SADOVEANU  MIHAIL

(Romania)

 

Nato a Pascani, Moldavia, nel 1880. Morì a Bucarest nel 1961.

Vicino al gruppo degli scrittori riuniti attorno alla rivista letteraria “Il seminatore”, pervenne al successo con la pubblicazione di una raccolta di racconti.

Scrisse anche romanzi e tentò  diversi generi letterari, dal romanzo storico La stirpe dei falconieri (1912/13), Il segno del cancro (1929), la trilogia  I fratelli Jder (1935,1936,1942), al racconto folkloristico L’osteria di Ancutza (1928), La scure (1930, alla narrativa infantile Il bosco incantato (1950).

Altre opere: Il mulino sul Siret (1925), Mitrea Cocor (1949).

Sadoveanu usa una prosa semplice, accessibile a tutti e i suoi argomenti favoriti sono gli eventi della grande storia nazionale e  quelli della piccola storia quotidiana, nonché la presentazione di costumi, di tradizioni romene e di fiabe attinte dai ricordi popolari.

 

FILATELIA

ROMANIA  Anno 1980  (3284)

 

 

 

 

 

 

 

SAINT-EXUPÉRY ANTOINE de

(Francia)

 

Aviatore francese e scrittore fu un autentico eroe che guardò all’avventura e al pericolo con gli occhi di un poeta, talvolta dal punto di vista di un bambino.

Saint-Exupery Nasce a Lione il 29 giugno del 1900 in una vecchia famiglia della nobiltà provinciale, aristocratica, cattolica, tradizionalista (uno dei suoi antenati aveva combattuto con gli Americani a Yorktown). Suo padre, ispettore di una compagnia di assicurazioni, muore  improvvisamente nel 1904. La vedova, Marie Fonscolombe, pittrice, dotata di talento artistico, si trasferì nel 1909 con la famiglia a Le Mans nella grande dimora di Saint Maurice de Rémens dove il ragazzo trascorre una infanzia felice, un po’ troppo viziata, circondato da sorelle, zie, cugini, balie e “frauleins” e, soprattutto compagni di gioco tra i quali è il più fantasioso, prepotente, avventuroso. Un piccolo principe, insomma. E quel periodo, inconsciamente fu un punto decisivo che guidò in seguito la sua fantasia.

È  educato in una scuola gesuita prima a Montgré, in seguito a Le Mans e poi dal 1915 al 1917 in Svizzera, a Friburgo, presso una scuola cattolica gestita dai padri Maristi.

Dopo il fallimento del suo esame finale alla scuola preparatoria all’Università, entra nella scuola delle Belle Arti per studiare architettura.

Il punto di svolta nella sua vita giunge nel 1921, quando inizia il servizio militare nel 2° reggimento di Cacciatori ed è mandato a Strasburgo per essere addestrato come pilota. Il 9 luglio 1921 fa il suo primo volo da solo in un Sopwith F-CTEE. L’anno dopo ottiene  il brevetto di pilota e gli viene offerto un trasferimento nella forza aerea. Quando la famiglia della fidanzata si oppone, egli si stabilisce a Parigi dove inizia  un lavoro di contabile in un ufficio, poi di venditore di auto. È pure il periodo  in cui comincia ad occuparsi anche di scrittura. Gli anni che seguono sono sfortunati. Il suo rapporto con Louise de Vilmorin si rompe;  negli affari non ha successo.

La sua prima storia, L’aviatore, è pubblicata nel 1926 sulla rivista di  letteratura “Le navire d’argent”.

In quegli anni Saint-Exupery, mettendo a frutto la sua esperienza e abilità di aviatore, trova la sua vera occupazione nel recapitare la posta per via aerea su incarico della Compagnia Commerciale Aeropostale Latécoère. Per tre anni trasporta la posta  volando sopra il Nord Africa  e rischiando la vita più volte. Nel 1928 diventa direttore del vecchio campo di aviazione Cap. Juby, vicino a Rio de Oro, nel Sahara. La sua casa era una capanna di legno ed egli dormiva su uno spesso materasso di paglia “Non ho mai amato la mia casa più di quando vissi nel deserto”, soleva dire.

Nel suo isolamento   impara ad amare il deserto,  e usa la sua aspra bellezza come sfondo de Il piccolo principe (1943) e della  sua raccolta di meditazioni e pensieri  La cittadella, opera uscita postuma nel  1948.

Saint-Exupery comincia ad affermarsi come  scrittore dopo la pubblicazione del suo primo romanzo, Corriere Sud (1929), una celebrazione del coraggio dei primi piloti che volavano ai limiti della sicurezza per trasportare la posta e  per battere la concorrenza e un entusiastico appello al superamento del quotidiano attraverso la tensione morale ed emozionale. Un’altra storia parallela in quel lavoro è la descrizione dell’amore fallito dell’autore con la scrittrice Louise de Vilmorin.

Nel 1929 Saint-Exupery  si sposta in Sud America dove è nominato direttore della Compagnia Argentina di Posta Aerea. Il suo lavoro consiste nel trasportare la posta aerea attraverso le Ande. Questa esperienza pone le basi per il suo secondo romanzo, Volo di notte (pubblicato con la prefazione di André Gide), che diventa un best seller internazionale; vince il  “Prix Femina” ed è adattato per gli schermi in un film del 1933, interpretato da Clark Gable e Lionel Barrymore.

Nel 1931 sposa Consuelo Gomez  Carillo, una vedova che tra i suoi amici annoverava Maurice Maeterlink e Gabriele D’Annunzio. “Non era come gli altri – scrisse Consuelo in Memoires de la rose, - ma era come un bambino o un angelo caduto giù dal cielo”. Il matrimonio fu tempestoso. Consuelo era gelosa per buoni motivi e si sentiva trascurata perché il marito non trascorreva molto tempo a casa e per di più aveva relazioni con altre donne.

Dopo il fallimento del business della posta aerea in Argentina, Saint-Exupery inizia a consegnare posta aerea tra Casablanca e Port Etienne e poi fa il pilota presso l’Aire France e altre compagnie aeree. Alla sua abilità aviatoria unisce pure la capacità di osservatore e di reporter, collaborando con il giornale “Paris Soir”, dove si occupa degli eventi del Giorno di Maggio a Mosca nel 1936, e scrive una serie di articoli sulla guerra civile spagnola.

Quella di Sant-Exupery fu una vita avventurosa. Convince l’Aire France a lasciarlo volare su un Caudron Simoun  ed ha un incidente aereo nel 1935 in Nord Africa. Deve vagare nel deserto per molti giorni prima di essere salvato da una carovana. Nel 1937 compra un altro Caudron Simoun ed è seriamente coinvolto in un incidente aereo in Guatemala. Incoraggiato dal suo amico André Gide, scrive durante la sua convalescenza un libro sulla professione del pilota. Terra degli uomini. Apparve nel 1939 e vinse il Gran Premio del romanzo dell’Accademia Francese e il National Book Award negli Stati Uniti. Il direttore Jean Renoir  pensò di trarne un film ambientato nei luoghi descritti nel testo e ne discusse con l’autore soprattutto riguardo ai soggetti letterari che egli ricordava. Il libro, pur avendo avuto successo negli Stati Uniti non trovò alcuno sponsor intenzionato a produrre il film.

Prima della guerra, abbandonato il lavoro, dopo aver organizzato il servizio delle linee della Patagonia, diventa pilota-collaudatore. Compie i raids Parigi-Saigon, New York-Terra del Fuoco.

Scoppiata la seconda  guerra mondiale Saint-Exupery  entra nell’esercito ed è adibito solo a audaci voli di ricognizione su piccoli apparecchi in quanto era considerato poco adatto a guidare aerei militari a causa dei suoi molti incidenti avvenutigli durante la sua carriera di aviatore. Comunque per il suo lavoro ottenne la Croce di guerra. In quel periodo abita con  sua sorella nella Zona non occupata della Francia. In seguito, dopo l’occupazione della Francia da parte della Germania, è costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti.  Quando il regime di Vichy lo nomina membro preso  il Consiglio Nazionale, protesta per questa “inopportuna nomina” ed è criticato dai suoi connazionali di non voler accettare le Forze Libere Francesi di De Gaulle a Londra.

    In Pilota di guerra (1942), pubblicato a New York, descrive il suo volo senza speranza sopra le linee nemiche, quando la Francia era già battuta. Il libro fu bandito in Francia dalle autorità tedesche. Nel 1943, rientrato nelle forze aeree francesi in Nord Africa, di stanza in Algeria, non cessa mai la sua attività di scrittore. Dopo un brutto atterraggio il suo comandante decide che era troppo vecchio per volare, ma dopo una pausa gli fu concesso di  rientrare nella sua unità.

Nel 1943  pubblica il suo lavoro più conosciuto, il Piccolo principe, una storia di bambini per adulti, tradotto in più di 150 lingue. E’ stato dichiarato che Il piccolo principe è il libro più di successo dopo la Bibbia e Il capitale di Marx. L’Autore dedicò il libro al suo amico Leon Werth, un ebreo che, ammalato vecchio, cercava di lasciare la Francia per sottrarsi alle persecuzioni naziste.

In quello stesso anno pubblica un’opera che di poetico aveva poco: la  Lettera ad un ostaggio, messaggio di un esule all’amico ebreo rimasto nella Francia occupata, la stessa persona cui aveva dedicato il Piccolo principe. 

Il 31 luglio del 1944 Saint-Exupery decolla da un campo d’atterraggio in Sardegna per un volo sopra la Francia del Sud. Il suo aeroplano scompare sopra il Mediterraneo. Non si conobbe mai la causa: si pensò ad un incidente, all’abbattimento da parte di un caccia tedesco o addirittura ad  un suicidio.  Sembra che il pilota avesse avuto il sentore che la sua squadriglia fosse isolata e abbandonata per cui era pessimista riguardo al futuro. Chi lo ritenne un incidente di volo, si basò sul fatto che in una delle missioni precedenti egli aveva già avuto problemi con la maschera d’ossigeno.

 Saint Exupery lasciò un manoscritto incompleto  La cittadella e altri lavori che furono pubblicati postumi: Lettere di gioventù (1953), Taccuini (1953), Lettere a mia madre (1955), Un senso alla vita (1956)

 Saint-Exupery fu un umanista colto, sensibile ai valori perduti della Francia prerivoluzionaria. Riuscì ad attuare un singolare incontro tra avventura e filosofia, tra azione e pensiero. Sui giovani che leggono le sue opere lo scrittore esercita un fascino particolare perché in esse sono racchiuse la fede nella natura dell’uomo e l’esaltazione dell’eroismo individuale

 L’ultimo suo volo  ispirò il fumetto Saint Exupery (1996) di Hugo Pratt.

 Nel 1998 un pescatore trovò in fondo al mare, a 150 chilometri a ovest di Marsiglia, il braccialetto dello scrittore con il suo nome e quello di Consuelo Gomez Castello ancora visibili. Comunque, a seguito di indagini successivamente svolte, il ritrovamento del braccialetto fu considerato un  falso. Solo nel maggio del 2000 l’aereo, un Lockeed Lightning P-38, fu recuperato.

(da Internet)

 

LIBRI

 

Corriere  Sud   Jacques Bernis, pilota di linea nella Compagnia Aereopostale che fa servizio tra l’Europa e l’America del Sud scrive in un diario le sue esperienze di volo. Deve sorvolare il Sahara dove soffia il simun, deve volare basso per sottrarsi ad esso ma col pericolo di incappare nel tiro dei fucili di alcune tribù fanatiche. Per lui è un trovarsi continuamente a tu per tu con la morte. Nel diario è descritta una sua personale vicenda sentimentale, un intrigo amoroso che lo assilla. Quando, a seguito du un incidente aereo, cadrà e morirà nel Sahara, la sua Geneviève sarà già morta. Entrambi subiscono la stessa sorte, quella di non aver potuto godere di una verità completa e durevole. L’opera contiene vivide pagine di poesia.

 

Piccolo principe  Costretto ad atterrare  in pieno Sahara per un incidente  al motore, un aviatore incontra un ragazzo che sembra trovarsi a suo agio nella solitudine che lo circonda. Parlando con lui, l’aviatore scopre che si tratta di un bimbo scappato da un lontano pianeta di cui era l’unico abitante. Era fuggito a causa di una rosa che, piena di capricci, era diventata la sua tiranna. Nel suo viaggio attraverso il mondo incontra molte persone che gli parlano di problemi, per lui incomprensibili e stravaganti. Una volpe, però, gli rivela il senso dell’amore per cui, desideroso di rivedere la sua rosa, si fa avvelenare dal morso di un serpente per poter ritornare sul suo pianeta.

Il racconto è accessibile ai bambini per il suo incanto di fiaba, ma è diretto anche agli adulti per i simboli che racchiude. Contiene pure spunti autobiografici come la rosa, che ricorda la moglie Consuelo, e il suo incidente aereo nel Sahara.

 

 

 

Pilota di guerra  Il libro è un lungo monologo in cui l’A. espone pensieri, ricordi incertezze che nascono durante un volo di ricognizione sulla città di Arras, effettuato nel 1940, quando la Francia era stata occupata dalle truppe germaniche. L’A. avverte la consapevolezza di essere stato defraudato e sacrificato da coloro che danno gli ordini e lui non comprende per chi va a morire. Durante il volo affiorano ricordi d’infanzia ai quali si abbraccia come ad uno scudo  contro le difficoltà del presente. E spaziando sopra la città di Arras avverte una tensione quasi liberatoria in quanto il suo pensiero si precisa e si consolida: “combatterò contro chiuque pretenda di asservire ad un solo individuo o ad una massa di individui, la libertà dell’uomo. Combatterò per l’Uomo.” Confessione nitida di chi ha maturato la sua ideologia attraverso una intelligenza lucida e toccante.

 

 

 

 

 

Volo di notte  L’azione si svolge nel periodo in cui i primi voli aerei iniziavano a competere con le ferrovie.. A Buenos Ayres fanno tappa e scalo i tre aerei postali che provengono dalla Patagonia, dal Cile e dal Paraguay.  Rivière, il direttore  della rete aerea è un uomo d’azione, responsabile ma duro, che sa come utilizzare al meglio i suoi piloti. Nel romanzo segue le vicende dei suoi tre piloti che si imbattono i situazioni impreviste, cicloni, tempeste, necessità di sottrarsi ai pericoli col rischio di rimanere senza carburante. Alla drammaticità di alcune situazioni si inseriscono anche drammi personali, umani. Il direttore da Buenos Ayres segue l’agonia e la paura dei suoi piloti, ascoltando brani di conversazione. Ma il corriere che dovrà raccogliere la posta per portarla in Europa, non può attendere. Lo scrittore ha utilizzato nel libro i suoi ricordi personali in quanto, come capo dell’Aeropostale argentina fu lui ad organizzare i trasporti sulla via della Patagonia.

 

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ARGENTINA 1997  (BF P.A.),  CENTRO AFRICA 1994 (1018/9),  CROAZIA 1994 (253),  FRANCIA 1948 (A21/2 P.A.), 1970 (A44 P.A.), 1994 (Aereogamma),  1998 (3151/5),  2000 (3311),  GABON 1995 (292),  ISRAELE 1995 (1246),  MAROCCO  1994 (1165), 2000 (1272),  MESSICO 1994 (1579),  NUOVA CALEDONIA 2000 (348),  POLONIA 2005 (,  SENEGAL 1989 (804/6),  SLOVACCHIA 1994 (159),   UNGHERIA 1994 (3453),  WALLIS & FUTUNA 1994 (183)

 

 

SALTEN FELIX  (pseud. di Sigmund Salzmann)

(Austria)

 

Studiò a Vienna  e inizialmente visse dei proventi del suo  lavoro come critico teatrale del “Wiener Allegemeine Zitung” e poi del “Neuen Frein Presse”.

Presidente del Club Penn  austriaco dal 1925 a 1934, scrisse numerose novelle e piecés teatrali, ma ottenne maggiori successi con le sue opere legate al mondo animale come  La storia di quindici lepri (1292),  Buona Compagnia (1930), Storia di un giardino zoologico (1921), Florian il cavallo dell’imperatore (1933) e Renni (1941). 

Fra tutti  i suoi libri fu Bambi o una vita nel bosco a conferirgli una notorietà mondiale, in particolar modo dopo che Disney ne trasse il soggetto per il suo lungometraggio.

Per contro Salten scrisse anche una delle novelle più  erotiche ed oscene e contagiose del XX secolo, Josephine Mutzenbacher.

 L’occupazione di Vienna da parte dei nazisti nel 1938, unita alla morte di suo figlio e della moglie, lo costrinsero a emigrare negli Stati Uniti e posteriormente in Svizzera.  Morì nel 1945 a Zurigo.

 

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USA  Anno 2004 (3564)

 

SALTIKOV MICHAIL EVGRAFOVIC’ (ps. Scedrin)

(Russia)

 

Nato nel villaggio di Spas-Ugol’, governatorato di Tver, il 15 gennaio 1826.  Morì a Pietroburgo il 28 aprile 1889.

Terminati gli studi al liceo di Zarkoe-Selo, entrò come impiegato al Ministero della guerra di Pietroburgo dove rimase sino al 1844. In quegli anni venne a contatto con i circoli progressisti e cominciò a scrivere per la stampa di tendenza occidentale.

A causa del racconto Un affare imbrogliato (1848) fu sospettato di liberalismo e inviato a Vjatka, dove lavorò fino al 1856. Tornato a Pietroburgo trovò un impiego nel Ministero degli Interni..

Dal 1858 al ‘68 svolse lavori come vice governatore in diverse città della provincia, acquisendo esperienze e conoscenze sul mondo della burocrazia che si ritrovano in molte sue opere successive. Sicuro della propria preparazione, chiese  di essere dispensato dal servizio e  collaborò con le riviste “Il contemporaneo” e il “Tempo” su cui pubblicò I racconti innocenti  e le Satire in prosa.

Nel 1864 venne richiamato in servizio e inviato in varie città con incarichi diversi. Nel 1868 ottenne che le sue dimissioni fossero accettate permanentemente.

Assunse con Nekrassov, la direzione de Gli annali patrii e si dedicò interamente alla letteratura. Dal 1868 all’88 scrisse opere su temi e problemi legati a vizi e abusi del potere e satire contro la burocrazia.

Scrisse Segni dei tempi, Lettere dalla provincia, I signori di Taskent, Diario di un provinciale, Discorsi benintenzionati, I Pompadour e le Pompadour, Storia di una città. Il suo capolavoro narrativo è Famiglia Golovlev (1880),  mentre il suo capolavoro teatrale fu La morte di Puzuichin (1857). Meritano ancora di essere ricordate le Favole, i Racconti di Posechon, Le antichità di Posechon, documenti biografici che contengono anche la storia  del suo tempo.

 

FILATELIA

RUSSIA  1939  (730/1),  1958  (2096),  1976  (4222)

 

 

SAMIVEL (Pseud. di Paul Gayet.Tancrède)

(Francia)

 

Nato l’11 luglio 1907 a Parigi. Morto il 18 febbraio del 1992 a Grenoble.

Scrittore, poeta, illustratore, regista, fotografo, esploratore, docente, è parigino di nascita e savoiardo di adozione. Terminò gli studi alla scuola di Chambery dove in seguito fu professore di storia e geografia.

Prese lo pseudonimo sotto il quale scrisse da una lettura della sua infanzia, Il circolo Pickwich di Dickens.

Si dedicò inizialmente al disegno e a illustrazioni per riviste, libri e album di montagna in quanto appassionato alpinista. Iniziò la carriera  nel 1928 con collaborazioni a riviste di alpinismo e con illustrazioni di opere di François Villon. Rabelais, La Fontaine, Swift, C.F.Ramuz e altri.  Scrisse e illustrò anche opere per bambini come Brun l'Ours, Les malheurs d'Ysengrin, Goupil, François de France, Trag le Chamois, Parade des diplodocus, Canard e Les blagueurs de Bagdad. Realizzò pure la serie dei Dumollet, una piéces teatrale La grande Nuit de Merlin e Bonshommes de neiges, disegni animati per un piccolo romanzo umoristico.

Il primo racconto per adulti,  L’abisso, risale al 1940.

Nel 1948 prese parte alla prima spedizione francese in Groenlandia e diresse tre documentari sulla spedizione.

Suoi temi di elezione sono la natura e la storia e soprattutto il mondo artico. Nel 1954 viaggia attraverso l’Egitto dove filma I tesori d’Egitto, poi visita la Grecia e l’Islanda, traendo motivi per film, disegni e libri.

Ma il mondo cui è più legato  e che maggiormente l’affascina è quello delle altitudini, dei ghiacciai perenni, delle nevi. Il romanzo Le fou d’Enderberg viene premiato con il Goncourt. Con I grandi selvatici Oisans vince il Premio Louis-Barthou dell’Accademia francese.

Scrisse anche commedie e un libretto Canzoni di montagna.

Fu anche abile oratore e conferenziere.

Scrisse una cinquantina di libri, diresse e girò una quindicina di film, collaborò a riviste, scrisse prefazioni e articoli e si occupò anche di pubblicità.

La sua opera è tradotta in diverse lingue.

Tra i suoi lavori più importanti. : L'abisso Amateur 1940, Cappelli a punta. Fiabe, 1945 . Racconti a picco 1951, Storie di montagne prima scuro brillante 1980. Le Fou d'Edenberg, 1967.  Tesoro d'Egitto 1954. Il sole sorge in Grecia 1959. Gold d'Islanda 1963, Grand Oisans sauvage 1978,  I principali passaggi delle Alpi 1983, Canti di montagna 1941,  Il flautista di Hamelin, 1990.

 

Film : L'Aiguille Verte 1934, Tesori d'Egitto 1954, Oro d'Islanda 1963, Cimes meraviglie e il 1952 e 1973, Gran Paradiso 1956, Soleil de Provence 1968, Giganti universo, o il nuovo viaggio di Gulliver 1957,  Cronaca della spedizione in Groenlandia nel 1948, Uomo sigillo.

 

FILATELIA

TERRE AUSTRALI  Anno 2008 (501)

 

 

 

 

SAND GEORGE (pseud. di AMANDINE AURORE DUPIN)

(Francia)

 

A Parigi il primo luglio del 1804 nasceva Amandine Lucile Aurore Dupin, figlia di Maurice, un brillante ufficiale dell’Armata Imperiale e di una modista parigina. Morto    il padre nel 1808 in seguito ad una caduta da cavallo, Amandine di appena quattro anni fu inviata a Nohant dalla nonna, Mme Dupin, figlia naturale di Maurizio di Franconia, maresciallo di Francia.  

Nella Champagne berrichonne, vasta pianura coperta di pascoli, con prati, campi di grano, vigne e frutteti, Amandine crebbe liberamente fra studi, intense letture e cavalcate a cavallo durante le quali indossava un abito maschile, scandaloso per una giovinetta, ma che la futura scrittrice predilesse in seguito, aggiungendovi anche  l’abitudine di fumar sigari. La campagna del Berry con i suoi contadini intenti a seminare, a concimare i campi, i maggesi fumanti sotto la lama dell’aratro, i canti melanconici dei lavoratori, le  storie intessute di fantasia e realtà, le ore passate a sognare, d’estate cercando nei luoghi ombrosi refrigerio e silenzio, d’autunno e d’inverno ad ascoltare i racconti degli operai nei frantoi della canapa o dei contadini accanto al fuoco, fecero breccia nella sua mente, vi si sedimentarono, pronti ad essere utilizzati negli futuri scritti.

Nel 1817 Amandine fu inviata a Parigi dove, nel Couvent des Anglaises, perfezionò la sua educazione  A sedici anni, tornò a Nohant  dove sposò il barone Casimir Dudevant col quale visse per dieci anni e dal quale ebbe due figli. Col marito, uomo mediocre e volgare, fu presto in disaccordo e si urtò  anche con la nonna. Abbandonata Nohant, si trasferì con i due figli a Parigi decisa a vivre de plume, una attività cui si era dedicata durante i dieci anni di matrimonio, ma senza pubblicare nulla. Trovò rifugio nel Quartiere Latino presso Jules Sandeau, uno studente di legge incontrato a Nohant, e, in una atmosfera boehemienne, abbandonandosi  con lui a una vita di disordine studentesco, cominciò a scrivere sul ‘Figaro’  la novella  Prima donna e poi  assieme a Sandeau un romanzo Rose e Blanche che la scrittrice firmò con lo pseudonimo di  Jules Sand. L’amicizia con Sandeau durò meno di due anni. Nel 1831, sotto il nome di George Sand (che in seguito non abbandonò più) scrisse il suo primo romanzo Indiana , cui seguirono Valentina (1832)  e Lelia (1833). Divenne subito famosa per la  vivacità e fecondità letteraria cui non vanno disgiunte le vicende della sua vita disinibita e anticonformista,  basate su una completa indipendenza e su spregiudicate passioni d’amore. Dal 1833 al 1835 si legò ad Alfred de Musset che accompagnò in Italia dove lo tradì a Venezia col medico Pietro Pagello. Seguì nel 1837 un appassionato legame con Chopin che si spense lentamente dando vita ad un curioso sentimento di protezione materna. È il periodo più sfrenatamente romantico della scrittrice il quale ha la sua matrice nel romanzo Jacques Mauprat, in cui la scrittrice esalta la passione che per lei va posta al di sopra delle leggi sociali.

Appassionato fu anche il suo impegno politico. La conoscenza con Lamennais, Michael de Bourges, la conoscenza delle nuove tendenze innovatrici e democratiche,  la spinsero a scrivere romanzi di ispirazione mistico umanitaria e socialista. Ardente sostenitrice della classe operaia, partecipò attivamente alla lotta e si compromise durante la rivoluzione del 1848, tanto da dover fuggire da Parigi per rifugiarsi a Nohant presso la nonna, dove in seguito decise di risiedervi stabilmente, tranne  brevi e frequenti viaggi a Parigi per partecipare ai ‘Diners de la quinzaine’ assieme Saint-Beuve, Flaubert,  Goncourt, Taine, Renan, Zola.

A Nohant condusse una vita tranquilla, attorniata da fanciulli e giovani per i quali scriveva racconti e romanzi. Alcuni di essi furono trasposti in pièces teatrali e messi in scena dal figlio Maurice nel teatrino di marionette creato dalla Sand.

A Nohant si spense nel 1876.

George Sand lasciò una vasta produzione: oltre 140 tra romanzi e racconti, una cinquantina di scritti vari e 24 commedie.

 

OPERA

L’opera letteraria di George Sand può essere divisa in quattro periodi, ognuno con una visione e una matrice particolare. Allieva di Rousseau, di spirito romantico, ferita nella sua giovinezza da una esperienza matrimoniale  negativa, la donna che è in lei si sente attratta dall’amore  supremo e sacro, un amore che deve essere senza freni e senza misura e condanna la società che sottomette la passione all’interesse, alla ragione, alla legge.

Le sue prime opere sono piene di romanticismo e di idealismo portato all’eccesso. Ne è l’emblema l’opera Indiana, scritta nel 1832 all’età di 28 anni. In essa domina il romanticismo alla Chateaubriand e l’individualismo alla Rousseau. Come matrice occulta, ma non troppo, ci sono esempi delle sue vicende personali, dei suoi sentimenti di donna feriti da un matrimonio fallito. Indiana può essere considerato un  romanzo autobiografico, una confessione romanzata.

Nel castello di Lagny vive il colonnello Delamare con la moglie Indiana, nativa dell’isola di Borbone (oggi Reunion). Assieme a loro vive Ralph, un baronetto inglese cugino di Indiana, segretamente innamorato di lei.  Ma quando nella vicenda si inserisce Raimondo Ramiére, un bellimbusto di bell’aspetto, questi diventa l’amante riamato da Indiana. Dissesti  finanziari inducono il colonnello e la moglie a trasferirsi  nell’isola di Borbone. Indiana, riluttante a partire, si rifugia presso l’amante che non vuole più saperne di lei. La giovane tenta il suicidio ma il cugino la salva. I tre partono  per l’isola dove Indiana continuerà a struggersi per il suo Maurice. In seguito ad una lettera dell’amante la giovane fugge, seguita dal cugino, lo raggiunge ma l’ex amante  l’accoglie con freddezza e le dichiara di essere sposato. Disperata, torna all’isola assieme al cugino che l’aveva seguita  e, tormentata dalle proprie delusioni, trova pace solo gettandosi da una rupe nelle acque turbinose di una cascata. Ralph, figura enigmatica di tutto il romanzo, la seguirà nelle tragica sorte.

Il romanzo è denso di avvenimenti e di passionalità a volte morbosa. Ha i difetti dell’immaginazione non ancora controllata della scrittrice, ma il talento narrativo spicca in molte pagine. “Il romanzo non è tropicale solo per l’evocazione dei paesi in cui si conclude – scrive Thibaudet – è tropicale per l’eccesso della passione perduta che vi scorre; è tropicale per la temperatura della sua poesia”.

Di quegli anni sono pure i romanzi Valentina (1832),  Lelia (1933) e Mauprat (1837) forse il meglio riuscito perché è meno autobiografico e perché il lirismo è più temperato.

Nel XVIII secolo la famiglia Mauprat è composta da sette fratelli e da un ramo cadetto formato dalla sola erede Edmée.  I sette fratelli terrorizzano il Berry e tengono sotto il loro potere la giovane Edmée, che però riesce a far breccia nel cuore del più giovane della banda, Bernard,  tanto da indurlo a fuggire con lei. Bernard pur essendo innamorato della cugina ha uno spirito ribelle e il suo umore è alquanto mutevole. Occorre tempo prima che Edmée riesca a far breccia nel cuore di Bernard. Solo la sua appassionata difesa in una accusa di assassinio fanno comprendere a Bernard che sua cugina lo ha sempre amato”.

Nel secondo periodo si inseriscono le opere Spiridion, (1838), Il Compagno del Giro di Francia (1840), Consuelo (1842), Il mugnaio di  d’Angibault (1845), Il peccato del signor Antonio (1847). È il periodo romantico-politico-umanitario della scrittrice, in quegli anni imbevuta di idee mistico-socialiste sviluppatesi in lei dai rapporti con Lamennais,  Pierre Leroux, Michel de Bourges.  

È anche il periodo della sua attività giornalistica sulle riviste da lei fondate assieme ad altri: la ‘Revue indipendente’ (1841) e la ‘Revue sociale’ (1845).

Negli scritti appartenenti a tale periodo George Sand  esprime i suoi sogni sull’avvento di una età dell’oro in cui si potrà avere l’uguaglianza, la fraternità e la fusione delle classi, il tutto basato e cementato dall’amore. Un’idea troppo semplicistica che traspare in molte sue pagine e che, come scrivono G. Lanson e P.  Tuffrau,  si potrebbe così sintetizzare: Un giovane  bello e geniale, operaio o paesano, ama una bella, ricca e nobile damigella; si incontrano, si amano, si sposano ed ecco avvenuta la fusione delle classi.

La rivoluzione del 1848 in cui credeva di veder realizzati i suoi sogni, la trascinò all’azione diretta. Partecipò alla redazione del ‘Bulletin de la Republique’. Ma le giornate di giugno troncarono le sue rosee speranze. Significativo quanto afferma nella premessa al romanzo,  scritto un anno dopo,  La piccola Fadette: un lungo racconto  rivolto ai giovani.

“Dopo le infauste giornate di giugno del 1848, turbato e affranto nel più profondo dell’anima, dalle tempeste esteriori, cercai di ritrovare nella solitudine, se non la calma, almeno la fede. Se io facessi professione di filosofo, potrei credere, o pretendere, che la fede nelle idee porti con sé la calma dello spirito, pur davanti ai fatti disastrosi della storia contemporanea. … Per gli uomini d’azione che prendono parte di persona al fatto politico, c’è in ogni partito, in qualunque situazione una febbre di speranza o d’angoscia, una  collera o una gioia, l’ebbrezza del trionfo o l’indignazione della sconfitta. Ma per il povero poeta, come per la donna aliena dalla politica, che mirano agli avvenimenti senza trovarvi un interesse diretto e personale, quale che sia l’esito della lotta, c’è l’orrore profondo del sangue versato e una specie di disperazione alla vista dell’odio, delle ingiurie, delle calunnie…Predicare l’unione mentre ci si sgozza, è predicare al deserto… Dopo quelle giornate di giugno… l’autore del racconto che segue s’è imposto di essere amabile ad ogni costo, dovesse scoppiarne dallo sforzo”. (Nohant ).

Ed essere ‘amabile’ diventa per la scrittrice un imperativo categorico che caratterizzerà tutta la sua opera sino alla morte. È il terzo periodo letterario, quello che potrebbe essere definito “campestre”.  La “bonne dame de Nohant”, come veniva chiamata,  nel profondo e rinnovato  amore per la campagna scrive  le migliori opere:  La pozza del diavolo ((1846), Francesco il trovatello (1848), La piccola Fadette (1949), I maestri suonatori (1853). In esse si alternano quadri rustici e popolari, descrizioni poetiche della campagna del Berry dove trascorse la sua infanzia, la descrizione dell’anima paesana spogliata dalla crudezza della vita, intessuta di semplicità e di ingenuità, una visione forse troppo chimerica, ma non per questo meno gradevole.

La  Pozza del Diavolo è una delle opere più riuscite.

La vicenda dura due giorni e la parte migliore è il dialogo notturno fra Germain e Marie.  Germain, giovane contadino rimasto vedovo con tre figli, viene spinto dal suocero a  risposarsi per dare una nuova madre ai  i  suoi  nipoti. Più per amore dei figli che per decisione propria il giovane  si reca in un vicino paese per conoscere e chiedere in moglie una giovane donna. Durante il viaggio lo accompagna uno dei figli e una ragazza, Marie, che si reca anche lei in quel paese per allogarsi presso una famiglia benestante. Un improvviso temporale costringe i tre a rifugiarsi presso la Pozza del Diavolo. Nel silenzio notturno, davanti al fuoco, Germain e Marie parlano e dalle parole discrete e velate traspare l’inizio di un idillio.  Marie si sente però trattenuta dalla sua condizione sociale, diversa da quella di Germain. Raggiunto il paese i due si separano.  Ma bastano poche ore perché la situazione si evolva. A Germain la probabile futura sposa non piace, mentre Marie trova nel suo datore di lavoro una persona eccessivamente sanguigna, volgare e repellente. I due ritorneranno al punto di partenza  dove potranno dichiararsi apertamente il loro amore.

Un romanzo puramente idilliaco dove la realtà, pur senza essere deformata, è trasfigurata dalla poesia.  Benedetto Croce non è di questo parere: “Non sembra che in questi romanzi venga alfine alla luce  qualcosa di poetico, quanto piuttosto che vi trionfi bellamente la virtuosità della esperta compositrice di libri piacevoli… vi si sente il proposito di commuovere e deliziare con una storia di innocenza e tenerezza.”  Thibaudet, pur sostenendo che è un capolavoro di delicatezza e di narrazione, lo trova alquanto prolissoe dice: “Maupassant e Paul Arène ne avrebbero fatto una novella di non più di trenta pagine”.

Francesco il trovatello fu pubblicato a puntate nel “Journal des debats” nel 1848.  La trama è lineare.

Francesco vive presso Isabella, una vecchia che lo ha adottato per avere  solo un sostegno e con la speranza di trarre da lui  futuri vantaggi. Il giovane è protetto da Maddalena, una giovane mugnaia tiranneggiata in casa dalla suocera e dal marito. Quest’ultimo ha una amante che, invaghitasi,  ma respinta dal  trovatello, divenuto  un bell’adolescente, insinua nella mente dell’amante il tarlo che Francesco lo tradisca con Maddalena.  Venuto a conoscenza della calunna, per farla cessare, Francesco abbandona il paese  e va a lavorare altrove. Ritorna dopo la morte del mugnaio e i suoi sentimenti per Maddalena riprendono vigore, finché il loro rapporto si conclude felicemente col matrimonio.

Delicatezza e amorosa sensibilità avvolgono persone e cose, il tutto descritto con uno stile vivace, luminoso, limpido. La Sand nella costruzione del romanzo non dimentica certi echi settecenteschi e una romantica effusione dei sentimenti talvolta ingombrano le pagine rendendole un poco prolisse. Ciononostante la scrittrice riesce a trovare sempre una nitida visione delle cose attraverso la descrizione della natura, dei sentimenti di chi ama e vive la campagna.

Con La piccola Fadette si chiude la trilogia che ha reso famosa George Sand.

Landry e Sylvinet sono gemelli, figli di contadini poveri, legati strettamente l’uno all’altro. Divenuti adulti, Landry si innamora di Fadette, figlia di una fattucchiera, da tutti disprezzata. Solo Landry comprende la purezza della fanciulla, celata da ingannevoli apparenze. I due tengono nascosto  il loro amore, ma Sylvinet ne viene a conoscenza e informa il padre il quale dapprima ostacola i due ma poi finisce  col cedere ad acconsentire alle loro nozze.

La trama è tenue per cui la bellezza del racconto si regge solo su una fresca visione del mondo agreste. La realtà della situazione viene trasfigurata, avvolta in un alone di fiaba. La piccola Fadette fu scritto in un momento di sconforto, alla luce di illusioni e di sogni perduti, di speranze dissolte in una rivoluzione e  rappresenta un messaggio, un atto di fede nell’amicizia e nell’amore. La cenciosa Fadette,  impertinente, da tutti disprezzata, altro non è che  l’Amandine Aurore senza il suo contorno di benessere, capace di trasfigurare la realtà in magia attraverso l’amore.

Al quarto periodo si possono attribuire le opere mondane, i romanzi di ambiente borghese-aristocratico, alleggeriti  e lontani dalle teorie giovanili eccessivamente passionali  e femministe che hanno caratterizzato i suoi primi libri. Fanno parte di questo gruppo  I bei  signori del Bosco Dorato (1858), Il Marchese di Villemer (1861), Mademoiselle de la Quintinie (1863)  da lei adattati al teatro come altri suoi scritti. Produsse pure per i giovani  Il castello di Pictordu, La torre di Percement, La storia del vero Gribouille e dei  racconti-fiaba in cui realtà e fantasia si fondono.

 

GIUDIZI

Nella  Storia della letteratura francese di Lanson e Tuffrau si legge una analisi dell’opera della Sand basata su tre punti: idealizzazione, verità psicologica, amore della natura.  Si è portati – scrivono gli autori - a contrapporre George Sand l’idealista al realista Balzac. Nulla di più errato perché nelle opere di  entrambi i due termini tendono spesso a confondersi. Se notiamo un eccessivo idealismo nelle prime opere non si può fare a meno di pensare che la scrittrice attingeva i suoi personaggi dalla realtà. Per trovare il soggetto per un romanzo basta guardarsi attorno. George Sand riusciva, più di Balzac, a cogliere il senso psicologico degli atti, delle passioni, delle reazioni interne.  George Sand scriveva senza una scaletta predeterminata; seguiva l’impulso del momento e questa ‘anarchia’ aveva il vantaggio di non seguire formule, di lasciare i personaggi in una specie di sfera ondeggiante, aperta  dalla quale potevano uscire in modo positivo o complicarsi, imitando così il perpetuo evolversi della vita. I suoi personaggi vivono per lo più nel gran mondo, un mondo da lei conosciuto per tradizione, attraverso la nonna Mme Dupin. Ma la Sand pur  immersa nella vita mondana non si trova a suo agio in nessuna parte se non  nel suo amato Berry, nella  sua Nohant di cui conosce sia l’anima che la forma. E ciò traspare in tutta la sua opera. “Elle s’unit à la nature par une sympathie entiére, elle aime partout la vie, elle mêle familièrement son âme aux choses: sa description, pittoresque et poetique à la fois, emplit l’oeil et le coeur, nous livres à la fois l’objet et le sujet, le peintre ajouté et comme fondu dans son model”.

Completamente diverso, negativo e pesante è il giudizio espresso sull’opera di George Sand da parte di Baudelaire.  “Non è mai stata una artista; possiede solo il famoso “stile scorrevole” caro ai borghesi. È stupida e pesante e chiacchierona. Nelle idee morali ha la profondità di giudizio e la delicatezza di sentimento dei portieri e delle mantenute”.

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1957   (1112),  2004  (3645),  ROMANIA  Anno 2004  (491/2)

 

 

Sashko Lirnik

(Ucraina)

 

Nato nel 1964.

Sashko, il cui vero nome è Alexander Vlasyuk, è musicista ucraino e autore di racconti per bambini.

 

FILATELIA

UCRAINA  Anno 2007  (Busta postale)

 

 

 

 

 

 

 

Schaefer Jack Warner

(USA)

  

 

Nato il 19 novembre 1907 a Cleveland, Ohio. Morto il 24 gennaio 1991 a Santa Fé.

Figlio di un avvocato, si laureò presso l’istituto universitario di Oberlin nel 1929.  Frequentò pure l’Università di Columbia  nel 1929/30, ma, dopo aver ottenuto un posto di lavoro presso la United Press, abbandonò gli studi senza conseguire il dottorato in  Master of Arts. Nel corso della carriera giornalistica  ricoprì importanti incarichi editoriali nei rapporti con l’estero.

Il primo successo letterario come romanziere avvenne nel 1949 con il romanzo Shane, ambientato  nel Wyoming (uno Stato che lo scrittore non aveva mai visitato). Dal romanzo venne ricavato il film omonimo.

Continuò a scrivere altre opere sullo stesso genere e nel frattempo si trasferì, nel 1955,  dal Connecticut a Santa Fé nel Nuovo Messico. Il suo romanzo Monte Walsh fu trasformato in film nel 1970 con Lee Marwin come protagonista. Nel 2003 vi fu un remake con protagonista Tom Selleck.

Schaefer scrisse  alcuni libri per bambini

Morì  di infarto a Santa Fé nel  1991.

Opere: Shane (1949), Prima anima (1953), La grande Range (racconti1953), Il canyon (1953), I pionieri (racconti1954), Fuori verso ovest: Un'antologia di Stories (1955),  Azienda di Cowards (1957), La terra di Kean e l'altra Stories (1959), Ramon anziano (1960), Racconti dall' ovest (1961), Avvenimento sulla traccia (1962), I Plainsmen (1963) (libro dei bambini), Monte Walsh (1963), La grande corsa di cavallo di resistenza: 600 miglia su un singolo supporto, 1908, da Evanston, Wyoming, a Denver (1963), Stubby Pringle's Christmas (1964) (libro dei bambini), Eroi senza gloria: Alcuni Goodmen del Vecchio West anziano (1965), Raccolta di Storie (1966), Adolphe Francis Alphonse Bandelier (1966), Il New Mexico (1967) (libro dei bambini), The Short Novels of Jack Schaefer (1967) Mavericks (1967) (libro dei bambini), Hal West: Western Gallery (1971) Un Bestiaio americano (1973), Conversations with a Pocket Gopher and Other Outspoken Neighbors (1978), Jack Schaefer e l'ovest americano: Otto Stories (1978) (pubblicato da C.E.J. Smith), Raccolta di storie di Jack Schaefer (1985).

 

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MALDIVE Anno 1993  (1541),  UM al QUIVAIN Anno 1969  (25 P.A.)

 

 

 

 

SCHMIDT ANNIE MARIA GEERTRUIDA

(Olanda)

 

Nata  nel 1911. Morta nel  1995.

Scrittrice olandese del ventesimo secolo (considerata  come  “la regina dei Paesi Bassi„) fu donna assai originale, dotata di vasta cultura e di un senso infallibile dell’umore. Le sue trasmissioni alla radio e alla televisione, le commedie e i musicals le hanno procurato una popolarità senza precedenti. Molti dei suoi libri sono stati filmati e molte poesie utilizzate per canzoni e spettacoli vari.

I suoi libri per  bambini hanno fatto di lei una istituzione nazionale.

Durante la carriera ricevette premi nazionali olandesi ed austriaci per la letteratura infantile. Molte sue opere sono state tradotte all’estero.

Nel 1988 la scrittrice Astrid Lingren le fu al fianco quando la giuria del Premio Andersen le assegnò l’alta onorificenza “per la sua opera ironica, critica, spiritosa e per lo stile divertente, chiaro, ribelle e semplice al tempo stesso”.

 

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OLANDA   1967 (860/4),  1999  (fog. 62)

 

 

 

 

SCHUJER  SILVIA

(Argentina)

 

Nata a Olivos, Buenos Ayres il 28 dicembre 1956.

Ha frequentato la Facoltà di Lettere Latino-castigliane e partecipato a vari seminari tra cui quello di critica letteraria presso il Seminario sulla gioventù e sulla letteratura per l’infanzia presso l’Università  di  Buenos Ayres e quello di produzione teatrale tenuto da Roberto Cossa.  Ha lavorato per case editrici discografiche e si è avvicinata alla letteratura giovanile collaborando come co-direttore del supplemento per bambini del giornale ”La Voz”, per il quale produsse materiale assai originale.  In seguito ha collaborato con diverse testate tra cui i giornali "Cronaca" e "Persone" e le riviste "Anteojito", "Cosmik", "Billiken", "Humi" e "La Nazione dei ragazzi".

La sua produzione si rivolge a bambini e ad adolescenti, attraverso poesie, racconti e la produzione di testi per canzoni.  Ma nella sua sfera di interessi letterari entrano anche gli adulti ai quali propone giochi fonetici, semantici e ortografici

Dal 1988 al 1998 ha servito come autore e coordinatore del Dipartimento di Letteratura per bambini Gioventù Editoriale Sudamericana, dove ha  svolto varie attività per la promozione e la diffusione di libri per bambini e giovani

 

FILATELIA

ARGENTINA  Anno 2008

 

SCHWARZ  EVGENIJ

(Russia)

 

Nato a Kazan il 21 ottobre 1896. Morto a Leningrado il 15 gennaio del  1958.

Studiò presso la Facoltà di giurisprudenza di Mosca senza terminare gli studi. Nel 1917 si dedicò con altri giovani al teatro, fondando lo studio teatrale Teatralnaja Masterkaj.

Nel 1921 si trasferì a Leningrado e, dopo aver recitato in diversi teatri con un certo successo, decise di dedicarsi alla letteratura, scrivendo la commedia Inderwood, cui ne seguirono altre tra cui  Il re nudo (1934), L’ombra (1940) e Il drago, una fiaba filosofica. Si occupò di sceneggiature  cinematografiche come Cenerentola (1946) e Don Chisciotte per il film di Grigorij Kozincev. Fu questa l’ultima sua fatica .

Morì a Leningrado nel 1958.

 

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RUSSIA  2001  (6590)

 

 

SCOTT  WALTER  sir

(Inghilterra)

 

Nasce a Edimburgo il 15 agosto 1771 e muore ad Abbotsford  il 21 settembre del 1832.

Scott non ha una infanzia felice a causa di una malattia che lo rese leggermente zoppo.

 Dopo aver frequentato le scuole primarie, si iscrive all’Università dove seguì studi di avvocatura e può così seguire le orme del padre avvocato.

Nel 1797 sposa Charlotte Margaret Charpentier e con lei si stabilisce in una casa del villaggio di Lasswade. Le opere storiche lette nell’infanzia suscitano in lui la passione per le storie e i paesaggi romantici. Dopo aver a lungo studiato il tedesco, traduce le ballate di Burger e Goethe.  Per sette volte fa escursioni  nelle remote regioni angloscozzesi dove raccoglie materiale folkloristico e numerose ballate a lui raccontate dalla viva voce dei contadini.  Questa fu l’origine dell’opera Canti giullareschi della frontiera scozzese, formati di ballate stroriche e romantiche (1802).

La sua prima opera originale è Il lamento dell’ultimo menestrello (1805). É il primo di una lunga serie di poemi-ballate che precedette  Marmion (1813), La storia della battaglia di Flodden (1808), La donna del lago (1810), La visione di Don Roderigo (1811), Le nozze di Trierman (1813), Il signore delle isole (1815), L’intrepido Aroldo (1817).

Tale attività di scrittore non gli permette di occuparsi dell’esercizio di avvocatura, sebbene fosse stato nominato sceriffo di Selkirkshire e occupasse il posto di cancelliere della Corte Suprema di Edimburgo.

Nel 1804 diventa comproprietario di una tipografia che inizialmente gli procura lauti guadagni tanto da costruirsi un castello gotico ad Abbotsford e ad ottenere nel 1820 il titolo di baronetto. Ma alla lunga il suo amico e socio d’affari, il tipografo Ballantyne, fallisce e  Scott è oberato da debiti e si trova sull’orlo della rovina. Per pagare i creditori si dà ad lavoro sfibrante di scrittura che gli mina il fisico.Malato di cuore, al ritorno da un viaggio in Italia dove aveva sperato di ristabilirsi,  muore ad Abbotsford nel Roxburghshire, il 21 settembre 1832.

Dopo la serie delle ballate Scott si dedicò alla stesura di numerosi romanzi di ispirazione scozzese tra cui L’antiquario (1916),  La sposa di Lamermoor (1816), Ivanhoe (1820), Il monastero e L’abate (1820), Le avventure di Nigel (1820), Il talismano (1825) e molti altri.

Si tratta di romanzi avvincenti nella trama, pieni di elementi pittoreschi e patetici.  Si avverte qualcosa di artificioso e di convenzionale, ma un occhio è sempre rivolto alla tradizione popolare. Scott dimostra una grande perizia nell’arte del narrare

Viene considerato l’iniziatore di un genere letterario, il romanzo storico,  e influì non poco su molti scrittori che lo seguirono

 

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INGHILTERRA  1971 (642),  2006    , MALTA 1990  (818)

 

 

SEIFERT  JAROSLAV

(Cecoslovacchia)

 

Nato a Praga il 23 settembre 1901, ivi morì il 10 gennaio 1996.

Passò la sua giovinezza nel quartiere operaio di Zizkov, collaborando a lungo con la stampa comunista, fino a quando venne espulso dal Partito per dissensi.

Esordì con una raccolta di poesie liriche che trattavano temi proletari, La città in lacrime (1921), Nient’altro che amore (1923), Sulle onde del telegrafo senza fili (1925), L’usignuolo canta male (1926), Il colombo viaggiatore (1929), Viaggio di nozze (1938). In queste poesie il lettore si sente disorientato per la presenza di immagini  talvolta non collegate tra di loro.

Il periodo bellico e le tragiche vicende dell’occupazione nazista gli ispirarono le liriche L’elmo d’argilla (1946).

Il poeta reagì allo sconforto di quegli anni trovando rifugio nel passato come si nota in Il ventaglio di Bozéna Nemcovà (1978) in cui emerge l’amore per la terra natia, suggestioni  musicali e visioni della sua Praga.

La produzione postbellica risente di accenti filosofici in cui si intrecciano l’amore e la morte, Mamma (1954), Il concerto sull’isola (1956), Rondò amorosi (1969) La colonna della peste e altri versi (1977), Tutte le bellezze del mondo, poesie autobiografiche. Scrisse anche libri per l’infanzia. Da unk di essi fu tratta una canzone.

Nel 1984 ottenne il premio Nobel.

 

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CECOSLOVACCHIA  1991  (2881),  2008,   DOMINICA   1995  (1809)

 

 

SEIFULLIN  SAKEN

(Kazakistan)

 

 

Nacque il 15 ottobre del 1894 a  Agadar (distretto di Karaganda nel Karashilik).  Scrittore, attivista politico, è  considerato il fondatore della letteratura kazaka. Membro dal 1918 del Partito Comunista, partecipò all’affermazione del potere sovietico nel Kazakistan.

Nel 1905 iniziò la scuola elementare  nell’istituto religioso del collegio di Akmolinsk e poi nel seminario di Omsk.  Nel 1914 incominciò la sua attività poetica con poesie e poemi inneggianti la Rivoluzione e scrisse articoli sul giornale “Tirshilik”.

Nel 1918 venne eletto membro dell’ Akmolian Sovdep e in seguito commissario dell’educazione. Durante i moti antirivoluzionari fu arrestato, ma riuscì a sfuggire dal luogo di  prigionia e rientrò  a casa.

Solo nel 1920 ritornò ad Akmolinsk, dove occupò cariche pubbliche, diede alle stampe alcuni suoi poemi e collaborò con i giornali locali. Gli venne assegnato l’incarico di Commissario del Popolo per l’educazione.

Al 1924 risalgono alcuni suoi poemi in occasione delle cerimonie dedicate a Lenin. In essi esaltò il regime comunista e illustrò il mutamento sociale avvenuto nella società a seguito dell’affermazione degli ideali comunisti diffusi dal regime.

Nel 1930 scrisse i poemi Albatros , La casa rossa,  Aisha, il romanzo storico Tar zhol, taigak keshu  e altre opere  che ebbero vasto successo.

Continuò la tradizione democratica nel campo della letteratura educativa attraverso la produzione di poesie e di drammi, introducendo nuove forme poetiche.

Il suo libro La letteratura kazaka è una delle prime ricerche sulle opere del suo paese. Raccolse materiale folkloristico che classificò in base ai generi di appartenenza. Si occupò pure di opere letterarie rivolte alla scuola e di volumi scolastici.

 

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KAZAKISTAN  2004RUSSIA  Anno  1964  (2814)

 

 

 

SEKORA ONDŘEJ

(Repubblica Ceca)

 

Nato il 25 settembre 1899  Morto il  4 luglio 1967.

Ondřej Sekora è conosciuto da generazioni di bambini per i suoi cattivanti personaggi animali e in particolar modo per la formica Ferdi.

Iniziò a studiar legge ma presto si iscrisse ai corsi dell’Accademia di Belle Arti a Praga nel 1929.  Quando si laureò nel 1931, era già al lavoro come editor e fumettista del  “Lidové Noviny”.  Nel corso del 1930, disegnò molte vignette su politici tedeschi e sovietici, così come sugli assi dello sport, essendo un appassionato di calcio e rugby, giocatore egli  stesso.  Dopo l'accordo di Monaco, quando la Repubblica Ceca divenne un protettorato, Ondřej Sekora dovette rinunciare alla sua carriera giornalistica.  Il suo lavoro si concluse  in un campo di lavoro nel 1944/45.

Il suo più famoso personaggio, Ferda Mravenec (Ferdi la formica), apparso per la prima volta nel 1935, divenne subito molto popolare.  Ondřej Sekora scrisse e illustrò anche libri su altri animali, come il pollo Napipi e Aninka il Bumblebee.  Il suo lavoro è ancora noto nella  Repubblica Ceca tanto da essere raffigurato su un valore postale.

 

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REP REPUBBLICA CECA  1999.

 

 

 

 

SELISKAR  TONI

(Slovenia)

 

Nato nel 1900. Morto nel  1969.

Poeta, pubblicista e scrittore per giovani, dopo aver concluso gli studi per diventare maestro, insegnò in numerose località slovene tra cui Dramlje, Trbollje e Transferrina.

Durante la Seconda guerra mondiale Seliškar militò nel movimento di liberazione e combatté con i partigiani nel 1943. Dopo la guerra lavorò  come un giornalista e redattore nell’editoria per la gioventù.

La sua poesia è considerata come  il passaggio dall’ Espressionismo alle nuove correnti moderne e nel campo della narrativa come un avvicinamento al  Naturalismo.

Seliškar è noto particolarmente per i suoi libri per adolescenti, tradotti in molte lingue straniere. Il più famoso di questi, Il gabbiano azzurro, pubblicato nel 1936-E’ la storia di un ragazzo coraggioso, Ivo, e dei suoi amici, che affrontano una dura lotta contro i contrabbandieri

 

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SLOVENIA  2000 (261)

 

 

SENDAK MAURICE

(U.S.A.)

 

Nato a New York nel 1928.

Disegnatore statunitense, frequentò l’Art Student League di New York  e iniziò subito la sua carriera di disegnatore per libri per l’infanzia nel 1951, affermandosi soprattutto con dei disegni per cinque libri della serie Storie di un orsacchiotto di E.H.Minarick e con storie da lui stesso scritte  oltre che disegnate, dove le immagini giocano un ruolo primario nel restituire la vita emotiva e psicologica di un bambino dal suo stesso punto di vista: la Biblioteca del guscio di noce (1962), ; la trilogia Nel paese dei mostri selvaggi, Nella cucina di notte  e Fuori lassù.

Si è occupato anche di scenografia e nel 1990 è stato tra i fondatori della compagnia del teatro per bambini The night Kitchen.  (Da Internet)

 

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USA  Anno 2006   (3740).

 

 

SERAFIN  JOSÉ GARCIA

(Uruguay)

 

Nato nel 1905. Morto a Montevideo nell’aprile del  1995.

Si trasferì con la famiglia a Vergara dove frequentò la scuola. Cominciò a scrivere nel 1917.

Ancora  ragazzo,  imparò la musica e lavorò come giornalista nel giornale locale. Ottenne un lavoro stabile come bibliotecario in un Club sociale di Vergara.  Tra le sue letture preferite vi erano gli scrittori Barbusse, Rolland, Andrea e Yorki, e  molti altri classici spagnoli. 

Nel l934, si sposò con Elena González Blanca, una donna intelligente e raffinata che lo  avrebbe costantemente incoraggiato nella sua carriera di scrittore.

Pubblicò nel 1936 Tacuruses, una  raccolta di poesie gaucho, che divenne un best-seller.  Produsse  oltre a poesie anche opere in prosa, racconti, favole, cronache, saggi e ritratti di colore locale, e pagine umoristiche sotto lo pseudonimo di "Simplicio Bobadilla”.

Scrisse anche molte opere per i giovani e alcune sue raccolte di novelle per bambini sono state adottate nelle scuole e sono entrate a far parte di varie antologie. Alcune di queste sono state tradotte in inglese, francese, italiano, portoghese e Idish.

Nella sua carriera letteraria fu spesso insignito di premi e vinse vari concorsi.

Il suo lavoro Piquín y Chispita è stato selezionato tra i dieci migliori  libri per bambini pubblicati nel 1967-1968 nel mondo e classificato tra i migliori scrittori nella "Hans Christian Andersen Children's Literature World Contest” tenutosi il 4 aprile del 1970 a Bologna, Italia.

Ha vinto il "Premio Rodó" (Uruguay) e nel 1981-1983  il Concorso Triennale di Letteratura, organizzato dalla Ministero dell'Istruzione e della Cultura uruguayana. Nel 1974, è stato nominato membro della Accademia Nazionale  Uruguayana di Letteratura, posizione occupò fino al 1983.

García, morì il 29 aprile del  1985 a Montevideo, pochi mesi prima del 50° anniversario della prima edizione di Tacuruses. Le Poste uruguayane lo hanno ricordato con un  francobollo che raffigura alcune illustrazioni dal suo libro Piquín y Chispita.

 

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URUGUAY  Anno 1998  (Mic. 2404)

 

 

SETON ERNEST THOMPSON

(USA)

 

Nato il 14 agosto 1860. Morto il 23 ottobre 1946.

È noto soprattutto per essere stato l’anticipatore dello scoutismo, un movimento che in seguito si diffuse sotto lo stimolo  di Robert Baden-Powel, di cui Seton fu amico.  In seguito divenne uno dei fondatori dei Boy Scout of America e trasportò all’interno del movimento scautistico la conoscenza della  cultura degli Indiani d’America.

Seton nacque in Scozia e si trasferì con i genitori in Canada, dove trascorse l’infanzia a contatto con la foresta e con i suoi animali,

Di carattere introverso amava la solitudine per sfuggire ad un rapporto difficile col padre, che sfociò in un rifiuto totale, tanto da spingerlo a cambiare nome.

Nel 1902 fondò il gruppo “Gli indiani dei boschi, una esperienza che in seguito raccontò nel libro Due piccoli selvaggi. Le attività dei ragazzi che aderirono al gruppo  furono raccontate nel giornale “Ladies Home Journal” e poi raccolte in volume nel 1906.  Fu quello l’anno in cui Seton incontrò Baden-Powell.

Dopo la nascita dell’Associazione Scautistica ne divenne il capo dal 1910 al 1915, quando dovette lasciare la direzione  a causa di vari problemi familiari, tra cui l’attivismo della moglie impegnata nel movimento del suffragio universale e anche a causa della sua cittadinanza britannica non vista di buon occhio da alcuni dirigenti dell’associazione e da alcuni politici che avevano preso in seria considerazione l’associazione giovanile in rapida crescita.

Nel 1931 ottenne la cittadinanza americana.

Morì nel Nuovo Messico e fu cremato ad Albuquerque. Nel 1960 le sue ceneri furono disperse da un aereo sopra la cittadina che porta il suo nome.

 

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ANTIGUA  2002  (3316 + fog. 551),  LIBERIA  1998  (Mic. 2204),  2000 (2688)

 

 

 

SEUSS THEODOR  GEISEL

(U.S.A.)

 

Nato nel 1904 a Springfield, Morto nel 1991.

Firmò il suo primo libro per bambini nel 1955 con lo pseudonimo Dr, Seuss e ad esso ne seguirono molti altri, ritenuti negli Stati Uniti degli autentici classici.

La sua storia Come  il Grinch ha rubato il Natale  (1957) è stata trasformata nel 1966 per la TV  e successivamente, nel 2000, è diventata un lungometraggio.

Seuss ha ricevuto il Premio Pulitzer nel  1984. Ha pure ricevuto un premio speciale per un reportage storico sulla Germania e su Hitler.

Tra le sue cinquanta e più opere per bambini in Italia l’editrice Giunti ha pubblicato:  Il gatto e il cappello matto, L’uovo di Ortone,  Il Grich, C’è un mostrino nekl taschino!,  Il gatto col cappello.

 

 

 

 

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U.S.A,  Anno 1999,  2004.

 

 

 

           

 

 

 

SÉVIGNÉ MARIE DE RABUTIN CHANTAL marchesa di

(Francia)

 

Nata a Parigi il 5 febbraio 1626.  Morta nel Castello di Grignan nel’aprile del 1699.

Perso il padre, ucciso in un combattimento contro gli Inglesi, e sei anni dopo la madre, la piccola, Chantal viene affidata alla nonna  materna. Morti pure i nonni, la tutela passa all’abate di Coulange, suo zio, che prende in mano le redini della sua educazione affidandola ai migliori maestri, tra gli altri Chapelain. Impara il latino, lo spagnolo,  l’italiano.

Nel 1644 sposa il marchese  Henri de Savigny, assai più  vecchio di lei. Il matrimonio le offre garanzie della famiglia e la fortuna, ma non è felice. Il marchese viene ucciso in un duello per un’altra donna,  dopo aver dilapidato la sua fortuna. La marchesa si ritira nelle terre di Bretagna con un figlio e una figlia, e cerca di ricostituire il patrimonio.

Quando i figli raggiunsero la maggior età, si stabilisce con essi a Parigi, e abita all’Hotel de Rambouillet, presso la corte. Il figlio parte con l’armata e la figlia, cui era teneramente legata, sposa nel 1669 il conte di Grignan e va ad abitare con lui molto lontano, in Provenza. Il distacco tra le due donne è doloroso, almeno per la madre, morbosamente attaccata alla figlia. Da allora lunghe separazioni e brevi incontri nei quali la tenerezza materna viene costantemente ferita dalla freddezza della figlia. A ciò si aggiungono le continue richieste di denaro da parte dei figli, specie da parte della figlia il cui orgoglio non le permetteva di ridurre il tenore di vita; col marito si manteneva a forza di espedienti, tanto da mettere in convento la loro figlia per non fornirle una dote e da far sposare al loro figlio la figlia di un ricco  sovrintendente terriero.

La marchesa, non osando mettersi contro la figlia, la asseconda a malincuore.

Muore nel 1696 per vaiolo

Nella sua vita ci fu, quindi, un solo avvenimento particolare, il matrimonio della figlia e il suo allontanamento. Ma a questo fatto dobbiamo uno dei capolavori della letteraturafrancese: Le lettere, raccolte in volume a distanza di trent’anni dalla sua morte.

Si tratta della storia di un anima. In esse troviamo la sua grazia naturale, il suo spirito, la sua sensibilità, impressioni di letture fatte, riflessioni sul mondo, sulla natura,  tristezze e gioie.

Sono anche la storia della società dell’epoca. In esse c’è l’eco di fatti conosciuti (il processo di Fouquet, il Passaggio del Reno, la morte di Turenne, l’esecuzione di Brinvilliers, le nozze di M.lle de Louvois, aneddoti).  Storia, dunque, di un’anima e cronaca di un’epoca. Nel leggerle, sembrano conversazioni scritte.

In totale sono 1115 lettere di cui 798 indirizzate alla figlia, le altre a vari corrispondenti tra cui Mme de La Fayette, il cardinale F.D.de Retz, il ministro Fouquet e altri.

 

FILATELIA

 FRANCIA  1950  (874), 1996  (2987),  MONACO 1976  (1068)

 

 

 

 

SEWELL ANNA

(Inghilterra)

 

Nata a Great Yarmouth, Norfolk, nel 1820. Morta nel 1877.

Di famiglia quacquera, il padre era scrittore  di libri per l’infanzia.

Educata in casa dalla madre, donna di forti convinzioni religiose e pedagogiche, all’età di dodici anni si trasferì con la famiglia a Stoke Newington dove le fu permesso di frequentare la locale scuola e di accostarsi a materie nuove come la matematica e le lingue straniere. A quattordici anni ebbe un grave incidente alle gambe e suo padre  si trasferì a Brighton dove Anna ebbe maggiori possibilità di curarsi. Purtroppo rimase zoppa per tutta la vita e dovette usare le stampelle e spostarsi solo in carrozza, una situazione che le permise di conoscere meglio i cavalli e il modo di trattarli.

Su questa esperienza scrisse il suo unico libro Black Beauty tra il 1871 e il 1877.

Morì  di epatite o di tisi il 25 aprile 1878.

 

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SIERRA LEONE  2001  (3401)

 

 

Sharp Margery

(Inghilterra)

 

Nata  nel 1905. Morta nel 1991.

Scrittrice assai prolifica, produsse durante la carriera letteraria ventisei romanzi per adulti, quattordici storie per bambini, quattro commedie, due gialli e molti racconti brevi.

Nacque nel quartiere di Salisbury, nella contea di Wiltshire, anche se la sua famiglia proveniva dal nord dello Yorkshire. Trascorse gran parte della sua infanzia a Malta. Nel 1938 sposò Geoffrey Castle, un ingegnere aeronautico.

La sua opera maggiore e per la quale è più nota è Rescuers (I soccorritori)  o Le avventure di Bianca e Bernie, riproposte anche in due lungometraggi animati I soccorritori e I soccorritori Down Under

 

 

 

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GHANA 1966, GRENADA GRENADINES 1982, MAURITANIA 2003, PALAU 1996, St. VINCENT 1991.

 

 

 

SIENKIEWICZ  HENRYK

(Polonia)

 

Nasce il 5 maggio del 1846 a Wola Okrzejska (Masovia). Muore a Vevey il 15 novembre 1916.

Appartenente  a una famiglia della nobiltà terriera, cresce in un ambiente di forti tradizioni polacche. Studia a Varsavia ed entra nel giornalismo nel 1873, quale collaboratore della “Gazeta polka” sulla quale scrive anche  novelle. Già in precedenza aveva esordito nel campo della novellistica con il racconto Invano del 1870.

Dal 1876 al 1879 lo troviamo in qualità di corrispondente anche in California, in Italia, in Francia e più tardi in Spagna, Grecia, Turchia e America, nazioni dalle quali ricava reportage raccolti  in Lettere di viaggio (1876-78).

Rientrato in patria,  ha viva parte nell’attività politica e ideologica del quotidiano conservatore ”Slowo” (“La parola”).

L’avvio della sua carriera di scrittore avviene con un’opera ironica, di impronta romantica, Note umoristiche dalla cartella di Worszilla (1872) , ma nelle successive raccolte di novelle passa subito ad una osservazione realistica delle miserie sociali. Appartengono a questo filone le raccolte Il vecchio servitore (1875),  Hania, (1876), Schizzi al carboncino (1877), immagini della vita dei contadini polacchi; Diario di un insegnante di Poznan (1879), Pane per il pane (1880), Janko il musicista (1880) e Bartek il vincitore (1882). Tutti i racconti sono contrassegnati dal nuovo orientamento della sua futura produzione.

Contemporaneamente pubblica  anche novelle  ispirate al suo soggiorno in America come Il guardiano del faro (1880), una delle migliori novelle della letteratura polacca (1880) e Sachem, denuncia delle violenze inflitte ai pellirossa dai coloni tedeschi.

Dal 1883 in poi Sienkiewicz lega la sua fama a romanzi di argomento storico, basati su accurate ricerche del periodo trattato,  ed è da questi libri che gli deriva il premio Nobel, assegnatogli nel 1905. Un primo testo di impostazione storica fu Col ferro e col fuoco (1884) cui seguirono, a formare una trilogia, Il diluvio (1886) e Il signor Wolodyovski (1887-88) che comprende un tormentato periodo della storia polacca dal 1648 al 1673 con le guerre cosacche, le invasioni svedesi, le guerre contro la Turchia.

Con Quo vadis’ (1894-96), acquisisce la massima fama. Pure di materia storica è il romanzo I cavalieri della croce (1900), epopea della resistenza dei polacchi al tentativo  egemonico dell’ordine teutonico. A questo volume ne seguirà un altro sul periodo napoleonico,  pubblicato postumo nel 1918, col titolo Legioni.

Pur strettamente legato al romanzo storico Sienkiewicz non abbandona il romanzo di indagine psicologico-sociologica come attestano le opere Senza dogma (1891), analisi di una crisi individuale e La famiglia Polaniecko  (1895), una satira sulla borghesia polacca.

Nel 1911 lo scrittore usa la sua penna a favore dei giovani , scrivendo, sulla scia di Verne, un fortunato romanzo Per deserti e foreste.

In mezzo a tutto questo lavoro letterario Sienkiewicz si adoperò per la sua patria. Protestò e raccolse consensi in tutto il mondo contro le espropriazioni prussiane,  e si batté a favore della Polonia allo scoppio della guerra mondiale.

La morte lo colse in Svizzera a Vevey il 15 novembre 1916, al terzo anno della guerra.

 

OPERE

 

Quo vadis  Il romanzo prende il nome dalla domanda che l’apostolo Pietro, fuggitivo da Roma, rivolse a Cristo apparsogli in visione lungo la strada. Sullo sfondo di una Roma imperiale, si intreccia la vicenda d’amore fra Licia, giovane cittadina convertita al cristianesimo, ripetutamente salvata e protetta dal gigantesco e fedele schiavo Ursus, e Vinicio che, cedendo al fascino del Cristianesimo, trova la felicità nella fede e nell’amore. Per la notevole forza evocatrice e la profonda umanità che lo pervade, il romanzo ebbe e continua ad avere un  ampio successo. Fu tradotto in molte lingue e trattato anche nel campo cinematografico dai registi E.Guazzoni (1913) e nel 1951 da K.Le Roy

 

 

 

Trilogia: Col ferro e col fuoco. Diluvio. Il Signor Wolodyjowski  Si tratta di tre romanzi storici legati alla storia polacca che va dal XVII secolo in cui muore Stanislao Wasa all’ascensione al trono di Giovanni Sobieski. La trama è fantastica, ma così tenue da restar soffocata dalla grandiosità degli eventi trattati che l’autore ha studiato profondamente e tratto da documenti. Con fedeltà scrupolosa sono ricordati fatti e persone. Nei tre romanzi si prospetta il cammino e il dramma dell’intera popolazione polacca verso il suo sfacelo politico e verso la perdita dell’indipendenza. Nel primo si inserisce la rivolta dei cosacchi sollevati da Bogdan Chmielecki e della loro guerra contro il re Giovanni Casimiro. Il secondo illustra l’invasione della Polonia da parte degli svedesi sotto Carlo Gustavo e la vittoriosa guerra dei polacchi guidati da Stefano Czarniecki. Il terzo la lunga guerra cruenta, piena di truci pagine, contro i Turchi.  Perfette le descrizioni dei luoghi, degli ambienti dei caratteri e dei gusti dei diversi rappresentanti delle classi sociali. I pregi e i difetti dei sovrani e della grande e piccola nobiltà sono evidenziati con sapienza e con altrettanta sapienza vengono esaminate e analizzate le cause principali della rovina nazionale.

 

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PARAGUAY  1977  (P.A.776),  POLONIA 1928 (345),  1952 (682),  1966 (1515), 1982 (2622),  1992  (3176),  1999 (3533/8),  2001 (3681/6),  2005  (3937),  SVEZIA 1965  (530)

 

 

 

SINAN ROGELIO

(Panama)

 

 

Nato a Bernardo Domínguez Alba, isla de Taboga,  nel 1904.

Scrittore panamense fu uno dei principali animatori del gruppo Antena che contribuì alla diffusione delle idee europee di avanguardia. La sua opera passa attraverso una costante evoluzione dalla poesia iniziale pura, al simbolismo per raggiungere l’autobiografismo intimista. Tale passaggio si  evidenzia nelle  opere poetiche che vanno da Onda (1929) a Saloma sin sal o mar del 1969.

Nella narrativa scrisse opere brevi nelle quali predomina l’elemento psicologico e sensuale come si avverte in Todo un conflicto de sangre (1946), Cuentos (1971), La isla mágica (1979), etc.

Fu autore di novelle: Plenilunio, (1943) e autore di piéces per il teatro infantile: La cucharita Mandinga, (1937); Chiquilanga, (1961.

 

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PANAMA  Anno 1992  (1076)

 

 

 

 

SKALBE  KARLIS

(Lettonia)

 

Nato il 7 novembre 1879  a Vecpiebalga Vidzeme). Morto a Stoccolma nel 1945.

Prima di dedicarsi alla letteratura svolge diversi mestieri: aiutante in case coloniche, venditore ambulante, segretario comunale, maestro di scuola rurale.

Nel 1905 prende parte alla rivoluzione. Inviato in esilio, vive prima a Helsinki e poi a Oslo.

Al suo ritorno a Rìiga è condannato ad oltre un anno di carcere. Nel 1924 è corrispondente di guerra in Polonia. Nel 1915 vive prima a Mosca e poi a Pietroburgo.  

Nel 1916 entra a far parte dei battaglioni lettoni e nel 1917 è nominato membro dell’Assemblea Costituente. Dal 1823 è redattore capo del giornale “Piesaule”.

Poeta e prosatore lettone  tra i più fini e originali, è autore di versi (I sogni del prigioniero, 1902; Quando fioriscono i meli (1904); Nel fumo della terra, 1906) nei quali una squisita sensibilità naturalistica si accompagna all'analisi di stati d'animo e sentimenti.

Scrive anche favole e racconti di fate ispirati al folclore della sua terra: Favole invernali (1904), Come andai alla ricerca della figlia del Nord (1904), Racconti d’inverno (1914), Racconto del figlio maggiore (1924), Leggende della madre (1928).  

L’eroina delle sue opere è la Virtù, la felicità che trovano i cuori semplici nel sacrificarsi per gli altri.

 

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LETTONIA  2001 (519)

 

 

Smrek Ján

(Cecoslovacchia) 

 

Nato nel 1898. Morto nel 1982.

Poeta, traduttore, giornalista e organizzatore culturale, dal 1925 al 1930 capo redattore del “Narodne noviny “ e dal 1930 al 1939 editore con Leopold Mazac in una casa editrice di Praga.

Sostenitore della “poesia della vitalità”, durante la Seconda guerra mondiale si fece promotore  e sostenitore del santità della vita umana. Nelle sue opere esaltò il lavoro e il ritorno della poesia alla natura.

Fu autore anche di libri e poesie per ragazzi, di biografie di poeti e di traduzioni dall’ungherese, francese e russo

Fondò la rivista “Elàn” di cui fu direttore dal 1925 al 1937.

 

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CECOSLOVACCHIA    Anno 1998   (282)

 

 

SMITH DOROTHY GLADYS

(Inghilterra)

 

Nata a Whitefield, Lancashire nel 1896. Morta nel 1990.

La famiglia si spostò dal Lancashire a Trafford, Manchester, dove Dorothy trascorse l’infanzia. Dopo la morte del padre, la madre si risposò e si trasferì a Londra con la famiglia e la giovane poté frequentare la scuola di arte drammatica. Durante quel periodo la madre si ammalò di cancro alla mammella e prima di morire si convertì, assieme alla figlia, al cristianesimo.

Dorothy cercò, con poco successo, si seguire la carriera da attrice, ma dovette ripiegare su altri lavori, tra cui commessa in un negozio di mobili.

Nel 1931, sotto lo pseudonimo di C,L, Anthony, scrisse Croco d’autunno, attirando l’attenzione  di alcuni critici letterari.

Trascorse la maggior parte della sua vita in una casa di Londra, assieme al marito, col quale, in seguito, si recò negli Stati Uniti. Durante la permanenza scrisse il romanzo Ho un castello nel cuore, che fu il preludio al suo ritorno in Inghilterra della quale sentiva molta nostalgia.

La Smith è conosciuta per la sua opera La carica dei cento uno, che la fece conoscere in tutto il mondo anche in virtù del film che Disney trasse dal libro.

Opere: I Capture the Castle (1948),  I cento e un Dalmati, o The Great Dog Robbery (1956),  La Luna Nuova, con la vecchia (1963) ,  La città in fiore (1965) ,   Rivelazioni (1967),   Un racconto di due famiglie (1970),  La Ragazza dal lume di candela,   Bagno (1978),  Midnight Kittens (1978) .

 

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BELGIO  2006,  CAICOS ISLANDS 1983, COSTA D’AVORIO 2003, FUJERA 1972, GAMBIA 1998, GRENADA 1983, GRENADA GRENADINES  1988, GUYANA 1991,  1999, PALAU  1996, REDONDA 1982, SAO TOME’ & PRINCIPE 2008, SIERRA LEONE  1991, TANZANIA 1990, USA 2008 .

 

 

 

 

 

 

SPYRI  JOHANNA

(Svizzera)

 

Nata a  Hirzel nel 1827, nei pressi di Zurigo. Muore nel 1901.

Figlia di un medico e di una poetessa, trascorre la sua infanzia con cinque fratelli.  All’età di 25 anni si sposa con un compagno di scuola di uno dei suoi fratelli, Bernard Spyri, e va a vivere a Zurigo.

Johanna, abituata alla vita di campagna, mal sopporta  lo stress della città.  La nascita di un figlio spinge il marito a cambiare alloggio e ad abitare sulle rive del lago, una situazione più congeniale alla scrittrice. Nel suo studio, con la finestra aperta sul lago, la vista dei battelli la ispira a scrivere i suoi romanzi per ragazzi. L’opera più importante, Heidi, uscì in due volumi (1880-81)  e la rende subito famosa.

Morto marito e il figlio. Rimane con la nipotina cui dedica tutti i suoi libri.

La Spyri scrisse: Heidi impara e viaggia (1980), Heidi si vale di ciò che ha imparato (1981)

.

 

 

 

 

 

 

LIBRI

Heidi, rimasta orfana, viene affidata alla nonna e ad una zia. Dopo la morte della nonna e l’assenza della zia andata in città per lavoro, la bimba rimane sola col nonno, uomo rude e violento. Ma il vecchio si affeziona alla nipote, anche se non la manda a scuola.  La zia  viene a prenderla per portarla a Zurigo col compito di far compagnia ad una piccola paralitica cui Heidi si affeziona. Intanto la sua istruzione viene curata e la bimba riprende gli anni scolastici perduti. Ma la nostalgia delle montagne  la rende triste e costringe Heidi a ritornare dal nonno. La sua amica paralitica la raggiungerà poco tempo dopo e il soggiorno alpino la farà  migliorare, tanto da riprendere l’uso delle gambe.

Dal romanzo furono tratti film tra cui quello interpretato da Shirley Temple nel 1937 e quello di L.Comencini del 1952. Agli anni Settanta risale l’edizione Tv in cartoni animati, fatta dai giapponesi.

 

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GRENADA 2000 (3711/4),  SVIZZERA 1951 (512), 1984 (1213), 2003  (1771), 2010

 

 

 

 

 

STANEV  EMILIJAN (psd. Nikola Stanev)

(Bulgaria)

 

Nasce a Veliko Târnovo nel 1907 e muore a Sofia nel 1979.

Autore di racconti e di romanzi descrisse il mondo della provincia nelle opere Bagliori ingannevoli 1938, Giorni feriali e festivi (1945).

Raccontò storie di animali e storie di caccia in L’ultima lotta (1942), Uccello selvatico (1946), Dopo la caccia (1954),

Tra i romanzi vanno ricordati Il ladro di pesche (1948), i romanzi storici Ivan Gondarev (1958),  La leggenda di Sibin principe di  Preslav (1968) e L’Anticristo (1970).

Scrisse anche libri per l’infanzia.

 

 

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BULGARIA  2007  

 

 

 

 

STARASTEI MARGARITA

(Lettonia)

 

Nata nel  1914.

Margarita Starastei è una famosa illustratrice e scrittrice lettone di molti libri per ragazzi.

 

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LETTONIA  1994  (349/51). 2004  (595/7)

 

 

Steig William

(USA)

Nato  a New York nel 1907. Morto nel 2003.

Disegnatore, scultore e scrittore di libri per l’infanzia, figlio di immigrati ebreo-polacchi, si appassionò fin da giovane alla pittura, alla scultura e alla letteratura (aveva una spiccata predilezione per Pinocchio). A fianco delle iniziative artistiche mise pure quelle sportive in particolare l’atletica e la pallanuoto.

Studiò alla Townsend Harris High School e fequentò corsi al City College, all’Accademia Nazionale di Design e alla Yale School of Fine Art.

Durante la Grande depressione economico-finanziaria iniziò a disegnare cartoni animati e vendette il primo lavoro nel 1930, ottenendo un buon successo, tanto che nel decennio che seguì pubblicò 1600 vignette su riviste e un centinaio di copertine per libri. Nel 1949 fu tra gli espositori della terza Esposizione di Scultura Internazionale  tenutasi al Museum of Art di Philadelfia.

Nel 1960 cominciò ad occuparsi di libri per bambini. Nel 1970 scrisse Silvestro e Magic Pebble. Scrisse  una trentina di libri per l’infanzia tra cui Doctor De Sot  e  Shrek! (1990), che divenne un serial e fu utilizzato in cortometraggi animati.

 

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AUSTRALIA  2004,  AUSTRIA  2007

 

 

 

STEVENSON  ROBERT LOUIS

(Inghilterra)

 

‘Tusitala’, il narratore di storie. Così gli abitanti  di Upolu, un’isola delle Samoa, soprannominarono Robert Louis Stevenson quando udirono raccontare la prima delle sue novelle sull’Oceano, tradotta da un missionario nella lingua locale.

Era nato a Edimburgo il 13 novembre del 1850 da ricca famiglia borghese. Il nonno (ingegnere, aveva costruito il ponte di Bell Rock Lighthouse) e il padre, pure lui ingegnere, lo costrinsero ad adeguarsi allo ‘spirito’ della famiglia, E quindi, pur essendo sin dalla prima infanzia di salute cagionevole tanto da non poter sopportare studi regolari (a otto anni sapeva appena leggere e scrivere), deve sobbarcarsi a severi studi tecnici per diventare ingegnere, sebbene questi non fossero di suo gradimento.  Si iscrive alla facoltà di ingegneria dell’università di Edimburgo,  ma presto passa alla facoltà di giurisprudenza. Nel 1975 consegue la laurea e inizia subito a far pratica d’avvocato.

Dalla professione è presto distolto dalla sua salute sempre precaria e, attratto dal fascino e dalla sua forte propensione verso la letteratura, in particolar modo verso la poesia e il romanzo, comincia a dedicarsi ad essa.

Dai tredici ai diciassette anni segue il padre nei suoi viaggi in paesi esotici, viaggi, che alimentano la sua sete di avventura, lasciando in lui una traccia profonda, e dai quali riporta impressioni, in seguito profuse a piene mani nelle sue opere.

Nel 1873 comincia a collaborare con vari periodici e a far amicizia con scrittori. Col fratello, famoso artista e critico, frequenta la colonia internazionale di artisti di Barbizon a Fontainebleau e con sir Walter Simpson intraprende nel 1976 un giro in canoa nel Belgio e Francia (da Anversa a Pontoise), ricavandone materiale per il libro Un viaggio nel continente, pubblicato nel 1878. Un’altra avventura è il viaggio nella Francia meridionale che offre lo spunto alla successiva opera  Viaggio a dorso d’asino nelle Cevenne (1879).

Inizia così il periodo di vagabondaggi attraverso il mondo che diventarono parte preponderante della vita di Stevenson. Al circolo di Barbizon conosce Fanny Osborne, una divorziata americana, madre di due figli, di undici anni più vecchia di lui, e se innamora.  Fanny tenta di dissuadere il giovane Stevenson da un legame affettuoso e parte per la California onde mettere un intero oceano tra di loro. Non servì perché Stevenson, la cui salute era stata sempre precaria, avendo saputo che Fanny era caduta ammalata, parte per la California senza avvertire la famiglia e senza tener conto dei pareri degli amici che lo sconsigliavano di affrontare una traversata. 

Il viaggio è estenuante a fianco di emigranti, un viaggio che contribuisce a debilitare ancor più il suo fisico tanto che gli strapazzi del viaggio lo riducono quasi in fin di vita a causa della malaria, di una pleurite e del generale esaurimento delle sue forze. Il 1879 è per Stevenson un anno duro per privazioni e povertà. Ma nel 1980, sposata Fanny, trascorre con lei  un periodo tranquillo a Calistoga nel Far West. A quel periodo risalgono le opere Across the Plains (Attraverso le pianure) del 1892, L’emigrante dilettante (1895), I pionieri di Silverado (1983), in cui si vennero precisando le qualità del suo stile e i temi della sua narrativa. In quel periodo si delinearono e si completarono pure le opere più famose, quelle rimaste nell’immaginario dei lettori.

Finché rimane in America e nonostante la salute sempre più cagionevole, continua a scrivere novelle, che i giornali della California raramente accettavano, non apprezzando il suo genio.

Nel  1880 ritorna con la moglie in Inghilterra dove rimane per sette anni, sempre tormentato dall’etisia, tanto da dover trascorrere lunghi periodi di cura, trasferendosi da una casa di cura all’altra nella vana speranza di trovare se non la guarigione almeno sollievo. Soggiorna a Davos, Marsiglia, Hyères,  Nizza e Bournemouth.  Pur malato,  pubblica saggi romanzi e raccolte di racconti: Virginibus puerisque (1881), Nuove notti arabe (1882) comprendente una serie di racconti polizieschi tra cui sono noti i racconti Il Club dei suicidi, Il diamante del rajà, Il padiglione delle dune e l’opera  Uomini allegri (1882).

Ma la celebrità venne con i  romanzi L’isola del tesoro (1983),  Lo strano caso del dottor Jekyll e Mister Hyde (1886),  Il principe Otto (1885), Il dinamitardo (1885), Il giardino poetico del fanciullo (1885) una delicata percezione del mondo magico e fantasioso dei bambini,  Rapito (1886), La freccia nera (1888), Il signore di Ballantrae (1889)

Nel 1888 Stevenson riprende i suoi viaggi versi i mari caldi del sud per scrivere reportage giornalistici. Visita le Marchesi, le Haway, le Gilbert traendo dalla suggestività dei luoghi  e dall’incontro con gli abitanti materiale  per la sua opera Nei mari del sud, uscita postuma nel 1896.

Il fascino dei luoghi, l’ambiente, l’atmosfera e le condizioni climatiche sembrano essere di conforto alla sua tisi sempre più grave. Decide di non tornare più in patria e si stabilisce definitivamente con la moglie alle Samoa, acquistando a Upolu una villa che chiamò Vallima (I cinque fiumi) e vivendo una vita tranquilla a fianco degli gli indigeni.

A questo periodo appartengono i romanzi Catriona (1893) il seguito di Rapito, Il riflusso (1894),  Le veglie dell’isola (1893) in cui sono inclusi il celebre racconto Il diavolo nella bottiglia e L’isola delle voci, e i romanzi incompiuti Weir of Hermiston e St Yves

A parte esiste un carteggio tra lo scrittore e il romanziere americano H. James da cui si ricava una vasta panoramica  del clima letterario del secondo Ottocento.

A Samoa Stevenson trascorre gli ultimi quattro anni della sua vita nel modo cui aveva sempre aspirato, da comune mortale, in mezzo a gente semplice e a un piccolo gruppo di amici e seguaci. Segue pure le vicende politiche dell’isola schierandosi dalla parte degli indigeni.

Muore  non di tisi, come ci si sarebbe aspettato, ma per la rottura di un vaso sanguigno.

‘Tusitala’, colui che sapeva raccontare le storie, fu sepolto in cima al monte Vaca da cui si ha ampia veduta sul Pacifico, l’oceano che aveva fatto da sfondo a molte sue storie. La sua casa di legno, affittata per il modesto prezzo di una noce di cocco, nel centenario della nascita, diventò un museo. 

La base dell’opera di Stevenson  poggia solidamente sul suo interesse umano sempre presente nei suoi scritti. Anticonformista e ribelle, ebbe sempre presenti i sentimenti dell’uomo, il desiderio dell’avventura, l’aspirazione alla libertà, il gusto per l’esotico. Tutto ciò lo accumuna ai romantici. Ciononostante la sua fantasia romantica è temperata dal desiderio della concretezza; certe sue morbose idee vengono calate nei problemi della vita morale e analizzate alla luce della sua educazione calvinista inculcata in lui durante la fanciullezza e l’adolescenza. La sua prosa è sempre lucida e nitida, inconfondibile per un misto di sottile umorismo e di pathos che la  pervade.

 

LIBRI

David Balfour (vedi  Rapito)          

Lo strano caso del dottor Jekyll e Mister Hyde  (1836)  Il dottor Jekyll, medico stimato, per combattere il conflitto fra bene e male insito nell’uomo, riesce ad ottenere una pozione che può potenziare al massimo il male e un antidoto che può, invece, debellarlo. Avendola provata su se stesso, si trasforma nel malefico e ripugnante signor Hyde, segue gli istinti più bassi insiti nel subconscio dell’uomo e arriva a commettere un delitto. Diventato sempre più succubo  della pozione, si ritroverà a sdoppiarsi anche senza l’aiuto di essa. Rimasto senza l’antidoto che gli aveva sempre permesso di ridiventare il mite dottor Jekyll, sotto le spoglie di Hyde si ucciderà per sfuggire alla cattura. Il romanzo affronta in chiave allegorica il problema del subcosciente e lo sdoppiamento della personalità.

Dal racconto furono tratti numerosi film, circa una settantina di versioni, a partire dal periodo del muto 1908 sino ad oggi. Tra i registi più noti: S.Robertson, R. Mamoulian.  V. Fleming, J. Renoir, T. Fisher, S. Weeks, D.F. Price  In Italia la RAI TV produsse un film per la televisione interpretato  da Giorgio Albertazzi.

L’isola del tesoro   Fu pubblicato nel 1883. L’azione si svolge nel Settecento in un paese marittimo dove vivono il giovane Jim Hawkins e la madre che gestisce una locanda ‘L’Ammiraglio Bembow’. Nella locanda è ospite un vecchio marinaio che, alla sua morte lascia un baule.  Rovistando in esso madre e figlio trovano la mappa che indica dove è sepolto il tesoro del cap. Flint. Il ragazzo consegna la mappa al dottor Livesey e al signor Trelawney i quali organizzano una spedizione sulla nave ‘Hispaniola’. Sulla goletta è imbarcato come cuoco Long Silver John, un uomo apparentemente gioviale con una gamba di legno e un pappagallo sempre sulla spalla. Silver è un ex bucaniere, amico di Capitan Flint, e, insieme ad  alcuni suoi compagni che fanno parte della ciurma, tenta di impadronirsi della mappa, ma Jim e un gruppo di fidati amici riescono a partire verso l’isola del tesoro.  Nell’isola avvengono numerosi fatti tra cui imboscate, tradimenti,  battaglie, fino alla conclusione. Aiutati da un bucaniere, Ben Gunn che i marinai di Flint avevano abbandonato sull’isola, il tesoro viene ritrovato. Silver viene  catturato assieme ai compagni ma riuscirà a fuggire e di lui non si saprà più nulla. Jim, pur essendo diventato ricco, ricorderà per sempre i fatti tragici della scoperta e i morti che era costata e sarà spesso tormentato da incubi.

Dal libro sono stati tratti molti film tra cui quello di M.Tourneur del 1917 e quello di

V.Fleming del 1934.    

Giardino dei versi di un bambino  Liriche per l’infanzia pubblicate nel 1885.  Il volume contiene vere e proprie poesie destinate ai bambini nelle quali vengono fissati sentimenti, idee, atteggiamenti tipici dell’infanzia.  Meraviglioso è il modo dell’Autore nel ricordare, attraverso la poesia, la sua prima infanzia di malato. Nei versi il ricordo diventa magia soffusa di nostalgia tenera, dolce, affettuosa.. Anche il gioco viene considerato nel suo valore essenziale nella vita dei bambini. Dalle poesie emerge una sorta di racconto che attrae il giovane lettore e lascia nell’adulto un senso di nostalgia. 

Rapito   É il titolo abbreviato del romanzo Kidnappel: Being Memories of the Adventures of David Balfour in the Years  1751. Romanzo storico pubblicato sulla rivista ‘Young Folks’ nel 1886 (nello stesso anno uscì anche in volume). Il titolo originale in inglese è abbreviato perché, alla maniera settecentesca, risultava essere:  “Rapito ovvero un racconto delle

avventure di David Balfour nell’anno 1751; come egli fosse rapito e trattenuto; le sue sofferenze sopra un’isola deserta; la sua traversata della Scozia selvaggia; il suo incontro con Alan Breck Steward e con altri famosi giacobini scozzesi; e tutto ciò che ebbe a sopportare da parte di suo zio, Ebenezer Balfour di Shaws, detto falsamente così; scritto da lui medesimo.”  Lo spunto deriva all’autore dal processo di James Steward, giacobino, avventuroso, accusato di aver ucciso Colin Campbel, agente del re Giorgio II. Le avventure seguono la trama già espressa nel titolo e si concludono con una agnizione finale e il ragazzo diventa erede legittimo di un cospicuo patrimonio.

Stevenson diede un seguito al romanzo scrivendo Catriona (1892) in cui continuano le vicende di David, che si è assunto il compito di difendere James Steward dall’accusa ingiusta di aver ucciso Colin Campbel. Catriona è una fanciulla di cui David si innamora e che sposa. Ottime le scene d’ambiente. Il romanzo  non è all’altezza del primo e qua e là pecca di una certa monotonia.

Nei mari del Sud  Relazione di un viaggio stampata nel 1890 e ripubblicata nel 1896. Nel libro, suddiviso in quattro parti, l’A. descrive paesaggi, tipi, popolazioni, costumi osservati durante una crociera nei mari del sud. La terza e la quarta parte sono ricche di aneddoti, esperienze personali nate dal diretto rapporto con gli indigeni. Opera della maturità, scritta in modo preciso, dettagliato e delicato. Lo scrittore dà risalto al fatto che le malattie, le guerre tribali, le superstizioni, il cannibalismo (ormai quasi debellato), hanno nei decenni precedenti debilitato e ridotto le popolazioni. Il senso di decadimento che trapela nelle accurate descrizioni toglie quel fascino e quell’alone di paradiso terrestre con cui gli europei hanno sempre esaltato le isole del Pacifico. L’opera  è a buon diritto considerata tra i migliori libri di viaggio dell’Ottocento.

Weir of Herminston Romanzo incompiuto, pubblicato postumo nel 1896. Nonostante l’incompiutezza, (manca la stesura degli ultimi nove capitoli di cui l’autore ha lasciato la scaletta), può essere considerato tra i migliori della sua produzione. La vicenda si svolge in Scozia agli inizi dell’Ottocento e ha come protagonisti l’inflessibile giudice Adam e il figlio Archie. Quest’ultimo ammira il padre ma non riesce a comprendere la sua inflessibilità nell’applicare la legge. Archie, studente di legge, assiste ad un processo in cui il padre condanna a morte un individuo. La freddezza del padre  e il freddo scherno con cui tratta il colpevole suscitano un turbamento in Archie che si allontana dal padre e si rifugia in campagna a Hermington. Lì trova momenti di pace nell’affetto della vecchia cameriera della madre e nella di lei nipote Cristina di cui si innamora. Il romanzo si interrompe a questo punto e nella traccia lasciata  si trova quello che avrebbe dovuto seguire.  Archie venuto a conoscenza che un giovane ha sedotto Cristina, lo uccide e viene giudicato dal padre il quale non esita a condannarlo a morte. I fratelli di Cristina riescono a liberarlo e a imbarcarlo con la sorella su una nave in partenza per l’America. Malgrado manchi l’ultima parte, il romanzo rivela una potenza drammatica e una forza espressiva particolari.

 

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COOK ISLAND 1994 (1115/7),  GRAN BRETAGNA 1994 (Aerogramma), 1997 (1948),  ISOLE MARSHALL 1998 (BF 4),  ISOLE VERGINI 1969 (196/9),   KIRIBATI  1983 (97),  NIUE ISLAND 1994 (636ABCD),  SAMOA 1939 (139),  1969  (245/8),  1985 (593/6),  1994  (792/5).

 

 

 

 

 

 

 

STOWE BEECHER  HARRIET

(Usa)

 

   Nasce il 14 giugno 1811 a Lichfield, Connecticut e muore  Hartford, Connecticut il 1° luglio del 1886.

Figlia di un pastore protestante, legge durante l’infanzia opere romanzesche e libertarie, dalle leggende arabe alle storie avventurose di Scott.  Trasferitasi nel 1832 a Cincinnati, città fortemente abolizionista,  ha il suo primo impatto con la discriminazione razziale e la realtà della schiavitù.  

Nel 1836 sposa Calvin Stowe, un pastore vedovo, insegnante di Letteratura biblica. Dall’unione nascono sette figli

Trasferitasi a Boston verso il 1851, comincia a scrivere  quello che nelle sue intenzioni era solo un grido di rivolta contro lo schiavismo, ma che per il suo contenuto emotivo e avventuroso, diventa un libro per la gioventù, che ebbe un immediato e straordinario successo sia negli USA sia in Europa. Inizialmente pubblicato a puntate sul “National Era” col titolo di  Uncle Tom's Cabin, attira l'attenzione di tutti a causa della Fugitive Slave Law (1850) Un editore pubblica il racconto in volume e subito le vendite salgono alle stelle: mezzo milione di copie entro il 1857. Scrive circa un libro all'anno dal 1862 al 1884, ma rimane nota sostanzialmente solo per il primo.

   Tra le sue opere sono da ricordare: The Mayflower, or Sketches of Scenes and Characters among the Descendants of the Puritans (1843); Uncle Tom's Cabin (1852) ;A Key to Uncle Tom's Cabin (1853);SunnyMeroirsofForeignLands(1854);Dred: A Tale of the Great Dismal Swamp (1856); The Minister's Wooing (1859); The Pearl of Orr's Island (1862); Little Foxes (1866);  Religious poems (1867); The Chimney Corner (1868); Oldtown Folks (1869 )Woman in Sacred History (1873); Palmetto Leaves (1873): We and Our Neighbours (1875); Captain kidd's Money and Other Stories (1876); Poqanuc people (1878); A Dog's Mission (1881).)

 

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USA 1907

 

 

Strugatsky Arkady e BOris Natanovich (Fratelli)

(Russia)

 

Arkady Strugatsky Natanovich nacque il  25 agosto 1925 a Bitumi.

Il padre Natan Zalmanovich era un critico d'arte, la madre un'insegnante. La famiglia si trasferì a Leningrado. Nel gennaio 1942 Arkady e suo padre lasciarono la città assediata. Dopo la morte del padre, Arkady fu arruolato nell'esercito sovietico e frequentò prima la scuola di artiglieria di Aktyubinsk e successivamente l’Istituto Militare di Lingue Straniere a Mosca, dove si laureò nel 1949 come interprete di inglese e giapponese. Lavorò come insegnante e interprete per l'esercito fino al 1955. Dal 1955 iniziò a lavorare come editore e scrittore assieme a suo fratello Boris, una collaborazione che durò fino alla morte avvenuta il 12 ottobre del 1991.

 

Boris Strugatsky Natanovich, nato il  14 aprile 1933, rimase a Leningrado con la madre durante l'assedio della città. Si iscrisse nel 1950 all’Università statale di Leningrado dove studiò fisica e  astronomia. Laureatosi  nel 1955, lavorò come astronomo e ingegnere di computer fino al 1966 quando divenne scrittore a tempo pieno.

 

I fratelli Strugatsky  sono forse i più noti autori  della fantascienza sovietica.

Il loro primo lavoro è stato influenzato da Ivan Yefremov e dal loro romanzo più famoso, Obochine na Piknik, fu tratto nel 1977 , da Andrei Tarkovsky, il film dal titolo Stalker .

Diverse loro opere sono state tradotte in tedesco, francese, inglese e italiano ma non ottennero lo stesso successo che fu loro attribuito dalla critica e dai lettori russi.

I fratelli Strugatsky  sono stati ospiti d'onore del 1987 alla World Science Fiction Convention, tenutasi a Brighton, Inghilterra.

Assieme scrissero oltre trenta romanzi di fantascienza e vari racconti.

 

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RUSSIA, Anno 2004,  (Busta postale) , 2005  (Cartolina postale).

 

 

Sumarokov Aleksandr Petrovich

(Russia)

 

Nato a Pietroburgo nel 1717. Morto a  Mosca nel 1761.

Rampollo di una nobile famiglia di Mosca, fu educato alla scuola dei Cadetti di Pietroburgo, dove acquisì una intima familiarità con la lingua  francese.

La sua principale importanza fu quella di aver scritto nel 1749 il primo dramma russo Khorev e ad aver diretto a  Mosca il primo teatro russo permanente lavorando a fianco di drammaturghi quali Fedor Volkov e Ivan Dmitriesky. Per il teatro scrisse 9 tragedie tra cui Dimitril l’usurpatore  (1771), Mstilslav (1774) e rifacimenti  shakespeariani ( Machbet, Amleto). Adattò anche commedie tratte dal repertorio francese.

Scrisse anche favole (alle quali ancor oggi è affidata la sua fama), un genere destinato a trovare un fertile terreno nella letteratura russa.

Autore di satire,  in cui attaccò vivacemente il governo, i magistrati, i burocrati, fu anche autore di DS Mirsky believed that there could be no doubt «the good acting made the reputation of Sumarokov, as the literary value of his plays is small. Sumarokov's non-dramatic work is by no means negligible. canzoni che sembrano scritte per per attirare il lettore, in quanto caratterizate da una feconda inventiva e dal dono della melodia che possedeva..

La critica ufficiale non fu benevola nei suoi confronti, ciò non toglie che riuscì a creare nel pubblico russo i canoni del gusto classico.  Sembra che Racine Voltaire facciano costantemente parte del suo bagaglio culturale.

Scrisse in francese e russo. La prima opera in russo fu Cefalo e Prokris, un libretto d’opera, scritto per il compositore italiano Francesco Araja, che doveva servire per uno spettacolo presso la corte russa.. L’opera andò in scena il 7 marzo del 1755.  Una seconda opera impostata su un testo russo, Alceste, (1758), venne scritta per il compositore tedesco Hermann Raupach, anch’essa per essere presentata al teatro di corte.

Sumarokov  fu il  poeta e drammaturgo che utilizzò l'unico teatro classico creato in Russia e che permise a  Mikhail Lomonosov di introdurre il classicismo nella letteratura russa

They are remarkable for a truly prodigious metrical inventiveness and a genuine gift of melody.

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URSS  Anno 1956  (Catalogo Michel 1906), 1972

 

 

 SVEINSSON JÓN  STEFAN

(Islanda)

Nato ad Akureyri il 16 novembre 1857. Morì a Colonia il16 ottobre 1944.

Jon , meglio conosciuto come “Nonni” (nome derivato da un suo celebre personaggio), fu uno scrittore per bambini e membro della Compagnia di Gesù.

Lasciò l’Islanda nel 1870 per la Francia dove si convertì al Cattolicesimo.

Le sue storie per bambini, relative ad un personaggio di nome  Nonni, sono ben note in Islanda e in altre  parti d'Europa. 

Scrisse: Nonni,  Nonni e Manni Sonnentage, Die Stadt am Sundström,  Abenteuer auf den Inseln,  Auf Skipalon ,  Nonni erzählt,  Tra Feuer und Eis,  Nonni Wie das Glück fand,   Nonni negli Stati Uniti,  Die Feuerinsel im Nordmeer,  Nonnis Reise um die Welt Band 1: Nonni in Amerika Band 2: Nonni in Giappone

La casa di Akureyri dove trascorse la sua infanzia è oggi diventata un museo.

 

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ISLANDA  Anno 1980  (505)

 

 

 

 

 

SWIFT  JONATHAN 

(Inghilterra)

 

 

Nato a Dublino il 30 novembre 1667 ivi morto il 19 ottobre 1745.

Figlio di genitori inglesi stabilitisi in Irlanda, perde il padre prima della nascita.  Viene educato  in Irlanda, prima alla scuola di Kilkenny poi al Trinity College dove consegue la laurea. Lascia l’Irlanda per l’Inghilterra dove trova nel 1679 un impiego come segretario presso sir William Temple, a Moors Park nel Surrey,  una posizione che gli permette di studiare i retroscena della politica inglese. Un lavoro che gli pesa assai in quanto, trattato dal padrone come un servo, non riesce ad ottenere i vantaggi che si era prefisso e si vede  sorpassato da un suo collega  che, invece, otteneva fama. Unica consolazione è l’educazione di una fanciulla (che si diceva figlia naturale di Temple, per altri figliastra di un maggiordomo) Esther Johnson, che più tardi inserì in alcune sue poesia col nome di Stella e che gli rimase devota per tutta la vita.

Nel 1699 inizia la sua carriera politica aderendo al partito dei wight, cui sir Temple apparteneva.

 Tornato in Irlanda  sceglie come via il sacerdozio, prende gli ordini sacri e ottiene una piccola prebenda presso Belfast. Appartengono a quest’epoca i suoi primi lavori letterari come l’ode pindarica pubblicata nella “Athenian Gazette”; il libro La battaglia dei libri (1704), una controversia circa i meriti degli scrittori antichi e moderni; l’operetta satirica Il racconto della botte, una parodia della chiusura delle chiese cristiane; opere satiriche come Descrizione del mattino, Descrizione di un acquazzone in città (1710); Argomentazione contro l’abolizione del cristianesimo (1708) che diede inizio alla sua polemica contro i whigs; il Discorso sull’attività meccanica dello spirito, il Discorso sulle lotte e i dissensi tra nobili e plebeei in Atene e in Roma (1701) e l’Argomento contro l’abolizione del Cristianesimo /1711); libelli politici come La condotta degli alleati (1711) che preparò l’opinione pubblica alla pace con la Francia.

 In campo politico Swift  nel 1710, visto  l’orientamento favorevole assunto dal   nuovo governo tory di Robert Harley, nei confronti della chiesa anglicana,  passa ai tories, divenendo uno dei più ascoltati consiglieri del governo. Dirige il loro giornale “The examiner”. Furono quelli anche anni di intenso lavoro letterario. Scrive  Diario a Stella (postumo 1766). Nel 1713 è nominato decano della cattedrale di San Patrizio a Dublino, ma non riusce ad ottenere il vescovado a cui ambiva.

La fine della supremazia dei tories segna l’inizio del suo isolamento politico, persuadendolo a ritornare in Irlanda dove, sebbene disprezzasse gli abitanti, scrisse le Lettere del drappiere (1724) in cui eccitava il popolo contro i soprusi dell’amministrazione inglese. Compose operette in versi: Versi sulla morte del dr. Swift (1731) opera autobiografica Il ritorno del giudizio; Modesta proposta (1729) una delle maggiori satire provocatorie in cui lo scrittore sosteneva che bisogna usare i bambini poveri come cibo per i ricchi, presentata imitando il tono di un accorto economista; Una rapsodia sulla poesia (1733). Ma soprattutto attende alla composizione della sua opera principale i Viaggi di Gulliver in paesi lontani del mondo ancor oggi universalmente conosciuta e annoverata tra i classici della letteratura.

Swift a Dublino era stato seguito dall’amica Esther Vanhomrigh, da lui chiamate Vanessa nelle sue opere,  per la quale aveva scritto il poemetto Cadenus e Vaness Da rilevare che Cadenus è l’anagramma di Decanus , la carica ecclesiastica di Swift.  Da Esther innamorata da lui si allontana clamorosamente e rompe ogni rapporto.  La donna muore nel 1723.  Anche Stella, che l’aveva seguito, muore  pochi anni dopo, nel 1728.  Stella, era  la donna che aveva conosciuto fanciulla in casa Temple e che, si dice avesse segretamente sposato. Ma egli non abitò mai con lei né volle mai parlarle se non in presenza di una terza persona.  La morte delle due donne causa in Swift un tracollo fisico, acuito dalla labirintite di cui soffriva, e una prostrazione tale da cui non si risollevò più. Colpito da paralisi nel 1742, rimane infermo e in stato di follia fino alla morte.

Venne seppellito nella chiesa di San Patrizio accanto a Stella.  Lasciò il suo patrimonio ai poveri, destinandone una parte alla fondazione di un manicomio.

 

LIBRO

 

I viaggi di Gulliver  L’opera fu iniziata nel 1726 e portata avanti per anni. In essa si narrano le vicende del medico di bordo di un mercantile, Lemuel Gulliver. La nave mercantile su cui viaggia fa naufragio presso l’isola di Lilliput, dove tutto è grande quanto un quindicesimo di una persona, compresi  oggetti, piante e animali. Con la sua statura Gulliver viene temuto e anche amato quando risolve la guerra tra due nazioni.

Nel secondo viaggio  Gulliver visita Brobdingnag dove i rapporti di altezza sono rovesciati e il medico diventa il trastullo, ‘la bambola vivente’, della figlia del re, che lo tiene tra i suoi balocchi

Nella terza parte visita Laputa,  un continente volante che ha come capitale Lagado, dove la satira si rivolge contro gli storici, i filosofi e gli inventori. Visita pure l’isola di Glubdubrib dove evoca le ombre dei grandi del passato mettendo alla berlina le loro meschinità e l’isola di Strulbrug, abitata da esseri immortali, e si accorge che la massima infelicità dell’uomo è il tedio di vivere.

Nella quarta parte si incontra con i cavalli parlanti Houyhnhm la cui virtuosità  e semplicità di vita viene messa a confronto con la brutalità degli Yahoo, bestie dall’aspetto umano.

L’opera  soddisfa tutti i gusti per il contenuto satirico, grossolano, per gli episodi comici, per meravigliose avventure, per le odiose pitture degli uomini e delle cose e anche per gli insegnamenti. Swift odiava i suoi simili ed egli conobbe il modo di renderli ridicoli, il modo di insultarli, di tormentarli e sembra compiacersi alla vista delle loro sofferenze. Le sue sono satire che mordono come gli scorpioni

 

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ANTIGUA E BARBUDA 1993  (1651),  IRLANDA 1967 (201/2),  ISRAELE 2010, MONACO 1976 (1071),  ROMANIA 1967  (2321),   UNGHERIA  1979  (2700)

 

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