarità nel corso degli anni. 

 

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FAEROER Anno 2010

 

 

KRYLOV  IVAN ANDREEVICH

(Russia)

 

Favolista russo, nacque a Mosca il 2 febbraio1768, morì a Pietroburgo il 9 settembre del 1844.

Rimasto presto orfano del padre, ufficiale dell’esercito, si reca, quattordicenne, col solo bagaglio di una cassa di libri lasciatagli dal padre e l’amore per la lettura, a vivere con la madre a Pietroburgo dove dal 1783 al 1788  trova lavoro come modesto impiegato della burocrazia imperiale. Affascinato dal teatro scrive la  commedia L’indovina dei fondi di caffè che fu accettata da un editore. In quel momento Krylov pensa che il suo destino di scrittore sia legato al palcoscenico, ma le commedie e le tragedie che scrive, pur non essendo tra le peggiori del momento, non gli procurano alcuna fama, né denaro

Venuto a contatto con circoli letterari pietroburghesi, continua il suo iter letterario pubblicando violente satire sociali sulle riviste “Lo spettatore”, “La posta degli spiriti”, “Il Mercurio di San Pietroburgo” da lui diretti o dei quali fu redattore e collaboratore.

I suoi lavori vennero in seguito raccolti nel volume Satire (1790), cui seguirono alcune commedie tra cui Il negozio di mode (1806) e Lezione alle figlie (1807). Nelle satire si scaglia contro la gallomania allora imperante in Russia, a tal punto che i suoi scritti suscitano violente reazioni e vivaci polemiche che lo inducono a scomparire dalla scena letteraria fino al 1809.

Dopo quattro anni passati nel giornalismo lascia nel 1793 Pietroburgo forse per Mosca.  Lo si ritrova, infatti in quel periodo come precettore dei figli del principe Golicyn.

Krylov era un uomo di grande cultura; conosceva alcune lingue, tra cui l’italiano; era un ottimo organizzatore di teatro; suonava il violino. Il principe lo nomina suo segretario, incarico che lo distoglie dal teatro, ma non interamente perché nel 1802 viene rappresentata in un teatro di Pietroburgo la sua commedia La torta.

Dal 1803 al 1805 vi è una lacuna nella sua vita, sembra dovuta a guai connessi a debiti di gioco.  Nel 1805 ricompare con una traduzione delle Favole di La Fontaine. Krylov aveva finalmente trovato la sua vera strada che segue con passione, tranne brevi intervalli dovuti al suo amore per il teatro e alla stesura di altre commedie. Ma dal 1808 decide di abbandonare completamente il teatro per dedicarsi alla favola.

Dopo l’avvento dello zar Alessandro I, nominato  conservatore della biblioteca Imperiale di Pietroburgo (1812-1841), pubblica un primo volume contenente 23 favole, il cui successo fu immediato. Da quel momento sino al 1844 continua a produrre favole (oltre trecento), raccolte in otto volumi che  gli conferirono la fama di favolista principe.

Krylov si ispirò a Fedro, Esopo, La Fontaine  e nei suoi lavori espresse la tipica filosofia piccolo-borghese, imperniata sul buon senso, ma, come in La Fontaine, non esente da un larvato filisteismo morale. Riuscì, comunque, ad acquisire una certa originalità attraverso una forma poetica curata e un umorismo tipicamente russo. Le sue favole sono efficaci e incisive e offrirono alla letteratura un patrimonio di proverbi, di allusioni e di citazioni.

Nel 1838 fu festeggiato nel cinquantenario della sua attività letteraria a dimostrazione di quanto fosse onorato e popolare. Quando morì a Pietroburgo, il 9 settembre del 1844, le sue favole erano già diventate patrimonio del popolo russo.

 

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RUSSIA 1994 ( 945/6) ,  1959 (2157)

 

 

KUPRIN ALEKSANDR  IVANOVIC

(Russia)

 

Nacque a Narovcat [Penza] nel 1870. Morì a Mosca nel 1938.

Studia all’Accademia militare di Mosca da dove esce tenente nel 1890.  Abbandonata la carriera militare, esercita per vivere diversi mestieri (pescatore, attore, giornalista), Aderisce al gruppo editoriale  Znanie di Gor'kij che si proponeva di diffondere la letteratura anche tra il ceto popolare, ma non tarda ad allontanarsene per rimanere  fedele alle tradizioni del realismo russo.

L'argomento centrale dei suoi primi racconti è la vita nell'esercito e così, nel romanzo Il duello (1905),  narra le vicende di un giovane ufficiale costantemente sconfitto dalla brutalità dei superiori e dei colleghi. Il romanzo ha enorme successo e la critica progressista lo interpreta come una violenta requisitoria antimilitarista.

Nei racconti successivi, Il tenente-capitano Rybnikov (1906), Sulamita (1908), Il braccialetto di granati (1911), e nei romanzi come La fossa (1910), pur mostrandosi sensibile alla vocazione sociologica della letteratura realista, Kuprin inclina verso uno stile narrativo melodrammatico, pieno di intrighi e colpi di scena, modellato sugli esempi di Kipling e di London. Dopo la rivoluzione del 1917 emigra in Francia, dove continua la sua attività di narratore con Racconti per bambini (1927), e opere per adulti  Paris casalinga (1927), Miss Gouron (1929), La ruota del tempo (1930), Il gallo d'oro (1932), Jeanette (1932-1933), Gli Junkers (1933). L’opera di maggior rilievo è il romanzo autobiografico Allievo ufficiale (1928/33).

Ammalatosi gravemente nella primavera del 1937, volle far ritorno in patria dove morì l'anno dopo.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno  1995    Cartolina postale   1860.

 

 

KUTELI MITRUS

(Macedonia)

 

Nato il 13 settembre a Pogradec. Morto a Tirana il  4 maggio 1967.

Studiò in un istituto commerciale di Salonicco e in seguito si trasferì a Bucarest per studiare economia, laureandosi nel 1934 con una tesi sui sistemi bancari dei Balcani. Collaborò come giornalista al quotidiano albanese Shqipëri 'e re (Nuovo Albania), dal 1936 al 1919, scrivendo articoli sotto lo pseudonimo di Janus.

Cominciò l’attività letteraria pubblicando racconti brevi. La prima raccolta fu pubblicata col titolo di Nete shqipetare (1838). Delle 1200 copie pubblicate la maggior parte andò distrutta in un incendio perciò solo dopo la seconda edizione nel 1944 divenne un’opera nota al pubblico.

Nel 1937 scrisse versi raccolti in La stella del cuore, nei quali si avverte l’influsso del poeta nazionale Mihai Eminescu.

Nel 1942, sotto l’incalzare della Seconda Guerra Mondiale e dei suoi orrori, Kuteli tornò in Albania. In quegli anni e a proprie spese, pubblico la maggior parte delle sue opere tra cui  Jakupi fa e te tjera rrëfime, (1943) racconti di vita contadina , Kapllan Aga i Shaban Shpatës. Rrëfime - Rrëfenja, (1944) racconti,  Kenge e brithma nga qyteti i djegur, (1944, Canzoni e grida da una città bruciata), una raccolta di canzoni popolari; Shënime letrare, (1944) (Note letterarie) ,  Sulm e Lote, (1944, Assalto e lacrime), una raccolta di versi scritti da Kuteli ad un amico dal nome fittizio di Izedin Jashar Kutrulija.  Curò una raccolta di versi di Fan Noli (1882-1965) intitolata Mall e brenge (1943, Voglia e dolore) e ha pubblicato una serie di opere sulla finanza e sul sistema monetario.

Alla  fine della guerra divenne un leader nel campo della letteratura albanese. Fondò assieme ad alcuni scrittori  il periodico bimestrale  “Revista Latrare” , di ottimo impatto sulla letteratura albanese, ma di breve durata.

Fu arrestato e condannato a quindici anni di   reclusione per alcune sue critiche in campo politico-commerciale durante la transizione del potere in Albania e per aver espresso critiche durante l’occupazione del Kossovo. Fu inviato nei campi di lavoro vicino a Korca, in una zona paludosa e malarica. Una vita dura che lo portò sull’orlo del suicidio. Con l’eliminazione della Repubblica jugoslava di Macedonia, fu rilasciato e tornò a Tirana per lavorare come traduttore letterario nella società editoriale statale Naim Frasheri. Si occupò di tradurre Maksim Gorki, Aleksej Tolstoj, Konstantin Paustovsky, Aleksandr Aleksandrovich Fadeyev e Nikolay Ostrovskij.    In aggiunta a queste traduzioni dal russo, e dal rumeno (Mihai Eminescu, Mihail Sadoveanu), tradusse dallo spagnolo (Pablo Neruda) e dal francese (André Maurois, Paul Eluard), ecc, Oltre a questi scrittori riuscì a pubblicare alcune traduzioni dei suoi autori russi preferiti : Nikolay Gogol, Ivan Turgenev, Ivan Krylov, e Mikhail Saltykov-Shchedrin.
Kuteli pubblicò anche versi e racconti per i bambini, un genere letterario e un “passatempo sicuro” per scrittori dissidenti e contrari al regime durante il periodo stalinista.
Mitrush Kuteli morì per un attacco di cuore a Tirana il 4 maggio 1967.

 

FILATELIA

MACEDONIA  Anno 2007  (Mic 441)

 

  

 

 

 

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