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AASEN IVAR   

(Norvegia)

 

Nato a Golden nel 1813 e morto a Oslo nel 1896.

Figlio di contadini, nonostante le difficoltà economiche e le ristrettezze familiari, fu inizialmente autodidatta e riuscì in seguito a diventare maestro.

Dal 1842 al 1847 viaggiò a lungo attraverso la Norvegia per studiare dialetti locali, usi e costumi della sua terra e per approfondire lo studio dei dialetti occidentali, scoprendo che essi derivavano da antiche saghe nordiche. Sulla base dei dialetti elaborò una grammatica e un dizionario,  la Grammatica della lingua popolare norvegese (1848) e il  Dizionario della lingua popolare norvegese (1850), che nelle prime edizioni chiamò ‘folkesprog’ (lingua del popolo) o ‘landsmaal’ (lingua del paese) e poi con un solo termine ‘norsk’ (norvegese), gettando così le basi del norvegese moderno.

Si occupò anche di botanica e fu il primo lirico norvegese moderno di schietta impronta popolare. Scrisse il dramma lirico L’erede (1865) e nel 1863 una raccolta di poesie Symra (Anemoni o Fioritura di primavera). A lui si deve pure una raccolta di proverbi norvegesi, pubblicata nel 1856.

 

FILATELIA

NORVEGIA  Anno 1963 (458/9), 2013

 

 

ABASIYANIK SAIT FALK 

(Turchia)

 

Poeta, novelliere, saggista, giornalista, nacque a Adapazari il 23 novembre 1906. Morì a Istambul l’11 maggio 1954.

Nella sua opera poetica raccolse tradizioni classiche scrivendo in lingua tagica e uzbeca. Visse nel periodo in cui Mustafa Kemal introduceva l’alfabeto latino (1928) e lanciava un programma di riforma linguistica i cui sostenitori cercavano di portare la letteratura ad un contatto più stretto con la società e i letterati cominciavano ad interessarsi ai problemi sociali della popolazione rurale e a prendere in maggior considerazione l’Anatolia.

I lavori di Abasiyanik furono in  parte improntati  a queste idee per cui  si è pensato a lui come ad un esponente  del movimento di protesta sociale. Una impressione errata  in quanto lo scrittore fu un uomo distaccato che scrisse quasi pensasse solo al fatto artistico e non sociale.

Figlio dell’Anatolia, scelse Istambul come residenza e come ambiente principale per le sue opere.

Abasiyanik  studiò a Istambul, senza  però terminare gli studi e neppure li portò a termine quando il padre lo inviò a Grenoble per seguire corsi di economia.

La sua formazione letteraria fu fortemente condizionata dai romantici e dai naturalisti francesi come Maupassant e Zola. Le storie, per lo più novelle, hanno il carattere di bozzetti poetici in cui l’Autore dà più importanza alla forma, che spesso si esprime in prosa poetica, che non al contenuto. L’azione è ridotta al minimo; i personaggi non sono disegnati a tutto tondo e rimangono indefiniti, come immersi in un sogno o in un gioco fantastico, a metà tra il mondo dell’artista e quello dell’uomo comune.  L’originalità delle sue opere e il suo stile fanno di lui un novelliere ineguagliato in Turchia.

 

FILATELIA

TURCHIA Anno 1992 (2732)

 

 

ABAY QUNANBAYULI IBRAHIM

(Kazakistan)

 

Nato sulla montagna di Shinghis (nell'odierna provincia orientale del Kazakhstan), il 10 agosto del 1845.  Morto  a Valle Jidebay, Kazakistan il 5 luglio del 1904.

Poeta, compositore e filosofo, nacque in una famiglia agiata e il padre, dopo l’insegnamento primario in una madrasa, poté fargli frequentare la scuola russa di Semipalatinsk, dove incontrò gli scrittori Mikhail Lermontov e Aleksandr Puhskin.

Abay usufruì del fatto che l’occupazione russa  del Kazakistan, col cambiamento socio-politico e socio-economico avviato nella regione, offrì ai giovani maggiori possibilità educative.

Oltre ai suoi lavori in campo filosofico, fu autore di molte poesie e traduttore di opere di scrittori  russi ed europei.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1965 (2976)

 

 

ABAZA AZIZ

(Egitto)

 

Nato  il 13 agosto 1898. Morto nel 1973.

Studiò all’università e si laureò in Giurisprudenza nel 1923.

NNoto come uno dei più importanti poeti nella moderna letteratura egiziana e araba, Abaza Aziz è stato anche un pioniere della poesia drammatica. Nei suoi scritti  traspare la idea di una  unità Pan-araba e questa nostalgia per le glorie del passato arabo fu fonte di ispirazione per tutti i difensori del’unità araba.

Career Ebbe una intensa vita politica: lavorò come un avvocato, membro della procura generale, membro del Parlamento, Direttore del Dipartimento di identificazione, Ministro degli Interni (1923) e Vice-Governatore di Al-Behaira (1935).. Nel 1939, fu governatore di Al-Qalyoubiya e Al-Fayoum, nonché governatore della Regione del Canal di Suez, m•.embro della Accademia di lingua araba, del Consiglio supremo di Arti, Lettere e Scienze Sociali, e membro corrispondente della Accademia delle Scienze irachena. Nel 1965 gli fu concesso dallo Stato un Premio di riconoscimento alla carriera.

Tra le sue opere:. Hamasat Ha'ierah, raccolta di elegie in memoria della moglie, drammi poetici, Qeis e Lubana, Abbasah, Al-Nasser, Al Shagarat Dor, drammi poetici Ghoroub Awaraqul Khareef, Al Andalus, Cesare.

Eccelse nella poesia drammatica e in particolar modo nel dramma, un genere nuovo nella letteratura araba nel quale si dimostrò maestro.

 

FILATELIA

EGITTO  2001  (1698)

 

 

Abba Giuseppe Cesare

(Italia)

 

Nato a Cairo Montenotte, Savona, nel 1838, morì a Brescia nel 1910.

Partecipò alla guerra del 1859, alla spedizione dei Mille, e poi alla guerra del 1866 come volontario garibaldino. Oltre che soldato partigiano, si cimentò in vari generi letterari il cui soggetto era legato principalmente all’epopea del Risorgimento.

La sua fama è legata alla rievocazione, sotto forma di diario, della giovanile avventura garibaldina: Da Quarto al Volturno : noterelle di uno dei Mille, pubblicata nel 1880 dall’editrice Zanichelli di Bologna su segnalazione di Carducci (che aveva ricevuto il testo per posta, in via privata) e poi in edizione definitiva nel 1891. La distanza di due decenni che separa la redazione dell'opera dai fatti narrati dà al testo un tono idealizzato in cui, nonostante la finzione diaristica, traspare l'intento celebrativo. Il testo è considerato come il frutto migliore della memorialistica garibaldina.

Il racconto, che avvolge l'impresa dei Mille in un alone di elegia è scritto in prima persona e usando il presente storico, che coinvolge il lettore nell'"immediatezza" di ciò che accade. Sappiamo che Abba stese parte del materiale a caldo su un taccuino e in seguito lo rielaborò in funzione creativa nel 1866 nel poemetto Arrigo : da Quarto al Volturno. Dopo l'edizione del 1880 (Le Noterelle di uno dei Mille edite dopo 20 anni) se ne ebbe una ampliata nel 1882, per giungere a quella del 1891 con il titolo ormai assestato. Il racconto riesce a comporre il controllo emotivo all’equanimità di giudizio. Pur collaborando al mito-Garibaldi, il protagonista non appare mai in primo piano. Abba non volle esaltare se stesso, si dice che non volesse neppure che il suo nome apparisse sul frontespizio del volume.

 

FILATELIA

ITALIA Anno 1988  Annullo speciale

 

 

Abd al-Rahman Aisha

(Egitto)

 

Nata a Damietta nel 1913. Morta al Cairo il 1 dicembre 1998.

Figlia di un insegnante, fu iscritta  dalla madre a corsi scolastici contro la volontà del marito. Frequentò le classi superiori a El Mansurah dove apprese l’arabo e poi andò all’università del Cairo per conseguire  la laurea nel 1939 e un Master nel 1941. Nel 1942 ottenne dal Ministero della Pubblica Istruzione l’incarico di insegnante  di lingua araba e nel 1950 fu nominata professore ordinario di Letteratura araba presso il Collegio femminile della Ain Shams University.

Sotto lo pseudonimo di Bint al-Shati scrisse  biografie di importanti donne mussulmane tra cui quelle della madre, delle mogli e delle figlie di Maometto e si occupò di critica letteraria. Fu la prima donna ad occuparsi di esegesi coranica e, anche se non fu mai considerata una femminista, si occupò anche, attraverso opere scritte, del problema di una maggiore integrazione delle donne nella società mussulmana.

La sua produzione letteraria cominciò a diffondersi nel 1959, lo stesso anno in cui  Naguib Mahfouz pubblicò una versione allegorica sulla vita di Maometto.

Sposò un insegnante universitario conosciuto durante il periodo di studi al Cairo. Morì a causa di un ictus cerebrale seguito da un attacco cardiaco. Lasciò la sua vasta biblioteca allo Stato  il quale le rese omaggio erigendo al Cairo una statua in suo onore.

Tra le sue opere:  L'egiziano e le campagna (1936), Il problema dei contadini (1938), Il segreto della spiaggia  e il Maestro della Tenuta: La storia  peccaminosa di una donna (1942), Poetesse  nella poesia araba contemporanea (1961- 1963) .

 

FILATELIA

EGITTO  Anno 1999 (1642)

 

 

ABDEL QUDDOUS IHSAN

(Egitto)

 

Nato il 1° gennaio del 1919. Morto nel 1990.

Appartenente alla generazione contemporanea dei grandi romanzieri come Tawfik-el-Hakeem, Naguib Mahfouz e Youssef Edrees, Ihsan non fu solo un uomo di lettere, ma anche uno scrittore politico, che seppe svelare nei suoi scritti  molti inediti misteri della politica e i conflitti sociali del suo paese.

Nacque in un. periodo denso di indignazione nazionale  verso la l'occupazione britannica e di rivolta,  guidata da Saad Zaghloul. Sebbene discendente da una famiglia benestante, si sentì sempre vicino alla popolazione rurale. Ricevette una accurata preparazione culturale e col nonno frequentò spesso riunioni cui partecipavano eminenti uomini di lettere, poeti, artisti e politici, traendone idee nuove. Ma a queste accostò anche le sue idee personali, sviluppando una duplice personalità: quella di uomo tranquillo che si affida al suo destino e quella diversa legata alle idee rivoluzionarie che il contatto con la realtà faceva nascere in lui.

Il contrasto tra queste due posizioni si manifestò dopo il conseguimento della laurea in giurisprudenza (1942).

In un primo tempo entrò a far parte come praticante dello studio legale del famoso avvocato Edward Qussairi e, contemporaneamente, cominciò ad inviare articoli ai giornali.  A causa della sua natura timida si dimise dalla professione di avvocato e si dedicò interamente al giornalismo e alla La carriera letteraria ebbe inizio quando aveva solo 11 anni, scrivendo brevi racconti  in cui narrava le vicende di un giovane in visita in Europa.

Con The Black Glasses (1949), iniziò a scrivere romanzi sentimentali. Nel romanzo Sono libero (1952), sostenne l’indipendenza delle donne e da quel momento la figura femminile rimase il tema centrale delle sue opere letterarie. Fu, in questa sua visione,  profondamente influenzato dalla grande personalità della madre. Considerò sempre la donna come un simbolo di libertà e al tempo stesso la ritenne degna di  partecipare attivamente alla vita pubblica, sociale e politica.

I suoi racconti e romanzi, apparentemente provocatori hanno contribuito ad un vasto cambiamento di concetti antiquati e convenzionali.

Accanto a temi di politica e di amore, lhsan ha scritto pure alcuni racconti brevi di impostazione spirituale e religiosa come ad esempio L’amore dentro il Reame di Allah.

 

FILATELIA

EGITTO  2003  (1772)

 

 

ABERSON HELEN

(USA)

 

Nata il 16 giugno 1907 a Siracusa, New York. Morta il 3 aprile 1999 a New York.
È  nota per aver creato  il personaggio dell’elefantino volante Dumbo, per la cui storia, (come lei stessa scrisse ) utilizzò alcuni ricordi autobiografici legati a lei e a sua madre.

Studiò all’Università di Siracusa e per trent’anni fu ospite di un programma radiofonico di una emittente di Siracusa.  In seguito lavorò in un suo ufficio a Manhattan per produrre opere legate al mondo degli animali e alle loro caratteristiche.  

Morì all’età di novantuno anni, colpita dal morbo di Parkinson.

 

FILATELIA  

BELGIO Anno 2006, BENIN  Anno 2003,  CINA  Anno 2005, Dominica  Anno  1987, GRENADA GRENADINES Anno 1988,  LESOTHO Anno 1985,  SIERRA LEONE  Anno 1987, 1991, 1993,  SAINT VINCENT  Anno 1991,  TANZANIA  Anno 1990, 1991,  USA  Anno 2007

 

    

    

 

 

 

ABOVIAN KHACIADUR 

(Armenia)

 

Nato nel 1804 a Kanaker. Morto nel 1948.

Compì gli studi nel monastero del convento di Ecmiazin e poi nel seminario di Nerses di Tiflis.

Nel 1829 si unì come guida ad una missione scientifica sull’Ararat, diretta dal professor Parrot. Il professore lo incitò in seguito a seguire i corsi dell’Università di Dorpat, in cui insegnavano professori tedeschi, dove si  formò una  cultura europea. Sposò una donna tedesca e durante gli studi universitari scrisse  Ricordi di gioventù.

La sua natura sentimentale lo accostò sempre più al romanticismo tedesco, come si nota nelle sue Poesie. Durante un soggiorno in Germania subì l’influsso di Belinskij che lo portò a lottare contro l’idealismo in filosofia e in estetica e ad esaltare idee di libertà ed eguaglianza.

Tornato in patria nel 1836, incontrò l’ostilità degli ambienti conservatori e suscitò perplessità negli ambienti ecclesiastici, preoccupati della sua formazione alla scuola protestante tedesca.  Ciò gli impedì di ottenere una cattedra universitaria. Accettò, invece,  la carica di ispettore scolastico e fondò una scuola privata a Tiflis. Durante questo periodo scrisse il romanzo Le ferite dell’Armenia, il suo capolavoro, uscito postumo nel 1858. La sua attività nel campo scolastico fu riconosciuta dal Katholikos, la massima autorità religiosa armena, e venne nominato ispettore del seminario di Tiflis.

Le ultime notizie certe su di lui risalgono al 26 aprile del 1848. Dopo quella data non si sa più nulla. Si ritiene sia morto ucciso dei Persiani oppure suicida.

 

FILATELIA

RUSSIA Anno 1948 (1230/31),  Anno 1956 (1784)

 

 

ABRAMOV FËDOR ALEKSANDROVIČ

(Russia)

 

Nato ad Arcangelo il 29 Febbraio 1920 . Morto a Leningrado il 14 maggio 1983.

Critico letterario e scrittore, proveniva da una famiglia contadina.

Studiò all'Università statale di Leningrado  e dovette interrompere gli studi per partecipare alla Seconda guerra mondiale. Li riprese a guerra ultimata e li concluse nel 1951.  Terminata la sua formazione presso l'Università, vi  rimase fino al 1960 in qualità di insegnante.

Nel 1960 abbandonò l’insegnamente per dedicarsi esclusivamente alla scrittura.

Nel suo primo saggio, scritto nel 1954, Ljudi kolkhoznoy derevni v poslevoDennoy , sulla vita degli abitanti di un  kolchoz nel  dopoguerra,  analizza ed esalta la  vita nei villaggi russi. L’opera non ebbe l’approvazione dell’Unione degli scrittori russi.  In un saggio successivo affrontò il tema della legge che negava ai contadini i passaporti interni, e si batté a loro favore esaltando le loro azioni, la fatica e l’utilità del loro lavoro.

Per tale posizione ideologica venne rimosso dal  suo incarico di redattore presso la rivista “Neva”.

Il suo primo romanzo, intitolato Bratya mi syostri ("Fratelli e sorelle") è stato scritto nel 1958. Affronta la dura vita dei paesani russi settentrionali durante la seconda guerra mondiale. Abramov ha scritto due sequels di Bratya mi syostri dal titolo, Dve zimy ho tri leta ("Due inverni e tre estati") e Puti-pereputya ("Percorsi e crocevia"),  scritti nel 1968 e nel 1973. Scrisse anche un quarto romanzo nel 1978 chiamato Dom ("La casa")

Iniziò pure un altro romanzo, Kniga Chistaya ("Libro pulito") nel quale discute sul destino della Russia. Il romanzo non fu mai portato a termine causa la morte dell’Autore. 

Nel 1977  l’astronomo sovietico Nikolai Stepanovic Cernykh scoprì il pianetino 3409 cui diede il nome di Abramov.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2010 annullo speciale e busta postale

 

 

 

Abrasevic Costa

(Serbia)

 

Nato a Ohrid in Macedonia nel 1879. Morto  nel 1898.

Discendente da una famiglia di commercianti, suo padre era serbo e sua madre greca,  concluse gli  studi  di greco nella scuola di  Ohrid, e continuò la sua formazione nel liceo di  Sabac, dove suo padre si era trasferito con la famiglia e dove aveva cominciato ad ad usare il "nickname" Abras come cognome.

Fu tra i primi ad entrare in contatto con i movimenti socialisti e fondò un gruppo  politico- letterario

a Sabac, il quale  pubblicava due giornali sui quali scrisse articoli politici e poesie, tutte  dominate dalle sue idee socialiste.

Tradusse le opere dei poeti tedeschi, Hanslevera, Obenhaslda e altri

Dopo la sua morte, le sue opere, apparse sui giornali, furono raccolte e ristampate nel 1931.

In seguito sono state tradotte in russo, ungherese, albanese e rumeno.  Morì a Sabac.

 

FILATELIA

YUGOSLAVIA Anno 1979

 

 

ABREU CASIMIRO de

(Brasile)

 

Nato il 4 aprile 1839 a Barra de São João (Rio de Janeiro), morì  il 18 ottobre 1860  a Nova Friburgo.

Può essere considerato il più romantico poeta brasiliano. Ebbe vita brevissima che bruciò, sognando desideri e dovendo affrontare la realtà. Situazione che risolse con una rassegnata accettazione. Le sue tendenze letterarie si manifestarono precocemente. Dopo i primi studi, il padre lo inviò a Lisbona all’età di quattordici anni affinché studiasse commercio. Il giovane deluse le aspettative paterne, ma si fece notare per la collaborazione con giornali e riviste portoghesi e per un testo teatrale, Camôes e il giavanese (1856), applaudito a teatro dal pubblico.  

Nel 1857 rientrò in Brasile, malato di mal sottile. Portò a termine le liriche Le primavere (1859) nelle quali si coglie il presentimento della fine imminente.

Morì all’età di ventuno anni. Nel Brasile divenne una leggenda e le sue poesie sono tuttora lette.

La musa adolescenziale e, soprattutto la morte per tisi, ne hanno fatto un personaggio quasi da leggenda e un autore tuttora amato e letto in Brasile.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1989  (1931),  2009

 

 

ABU al QASIM AZ-ZAHRAWI AL-SHABBI

(Tunisia)

 

Nato nel sud della Tunisia, nell’oasi di Tozeur, nel 1904. Morto nel 1934.

Da giovane fu costantemente in viaggio attraverso la Tunisia accompagnando il padre, un funzionario  impiegato nel Dipartimento di giustizia .

Studiò diritto a Tunisi. Si distinse per la sua aperta ribellione verso il sistema coloniale francese.

La sua carriera poetica è stata breve e si svolse nell’arco di sette anni,  troncata da una malattia cardiaca che lo portò precocemente alla tomba.

Nuove correnti poetiche arabe del Medio Oriente e del Nord America  si sono fuse nella sua poesia in cui cercò di spezzare i vincoli di convenzione e di tradizione con la poesia e la società precedenti.

Si oppose al regime coloniale francese, ma non mancò di colpire anche i costumi tradizionali tunisini in fatto di trasformazioni sociali e di progresso, contribuendo alla rinascita sociale e politica del suo paese.

Molte delle sue poesie sono state musicate in particolar modo quelle a carattere patriottico o di argomento popolare.

 

FILATELIA

TUNISIA  Anno 1962 (562), 1984 (1021),  1995 (1247) 

         
 

 

 

Acevedo Díaz Eduardo

(Uruguay) 

 

Nato a Villa de la Unión, il 20 aprile 1851 . Morto a  Buenos Ayres il  18 giugno 1921. 

Precursore del naturalismo nel suo paese, grazie al suo temperamento romantico sviluppò un senso particolare verso la storia del suo paese. È noto per la trilogia composta dalle opere Nativa (1880), Ismaele (1888) e Grido di gloria (1893) inquadrati in avvenimenti della lotta di indipendenza del suo paese.

Nel 1894 pubblicò racconti lunghi, tra cui Brenda,  Soledad, Lancia e sciabola (1814) e Minés (1915).   Si occupò attivamente anche di politica e scrisse saggi storici, raccolti nel 1935 in un volume    Cronache, discorsi e conferenze.

 

FILATELIA

URUGUAY  Anno 1967 (753/4)

 

 

Achard Marcel, (pseud. di M. Augustin Ferréol)

(Francia)

 

Nato a Sainte-Foy-lès-Lyon il 5 luglio 1899. Morto a  Parigi il  4 settembre 1974.  Autore di commedie, ebbe il suo iniziale successo con la pièce Volete ballare con me?.  

Nel 1929  ottenne nuovamente un successo con  Jean de la lune e poi con Domino (1932), opere  malinconiche che ricordano certe canzoni popolari.    Fu l’esponente del teatro boulevardier e riuscì sempre a trovare argomenti cari al pubblico

Dopo una breve esperienza giornalistica si dedicò interamente al teatro e si occupò anche di cinema.

Nel 1959 entrò a far parte dell’Academie Française

Tra sue opere vanno ricordate: Marlborough va in guerra (1924), La donna silenziosa (1925), Non vi amo (1926), Vi amo (1928), Domino (1932), messo in scena da Louis Jouvet, Pétrus (1934), Noce di cocco (1936), Il corsaro,(1938), Adam (1939), Vicino alla mia bionda(1946) , Andremo a  Valparaiso (1947), Le Moulin de la Galette (1951). Les Compagnons de la marjolaine (1953), Patate (1954), messo in scena da Pierre Dux , L’Idiote (1960), messo in scena da Annie Girardot al “Théâtre Antoine”, Turlututu (1962) , Machin-Chouette (1964), Gugusse (1968), La Débauche (1973)

 

FILATELIA

MONACO  Anno 1976  (1048)

 

 

ACHEBE  CHINUA

(Niger)

 

Nato a Ogidi, (presso Onitsha) il 16 novembre del 1930.

Studiò medicina e letteratura all’università di Ibadan e poi lavorò alla radio nigeriana dove fece carriera.

Trascorse lunghi periodi all’estero presso l’università del  Massachutsetts.

Poeta creativo dallo stile modellato sulla lingua ibo è autore di una trilogia di romanzi epico-storici sulla storia del popolo ibo prima e dopo la colonizzazione europea. La trilogia  Dove batte la pioggia comprende  Il crollo o Le locuste bianche  (1958), Ormai a disagio o La goduria dura poco  (1960), La freccia di Dio (1964). È pure autore di un romanzo satirico dal titolo Uomo del popolo (1978) e scrittore di racconti raccolti in Ragazze in guerra (1972), di saggi Al mattino del giorno della creazione (1975),  di poesie Attento fratello (1971,1972).

I suoi temi sono la trasformazione del popolo africano dalla forma tribale ad una forma nuova in cui la politica e la società sono alla base di profondi mutamenti.

Achebe si occupò anche di letteratura per ragazzi. Per essi scrisse Dead Men’s Path (1972),  Marriage is a Private Affair, The Flute (1975), The Drum (1978), pubblicato in Italia dalla Mondadori col titolo di Il flauto e il tamburo.

 

FILATELIA

NIGERIA Anno 2006  (774), GUINEA BISSAU Anno 2009 (2928)

 

 

 

 

ACHMATOVA ANNA ANDREEVNA  (pseud. di A.A.Gorenko)

(Russia)

 

Nata a Bol’soj Fontan l’11 giugno del 1889. Morta a Mosca il 4 marzo del 1966.

Moglie di Nikolai Gumilev, fece parte della Corporazione dei poeti, un gruppo fondato dal marito.

Compose la prima opera, La sera, nel 1912, alla quale seguì Il rosario nel 1914, caratterizzate entrambe da un'intima delicatezza. Lo stormo bianco (1917), Piantaggine (1921), Anno Domini MCMXXI (1922) sono raccolte di versi ispirate dal nostalgico ricordo dell'esperienza biografica, che spesso assumono quasi la cadenza di una preghiera.

Dopo la fucilazione del marito nel 1921, seguì una lunga pausa indotta dalla censura, che la poetessa ruppe nel 1940 con Il salice e Da sei libri, raccolte dalle quali emerge un dolore derivato dalla costante ricerca della bontà degli uomini. Il figlio Lev fu imprigionato fra il 1935 e il 1940.

Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di estetismo e di disimpegno politico, riuscì tuttavia ad essere riabilitata nel 1955, pubblicando nel 1962 un'opera alla quale lavorava già dal 1942, il Poema senza eroe, una nostalgico ricordo del passato russo rielaborato attraverso la drammaticità che la nuova visione della storia comporta, e attraverso una trasfigurazione dello Spazio e del Tempo in una concezione di puro fine.

Poesie in lingua italiana: Le rose di Modigliani,. Poema senza eroe e altre poesie. Liriche scelte. Io sono la vostra voce ... La corsa del tempo: Liriche e poemi. Lo stormo bianco. Distrugga, per favore, le mie lettere: lettere 1906-1966.

 

FILATELIA

URSS Anno 1989 cart. postale, 1999 cart. postale, RUSSIA Anno 2004 busta postale, GUINEA Anno 2012  (6197)

 

 

 

 

Acosta de Samper Soledad

(Colombia)

 

Nata a Bogotà nel 1833. Morto nel 1913.

Figlia del colonnello  Joaquín Acosta, ebbe una educazione elevata rispetto agli standard del suo tempo e del suo paese. Viaggiò attraverso vari nazioni dell’America e dell’Europa, incontrando e facendo amicizia con intellettuali di paesi diversi.

Cattolica, contrasse matrimonio con un uomo politico, José Maria Samper,  radical-liberale, dal quale ebbe tre figli.

Nel 1860 iniziò a collaborare con riviste e periodici  usando gli pseudonimi Aldebaran, Andina, Bertilda, Renato.  Fondò essa stessa e diresse le riviste “La donna”  (1878), “La famiglia” (1884), “La domenica della famiglia cristiana” (1888), e altre.  I temi trattati sono vari: vanno dalla storia all’antropologia della Colombia e dell’America sino alla  moda, alla situazione della donna, alla religione, nei quali punta all’educazione e all’emancipazione femminile.

La sua stessa vita, sempre in accordo con i prototipi del suo tempo, fanno di lei una pioniere della “nuova donna colombiana”.

Nella sua produzione letteraria lasciò 20 novelle, una cinquantina di romanzi brevi, un centinaio di articoli di grande interesse per una panoramica colombiana del XX secolo.

Ebbe successo in patria e fuori. Fu delegata per la Colombia al Congresso Americanista di La Rabida (Spagna) e  nel, 1942, al Congresso commemorativo per il IV centenario della Scoperta dell’America.

Libri publicati: Novelas y cuadros de la vida sudamericana (1869), Biografías de hombres ilustres o notables relativas a la época del descubrimiento, conquista y colonización de la parte de América denominada actualmente E.E.U.U. de Colombia (1883), Los piratas en Cartagena: crónicas histórico novelescas (1886), La mujer en la sociedad moderna (1895), Biografía del general Joaquín Acosta: prócer de la independencia, historiador, geográfo, hombre científico y filantropo (1901), Aventuras de un español entre los indios de las Antillas (1905), Catecismo de historia de Colombia (1908) , Biblioteca histórica (1909). Biografía del general Antonio Nariño (1910)

 

FILATELIA

COLOMBIA  Anno  1998  Posta aerea

 

 

ACUÑA MANUEL

(Messico)

 

Nato il 27 agosto 1849 a Saltello, Coahuila. Morto il  6 dicembre 1873.

Pur essendo la poesia il suo tema preferito, scrisse anche alcuni romanzi e opere teatrali.

Imparò a scrivere e a leggere in tenera età. Studiò presso il City College Josefino Saltillo e nel  1865 si trasferì in Messico, dove entrò come convittore presso il Collegio di San Ildefonso per studiare matematica, latino, francese e filosofia. Successivamente, nel gennaio 1868 si iscrisse alla Scuola di Medicina presso l’Universidad Nacional Autónoma de México . Era uno studente assiduo, anche se non completò gli studi di medicina. Durante i primi mesi, visse in una stanza nell'ex-convento di Santa Brigida. Da qui si trasferì in una camera presso la scuola di medicina, la stessa che qualche anno prima era abitata da un altro poeta messicano, Juan Díaz Covarrubias. In questo ambiente incontrò  molti dei giovani scrittori di quel tempo: Juan de Dios Peza , Manuel M. Flores , Agustín F. Cuenca , Gerardo M. Silva , Javier Santamaría , Juan B. Garza , Miguel Portilla  e Vicente Morales , tra gli altri .

Nel 1868, iniziò la sua breve carriera letteraria, facendosi conoscere per la poesia scritta per la morte di uno dei suoi amici più stretti Eduardo Alzúa .  Nello stesso anno, incoraggiato dalla rinascita culturale che seguì il trionfo della Repubblica, partecipò, con Agustín F. Cuenca e Gerardo Silva, alla fondazione della Nezahualcóyotl Società Letteraria, in cui presentò i suoi primi versi. Le opere presentate nella società furono pubblicati nella rivista El Anáhuac (Messico 1869) e in un opuscolo del quotidiano La Iberia denominata "Letteratura Saggi del Nezahualcóyotl società".

Il 9 maggio 1871, pubblicò un lavoro drammatico El pasado (Il passato), che riscosse un successo dal pubblico e  dalla critica  che lo riconobbe come un poeta eccezionale.

Rosario de la Peña era la donna alla quale si sentiva il più strettamente legato negli ultimi anni di vita.  In realtà, la maggior parte degli amici di Acuña erano innamorati di questa donna (anche se lei non ha mai avuto un rapporto formale con nessuno di loro). La sua casa si  trasformava in un luogo di aggregazione sociale per questi poeti, dove ognuno esponeva i suoi nuovi versi e la sua personale filosofia.

Tra le opere principali di Acuna sono: Nocturno e Entonces y hoy nelle quali si configura un anarchismo violento.

Acuña morì tragicamente. Si uccise il 6 Dicembre 1873 ingerendo cianuro di potassio. Si dice che le lacrime sgorgarono dai suoi occhi chiusi, così come aveva poco prima scritto nella sua ultima poesia: "como deben llorar en la última hora, los inmóviles párpados de un muerto" ("Come le palpebre immobili di un uomo morto devono piangere nelle ultime ore "). Si disse che il suo amore non corrisposto per Rosario de la Peña sia stato  il motivo del suicidio.

Il giorno in cui Acuña morì, fu vegliato dai suoi amici presso la scuola di medicina. Acuña è stato sepolto nel cimitero "Campo Florido", con la partecipazione di rappresentanti di società letterarie e scientifiche, nonché una folla enorme di persone che lo ammiravano. Suo fratello, Juan de Dios Peza (il suo migliore amico), Gustavo Baz , Eduardo F. Zárate e Justo Sierra hanno dato il loro ultimo saluto a Acuña. Infine, il suo corpo fu trasferito a "La Rotonda de los hombres Ilustres ", dove fu eretto un monumento in suo onore.

Dopo la morte di Acuña, José Martí scrisse una lettera poetica Acuña.

 

FILATELIA

MESSICO  Anno 2013

 

Adam de la Halle

(Francia)

 

Adam de la Halle (noto anche come Adam d'Arras o Adam le Bossu, «Adam il gobbo»)  nacque ad Arras verso il 1240 e morì a Napoli nel 1285.

Studiò grammatica, teologia e musica presso la famosa abbazia cistercense di Vaucelles nei pressi di Cambrai.

Assieme al padre, noto cittadino di Arras, venne coinvolto in discordie civili e dovette rifugiarsi a Douai.  Le sue intenzioni erano quelle di dedicarsi alla vita monastica, ma vi rinunciò. Si sposò con una certa Maria che cantò nelle sue poesie.

Può essere considerato un innovatore in quanto passò dalla poesie e dalla musica liturgica a quelle profane e così pure nel campo teatrale.

Dopo l’esilio di Douai, entrò al servizio di Roberto II d’Artois e lo seguì in qualità di poeta alla corte angioina di Napoli.

Importante il contributo da lui dato agli inizi del teatro profano con due “ludi” scenici (una rappresentazione satirica e un poemetto pastorale) di cui curò anche le musiche. Il secondo “jeu” o ludo era destinato probabilmente all’intrattenimento della corte angioina. I due  suoi lavori, i ludi scenici Le jeu de Robin et Marion e Le jeu de la feuillée (due affreschi, l'uno della vita urbana, l'altro della vita campestre), sono considerati i precursori dell'opera comica e sono tra i più antichi esempi di teatro profano del Medioevo. Un'altra sua opera molto nota è La Chanson du roi de Sicile,

Rimase  servizio di Roberto II conte d'Artois e quindi di Carlo d'Angiò, fratello di Carlo IX, le cui fortune egli seguì in Egitto, Siria, Palestina e Italia. Fu il primo musicista francese ad aver girato l'Italia.

La data della sua morte è oggetto di controversia: alcuni ritengono che sia morto nel 1288 nel sud dell'Italia, forse a Napoli, presso la corte del conte d'Artois, altri sostengono che la sua morte sia avvenuta più tardi, nel 1306, dopo il suo ritorno a Arras.

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1985  (2367)

 

 

 

ADAMIC LOUIS

(Slovenia)

 

Nato a Blato, Carniola nel 1899.Morì a New Jersey nel 1951.

Fuggì  negli Stati Uniti  a 14 anni e svolse molteplici mestieri. Tra le sue opere di carattere sociale si ricordano Dinamite (1931), che tratta del movimento dei lavoratori in America e Laughing in the jungle (1932). Un viaggio in Jugloslavia gli ispirò  Il ritorno del nativo (1934.

Il contributo  degli immigrati alla formazione di una civiltà americana è rappresentato dalle opere La mia America (1938), Grandson a story of american lives (1935), Cradle of life, the story of une man’s beginnings (1936),  le novelle Lukas, re di Balukas e negli scritti successivi From many lands, (1940), Ma native land (1943),  La nazione delle nazioni (1945), Pranzo alla Casa Bianca (1946), The eagle and the root (1950).

 

FILATELIA

SLOVENIA  Anno 1998,. (205)

 

 

 

ADAMSON  JOJ (Gioia Friedericke Victoria Gessner)

(Cecoslovacchia)

 

Nata nel 1910 a Opava, Repubblica Ceca (allora parte dell'Impero Austro-Ungarico). Morta nel 1980.

Con il suo terzo marito, George Adamson, si è  stabilita in Kenya, sulle rive del lago Naivasha. Ha studiato e dipinto gli animali allo stato brado, e divenne famosa dopo la  pubblicazione del libro Nata libera (1960)  nel quale ha descritto le sue esperienze per salvare la vita ad una  leonessa cui diede il nome di  Elsa.

Seguirono altri libri sul suo lavoro di  naturalista.  Dalla sua vita  avventurosa fu tratto un film interpretato da Virginia McKenna.

Adamson si separò in seguito dal marito. Viveva da sola quando è stata uccisa da ignoti nella sua abitazione all'età di 83 anni.

 

FILATELIA

LESOTHO  Anno 1991 (BF 83),  1998  (BF 141),  LIBERIA  Anno 2001  (3082)   SIERRA LEONE  Anno 1996 (2104)

 

 

 

 

ADIVAR ALOGENURO EDIB

(Turchia)

 

Nata nel 1883.  Morta nel 1964.

Scrittrice si è laureata ad Üsküdar nel Collegio americano per ragazzele(1901).  Sposò il matematico Salih Zeki dal quale divorziò nel 1910.

Fu insegnante presso la Scuola Superiore per ragazze di Istambul e ispettrice delle scuole turche di Beirut e Damasco, su invito di Kemal Pascià (1916). Si recò  in seguito in  Anatolia con Adnan Adıvar, che sposò nel 1917.

Durante la Guerra di indipendenza fece parte dell’esercito con i gradi di caporale, sergente e primo sergente. Apprezzati in questo periodo i suoi discorsi durante i raduni di Fatih, Kadıköy e Sultanahmet

Dopo l'annuncio della Repubblica, non apprezzando il Partito Progressista, abbandonò la Turchia  per  viaggiare  dal 1923 al 1938 attraverso il Regno Unito, la Francia e gli Stati Uniti in compagnia del marito. Tenne lezioni come professore-ospite alla Columbia University negli Stati Uniti (1931-32) e presso l'Università islamica Delhi, dove si recò su invito del Mahatma Gandhi (1935. Dopo la morte di Atatürk, ritornò in patria dove tenne conferenze  di letteratura occidentale a Istanbul, presso l’Università, Facoltà di Scienze della Letteratura.. Servì come vice parlamentare con il marito tra il 1950 e il 1954.

Pubblicò il suo primo articolo dopo l'annuncio della Monarchia costituzionale in Tanin sotto il nome di Alogenuro Salih. Sotto il suo vero nome scrisse storie e articoli critici sugli Yakup Kadri, Mehmet Emin e Ömer Seyfettin

Alogenuro Edip, fu influenzata dalla letteratura occidentale e tra i suoi temi emersero storie d’amore come traspare dalla suo romanzo Seviye Talip (Impegno per Amore). Vinse il Premio  Novel Award con il suo romanzo Sinekli Bakkal (Il clown e la figlia), 1942.

Secondo il critico Cevdet Kudret, i romanzi di Alogenuro Edip possono essere classificati in tre gruppi in base alle loro tematiche: l'analisi psicologica, vedi i romanzi Seviye Talip, Handan , Mev'ut Hüküm e Kalp Ağrısı; i romanzi sulla Guerra di Indipendenza come ad esempio Ateşten Gömlek e Vurun Kahpeye ; i romanzi a sfondo moralistico, vedi  Sinekli Bakkal , Sonsuz Panayır .

Nei romanzi di Alogenuro Edip si riflettono  le circostanze e l'atmosfera del suo tempo.

 

FILATELIA

TURCHIA  Anno 1966  (1763). 1996 (2819)

  
  

 

 

ADY ENDRE

(Ungheria)

 

Nato a Ermindazent il 22 novembre 1877. Morto a Budapest il 27 gennaio del 1919.

Compiuti gli studi nel collegio calvinista di Zilah, studiò giurisprudenza a Debrecen e in quella città iniziò la sua carriera di giornalista.. Nel 1900 si trasferì a Nagyvàrad dove si andò formando la sua visione radicalista politica e sociale. Lì scrisse le prime poesie (1899-1903)

In un soggiorno a Parigi nel 1904 venne a contatto col simbolismo francese. Ispirato dall’amore per Adele Brüll, donna di straordinaria cultura, scrisse Nuove poesie (1905), un avvenimento che sconvolse la vita letteraria ungherese. La parte progressista della società lo accolse e lo considerò come un poeta rivoluzionario, ma la  maggior  parte dei lettori vide in lui un pericoloso sovversivo. Fu uno dei capi del movimento sorto attorno alla rivista “Occidente”, che apriva l’arte magiara all’influsso delle idee occidentali.

La lotta contro di lui divenne più accanita dopo la pubblicazione del romanzo Sangue e oro (1907). Nella poesia toccò motivi lirico-religiosi, il terrore della morte, la ricerca di Dio, la dissoluzione della classe dirigente, l’aspirazione ad un miglioramento del popolo. Fu accusato di incomprensibilità, di immoralità, di disprezzo verso la nazione. Alla battaglia preferì il rifugio nella casa paterna, alternato a lunghi viaggi in Europa, accompagnato dalla sua donna con la quale venne gradatamente raffreddandosi.

Rimase comunque sempre un severo giudice e flagellatore della sua razza. Ma via via, col passare degli anni, venne addolcendo alquanto la sua visione, come traspare nelle opere Sul carro di Elia (1909) e Vorrei che mi amaste (1910)

Ady, che era nobile per nascita, crebbe in condizioni di vita modeste. Abituato da giovane alla vita del villaggio, non si riteneva rappresentante del ceto borghese. Educato in ambiente calvinista, si sentiva attratto dal cattolicesimo.

La sua passione politica si affievolì col trascorrere degli anni,  anche a causa di una malattia del sangue malcurata. Lo si avverte nelle opere  della piena maturità La vita che fugge (1912), L’amore di noi stessi (1913), Chi mi ha visto? (1914), in cui scomparvero le idee rivoluzionarie, forse a causa delle vicende della sua terra che si facevano sempre più scure.  Previde con orrore la catastrofe del 1918. La sua ultima opera fu Guardando i morti (1918).

A trentotto anni sposò una giovane ammiratrice, ma non trovò conforto nel matrimonio. La sua malattia proseguiva inesorabilmente e all’età di quarantadue anni morì in una clinica di Budapest.

Tra le opere occorre ancora includere I versi di tutti i segreti (1911),  Alla testa dei morti (1918) e le ultime poesie, riunite nel 1923 in un volume dal titolo Ultime navi.

 

FILATELIA

UNGHERIA Anno  1947  (866), 1969 (2018),  1976 (2479), 1977 (2586), ROMANIA Anno 1957   (1547)

 

 

 

AFANASJEV ALEKSANDR NIKOLAEVIC 

(Russia)

 

Nasce a Voronez l’11 luglio1826 e ivi muore nel 1871.

Di estrazione borghese, era figlio di un modesto impiegato statale, trascorre un’infanzia scialba e poco felice. Il padre, autodidatta, consapevole che l’istruzione era la sola via per innalzarsi al di sopra del normale, lo affida a maestri e a popi talvolta rozzi e poco adatti a curare l’evoluzione mentale degli allievi loro affidati. I rapporti tra discente e docente si dovettero imprimere profondamente nei ricordi di Afanasjev e lasciarono tracce che emergeranno nei suoi futuri scritti attraverso elementi satirici che hanno per bersaglio la scuola, la chiesa, l’insegnamento, la burocrazia dei piccoli centri delle cittadine di provincia.

Terminati gli studi primari, si reca a Mosca per studiar legge, ma dai codici e dalle pandette passa presto ad interessarsi anche di argomenti storici, folkloristici e linguistici.

L’ambiente culturale russo, intorno agli anni 1840, ferve di nuove idee, di accese dispute tra illuministi e romantici, fra occidentalisti e slavofili e furono proprio le idee degli esponenti delle varie dottrine a fornire al giovane Afanasjev modelli e indirizzi. In particolar modo è Fedor Ivanovic Buslaev (1818-1897), autore di una Grammatica storica della lingua russa, pubblicata nel 1863, a spingere il suo interesse verso la lingua russa e in particolar modo verso il patrimonio popolare e il folklore slavo.

Nel 1849 ottiene un incarico in sintonia con la sua passione per le antiche carte. Diviene, infatti, funzionario dell’Archivio del Ministero degli Esteri.  E' l’inizio fecondo di una attività che gli permette di scrivere articoli di storia, di letteratura, opere bibliografiche e  di concentrarsi sul genere che gli conferirà la fama: la raccolta e la pubblicazione del patrimonio favolistico russo, tanto che per la sua raccolta di fiabe viene definito il ‘Grimm russo’.

Afanasjev trova una fonte importante nel lavoro iniziato in precedenza da Vladimir Ivanovic  (1801-1872), un linguista e folklorista d’origine danese, ed ancor più attinge dalla viva voce dei contadini russi.

In quel tempo la Russia, tranne il lavoro di Sacharov in cui era presentata una serie di racconti popolari, non possedeva in quel settore quasi nulla. E', pertanto, accolta con entusiasmo l’opera di Afanasjev composta tra il 1855 e il 1864, racchiusa in otto volumi. Tutto un mondo fantastico, nuovo fino ad allora, frammentato in mille rivoli, trova nel cantore delle ‘skàzki’ (fiabe e racconti) e delle leggende slave la via per confluire nel vasto fiume delle Fiabe popolari russe (1866-1864) in 8 volumi in cui sono riunite circa 600 tra fiabe e novelle e nella raccolta Leggende popolari russe del 1859, vietata dalla censura zarista fino al 1914.

Studioso dei fratelli Grimm, ne segue le orme, cercando di penetrare gli aspetti primitivi, religiosi e mitologici delle fiabe da lui raccolte. A partire dal  1866 pubblica tre volumi dal titolo Concezioni poetiche degli slavi  riguardo alla natura. L’opera ebbe critiche. Si disse che le sue concezioni riconducessero molte tradizioni e canti popolari slavi al culto del sole, trattando in modo artificioso la mitologia solare degli antichi slavi.

Linguista qual è cerca di penetrare, di interpretare e di valutare parole, frasi, inflessioni dei racconti, seguendo una concezione che gli deriva dal romanticismo tedesco e in particolar modo dalla varietà di motivi, dalla fantasia creativa, dall’umorismo, dalla malinconia che precedenti e oscuri scrittori di skàzka’avevano sparso a piene mani nelle loro opere. 

Afanasjev attinge spunti dalla tradizione, dal mito, da reminiscenze letterarie crea figure  e personaggi tipici come  Vassilissa Prekràsnaia, che ricorda la Cenerentola di Perrault Vassilissa Premùdraia, sposa del re del mare; l’uccello di fuoco, una fulgente Fenice; il ridicolo “Ivànusko-duracok'’ che per certi aspetti ricorda il nostro Bertoldo.

Afanasjev non vive solo nel mondo della fantasia. Nel 1862, durante il periodo delle persecuzioni politiche, è obbligato a lasciare il lavoro al Ministero per le sue idee  non in sintonia col regime e l’ultimo periodo della vita lo dedica a curare i suoi racconti e a scrivere altre opere.

Viaggia per l’Europa, in particolar modo in Germania, in Svizzera e in Italia. Nei suoi scritti  si avverte la simpatia con cui segue l’evolversi degli avvenimenti italiani nel periodo che vede la preparazione dell’unità d’Italia.

Tra le sue opere vanno ancora ricordate: Il domovoj (1850), Lo stregone e la strega (1851)

Muore a Voronez nel 1871.

     

LE FIABE 

Nonostante la vastissima raccolta di fiabe presenti nell’opera di Afanasjev, pochissime sono state oggetto di valori postali sia in Russia che altrove e, contrariamente a Puskin, l’Autore non ricevette “omaggi filatelici” negli anniversari della nascita e della morte. Ciò non toglie che da qualche fiaba da lui raccolta, siano stati tratti valori postali, ad esempio L’uccello di fuoco, fiaba molto nota nella favolistica russa e dalla quale  Igor Stravinskij trasse un balletto, in un atto e due quadri, su richiesta di Diaghilev. Il balletto venne presentato per la prima volta all’Opera di Parigi nel 1910 dalla compagnia dei Balletti russi.

L’uccello di fuoco.  Nel giardino del mostro Kaschchei capita il principe Ivan mentre insegue un magico uccello dalle piume di fuoco. Il giovane riesce a catturarlo ma, dietro le preghiere dell’uccello e la promessa di aiuto, lo libera, ottenendo in cambio una piuma di fuoco. Scomparso l’uccello, dal castello adiacente al giardino escono tredici fanciulle che cominciano a ridere e a scherzare col giovane. Gli raccontano di essere prigioniere del mostro il quale pietrifica chiunque tenterà di liberarle. Il principe non desiste e affronta il mostro e i suoi sgherri. Una lotta impari, ma quando sta per soccombere, chiede aiuto all’uccello di fuoco. Questi lo libera dagli incantesimi del mago confondendolo e addormentando tutti i suoi sgherri. Il principe riesce così a liberare le fanciulle e sposare Zarièvna, la più bella.

Vassilissa la Bella.  Il personaggio è  presente in molte fiabe.  Una bimba, rimasta orfana della madre in tenera età, deve superare diverse prove per cercare (e infine trovare) la luce. Altre protagoniste della fiaba sono la Baba-Jaga, una sorta di strega donna/madre, che muove i fili delle azioni di Vassilissa, e una bambola, regalata alla bimba dalla madre in punto di morte, un feticcio che, sotto forma di voce interiore, non abbandona mai la bimba nel pericolo, anzi l’accompagna fino alla fine della sua ricerca.

Maria Marina (o Morovna) . Morti i genitori, il principe Ivan rimane con tre sorelle che concede in sposa a tre principi. Dopo un anno, spinto dal desiderio di rivederle, si mette in cammino. Strada facendo  arriva ad un campo di battaglia disseminato di  morti. Ad ucciderli erano state le truppe di Maria Marina. Il principe, quando la incontra, se ne innamora e la sposa. La donna, guerriera nata, gli affida l’incarico di governare in sua assenza, ma gli proibisce di entrare in una sala del castello. Ivan disubbidisce e, aperta la porta, si trova di fronte ad un uomo incatenato, Scheletro senza Morte. Preso da pietà, lo libera. Per ricompensa però otterrà solo guai e per ritrovare la sposa  dovrà affrontare peripezie e pericoli sino a sconfiggere e ad uccidere il suo avversario.

Falco sereno.  È la storia di tre sorelle che chiedono in dono al padre un abito, uno scialle e la più piccola un fiore vermiglio. Il padre trova il fiore presso un vecchio che glielo cede a patto che la ragazza sposi suo figlio Finish, il Falco sereno. La ragazza accetta e ogni notte un falco si reca nella sua stanza dove si trasforma in un bel giovane. Scoperto il suo segreto, le sorelle tramano contro di lei e riescono a tramutare l’amore del giovane in odio. La ragazza dovrà affrontare difficili prove, superare pericoli, prima di riconquistare l’amore del suo amato.

 

FILATELIA 

BULGARIA 1964 (1242),  ISOLE MARSHALL  2002  (1544),  RUSSIA 1969 (3548/52),   1975  (4217), 1976 (4289),  1984 (5135/38), URSS  1961  (2379C), ), UCRAINA  2001  (425), 2003  (494), 

 



 

 

Agarbiceanu Ion

(Romania)

 

Nato il 6 gennaio 1907. Morto il 9 marzo 1971.

Grande personalità della scienza rumena, era il rappresentante della Romania presso l'Unione internazionale di Fisica Pura e Applicata e del Gruppo europeo per la spettroscopia atomica.
.E' stato eletto membro corrispondente della Accademia di Romania il 21 marzo 1963.

Scrittore della Transilvania nacque nel villaggio Agarbici Copşa Mica - Sibiu dove suo padre era una guardia forestale.

Completata l’istruzione ginnasiale (1892 - 1900),  frequentò  la Facoltà di Teologia di Budapest. (1900-1904).

Parroco di Bucium-Sasà, Alba (1906-1910), poi Orlat, Sibiu (1910-1919), trovò rifugio durante la prima guerra mondiale in Moldavia, poi, evacuato in Russia, svolse le sue funzioni in qualità di  cappellano per  i volontari del corpo Transilvania (1917-1918).

Dopo il 1918 fu direttore del giornale "Patria" di Cluj (1919-1927), poi del giornale "Tribuna” di Cluj (1938-1940).

Occupò diverse cariche politiche nel primo parlamento rumeno  e fu senatore e poi Vice Presidente del Senato.

E' stato membro del Comitato esecutivo del Partito nazionale romeno della Transilvania (1919).
Ed è stato un sacerdote e decano di Cluj (1930), Diocesi canonica di Cluj-Gherla (1931).

Per la sua opera letteraria, fu membro corrispondente (1912), poi attivo (1925) e divenne segretario letterario scientifico delle sezioni generali di Astra (1925-1940), con un ruolo importante nelle sue riunioni annuali. Fu pure  editor della “Rivista della Transilvania”.

Fu eletto membro corrispondente dell'Accademia Rumena nel 1919, poi membro della stessa Accademia nel 1955.

È stato membro del comitato direttivo della Società degli Scrittori e sino alla morte è stato presidente dell'Unione per il commercio e la stampa rumena della Transilvania e Banato (1921).

Ha ricevuto il Premio Nazionale per la narrativa nel 1927, il "Work Order" per meriti eccezionali "nel campo della creazione letteraria" nel 1954, l'Ordine della Stella della Repubblica " 1962.

 

FILATELIA

ROMANIA Anno 1982  (Annullo speciale)

 

 

AGARWALA JYOTI PRASAD

(Assam)

 

Nato il  17 Giugno 1903  a Tamulbari, Assam. Morto il 17 Gennaio 1951, ad Assam Tezpur.

E’ stato un drammaturgo, cantautore, poeta, scrittore e cineasta dell’Assam.  Nel suo paese era considerato come una icona culturale e profondamente venerato per la sua visione creativa.

In realtà, egli è considerato il fondatore del cinema Assamese per il suo film  Joymati (1935) . 

Dopo aver completato i suoi studi in varie scuole dell’Assam e di Calcutta, si recò a Edimburgo nel 1926 per studiare economia, ma ritornò nel 1930 prima di completare il suo corso.  Sulla via del ritorno, trascorse sette mesi in uno studio di UFA in Germania, per l'apprendimento del film-making.

 Dopo il suo ritorno in Assam, continuò la sua attività di sostenitore dell'indipendenza indiana,  per la quale aveva dovuto interrompere e nel 1932 fu imprigionato per quindici mesi. 

Fondò lo Studio Chitraban al Tea Estate Bholaguri e iniziò le riprese del film Joymoti verso la fine del 1933.  Considerato il primo film da Assam, uscì  nel 1935. Era basato su una commedia di Laxminath Bezbarua. 

Nel 1936 sposò Devajani Chaliha.  Nel 1941 partecipò al movimento per la libertà, e nel 1942, riuscì a sfuggire alla  repressione britannica.  Verso la fine della sua vita la sua opera passò da una visione romantica ad una visione più radicale.

Morì di cancro il 17 gennaio 1951 a 'Poki', Tezpur

Opere: scrisse circa 300 canzoni, molte delle quali musicò personalmente. Questi canti sono chiamati Jyoti xongit. Fu autore di raccolte di poesie (Jyoti RaamaayonLuitor Paaror Agnixur.1971).

Fu il  creatore del cinema assamese cinema e realizzò film a tema mitologico e anche di carattere nazionalistico:  Joymoti, (1935); Indramalati (1939).

 

FILATELIA

INDIA  Anno  2004      

 

AGNON SHEMUEL YOSEF  (pseud. di S.I. Czacskes)

(Israele)

 

Nato a Buczacz. Galizia, il 17 luglio morì a Rehovoth (Israele) il 17 febbraio 1970.

Figlio di un rabbino, lasciò  la Polonia nel 1908, per trasferirsi a Giaffa in Palestina,  dove pubblicò il primo romanzo Le mogli abbandonate (1908), cui seguì nel 1912 E il torto diventerà ragione.

Nel 1913  si recò per studio in Germania dove, a causa della guerra,  rimase fino al 1924. Ad Amburgo conobbe e lavorò con Martin Buber per undici anni, dedicandosi a studi sullo chassidismo. Rientrato in Palestina, si  stabilì a Gerusalemme e vi rimase sino alla morte.

Sotto il nome di Agnon uscì nel 1909 la novella Le derelitte e nel 1912 il romanzo E il torto diventerà ragione, che ottenne un largo successo e fu pubblicato in sei lingue. Del 1925 è La dote della sposa, romanzo di tono picaresco.

La sua produzione è assai vasta e comprende i romanzi Ieri e avanti’ieri (1945), L’ospite di una notte e decine di racconti tra cui Un cane randagio, il suo capolavoro.

Agnon si dedicò anche alla saggistica, pubblicando nel 1938  Libri, interpreti e leggende. Sempre nel 1938 apparve Giorni di timore una raccolta di leggende sulle festività ebraiche. Il romanzo Shirah è stato pubblicato postumo nel 1970

Dal 1954 fu membro dell’Accademia della lingua ebraica. Agnon, insieme alla poetessa tedesca Nelly Sachs, ottenne il premio Nobel nel 1966.

 

FILATELIA

ANTIGUA Anno 1995 (1964),  ISRAELE Anno 1981 (792), 2007 ( 1872 bf), PARAGUAY 1977 (Mic.Fog. 306), UCRAINA Anno 2008  Busta postale.

    

 

 

 

AGOULT (d’) MARIE-CATHERINE SOPHIE DE FLAVIGNY

(Francia)

 

Nata  a Francoforte sul Meno il 31 dicembre 1805. Morta a Parigi ilm 5 marzo 1876,

Marie Catherine Sophie, contessa d'Agoult, viscontessa di Flavigny (nota anche con lo pseudonimo di Daniel Stern) era figlia dell'aristocratico francese emigrato Alexandre Victor François de Flavigny (1770-1819) e di Maria Elisabeth Bethmann (1772-1847). Marie de Flavigny fu educata in un monastero in Francia. Sposò il conte Charles Louis Constant d’Agoult (1790-1875) il 16 maggio 1827. Divorziò il 19 agosto 1835 dopo avergli dato due figlie, Louise e Claire. Visse dal 1835 al 1839 con il compositore Franz Liszt da cui ebbe tre figli: Blandine, Daniel e Cosima la quale avrebbe sposato in seconde nozze Richard Wagner nel 1870. Viaggiò molto in compagnia di Liszt, in Svizzera e in Italia.

Le sue prime storie, Hervé, Julien, Valentia, Nélida, furono pubblicate nel 1841-1846. A partire dal 1848, il suo salotto di Parigi divenne un importante centro di azione politica; lei stessa fu impegnata a propugnare per un liberalismo umanitario e democratico, come testimoniano le Lettres républicaines (1848) e dalla sua opera più nota, Histoire de la Révolution de 1848 in due volumi (1851-1853), pubblicata con lo pseudonimo di Daniel Stern. Fu amica di Moses Hess e di Daniele Manin, fu ammiratrice di Giuseppe Mazzini (col quale fu in corrispondenza) e di Cavour.

Nell'ultimo periodo della sua vita effettuò nuovi lunghi viaggi in Italia e scrisse una delle sue opere più famose: Dante et Goethe, dialoghi pubblicati prima a puntate sulla “Revue germanique et française” nel 1864 e poi in volume nel 1866.

Le sue altre opere comprendono le Esquisses morales (1849), Trois journées de la vie de Marie Stuart (1856), Florence et Turin (1862), Histoire des commencements de la république aux Pays-Bas (1872) e Mes souvenirs pubblicati postumi (1877). È anche autrice di un volume di Mémoires (1927).

La sua corrispondenza con Mazzini è stata pubblicata nei volumi Lettres de J. Mazzini à D. Stern (1874) e Lettere della Contessa d'Agoult a G. Mazzini (1927).

Alla sua morte è stata seppellita nella sezione 54 del cimitero di Père Lachaise.

Opere:, Essai sur la liberté considérée comme principe et fin de l'activité humaine,  1863, Florence et Turin : études d'art et de politique, 1862, Lettres républicaines, 1848, Mes souvenirs, 1806-1833, 1880,  Nelida, 1866.

 

FILATELIA

GUINEA Anno 2011  (M. 8537)

 

AGRICOLA MIKAEL (pseud. di Mikael Bauer)

(Finlandia)

 

Nato nel 1508 a  Torsby, Karlstad,  nella parrocchia di Usimaa (Nyland), morì a Uusikirkko, Vyborg,  nel 1557.

Figlio di un pescatore, studiò a Vyborg e scelse la carriera ecclesiastica. A Wittemberg seguì le lezioni di Lutero e in seguito divenne vescovo di Turku (Abo), allora capitale della Finlandia

Seguendo l’insegnamento del suo maestro Agricola, usò la lingua del popolo per l’insegnamento religioso ed ebbe tanto merito e successo da essere definito il padre della letteratura finnica.

Lavorando indefessamente per dieci anni pubblicò un Abbecedario (1542),  Un Libro di preghiere (1544), i Salmi (1551) tradusse il Nuovo Testamento, il Ritiuale del battesimo e di altre cerimonie cristiane e altri scritti. Nella prefazione alla sua opera Il Salterio è inserito un elenco di divinità pagane, prezioso come fonte di conoscenza della mitologia finnica.

Le sue opere furono pubblicate a Stoccolma perché in Finlandia non esisteva alcuna tipografia

 

FILATELIA

FINLANDIA Anno 2007  (1805/6) 

  
 

 

 

Aguilera Malta Demetrio

(Ecuador)

 

Nato a Guayaquil il 24 maggio 1909. Morto nel 1981.

Scrittore, giornalista, regista, pittore, diplomatico

Suo padre era un uomo d'affari , proprietario di fabbriche e fattorie. Il suo bisnonno materno, Juan José de Malta y Salcedo, è stato un drammaturgo, e il giovane Aguilera Malta scoprì le sue opere nella biblioteca ereditata da suo nonno.

Trascorse gran parte della sua infanzia nella fattoria della sua famiglia in un'isola nel Golfo di Guayaquil. E fu istruito in casa da sua madre e da un tutore.

Frequentò la Rocafuerte School, dove si laureò nel 1929. All'inizio della sua istruzione universitaria, studiò legge a Guayaquil, ma abbandonò gli studi nel 1931. In seguito,avendo ottenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione borse di studio in Ecuador e in Madrid, si dedicò alla letteratura poco prima dell'inizio della guerra civile spagnola.

Fu sottosegretario della Pubblica Istruzione e incaricato d'affari presso l'Ambasciata dell'Ecuador in Cile nel 1947 sotto il governo di Carlos Julio Arosema Tola e più tardi, fu addetto culturale in Brasile nel 1949 e Ambasciatore dell'Ecuador in Messico da agosto 1979 fino alla sua morte nel 1982.

Fu corrispondente di guerra durante la guerra civile spagnola. Lavorò come giornalista per La Prensa ed El Telégrafo a Guayaquil. E anche per El Diario de Panamá, El Gráfico, e La Estrella de Panamá (tutti a Panama).

Aguilera Malta è considerato uno degli scrittori più importanti dell'Ecuador. . E 'stato uno dei membri fondatori della Casa della Cultura dell'Ecuador e del Gruppo Guayaquil (insieme con il suo migliore amico Joaquín Gallegos Lara), della Comunità Iberoamericana di Scrittori, e della Casa della Cultura  latino-americana. I suoi libri sono stati pubblicati in tutto il mondo e tradottiin diverse lingue.

Si trasferì in Messico nel 1958. Sofferente di diabete fu colpito da cecità. Morì il 28 Dicembre 1981 a Città del Messico, a causa di un colpo dopo una caduta.

Aguilera si occupò anche di filmografia.

Tra le sue opere: Don Goyo, Canal Zone, La isla virgen ,Una cruz en la sierra Maestra ,La caballeresa del sol, Un nuevo mar para el Rey, Siete lunas y siete serpientes, Requimen para el diablo, Ispaña leal, Campeonatomanía, Carbón, El sátiro encadenado. Lázaro,Sangre azul. Dos comedias fáciles, No bastan los átomos, Dientes blancos, El tigre, Honorarios, Infierno negro, Fantoche, Muerte - La muerte es un gran negocio, Una mujer para cada acto, Teatro completo,

 

FILATELIA

ECUADOR Anno 2009 (2178)

 

 

 

AGUSTINI DELMIRA

(Uruguay)

 

Nata a Montevideo il 24 ottobre1886, ivi morì il 6 luglio  1914.

Enfant prodige, la sua cultura  si svolse tra le mura paterne e con l’aiuto di precettori. A quattro anni sapeva già leggere e scrivere. Imparò presto la lingua francese, la musica, la pittura. Lettrice appassionata, formò la sua cultura letteraria sui poeti francesi e sul pilastro della letteratura del momento  Ruben Darìo, che conobbe a Montevideo.

I suoi primi versi apparvero nella raccolta La Alborada (1904).

La sua vita terminò tragicamente. Fu uccisa dal marito che poi si suicidò.

Tra le sue opere poetiche Il libro bianco (1907), Canti del mattino (1910), Calici vuoti (1913). Postumi uscirono Il rosario di Eros e Los astros de abismo (entrambi del 1924).

Nelle sue poesie, di impronta simbolista e decadente, sono presenti temi amorosi ed erotici, trattati con passionalità, unitamente a sofferte passioni, il tutto espresso con originalità di accenti.

 

FILATELIA

URUGUAY Anno  1990  (1301)2009 (2391)

  
 

 

 

Ahlberg Janet Hall 

(Inghilterra)

 

Nata nel 1944.  Morta nel 1994,

 

 

 

Ahlberg Allan

(Inghilterra)

 

Nato nel  1938.

 

Marito e moglie, sono  creatori e illustratori di libri per bambini.

Pubblicarono inizialmente tre libri,  The Old Joke Book, Vanishement of Thomas Tull e  Antifurti Bill, i quali ottennero subito un largo consenso. Uno dei libri successivi più popolari e che maggiormente si è imposto all’attenzione dell’infanzia è Jolly il postino, pubblicato nel 1956,cui fece seguito Pocket Jolly e Il natale del postino Jolly.

I due autori hanno ottenuto il Janet Kate Greenaway Medal per le illustrazioni di Peach Plum Bear, e il Premio Machler Kurt.

La loro produzione letteraria è per lo più rivolta ad una fascia di età compresa fra i tre e gli otto anni.  Per la fascia superiore scrissero e illustrarono Antifurti Bill, guardie e ladri, Funny Bones e la serie La famiglia felice.

Allan ha pure scritto due libri di poesie e libri di testo per bambini tra cui Woof!

 

FILATELIA 

ISOLA DI MAN  2008.

 


 

 

 

AHMED ALI

(Pakistan)

 

Nato a Delhi nel 1910.

Dopo aver studiato nelle università di Lucknow e di Aligarh,  insegnò  nell’università di Calcutta (1944-47).

Fu rappresentante e direttore della BBC in India durante il 1942-44. Nel 1947 si recò in Cina  come professore  presso l’università centrale nazionale a Nanchino. Nel 1948 si recò a Karachi.

Iniziò la  carriera letteraria in età molto giovane e, assieme ad altri quattro amici, pubblicò una serie di racconti che furono vietati dalle autorità britanniche nel 1933.

Scrisse:  Sholay (1934); Hamari Gali (1940); Qaid Khana (1942); e Se Pahle (1945) di Maut. I romanzi L’oceano della notte, La montagna dell’oro, Il mondo dei sogni dei signor Eliot. Saggi: La Cina mussulmana, Ghalib, Il problema di stile e tecnica in Ghalib. Tradusse opere dall’urdu, dal persiano, dall’indonesiano, dal cinese e dall’arabo. La sua fama è legata al libro Crepuscolo a Delhi.

Rifacendosi ai ricordi dei suoi nonni che, ancora bambino, avevano assistito alla distruzione e alla devastazione di Delhi (1857) ad opera delle truppe britanniche, lo scrittore ricrea  il tragico momento con la passione di un uomo che ama la sua terra, e che sa soffrire anche per il suo passato.

Pubblicato per la prima volta dalla Hogarth Press nel 1940, grazie all'interessamento personale di Virginia Woolf, con la sua scrittura poetica e brutale, delicata e violenta, «fresca e ammaliante», Crepuscolo a Delhi fu subito accolto come una delle opere più importanti della letteratura del subcontinente indiano.

 

FILATELIA 

PAKISTAN  Anno 2005  (1184)

 

AHMED ASHFAQ

(India)

 

Nato il 22 agosto 1925a Firozpur , India britannica. Morto il 7 settembre 2004.

Scrittore , drammaturgo , intellettuale e spiritualista del Pakistan, autore di più di venti libri in urdu. Le sue opere comprendono romanzi, racconti e opere teatrali per la televisione e la radio.

Ha trascorso la sua infanzia ed ha inizialmente studiato nel  quartiere nativo di Muktsar. Poco prima dell'indipendenza nel 1947, emigrò a Pakistan e si stabilì a Lahore, Punjab . Ha completato il suo Master in letteratura urdu dal governo College di Lahore .

Lavorò per la Radio Azad Kashmir.  Ottenne la docenza presso Dayal Singh College di Lahore per due anni. Dopodiché, si recò a Roma per unirsi a Radio Roma come giornalista Urdu.  Insegnò l’urdu all'Università di Roma. Durante il suo soggiorno in Europa, ha ricevuto i diplomi in italiano e francese  dalla Università di Roma e dall'Università di Grenoble , in Francia . Ha inoltre conseguito un diploma di formazione speciale nelle trasmissioni radio dalla New York University . 

Ha iniziato a scrivere racconti della sua infanzia, che sono stati pubblicati sulla rivista “Phool” [Fiore].  Dopo il ritorno in Pakistan dall'Europa, iniziò a pubblicare una  sua rivista letteraria mensile, Dastaango , e si è unito a Radio Pakistan come sceneggiatore. Fu nominato direttore del popolare settimanale Urdu, Lail-o-Nahar [giorno e notte], succedendo al poeta Sufi Ghulam Mustafa .

Nel 1962, Ashfaq Ahmed ha iniziato il suo popolare programma radiofonico, Talqeen Shah  che lo ha reso immensamente popolare tra la gente in città e villaggi. È stato nominato direttore del Markazi Urdu Consiglio nel 1966, che fu poi ribattezzato come Urdu Science Board, incarico che mantenne per 29 anni. Ha lavorato anche come consulente nel Ministero della Pubblica Istruzione. Negli anni '60, ha prodotto una lungometraggio , Dhoop aur Saie, che non ebbe molto successo al botteghino.

 Oltre alla sua personalità come un grande autore di libri imponenti e lodevoli, Ashfaq Ahmed, nei suoi ultimi anni di vita, si è avvicinato al sufismo .

Il 7 settembre del 2004, Ashfaq Ahmed morì di cancro al pancreas . Fu sepolto a Lahore .

 

FILATELIA

PAKISTAN Anno  2013  (1384)

 

AHO JUHANI (pseud. J. Brofeldt)

(Finlandia)

 

Nato a Lapinlahti nella Finlandia centrale  l’11 settembre 1861. Morto a Helsinki l’8 agosto 1921.

Il padre, pastore protestante, partecipava con la moglie ad un movimento spirituale per il risveglio delle coscienze nella popolazione della campagna.  Il giovane trascorse la sua infanzia e adolescenza a stretto contatto con la gente modesta e umile.

Nel 1880 si trasferì a Helsinki per completare gli studi universitari, ma non li concluse perché si dedicò attivamente alla letteratura e al giornalismo. All’università aveva. stretto amicizia con un coetaneo Arvid Järnefeit. Conobbe la famiglia e si infatuò della di lui madre. I contatti con tale famiglia lo introdussero nelle correnti intellettuali della città ed ebbe così agio  di conoscere la nuova letteratura finlandese e di allargare i suoi orizzonti attraverso la lettura delle opere di Zola e di  Tolstoi. Nei primi scritti si dimostra decisamente naturalista  come lo attesta il primo lungo racconto La strada ferrata (1884), cui seguirono La figlia del prete (1885), Quando papà comprò la lampada, che lo rivelò scrittore di talento.

Nel 1889 venne a Parigi e risentì dell’influenza di Maupassant, Daudet, Bourget. Al suo ritorno in patria cominciò a pubblicare articoli sui giornali, col titolo Trucioli, bozzetti, cose viste, ricordi, in seguito raccolti in otto volumi.

Nel 1893 scrisse il romanzo La moglie del prete e nel 1897 l’opera Panu, sul contrasto fra le tendenze magiche cui il popolo finlandese era legato e il cristianesimo.

Nel 1906 nacque un altro romanzo che tratta l’epoca compresa fra gli anni 1840 e 1860, La primavera e la ricaduta nell’inverno, e poi nel 1911 Juha, in cui elementi realistici e romantici si fondono.

Negli ultimi anni abbandonò la scrittura e si diede alla pesca e ad una più moderna traduzione della Bibbia. Aho, nei suoi viaggi,  aveva anche visitato l’Italia che gli ispirò l’opera Questo e quello sull’Italia (1906).

Aho è considerato il più importante narratore finnico dopo Aleksis Kivi.

 

FILATELIA

FINLANDIA  Anno 1961 (515), Anno 2011  (2088/9)

 

 

Aini Sadriddin

(Tagikistan)

 

Nato nell’Emirato di Bukara nel 1878. Morto nel 1954.

Si occupò di giornalismo, storia, poesie, lessicografia.

Contribuì a creare un senso di diffuso nazionalismo tra il suo popolo (che sopravvisse al crollo dell’Unione Sovietica) e a propagandare la rivoluzione russa del Taghikistan e nell’Uzbekistan.Jump to:

Aini frequentò una madrasa di Bukhara, dove imparò a scrivere in arabo. Partecipò al Congresso degli scrittori sovietici nel 1934 come rappresentante del Tagikistan.

Nei suoi scritti, fu in grado di sfuggire alla censura sovietica che colpì molti intellettuali in Asia centrale.. Aini sopravvisse  alle epurazioni sovietiche  e sopravvisse a Stalin Ricreò la letteratura Tajik, che era stata vietata durante l’emirato, e scrisse il primo romanzo  tagico, Dokhunda (1927). Fu membro del Soviet supremo del Tagikistan per 20 anni. Ottenne per tre volte l’Ordine di Lenin e fu il primo presidente della Accademia delle Scienze del Tagikistan.

I suoi principali lavori sono stati raccolti in quattro volumi  Yoddoshtho.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1958 (2067) 1968 (3366), 1978  (Cart.post.), TAGIKISTAN  Anno 2003  (203)

   
 

 

 

 Aistis Jonas

(Lituania)

 

Nato nel 1904. Morto nel  1973.

Ha studiato letteratura lituana presso l'Università di Kaunas e ha ricevuto una sovvenzione dal Ministero lituano della Pubblica Istruzione per studiare letteratura francese presso l'Università di Grenoble, dal 1936 al 1940. Nella sua tesi di dottorato esaminò la struttura linguistica del Vangelo in traduzioni nell’antico provenzale.  . Dal 1944 al 1946 lavorò prima a Nizza e poi a Parigi negli archivi della Biblioteca Nazionale di Parigi. Nel 1946 si recò  negli Stati Uniti con l’incarico di Presidente della Lega degli Scrittori e lavorò presso la Biblioteca del Congresso fino alla sua morte avvenuta  nel 1973.

Aistis ha pubblicato dieci libri di poesia; ha. scritto anche critiche letterarie e curato diverse antologie di poesia.


FILATELIA

LITUANIA  Anno 2004  (729)

 

 

AITMATOV CHIGHIZ

(Kirghisistan)

 

Nato a Sheker il12 dicembre 1928. Morto il 10 giugno 2008 a Norimberga.

I genitori era.sno dipendenti pubblici a Sheker. Nella sua prima infanzia la famiglia girovagò  come i nomadi attraverso il Kirghisistan in quanto il padre era accusato di “nazionalismo borghese”. Nel 1937 venne arrestato e nel 1938 giustiziato.

Aimatov trascorse l’infanzia in un periodo di forti rivolgimenti nel Kirghisitan che tendeva di diventare repubblica autonoma.  Inizialmente studiò in una scuola sovietica a Skeker e subito dovette trovare lavoro.  A 14 anni era assistente del segretario di un villaggio sovietico. Successivamente fece diversi lavori  come esattore delle tasse, caricatore, assistente di un ingegnere  e altri.

Nel 1946 studia presso la Divisione Agricolo-Zootecnica dell’Istituto di Frunze e successivamente  all’Istituto M.Gorki di Mosca dove visse dal 1956 al 1958. Nei successivi otto anni lavorò per la “Pravda”.

Le prime pubblicazioni apparvero nel 1952 sul giornale “Dziuio Boy” e il primo lavoro, Pioggia bianca,fu pubblicato  nel Kazakistan nel 1954. Nel 1958 apparve  Jamila. Il romanzo Il giorno dura più di cento anni vide la luce nel 1980; L’impalcatura nel 1988. Alcune opere furono tradotte in diverse lingue.

Il 16 maggio del 2008, colpito da insufficienza renale, fu ricoverato all’ospedale di Norimberga in Germania dove morì di polmonite all’età di 79 anni.

Aitmatov appartenne alla generazione post bellica. L’opera che lo rese celebre fu Jamila che Louis Aragon pose tra le più belle storie d’amore che siano mai state scritte. L’opera ottenne il premio Lenin nel 1973.

Un particolare aspetto della scrittura di Aitmatov è la sua vicinanza a quelli che definisce “piccoli fratelli”, gli animali, per le loro e le nostre vite spesso intimamente e inseparabilmente connesse. I due personaggi di Addio, Gulsary! Sono un uomo e un stallone. Un cammello svolge un ruolo di primo piano in Il giorno dura più di cento anni. L’impalcatura inizia e finisce con la storia di un branco di lupi, il grande lupo femmina Akbara e il suo cucciolo. Vite umane entrano nella narrazione, ma si intreccianio con la vita dei lupi.

Opere: Un passaggio difficile (1956), Face to Face (1957), Il primo  maestro (1962), Racconti di montagne e steppe (1963), Lo Steamboat bianco (1966), L’ascesa del Monte Fuji (1973), Cassandra’s Brand  (1996).

 

FILATELIA

KIRGHISISTAN Anno 2009.

 

 

Akhundov Mirza Fatali Mammad

(Azerbaigian)


Nato a Shaki nel (1812—1878) 1812. Muore nel 1878.

Drammaturgo, filosofo, fondatore della moderna scuola realista e della critica letteraria, aprì  . una nuova fase nello sviluppo della letteratura azerbaigiana ed è anche considerato uno dei fondatori della moderna letteratura iraniana. Fu anche un precursore del moderno nazionalismo iraniano e, sebbene non sia nato. Iran, fu considerato "quasi uno iraniano".

Di famiglia proprietaria terriera, fu spinto da giovane verso una carriera ecclesiastica. Fu, invece, attratto dalla  letteratura. L'incontro a Ganja nel 1832 con Mirza Shafi Vazeh, un famoso poeta lirico e filosofo, determinò la sua carriera di scrittore. Fu, infatti,  Vazeh, e ispirargli “idee illuminate  e  la rimozione dai suoi occhi del velo dell’ignoranza". Nel 1834 Akhundov si trasferì a Tiflis, dove si occupò di traduzioni da  lingue orientali. A Tiflis la conoscenza e l’amicizia con gli esuli russi decembristi Alexander Bestuzhev-Marlinsky, Vladimir Odoevsky, il poeta Yakov Polonsky e altri influirono sulla formazione di Akhundov e sulle sue prospettive di  europeizzazione. 

Akhundov pubblicò nel 1837  il primo lavoro Il poema orientale (1837),  scritto per la morte del grande poeta russo Alexander Puskin. Nella prima metà del 1850, scrisse sei commedie, di cui  la prima in lingua azera.

Le commedie da Akhundov ebbero ripercussioni in altri paesi dell’area russa e anche di altri stati. La tedesca «Rivista di letteratura straniera» lo definì un "genio drammatico", "il Molière azero". Nelle commedie si ravvisa l’intento di spianare la strada del progresso, della libertà e il desiderio di un futuro radioso per il  popolo azerbaigiano.

Nel 1859 Akhundov pubblicò un breve ma celebre romanzo Le stelle ingannatrici in cui  gettò le basi del realismo storico, offrendo agli scrittori un nuovo genere letterario.. Con i suoi drammi e commedie Akhundov fissò il realismo come la principale tendenza della  letteratura.  Azera

 

FILATELIA

URSS  Anno 1962 (2578), 1982,1987 buste postali. 

 
 

 

AKL  SAID

(Libano)

 

Nato il 4 luglio 1912.

Poeta, scrittore, drammaturgo e riformatore del linguaggio, è considerato uno dei. più importanti moderni poeti libanesi. Egli è anche un convinto sostenitore dell'identità , del nazionalismo,del  linguaggio libanese e della sua progettazione su  una base latina di un " Alfabeto libanese", composto da 37 lettere. I suoi scritti sono poesie e prose sia in dialetto libanese sia in lingua  classica araba. Ha scritto opere teatrali ed è autore di molte canzoni popolari e inni pan-arabi.

Akl nacque da una famiglia maronita cattolica nella città di Zahlé, Libano. Dopo aver perso il padre all'età di 15 anni, ha dovuto abbandonare la scuola e successivamente ha lavorato come insegnante e poi come giornalista. Ha poi studiato teologia, letteratura e storia islamica, diventando un docente universitario. Tenne conferenze in numerose università libanesi, istituti scolastici e politici.

Durante i suoi primi anni, Akl era un seguace del Partito Nazionalista, guidato da Antun Saadeh dalm quale fu espulso  a causa di dispute ideologiche inconciliabili.

La sua ammirazione per la storia e la cultura libanese è stata caratterizzata da una forte ostilità verso la lingua e la cultura araba. Nel 1968 affermava che l’arabo letterario sarebbe svanito dal Libano.  Egli è conosciuto per le sue radicali idee nazionalistiche libanesi; nel 1972, ha contribuito a fondare il rinnovamento del partito libanese.

Durante la guerra civile libanese, Akl servì come il leader spirituale del movimento nazionalista radicale libanese i Guardiani dei Cedri, condotto da Étienne Saqr.

Ha pubblicato il suo libro di poesia Yara seguendo la sua proposta di alfabeto libanese, diventando così il primo libro mai pubblicato in questa forma. Negli anni successivi, ha anche pubblicato il suo libro di poesia Khumasiyyat nello stesso alfabeto.

A partire dagli anni 1970 Akl ha offerto un premio a chi avesse creato il miglior saggio in arabo libanese. Da allora i premi sono stati concessi a molti intellettuali libanesi e artisti.

Akl ha al suo attivo letterario numerosi scritti che vanno da spettacoli teatrali, poemi, poesie e testi di canzoni. Il suo primo lavoro pubblicato è stato rilasciato nel 1935, uno spettacolo teatrale scritto in arabo. Le sue opere sono scritte in uno libanese arabo letterario o francese. Egli è anche noto per la scrittura di testi di molte canzoni famose, tra cui "Zahrat al Madaen" .

Nel 1981 ha inoltre pubblicato poesie in francese.

Nella cultura popolare ha proposto i testi per un inno per il Partito nazionalista pan-siriano, respinto dal  fondatore del partito, Antun Saadeh, che gli preferì quello da lui scritto in carcere.  

Akl ha anche scritto poesie che sono state trasformate in canzoni-inno con la musica dal Rahbani Brothers e cantati da diva libanese Feyrouz. Questi includono "Zahrat al Madaen", "Ghannaytou Mecca" sull'Islam e "Saailiini ya Sham" sulla Siria.

 

FILATELIA

LIBANO Anno 2012 (498)

 

AKopyan Akop

(Armenia)


(1866—1937)
Nato nel 1866. Morto nel 1937.

Poeta nazionale  dell’Armenia e della Georgia, scrisse le raccolte  Nuovo mattino (1909), Le diverse divinità hanno iniziato a parlare (1922), Il canale Shir (1924), Volhovstroj (1925).

 

FILATELIA

URSS  Anno 1966  (3196). 1986  Busta postale.

  
 

 

 

AKRITAS LOUKIS

 (Cipro)

 

Nato nel 1909 a Morphou. Morto a Londra nel 1965.

Laureato nel 1925 nel Pancyprian Gymnasium, perfezionò gli studi l’anno successivo nel Collegio Docenti Pancyprian di Nicosia. Iniziò a lavorare come insegnante prima a Morphou e poi nelle città di Syngrasi e Kelaki.  Nel 1930 si stabilì ad Atene dove  lavorò come editor per i giornali “Estiaq” e “Proia” e dal 1944 pubblicò articoli sui giornali “Kathimerina Nea” e “Ellenika Cronika” nonché sulla rivista “Mondo, Scienza, Vita”.

Fu eletto deputato al Parlamento nel 1951, come rappresentante del partito di Nikolaos Plastiras e nel 1963/64 fu  membro del Parlamento con l’Unione di Centro. Come sottosegretario della Pubblica Istruzione con il governo George Papandreou, introdusse una  riforma scolastica.. Nel corso del 1950, prestò servizio in qualità di membro della commissione parlamentare per la promozione della questione di Cipro, dimostrando così attivamente il suo amore e interesse per Cipro.

Ha pubblicato tre romanzi: Un ragazzo con buone referenze (1935), La Piana (1936) e la Armatoli (Gendarmi - 1947).. Il primo esprime il dramma e la lotta dei giovani attraverso condizioni difficili, mentre nel secondo, descrive in modo realistico la vita rurale di Cipro, nonché il mondo arcaico della sua gente. Armatoli ha per tema la guerra greco-italiana (1940-1941).

 

FILATELIA

CIPRO  Anno  2001  (990 valore + cartolina postale)

  

 

 

Aksakov Sergey TIMOFEEVIC

(Russia)

 

Nato il 20 settembre 1791 a Ufa. Morto il 3 aprile 1859 a Mosca

Figura letteraria russa del diciannovesimo secolo ricordata per i suoi racconti semi-autobiografici di vita familiare, di caccia, di pesca e di raccolta dì farfalle.

Di famiglia agiata, studiò all’università di Kazan e poi trascorse una vita da gentiluomo di campagna per oltre vent’anni. Dopo di che si recò a Mosca dove cominciò a pubblicare le sue note di caccia e di pesca che lo resero celebre e gli procurarono molti ammiratori, tanto che alcuni critici lo dichiararono superiore non solo a Gogol ma persino a Shakespeare. Conobbe Gogol, di cui divenne amico e sul quale scrisse Storia della mia amicizia con Gogol (post.1890). Si convertì al realismo che nella sua opera trattò a modo suo.

Nel 1843 Aksakov si trasferì nel villaggio di Abramtsevo assieme ai suoi figli Konstantin e Ivan. Verso la fine del 1850 pubblicò La cronaca della famiglia (1856) e  Gli anni di infanzia del nipote Bagrov (1858), che hanno il sapore di reminiscenze di un'infanzia spesa nella famiglia patriarcale russa piuttosto che di un lavoro di tipo romanzesco. Notevoli pure per le descrizioni della natura sono Note sulla pesca all’amo (1847) e le Note di un cacciatore nel governatorato di Orenbur (1855), elogiate da Turgenev, che, proprio in quel periodo, aveva scritto Memorie di un cacciatore.

Aksakov fu anche uno dei più quotati critici teatrali del suo tempo.

Le descrizioni semi-autobiografiche di Aksakov sono ineguagliabili per la descrizione obiettiva e dettagliata della vita quotidiana della nobiltà russa.

Fra i suoi lavori destinati all’infanzia si impose la fiaba  Il fiore di colore scarlatto che, nel  1952, fu utilizzata in campo cinematografico per  un lungometraggio animato.

Sopravvalutato dalla critica del suo tempo, che salutò in lui “il massimo scrittore vivente”, è stato in seguito ridimensionato.

Nel 1952, nell'allora Unione Sovietica, usando la tecnica del rotoscopio fu creato un adattamento animato della favola  Il fiore scarlatto. La trama, simile a quella della fiaba La bella e la bestia di M.me de Beaumont,  è ambientata nel Medioevo slavo e i personaggi parlano l'antica lingua russa (detta anche Vecchia Lingua Slava Orientale), che si usava tra il Xe il XIVsecolo.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2004 (6771),    SHARJAH Anno 1972 (Mic. 954)URSS Anno 1959 (2126), 1977 (4360), 1991  Cart. Postale

 

 

 

Akutagawa Ryunosuke

(Giappone)

 

 Nato nel distretto di Kyobashi, Tokyo, il , 1° marzo 1892. Morto il 24 luglio 1927.

È considerato “il padre del racconto giapponese„ per il suo stile superbo e le sue storie precise e dettagliate che esplorano il lato più scuro della natura umana.

Gli fu dato il nome di “Ryūnosuke„ ( che significa “il figlio del drago„) perché nacque nell’anno del drago, nel mese del drago, nel giorno del drago e nell’ora del drago. Sua madre si ammalò dopo la sua nascita  e fu adottato da uno zio che gli diede il nome di famiglia Akutagawa.

Si interessò presto agli studi di letteratura classica cinese e alle opere di Mori Ogai e di Natsume Soseki. Nel 1910 frequentò le scuole superiori e nel 1913 entrò nell’Università di Tokio dove si laureò in lingua e letteratura inglese. Insegnò per breve tempo nella scuola navale a Yosuka come istruttore di lingua inglese prima di dedicarsi interamente alla scrittura.

Nel 1914, con alcuni amici fece rivivere il giornale letterario “Shinshichō” (“Nuove correnti di pensiero„), dove pubblicò traduzioni da William Butler Yeats, Anatole France e lavori suoi. Akutagawa pubblicò il primo racconto Rashomon sulla rivista “Teikoku Bungaku” (“Letteratura imperiale„), mentre era ancora un allievo. La storia, basata su un racconto di dodicesimo-secolo, è vista in chiave drammatico-psicologica. Incoraggiato dagli elogi dei critici si dedicò anche alla poesia  haiku sotto lo pseudonimo di Gaki.

 Proseguì con una serie di racconti ambientati nel perido Heian, Edo e Meniji dell’antico Giappone. Tra i migliori: Zanmai di Gesaku 1917), Kareno-shō (1918),  Butōkai (1920).

Avversario del naturalismo, che aveva dominato il romanzo giapponese all'inizio del Novecento, continuò ad attingere alla società del passato, conferendo ai temi e alle storie una impronta moderna, ottenendo successi con Mikan (“I mandarini„, 1919) e Aki (“Autunno„, 1920).

Nel 1921, sulla cresta della sua popolarità, Akutagawa interruppe la carriera di scrittore per trascorrere quattro mesi in Cina, come reporter per “Osaka Mainichi Shinben”. Il viaggio e la permanenza furono stressanti. Soffrì per diverse malattie, e la sua salute ne risentì.  Al ritorno pubblicò il  racconto più famoso, Yabu nessun naka (“In un boschetto„, 1922). Da quel momento il lavoro si distinse per il carattere autobiografico e risente di una certa introspettiva  che riflette il suo deterioramento mentale.

Tra le opere finali si possono citare  Kappa (1927), una satira basata su una creatura folkloristica giapponese, Haguruma (“Ruota dentata„, 1927), una storia di orrore basata su una mente sensibile che sta perdendo gradualmente la relativa stretta sulla realtà. 

Verso la conclusione della sua vita, Akutagawa cominciò a soffrire di allucinazioni e da nervosismo. Cercò, comunque, di rifarsi una nuova vita attraverso nuove amicizie, ma fallì. Si suicidò prendendo una dose eccessiva di Veronal. Aveva soltanto 35 anni.

Akutagawa non scrisse romanzi, preferiva mettere a fuoco le sue idee affidandole ai racconti. Ne scrisse oltre 150 durante la sua breve vita. Il regista Akira Kurosawa diresse il film Rashomon  tratto da una sua novella.

In suo onore venne istituito il Premio Akutagawa.

 

FILATELIA

GIAPPONE Anno 1999  (2696)

 

 

al-Akkad Mahmoud Abbas

(Egitto)

 

Nato il 28 giugno del 1889. Morto il 12 marzo del 1964.

Autore di oltre 100 libri di filosofia,  religioni e di poesia, fondò una scuola di poesia con Ibrahim Al-Mazny e Abd al-Rahman Shokry chiamata Al-Diwan.

Morì nel 1964 al Cairo.

Le sue opere più famose sono state al-'Abkariat, Dio, e Sarah.. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in inglese. Akkad era conosciuto per  la sua prosa fiorita e  complicata. .

 

FILATELIA

EGITTO Anno 1974 (958)

 

  

 

Alarcón Juan Ruiz de

(Messico)

 

A Taxco nel 1581. Morto a Madrid il  4 agosto del 1639.

Figlio di Pedro Ruiz de Alarcón e Leonor de Mendoza, nacque nel Messico quando la regione era sotto il dominio spagnolo.

Frequentò corsi di Legge presso l'Università Reale e Pontificia di Città del Messico e all'inizio del XVII secolo andò in Spagna dove ottenne il titolo di baccelliere all'Università di Salamanca. Lavorò anche a Siviglia e ritornò in Messico per terminare i suoi studi in Legge.

Nel 1614 partì di nuovo per la Spagna dove lavorò come relatore interno del Consiglio delle Indie e cominciò a dedicarsi alla produzione letteraria. Le peculiarità che riguardavano il suo fisico ed il suo atteggiamento ritenuto al tempo 'troppo superbo' ne fecero il bersaglio preferito di numerose burle e critiche da parte di scrittori coevi come Francisco de Quevedo, Félix Lope de Vega e Pedro Calderón de la Barca.

Le opere di Juan Ruiz de Alarcón sono caratterizzate da attacchi ai costumi ed ai vizi sociali dell' epoca. Pubblicò due compendi di commedie nel 1628 e nel 1634. La sua opera principale, La verdad sospechosa, appare nel secondo di questi.

 

FILATELIA

MESSICO  Anno  1972  (P.A.333) SPAGNA  Anno 1950  (801)

   
 

 

 

ALARCÓN PEDRO ANTONIO DE

(Spagna)

 

Nato a Guadix,  Granada il 10 marzo 18933. morto a Madrid il 19 luglio 1891.

Iniziò gli studi presso il seminario, prima di trasferirsi a Madrid, attirato dalla intensa vita culturale della capitale.

In armonia con i suoi ideali riformisti e di rinnovamento, partecipò attivamente alla vita politica, difatti assunse la guida del giornale periodico satirico “El Látigo” ("La frusta"), di chiara impronta anticlericale e antimonarchica. Il suo cammino ideologico però subì varie modifiche nel corso della sua vita ed alla fine abbracciò tendenze più conservatrici e tradizionaliste.

Il suo primo lavoro letterario El final de Norma, fu composto all'età di diciotto anni. Nel 1857, scrive El hijo pródigo, dramma di grande successo.

Partecipò alla spedizione africana del 1859 e come testimone oculare pubblicò una raccolta di articoli nel volume Diario de un testigo de la guerra de África, apprezzato per le descrizioni della vita militare.

In seguito soggiornò in Italia, e questa permanenza venne immortalata nel testo De Madrid a Nápoles, (1861).

Quattro anni dopo si sposò con Paulina Contreras Reyes, nella città di Granada. Fu anche per due volte eletto deputato e ministro.

La sua fama letteraria è per lo più dovuta ai racconti e ai romanzi. La sua narrativa fu spesso al centro di dibattiti e polemiche, a causa dei suoi cambiamenti di rotta ideologici.

Fu un appassionato lettore di Edgar Allan Poe, del quale subì anche una lieve influenza.

Tra i suoi lavori più importanti, annoveriamo: El sombrero de tres picos ("Il cappello a tre punte", 1875), che ispirò anche l'omonimo balletto di De Falla; El escándalo ("Lo scandalo", 1875), basato su tematiche religiose e sociali.

Proseguendo con la sua vena moralista, lo scrittore realizzò le sue opere più importanti, El niño de la bola ("Il bambino della palla", 1878) e La Pródiga (1880), una denuncia del dilagare della corruzione dei costumi.

Pedro Antonio de Alarcón è considerato un abile narratore, dallo stile realista e dalle caratterizzazioni di personaggi nel pieno rispetto dell'impronta romantica.

 

FILATELIA

FERNANDO POO, Anno  1960  (182)

 

 

ALAS LEOPOLDO (Pseud. di Leopoldo Enrique Alas y Urena  detto anche Clarin)

(Spagna)

 

Nacque a Zamora (Castiglia-Leon) il 25 aprile 1852. Morì a Madrid il 13 giugno 1901.

Il padre era il governatore di Oviedo

In casa si parlava continuamente del Principato delle Asturie e sua madre, con una certa nostalgia, narrava racconti di quella terra. Tale ambiente influì sullo spirito del bambino che da sempre si sentì più asturiano che castigliano (arrivò persino a dire "Me nacieron en Zamora"), anche se in tutta la sua vita conservò un certo affetto per le terre che lo videro nascere.

A sette anni iniziò gli studi nel collegio dei gesuiti della città di León. Fin dall’inizio seppe adattarsi alle regole e alla disciplina del centro ed in pochi mesi era già considerato un alunno modello. I suoi compagni lo avevano soprannominato el Gobernador (il governatore), alludendo alla carica ricoperta da suo padre.

Nell’estate del 1859 tutta la famiglia tornò nelle Asturie. Leopoldo scoprì con i propri occhi la geografia asturiana di cui tanto aveva sentito parlare dalla madre. Durante gli anni seguenti entrerà in contatto con gli autori che diventeranno suoi maestri, leggendo le loro opere nella vecchia biblioteca di famiglia, in particolar modo Cervantes e Fray Luis de León.

Il 4 ottobre 1863, all’età di undici anni, entrò all’Università di Oviedo, per quelli che erano chiamati studi preparatori. Studiò latino, aritmetica e dottrina cristiana e nel  1871 ottenne la laurea in diritto civile e diritto canonico. In questi anni si svegliò anche la sua passione per il giornalismo.

Dopo gli studi all’università si trasferì a Madrid per il dottorato. Lì incontrò, Tuero, Palacio Valdés e Rubín. I primi tempi nella capitale non furono soddisfacenti per Leopoldo, ancora abituato alla terra asturiana. I rapporti col nuovo ambiente e con gruppi di intellettuali pronti a seguire le nuove tendenze cominciarono a far nascere dubbi sulla religione e sulle sue idee filosofiche.

Nel marzo del 1875, Antonio Sánchez Pérez fondò un periodico chiamato El Solfeo e Leopoldo Alas entrò a far parte della redazione col soprannome di Clarin . Era stato il direttore a volere che i suoi collaboratori usassero il nome di uno strumento musicale.  Sotto tale pseudonimo  Leopoldo scrisse critiche ironiche verso la classe politica.

Oltre al giornalismo, Clarín sentì la necessità di coltivare altri generi letterari e si dedicò alla stesura di racconti e di poesie che furono pubblicati sulla “Revista de Asturias”.

Il 1° luglio 1878 ottenne il titolo di dottore in diritto civile e canonico e si  presentò  al concorso per la cattedra vacante di economia politica e statistica nel quale risultò il vincitore. Ma il conte di Toreno Quieto de Llano, allora primo ministro, essendo stato in precedenza fatto segno da Clarin con versi satirici, assegnò la cattedra al secondo classificato. Alas replicò con una lettera di protesta.

Nel 1882 Alas fu più fortunato perché ottenne la cattedra di economia politica e statistica a Saragozza.

Il suo intenso lavoro di  insegnante  cominciò a minare il suo fisico. Ammalatosi di tubercolosi, male incurabile a quell’epoca, morì a Oviedo nel 1901.

Tra le sue opere sono da ricordare: i saggi  Solos de Clarín (1881) , La literatura en 1881 (1882), Sermón perdido (1885) , Nueva campaña (1887) , Ensayos y revistas (1892) , Palique (1894) .   I romanzi: La Regenta (1884-85) , Su único hijo (1890) . I romanzi brevi: Pipá, Doña BertaCuervo, Superchería. I racconti El Señor y lo demás son cuentos, Cuentos Morales, El gallo de Sócrates, Opere postume: Doctor Sutilis,.Boroña, Cuentos morales,  Cuervo,  De la Comisión,  Doble vía , Doctor Angelicus , Don Paco del empaque.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1996  (3036)2001  (3369)

 

 

 

AL-BAYATI ABD AL-WAHHAB

(Iran)

 

Nato a Bagdad il 19 dicembre 1926. Morto a Damasco il 3 agosto 1999.

Poeta iracheno. Fu un pioniere nel suo campo sfidando la  forma convenzionale della poesia precdedente.

E’ rimasto legato alle sue origini pastorali che ha sempre considerato come elemento principale della sua vita, sebbene abbia soggiornato a lungo a Londra, Mosca, Madrid e Bagdad, città presenti nella sua poesia.

Ha frequentato l'Università di Baghdad, ed è diventato un insegnante dopo la laurea conseguita al  Dar Al-Mu'allimin (Collegio dei Docenti) nel 1950, stesso anno in cui esce la sua prima raccolta di poesie, Mala'ika wa Shayatin ( Angeli e diavoli ). Oltre a insegnare nelle scuole pubbliche, al-Bayati anche curato la rivista cultural-popolare, “Al-Thaqafa A-Jadida” ( La nuova cultura ).

 Nel 1954 ha lasciato l'Iraq dopo essere stato licenziato dai suoi incarichi a causa delle sue opinioni politiche comuniste e della sua attività  anti-governativa. Si  trasferì a Damasco,  la sua attività lo spinse a viaggiare al Cairo, a Beirut e a molte  capitali occidentali. Sempre coinvolto negli affari del mondo, alcune delle poesie al-Bayati sono, infatti, indirizzate a figure internazionali come TS Eliot e Che Guevara.

 Prima del suo esilio, si è sposato, ma sua moglie e quattro figli sono menzionati solo di passaggio nelle poche  biografie disponibili, forse perché la famiglia rimase in Iraq dopo la sua partenza.

Dopo aver trascorso quattro anni in esilio nel  Libano, Siria ed Egitto, al-Bayyati tornò in Iraq nel 1958 dopo un colpo di Stato militare, durante il quale furono assassinati il principe ereditario Abdul Illah e suo nipote King Faisal. Il nuovo governo repubblicano gli offrì un posto al Ministero della Pubblica Istruzione, dopo di che è andato a Mosca come addetto culturale, in rappresentanza dell'ambasciata irachena. Al-Bayati rassegnò le dimissioni dall’incarico nel 1961, ma non tornò in Iraq subito. Ha continuato a vivere in Russia, insegnando presso l'Istituto asiatico e africano  dell'Accademia Sovietica delle Scienze . Rimase in Europa orientale, viaggiando spesso, e tornò brevemente in Iraq nel 1964. A metà degli anni 1970 Al-Bayati si spostò tra il Cairo, Parigi, Londra, Madrid, Jeddah e Delphi, senza mai avere una fissa, ma sempre tornando al Medio Oriente. La sua fu una vita travagliata a causa delle sue convinzioni politiche e delle sue scelte personali.Difficoltà che nel corso della sua vita divennero oggetto di gran parte della sua scrittura.

Morì in esilio a Damasco il 3 agosto 1999, apparentemente senza alcuna malattia diagnosticata in precedenza,

Opere: Abariq muhashshama, 1954, Risala ila Hazim Hikmet wa quas'aid ukhra, 1956, Al-Majd al-li Atfal wa al-Zaytun, 1956, Ash'ar fi al-manfa, 1957, Ishrun qasida min Berlin, 1959, Kalimat la tamut, 1960, Muhakama fi Nisabur, 1963, Al-Nar wa al-Kalimat, 1964, SIFR al-faqr wa al-Thawra, 1965, Alladhi ya'ti wa laya'ti, 1966, Al Mawt fi al Hayat, 1968, Tajribati al-shi'riyya, 1968, 'Ulyun al-kilab al-mayyita, 1969, Buka'iyya ila shams haziran wa al-murtaziqa, 1969, Al Kitaba al Teenager, 1970, Yawmiyyat siyasi muhtarif, 1970, Qasaid hubb 'ala bawwabat al-' alam al-sab, 1971, Sira dhatiyya li sariq al-Nar, 1974, Kitab al-Bahr, 1974, Qamar Shiraz, 1976, Mamlakat al-sunbula, 1979, Sawt al-sanawat al-daw'iyya, 1979, Bustan 'A'isha, 1989, Al-Bahr Ba'id, Asma'uh Yatanahhud (Il mare è lontano, lo sento Sospirando), 1998.

 

FILATELIA

IRAQ Anno 2011

 

  

 

Albee Edward Franklin

(USA)

 

Nato a Washington DC il 12 marzo 1928.

Scrittore e drammaturgo, introdusse nella drammaturgia americana le nuove tendenze drammatiche europee della seconda metà del XX secolo, e le concezioni del teatro dell’assurdo.

La sua opera più compiuta e nota è Who's afraid of Virginia Woolf? (1962), che gli meritò fama internazionale grazie al suo adattamento cinematografico del 1966.

Adottato a due settimane di vita, Albee viene consegnato al padre adottivo, Reed A. Albee, figlio di un magnate del  vaudeville. Col crescere, Edward acquista  una precoce familiarità col palcoscenico.

Lascia la casa paterna prima dei vent'anni e dirà in seguito, in un'intervista: "Loro non erano molto bravi a fare i genitori, ed io non ero molto bravo a fare il figlio". Frequenta la Rye Country Day School, quindi la Lawrenceville School, dalla quale viene espulso.

Nel 1943 si iscrive alla Valley Forge Military Academy a Wayne Pennsilvania, dove si diploma nel 1945 a diciassette anni. Prosegue gli studi alla Choate Rosemary Hall (1946) e al Trinity College di Harford, dal quale viene espulso nel 1947 per essersi rifiutato di assistere ai servizi religiosi obbligatori. Studente meno che diligente, in seguito dedicherà molto del suo tempo a promuovere il teatro universitario americano, come conferenziere nei campus e come docente all’Università di Houston.

Membro della Dramatist Guild Council, Albee ha ricevuto tre Premi Pulitzer per il teatro: nel 1967 per A Delicate Balance, nel 1975 per Seascape, nel 1994 per Three Tall Women. È stato anche insignito di uno speciale Tony Award alla carriera (2005), della medaglia d'oro per il teatro dall'American Academy and Institute of Arts and Letters (1980), del Kennedy Center Honors e della Medaglia nazionale delle Arti (1996).

Albee è il presidente della "Edward F. Albee Foundation", che sostiene il "William Flanagan Creative Persons Center", una colonia di scrittori ed artisti di Montauk, New York.

Altre opere: teatrali: The Zoo Story (1958),  The Death of Bessie Smith (1959), The Sandbox (1959),  Fam and Yam (1959),  The American Dream (1960),  The Ballad of the Sad Cafe (1963),  Tiny Alice (1964),  Malcolm (1965),  Everything in the Garden (1967),  Box e Quotations From Chairman Mao Tse-Tung (1968),  All Over (1971),  Listening (1975), Counting the Ways (1976),  The Lady From Dubuque (1977-79), The Man Who Had Three Arms (1981),  Finding the Sun (1982),  Marriage Play (1986-87),  The Lorca Play (1992), Fragments (1993),  The Play About the Baby (1996), The Goat or Who is Sylvia? (2000), Occupant (2001), Knock! Knock! Who's There!? (2003),  Peter & Jerry (2004),  Me Myself and I ( (2007). Stretching My Mind.  Saggio.

 

FILATELIA

SERBIA  Anno 2009  (284) (attore: recitò drammi di Albee)

 

 

 

Albert Marvin Hubert

(USA)

 

Nato il 22 gennaio 1924 a Philadelphia, Pennsylvania.  Morto a Mentone nel  1996.

Fu uno scrittore di romanzi di mistero, crimine,  avventura e produttore  di copioni cinematografici (tra cui  What's New, Pussy Cat?). Le suo opere uscirono spesso sotto pseudonimo come Albert Conroy, Ian McAlister, Nick Quarry e Tony Rome.

Ambientò i suoi romanzi in  Francia (dove visse per molti anni), a Miami, nel vecchio West.

Una serie di romanzi del mistero furono pubblicati sotto lo pseudonimo di  Tony Rome. Da due di essi furono ricavati film con protagonista Frank Sinatra: Tony Rome (1968) e Lady in cement (1969).

Altre opere:  The Pink Panther (1964), The Don is Dead (1972), The Dark Goddess (1978), Stone Angel and Back in the Real World (1986).

 

FILATELIA

GUINEA Anno 1998 (1205)

 
 

 

 

Alberti Leon Battista

(Italia)

 

Nato a Genova il 18 febbraio 1404.

Studiò a Padova e Bologna. Visse soprattutto a Roma e Firenze, prendendo gli ordini ecclesiastici e entrando al servizio dei papi Eugenio IV e Niccolò V come abbreviatore presso la cancelleria papale, un ufficio che gli permise di viaggiare per l'Europa alla ricerca di testi antichi. Espose le sue idee sull'architettura nei dieci libri de L'architettura (De re aedificatoria, 1450) e nelle sue realizzazioni architettoniche: il Tempio Malatestiano a Rimini, il Palazzo Rucellai a Firenze ecc. Esse influenzarono profondamente l'architettura e l'urbanistica del XV e del XVI secolo. Leon Battista fu un umanista di larghissima cultura: fu scultore, musico, si interessò di filosofia, matematica, ottica. Scrisse di questioni grammaticali: Piccola grammatica vaticana la prima grammatica volgare.

In latino scrisse la commedia giovanile Philodoxeos, che inizialmente attribuì a un antico commediografo, rivendicandone poi la paternità; I dialoghi Intercenali (1440) in cui affrontò  con spirito ironico i temi morali a lui più congeniali; un romanzo satirico Momus o Il principe (1443-1450), ripreso da Luciano, incentrato sull'analisi critica del potere politico e sui grandi ideali umani.

In volgare scrisse sonetti di corrispondenza con Burchiello; elegie e egloghe; i dialoghi Deifira e Ecatonfilea, nei quali  traspare un misogenismo di fondo. Interessanti anche i trattati Della famiglia (1433- 1441) in quattro libri, e De iciarchia (1468) in tre libri.

Alberti, consapevole del rigore formale del latino e del suo prestigio culturale, ma anche del carattere anacronistico dell'uso di quella lingua, cercò di valorizzare il volgare adeguandolo alle esigenze della nuova cultura. Riscrisse in italiano il trattato La pittura (De pictura, 1435), e fu lui a promuovere il certame coronario del 1441. (da Enc. Le Garzantine)

 

FILATELIA

ITALIA Anno 1972  (1118)

 

 

ALBERTI RAFAEL

(Spagna)

 

Nato a  El Puerto de Santa María il 16 dicembre 1902. Morto a  Cadice il 28 ottobre  1999.

Passò un'infanzia tranquilla e nel 1917 si trasferì a Madrid dove cominciò a interessarsi di pittura. Nel 1922 i suoi lavori vennero esposti nell'ateneo di Madrid. Poco dopo entrò in contatto con gli artisti e gli scrittori nella Residencia de Estudiantes, quelli che saranno in seguito i protagonisti della Generazione del 27.

Andaluso come Garcia Lorca, avvertì anch’egli nella sua poesia l’influenza della leggiadria  e della grazia di J.R.Jimenez. Nel 1924, costretto a vivere nella sierra (Guadarrama y Rute) a causa di una malattia alle vie respiratorie, pubblicò la raccolta di poesie Marinero en tierra (1925), che vinse il "Premio nacional de Literatura".

Nel 1927 partecipò alle celebrazioni per la morte di Góngora in omaggio al quale pubblicò "Cal y Canto". Nel 1928 compose "Sobre los ángeles" in seguito ad una profonda crisi personale, poi "Sermones y moradas" e "El hombre deshabitado".

Una nuova fase iniziò con l'avvento della Repubblica. Nel 1931 entrò nel Partido Comunista de España (PCE), con la sua compagna Maria Teresa León fondò la rivista rivoluzionaria "Octubre" e partecipò alla lotta contro il fascismo. Nel 1939, dopo la sconfitta repubblicana, si rifugiò in Francia, poi in Argentina quindi in Italia a Roma presso Trastevere (1963).

Nel suo lungo soggiorno romano, trascorso con la sua compagna Maria Teresa, il poeta frequentò assiduamente i circoli intellettuali progressisti, che lo accolsero, oltre che per il suo indubbio valore poetico, anche per la sua qualità di democratico in esilio da un regime dittatoriale. In quel periodo, 1963-1976, ebbe un lungo sodalizio culturale con la poetessa italiana, ispanista, Elena Clementelli, e si legò ad un gruppo di critici letterari romani, tra cui Walter Mauro e Luigi Silori. Non rari furono i suoi incontri con il gruppo musicale cileno Inti Illimani, che musicò anche alcuni testi di Alberti, accomunati al poeta dalla condizione di esiliati e che sono stati per anni ospitati dal comune di Genzano.

Rientrò in Spagna nel 1977 solo dopo la morte di Francisco Franco e ottenne il Premio Cervantes.

Opere:  Sugli angeli (1929), Il poeta nella strada (1935), Ritorno dalla vita lontana (1952), Poemi scenici (1962), Roma, pericolo per i viandanti (1968), Poesie dell'esilio e dell'attesa. 1935-75 (1976) .  Raccolse le sue memorie nei due volumi  L’albereto perduto (1959 e 1987) .   

 

FILATELIA

SPAGNA Anno 2001  (3351)

 

 

ALCEO

(Grecia)

 

Nato a Metilene nel  sec. VII o VI a.C.

Nacque da una famiglia aristocratica ma, implicato nelle lotte politiche della sua città.condusse una vita agitata e errante.

Combatté contro i tiranni Melancro e Mirsilo e fu costretto ad andare in esilio. Tornato in patria combatté contro gli Ateniesi per il possesso di Sigeo  (Triade), ma, come Archiloco, “gettò via lo scudo” per aver salva la vita.

Quando salì al potere il buon tiranno Pittaco (uno dei Sette Sapienti) riprese la via dell’esilio. Fatto prigioniero, fu da quello generosamente perdonato.

Scrisse: Canti rivoluzionari pieni di passioni politiche e guerresche. Dell’opera sono rimasti solo frammenti,  Scrisse pure Canti conviviali e Canti erotici.

 

FILATELIA

CAMBOGIA  Anno 1983  (392)AIMAN  Anno 1972  (Mic 1887)

 
 

 

ALCEU AMOROSO LIMA

(Brasile)

 

Nato a Petropolis l’11 dicembre del 1893. Morto a Rio de Janeiro il 14 agosto 1983.

Scrittore, giornalista e attivista, adottò  nel 1919 lo pseudonimo de Tristão Ataíde e scrisse sotto quel nome. Nel 1928 si convertì al cattolicesimo e alla fine divenne il capo dell’Azione Cattolica in Brasile. Anche se inizialmente aveva una certa simpatia per il raggiungimento di taluni obiettivi di integralismo brasiliano è diventato un avversario forte dell’autoritarismo e del fascismo in particolare. Fu un convinto sostenitore della libertà di stampa durante il periodo della dittatura militare.

Opere: • Estudos - Segunda série (1927),  Política (1932),  Idade, sexo e tempo (1938),  Elementos de Ação católica (1938),  Mitos de Nosso tempo (1943),  O Problema do trabalho (1946),  Meditações sobre o mundo interior (1953),  O existencialismo e Outros mitos de Nosso tempo (1951),  O gigantismo Economico (1962),  O humanismo ameaçado (1965),  Direitos O homem do Homem eo sem Direitos (1975),  Revolução Suicida (1977),  Tudo é misterio (1983).

 

FILATELIA

BRASILE  Anno  1993

 

 

ALCOTT LOUISE MAY  

(U.S.A.)

 

Il padre Amos Bronson Alcott, educatore, filosofo e poeta, introdusse nel sistema educativo

americano nuovi metodi, ispirandosi a Pestalozzi  e ancor più al sistema socratico della conoscenza e dell’analisi. Aveva aperto una scuola a Fruitslands, ma la scuola da lui fondata non fu pari alle sue aspettative e per l’ostilità generale dovette essere chiusa.  Radiato dall’insegnamento per aver messo nella stessa classe bambini bianchi e di colore, dovette cercarsi un altro lavoro.

In questo clima educativo nasce nel 1832 a Germantown in Pennsylvania la secondogenita, Louisa May Alcott.

Louisa viene educata dal padre e da David Thoreau a Concord (Massachussets) e altri suoi insegnanti furono anche R.W.Emerson e Theodore Parker. La sua aspirazione è quella di diventare attrice e comincia con lo scrivere alcune commedie, una delle quali fu accettata dal Boston Theatre ma non fu mai rappresentata. Dopo il fallimento della scuola aperta dal padre, lei e le sorelle dovettero adattarsi ad accettare umili lavori per aiutare la famiglia.

La carriera letteraria della Alcott inizia precocemente con  la stesura di racconti che invia a varie redazioni di riviste con la speranza di una pubblicazione. La rivista “Atlantic Monthly” è la prima a riconoscerne la capacità letteraria.

Dopo la pubblicazione di alcune novelle, riesce a far stampare il suo primo romanzo Favole di fiori

Durante la guerra civile presta servizio in qualità di infermiera nell’Union Hospital di Georgetown e l’ esperienza  acquisita costituisce il nucleo dell’opera Moods (1865), in cui la scrittrice rievoca fatti ed episodi di quel periodo.  Il romanzo viene apprezzato da Henry James; ma la notorietà giunge più tardi,  dopo un viaggio in Europa come dama di compagnia di una zia.

Dietro la spinta dell’editore T. Nyles la Alcott assume la direzione di “Merry Museum”, una rivista per bambini e comincia a scrivere un soggetto tutto al femminile, leggero, ma apprezzabile dal pubblico. Nascono le  Piccole donne (1868), un romanzo indirettamente autobiografico  in cui si raccontano le vicende familiari ed educative di una tipica famiglia borghese. Dopo l’ottima accoglienza da parte dei lettori, la scrittrice continua sullo stesso argomento con  Piccole donne crescono (1869), Piccoli uomini (1871), I figli di Jo (1886).

Con il suo lavoro di scrittrice e i guadagni che ne seguono, sopperisce ai bisogni della famiglia, aiutando le sorelle Ann,  May e i genitori. Una terza sorella, Beth, era morta di scarlattina così come uno dei personaggi delle sue Piccole donne.

Tra le altre opere emergono, anche se non all’altezza di Piccole donne. i romanzi Il sacchetto degli stracci di zia Jo (1828), Le buone mogli (1840), La donna di marmo (1865), Rosa in fiore (1875), Otto cugini (1875), Sotto i lillà (1878), Jack e Jill, Una ragazza fuori moda, Polly.

La Alcott non si sposò. Morì a Boston nel 1888.

I suoi romanzi sono sopravvissuti nell’immaginario giovanile sino ai tempi nostri per la freschezza delle idee e per i buoni sentimenti profusi a piene mani.  La Alcott non si propone di divertire i lettori ma di persegure l’intento di dare quegli ammaestramenti morali in lei inculcati in gioventù dal padre e dagli altri suoi  insegnanti.           

 Opere. Piccole donne  La storia abbraccia l’arco di un anno, da un Natale all’altro, e narra le vicende della famiglia March durante la Guerra di secessione, della quale però si avverte solo un accenno lontano. Il padre è volontario come cappellano, la madre lavora in una società di assistenza dei soldati e le quattro figlie devono affrontare la vita quotidiana da sole. Meg fa l’istitutrice, Jo, la più irrequieta, amante della lettura, accudisce una vecchia zia ricca e brontolona. Le minori vanno a scuola, l’una appassionata di musica e la più piccola di pittura. La venuta di Laurie, il nipote di un ricco vicino di casa, viene a movimentare la loro vita. Jo fa amicizia con lui, mentre Meg viene corteggiata dal precettore del ragazzo. Le ragazze March, nonostante i sacrifici, riescono a cavarsela, anche se sono tutte rattristate dalla malattia di Beth, colpita da una grave forma di scarlattina. Jo tra tutte è la più forte anche perché si accorge che la sua adolescenza sta giungendo al termine. Il romanzo ebbe fortuna e fu seguito da Piccole donne crescono, Piccoli uomini, Buone mogli in cui la saga della famiglia March prosegue. Meg sposa John Brooke, Beth muore,  Jo sposa un professore di tedesco e Laurie finirà per sposare Amy.

L’opera ebbe diverse edizioni cinematografiche: quella di G.Cukor del 1933 e le successive di G.Armstrong (1944) e  di Mervyn Le Roy (1949).

La RAI TV  mandò in onda nel 1955 una versione a puntate, diretta da A.G.Majano.

 

FILATELIA 

USA  1940  (416) 1993  (2199)

 

 

 

Aldiss Brian Wilson

(Inghilterra)

 

Nato a East Dereham il 18 agosto 1925.

Scrittore di narrativa e fantascienza, si arruolò nel 1943 nel reggimento Royal Signals  partecipò ad alcune azioni in Birmania che in seguito gli ispirarono il romanzo Hothouse e successivamente i due volumi su Horatio Stubbs.

Dopo la seconda guerra mondiale lavorò come libraio a Oxford.

Oltre ai racconti brevi di fantascienza per varie riviste, egli scrisse in quel periodo una serie di novelle sulle vicende di un immaginario negozio di libri che attrassero l’attenzione di Charles Monteith, della casa editrice Faber and Faber. Da ciò nacque il primo libro di Aldiss: The Brightfount Diaries (1955).

Nel 1955, il giornale “The Observer” lanciò un concorso per racconti ambientati nell’anno 2500 che Aldiss vinse con una storia dal titolo “Not For An Age”.

I successi ottenuti e i guadagni gli permisero di rinunciare al lavoro in  libreria e di diventare uno scrittore a tempo pieno. Nel 1958  fu votato dalla World Science Fiction Association come  “Nuovo autore più promettente” e nel 1960 fu  eletto presidente della British Science Fiction Association. Attorno al 1964 lui e il suo collaboratore di lunga data Harry Harrison fondarono il primo giornale di critica per la letteratura fantascientifica, Science Fiction Horizons, che ebbe vita breve.

Oltre che come autore, Aldiss ebbe grande successo anche come antologista. Negli anni ’70 Aldiss realizzò per la Faber diverse collezioni di fantascienza classica che ebbero largo successo: Space Opera , Space Odysseys, Galactic Empires, Evil Earths, e Perilous Planets. Sempre di questo periodo è il volume di grande formato Science Fiction Art, una selezione di illustrazioni tratte da riviste e pulp magazine.

Infine si ricorda la serie di antologie The Year’s Best Science Fiction (1968-1976?).

Nel 2005 gli è stato conferito dalla Regina Elisabetta II il titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per meriti letterari.

 

FILATELIA

GUINEA  Anno 2008  (Mic. 5492)

 

 

 ALECSANDRI VASILE

(Romania)

 

Nato a Bacåu il 14 giugno 1821. Morto a Mircesti il 22 agosto 1890.

Di famiglia aristocratica, figlio di un ricco boiaro, ricevette un’ottima educazione senza però raggiungere la laurea. Fu tra i maggiori protagonisti del suo tempo. Partecipò alla rivoluzione del 1848 e trascorse un anno esule a Parigi dove fondò con Balcescu la rivista “La futura Romania”.

Nel 1859  rifiutò  il Principato della Moldavia e si recò in occidente, passando per Torino dove si incontrò con Cavour col quale discusse la sua idea dell’unificazione dei Principati Rumeni. Si ritirò dalla vita politica dopo la caduta  di Alessandro Cuza nel 1866.

Nel 1878 vinse il concorso Felibre a Montpellier con Il canto della gente latina. Nel 1840 esordì come narratore con la novella La fioraia di Firenze, pubblicata sulla rivista “Dacia letteraria”, e come poeta con alcuni testi di sapore romantico.  Di fattura romantica è  pure Canti e mughetti (1853) in cui  Alecsandri ripercorre la sua storia d’amore con Elena Negri.  Con la raccolta Pastelli (1868-69) aprì la poesia rumena  a prospettive paesaggistiche di tipo parnassiano.

Dopo il primo soggiorno in terra francese, ritornato a Jasi,  cominciò ad occuparsi di teatro, scrivendo alcune commedie, per lo più adattate da Molière e da Scribe. Uno dei suoi primi drammi di impronta e contenuto romeno è Il principe Despot. Seguirono altri cinquanta drammi tutti legati a problemi politico-sociali del suo tempo e del suo paese.

La fama, comunque, non gli derivò dal teatro, ma dalla poesia e dalla scoperta della poesia  orale romena che culminò con la pubblicazione di Poezii populare. Balade (1852-53), che, tradotta in altre lingue, valse a far conoscere il patrimonio poetico e la tradizione del popolo romeno, tanto che lo storico Michelet scrisse che il popolo che aveva creato la ballata Miorjta meritava di avere il diritto all’autodeterminazione.

Altre opere: Le perle (1863), una raccolta di poesie storiche;  Nostri soldati (1877) in cui cantò le vicende rumene nella guerra di indipendenza, Leggende storiche, che trae ispirazione dalle Leggende dei secoli di Victor Hugo.

 

FILATELIA

MOLDAVIA  1996 (181), ROMANIA Anno 1948 (1037),  1952 (1256), 1958 (1569),  1965 (2166), 1968  (2339), 1973 (fog. 106), 1977 (128) 1983(3434)2008  (Mic.6319).

 



 

 

 

Aleeg Bari Ghulam

(Pakistan)

 

Nato a Klannore, Distretto Gurdaspur,  India nel 1907. Morto il 10 dicembre del 1949 a Faisalabad.

Ricevette la sua prima educazione a Faisalabad e poi trascorse alcuni anni presso l’Università di Alighar. Dotato di  creatività e originalità, amante del suo paese, intelligente, ritenne subito di doversi impegnare a favore della sua terra in una società allora di tipo feudale, turbata da questioni coloniali e sottoposta ad oppressione, tirannia, povertà e sfruttamento. Non avendo la possibilità né i mezzi per pubblicare le sue idee vagò a lungo attraverso il paese alla ricerca di un giornale su cui potesse esprimere le sue idee.

I genitori lo esortarono a trovare un lavoro stabile, ma egli si ribellò sempre. Per qualche tempo insegnò in una scuola a Faisalabad, lavorò saltuariamente a Lahore, Amritsar Rangoon.

Era attratto dal comunismo, perché si opponeva all'imperialismo ed era a favore delle masse operaie.

Scrisse 13 libri principalmente sulla storia, sul comunismo e sull'Islam: Hai Taarikh Kia (Qual è la storia), Taarikh Ka Mutaalia (Lo studio della storia), Inqilaab-i-Francia (La rivoluzione francese) sono i suoi lavori storici più importanti. È diventato famoso per la presentazione della storia nella sua vera prospettiva.. Tutti i libri di storia scritta durante il dominio della East India Company fanno di lui un tedoforo di civiltà, di pace e di prosperità.

I suoi scritti hanno spianato la strada per progressive conquiste nel campo della letteratura e del giornalismo ed hanno esercitato un notevole impatto sui suoi contemporanei. Ha introdotto una nuova tendenza nell’analizzare gli eventi in un modo razionale e logico.

 

FILATELIA

PAKISTAN  Anno 1999  (1006)

 

 

Alegría Bazan Ciro MaNUEL

(Perù)

 

Nato  ad Hacienda Quilca, Huamachuco il 4 novembre 1909. Morto a Lima il 17 febbraio 1967.

Nel 1930 Alegría si unì al movimento Aprista, dedicato a riforme sociali e a migliorare le condizioni di vita delle popolazioni indigene peruviane. Per la militanza in questo movimento fu incarcerato e in seguito visse in esilio in Cile e negli Stati Uniti fino al 1948.

In seguito frequentó l'Università del Puerto Rico, e scrisse sulla Rivoluzione Cubana mentre si trovava a Cuba. 

Abbandonato  l'Aprismo e si uní al partito di Azione popolare, del presidente Fernando Belaùnde Terry, per il quale fu eletto deputato nel  1963. Nello stesso periodo entró nella Academia Peruana de La Lengua e nel 1960 assunse l'incarico di presidente della Asociación Nacional de Escritores y Artistas peruviana.

Morí a Lima nel  1967.

Opere: La serpente de oro (1935), Los Perros Hambrientos (1939),  El mundo e ancho y ajeno (1942), Duelo de Caballeros (1962), Panki y el guerriero (1968), Ofrenda de pietra (1969), Lazaro (1972),  Siete cuentos quiromanticos (1978), El sol de los jaguares (1979, El dilema de Krause (1979).

 

FILATELIA

PERUAnno  2009 (1823).

 

 

ALEICHEM SHALOM

(Ucraina)

 

Nato a Perejaslav nel 1859. Morto a New York nel 1916.

Il suo vero nome era Shalom Rabinoviyz, ed è considerato tra i fondatori della letteratura jiddish moderna.

Dopo il cheder, la tradizionale scuola ebraica, frequentò il ginnasio russo e iniziò a pubblicare i primi racconti in ebraico e in jiddish su varie riviste.

Fu per breve tempo rabbino, poi commerciante sfortunato finché il fallimento economico del 1890 lo indusse ad occuparsi soltanto di letteratura

Nel 1906 lasciò la Russia e si stabilì a New York, ma prima viaggiò a lungo in diversi paesi europei.

Shalom è un autore molteplice, dotato di una immaginazione sbrigliata che lo pone ai livelli di Charles Dickens o di Mark Twain.

Nel 1892 uscì la prima serie di racconti intitolati Menakhem Mendl, dal nome del protagonista, serie proseguita fino al 1913. Nel 1894 uscì la prima serie di Tewjé il lattaio, proseguita fino al 1916. In questi racconti, costruiti secondo la tecnica del monologo e del racconto epistolare, Aleichem fonde in  una geniale invenzione linguistica umorismo, tragicità, tenerezza e demistificazione della realtà.

Kiev, la città dei traffici e dei commerci, diventa la comica e bislacca Jehupez. Dalla prospettiva ingenua di Menachen Mendl, l’eroe travolto dalla speculazione in borsa ma indistruttibile nel suo candore, il meccanismo della società modena appare come una girandola assurda e insensata.

Allievo ideale di Dickens, Sterne, Cervantes, Aleichem crea la figura di Tewjé, l’arguto e savio lattaio, un personaggio immortale della letteratura mondiale, un don Chisciotte che ha dentro di sé anche il proprio Sancho Pancia. La sua odissea è quella dell’individuo contemporaneo, simboleggiato dall’ebreo, il quale nelle sue sconfitte conserva, pur senza illudersi, la capacità di amare e di ridere, di dominare stoicamente il dolore e di godere gli attimi di gioia.

 

FILATELIA

ANTIGUA  Anno 1997 (2129), GAMBIA  Anno 2001  (3414), ISRAELE Anno 1959  (150)NEVIS Anno 1998 (1137), URSS  Anno 1959 (2148), ROMANIA  Anno 1959  (1619), RUSSIA  Anno 2010  (Mic 1658), UCRAINA Anno 2009 (934)

        

   

 

 

ALEIXANDRE VICENTE

(Spagna)

 

Nato a Siviglia il 26 aprile del 1898. Morto a Madrid il 13 dicembre del 1984.

Trascorse l’infanzia a Malaga e in seguito si trasferì con la famiglia a Madrid dove studiò diritto ed economia. Spronato da un amico si accostò alla poesia di Rubén Dario, la cui opera lo spinse verso più ampi studi letterari.

Terminata l’università si diede all’insegnamento e occupò una cattedra di tecnica commerciale. Ma l’abbandonò presto per lavorare presso una compagnia ferroviaria.

Purtroppo, a causa di una nefrite, fu costretto ad lasciare il lavoro e a trascorrere a Miraflores de la Sierra un lungo periodo di riposo durante il quale si accostò alla poesia di San Juan de la Cruz e a quella di Gongora e di Becquer.

Nel 1926 pubblicò le prime liriche sulla “Rivista di Occidente”e l’anno successivo scrisse anche sulla rivista “Versi e prosa” il suo omaggio al poeta Gongora.

Ritornò a Madrid e la sua casa divenne un cenacolo di scrittori e intellettuali. Al 1932 risale la pubblicazione dell’opera Spade come labbra, ma deve interrompere l’attività a causa di un intervento chirurgico ad un rene.

Nel 1935 ottenne il Premio Nazionale di Letteratura.

Non potendo partecipare attivamente alla Guerra civile, collaborò con i suoi scritti sulla rivista ”L’Ora di Spagna”.

Nel 1949 entrò a far parte dell’Accademia Spagnola e nel 1977 venne insignito del Premio Nobel.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1977 (2427) MALDIVE  2001  (BF. 482)

 

 

 

ALEMAN MATEO

(Spagna)

 

Nato a Sevilla nel 1547. Morto a Ciudad de Mexico nel 1614 ca.

Di origine ebraica e di buona formazione umanistica, fu costretto a vivere a lungo con modeste mansioni di esattore e contabile, prima a Siviglia dove, nel 1580, fu anche imprigionato per debiti.

Si trasferì in seguito a Madrid per svolgere le stesse mansioni e dove, nel 1594 fu nuovamente imprigionato per irregolarità Amministrative.

Ritornato a Siviglia vi rimase fino al 1608 e poi partì alla volta del Messico.

Divenne famoso in campo letterario per l’opera Vita del picaro Guzman de Alfarache (1999). Nel 1604 a Lisbona una seconda parte dell’opera venne pubblicata col titolo di Vendetta della vita umana.  L’opera fu assai nota e si diffuse tanto che nel 1615 aveva già avuto una trentina di edizioni. In Italia fu tradotta col titolo di La vita di un furfante.

Si tratta di un romanzo picaresco il cui protagonista, figlio di un mercante ladro genovese, passa di avventura in avventura attraverso città italiane, francesi e spagnole, affrontando i più disparati mestieri, cambiando stato sociale (cavaliere, sguattero, seduttore, ruffiano, servitore di potenti, sacerdote). L’opera venne accostata ad un'altra, altrettanto nota, Lazarillo de Tormes.

Scrisse anche opere minori tra cui una biografia del frate Garcia Gierra, il vescovo al cui seguito Aleman si recò in Messico, e una traduzione di opere di Orazio.

 

 FILATELIA

SPAGNA  Anno 1948  (778)

 

 

Alemayehu Haddis

(Etiopia)

 

Nato nel 1909. Morto nel 2003.

Durante tutta la sua carriera artistica ha svolto un’attività proteiforme, offrendo il suo contributo in diverse discipline.

In primo luogo, fu senza dubbio il più talentuoso romanziere etiope amato e ammirato sino ad oggi nella narrativa del suo paese.

Tra le sue opere, il romanzo del 1968 - Fiqr meqabir iske ('Amore verso il Grave') - che è l'equivalente etiope di Romeo & Juliet è di gran lunga il più discusso e ammirato romanzo etiope.. E 'stato inserito tra i migliori libri sul “New York Times”.

L’altra faccia - quella politico-sociale - di  Haddis Alemayehu è il suo amore per la patria e lo spirito di patriota speso in difesa del suo paese durante l'invasione delle truppe dell’Italia fascista nel 1930. Catturato dagli italiani, fu tenuto in cattività per sette anni in Italia. Tornò nell’Etiopia indipendente nel 1944.

Il giovane Haddis Alemayehu – oltre alla sua fama di romanziere e patriota - fu un insegnante appassionato che ha creduto nel potere dell'educazione.

Haddis servì il suo paese come un ministro degli Esteri negli anni 1960-61, sotto il governo dell'imperatore Haile Selassie. Era un uomo altruista dignitoso che difese il suo Paese tutelandone gli interessi, attraverso la diplomazia, e che si dedicò all’educazione dei giovani, incitando i più dotati ad esprimere le loro idee attraverso i diversi generi letterari.

Per la sua attività e le opere ricevette il Mercurio d'Oro speciale, il premio Hailé Selassié, il dottorato onorario di laurea dall’Università di  Addis Abeba.

Morì il 6 dicembre 2003 all'età di 94 anni e fu sepolto il 7 dicembre 2003 presso la Cattedrale della Trinità di Addis Abeba.

 

FILATELIA

ETIOPIA  Anno  2010 (Mic 1878)

 

 

ALENÇAR JOSÈ MARTINIANO de

(Brasile)

 

Nacque il 1° gennaio 1828 a Alagadiço Novo, oggi Messejana, Stato di Cearà. Morto nel nel 1877

Narratore, commediografo, poeta, giornalista, politico, giurista, critico. Con tante attività non poteva non far uso di pseudonimi ne ne usò parecchi: Al, Senuio, Erasmo, Ig.

Studiò avvocatura a San Paolo e divenne avvocato nel 1851.

A partire dal 1854 cominciò a collaborare a diverse testate di giornali e alle riviste “Correio Mercantil” e “Diario del Trio”, su cui pubblicò novelle.

I suoi prim romanzi e in particolar modo le Cartas (1856), lo fecero conoscere al grande pubblico in quanto affrontò in chiave critica il poema di Gançalvo  de Magailhaes A Confederaçao dos Tamoios, sostenendo che l’autore aveva dato una falsa visione dell’indio e accusandolo di non aver puntato sulla creazione di una nuova poesia legata alla terra brasiliana e ai suoi antichi abitanti.

Nominato governatore di Cearà, indirizzò all’imperatore Pedro II una serie di Cartas de Erasmo (1865-67) in cui analizzava la difficile situazione brasiliana.  Divenuto Ministro della Giustizia (1868-70) per la poca stima dimostratagli dall’imperatore, abbandonò la carica e si ritirò dalla politica attiva.

Riprese l’attività letteraria con l’intento di contribuire nel suo paese allo sviluppo del romanzo.

Profondo conoscitore delle opere di Hugo, Sand, Cooper, ne trasse ispirazione per il lancio di un ciclo di romanzi-poema di impostazione lirica a carattere storico-leggendario in cui affrontava la tematica dell’indianismo, il periodo della colonizzazione e della formazione della nuova civiltà. 

Nacquero così i capolavori L’indio Guarany (1859) – da cui A. Scalvini trasse il libretto per l’opera Guarany con musica di Carlo Gomez -, Iracema (1865), considerata la  sua opera migliore, Ubirajara (1874), dove vengono esaltati gli indios. 

Il mito della terra che attira i coloni affiora, invece, in A minas de prata (1862-63), Lo scarabocchio (1872), Alfarrabios, O nermitàa de gloria (1877), A guerra dos Mascates (1873).

Nella prefazione del Sonhos d’ouro (1895) precisava la sua intenzione di mettere in risalto le tradizioni brasiliane, esaminando l’impoverimento delle stesse provocato dalle influenze esterne, l’eccessiva struttura patriarcale della famiglia, la condizione della donna che aspirava ad una maggiore libertà sentimentale.

L’amore è il tema centrale dei romanzi e delle novelle a sfondo storico-sociale: A viuvinha, Cinco minutos (1858), La lucciola (1862), La diva (1964),  A pata de gazela (1870), Senhora (1875), Encarnaçao (1877).

Alcuni romanzi sono di carattere regionalista: in essi Alençar metteva in evidenza il contrasto tra la popolazione cittadina e quella della province che sapevano mantenere intatto lo spirito delle antiche tradizioni. Appartengono a questa visione Il gaucho (1870), O tronco de Ipé (1871), O sertanejo (1876).

Alençar si occupò pure di teatro scrivendo sette commedie in cui arricchiva i temi trattati nei romanzi con una introspezione  psicologica dei personaggi.

La sua opera contribuì ad arricchire il lessico, la lingua letteraria e la sintassi della lingua brasiliana, traendo spunto anche dai linguaggi indigeni, un processo che servì a formare una lingua e uno stile prettamente brasiliani.

Morì a Tijuca, Cearà, il 12 dicembre del 1877.

 

OPERE

Iracema.  Poema in prosa lirica. Racconta la storia d’amore e di morte di Iracema, una giovane indiana che si innamora di un bianco, al tempo della conquista portoghese. L’india abbandona la tribù e lo segue. Viene osteggiata dai suoi.  Iracema, pur sapendo che con il suo atto tronca ogni legame col suo popolo e che non potrà più a tornare a convivere con la tribù, è disposta a soffrire pur di essere felice e morirà per il suo amore. Il poema, per la ricchezza di sentimenti e per la musicalità con cui è narrato, fa pensare alle opere di Chateaubriand.

Guarany.  L’azione si svolge nel 1560, l’epoca della turbolenta conquista portoghese e mette in evidenza i contrasti tra due popoli orgogliosi, i sentimenti, le passioni, gli odi.  Cecilia, figlia di un governatore portoghese, è segretamente amata da Pery, il capo di una tribù Guarany. Questi la segue e vigila su di lei. La difende e la salva da un complotto di avventurieri. Costoro, in combutta col capo della tribù degli Almoré, gli aprono le porte della fortezza per permettergli di metterla a ferro e a fuoco, di uccidere il governatore e di rapire sua figlia.

Nell’opera musicata da Carlo Gomez, su libretto di Antonio Scalvini, la vicenda si conclude con Don Antonio, il governatore, che fa saltare la fortezza con tutti i nemici, mentre lontano, su una collina, il Guarany indica il cielo a Cecilia che, inginocchiata, piange.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1965 (778), 1977  (1280), 1986 (1797)

     
 

 

 

ALEXANDRESCU GRIGORE

(Romania)

 

Nasce nel 1812 a Tirgoviste, una antica città valacca, patria di Michele il Prode e di Heliade. Muore a Bucarest nel 1885.

Da ufficiale, nel 1840, prende parte al complotto contro il principe Ghica e simpatizza con i rivoluzionari nel 1848. In seguito ottiene alte cariche amministrative, ma una malattia mentale lo colpisce negli ultimi anni di vita.

Sotto l’influsso del romanticismo, negli anni 1832,1838,1842 scrive raccolte di Poesie, in cui affiora una malinconia di maniera, tranne che nell’opera L’ombra di Mircea e Cozia. Più originalità si trova  nella raccolta Ricordi e impressioni e in Epistole e favole (1847).

Alexandrescu è conosciuto come favolista  e arguto censore della vita pubblica, dove spesso usò perifrasi che ricordano  La Fontaine.

 

FILATELIA 

ROMANIA  1960  (1667),   1965 1985  (3556)

   

 

 

ALFIERI VITTORIO conte

(Italia)

 

Nacque ad Asti il 16 gennaio 1794. Morì a Firenze l’8 ottobre 1803.

Nato in una ricca e nobile famiglia, dopo insoddisfacenti studi presso l’Accademia militare di Torino, dalla quale uscì col grado di portinsegna nel 1766, fu inviato nel reggimento provinciale di Asti dove rimase per cinque anni (1767-72). Cominciò poi a viaggiare ininterrottamente per l’Europa. Accanto ai viaggi si pongono i primi amori: all’Aja per una signora olandese, a causa della quale tenta il suicidio; a Londra con Penelope Pitt, con il cui marito dovette battersi a duello. Da quei viaggi e da quegli amori ne uscì inappagato e irrequieto, situazione tipica in cui si configura conflitto romantico tra realtà e immaginazione. 

Parigi lo deluse; Berlino gli sembrò una caserma prussiana; a Pietroburgo rifiutò di ossequiare la zarina Caterina II; a Vienna evitò di frequentare Metastasio. Bramava l’infinito e si placò solo davanti alle plaghe desolate della Scandinavia o davanti al mare della Spagna e di Marsiglia.

Al termine dei viaggi si tuffò in una vita dissipata e si abbandonò a nuovi amori. Fu proprio assistendo una sua compagna caduta in malattia che concepì la tragedia Antonio e Cleopatra (1775). Fu l’apertura verso la sua produzione teatrale tragica e verso la vocazione di poeta..

Alfieri si sottopose ad un severo apprendistato rivolto a colmare le lacune della sua cultura scolastica. Iniziò lo studio sistematico dei classici e del latino e, secondo l’uso dei letterati piemontesi prese l’abitudine a parlare e a scrivere in francese. Per impadronirsi della tradizione letteraria italiana si stabilì in Toscana.

La rottura col Piemonte diventò in seguito definitiva quando donò i suoi beni alla sorella in cambio di un vitalizio annuale. Lo scrittore veniva così a rompere i suoi legami col sovrano piemontese cui era costretto a richiedere la licenza per  pubblicare le sue opere anche fuori dei confini.

Alfieri rimase in Toscana per sempre, tranne sporadici viaggi a Parigi, a Roma, in Alsazia, e visse avendo al fianco la sua compagna, la duchessa d’Albany, moglie separata ufficialmente dall’anziano Charles Edward Stuart, pretendente alla corona inglese.

Nel periodo trascorso a Parigi, Alfieri fu spettatore dapprima entusiasta e poi deluso della Rivoluzione. Il periodo del  Terrore lo costrinse a ritornare in Toscana nel 1892. E qui rimase in un chiuso e solitario distacco dagli uomini e dalle cose del suo tempo.

Tra le sue opere principali Della tirannide (1777) e  Del Principe e delle lettere  (1778-86).  La sua originalità è però presente nelle tragedie.  Escludendo Antonio e Cleopatra, da lui in seguito rifiutata, la prima è Filippo (1775-76). Seguono l’Antigone (1776-77), Oreste (1776-78), Virginia (1777-78), Timoleone (1779-81),  Saul (1782),  Mirra (1784-87).

Una sorta di ideale introduzione alla tragedie è l’opera Vita, la cui stesura fu iniziata nel 1790 e protratta fino alla morte.

Accanto alla Vita, opera autobiografia in prosa, possiamo accostare le Rime (1789), una specie di autobiografia in poesia.

Iniziò dopo il 1786 a riordinare le Rime (1789); una seconda parte venne aggiunta postuma nel 1804. È forse la raccolta di versi italiani più importante del secolo. Il riordinamento del componimento secondo un criterio cronologico a lui ispirato probabilmente dal modello petrarchesco, fa delle Rime alfieriane, piuttosto che il “diario di una vicenda amorosa”,  il disegno di una “autobiografia ideale”.

Accanto a queste opere maggiori spiccano tra le minori l’America libera (1781-83) in cui inneggia alla rivoluzione americana; la Satire (1786-83); il Misogallo, una specie di miscuglio in prosa e in rima, in cui è presente una feroce attestazione di odio antifrancese e antirivoluzionario. Una serie di Commedie (1800-1803) su tematiche politiche (L’uno; I pochi; I troppi; l’Antidoto). Due satire di costume e morale (La finestrina, Il divorzio).

 

FILATELIA

ITALIA Anno 1932 (286),  1949 (605), 2003  (2670),  COLONIE ITALIANE  Anno1932 (11), ISOLE EGEO Anno 1932,   TRIESTE Z.A. Anno 1949 (43 con sovrastampa AMG.FTT)

   

 

 

ALGER jr. HORATIO

(U.S.A.)

 

Horatio Alger jr.  nasce nel Massachussets, a Revere, il 13 gennaio 1834.  

Figlio di un pastore unitariano, si laurea ad Harward e, divenuto pastore come il padre, si trasferisce a New York nel 1866 per collaborare con la Newsboys’ Lodging House, una organizzazione caritatevole che cercava di affrontare  i problemi  derivanti dal frenetico sviluppo urbano di quegli anni.       

Da questa esperienza trae il materiale per scrivere oltre cento romanzi per ragazzi, impostandoli tutti su una formula che raramente varia e che fa scuola in seguito in subito applicata da altri scrittori. Si tratta di schemi che seguivono sempre lo stesso iter nei quali lo scrittore descrive le vicende di ragazzini di estrazione sociale povera i quali con la perseveranza, l’onestà, la dedizione  riescono ad evitare le trappole della società, a sottrarsi ai pericoli e a raggiungere il successo e la ricchezza attraverso atti di bontà e d’amore.   

Tra i migliori romanzi Ragged Dick (1867), Lunch and Pluck (1869), The Young Outlaw (1875).

Il fine perseguito dall’autore prevale sempre sul punto di vista letterario per cui i suoi romanzi non sono stilisticamente curati, ma le sue opere hanno un peso nella cultura di fine Ottocento, tanto che si diffuse il mito di Horatio Alger  inteso come paradigma del passaggio dalla povertà alla ricchezza e al successo, senza mai uscire dal binario della lealtà e del bene.

 

FILATELIA

USA  1892  (1439)

 

 

 

 

ALIGHIERI DANTE

(Italia)

 

Cinque anni dopo la battaglia di Montaperti (1260), in cui i ghibellini di Manfredi, con a capo Farinata degli Uberti, avevano sconfitto la guelfa Firenze, e un anno prima della battaglia di Benevento tra Carlo d’Angiò e Manfredi, nel maggio  del 1265 nacque a Firenze Dante.  Il padre Alighiero, appartenente alla piccola nobiltà, di modesta estrazione sociale, era stato uno dei pochi a non essere esiliato dopo la rotta Montaperti. La madre, Donna Bella,  era di ignoto casato e morì presto. Il padre di Dante si risposò con Donna Lupa, che gli diede due figli, Francesco e Tana o Gaetana.

Durante la sua infanzia Dante, all’età di nove anni,  incontrò Beatrice, figlia di Folco Portinari, una figura di fanciulla prima e di donna poi che ebbe una parte determinante nella sua  opera.  Dopo quel primo incontro e quel coup de foudre infantile, il giovane rivide Beatrice dopo nove anni e se ne innamorò perdutamente. Beatrice, però, andò sposa  di Simone dÈ Bardi, appartenente ad una ricca famiglia di banchieri fiorentini, e morì giovane, all’età di 25 anni.  La morte della donna, che Dante non aveva mai cessato di amare,  lo gettò in una vita di dissipazione, durante la quale si innamorò di una non ben precisata ‘donna gentilÈ, cantata nella Vita Nova.

 Nel campo della letteratura ebbe una tenzone con Forese Donati, suo  compagno di dissolutezze.  I due si scambiarono sonetti trivialmente ingiuriosi in cui Dante rinfaccia all’amico Donato la trascuratezza e la povertà in cui lascia la moglie Nella e Forese rinfaccia a Dante la dappocaggine del padre; lo rimprovera per guadagni illeciti ricavati da opere pubbliche a lui affidate e di viltà  per non aver fatto vendetta di un’onta recata alla sua famiglia. Dante nel Purgatorio dove mise Forese Donati, fece ammenda e riscatto delle ingiurie a lui indirizzate.

Il ricordo di Beatrice e l’amicizia di Guido Cavalcanti spinsero Dante a mutar vita,  a darsi alla filosofia e a frequentare la scuola dei francescani di Santa Croce e quella dei domenicani di Santa Maria Novella. Intanto strinse amicizia con Brunetto Latini, che considerò un maestro, studiò Virgilio e San Tommaso e lesse Boezio, Cicerone e altri scrittori latini e greci.

Sposò Gemma, figlia di Manetto Donati, e dal matrimonio ebbe diversi figli: Jacopo, autore di un poema scientifico, Pietro il primo commentatore della Divina Commedia; Antonia che si fece suora col nome di Beatrice, e forse anche un Giovanni, menzionato in un atto del 1308.

Nel 1289 Dante combatté nella battaglia di Campaldino nelle schiere dei feditori a cavallo. Nello stesso anno è presente alla resa del Castello di Caprona contro la ghibellina Pisa,  allora governata dall’arcivescovo Ruggeri degli Ubaldini, il quale aveva ucciso per fame il precedente podestà guelfo Ugolino della Gherardesca, vinto nella battaglia della Meloria contro Genova e colpevole di una politica favorevole a Firenze. L’episodio viene ricordato in un canto della Divina Commedia.

La politica fiorentina in quegli anni è guidata dagli  Ordinamenti di giustizia di Giano della Bella che segnano il trionfo della democrazia. Allora la città era divisa in tre parti: i Grandi, coloro che in passato avevano retto le sorti di Firenze; il popolo grasso (i capitalisti e i produttori); il popolo minuto (il proletariato).

Dante  per antichità di casato apparteneva ai Grandi e poiché gli Ordinamenti  escludevano dalle cariche pubbliche coloro che non risultassero iscritti a qualche arte, Dante si iscrisse a quella dei medici e degli speziali, nella sua qualità di cultore di studi filosofici.  Potè così partecipare alla vita pubblica. Venne inviato nel 1300 come ambasciatore a San Giminiano per la difesa della città contro Bonifacio VIII, Fece parte del priorato dal 15 giugno al 15 agosto e si trovò coinvolto in una zuffa tra le fazioni del Bianchi e dei Neri. L’episodio sarà la causa di tutte le sue sventure.

I Bianchi rappresentavano i popolani, i Neri rappresentavano i Grandi. Nel giorno di calendimaggio, mentre la gioventù festeggiava la primavera, ebbe luogo una zuffa. Papa Bonifacio VIII inviò come paciere il cardinale Matteo d’Acquasparta, ma in realtà col segreto mandato di appoggiare i Neri e porre il Comune di Firenze alle sue dipendenze. Il 23 giugno ha luogo una seconda zuffa. I priori in carica, tra cui Dante, decidono di cacciare in esilio i capi delle due parti. Ma l’anno successivo gli esiliati Bianchi furono richiamati in patria dai nuovi priori, con la scusa che erano stati confinati in una zona malarica. Ciò provocò il risentimento dei Neri. Ai primi di giugno del 1301 i Neri invitarono i Bianchi a radunarsi nella chiesa di S. Trìnita per una pacificazione, ma con l’intento di farla fallire e di rigettare la colpa sui Bianchi. La congiura fu scoperta e ne seguirono gravi condanne da parte del Papato contro i Neri. Il 1° novembre 1301 una ambasceria, di cui faceva parte Dante, fu inviata al pontefice.

Bonifacio rimandò indietro due ambasciatori e trattenne Dante. Intanto Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello, entrava con le sue truppe in Firenze e lasciava il campo libero alle vendette tra le varie fazioni.

Dante, che si trovava a Siena con altri cittadini, senza alcuna prova ma solo per la sua  fama, fu accusato di baratteria e  soprattutto di ostilità verso il papa e verso Carlo di Valois. Per questo fu condannato all’esilio per due anni fuori della Toscana, al pagamento di 5000 fiorini e alla perdita dei diritti civili.  Non essendosi presentato nello spazio di tre giorni davanti ai giudici,  la seconda sentenza si concluse con la confisca di tutti i beni, con l’esilio perpetuo e, nel caso fosse stato preso, ad essere bruciato vivo.

Dante negli anni 1302-1304 partecipò a due tentativi di rimpatrio che fallirono miseramente. Al terzo Dante non partecipò per un dissidio con i compagni, “la compagnia malvagia e scempia”, e da allora fece parte per se stesso.

Iniziarono così gli anni di esilio da Firenze  durante i quali il poeta  vagò per diverse corti italiane dove fu sempre  benevolmente accolto.

1304-1306  Visse a Verona, ospite dapprima presso Bartolomeo e poi presso Alboino della Scala.

1306-1307 Si recò in Lunigiana presso i marchesi Malaspina ove, per mandato di Morello    Malaspina, riuscì a stringere pace a Sarzana col Vescovo di Luni.

1307-1308  A Casentino fu accolto dai conti Guidi di Battifolle. In questo periodo è forse da porre l’amore appassionato per una donna non altrimenti nota che col nome di Pietra e per la quale compose le Rime Petrose in cui è presente l’ira del poeta per la donna che rifiuta il suo amore e che Dante definisce “scherana micidiale e latra”. Taluni, come il Boccaccio, posero in questo periodo un viaggio a Parigi. Ma la notizia non è basata su dati certi.

Nel 1310 l’imperatore Arrigo VII di Lussemburgo scese in Italia per comporre le guerre civili di Lombardia  e Toscana e per restaurare l’autorità imperiale. In quell’occasione Dante scrisse tre lettere: la prima ai re, ai  principi e ai popoli italiani in  cui esaltò la pace sicura che l’imperatore poteva portare; la seconda agli “scelleratissimi fiorentini”; la terza all’imperatore affinché si affrettasse nella sua missione e muovesse contro Firenze, definita una “fetida volpe”, una “vipera che morde la madre” “una pecora infetta che contagia tutto il gregge”. Purtroppo l’impresa di Arrigo VII ebbe esito infelice causa l’ostilità del papa Clemente V che temeva l’egemonia imperiale in Italia e per la morte di Arrigo a Buonconvento, mentre si apprestava ad assalire Firenze.

Dal 1313 al 1321 Dante continuò il suo esilio  e le sue preregrinazioni.

Nel 1312 lo troviamo a Lucca presso Uguccione della Faggiola. Pare che il poeta in quel soggiorno si fosse innamorato di Gentucca la quale gli fece piacere quella città che a lui pareva solo abitata da demagoghi e da barattieri. Durante il soggiorno lucchese il Vicario del re Roberto d’Angiò, Messer Ranieri Zaccaria d’Orvieto, emanò un decreto di amnistia per i fuoriusciti fiorentini, purché pagassero una certa somma e facessero ammenda nella chiesa di San Giovanni davanti al vescovo. Dante rifiutò dicendo in una lettera scritta ad un amico fiorentino che quella non era la via del rimpatrio.

Come conseguenza il Vicario bandì un’altra condanna contro il poeta e anche contro i suoi figli, perché ritenuti pericolosi partigiani di Uguccione.

Nel 1315 andò a Verona al seguito di Uguccione, cacciato da Pisa e da Lucca, e fu ospite di Cangrande della Scala, ospite generoso di profughi italiani e stranieri

Poi andò a Ravenna presso Guido Novello da Polenta, nipote di Francesca da Rimini. Dante chiamò a sé i figli i quali gli resero più dolce la sua travagliata vita. Gli giunse a Verona l’invito di Giovanni del Virgilio, maestro di retorica all’Università di Bologna, per ricevere l’incoronazione poetica. Rifiutò inviando due lettere, dicendo che voleva essere incoronato solo a Firenze. Inoltre non desiderava allontanarsi da Ravenna in quanto a Bologna temeva per alcuni nemici guelfi.

Nel 1321 Guido gli affidò una ambasciata a Venezia, che insidiava le terre dei Da Polenta. Ritornò malato, colpito da febbri malariche che lo condussero a morte il 14 di settembre di quell’anno.  Fu sepolto in una cappella esterna della chiesa di San Pier Maggiore, detta poi di San Francesco in Ravenna. Invano Firenze richiese più volte le sue ossa per fare ammenda.

Opere:  Vita Nuova   È la storia dell’amore di Dante per Beatrice, scritta un anno dopo la morte della giovane, avvenuta il 1290, all’età di 25 anni. Il poeta scelse tra le sue rime d’amore quelle che più si confacevano con l’ideale che si era andato nel tempo maturando in lui. Seguendo i dettami del Dolce Stil Novo, collegò le rime con prose alla maniera provenzale. Le prose servono a narrare l’iter del suo sentimento e a spiegare le poesie stesse, in modo da dare all’opera unità e movimento

Rime  Titolo che racchiude le poesie del poeta, composte quasi tutte prima dell’esilio o nei primi anni di esso

Convivio  Si tratta di un trattato filosofico-scientifico scritto in volgare. In esso invita gli uomini di mezza cultura ad un  banchetto spirituale, prendendo tre canzoni ed esaminandole dal punto di vista letterale ed allegorico. Nella sua intenzione il trattato doveva essere composto di quattordici canzoni, già diffuse tra il pubblico, più un libro di introduzione. Ma Dante scrisse solo l’introduzione e il commento a tre canzoni.

De Vulgari Eloquentia  Trattato linguistico in latino, rimasto ignoto per circa due secoli e pubblicato nel Cinquecento da Gian Battista Trissino. Opera importante perché apre nella letteratura italiana la questione della lingua. Dante si propone di studiare il volgare illustre in cui, secondo il suo parere, dovevano essere scritte le rime e le prose di più alto stile.

De Monarchia  Trattato politico in latino, scritto probabilmente in occasione della venuta in Italia di Arrigo VII e del suo conflitto con Clemente V. Contiene il pensiero dell’autore, che troverà  conferma nella Divina Commedia. In esso Dante combatte tanto la teoria guelfa che pretendeva l’Impero sottoposto al Papato, quanto quella ghibellina che sosteneva il contrario. “Cesare a Pietro usi la reverenza dovuta al padre dal figlio” ma nulla più.

Quaestio de aqua et terra. Dissertazione fisica tenuta a Verona il 1330  nella chiesa di Sant’Elena per combattere l’opinione che il livello dell’acqua possa in talune parti della circonferenza terrestre essere più alto di quello della terra che emerge.

Due egloghe latine a Giovanni del Virgilio (1320)

Epistole. Ne sono rimaste tredici

E, infine la Divina Commedia, un poema narrativo allegorico che ha per soggetto “lo stato delle anime dopo la morte”  e “l’uomo in quanto, meritando o demeritando per la libertà dell’arbitrio, è sottoposto alla Giustizia che premia e punisce”.

L’opera è divisa in tre cantiche. La prima (Inferno) fu iniziata, secondo il Boccaccio, primo biografo dantesco,  prima dell’esilio e completata con la calata di Arrigo VII. La seconda cantica (Purgatorio) venne composta fra il 1310 e il 1313 quando Arrigo VII era in Italia. La terza (Paradiso) negli ultimi anni di vita del poeta. Il titolo, inizialmente Commedia, venne ampliato dal Boccaccio con l’aggiunta di Divina e appare  per la prima volta in una edizione comparsa nel 1555 a Venezia. Il periodo in cui Dante completò il viaggio nell’aldilà ebbe luogo in occasione del giubileo del 1300 bandito da Bonifacio VIII, e durò secondo alcuni dal 25 marzo, data della morte di Cristo, al 3 aprile, Domenica delle Palme; secondo altri tra l’8 e il  quindici aprile (Settimana Santa).

Si compone di 100 canti. Il primo è di proemio, gli altri 99 sono equamente divisi nelle 3 cantiche, ognuna delle quali è quindi composta di  33  canti. Ciascun canto è in terzine in modo che il numero mistico 3 (che indica la Trinità) domina la costituzione del poema. Le tre cantiche terminano tutte con la parola ‘stellÈ.

Dante, smarrito nella selva del peccato, incontra Virgilio, la sua guida che lo accompagna verso la luce ma non prima di avergli fatto percorrere e visitare dapprima l’Inferno e poi il Purgatorio. Dalla selva oscura il poeta e la sua guida attraversano la porta dell’inferno ed entrano nel regno di Lucifero, formato da un immenso imbuto, diviso in nove cerchi in cui sono collocati i peccatori cui sono inflitte pene varie. Quanto più si scende, tanto più i peccati sono gravi e gravi pure le pene. Al fondo dell’imbuto c’è Lucifero. Superato il centro della Terra, i due poeti risalgono attraverso la ‘natural burella’ e riemergono alla luce nell’emisfero australe, ai piedi della grande montagna del Purgatorio.  Qui si trovano i peccatori veniali che, dopo scontata la pena, possono salire al cielo. Il Purgatorio è diviso in una prima balza che comprende gli scomunicati pentiti, seguita da sette cornici, più il Paradiso Terrestre. Rimane costante il numero nove. Nel Paradiso Terrestre Dante si addormenta e si sveglia, trovandosi accanto Beatrice, la nuova guida che ha preso il posto di Virgilio e che accompagnerà Dante nel suo ultimo percorso sino a Dio.

 

FILATELIA

AJMAN  Anno 1972 (Mic. 2213), ANTIGUA Anno 2000 (2747), ARGENTINA Anno 1965 (718),  BULGARIA Anno 1998 (3768), CAMBOGIA Anno 1983 (386), DDR Anno 1965 (793), DODECANNESO Anno 1932 (30)ECUADOR Anno 1966 (760/1), 1996 (462 PA.),  FUJERA Anno 1972 (79 PA.), GERMANIA Anno 1971 (549), GRENADA GRENADINA 2000 (2551), GUATEMALA Anno 1969 (442/6 Posta aerea), ITALIA Anno 1921  (116/8),  1932  (303, 314 e 34 PA), 1933 (14 P. Pneumatica), 1938   (439, PA 111/12), 1965  (1004/7), 1990 (156), 2009 (Emissione congiunta con S. Marino e Vaticano), Anno 2012MALTA Anno 1965  (322/4), MESSICO Anno1965 (260)  MONACO  Anno  (683/87), 2009,   PANAMA Anno1967  (384),  PARAGUAY Anno 1966 (853), ROMANIA  Anno  1965  (2124),  RUSSIA  Anno 1965   (2909),  SAN MARINO  Anno  1965  (700/3), 2009 (emiss.cong. con Vaticano e Italia),  SIERRA  LEONE  Anno 1993 (1661),  UMM AL  KAIWAIN Anno 1972  (887/921  105  valori),  URUGUAY  Anno   1966  (293),  VATICANO  Anno 2009 ( 1506 - Emissione congiunta con Italia e S. Marino), USA   Anno 1965

 

 

 

ALISH  ABDULLA

(Russia)

 

Nato nel 1908 a Kuyuki, Tatarstan. Morto nel 1944.

Scrittore Tatar, giornalista, è un autore noto per i suoi  libri per bambini.  Servì come un soldato nel 1941. Venne catturato dai tedeschi. Apparteneva al gruppo di combattenti della resistenza Tatar intorno Musa Dzhalil.  

Fu ucciso il 25 agosto 1944, a Plötzensee.

 

FILATELIA

URSS  Anno 1968   (Busta postale)

 

 

ALISHAN GHEVONT

(Armenia)

 

Nato 6 luglio 1820 Costantinopoli , Impero Ottomano. Morto il 9 novembre 1901 a Venezia. 

Ha frequentato una scuola cattolica armena prima di andare a Venezia per continuare la sua formazione presso il monastero Mekhitarian. Si è unito all'ordine armeno-cattolico dei monaci conosciuti come i Mekhitarians nel 1838 e più tardi fu ordinato sacerdote. Anche se autore di una serie di opere religiose, Alishan ha speso i suoi anni adulti come istruttore nelle istituzioni educative gestite dai Mekhitarians. All'inizio, ha sviluppato un interesse per il folklore armeno e si era rivolto a comporre  poesie.

Alishan si guadagnò  fama come scrittore di opere storiche. Ha pubblicato una ventina di lavori in due volumi, contenenti una raccolta di manoscritti del monastero Mekhitarian. Ha pure pubblicato una serie di grandi volumi illustrati di interesse storico su varie province:  Shirak Armenia (1881), Sisvan (1885), Ayrarat (1890), e Sisakan (1893), che contengono informazioni geografiche, topografiche, storiche, architettoniche, e altro. Questi volumi hanno fornito le basi per lo sviluppo di un forte senso di identificazione nazionale con l'Armenia tra gli armeni in comunità di espatriati e tra le giovani generazioni. Nell'ultimo anno della sua vita, in occasione del duecentesimo anno della fondazione dell'ordine Mekhitarian, Alishan ha concluso le sue ricerche con l’opera Hayapatum (Storia armena).

Alishan è stata una delle rare figure del XIX secolo, periodo di rinascita culturale armena,  ad imparare  l'inglese. Ha viaggiato in Inghilterra nel 1852 e pubblicato nello stesso anno la traduzione, in armeno, di una sezione del Paradiso Perduto di Milton. Successivamente ha pubblicato traduzioni di Byron e di Longfellow. Nel 1867 ha pubblicato le canzoni popolari armene tradotte in inglese.

E 'stato premiato con la Legion d'Onor dall’ Accademia di Francia nel1866. E’ stato  membro onorario della Società asiatica di Italia, della Società Archeologica di Mosca, dell’Accademia Veneziana e della Società Archeologica di San Pietroburgo. Era pure  membro della Congregazione Mekhitarist in Venezia dal 1838.

Nel 1885, l’Associazione armena degli Studenti di Parigi gli rivolse un appello per creare la prima moderna bandiera armena. Il suo primo disegno fu un tricolore orizzontale, con una serie di colori diversi da quelli utilizzati sulla bandiera armena di oggi. In seguito, Alishan progettò una seconda bandiera simile a quella  nazionale della Francia, identificata oggi come la "Bandiera nazionalista armena". I suoi colori sono rosso, verde e blu, che rappresentano la fascia di colori che Noè vide dopo l'atterraggio dell Arca  sul monte Ararat.

 

FILATELIA

Armenia  Anno 1995

 

 

ALISTAIR MACLEAN

(Scozia)

 

Nato a Glasgow nel 1922. Morto nel 1897.

Figlio di un ministro, di madre lingua gaelico-scozzese, imparò l'inglese come seconda lingua.  Trascorse l’infanzia a Daviot, vicino a Inverness.

Entrò a far parte della Royal Navy nel 1941; durante la  Seconda Guerra Mondiale prestò servizio in Inghilterra e Scozia e poi nella zona atlantica e polare artica.

Nel 1944 nel teatro del Mediterraneo, prese parte all’invasione del sud della Francia e contribuì ad operazioni  nel Mar Egeo e in Estremo Oriente.

Lasciata la Royal Navy nel 1946, studiò. l'inglese presso l'Università di Glasgow, dove si laureò nel 1953. Mentre era studente universitario, iniziò  a scrivere racconti brevi e vinse  un concorso nel 1954 con la storia marittima Dileas.

Richiesto dall’editrice  Collins, scrisse il romanzo Ulisse. Nel 1960 pubblicò due romanzi sotto lo pseudonimo di Jan Stuart.

Si sposò due volte ed ebbe tre figli dalla sua prima moglie. A MacLean è stato assegnato un dottorato in letteratura presso l'Università di Glasgow nel 1983.

Negli ultimi anni di vita lottò costantemente contro l'alcolismo, che alla fine lo portò alla morte, avvenuta a Monaco di Baviera nel 1987. E’ sepolto a pochi metri da Richard Burton a Céligny, in Svizzera.

Scrisse libri thriller e di guerra e tra essi sono particolarmente noti I cannoni di Navarone e Dove osano le aquile dai quali furono tratti due film di successo. Pubblicò 28 romanzi e racconti brevi di argomento paranormale

 

FILATELIA

SIERRA  LEONE  Anno 1991 (1415)

 

 

AL-JAWAHIRI MUHAMMAD MAHDI

(Iraq)

 

Nato a 26 Luglio 1899 a Najaf , Iraq. Morto il  27 luglio 1997  a Damasco,  Siria.

Il padre, 'Abd al-Husayn, era uno studioso di religione e desideroso che il figlio seguisse le sue orme, tanto da vestirlo da  chierico 'Abaya’ , con tanto di turbante sin dall'età di dieci anni.  L'origine di "Al-Jawahiri" risale al suo Najafi,ed è legata ad una famiglia arabo-irachena.

Dall’ 11° secolo Hijri (15 ° secolo d.C.), i personaggi più famosi che abitarono a Najaf, vennero chiamati al-Najafi e si guadagnarono il titolo di "Bejeweled" (o al-Jawahiri) per il loro rapporto con il Libro di valori fiqh (uno studio religioso ) che uno degli antenati della sua famiglia, Shaykh Muhammad Hasan al-Najafi,  aveva scritto.  I libri sono stati definiti  "il gioiello del discorso per spiegare le leggi dell'Islam" ed erano composti da una serie di 44 volumi.  La sua famiglia, conosciuta  come  "proprietaria dei gioielli", venne chiamata "Bejeweled" (al-Jawahiri).

 Muhammad Mahdi cominciò leggere il Corano in tenera età senza, però, memorizzarlo, per cui il  padre lo mandò presso grandi maestri che gli insegnarono la lettura, scrittura, grammatica, retorica e la giurisprudenza.  Suo padre e altri inoltre si occuparono della sua preparazione poetica.

 L'apprendimento iniziò in tenera età perchè dimostrò una particolare predisposizione verso la letteratura.  Cominciò a leggere il Libro di Eloquenza e dimostrazione di Al-Jahiz e la Muqaddimah di Ibn Khaldun  e altre raccolte di poesie.

Indossò presto gli abiti religiosi e partecipò  alla Rivoluzione del 1920 contro le autorità britanniche.

 Nel 1928, pubblicò il volume Tra Sentimenti ed emozioni, la sua prima raccolta di poesie che aveva preparato sin dal 1924 per la distribuzione con il titolo I pericoli di Poesia in Amore, Nazione e Odi.  Poi  lavorò per un breve periodo alla corte di re Faysal I  quando ancora indossava il turbante di un chierico. 

In  seguito lasciò il clero così come abbandonò il lavoro nel tribunale di Faysal.  Lasciata Najaf per Baghdad, andò a lavorare nel campo giornalisico e pubblicò articoli tra i quali Al-Furat (L'Eufrate), Al-Inqilab e Al-Ra'i al-' Am.  Più volte è stato eletto  capo del sindacato degli scrittori iracheni.

Così lo descfrisse un suo parente; “ Muhammad era un uomo molto brillante che visse all'altezza delle sue aspettative.  La sua passione e amore per la poesia lo portò a condurre una vita serena. Ebbe otto  figli.  Dopo la morte della moglie, ne sposò la sorella,  perché voleva che i suoi figli appartenessero tutti alla stessa famiglia.  Fu uno dei più grandi poeti della sua epoca.  Nella sua opera trattò diversi tipi di poesia religiosa legati alla vita di ogni giorno. Produsse le sue poesie religiose con l’intento diffondere la religione in una società più ampia”.  (Adil Aljawahiri.  Da Internet. Wikipedia)

 

FILATELIA

IRAQ  Anno 2011  (1646)

 

 

ALKIO SANTERI ALESSANDRO (pseud. di Aleksanteri Filander)

(Finlandia)

 

Nacque il 17 giugno 1862 a Laihia, presso Wasa nell’Ostrobotnia.

Il padre esercitò il mestiere di sarto e poi si dedicò alla mercatura. Il giovane Alkio appartenne al gruppo di autori contadini. Si dedicò con le sue opere al miglioramento  intellettuale e morale delle classi più umili, attraverso una serie di novelle e di romanzi in cui dipinge la situazione domestica e sentimentale del popolo, le passioni e le  sofferenze che devono trovare conforto nella fede.

Tra i suoi romanzi più noti sono da ricordare: La famiglia di Teerelan (1887), in cui descrive la vita dei suoi paesani, Eva (1888) sulla vita di una donna del popolo, Gli eroi del coltello (1884) e Forze che spezzano (1896) in cui ritrae un periodo di violenze  e descrive la terribile carestia del 1867, che colpì l’Ostrobotnia. Altra opera sociale Gente di servizio (1904) in cui auspica il tempo in cui padroni e servi riusciranno a stabilire rapporti normali e i primi si occuperanno dell’educazione dei secondi. Un socialismo utopico.

Oltre a queste opere a largo respiro, Alkio scrisse novelle raccolte in  Figure dei nostri tempi (1889-91), Da villaggi, case e campi  (1894). Interessante la novella Perduto (1882).

 

FILATELIA

FINLANDIA  Anno  1962  (526)

 

 

 

ALLAIN MARCEL e SOUVESTRE PIERRE

(Francia)

 

Marcel Allain nasce a Parigi il 15 settembre del 1885 e muore ad Andésy (Yvelines) il 25 agosto del 1969.

Figlio di un avvocato. incontra nel 1907 Pierre Souvestre il quale cercava un segretario per il giornale “Le pois lourd”.  Inizia a scrivere con lui diversi racconti prima di creare il personaggio che li rese famosi: Fantomas.  Dopo la morte di Souvestre, avvenuta nel 1914, continua la serie, affiancando ad essa altre opere come Fatala, Ferocias, Nez en l’air, Titi le Moblots…

Nel 1919/21 è segretario del “Petit journal”.  Sposa nel 1926 Henriette Klitser, già compagna di Souvestre.  La sua attività letteraria è costante e dura sino alla sua morte. A lui sono attribuite  oltre 400 opere.

 

Pierre Souvestre  nasce a Plomelin (Finistère) il primo giugno del 1874 e muore a Parigi il 6 febbraio del 1914.

Figlio di un prefetto e nipote di uno scrittore, inizia a studiare diritto e si laurea nel 1894.  Pratica la professione di avvocato, ma la sua passione è la letteratura. Sue prime opere sono  Pêlemêle (1894), En badinant (1895) sotto lo pseudonimo di Pierre de Breiz.

Appassionato di automobilismo, dirige a Liverpool una scuderia automobilistica e organizza anche corse d’auto. Lì conosce Henriette Kitsler che diventa la sua compagna.

Rientrato in Francia, scrive articoli per il quotidiano “L’Auto” (poi diventato “L’Equipe”.

L’incontro con Allain avviene nel 1907. Nel 1910 sottoscrive un contratto con l’editore Fayard per una serie di 24 libri, dal titolo  Fantômas, con la scadenza di uno al mese. 

Muore nel febbraio del 1914.

Fantômas, il personaggio da loro creato, è un mostro onirico di un’orgia demenziale di morte e terrore, che imperversò per anni su Parigi, sull’Europa, sul mondo. Fantômas è un ladro, ricattatore, assassino, inafferrabile, terrificante, trasformista principe, espressione di crudeltà, del crimine, genio del male. I due autori scrissero una trentina di volumi, oltre diecimila pagine. Per la rozzezza del racconto e per le trame cattivanti, i feuilleton di Fantômas, catturarono il lettore piccolo-borghese e furoreggiarono per anni.

Anche in epoche recenti sono stati ristampati dalla Mondadori e da altre case editrici mentre alcuni registi, anche di fama, hanno utilizzato il personaggio in diversi film.

Qualche casa editrice, con opportune modifiche, ha pubblicato alcuni romanzi in collane per adolescenti come Fantômas,  Il terrore mascherato, Il sicario che striscia,

Nella seconda metà del Novecento le sorelle Giussani hanno trattato a fumetti un personaggio simile, battezzandolo Diabolik..

 

IL PERSONAGGIO

Fantômas è un personaggio letterario (poi adattato in numerose occasioni per il cinema e la TV) creato nel 1911, protagonista di una serie di 32 romanzi scritti dai francesi Marcel Allain e Pierre Souvestre e di una successiva serie di 11 romanzi successivi, scritti dal solo Marcel Allain, dopo la scomparsa del coautore.

Criminale spietato, dotato di intelligenza diabolica, abilissimo nei travestimenti e megalomane, organizza intrighi delittuosi complessi e con fini ambiziosi. Egli riesce sempre a sfuggire al suo nemico giurato, l'ispettore Juve, e all'alleato di questi, il giornalista Jerôme Fandor, innamorato di Hélene, la figlia di Fantômas. I romanzi della serie di Fantômas contengono i motivi di due generi: quello dei feuilletons, romanzi di intrigo pubblicati a puntate e tipicamente di ambientazione parigina, e quelli del genere poliziesco. In questo la serie dei romanzi su Fantômas va accostata a quella su Arsenio Lupin, il personaggio creato da Maurice Leblanc.

Popolarissimi in Francia (ma anche in altri paesi europei e in particolare in Italia), dagli anni 1910 agli anni 1930, hanno dato origine a numerose versioni cinematografiche, a fumetti e teatrali; inoltre personaggio e libri sono stati ripresi in numerose opere di fantasia. Infine va ricordato che la figura di Fantômas ha influenzato personaggi di opere seriali successive come i cattivi dei films con James Bond, e i cattivi del fumetto con Diabolik, creato dalle sorelle Giussani e altri vari protagonisti del genere horror.

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1996  (3010)

 

 

ALLEN PAMELA

(Nuova Zelanda)

 

Nata ad Auckland nel 1934.

Ha studiato Belle Arti e, terminati gli studi, si è trasferita nel 1977 a Sidney col marito e due figli.

Sin da bambina sviluppa la sua passione per il disegno e su tale linea conduce i suoi studi.

Il primo libro Il signor Archimede Bath fu  pubblicato nel 1980.

Scrittrice e illustratrice di libri per bambini, inserisce sia nei testi sia nelle illustrazioni toni umoristici ed espressivi. I suoi libri sono operette ideali per una lettura ad alta voce in un coinvolgimento adulto bambino. Nelle sue opere e disegni è sempre costante e stretto il rapporto tra testo, immagine ed espressività dei personaggi. La Allen sostiene l’utilità della lettura ad alta voce seguita da un rapporto dialettico con i piccoli ascoltatori.

Molte sue opere sono state premiate: nel 2004 ottiene la medaglia d’oro nel prestigioso premio per la letteratura per l’infanzia, Medaglia Margareth Mahy. Nello stesso anno le viene assegnato il Nuova Zelanda Post Book Awards for Childrens & Young Adults. È stata finalista nel 2006 per il Premio Nuova Zelanda Post Book Award for Childrens and Young  Adults.

Ha scritto e illustrato:  Chi affondò la barca? 1982, Bertie e l’Orso 1983, Mr McGee , 1987 Simon Said, (1985), Watch Me (1985),  Herbert e Harry (1986), Fancy That (1987), Il Signor McGee, 1987, , Questa fantasia!, 1988, Simon Ti (1988),  Watch Me Now 81989), I Wish i Had a Pirata Suit (1989), Il mio gatto Maisie, 1990, Black Dog (1991),   Belinda, 1992Waddle Giggle Gargle, 1996, Signor McGee e la Biting delle pul,,i  1998, Il Signor McGee e la perfetta Nestì, 1999, Dentro la casa di Mary Elisabeth (2000), Potete mantenere un segreto? (2000), Pane e miele Brown (2001), Il popolo di patate (2002), Il nonno e Thomas  2003,  Il Nonno Thomas e l’ombrello verdeShortlisted (2006)

 

FILATELIA 

AUSTRALIA  Anno 1996 (1556)

 

 

 

Allen Woody (Allen Stewart Königsberg)

(USA)

 

Nato il 1° dicembre del 1935 a New York,

Nato nel quartiere di Flatbush, è diventato il maggiore esponente della comicità intellettuale ebraica new-yorkese. I suoi genitori erano ebrei americani mentre i nonni provenivano dall'Europa dell'est.

Da un punto di vista familiare ed economico ebbe un'infanzia ed un'adolescenza abbastanza tranquille. A soli quindici anni comincia a scrivere gag per le rubriche di gossip di alcuni quotidiani della città. I suoi insuccessi universitari (NY University e City College) lo spingono verso il mondo dello spettacolo: lavora come presentatore comico nei night club e contemporaneamente si guadagna da vivere scrivendo testi comici per programmi televisivi, prima di iniziare la carriera cinematografica come sceneggiatore e attore di commedie (Ciao Pussycat, 1965).

L'esordio alla regia avviene nel 1969 con Prendi i soldi e scappa e in pochi anni realizza i film che gli danno fama mondiale: Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971), Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972) e Amore e guerra (1975). Sono film di una comicità scatenata e fulminante. Nel 1977 la svolta. Io e Annie è sicuramente una pellicola ancora molto divertente, ma con in controluce un trattamento dei temi amaro e disincantato.

Negli anni Ottanta Woody Allen, dopo il successo di Manhattan (1979), e di Zelig (1983) si dedica alla regia. I film più originali di questo periodo sono La rosa purpurea del Cairo (1985) e Radio Days. (1987).

Nei primi anni Novanta, comincia a superare l'opera autobiografica con altre tematiche: Ombre e Nebbia  (1991), Misterioso omicidio a Manhattan (1993), Pallottole su Broadway (1994).

Sicuramente il più europeo dei registi americani, il suo cinema potrebbe essere sintetizzato in poche parole: psicanalisi, sesso, New York, ebraismo e musica jazz.

Allen ha scritto articoli di prosa umoristica sul  “The New Yorker magazine”.

 

FILATELIA

PORTOGALLO Anno 2000 (2588),   GUINEA Anno 2010, (5200/5)   

  

 

 

Allsburg Chris Van

(U.S.A.)

 

Nato a Grand Rapids, Michigan, il 18 giugno 1949.

Frequentò la junior e la senior high school nell’East Gran Rapids, dove si applicò alla matematica e alle scienze. Selezionato tra vari studenti , fu inviato nel 1967 all’Università del Michigan, dove, inizialmente si sentì fuori luogo a causa della sua inesperienza. Trovò uno sfogo nell’occuparsi nella costruzione  di modelli  di automobili e barche. Laureatosi nel 1972, continuò la sua esperienza presso la Rhode Island School of Design.

Nel 1975 aprì un suo studio a Providence, assieme  alla moglie, Lisa Morrison, conosciuta quattro anni prima, durante un corso universitario. Chris espose le sue sculture a New York e in altre città. Assieme a Lisa, che era stata insegnante, cominciarono ad occuparsi di illustrazioni dapprima di un libro di storia e poi, dietro suggerimento di David Macaulay, furono spinti ad illustrare libri da loro stessi prodotti.

Senza tralasciare la scultura,  scrissero e pubblicarono nel 1979  Il giardino di Abdul Gasazi, che nel 1980 ottenne in premio  la Medaglia d’Onore Caldecott. Altre due medaglie furono vinte per le opere  Jumanij e L’espresso polare. Altre opere ricevettero riconoscimenti come I misteri della Harris Burdick. Dal libro Jumanij nel 1982 fu tratto un lungometraggio.

 

FILATELIA

OLANDA 2004  (2178)

 

 

 

ALMAFUERTE Pedro Bonifacio Palacios

(Argentina)

 

Nato a San Justo, Buenos Aires (Argentina) il 13 maggio 1854. Morì il 28 febbraio 1917 nella città di La Plata, provincia di Buenos Aires.

Di umile famiglia, maestro, amante della pittura,  scrisse sotto lo pseudonimo di Almafuerte.

Contrario al governo di Sarmento, avendo scritto poesie ‘antigovernative’, perse il posto di lavoro. Ciononostante continuò nella sua attività di poeta, collaborando a giornali locali, tra cui il quotidiano “Persone”, fino a raggiungere una certa fama. Svolse anche l’incarico di Bibliotecario e di traduttore, ma non volle mai accettare  pubblici impieghi.

Molto seguito dai giovani, ricevette dal Congresso Nazionale una pensione a vita, per il suo lavoro Le sue composizioni, chiamate ‘milongas’, hanno un tono predicativo. Evangelica (1915) è stato il suo lavoro più rappresentativo.

Principali lavori: Lamentazioni (1906), Poesie (1917), Almafuerte e la Guerra del 1914, Nuove poesie, Milonghe classiche,  Sonetti medicinali, Dio salvaci, , furono tutti pubblicati a Buenos Aires nel 1917 dopo la sua morte.

 

FILATELIA

ARGENTINA Anno 1983   (1340).

 

 

AL-MALA'IKA NAZIK

(Iraq)

 

Nata a Baghdad il 23 agosto1922. Morta al Cairo il 20 giugno 2007.

È considerata una delle prime poetesse che introdussero l'uso del verso libero nella rigida struttura poetica araba.

Prima di sette figli, nacque  da genitori entrambi poeti. Il padre, insegnante, fu anche editore di un'enciclopedia in 20 volumi; la madre aveva scritto poesie contro la dominazione britannica. Sin da piccola mise in mostra la sua propensione all'arte poetica componendo la sua prima poesia in arabo classico all'età di soli 10 anni.

Frequentò il College universitario di Baghdad, laureandosi in letteratura nel 1944. Seguì pure corsi di musica. Mentre era ancora al college, pubblicò alcune poesie su giornali e riviste. La sua prima raccolta, A'shiqat Al-Layl (L'amante della notte), è pubblicata nel 1947.

Grazie alla sua buona conoscenza della lingua inglese vinse una borsa di studio presso l'università di Princeton nel New Jersey. Nel 1954 proseguì i suoi studi nel Wisconsin dove conseguì il master in Letterature Comparate, ottenendo poco dopo una cattedra universitaria di letteratura.

Nel 1961 sposò Abdel-Hadi Mahbouba, suo collega nel reparto di lingua araba presso il College di Baghdad. Con il marito contribuì a fondare l'Università di Basra, nel sud dell'Iraq. Molte delle sue opere sono state pubblicate a Beirut e in Libano, dove si trasferì alla fine del 1950.

Nel 1970 lasciò il suo paese in compagnia del marito e visse in Kuwait fino a che nel 1990 Saddam Hussein invase il paese. Dopo il 1990 si trasferì al Cairo, dove trascorse il resto della sua vita.

Sebbene altri poeti prima di lei avessero già tentato il verso libero, è con Nazik al-Mala'ika che il metro della poesia araba viene rivoluzionato secondo un programma ben preciso.

Il colera è una poesia ispirata ad un fatto di cronaca: un'epidemia di colera che attraversò l'Egitto e l'Iraq nel 1947. Un intento coraggioso quindi, tenuto anche conto del suo sesso.

Nel 1949 al-Mala'ika pubblica Schegge e cenere, preceduta da una lunga prefazione sulla teoria della metrica della nuova poesia. L'accettazione nel mondo accademico non fu semplice, ma la poetessa non si lasciò intimidire. La poesia di al-Mala'ika non è comunque priva di metro, anzi fa preciso riferimento a sedici metri della tradizione classica araba, è quindi più corretto parlare di verso libero e non di verso sciolto.

Altra tematica importante è quella della condizione femminile nel mondo arabo. La poetessa scrisse anche alcuni saggi, come Donne fra due estremi: passività e scelta etica, del 1954.

Morì nel 2007, all'età di 85 anni a causa di una serie di problemi di salute tra i quali il morbo di Parkinson.

Opere: The Poetry of Arab Women: A Contemporary Anthology,  2000. Encyclopedia of World Literature in the 20th Century,  2000. Encyclopedia of World Literature in the 20th Century, vol. 3,  1999. 'Nazik al-Mala'ika's poetry and its critical reception in the West, 1997. Reflections and Deflections,  1986. Women of the Fertile Crescent: Modern Poetry By Arab Women,  1999.

 

FILATELIA 

IRAK  Anno 2011

 

 

 

ALMEIDA GUILHERME de

(Brasile)

 

Nato a Campinas, San Paolo, 1890. Muore nel 1969.

Si fece conoscere in campo letterario nel 1917 con un libro di impronta romantico-simbolista  Nos.  A vent’anni aveva cominciato a comporre e a pubblicare poesie semplici, cattivanti, preferite dai dicitori dell’epoca per la loro musicalità.

Per la sua adesione a idee estetiche del Movimento Modernista, suscitò reazioni avverse tra gli intellettuali conservatori.

Ebbe una vita tormenata e affascinante. Con l’avvento di Getulio Vargas al potere abbracciò la causa costituzionalista e fu soldato durante la rivoluzione del 1932. Per tale scelta ideologica dovette sottostare ad un anno di esilio in Portogallo, dove fu accolto con gli onori dovuti ad uno dei maggiori poeti.

Tornato in patria, compose la Cançao do Expedicionario, nota e cantata in tutto il paese. Nel 1959 venne eletto Principe dei Poeti Brasiliani.

Alla sua morte, avvenuta a 79 anni, lasciò 27 poemi, sei opere in prosa e traduzioni dal francese. 

Tra esse: La danza delle ore (1919),  Razza (1924),  L’angelo del sale (1951).

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1990

 

 

ALMEIDA JOSÉ AMERICO de

(Brasile)

 

Nato a Areiba, Paraìba,  nel 1887 e morto nel 1980.

Uomo politico e scrittore, partecipò alla  rivoluzione liberale del 1930. Fu in seguito eletto ministro sotto Vargas.  In campo letterario fu l’iniziatore della cosiddetta ‘narrativa del nord-est’, impegnata nell’analizzare la situazione delle condizioni sociali del  paese. I suoi romanzi sono impegnati e affrontano la difficile vita degli uomini di ceto rurale, di cui sono affermati i diritti,  che lavorano l’arida terra del  sertao, i luoghi più solitari e disagiati dell’interno del Brasile. Si battè per affermare tali diritti, come traspare nei suoi romanzi Rifiuti (1929) e Guardiani (1935).

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1887  (1854)

 

 

 

ALMQUIST CARL JONAS LOVE

(Svezia)

 

 Scrittore svedese nacque a Stoccolma il 18 novembre 1793.

Poeta e romanziere, è autore di una vastissima e caotica produzione letteraria che abbraccia e riflette tutte le varie  tendenze del romanticismo.

Ebbe una infanzia tranquilla e la possibilità di studiare (la madre proveniva da una famiglia insigne e agiata). Frequentò gli studi a Upsala e si iscrisse alla locale  università. Dopo la laurea ottenne vari impieghi nell’amministrazione civile di Stoccolma. Seguace di Rousseau, abbandonò presto la vita cittadina per rifugiarsi a vivere in campagna come semplice contadino. A Värmland sposò nel 1824 una contadina e assunse il nome di “contadino Love Carlson”.

Il tentativo ’agreste-pastorale’ fallì dopo qualche anno e Almquist ritornò nella capitale dove nel 1837 cominciò ad insegnare in una scuola elementare. In seguito divenne direttore della ‘Elementarskolau’, una carica che lo impegnò nella stesura di testi scolastici. Scrisse pure un sillabario svedese e altre pubblicazioni si carattere pedagogico.  Tentò inutilmente di ottenere una cattedra di linguistica presso l’università di Lund.

Le opere che sino ad allora aveva scritto, fortemente tinte di socialismo, e la  visione romantica della vita e della società, cominciarono a suscitare scandalo. Nel 1822 compose la novella Amorina, il cui tema era la responsabilità dei delinquenti e della società. Un suo zio vescovo lo dissuase dal pubblicarla. Nel 1939  scrisse Così va bene, una novella in cui affrontava una tesi contraria alla tradizionale

concezione del matrimonio. La novella attirò su di lui una solenne ammonizione da parte del Consiglio capitolare del Duomo e in seguito ad essa dovette lasciare l’insegnamento.

Ripiegò sulla sua attività di scrittore e si diede al giornalismo entrando a far parte della redazione del giornale liberale ‘Aftonbladet’.

Incline ad una vita non proprio irreprensibile si trovò presto in precarie condizioni finanziarie. Dovette chiedere aiuto ad usurai. Inoltre le cattive compagnie sconvolsero la sua esistenza.

Nel giugno del 1851 dovette fuggire in America perché  citato da un usuraio per falso in cambiali e tentativo di veneficio. Il tribunale lo condannò in contumacia e lui cambiò nome assumendo quello di K. Westerman. In America rimase per una quindicina di anni e di lui, fino al settembre del 1866, non si ebbero più notizie. Si disse che in quegli anni avesse svolto funzioni di segretario presso Abramo Lincoln; che fosse stato depredato di tutti i suoi manoscritti, che avesse avuto a che fare con la giustizia americana. Quando ritornò in Europa, solitario e sconosciuto, trascorse, sempre sotto falso nome, l’ultimo periodo della sua vita a Brema dove morì il 26 settembre del 1866. Solo dopo una cinquantina di anni, nel 1901, la sua figura venne riabilitata e la salma venne traslata solennemente in Svezia.

Almquist scrisse molti romanzi, novelle, drammi, poemi epici, opere di fantasia, progetti di riforme sociali, romanzi avventurosi e ‘noir’, per la maggior parte raccolti sotto il titolo Il libro della rosaspina che comprende Il gioiello della regina (1834);  il racconto Così va bene (1838); opere teatrali tra cui Ramido Marinaresco (1834); saggi Importanza della povertà svedese (1838), Fondamenti del malcontento europeo (1847); poesie  Sogni (1849). Scrisse i romanzi Amalia Hillner (1840), Gabriele Mimanso (1841), Tre signore nello Smaland (1842).

La sua è un’opera discontinua che spazia da temi erotici, Colombina (1835) a novelle in cui aleggia uno spirito cristiano, La cappella, a opere storiche che  trattano della Svezia antica, della  Stoccolma moderna di Gustavo III; della Bretagna di Re Artù, della Sicilia medievale, della Spagna cinquecentesca.

La sua opera principale rimane Il libro della rosaspina scritto tra il 1832 e il 1850.

 

OPERE

Il libro della rosaspina  Raccolta di novelle, drammi, poesie, saggi pubblicati a partire dal 1832.

Il primo libro Il castello di caccia serve da introduzione. L’autore racconta la storia di Julianus che incontra Richard Furumo e da lui apprende la vicenda di Maddalena, una giovane dissoluta, la quale non è riuscita a soffocare nel suo animo la visione della purezza persa e il desiderio di redenzione. Furumo ascolta la storia da Maddalena mentre si trovano vicino ad un baratro. Il giovane la esorta a sperare e a ricercare la perduta innocenza e quando capisce che in lei sono nati buoni sentimenti e sono riaffiorati i pensieri di purezza della fanciullezza, la spinge nell’abisso perché la morte le impedisca di ripensarci.

Il libro contiene pure Il gioiello della regina, un episodio accaduto dopo l’uccisione di Gustavo III. Protagonista è Tintomara, figlia di un principe e di una ballerina. Tintomara non è né uomo né donna. È un essere androgino, di indole buona ma incapace di amare. Quando sua madre le esprime il desiderio di vedere un gioiello della regina, Tintomara si reca a corte, dove ha libero accesso, lo prende e lo porta alla madre, con l’intenzione poi di restituirlo. Ma viene accusata di furto e condannata a morte.

La cappella è, forse, la migliore delle novelle. Narra la vicenda di un sacerdote inviato in una lontana cappella per una predica. Il giovane, che ha preparato un dotto sermone, si trova di fronte a povera gente, modesta e primitiva. Allora butta via il sermone scritto e parla con le parole semplici che il cuore gli detta. La sera prende dimora in una umile capanna e capisce di aver ormai trovato la sua vera missione: quella di predicare e parlare con gli umili.

Nell’opera vi sono altre novelle soffuse di romanticismo a sfondo mistico-realistico, nate sulla scia della conoscenza dell’opera di Rousseau.

 

FILATELIA 

SVEZIA Anno 1966 (544), 1973  (771)

 

 

 

ALONI NISSIM

(Israele)

 

Nato  nel 1906. Morto nel 1988

Nacque in una povera famiglia nel quartiere Florentin, a sud di Tel Aviv, un ambiente che per la dinamicità e l’autonomia dei suoi abitanti offrì al futuro drammaturgo materiale per le sue opere.

Terminati gli studi liceali scrisse per un settimanale  e nel 1948 prese parte alla guerra arabo-israeliana. Proseguendo nel servizio militare entrò a far parte della redazione delle riviste “B’Ayin” e  “Asmoret”.

Frequentò corsi di storia e di Lingua francese  presso l’Università ebraica di Gerusalemme.

Nel 1953 venne rappresentata a Teatro la prima commedia La crudeltà del re, sulla figura di Geroboamo, con grande approvazione tra gli amanti del teatro. Otto anni più tardi venne rappresentata  la commedia Gli abiti del re che lo consacrò come uno dei maggiori drammaturghi di Israele. Nello stesso anno, assieme a Yosi Banai e Avner Hezkyahu fondò il "Teatro delle Stagioni", per il  quale scrisse la commedia La principessa americana.

Continuò a scrivere opere teatrali, commedie, drammi,  scenette e altri tipi di programmi tra cui The King's Clothes, The American Princess, La sposa e il cacciatore di farfalle, Edi Re,His other plays include The Gypsies of Jaffa, The Revolution and the Chicken, Lukas the Coward, The Raucous Dying, Napoleon Dead or Alive. Gli zingari di Jaffa, La Rivoluzione e il pollo, Lukas il Coward, The Dying Raucous, Napoleone Dead or Alive.

Per. l'attrice Hanna Rovina, scrisse la commedia Zia Liza.  Ha anche pubblicato una raccolta di prosa, chiamata Note di un Stray Cat.

Nel 1992 divenne socio della Sam Spiegel Film and Television School di Gerusalemme. Nel  1966 gli fu assegnato il Premio Israele per il teatro.

 

FILATELIA

ISRAELE Anno 2005  (1774)

 

 

 

ALONSO DORA

(Cuba)

 

Nata a Doralina de la Caridad Alonso-Perez il 22 dicembre 1910.Morta a Cuba il  21 marzo 2001.

Giornalista e scrittrice, ha lavorato sia per la stampa  sia per la radio.  Ha scritto romanzi, racconti, poesie, teatro e letteratura per bambini.  Era anche uno script-radio-televisiva e  scrittrice e corrispondente di guerra.

 La sua prima poesia, Amor, apparve sul quotidiano “El Mundo”.  Nel 1933 divenne corrispondente del quotidiano “Prensa Libre”.  Ha fatto parte della organizzazione anti-imperialista Joven Cuba nel 1934 e ha incontrato Costantino Barredo Guerra , con il quale ha avuto una relazione fino al 1938.  Durante questo periodo scrisse i primi articoli per la radio. 

Nel 1936, ad  uno dei suoi racconti su temi sociali è stato assegnato il primo posto in un concorso letterario della rivista letteraria “Boemia”.  Nel 1942, Alonso ha iniziato a scrivere per la rivista “Lux”, pubblicato dalla Federazione Sindicato di stazioni elettriche di gas e acqua, che ha caratterizzato le sue prime interviste con numerose personalità e figure politiche, come Ti Li Tsu (ambasciatore cinese a Cuba ) e il poeta Pablo Neruda.  

Ha ricevuto un premio dalla Cubana Alianza por un Mundo Libre.  Nel 1950 ha scritto testi teatrali per lo spettacolo di burattini Pelusín del Monte, uno show trasmesso dalla  televisione cubana.

Alonso è un scrittrice anche per bambini e le sue opere sono state tradotte e distribuite in altri paesi.   Il suo stile narrativo è basato sulla semplicità e la gestione delle emozioni.  Un importante tema delle sue opere è il contadino cubano che mostra i suoi valori umani e l'amore per la natura.

 Uno dei suoi libri più famosi, The Year 1961, che racconta le sue esperienze durante l' invasione della Baia dei Porci come corrispondente di guerra, ha vinto il premio  Casa de las Américas.

 Da due dei suoi romanzi, Tierra Brava e Soy el Batey, sono stati tratti film dall’ Instituto Cubano de Radio y Televisión (ICRT). Tierra inerme, un altro dei suoi romanzi, ha ricevuto il più alto riconoscimento al II Concorso Letterario ispano-americano alla Casa de las Américas. 

 Dora Alonso è morta il 21 marzo 2001 all'età di 90 anni.

Opere:  Tierra inerme,  L'Anno 1961,  Tierra Brava,  Soy el Batey,  Aventuras de Guille,  Palomar,  El grillo Caminante,  El Caballito enano,  La Flauta de chocolate, Teatro para niños,  Tres lechuzas en un cuento,  El cochero azul,  El valle de la Pinta Pájara,

 

FILATELIA

CUBA Anno 2010  (4903)

 

ALTAMIRANO IGNACIO MANUEL

(Messico)

 

Nato a Tixla nel 1834. Morto il 13 febbraio 1893.

Figlio del sindaco di Tixtla, frequentò la scuola locale. In seguito studiò a Toluca grazie ad una borsa di studio che gli fu concessa da Ignacio Ramírez, di cui egli fu discepolo. Ha fondato diversi quotidiani e riviste tra cui “El Correo de Messico”, “ El Renacimiento”, “El Federalista” , “La Tribuna” e “La República”..

Altamirano è stato presidente della Sociedad Mexicana de Geografía y Estadística (Società Messicana di Geografia e Statistica) dal 1881 al 1889. Era anche pubblico ministero, magistrato e presidente della Corte Suprema, così come alto funzionario del Ministero dei Lavori Pubblici e dell'Economia.

Scrisse diversi libri che hanno avuto un notevole successo nel suo tempo, tra i quali: Clemencia  (1869) - considerato il primo romanzo moderno messicana, La Navidad en las montaña  ( Natale in montagna ) (1871), Antonia (1872), Beatriz (1873), Cuentos de invierno (1880), Rimas (1880), El Zarco (1885-1889, edito 1901).

La sua opera letteraria ritrae la società messicana del tempo.

Morì a San Remo, Italia, nel 1893.

 

FILATELIA

MESSICO Anno 1984 (1064)

 

 

ALTERMAN NATHAN

(Israele)

 

Nato Varsavia, Polonia (allora parte dell'Impero russo) il  14 agosto 1910. Morto il  28 Marzo 1970.

Poeta israeliano, drammaturgo, giornalista e traduttore è stato molto influente nella politica sionista socialista , sia prima sia dopo la costituzione dello Stato d' Israel.

Si trasferì a Tel Aviv con la sua famiglia nel 1925, quando aveva 15 anni , e continuò i suoi studi presso il Liceo ebraico Herzliya.

All’età di 19 anni , si recò a Parigi per studiare presso l'Università di Parigi ( La Sorbonne )  ma dopo un anno decise di andare a Nancy a studiare agronomia . Pur mantenendo stretti contatti con la sua famiglia e gli amici a Tel Aviv, trascorse tre anni in Francia e fu influenzato dai suoi incontri occasionali con artisti e scrittori francesi. Quando tornò a Tel Aviv, nel 1932, lavorò  presso la scuola agraria Mikveh Yisrael , ma ben presto la  lasciò per lavorare come giornalista e pubblicare poesie ebraiche.

Alterman ebbe il merito di aver portato i semi del pomodoro Marmande in Israele, dove divenne  la principale specie coltivata nel paese fino al 1960.

Seguì una carriera letteraria e politica. Il suo primo libro di poesia Kokhavim Bakhuts ("Stelle al di fuori "),  fu pubblicato nel 1938. Questo volume, con i suoi "temi neo-romantici, molto  virtuosismo metrico , lo affermò come poeta.

Nel 1942 , quando le prime notizie sull'Olocausto raggiunsero la comunità ebraica sionista in Palestina, Alterman  compose una poesia  che può essere descritta come una parafrasi sarcastico sulla preghiera ebraica , "Laudato sei Tu ... che ci ha scelti fuori di tutte le nazioni " . Nel 1943 , scrisse " La lingua svedese" , in cui elogiò la volontà della Svezia ad accogliere profughi ebrei dalla Danimarca. Nel 1943 , scrisse anche una poesia critica sul  Papa Pio XII , una poesia che è nel museo Yad Vashem.

Durante il 1945-1947,  anni di lotta del movimento sionista contro il dominio britannico , tenne una  rubrica sul settimanale " Davar " denunciando le misure oppressive dell'esercito britannico e lodando le barche di immigrati clandestini che sbarcavano i sopravvissuti all'Olocausto ebraico sulle coste del  Paese, a dispetto della politica britannica .Uno dei brani più noti è del 1945 "Elogio di un capitano italiano" .

Nelle prime fasi della guerra israeliana di indipendenza scrisse numerose poesie patriottiche  tra cui  " Il Piatto d'argento ". Nel corso del 1950 , Alterman si oppose alla legge marziale imposta al momento sui cittadini arabi di Israele ( fino al 1966 ) , e sostenne con forza la  lotta di 1.952 marinai  il cui sciopero fu  soppresso dal governo di Ben Gurion .

Dopo la Guerra dei Sei Giorni , Alterman fu uno dei fondatori del Movimento per un  Grande Israele ritrovandosi in alleanza con gli attivisti di destra da lui fortemente contrastati  nei primi tempi della sua carriera . Ha criticato David Ben- Gurion ( che deteneva all'epoca solo la posizione di un membro della Knesset , ma era ancora influente ) per essere troppo disposto a rinunciare ai territori conquistati durante la guerra in cambio di un accordo di pace.

Alterman ha tradotto Shakespeare , Molière , Racine e classici russi in ebraico e in yiddish . Ha scritto il testo della famosa canzone Moshe Vilenski Kalaniyot , cantata da Shoshana Damari .
Il  libro "La gioia dei poveri"  è considerato il suo opus magnum. Si tratta di una fantasmagoria caleidoscopica  composta da 31 poesie , tutte interconnesse dal racconto del fantasma di un morto ossessionato e della sua donna, un rovesciamento della storia di Orfeo ed Euridice. Il morto vuole proteggere il suo amore e sfuggire alla povertà, ma più di ogni altra cosa vuole trascinare la sua donna nel suo mondo. I suoi piani sono continuamente frustrati. La storia si legge come un thriller. Da tale opera è tratto il dramma teatrale L’inno del fantasma,  curato dal  Direttore e coreografo Yehezkel Lazazrov.

Trama: Dopo anni passati a suonare in un bar, Hananel decide che se vuole davvero diventare un violinista deve liberarsi della moglie  lei e andare in cerca di fortuna. Egli propina a sua moglie, Naomi, un sonnifero in modo da poter  fuggire indisturbato dalla loro capanna all'alba, ma la donna  si sveglia. Lei è in sintonia con le sue ambizioni, e decide di lasciarlo liberto,  ma gli chiede di prometterle di ritornare da lei dopo 12 anni. Inoltre lo convince a permetterle di andare  al servizio di un  cambiavalute, il cui figlio voleva sposarla, in tal modo potrà vivere del suo guadagno. Sulla sua strada, Hananel incontra Inn lo Spettro, un mendicante proprietario di una ghironda, e l'incantevole padrona di una  locanda che gli predice grandi  successi, mentre il il mendicante gli offre i suoi servizi.

Dopo un  anno  Naomi è trattata come una schiava nella casa del cambiavalute e costretta a  respingere  le avances del figlio, che la perseguita. Hananel ha, invece,  avuto successo e il mendicante è ora il suo manager. Hananel viene premiato per i suoi meriti artistici. Dopo la cerimonia, incontra il figlio del cambiavalute che egli non conosce e fa ricerche per conoscere la sua identità. Costui lo vuole uccidere perché Hananel ha scoperto la sua identità, ma non vi riesce. Passano dodici anni.  Naomi  vive in una capanna dove il figlio del cambiavalute cerca di farla arrestare  con una falsa accusa di furto ma il mendicante Inn lo Spettro rivela alla polizia che si tratta di una falsa accusa. Naomi incontra il marito ma si accorge che Hananel non è disposto a ricongiungersi con lei come aveva promesso e lo libera dal giuramento fatto dodici anni prima. 

Per Hananel passano altri anni durante i quali perde l’ispirazione e la sua musica perde la brillantezza. Si reca alla capanna nella speranza che egli sarà ancora amato e voluto da Naomi. La moglie cerca di consolarlo ricordandogli il passato amore e gli chiede di darle tempo per  decidere. Hananel promette di ritornare. Ma  quando ritorna trova la capanna vuota. Lei non vive più lì;  vive con il mendicante.

Il soggetto trattato da Alterman è una affascinante commedia con protagonista un artista assetato di autorealizzazione e di aspirazioni superiori ai suoi meriti. La conclusione è che a pagare il prezzo più alto per la sua ambizione è l’artista: quando si dimentica l’amore e si rompe il legame, il talento è una dote effimera.

 

FILATELIA

ISRAELE  Anno1971 (430), 1996  (1323)

 

 

 

ALVER BETTI

(Estonia)

 

Nata il 3 novembre del 1906 a Jogeva. Morì nel 1989 a Tartu.

.Dopo gli studi secondari conclusi a Tartu, studiò presso la Facoltà di Filosofia  della locale Università dal  1924-27.

Il suo primo lavoro letterario  importante fu il romanzo Tuulearmuke (1927), mentre la prima raccolta di poesie apparve agli inizi degli anni Trenta, cui seguirono altre poesie  pubblicate  su riviste letterarie e una raccolta retrospettiva Tolm Tuli del 1936 che si distingue per una maturità artistica e per la bellezza e armoniosità dei versi. 

Altre importanti collezioni comprendono Tähetund (Ore stellate, 1966), Eluhelbed (Fiocchi di Vita, 1971) e Korallid Emajões (Coralli in Emajõgi, 1986).

Alver ha anche lavorato come traduttrice: notevole è la versione delle poesie di Pushkin e la. traduzione di Eugene Onegin (1964), considerata come il culmine della traduzione di opere straniere in Estonia.

I versi della Alver sono di fattura strettamente classica nella forma e tecnicamente perfetti, tanto da aver avuto una notevole influenza sullo sviluppo della poesia estone successiva. 

 

FILATELIA

ESTONIA  Anno  2006  (530)

 


ALVES ANTONIO FREDERICO de CASTRO

 (Brasile)

 

Nato a Curralinho, Bahia il 14 marzo del  1847.  Morì a San Salvador il 6 luglio del  1871.

La sua vita fu assai breve, sebbene intensa. Compì i suoi studi nel ginnasio Baiano e nel 1864 entrò nell’Università di Recife e si iscrisse alla Facoltà di Diritto. Si trasferì successivamente all’Università di San Paolo, ma non concluse gli studi.

A causa di una caduta e di una ferita riportata ad un piede, dovette essere operato e il piede amputato. Dopo poco tempo, causa una malattia polmonare, morì.

Nel 1870, all’età di 23 anni, pubblicò le sue prime liriche Spume fluttuanti. Le altre sue opere uscirono postume: La cascata di Paulo Alfonso (1876), Gli schiavi (1883) e Inni dell’Equatore (1921).

Morì di tisi a ventiquattro anni.

“Alves rappresenta quella scuola ‘condoreira’ che, nell’assunzione a proprio emblema del condor delle Ande, indicava il gusto per le vette retoriche, per il tono oratorio e messianico di influenza vittorughiana, posto al servizio di una causa sociale e politica (l’abolizione della schiavitù negra in Brasile)”. (da  Enc. Le Garzantine ))

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1947  (452),  1997  (2315)

  

 

 

ALYKULOV BARPY

(Kirghisistan)

 

Nato nel 1884. Morto nel 1949.

Poeta kirghiso, era esperto nel trattare la forma poetica e seguì i dettami di Toktogula.

Le sue produzioni oscillano tra il tono satirico e quello politico.

 

FILATELIA

KIRGHISISTAN  Anno 2009

 

 

 

AMADO JORGE

(Brasile)

 

Nato a Piangi, Bahia,  il 10 agosto 1912. Morto il 6 agosto del 2001

Appena quindicenne, cominciò a lavorare presso un giornale. Di ideologia comunista, entrò presto nell’Alleanza Nazionale per la Libertà e nel 1937, anno di pubblicazione del romanzo Capitani di arena, e anche nel 1938 fu arrestato. I suoi libri vennero bruciati sulla piazza di San Salvador.

Rifugiatosi in Argentina e poi in Uruguay,  rientrò in patria dove fu eletto deputato nelle liste del Partito comunista. In questo periodo scrive opere di impegno politico e ideologico.

Nuovamente esiliato, dal 1948 al 1962 visse in Francia, in Russia e in Cecoslovacchia, dove scrisse la trilogia I sotterranei della libertà (1954).         

Già nei romanzi giovanili,  manifestò la sua ideologia e il suo stile realistico, come in Paese del carnevale (1932), Cacao (1933), Sudore (1934). Riuscì a dimostrare la sua compiutezza letteraria in Jubiabà (1935), cui seguirono Mar Morto (1936), Terre del finimondo  (1943) la sua opera migliore.

Superato il momento ideologico, scrive Due storie del porto di Bahia (1961), I pastori della notte (1964),  Donna Flor e  i suoi due mariti (1966),  La bottega dei miracoli (1969, Teresa Batista stanca di guerra (1977). Un elemento nuovo si trova nel romanzo Gabriella, garofano e cannella (1958).

Nel suo ultimo romanzo Tocaia grande (1985), racconta la nascita di una città vista come epopea collettiva, cui fa da contrappunto l’incapacità dei governanti.

Scrisse anche un saggio su Luis Carlos Prestes, il capo dell’Alleanza Nazionale per la Libertà, dal titolo  Il cavaliere della speranza (1942).

Membro dell’Accademia brasiliana delle lettere, creatore di una infinità di personaggi, ripresi anche sul piccolo e grande schermo, è forse lo scrittore contemporaneo più conosciuto e tradotto nel mondo.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 2002, 2012 (3242) (2784, ) CECOSLOVACCHIA Anno 1950  Cartolina Postale SAN MARINO  Anno 2004 (1933)

       

 

 

AMANZHOLOV KASIM RAKHIMZHANOVICH

(Kazakistan)

 

Nato nel 1911 a Karkaralinsk Raion, Karaganda Oblast, Morto il 17 gennaio 1955.

Poeta kazako. Membro del PCUS dal 1944.

 Amanzholov ha cominciato a pubblicare nel 1931.  Il suo originale dono lirico è evidente nelle poesie Confessione  (1938)  Storm (1948), Girl (1939), La leggenda della morte di un poeta (1944), la Nostra Dastan (1947) e altre opere.  Kazakhstan rappresenta la vita in e l'eroismo del popolo sovietico nella Grande Guerra Patriottica. 

In campo poetico ha introdotto accorgimenti metrici oggi ampiamente usati dai poeti kazaki.  Amanzholov è autore dei componimenti poetici  Il bambino meraviglioso (1949), Poesie (1949), e World Bright (1950). Molte sue opere storiche e canzoni popolari tra le persone fanno oggi parte della cultura kazaka.

Opere: Shïgharmalarïnïhg, tolïïq jïynaghï, voll.  1-3.  1955-1957.  Dauldï jïldar däpterǐ.  1960.  Tangdamal'i shïgharmalar.  1961.  Bǐzdǐng Dastan , 1965.  In traduzione russa:  Stikhi i poemy. , 1958. Ha tradotto in lingua kazaka opere di Pushkin, Lermontov, Nekrasov, Shevchenko, Twardowski, Nizami, Rustaveli.

 

FRANCOBOLLI

Kazakistan Anno 2011

 

 

 

AMICHAI YEHUDA  

(Germania) 

 

Nato in Germania nel (1924–2000) 1924. Morto nel 2000.

Amichai è considerato da molti come il più grande poeta moderno israeliano, ed è stato uno dei primi a scrivere in ebraico. Nei suoi scritti, tratta spesso i temi della vita quotidiana in modo tenue, dolce e ironico.  Nei versi traspare l’amore per le persone, per la religione, per la sua  terra, e, in modo particolare per la città di Gerusalemme.

Amichai,  originario di Würzburg  come Ludwig Pfeuffer, immigrò successivamente  con la sua famiglia in Palestina nel 1936.

Combattè durante la seconda guerra mondiale nella British Army-brigata ebraica e durante la guerra per l’indipendenza  di Israele. 

Fu sempre. un fautore della pace e della riconciliazione nella regione, in collaborazione con scrittori palestinesi.

 

FILATELIA

ISRAELE  Anno 2001 (1576)

 

 

AMIRKHAN  FATIKH

(Russia) 

 

Nato 1 gennaio 1886, a Kazan, dove morì il 9 marzo 1926.

Scrittore e pubblicista, nato in una famiglia mullah, partecipò nel 1905 al movimento Shakird per le riforme della scuola radicale, per cui fu espulso dalla madrasa.

Ha fondato il giornale radicale “El'-islakh” (Riforma, 1907-1909).

 Nelle sue opere letterarie e socio-politiche Amirkhan si scagliò contro i residui del feudalesimo nella vita quotidiana,   esaltando, invece, l'aspirazione dei giovani tartari per la vita moderna e la cultura russa. I suoi lavori includono le novelle La ragazza tatara (1909), Fatkhulla Khazrat (1909),  Al bivio (1912) e il dramma La gioventù (1910).

Amirkhan contribuì allo sviluppo della critica  letteraria, e lottò per l'arte realistica. Dopo la Rivoluzione d'Ottobre lavorò come giornalista.

Raccolta di opere:   Saylanma äsärlär , voll. 1-2. 1957-58. Nella traduzione russa: Tatarka.   Mosca, 1959.

 

FILATELIA

RUSSIA   Anno 2006  (Busta postale), URSS Anno  1985  (Busta Postale),1986  (Annullo speciale)

 

 

 

Amir-Pinkerfeld Anda

(Polonia)

 

Nata in Galizia nel 1902. Morta nel 1981. 

Suo padre lavorò come architetto per il governo austro-ungarico.. Anda completò la scuola secondaria di Lvov, e pubblicò un libro di versi in polacco all'età di 18 anni. La sua prima poesia è la preghiera di un bambino polacco per la liberazione del suo paese.

Dopo aver studiato presso le università di Lipsia e Lvov, si trasferì in Palestina nel 1923. Nel 1921 ha pubblicato un altro volume di versi in lingua polacca, Piesni źycia ("Canti di vita"). Successivamente, sotto l'influenza di Uri Zevi * Greenberg , , iniziò a scrivere in ebraico. I temi dei suoi versi sono l'amore della natura, l'amore romantico, e le gioie della maternità. Il suo lungo poema Ahat ("Uno", 1953) descrive la vicenda di una giovane ragazza ebrea immigrata in Israele dopo essere sopravvissuto dell'Olocausto, la quale muore combattendo per l'indipendenza di Israele. Tra i suoi libri sono Noraim Dovevim (1929); Yuval (1932); Geisha Lian Sharah Tang (1935); Gittit (1937); Duda'im (1943); Gadish (1949); Kokhavim bi-Deli (Stelle in un secchio,1957).

Anda Amir è stato il primo poeta a scrivere poesie per bambini in ebraico.

La sua prima raccolta di poesie quali, Al Anan Kevish (1933), è stata curata da HN Bialik, mentre al suo Shirei Yeladim (1934) è stato assegnato il Premio Bialik per le poesie per bambini. Nel 1978 ha ricevuto il Premio Israele per la letteratura infantile.

 

FILATELIA

ISRAELE, Anno 1995

 

 

AMUR SANAN  ANTON

(Russia)

 

Nato 14 settembre  1888, in Bagaburulovskii Aimak, ora di Raion Gorodovikovsk della ASSR calmucca. Morto 17 aprile 1939.

Scrittore calmucco, membro del Partito comunista dal 1918. Ha scritto in russo.

Amur-Sanan studiò all’Università Pubblica Shaniavskii di Mosca dal 1915 al 1917. Ha partecipato alla lotta per stabilire il regime sovietico in Calmucchia.

La sua opera principale è il racconto autobiografico Il Figlio di Mudresh (1925), che mostra il percorso iniziatico di un pastore che   cerca di capire le finalità dello Stato.

Il villaggio pre-rivoluzionario calmucco è raffigurato nella sua storia Aranzal (1932). Il suo primo volume di racconti, Nelle steppe (incompleto), è stato pubblicato nel 1935. Le sue opere, sottoposte a repressione e censurate, furono riabilitate e nuovamente diffuse dopo la sua morte.

Tra le sue opere in traduzione russa: Mudreshkin syn: Izbrannoe . Mosca, 1966.

 

FILATELIA

URSS  1988,  (Busta postale)

 

 

Amyot Jacques

(Francia)

 

Nato a Melun nel 1513. Morto a Auxerre nel 1593.

Diventato vescovo, fu precettore dei figli di Enrico II, insegnò letterature  antiche all'università di Bourges. Deve la sua fama ad alcune esemplari traduzioni.  Le Vite parallele di Plutarco furono da lui tradotte nel 1559. Ad esse seguirono le Opere morali (1572) sempre di Plutarco.

Fornì alla letteratura del tempo una miniera inesauribile di modelli, eroici e edificanti. La sua prosa fu esempio di classica bellezza. Amyot tradusse anche la Storia etiopica (1547) di Eliodoro, Dafni e Cloe (1559) di Longo Sofista.

 Con essi introdusse in Francia il gusto del  fiabesco, dell’avventuroso e i motivi bucolici tipici del romanzo ellenistico.

Morì ad Auxerre nel 1503, lo stesso anno in cui era stato nominato vescovo di quella città. (da Enc. Le Garzantine)

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1963  (1370)

 

 

 

ANACREONTE

(Grecia)

 

Nato a Teo (Asia Minore)  nel VI sec.  a.C.

Anacreonte appartiene alla lirica eolica in quanto sviluppa più che altro la poesia erotico-simposiaca di Alceo e Saffo.

Condusse una vita errabonda e prese parte a diverse  battaglie durante le quali non brillò come un eroe. In seguito all’invasione persiana fu costretto ad andare in esilio presso varie corti. Fu a Samo presso Policrate dove incontrò Ibico e Simonide. Dopo la tragica morte di Policrate andò ad Atene presso Ipparco, poi in Tessaglia presso gli Aleuadi.

Importante fu il suo soggiorno a Samo perché il lusso e i costumi dissoluti della corte di Policrate influirono sull’ispirazione della sua poesia.

Morì più che ottuogennario, soffocato da un acino d’uva.

Scrisse gli Scolii, canti conviviali e composizioni varie in cui canta soprattutto il vino e l’amore. Il suo sentimento non è ardente come quello di Saffo. Si consola facilmente ad ogni distacco.  Nelle sue liriche sono presenti figure di efebi e di cortigiane.

Di lui rimangono un centinaio di frammenti e una ventina di epigrammi.

 

FILATELIA

CAMBOGIA Anno 1983  (392)AYMAN  Anno 1972 (Mic. 1887 BF)

  

 

 

Ananian, Vakhtang Stepànovic

(Armenia)

 

Nato 26 luglio (o 8 agosto), 1905, in Pogos-Kilisa, ora Shamakhian.

Di famiglia contadina, Ananian divenne un lavoratore del Komsomol, poi un giornalista. Il suo primo racconto, Nel cerchio di fuoco (1930), ha per argomento episodi della guerra civile. Ha pubblicato altre raccolte: Sul campo di battaglia (1946), Dopo la guerra (1947), sei volumi di Storie di un Hunter (1947-1966), novelle Sulla sponda del Sevan (1951) e Prigionieri di Barsov  (1956).

La prosa di Ananian è colorita e romantica, e il suo stile narrativo vivace e avvincente.. Le sue opere sono state pubblicate in molte lingue. Egli è anche autore del lavoro scientifico Il mondo degli animali d'Armenia,

Altri materiali che l'autore non fu in grado di pubblicare durante la sua vita sono stati inclusi nella raccolta "Pagine inedite" .

 

FILATELIA

ARMENIA 2006.

 

 

 

ANCHIETA JOSÉ DE

(Spagna)

 

Nato a San Cristobal de la Laguna il 14 marzo 1534. Morto il 9 giugno 1597 a Reritiba, Espirito Santo.

Fu  un missionario gesuita in Brasile nella seconda metà del 16° secolo e tra i fondatori di São Paulo, nel 1554, e Rio de Janeiro nel 1565. Scrittore e poeta,  è considerato il primo scrittore brasiliano e attivo operatore nella conversione alla fede cattolica della popolazione indiana al Cattolicesimo.

Suo padre, Juan López de Anchieta, era un proprietario terriero di Urrestilla, nel Paese Basco, fuggito nel 1525 a Tenerife dopo aver partecipato ad una fallita ribellione contro il re, Carlo V. Sua madre, Mencia Díaz de Clavijo y Llarena, è stata un discendente dei conquistatori di Tenerife, e proveniva da una famiglia ebrea. E 'stato un parente di Loyola.

Studiò in Portogallo quando aveva 14 anni, nel Reale collegio delle Arti di Coimbra. Era profondamente religioso e avvertì la vocazione per il sacerdozio, così chiese l'ammissione nel 1551 al Collegio dei Gesuiti dell’Università degli Studi di Coimbra come un novizio. Durante gli studi era considerato uno studente eccezionalmente intelligente e un poeta di talento. Imparò a scrivere in portoghese e latino. Una malattia che lo colpì alla spina dorsale all’età di 17 anni lo rese  quasi un gobbo.

Nel 1553, a soli diciannove anni, fu inviato per sua scelta in Brasile come missionario. Dopo un pericoloso viaggio fece il suo primo incontro con gli indios Tapuia. Da allora cominciò ad insegnare la lingua  latina agli Indiani, e contemporaneamente ad  imparare la loro lingua e a compilare un dizionario e una grammatica.

Si schierò sempre dalla parte degli indios nella lotta contro  i coloni  portoghesi che sistematicamente operavano uccisioni e saccheggi dei loro villaggi e contro i tentativi di ridurre uomini e donne in schiavitù. Dopo molti incidenti e  massacri, riuscì a ottenere la fiducia degli indios e a concludere la pace tra le popolazioni dei Tamoyo e Tupiniquim e il Portogallo.

Nel 1565 seguì l’esercito portoghese e prese parte alla fondazione di Rio de Janeiro, ai piedi del Pão de Açúcar. Partecipò in qualità di interprete, sino alla vittoria,  ad una serie di battaglie tra portoghesi e i loro alleati indiani e i francesi e  i loro alleati indiani,  fino alla vittoriosa battaglia finale contro i francesi, nel 1567.

Dopo la pace, un collegio di gesuiti è fu fondato a Rio de Janeiro e Anchieta fu invitato a farne parte.

Nonostante la sua fragilità, la precaria salute e i rigori dei lenti viaggi a piedi e per nave, nei seguenti dieci anni viaggiò molto tra Rio de Janeiro, Bahia, Espírito Santo e São Paulo per consolidare la missione dei Gesuiti in Brasile. Nel 1577 il quarto generale dei gesuiti, Everardo Mercuriano, lo nominò superiore provinciale dei membri dell'Ordine in Brasile.

Con il peggioramento della salute, Anchieta chiese di essere sollevato dalle sue funzioni nel 1591. Morì nel suo paese di adozione, il 9 giugno 1597, a Reritiba, Espírito Santo, compianto da più di 3.000 indiani.

Fu beatificato  da Papa Giovanni Paolo II nel 1980, col titolo di "Beato José de Anchieta". Esiste un movimento per promuovere la sua eventuale canonizzazione , e quindi la santificazione.

Nella tradizione dei gesuiti, Anchieta è stato un prolifico relatore, comunicando principalmente con  lettere ai suoi superiori, scrivendo in spagnolo, portoghese, latino e Tupi. I suoi scritti sono pubblicati in Cartas, i Informações e Fragmentos Históricos Sermões messaggi (lettere, rapporti, frammenti storici e Sermoni). Scrisse canti religiosi e testi teatrali rivolti ad insegnare la morale agli indiani anche attraverso la musica. Ha scritto una poesia famosa Vergine Maria , presumibilmente scrivendo ogni mattina sulla sabbia bagnata di una spiaggia a Iperoig e impegnandosi a memoria fino a quando poté trascrivere i suoi oltre 4.900 versi sulla carta. Per questo motivo, Anchieta è il patrono della letteratura e della musica in Brasile.

Anchieta è stato pioniere nel trascrivere e standardizzare in lingua Tupi, la teologia , l'istruzione religiosa, il teatro e la poesia. Era anche uno storiografo, un appassionato naturalista (ha descritto diverse nuove piante ed animali) e un ottimo chirurgo e medico . Le relazioni lucide e dettagliate che ha lasciato sono ancora importanti oggi, per capire, conoscenze stile di vita e costumi di indiani ed europei durante il suo tempo, così come le sorprendenti novità di fauna selvatica del Brasile e la geografia .

Nella poesia di De Gestis Meni de Saa , scritto intorno al 1560, ha descritto le "gesta eroiche" di soldati portoghesi che combatterono durante le varie guerre di conquista.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1934, 1964,   1980,  1993, 2007,   PORTOGALLO Anno 1997 (2170),  SAN MARINO, 2004,  SPAGNA 1965 (1343)

 

 

 

ANDERSEN HANS CHRISTIAN

(Danimarca) 

 

C’era una volta nella città di Odense, fondata dal dio Odino, un povero anatroccolo sognatore, incapace di volare ma desideroso  di diventare un maestoso cigno. Purtroppo i genitori, alquanto bizzarri, poco si curavano di lui. Mamma anatra, dall’aspetto trasandato e volgare, se ne andava ogni giorno a lavare i panni in un fiume dove alleviava la fatica sostenendosi con qualche bevuta (non certo di acqua). Suo marito sedeva tutto il giorno accanto al deschetto da ciabattino, lavorando poco e sognando molto quando guardava, appeso alla parete di fronte, il ritratto di un famoso condottiero di eserciti, il quale in quei giorni collezionava vittorie su vittorie. Se solo avesse potuto seguirlo! Nel frattempo si limitava a sognare.  Il nonno del piccolo anatroccolo era tipo assai bizzarro. Invece di lavorare preferiva  aggirarsi per la città, vendendo buffe statuine di legno e raccontando storie…

 

Così potrebbe iniziare una fiaba e così inizia la realtà di Hans Christian Andersen.

Andersen nasce a Odense il 2 aprile del 1805  in una umilissima famiglia.

Il padre calzolaio è così povero da aver dovuto adattare i resti di un catafalco acquistato ad un asta per ricavarne il letto nuziale.  Sognatore per natura lavora poco e si limita a pensare  a  Napoleone e alla fortuna che avrebbe fatto se avesse potuto seguirlo. Sposato con una lavandaia più vecchia di lui, una donna ‘robustamente sensuale’ e con istinti da popolana, l’abbandona per seguire l’armata napoleonica. L’avventura militare dura poco perché, minato nel fisico, deve presto ritornare a Odense dove  muore nel 1816, quando Hans aveva quindici anni.

Due anni dopo la madre, ormai cinquantenne, si risposa con un altro ciabattino più giovane di lei. La donna, abituata al bere, discende sempre più la china dell’abbrutimento e Hans si ritrova abbandonato a se stesso  privo di istruzione, tranne gli insegnamenti tratti dai racconti uditi dal padre e da quelli veri e non veri della nonna paterna che spesso lo porta con sé nell’orto.  Il ragazzo preferisce stare con gli adulti e schiva la compagnia dei suoi coetanei vuoi per un certo ritegno, vuoi per sfuggire alla baia dei ragazzi della sua età, vuoi per le matterie e le stravaganze del nonno, vuoi, infine,  per la vergogna della sua corporatura allampanata, dalle braccia troppo lunghe. Impara a leggere alla scuola dei poveri e legge di tutto.  Il suo sogno è quello di diventare attore e ballerino.

Nel 1919 parte alla volta di Copenhagen in cerca di fortuna. Il primo impresario teatrale cui si rivolge lo giudica non valido a calpestare le scene. Anche una celebre danzatrice del Teatro Reale  cui si era presentato (dopo aver imparato a danzare come una ballerina!) lo manda a spasso. L’unico che comincia ad interessarsi a lui è un tenore italiano, Giuseppe Siboni, cui aveva chiesto di insegnargli il canto. Costui forse per pietà lo istruisce e lo mantiene fino a quando si accorge che il giovane Andersen non avrebbe mai potuto far parte di un coro. Allora si dà alla recitazione. Manda memoria scene, poesie monologhi che recita a tutti e nelle più disparate occasioni, ma tale attività  non funziona. Riusciva però ad inserire in quei ‘tentativi teatrali’  poesie e scenette scritte da lui, tanto che porta a termine per il teatro una tragedia… naturalmente respinta.

Vive quindi stentatamente finché non si presenta a Jonas Collin, un alto funzionario, il quale riesce a fargli ottenere un  assegno mensile dal re Federico VI e il permesso di frequentare gratuitamente la scuola di latino a Slagelse. Può così ricominciare gli studi che furono proficui, sebbene si sente a disagio, lui giovane ventenne, a fianco di allievi tredicenni e quattordicenni. Si diploma nel 1828.

Nel frattempo comincia  a farsi conoscere nel campo della poesia, pubblicando nel 1827 Il bambino morente sulla rivista “Kjoebenhaavnspost” e nel 1829 un racconto romantico e ironico Viaggio a piedi dal canale di Holmen fino alla punta orientale di Amager. Ottiene anche qualche successo nel comporre vaudeville per il teatro, un genere difeso dall’illustre critico danese Johan Ludwig Heiberg, divenuto suo amico. Nel 1831 dà alle stampe anche un volume di liriche, un volume di schizzi e fantasie (1831), due melodrammi (1832) e il poema drammatico Agnete e il Tritone (1833).

Rientra in questo periodo il suo amore non corrisposto per Riborg Voigt, sorella di un suo compagno di studi. Il rifiuto della ragazza lo spinge a viaggiare. Contando sull’assegno reale, si reca a Lubecca, Amburgo, Dresda, Lipsia, Berlino dove incontra  Ludwig Tieck, Adelbert von Chamisso, Karl Simrock e altri personaggi illustri nel campo della letteratura. Il viaggio gli suggerisce un nuovo libro Echi ed immagini di un viaggio nel’Harz e nella Svizzera Sassone.

Ritornato in Danimarca vi soggiorna per poco tempo perché un secondo amore sfortunato come il primo per Luisa Collin, la figlia del suo benefattore, lo spinge a riprendere i suoi viaggi per il mondo. Parte per la Francia dove incontra Victor Hugo, Cherubini, il poeta Heine; visita l’Italia, (dove in seguito ritorna per altre tre volte). In Italia scrive e ambienta il romanzo L’improvvisatore che aumenta la sua fama attraverso i molti elogi dei critici.

Nel campo sentimentale Andersen non ha altrettanta fortuna perché il suo carattere oltremodo romantico e sognatore gli aliena anche il suo amore verso la cantante svedese Jenny Lind. Di quella passione rimangono tracce nelle sue opere.

Compie altri viaggi in Germania, in Grecia, in Turchia, in Austria, in Inghilterra, dove è ospite di Charles Dickens.  Erano gli anni che precedettero i sussulti e gli sconvolgimenti del 1848, ma Andersen non ne fa alcun cenno nelle sue opere. La politica non fa per lui: è come una nebbia che lo avvolge ma non lo soffoca. Il conflitto diretto della sua Danimarca con la Germania per la questione dei Ducati di Slevig e Holstein, susciteranno solo il dolore di fronte alla guerra. Neppure i conflitti sociali lo interessano, cosa strana in lui, figlio del popolo. È di questo periodo il volume autobiografico La fiaba della mia vita senza poesia, in cui invece di poesia ve n’è molta. Terminato il conflitto, riprende i suoi amati viaggi. Scrive Essere e non essere (1857) un incontro con la filosofia che non ottiene grandi consensi; Reiselberg: Svezia (1851), Portogallo (1866), Spagna (1873), tutti resoconti di viaggio con descrizioni e impressioni.

Nel 1867 Andersen onorato con titoli e commende, introdotto nelle Corti e nelle case della più alta società europea, acclamato all’estero, ritorna nel suo paese dove riceve quale omaggio la cittadinanza onoraria che la città di Odense gli attribuisce…

Il 4 agosto del 1875 muore serenamente  nella villa Rolighed, vicino a Copenhagen, dove era ospite dei Melchior, ricchi mercanti danesi

 

e così il piccolo anatroccolo che era nato e vissuto nella città di Odino coronò tutti i suoi sogni e poté morire felice. Ormai era diventato il maestoso cigno che aveva sempre sognato.

 

Così potrebbe concludersi la fiaba della sua vita. C’è però da notare che nella sua fiaba Il brutto anatroccolo il personaggio non ha i tentennamenti che Andersen ebbe in tutta la sua vita e non mostra indecisioni né cedimenti..

Andersen ebbe in realtà un carattere debole e forte allo stesso tempo. Facile all’entusiasmo, propenso alla malinconia e alla depressione,  mantenne per tutta la vita una ingenuità infantile. Agognava le lodi dei suoi contemporanei ed era, però, capace di deprimersi fino alle lacrime per un giudizio sfavorevole anche se espresso da un giornalista poco  noto. Infantilmente vanitoso dei suoi successi, era gravato di complessi vari.

Su Andersen il regista Kung Vidor girò  nel 1952 un film dal titolo “Il favoloso Andersen”, mentre la produzione di Walt Disney dedicò un lungometraggio alla Sirenetta e utilizzò altre fiabe dando ai vari protagonisti l’aspetto e le caratteristiche dei personaggi disneyani.

LE FIABE

Come accadde a molti scrittori di talento, l’opera in cui avevano creduto meno e che avevano scritto per diletto e passatempo spesso si è rivelata quella che ha dato loro fama imperitura, mentre altri lavori in cui avevano maggiormente confidato, perché al momento in cui furono pubblicati avevano ricevuto il plauso comune, col passare del tempo sono rimasti confinati in una specie di limbo da cui vengono saltuariamente tratti da studiosi o amanti di quell’autore. È stata la sorte di Charles Perrault oggi ricordato solo per i suoi Contes de ma mère l’oie e di Andersen la cui notorietà è oggi legata alla raccolta Fiabe e racconti (Eventyr og Historier).

Lo scrittore danese  pubblica ottimi romanzi quali L’improvvisatore (1935), O.T. (1936) iniziali che a Copenhagen indicavano una casa di pena,  Soltanto violinista (1837), Le due baronesse (1849), Essere o non essere (1857). Piero il fortunato (1879). Scrive libri di poesie, opere autobiografiche, descrizioni di viaggi e per tutta la vita continua a coltivare la sua passione per il teatro scrivendo commedie, tragedie, vaudeville, libretti d’opera oggi dimenticati.

Ma la fama e la notorietà odierne sono legate solo alle sue fiabe. 

Raccontano i suoi biografi che il danese si stupisse quando qualcuno anteponeva ‘La regina delle nevi’ , ‘L’acciarino’ o qualche altra fiaba al romanzo L’improvvisatore.

Andersen comincia a raccogliere e a pubblicare le fiabe nel 1835 in un primo fascicolo cui, quasi ogni anno, ne seguirono altri fino al 1872 per un totale di 156 fiabe e racconti. Molto materiale lo ricava da quanto il padre, il nonno e la nonna gli raccontarono quando era bambino, altro materiale lo raccoglie attraverso racconti popolari del suo e di altri paesi visitati, dalle Mille e una notte, opera letta in gioventù. In altri casi, specie nei racconti, si tratta di invenzioni su fatti realmente accaduti da lui rielaborati poeticamente e ricostruiti con la fantasia. 

Andersen nel raccogliere il materiale dalla viva voce del popolo opera diversamente dai fratelli Grimm. Questi accettarono dal popolo le fiabe nella loro interezza e cercarono di rispettare la poesia e lo stile popolare senza sovrastarli. Andersen, invece, non concede nulla alla moda dell’epoca; non si sottomette alle varie correnti in voga. Inventa un suo particolare tipo di fiaba, diverso dai Grimm, dai romantici tedeschi Tieck, Chamisso, Arnim. Nel suo stile semplice, nella visione serena della natura e del mondo in cui immerge i suoi personaggi non v’è mai nulla di pauroso. Andersen ammira E.T.A.Hoffmann ma di lui non accetta il mondo fantastico, magico e demoniaco in cui vi sono scene che possono destare terrore nei lettori giovani. Andersen parla in modo più sommesso e immagina un mondo positivo fondato sulla bontà. Il suo animo è rimasto quello di un fanciullo, assai diverso, ad esempio, dalla visione leopardiana che vede nella natura non una madre amorevole ma una matrigna maligna e tragica. Lontano dalle visioni lunari e notturne dei romantici, le sue sono fiabe solari.

Utilizza fiabe del passato, quelle legate alla féerie in cui abbondano principi  e principesse, fate e streghe, gnomi e elfi e folletti. Utilizza per costruirle materiali apparentemente inadatti ad una fiaba, ma che riescono a parlare alla sua fantasia come  un’ago da rammendo, un vecchio lampione, un solino, stracci. Per lui è un gioco scoprire una fiaba in una persona o una cosa incontrata. E la natura gli fornisce materiale in abbondanza suggerito dal lino, dall’abete, dai fiori, dalle margherite, dai cardi, dai bucaneve dagli animali.  La sua aspirazione è quasi sempre religiosa, attenta ai segnali della vita, della morte, della salvezza. Non sempre c’è il lieto fine, ma la morte, ad esempio, può essere l’inizio di una nuova vita, come in ‘Scarpette rosse’.

Andersen non è mai stato uno spirito combattivo e i suoi personaggi, in cui infonde molto di sé, quando vengono posti di fronte ad avversità piangono, soffrono ma sperano in un Dio buono e misericordioso a cui affidarsi con umiltà. Nelle sue fiabe c’è saggezza e c’è morale, non quella palese di Esopo, di Fedro, di La Fontaine con le loro conclusive massime didattiche e moraleggianti. In Andersen la morale salta fuori a poco a poco, la si legge tra le righe e non buttata in faccia a mo’ di conclusione, quasi la fiaba fosse stata scritta solo per quella funzione. Nei suoi racconti c’è spesso umorismo e comicità, vedi ‘I vestiti nuovi dell’imperatore’; manca l’ironia e la satira perché sono qualcosa di troppo intellettualistico per essere alla portata dei fanciulli.

Per  questo l’Andersen della fiaba non fece scuola. Non poteva farla: le sue sono fiabe paniche, uniche, singolari le quali non ebbero e forse non potevano avere imitatori e seguaci.

In Italia furono fatte conoscere attraverso due ottime traduzioni: quella di Maria Pezzé Pascolato, Quaranta novelle (1903) e quella di Maria Tibaldi Chiesa, Nuove novelle (1937). Nel 1954 Einaudi pubblicò tutte le fiabe nella collana ‘I Millenni’.

Il cinema attraverso un lungometraggio a cartoni animati di Walt Disney immortalò La sirenetta, travisando alquanto, secondo lo stile disneyano, il personaggio, facendone una fanciulla allegra e un poco contestataria. Ma quando mai Disney è fedele all’originale!

 

L’acciarino o Il soldato di ventura  Un soldato dal ritorno dalla guerra incontra una strega che lo invita a calarsi in una grotta dove si trova un tesoro a custodia del quale stanno tre cani. Gli spiega come neutralizzarli e concorda con lui che il tesoro sarà suo e a lei andrà invece un acciarino che sua nonna aveva dimenticato durante una precedente visita nelle grotta.  Il soldato al momento della consegna, vuole sapere a che serve l’acciarino. Nasce un diverbio. La vecchia  viene uccisa e il soldato con le ricchezze vive in città da signore. Quando i soldi finiscono si ricorda dell’acciarino e scopre che con le scintille della pietra focaia compaiono tre cani che si mettono ai suoi ordini.  Il soldato, innamorato di una principessa, ordina loro di portargliela nottetempo.  Al mattino la principessa non sa dove ha trascorso la notte. La storia si ripete. Allora la regina ordina ad una fantesca di fare la guardia e quella, nottetempo, segue la principessa e il cane e contrassegna col gesso la porta della casa in cui è entrato. Ma il cane, accortosene, segna col gesso tutte le porte delle case. Allora la regina lega alla cintura della figlia un sacchettino bucato, pieno di grani di miglio.  E questo permetterà di trovare il soldato che viene condannato all’impiccagione. Ma all’ultimo istante arrivano i tre cani i quali lo liberano. Il soldato sposerà così la principessa.

Il bambino cattivo  In una sera di tempesta un vecchio poeta sente bussare alla porta. Apre e si trova davanti un bambinello nudo, intirizzito e tremante con un arco e una freccia in mano. Lo ospita presso il fuoco, lo rifocilla, lo asciuga e se lo tiene sulle ginocchia. Gli chiede il nome e quello risponde ‘Amore’. Riprese le forze, il bambino per tutta ricompensa incocca una freccia e lo colpisce al cuore. “Che bambino cattivo è Amore!” esclama il poeta. “Da oggi in poi lo dirò a tutti i bambini buoni perché stiano in guardia e non giochino mai con lui. Ma Amore conosceva tutti i sotterfugi per ingannare tanto che riusciva a camuffarsi e a scagliare sempre le sue frecce. Non può farne a meno perché Amore è dappertutto: è riuscito a colpire anche il cuore di tuo padre e di tua madre e anche quello della nonna, che, pur essendo passato molto tempo non lo scorderà mai.

 

Il baule volante  Un giovane ereditò dal padre, un mercante molto ricco, una fortuna che sperperò in pochi anni. Rimasto senza il becco di un quattrino, perduti gli amici, si ritrovò con un solo baule lasciatogli da uno di essi che gli disse: “Fai fagotto e vattene!”. Non avendo nulla da mettere nel baule, ci entrò lui. Il baule era singolare. Appena lo si chiudeva, cominciava a volare. Atterrò in Turchia, vicino ad un palazzo dove era segregata una principessa. Nottetempo il giovane andò a farle visita. La principessa si innamorò di lui e gli chiese di tornare non di nascosto ma alla presenza dei suoi genitori ai quali avrebbe dovuto portare in dono una bella fiaba. Dopo averla raccontata,  il re gli offrì la mano della figlia. Si fece in città gran festa e il giovane volle partecipare con dei fuochi di artificio. Li mise nel baule e innalzatosi sopra la città vi diede fuoco, illuminando la notte con fiamme colorate. Poi atterrò nel bosco dove lasciò il baule e andò in città per conoscere l’effetto dei suoi fuochi. Quando ritornò nel bosco trovò il baule bruciato. Una scintilla vi era rimasta e l’aveva distrutto. Poiché solo col baule poteva ritornare dalla principessa, il giovane dovette rinunciare al suo matrimonio.

 

Il brutto anatroccolo.  Un anatroccolo è diverso dai suoi fratelli. È brutto, sgraziato, goffo tanto da essere preso in giro. Fugge disperato. Si unisce ad alcune oche, viene accolto in una casa in cui vive una vecchia, un gatto e una gallina. Ma non sapendo fare le uova, viene cacciato. Durante l’inverno ne passa di tutti i colori, viene raccolto, curato e di nuovo scacciato Ma giunge la primavera e si accorge di saper volare. Tanto da raggiungere dei superbi uccelli bianchi. Con meraviglia, specchiandosi nell’acqua, si accorgerà di essere diventato un magnifico cigno.

 

 

La casa vecchia  In un quartiere in mezzo a case nuove ne sorgeva una vecchia. Le case nuove la guardavano con disprezzo e la consideravano una topaia che avrebbe dovuto essere demolita. Di fronte alla vecchia casa abitava un bimbo al quale invece l’edificio piaceva e si chiedeva chi lo abitasse. Vide un giorno un vecchio signore ad una finestra e lo salutò. Quello rispose. Il giorno appresso il bimbo, pensando che l’uomo vivesse solo e che la solitudine è triste, gli mandò in dono uno dei suoi soldatini di piombo. Il vecchio signore lo accettò e invitò il bimbo a fargli visita. Da quel giorno la solitudine del vecchio ebbe uno sprazzo di luce. L’unico a lamentarsi fu il soldatino di piombo il quale avrebbe preferito vivere accanto al bambino perché nella sua casa  regnava la gioia e la serenità. Un giorno il vecchio morì e non avendo parenti e amici venne portato al cimitero senza alcun estremo saluto, tranne l’unico bacio  gettato al feretro dal bimbo da dietro i vetri della sua finestra.  La vecchia casa fu  demolita e i mobili venduti all’asta.  Al suo posto fu creato un piccolo giardino. Passarono gli anni e un giorno il bambino, ormai uomo e sposato, venne ad abitare la casa paterna. Un mattino la moglie, scavando con le mani la terra per piantare un fiore, si punse un dito con un soldatino rimasto sepolto da anni. In esso l’uomo ritrovò il dono che aveva fatto al vecchio signore e raccontò la storia alla moglie. Costei gli chiese di visitare la tomba del vecchio e di portargli un fiore,  ma nessuno sapeva dove fosse sepolto. “Come deve esser stata tremenda la sua solitudine!” disse la donna. Il soldatino aggiunse: “Però che felicità essere ricordati da qualcuno!”. Ma nessuno lo udì, tranne un pezzo di cuoio di una poltrona appartenuta alla vecchia casa, rimasto anche lui sepolto per tanti anni.

Le cicogne   In un nido in cima ad tetto un gruppo di cicognini appena nati sono spaventati da una filastrocca cantata da un bambino poco amante degli animali. La filastrocca dice che i cicognini devono essere impiccati, infilzati, bruciati. La filastrocca viene ripetuta ogni giorno, anche da altri bambini. I cicognini crescono, imparano a volare e meditano la vendetta. Ma la madre riesce sempre a dissuaderli. Solo alla fine, suggerisce loro cosa dovranno fare.  Siccome le cicogne portano i bambini nelle famiglie e i figli dell’uomo si trovano nello stagno prima di nascere dove fanno sogni belli che non faranno mai più, si vendicheranno portando fratellini a coloro che non hanno cantato la filastrocca, mentre a quelli che l’hanno cantata non ne porteranno affatto. Al  bimbo più crudele porteranno un bimbo morto nello stagno a forza di sognare.

La figlia del re della palude  Babbo Cicogna, che con la famiglia viveva sul tetto della casa di un re vichingo, raccontò alla moglie di aver veduto tre cigni volare sulla palude. Ma non si trattava di uccelli ma di tre fanciulle una delle quali era una principessa d’Egitto, venuta per cercare un fiore che avrebbe guarito suo padre. La giovane, pensando di averlo veduto in fondo alla palude, consegnò le piume di cigno che le permettevano di volare alle due compagne e si tuffò. Quelle, malvagie, portarono via il vestito di piume e lo distrussero impedendo così alla principessa di tornare. Quella rimase  prigioniera in fondo alla palude per sempre, compagna del re di quel regno melmoso. Il tempo passò e un giorno dal fondo spuntò una pianta dalla quale nacque un fiore. Quando si aprì, conteneva una bella bimba. Mamma cicogna, seguendo il compito che le era stato affidato, cercò una madre a cui affidarla e dato che la moglie del re vichingo rimaneva quasi sempre sola in quanto il marito era  impegnato in scorrerie, gliela affidò. La madre amava la figlia anche se quella  aveva un’indole cattiva. Un mattino all’alba la madre non trovò più la piccola: al suo posto c’era un rospo. Stava per ucciderlo quando scorse una infinita tristezza dipinta sul muso dell’animale e ne ebbe compassione. In quel momento, attraverso la finestra entrò un raggio di sole e il rospo si tramutò nella sua  bimba. Col passar del tempo la cosa si ripeté e la donna capì che la sua creatura era di notte un rospo buono e di giorno una bella bimba, ma cattiva. Al marito non disse mai nulla. Si limitò a mostrarle la bimba solo di giorno. Quando le cicogne migrarono in   Egitto seppero che il padre della fanciulla morta nello stagno era sempre ammalato e nella vana attesa del ritorno della figlia. Ma le compagne gli avevano detto che un cacciatore l’aveva uccisa mentre volavano. Allora le  cicogne decisero di rubare una veste da cigno e di portarla in riva alla palude. Se la principessa non era morta, sarebbe ritornata. Intanto la bimba, cui avevano dato il nome di Elga, cresceva sempre più bella e sempre più malvagia. La madre spesso si sentiva attratta dalla tristezza del rospo che vedeva ogni notte e che ormai aveva preso ad amare. Un giorno dalle scorrerie ritornò il marito portando prigioniero un prete che predicava una religione fatta solo di amore. Elga però non lo ascoltava, anzi attendeva il giorno in cui sarebbe stato sacrificato agli dei. Il rospo, venuto a conoscenza del fatto, nottetempo andò nella cella del prete prigioniero lo liberò e in sua compagnia fuggì a cavallo nella notte. Al sorgere del sole però il rospo riprese la forma di Elga la quale tentò di usare la sua malvagità contro il prete, inutilmente. La conoscenza del giovane prete, della sua dottrina e le avventure che dovettero affrontare fianco a fianco,  risanarono a poco a poco la fanciulla che ritornò nella terra da dove sua madre era partita per compiere un atto d’amore.

Gian Babbeo. Tre fratelli, due intelligenti e loquaci e il terzo, Gianbabbeo, assai meno colto, si recano al castello del re dove la principessa ha messo in palio la sua mano. La concederà a colui che avrebbe parlato con più spigliatezza. Due fratelli partono con i loro cavalli, mentre Gianbabbeo, che cavallo non ha, parte seduto sul dorso del suo caprone. Strada facendo trova un uccello morto, uno zoccolo spezzato e della molle fanghiglia. Dal colloquio con la principessa i due fratelli escono sconfitti, mentre Gianbabbeo,  parlando di quello che ha trovato, vince la gara e la mano della principessa. 

Il guardiano di porci  Viveva in un minuscolo regno un principe che desiderava sposarsi. Era famoso per la sua bontà e per la sua perizia nel fabbricare oggetti d’arte.Un giorno si presentò alla figlia del re di un paese vicino e le chiese la mano. Quella, alquanto altezzosa, gli chiese che cosa le aveva portato in dono. Il principe le offrì una rosa che fioriva ogni cinque anni. Ma venne rifiutata perché non sembrava vera. Allora le offrì un usignolo che cantava divinamente. La principessa volle appurare se era vero o no. Fece aprire una finestra e quello volò via.  Rimasta con un dono che non le piaceva e senza l’altro che s’era involato, la principessa lo respinse. Il principe se ne andò e ritornò qualche giorno dopo, tutto tinto di nero, sporco e con i vestiti a brandelli. Chiese lavoro al re e ottenne quello di guardiano dei porci reali. Durante le pause del lavoro si dilettava a costruire oggetti. Fece una pentola con sonaglini i quali tintinnavano canzoni quando l’acqua bolliva e fece anche un sonaglio che eseguiva tutte le danze in voga. La principessa volle gli oggetti e il porcaro glieli diede a patto che lo baciasse. Il re la sorprese mentre baciava il porcaro e  cacciò entrambi dalla reggia. Strada facendo il porcaro di nascosto si lavò, si tolse di dosso i cenci sporchi, indossò abiti principeschi e ritornò dalla ragazza. “Tu, le disse, hai disdegnato il mio fiore e il mio usignolo; tu sai solo dilettarti con balocchi e per averli  accetti persino di baciare un porcaro. Non sei la sposa che fa per me. Ritorna pure  da tuo padre. Addio!”  E lui continuò la sua strada per ritornare nel suo minuscolo regno.

Madre Sambuco o MadreSureau  C’era una volta un bambino che si prese il raffreddore e la madre, per farlo guarire, gli diede una tazza d’infuso di sambuco e lo mise a letto. Un vecchio, vicino di casa, venne a trovarlo. Il vecchio era solito raccontare al bimbo delle fiabe e quella sera ne inventò una. Disse al bimbo: “Guarda la teiera. Vedrai spuntare un albero carico di fiori di sambuco e dentro di esso vedrai una vecchina. I marinai la chiamano Mamma Sambuco.”  Raccontò che sotto quell’albero stava un giorno seduta una coppia di vecchi, marito e moglie, che avevano raggiunto l’età delle nozze d’oro. I due vecchietti, che non rammentavano quello che avevano fatto quella mattina, cominciarono a rivangare il passato, dal loro primo incontro, alle nozze, ai lunghi viaggi e alle assenze di lui che era marinaio, al fiore di sambuco che lei gli aveva donato un giorno prima della partenza, alle lunghe attese di lei, ai figli che vennero, ai nipoti. E i ricordi fluivano chiari pieni di rimpianto ma al tempo stesso di gioia. Quando il vecchio cessò di raccontare, prese il libro dei salmi che portava sempre con sé, l’aprì nella pagina in cui c’era un fiore di sambuco. Era ancora fresco. Poi chiuse il libro e se ne andò. Ma prima disse al bimbo il nome di quella che i marinai chiamavano Mamma Sambuco: il suo vero nome è Ricordo.

L’ombra  Un filosofo che viveva nei paesi freddi del nord decise di andare nei paesi caldi, là dove il sole maggiormente metteva in evidenza le ombre degli uomini.  La casa dirimpetto a quella in cui viveva il filosofo aveva sempre le finestre socchiuse e da esse usciva una musica dolce. Incuriosito chiese chi vi abitasse, ma nessuno sapeva nulla. Pensò allora di inviare in quella casa la sua ombra perché si guardasse attorno e poi gli riferisse ciò che aveva visto. L’ombra andò e non ritornò più. L’uomo ne rimase senza, ma a poco a poco si accorse che un’altra cresceva attorno a lui. Quando ritornò nei paesi del nord aveva una seconda ombra normale. Passarono li anni, Un  giorno udì bussare alla porta. Aprì e si trovò di fronte un tipo magro, distinto che gli confessò di essere la sua vecchia ombra. Gli raccontò di essere penetrato in quella casa e di aver scoperto che ad abitarla era la poesia. Così era rimasto. Da allora aveva cominciato ad assumere un corpo, si essersi istruito e di aver iniziato a girare mondo. Ora era ricco di denaro e di esperienza. Gli raccontò molte altre cose  e poi se ne andò. Passarono altri anni. Il filosofo cominciò a trovarsi in ristrettezze quando l’ombra – ormai uomo – tornò e gli propose di viaggiare con lui, purché  gli facesse da ombra. Il filosofo non accettò. Nel frattempo si era ammalato e era diventato così magro che la gente diceva “Si è ridotto ad un ombra. Avrebbe bisogno di essere curato”. Fu così che il filosofo accettò la proposta della sua ex ombra con la quale si recò in un luogo di cura. Lì incontrarono una principessa che cercava uno sposo che fosse all’altezza di reggere le sorti del suo regno. Conobbe l’ex ombra, se ne innamorò e accettò di sposarlo quando seppe che era intelligente assai più dell’ombra che ora l’accompagnava. Prima di sposarsi l’ombra disse al filosofo: “Da ora in poi sarai la mia ombra, non dovrai mai dire di esser stato un uomo e quando starò al sole tu dovrai sdraiarti  per terra davanti a me”. Il filosofo non accettò, anzi disse che avrebbe rivelato tutto alla principessa. Ma non fece in tempo perché il giorno delle nozze non poté udire le urla di giubilo, gli spari dei cannoni né vedere i fuochi d’artificio perché l’avevano ucciso.

Il paradiso terrestre  Il figlio di un re da piccolo aveva imparato a conoscere il mondo solo dai libri: La nonna gli aveva raccontato che nel paradiso terrestre c’erano molti fiori  che contenevano la storia, la geografia, la matematica… Bastava mangiarli per imparare tutto. Da grande non ci aveva più creduto e diceva: “Perché mai Adamo ha ceduto ad Eva e ha mangiato il frutto del bene e del male? Io non l’avrei mai fatto.” Un giorno mentre passeggiava in un bosco scoppiò un furioso temporale e trovò rifugio in una caverna dove viveva la madre dei venti. Stava cucinando in attesa del loro ritorno. Quando rientrarono ognuno narrò di aver scatenato qui una tempesta, di aver sparso la neve, di aver soffiato tanto da seppellire intere carovane nel deserto. Per ultimo rientrò il vento dell’Est il quale aveva una foglia di palma sulla quale l’araba fenice aveva scritto tutta la storia della  sua vita degli ultimi cento anni trascorsi sulla terra. Doveva consegnarla alla regina delle fate che abitava nel Paradiso terrestre e gliela avrebbe portata l’indomani. Il principe gli chiese di accompagnarlo. Il giorno dopo si ritrovarono nel paradiso terreste davanti alla regina delle fate. Durante il soggiorno il principe poté vedere  tutto quello che accadeva sulla terra. Quando il vento ripartì, il principe disse: “Va pure: io rimango qui. Ritorna fra cent’anni.”  “Puoi rimanere” acconsentì la regina “ma ricordati: nei cento anni che seguiranno, ogni sera io ti chiederò di seguirmi, ma tu non dovrai farlo. E se lo farai, non tentare mai di baciarmi.” Il giovane promise. Ma già la prima sera disubbidì e seguì l’invito della fata che lo condusse sotto l’albero del bene e del male e lì si lasciò tentare e la baciò. Il paradiso terrestre scomparve e il giovane si ritrovò nella caverna accanto alla madre dei venti. “Se tu fossi mio figlio, ti chiuderei in un sacco per sempre!” disse adirata. Ma la Morte che era presente disse: “No,  lasciamolo errare sulla terra affinché possa espiare ogni peccato e un giorno tornerò. Lo metterò in una bara e lo porterò nel paradiso terrestre dove, se sarà stato buono e pio, potrà entrare. 

La pastorella  e lo spazzacamino. Un fauno intagliato in una credenza chiese in moglie una pastorella di porcellana, fidanzata con uno spazzacamino, di porcellana pure lui, che se ne stava su un tavolino accanto ad un cinesino che diceva di essere suo nonno e faceva sempre cenno di sì con la testa. Alla richiesta del fauno, che si chiamava Zampa di Capra, fece cenno di sì e la pastorella si disperò e chiese allo spazzacamino di fuggire. Si nascosero in un cassettone dove c’erano mazzi di carte e un teatro di burattini in cui si rappresentava la storia di due innamorati che non  potevano sposarsi.  Non contenta del nascondiglio, la pastorella volle riprendere la fuga  e i due fuggitivi, attraverso il camino, salirono sul tetto  Il cielo e il mondo che li circondavano impaurì la pastorella che volle ritornare sul suo tavolinetto di cristallo. Lì giunti seppero che il cinesino di porcellana, caduto a terra non faceva più cenno di sì col capo. Per cui il fauno Zampa di Capra non ebbe il consenso di sposare la pastorella che visse per sempre col suo spazzacamino.

La piccola fiammiferaia. La notte di Natale una bambina mendicante, intirizzita dal freddo, accende i suoi fiammiferi uno dopo l’altro per scaldarsi e alla luce della fiammella ha delle visioni confortevoli: una stufa, un’oca arrosto, un albero di Natale, la nonna morta, che le aveva voluto bene. Per trattenere la visione della nonna la bimba accende tutti i fiammiferi che possiede e la nonna la prenderà in braccio per portarla là dove non esiste la fame, il freddo, l’angoscia.

Il piccolo Tuk  Piccolo Tuk era un bambino povero che viveva con la madre e una sorella ancora piccola di cui doveva aver cura.  Tuk, quando la madre era assente, la teneva sulle ginocchia  e canticchiava per tenerla tranquilla e non  aveva così il tempo di studiare. Un giorno dovette attendere il ritorno della madre prima di poter prendere in mano il libro di geografia, ma la madre  giunse tardi quando le ombre della  notte erano già scese per cui, non essendo la casa illuminata ed essendo la madre tanto povera da non poter comprare delle candele, dovette rinunciarvi. Vedendo dalla finestra una povera lavandaia tornare dal fiume carica di cenci bagnati, il piccolo Tuk  le andò incontro per aiutarla. Quella sera andò a letto e si addormentò a stento pensando alla lezione di geografia dell’indomani alla quale sarebbe andato impreparato. Qualcuno gli aveva però detto di mettere sotto il guanciale  il libro, forse durante il sonno…Durante la notte sognò la vecchia lavandaia la quale gli disse di non disperare ed ecco che dal libro cominciarono ad uscire le notizie che doveva imparare e Tuk se le vide passare tutte davanti agli occhi come se fossero scene vere. Vide le città, gli abitanti, le loro vicende storiche, i fiumi, i mari, le genti al lavoro. Tutto, insomma. Quando al mattino si svegliò si accorse di sapere tutto. Andando a scuola incontrò la vecchia lavandaia che gli disse “Ti ringrazio, piccino per l’aiuto. Dio ti benedica e trasformi in realtà ogni tuo sogno”. E così avvenne,

Pollicina    Una donna senza figli riesce ad averne uno per intervento di una strega. Solo che Pollicina, nata in un fiore, è così minuscola da vivere in un guscio. Una rospa la rapisce per darla in sposa a suo figlio. Pollicina riesce a fuggire e a bordo di una foglia di ninfea scende lungo il fiume. Incontra varie avventure e alla fine finisce nella tana di una topa alla quale fa da serva. Un vecchio topone si innamora di Pollicina e la vuole sposare. Prima delle nozze la bimba trova abbandonata per terra una rondine che tutti credono morta. Pollicina riesce a donarle la vita e la libertà. Quando arriva il giorno delle nozze, Pollicina esce dalla tana per salutare il sole che forse non vedrà mai più. Ed ecco arrivare la rondine che la porta via con sé nei paesi caldi. Là Pollicina vivrà nelle corolle dei fiori e in una di esse troverà il suo principe col quale vivere per sempre.

La principessa sul pisello. Un principe voleva sposare una vera principessa ma per quanto cercasse non ne trovò una vera. Una sera di pioggia si presentò al castello una fanciulla che, dicendo di essere di stirpe reale, chiedeva ospitalità. La regina madre le fece preparare un letto con sette materassi e sotto quello più basso mise n pisello. Al risveglio la principessa disse di avere tutto il corpo illividito perché qualcosa l’aveva disturbata durante il sonno. Questo bastò a conferirle la patente di vera principessa.

Quello che fa il babbo è ben fatto  Due vecchi vivono miseramente e per far fronte al bisogno decidono di vendere il cavallo. Il marito (che la moglie chiama affettuosamente babbo), ottenuta l’approvazione e il consenso della donna, si avvia verso il mercato. Strada facendo incontra un amico con una mucca il quale gli dice di aver sempre sperato di avere un cavallo. Il vecchio di buon cuore fa il cambio. Proseguendo nel cammino incontra altri amici con i quali continua a cambiare la sua merce, ottenendo così prima una pecora e poi un’oca, una gallina e alla fine un sacco di mele marce. Due inglesi, udendo nell’osteria il vecchio raccontare la sua storia, gli dissero che al ritorno a casa la moglie lo avrebbe bastonato ben bene. Il vecchio rispose  di no, anzi , gli darà un bacio e dirà “Quel che fa il babbo è ben fatto”. I due inglesi scommisero uno staio pieno di monete d’oro contro uno staio di mele marce. Quando il vecchio raccontò alla moglie i vari passaggi della merce la donna trovò che ognuno poteva essere vantaggioso e non ebbe nulla da ridire così il marito ricevette baci invece di busse. I due inglesi pagarono la scommessa.

La regina delle nevi  Kay e Gerda abitano in due soffitte adiacenti. Un giorno nel cuore di Kay entra una scheggia del diavolo. Da quel, momento il ragazzo diserta i giochi con l’amica. Scende in piazza e attacca il suo slittino alla slitta della Regina delle Nevi che se lo porta via. Gerda parte alla sua ricerca. Viene catturata da una maga che tenta di farle dimenticare lo scopo della sua ricerca. Durante le sue peripezie capita nella casa di un brigante e si salva solo perché la figlia del brigante la vuole per amica. Poi una renna la porta in Finlandia dove una donna le predice che solo lei ha la forza di liberare Kay e sarà proprio in Finlandia, dove la Regina delle Nevi ha il suo palazzo, che Gerda riuscirà a liberare Kay dall’incantesimo.

Scarpette rosse Una bimba molto graziosa ma anche molto ambiziosa ambiva ad avere un paio di scarpette rosse. Le ebbe da una vecchia  e le indossò il giorno in cui morì sua madre.  Una signora anziana e ricca si prese cura di lei, la rivestì con abiti sontuosi  e bruciò le scarpette perché le ritenne orribili. Il giorno della confermazione la bimba, che si chiamava Karen, riuscì a farsi comprare un paio di scarpette rosse. L’anziana signora, ormai mezza cieca, non badò al colore perché non avrebbe mai permesso che Karen di  entrare in chiesa con quelle scarpette. Quando Karen si avvicinò all’altare tutti la guardavano e scuotevano il capo.  Quando la vecchia signora seppe dell’accaduto ordinò alla figlioccia di non usare più le scarpette rosse per andare in chiesa. Karen non ubbidì. Uscendo di chiesa un vecchio soldato disse: “Che belle scarpette da ballo. Aderite ai piedi quando ballate”. Da quel momento la bimba  non poté più togliersi le scarpette e cominciò a ballare. Le era impossibile fermarsi e continuò a ballare notte e giorno finché non chiese al boia di tagliarle i piedi. Costui eseguì la triste richiesta e costruì per la bimba un paio di grucce. Da quel momento Karen cominciò a pentirsi. Entrò al servizio della moglie del pastore, eseguì i lavori più umili. Un giorno entrò in chiesa dove non era più stata dal giorno in cui aveva calzato le scarpette rosse. Il pastore l’accolse e il cuore della bimba si colmò di una tale gioia che si spezzò. La sua anima volò sino a Dio e lassù nessuno le ricordò mai le scarpette rosse.

La sirenetta  Una sirena, la più piccola figlia del re del mare, nel suo quindicesimo anno d’età, quando è permesso alle sirene di affacciarsi alla superficie, vede e si innamora di un principe che festeggia i suoi sedici anni su una nave in transito. Scoppia una tempesta e la nave cola a picco, ma la sirenetta salva il principe e lo depone sulla spiaggia dove viene trovato da una fanciulla di cui il principe si innamora. La sirenetta, ignara, vorrebbe diventare come gli umani e chiede alla Strega del Mare di mutare la coda in due gambe, rinunciando alla voce. Il principe però sposerà un’altra. Per liberarsi dall’incantesimo, la sirenetta dovrà uccidere il principe con un coltello fornito dalla sue sorelle le quali per ottenerlo dalla Strega del Mare hanno sacrificato le chiome.  Ma la sirenetta non lo farà e si dissolverà nella schiuma del mare. Potrà, comunque avere un’anima immortale dopo trecento anni, e ogni buona azione compiuta da un bambino accorcerà questo tempo.

La Sirenetta fu trasferita sullo schermo nel 1989 dal regista J. Musker e nel 2000 da J.Kammerud e Brian Smith,

Il soldatino di piombo (o di stagno).  Un bimbo riceve in regalo una scatola di soldatini di piombo tutti uguali, tranne uno cui manca una gamba. Sistemato sul davanzale della finestra il soldatino vede una fanciulla di carta ritagliata che danza su una gamba sola  e se ne innamora. Un colpo di vento apre la finestra e il soldatino cade nel prato sottostante dove due ragazzini lo raccolgono e lo fanno navigare su  una barchetta di carta che finisce nelle fogne. Un topo  non riesce a prenderlo ma un grosso pesce lo ingoia. Il pesce pescato finisce nella casa da dove il soldatino era partito. Tutto come prima. Un bimbo, però, non contento del soldatino con una gamba sola, lo getta tra le fiamme. Una folata di vento, afferrata la ballerina di carta, la porta pure essa nel fuoco accanto al soldatino. Entrambi moriranno abbracciati. Il mattino dopo, nella cenere ancora calda,  verrà trovato un cuore di piombo e un nastrino della ballerina.  

L’uomo di neve.  L’uomo di neve era stato costruito e modellato da un gruppo di bambini dopo una abbondante nevicata. L’omino era stupito di fronte al sole che correva veloce nel cielo, ma dopo essere sparito ritornava subito con un altro colore.  “Tu non sai niente” gli disse un cane legato alla catena. “Il primo è il sole e l’altra è la luna”.  Il colloquio tra l’omino e il cane durò a lungo e il cane ebbe modo di raccontare la sua storia, inizialmente bella, perché viveva in una casa dove poteva godere del tepore di una grossa stufa, e poi sempre più triste finché non era finito legato alla catena. La stufa di cui il cane aveva parlato l’omino la vedeva attraverso i vetri della finestra, lo affascinava e lo attirava. “Brutta cosa  per un uomo di neve essere attratti dal fuoco di una stufa” gli diceva il cane.  Poi, un giorno il tempo cambio, arrivò prima un tepore e poi il caldo. L’omino si sciolse e si squagliò e di lui non rimase nulla. Rimasero i bimbi lieti dell’arrivo della nuova stagione e il cane che legato alla catena continuava ad abbaiare. E dell’uomo di neve non si ricordò più nessuno.

L’usignolo dell’imperatore.  Un imperatore cinese viveva in un castello di porcellana. Un giorno venne a conoscenza che nei suoi giardini c’era un usignolo che cantava divinamente. Lo invitò a corte dove l’uccello cantò per l’imperatore e per i suoi ospiti, ma non volle ricompense. Si accontentò di aver veduto lacrime di gioia negli occhi dell’imperatore. Un giorno l’imperatore del Giappone  mandò all’imperatore cinese un usignolo meccanico e i dignitari di corte lo preferirono all’usignolo vero perché cantava a comando, mentre quello vero era imprevedibile. Ma l’usignolo meccanico si ruppe e l’imperatore per il dispiacere si ammalò. Era in punto di morte quando l’usignolo vero ritornò e prese a cantare così melodiosamente che la Morte stessa si fermò ad ascoltarlo e se ne andò, dimenticandosi dell’imperatore che guarì. L’usignolo non volle nulla tranne la sua libertà. Sarebbe tornato dall’amico imperatore  a cantargli quanto vedeva nel suo regno.

I vestiti nuovi dell’imperatore  Un sovrano molto attento all’eleganza  ricevette un giorno la visita di due impostori che si vantarono di saper tessere una  tela invisibile agli occhi degli sciocchi. Il sovrano si lasciò convincere, ma non svelò a nessuno il segreto della tela invisibile. I suoi dignitari non osarono dirgli che una tale stoffa non esisteva e, quando l’abito fu confezionato, lo lasciarono uscire… completamente nudo. L’inganno non durò a lungo perché venne svelato da un bambino che, vedendo l’imperatore, esclamò: “Ma l’imperatore è nudo!”. L’imperatore non si scompose e dignitosamente continuò  a camminare, mentre i dignitari di corte fingevano di reggere uno strascico che non esisteva.

 

FILATELIA

ALDERNEY 2005 , ANTIGUA 2005 (3665/67+BF 610)-2006  ,  ASCENSION 2005  , BAHAMAS 2005 (1224/7), BELGIO 2005 (3434/8), BRASILE 2005 (2937), BIELORUSSIA 2005, BOSNIA ERZEGOVINA 2005, BULGARIA 1955 (841), 1968 (1591), 2000 (3869), 2005  (BF),  BURUNDI 1977 (741/4), CECOSLOVACCHIA 1955  (831)CENTROAFRICA REPUBBLICA 1979  (395/9), CINA 2005 (4267/71), 2012,  COREA DEL NORD 1987 (1924), CUBA 2000  (3879), DANIMARCA 1935  (229/34), 1974 (576), 1975 (601/3), 1975  (Aerogramma), 1989  (947)1996  (1122), 1997 (1165/6), 2005  (1399/1402),  Anno 2012, DDR 1972  , 1975  (1776), Anno 2013 (giu)  (set), 2014 (set) DOMINICA 1991 (1279/82; 1337/40+BF196),  FALKLAND 2005 (922/5), GAMBIA 2005GERMANIA 2005 (2277), GRENADA 1987 (1521/32+BF 187 e 189), 2005 (4723/5+BF 690),  GRENADINES 1987 (801/12+BF139 e 141), 1997 (2154), GRENADINES DI SAINT VINCENT 1992 (794/802+BF 91/92),  GUINEA Anno 2011 (6585/7),  GUYANA 1999 (4764/69), 2005 (5830/32+BF489), HONGKONG 2005, ISRAELE 2000 (1483/5),  JERSEY 2005 (1206), KAZAKISTAN 2005 (448),  2006  (1v),  LESOTHO 2005 (1850/2+BF 198),  LIBERIA 1998 (1764),  2006MACEDONIA 2005 (355), 2006 , MALDIVE 2005 (3700/2), MALTA 2005 (1342/5), MANAMA 1972 (893/899),   MARSHALL ISOLE 2005MICRONESIA 2005 (1435/37), MONACO 1980 (1235/40), MONTSERRAT 2005 (1184/6), NEVIS 2005 (1846/49+BF 258), NORVEGIA 1981 (792), PALAU 2005 (2114/6+BF 183),  POLONIA 1987 (2931/6), 2005 (3923/4), REDONDA 1986, ROMANIA 1955 (1424), 2005 (4969),  SAN CRISTOFORO 2005 (1226/8+BF 79), SAINT VINCENT 2005 (4879/81+BF 604), SALOMONE 2005 (1155/60), SAN MARINO 2005 (2035) SERBIA MONTENEGRO 2005 (3100/1), SIERRA LEONE 1977 (BF)2005, SINGAPORE 2005 (1024A/30A) (1288/91), TUVALU 2005 (1078/89), UCRAINA Anno 2011, UNGHERIA 1976 (2508), 1979 (2697), 1987 (3144/5).

 

 






 
 
 



 

 


 
 


 
 

 







 

 
 



 

 

 

 

ANDERSEN-NEXØ MARTIN

(Danimarca)

 

Nato a Copenhagen il 26 giugno 1869. Morto a Dresda il 1° giugno 1954.

Di famiglia proletaria, di salute gracile, riuscì a studiare anche con l’aiuto di amici e frequentò una ‘folkög” (scuola popolare). Diventato insegnante, lasciò la scuola nel  1901. 

Comunista militante, visitò la Russia nel 1922, poi vi si rifugiò nel 1943. Seguendo la sua ideologia, alla fine della guerra visse nella DDR dove rimase, come cittadino onorario, fino alla morte.

Autore fecondo, mise sempre al centro delle sue opere il proletariato e le sue lotte, creando affreschi sentimentali e pedagogici.. Debuttò nella letteratura con la novella La svedese della lotteria (1898), inserita in seguito nella raccolta Ombre, cui seguirono Per questo si espia (1899), Una madre  (1900), Dryss (1902) e l’autobiografia Giorni di sole (1903). Seguì il romanzo Espiazione (1899). Tra le sue opere spiccano altri romanzi tra cui La famiglia Frank (1901) e le epopee Pelle il conquistatore (1906-10),  Ditte figlia dell’uomo (1917-21),  Martino il Rosso (1945) e La generazione perduta (1948) in cui le tendenze comuniste del periodo giovanile cedono il posto ad una maggiore fede rivoluzionaria. Fu anche autore di numerosi libri di viaggio in diversi paesi europei tra cui Spagna, Italia, Russia, fra questi  Verso l’alba (1923), Due mondi (1934).

La storia della sua formazione letteraria è tracciata in 4 volumi autobiografici, Rimembranze (1932-39).

 

FILATELIA

DANIMARCA  Anno1969  (493), GERMANIA Anno 1969 (1136)

   

 

 

ANDERSON DAN 

(Svezia)

 

Nato a  Skattlösberg Grangarde il 6 aprile 1888.  Morto a Stoccolma il 15 settembre 1920.

Figlio di un maestro elementare che insegnava in un piccolo villaggio, conobbe presto la durezza del lavoro nei boschi, facendo il carbonaio, il bracciante agricolo, il boscaiolo.  

Autodidatta e col solo sostegno pedagogico del padre, riuscì a diventare maestro. Con la costanza nello studio, imparò le lingue tanto da riuscire a tradurre in svedese Kipling e Baudelaire.

Anderson si dedicò principalmente alla  poesia  nella quale trasfuse i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza. In essa è, quindi, presente la lotta per la sopravvivenza, i duri lavori nei boschi, la lotta dell’uomo contro un ambiente difficile.

Sia in prosa sia  in versi narrò, quindi,  la sua dura esperienza di fatica e di miseria di carbonaio in  Storie di carbonai (1914),  Canti di carbonaio (1915) e Ballate nere (1917). In seguito espresse nelle sue liriche, in una dimensione cupa e allucinata, la sua angoscia esistenziale e i conflitti religiosi.

Le sue poesie si diffusero anche presso il proletariato di cui divenne un simbolo carismatico.

 

FILATELIA

SVEZIA  Anno 1988 (1487/8)

 

 

 

 

ANDERSON LENA

(Svezia)

 

Nata nel 1939. 

Lena Anderson è autrice e illustratrice di libri per bambini e adolescenti.  Tra i suoi lavori sono da ricordare:  Hedgehog, Pig e la dolce piccola amica, Il segregto di Hedgehog, Linnea nel Giardino di Monet, ed Eugenia a Venezia.

 

FILATELIA

SVEZIA, Anno 2010

 

 

 

ANDERSON POUL

(USA)

 

Nato nel 1926 a Bristol, Pennsylvania . Morto il 31 luglio del 2001 a Orinda, California.

Scrittore americano di origine scandinava.

Poiché il lavoro del padre, ingegnere, lo portava in diverse parti dell’America, il giovane Poul viaggiò moltissimo. Si laureò in Fisica nel 1948 e in seguito studiò anche Matematica e Filosofia, ma non si occupò mai di tali settori preferendo dedicarsi all'attività di scrittore.

Esordì sulla rivista “Astouding” nel 1947 con un racconto dal titolo Tomorrow’s Children, senza attirare grande attenzione. La ottenne, invece, con il romanzo La città perduta e altri tre romanzi Quoziente mille  (1953), Tre cuori e tre leoni (1953),  I proteiformi (1953).  Si affidò più alla letteratura fantastica che non a quella fantascientifica. Nel 1954 pubblicò il suo miglior romanzo La

spada spezzata spesso accostato al Signore degli anelli di Tolkien.

Nella trama della Spada spezzata ritroviamo infatti molti degli stessi elementi fantastici quali troll, gnomi, elfi, draghi e la stessa Spada Spezzata. Entrambi gli autori, esperti in  lingue antiche e saghe islandesi, attinsero alle  medesime fonti. Vi è però una profonda differenza tra i due capolavori: Tolkien  presenta  gli Elfi come esseri belli, saggi, colti, rispettabili e gentili; Anderson li descrive, invece, come esseri amorali, spietati, crudeli, feroci ed avidi, molto più avanzati tecnologicamente dei loro contemporanei umani e in grado di vivere all'infinito e di mutare forma.

Scrisse anche romanzi storici: The Golden Slave (1960),  War of the Gods (1998), libri per ragazzi; gialli  Murder in Black Letter (1960), Murder Bound (1962) e Perish by the Sword (1959), volumi di saggistica, articoli critici e poesie.

Tra le altre opere da lui scritte occorre ricordare ancora: War of Two Worlds (1953), After Doomsday (1962), il ciclo Time Patrol (1950-1991), Tau Zero (1970), The Boat of a Million Years (1989), il ciclo Polesothecnic League (1958-1978) e quello di  Dominic. Pur non presentando la sua fantascienza elementi di particolare interesse, bisogna comunque riconoscere che la narrativa di Anderson è sempre dotata di trame intelligenti ed impeccabili, perfette da qualunque angolo di visuale le si analizzi.

Oggi Poul Anderson è certamente considerato un "mostro sacro" della narrativa fantastica: idolatrato da milioni di fans in tutto il mondo, ha collezionato tutti i massimi premi di genere: dall'Hugo al Nebula, dal World Fantasy al Locus, dal Mythopoeic al Gandalf Grand Master alla carriera.

 

FILATELIA

SIERRA LEONE   Anno 1996  (Mic. 2712, fogl.321)

Per testo e illustrazioni degli scrittori per l’infanzia vedi:  FANTAFILATELIA su GOOGLE

 

 

 

ANDRADE CARLOS DRUMMOND de

(Brasile)

 

Nato a Itabira, Minas Gerais, nel 1902 e morto a Rio de Janeiro nel 1997.

Nel 1925 fondò  nel suo paese d’origine un movimento modernista che importò a Rio, dove iniziò a pubblicare le sue prime opere, la raccolta Poesia del 1930, seguita da Brejos de Alma (1934). Risale al 1940 la raccolta Il sentimento del mondo, in cui in modo ironico racconta la vita delle grandi città. Cantò la lotta proletaria in La rosa del popolo (1945) e scrisse pure poesie sperimentali, in forma ermetica, raccolte in Un chiaro enigma (1951), Latifondista dell’aria (1954), Lezione di cose (1962), Boitempo (1968).

Fu anche autore di romanzi e racconti: Confessioni da Monas (1944), Parla mandorlo (1957),  La borsa o la vita (1966), Strade di João Brandão (1970)

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1995  (2656)

    

 

 

ANDRADE MARIO RAUL de MORAES

(Brasile)

 

Nato a San Paolo il 9 ottobre 1893 e ivi  morto il 25 febbraio del 1945.

Saggista, poeta, musicista, narratore, studioso del folklore nazionale, critico letterario, fu la personalità più completa della cultura brasiliana della prima metà del Novecento.

Docente di storia al Conservatorio di San Paolo dove si era laureato in pianoforte, insegnò storia e filosofia all’università. Ebbe l’incarico di dirigere l’Istituto nazionale del libro e progettò la prima enciclopedia brasiliana. Tranne due anni trascorsi a Rio de Janeiro, visse sempre a San Paolo. Fu tra i primi capi  del modernismo musicologo brasiliano, sorto a San Paolo nel 1923. Fu socio fondatore della società degli scrittori brasiliani e dal 1940 occupò il posto di funzionario del Servizio del patrimonio storico nazionale.

Il suo esordio come poeta avvenne con l’opera C’è una goccia di sangue in ogni poema (1917) e qualche anno dopo con Pauliceta allucinata (1922). Si tratta di poesie in versi liberi, scritte in una lingua che rompeva col passato e sceglieva i suoi temi nella vita normale cui cercava di dare vita artistica. Cantò la miseria, la libertà, il razzismo in La fine dei mali (1930) e Lira paulistana (1946). Fu autore di romanzi tra cui Macunaima (1926), il suo capolavoro nel quale trae ispirazione dal folklore brasiliano, Clan de jabot, Amare  verbo intransitivo (1927), Il carro della miseria (1946)

Nel 1926 scrisse una serie di racconti raccolti in Primeiro andar e nel 1934 Belasarte.

Fu autore di saggi sulla musica tra cui. il Saggio sulla musica brasiliana (1928), un Compendio di storia di musica (1933); critico letterario in Il ballo delle quattro arti (1943), Aspetti della letteratura brasiliana (1943).

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1993  (2141)

 

 

 

ANDRADE OSWALD de

(Brasile)

 

Nato a S.Paolo  1890-1954.

Fu tra gli iniziatori del modernismo brasiliano.

Nella sua opera espresse la necessità di un ritorno alle origini della storia e della cultura del paese.

Assieme a R.Bopp e altri pubblicò il manifesto della corrente “Antropofagia” (1928), che rappresenta un rifiuto  della cultura europea e la riscoperta di una cultura autoctona.

Lasciò romanzi e poesie: si ricordano  Legno Brasile (1925), Primo quaderno dell’alunno di poesia O.Andrade (1927). La trilogia dell’esilio composta da I condannati (1922), La stella d’assenzio (1927), La scala rossa (1934). Due romanzi sentimentali Memorie sentimentali di João Miramar (1923) e Serafino Ponte Grande (1933) e Limite zero (1943) un ritratto della società del suo paese.

In teatro conquistò il favore del pubblico con L’uomo a cavallo (1934), La morte (1937), Il re della candela (1937).

 

FILATELIA

BRASILE  Anno  1990

    

 

                                                                       

Andreevski Petre

(Macedonia)

 

Nato nel 1934 a v.Sloestilca, Demir Hisar. Morto nel 2007.

Poeta, romanziere, narratore, commediografo, fu per più di quattro decenni tra le figure di punta della letteratura moderna macedone. Ha scritto poesie, racconti, romanzi, opere teatrali, sceneggiature di film e altri tipi di opere.

Si laureò presso la Facoltà di Filosofia di Skopje. Per un breve periodo fu docente a Demir Hisar e poi si trasferì a Skopje, dove si dedicò al giornalismo.

Per molti anni fu il direttore della direzione editoriale di musica popolare del programma RTV Drama a Skopje. Divenne membro del DP.Min. nel 1964 e un membro della MANU nel 2000 di cui fu nominato segretario nel 2006.

E 'stato anche membro del Centro PEN macedone, e di  altre associazioni letterarie. 

Nella letteratura debuttò nel 1960 con la sua raccolta  di poesie Knots, cui seguirono racconti, romanzi e commedie.

Opere: Nodi (poesia 1960), Né in cielo né in terra (poesia 1962), Denicia (poesia 1968), Incudini lontane (poesia 1971), Premi e reclami (poesia 1975), Casa eterna (poesia 1987), Lakrimarij (poesia 1999), Il settimo giorno (racconti, 1964), Anni infidi (racconti, 1974), Tutte le facce della morte (racconti, 1994), Erba di grano (romanzo 1980), Cavallette (romanzo 1983), Tijanovna (1988), L’ultimo  contadino (1987) e Tunnel (romanzo 2003).

Ha pure pubblicato due raccolte di poesie per bambini intitolate Roll e guardarsi intorno e Mangia e cresci.

Diverse opere, selezionate da tutta la sua produzione letteraria, nel 1984 sono state stampate in 5 volumi.

Ad Andreevski sono stati assegnati diversi premi tra cui il premio  "Fratelli Miladinovci" (due volte), il premio "Racin", lo “Stale Popov" e il premio dell’Associazione degli scrittori della Macedonia.


FILATELIA

MACEDONIA  Anno 2009  (Mic. 525)

 

 

 

ANDRES STEFAN

(Germania)

 

Nasce a Djhrochen (Mosella) il 25 giugno del 1906 e muore a Roma il 29 giugno del 1970.

Nono figlio di un mugnaio, frequenta un collegio gesuita e poi un convento di Cappuccini come novizio, in ossequio alla volontà paterna che lo voleva prete. Lasciata tale strada, si iscrive all’università  senza laurearsi.

Sposata Dorothee Freudinger nel 1932, con una piccola borsa di studio viene in Italia, a Capri, e si stabilisce per qualche tempo a Positano. Durante il nazismo, vi ritorna e si ferma per vivervi lontano dal regime nazionalsocialistico tedesco.

Si diletta di pittura e molti panorami di Positano sono immortalati sulle sue tele.

Nel 1957 esce il volume Positano. Storie da una città sul mare

Tra le sue opere:  L’uomo di Asteri (1939), Viaggio alla Porziuncola (1954), El Greco fa il ritratto del Grande inquisitore (1936), Il diluvio universale, trilogia (1949/59)

Tornato in Germania, dove è ormai uno scrittore famoso, Andres sentirà il richiamo della sua patria di elezione e, stabilitosi a Roma, vi rimane fino alla morte. Riposa nel Camposanto Teutonico.

 

FILATELIA

GERMANIA Anno 2006  (2368)

 

 

Andreyev Leonid Nikolayevich

(Russia)

 

Nato nel 1871. Morto nel 1919.

Scrisse inizialmente racconti di tipo realistico su argomenti della vita quotidiana. I racconti attrassero l’attenzione di Gorki tanto che questi usò  la sua influenza per ottenerne la pubblicazione in volume.

Dopo un enorme successo iniziale, Andreyev si rivolse  a temi più  metafisici, impiegando spesso l’allegoria e simbolo. Perse l’amicizia di Gorki quando dichiarò apertamente il suo anti-bolscevismo e si trasferì in  Finlandia, dove morì.

Scrisse La maschera neraRe Fame (1907), un amaro ritratto della società russa, Colui che ha bollato  Gets (1915), un dramma popolare imperniato su un clown,  Anatema (1909) una allegoria sulla futilità della bontà, La bella Sabina (1911), satira politica.

Il suo eccessivo pessimismo sugli aspetti della vita e della società influì sulla sua popolarità.

 

FILATELIA

SLOVENIA  Anno 1992  (288)

 

 

 

ANDRIC IVO

(Yugoslavia)

 

Autore di racconti, romanzi, poesie, saggi, Andric nacque a Dolac (Bosnia) il 9 ottobre 1892 e morì a Belgrado il 13 marzo 1975.

Compì gli studi elementari a Visegrad, quelli liceali a Serajevo e quelli universitari  a Graz dove si laureò nel 1924.

Durante la prima guerra mondiale fu incarcerato per le sue idee ostili alle autorità austriache e per aver aderito al movimento nazionale jugoslavo. Affrontò il carcere  prima a Spalato, poi a Sebeniko, a Maribor e infine  fu confinato nei villaggio di Ogarevo e a Zenica.  Amnistiato per motivi di salute, riprese gli studi e cominciò a pubblicare le sue opere.

Fu uno dei fondatori della rivista “Il Sud letterario” (1918-19), e redattore del “Messaggero Letterario Serbo”.

Dopo la seconda guerra mondiale, partecipò alla vita politica con vari incarichi: deputato al Parlamento della Bosnia Erzegovina e Presidente dell’Unione degli scrittori jugoslavi dal 1946 al 1952. Fu insignito di vari premi tra cui il Nobel nel 1961.

Dal 1921 al 1924 ebbe incarichi diplomatici in Roma, Bucarest, Graz, Parigi, Madrid, Bruxelles. Ginevra, Berlino.

La sua carriera letteraria ebbe inizio sulla rivista “Fata bosniaca” con prose poetiche, liriche, critiche d’arte. Alcuni suoi lavori sono inseriti nell’antologia Giovane lirica croata del 1924. Le sue poesie, scritte durante la prima guerra mondiale, sono raccolte nell’opera Inquietudini del 1916 in cui sono presenti molte delle tematiche dell’autore. 

Il primo racconto lungo del 1920 Il viaggio di Alija Derzelez è la sua prova matura  sul senso della vita che sarà alla base di molte opere successive.

Tra le sue opere più importanti si annoverano: le raccolte Novelle (1924, 1931,1936), Nuove novelle (1948), Volti (1960); i romanzi, tutti pubblicati nel 1945, La signorina, La cronaca di Travnik, Il ponte sulla Drina. Uscirono postume le opere Sulle rocce a Pociteli (1975), Casa solitaria (1976), Storia e leggenda (1977), e  L’artista e la sua opera (1977).

A questi lavori si aggiungono le prose scritte sui suoi viaggi nelle città in cui lavorò da diplomatico e i numerosi saggi su scrittori e pittori jugoslavi moderni e su altri europei tra cui Goya.

OPERE

La Cronaca di Travnik  Racconta vicende storiche e personali dei protagonisti. Travnik è una città della Bosnia assai importante nell’800 e teatro di una singolare guerra diplomatica tra il consolato francese e quello austriaco, entrambi desiderosi di assicurare al loro governo il favore della autorità turche. L’eco lontana di quanto accade in Europa  influenza e fa mutare  continuamente le posizioni diplomatiche. Le vicende abbracciano un periodo che va dal 1807 al 1814 dopo la sconfitta di Napoleone. I due consolati diventano inutili  e la cronaca della città si chiude.  L’attenzione, oltre alle vicende storiche e personali dei protagonisti, si accentra pure sui rapporti di cultura e di fede, in particolar modo quando la Turchia entra nella vicenda storica. Assieme a Il ponte sulla Drina lo scrittore offre una panoramica approfondita sulla storia e sulle vicende della sua terra.

 

 FILATELIA

CROAZIA  Anno 2001  (862) , PALAU  Anno 2001  (1652),  YUGOSLAVIA  Anno 1893  (1875/6),  BOSNIA ERZEGOVINA Anno 1997  (65),  2001 (203),2006 (533), 2012,  PARAGUAY  Anno 1977 (Mic. fog. 306), REPUBBLICA SERBA DI BOSNIA, Anno 2011, SERBIA Anno 2010, 2011,  VIETNAM Anno 2011,


 


 

 

 

ANDRONIKOV IRAKLI

(Russia)

 

Nato a San Pietroburgo il 28 settembre 1908. Morto il 13 giugno 1990.

Appartenente al ramo nobile della famiglia Andronikova, studiò nel 1925 presso la scuola di Tiflis dove ottenne il diploma.  Fece parte del  Dipartimento storico-filologico dell'Università di Leningrado e, allo stesso tempo  dell 'Istituto di storia dell'arte. Nel 1928 iniziò la sua docenza presso la Filarmonica. 

Irakli dopo aver conseguito la laurea nel 1930, lavorò per una rivista di fumetti e poi presso la biblioteca pubblica, dove ebbe la possibilità di approfondire le sue ricerche sul poeta M.Lermontov, una figura di scrittore che lo aveva affascinato fin dagli anni studenteschi.

 Nel 1936 ha pubblicato il primo articolo su Lermontov e nel 1939 uscì il suo libro Vita di Lermontov.

Durante la Seconda guerra mondiale lavorò per il giornale  "In vista del nemico"  e , terminato il conflitto, riprese i suoi studi su Lermontov, scrivendo i saggi:   Storie (1949), Lermontov (1951), Lermontov. Articoli di ricerca e racconti (1952).

Andronikov ha ricevuto il Premio di Stato dell'URSS e ed è stato decorato con 2 ordini.

 Nel 1954, la televisione centrale presentò un ciclo  di suoi racconti.

 

FILATELIA

RUSSIA, Anno 2008 (Busta postale)

 

 

 

 

 

Anees Mir Babar Ali

(India)

 

Nato a Faizabad, Stato di Up, nel 1803, morì nel 1874,

Suo padre, Mir Khaliq, un famoso poeta e letterato, prese interesse personale per la sua formazione e educazione, affidandolo alle cure di insegnanti di fama, quali Mir Ali a Najaf e Faizabadi Maulvi Hyder Ali Lucknavi.. Inoltre, la madre.  una donna colta e pia, ebbe un ruolo significativo nella formazione della personalità del poeta ragazzo. Ma soprattutto, curò la sua formazione, avviandolo verso l'apprendimento e la letteratura tanto da fare di lui un poeta compiuto, esperto in arabo, persiano e testi sacri islamici, con una profonda conoscenza della logica, della letteratura e della filosofia. La poesia è stata per lui come eredità ancestrale, derivatagli dal nonno e dal bisnonno, eminenti poeti e uomini di lettere.

Anees era il nipote di Mir Hussein, che è ricordato per la sua immortale Masnavi, Sehir-ul-Bayaan.

 

FILATELIA

INDIA Anno 1973  (442)

 

 

 

Angelou Maya

(USA)

 

Nasce a  St. Louis, il 4 aprile del 1928.

Ritenuta una figura chiave del Movimento Americano per i Diritti Civili, Maya Angelou, il cui vero nome è Margherite Johnson, è diventata famosa come scrittrice con il romanzo autobiografico “I Know Why The Caged Bird Sings” del 1969 e “All God’s Children Need Travelling Shoes” del 1986. Inoltre la sua raccolta di versi “Just Give Me a Cool Drink of Water 'Fore I Die” del 1971 ha ricevuto una nomination per il premio Pulitzer.

Da questa raccolta la Angelou ha recitato “On The Pulse of Morning” in occasione della cerimonia di insediamento del presidente americano Bill Clinton. È stata insignita nel corso degli anni di numerosi riconoscimenti accademici e dottorati, dalle università di Yale, del Kansas, del Ghana e dalla Rockfelle Foundation in Italia, pur non avendo mai ricevuto una educazione universitaria.

Il suo amore per la musica e il teatro l'ha portata a ricevere un Tony Awards e un Grammy nel 1993 per il Miglior Album Parlato per “On Pulse of Morning”.

 

FILATELIA

GHANA  (2197)

 

 

ANNENSKIJ INNOKENTIJ FEDOROVIC

(Russia)

 

Nato a Omsk nel 1858. Morto a Pietroburgo nel 1909.

Ellenista ed eminente studioso di letteratura classica, è autore di tre volumi di liriche: Canti. sommessi (1904), Il cofano di cipresso (1910), Versi postumi (1923) che cantano con toni desolati il tedio della condizione umana e l’orrore della morte.

Riscoperta dopo il 1917, la sua opera esercitò notevole influsso su diversi poeti della nuova generazione tra cui Pasternak.

Fu autore di drammi che riprendono gli schemi del teatro classico greco: Melanippa filosofo (1901), Laodamia (1907), Tamira il citaredo (1913),  e di saggi critici Il libro dei riflessi (1906), Il secondo libro dei riflessi (1909).

 

FILATELIA

RUSSIA Anno 2005 Busta postale

 

 

Anouilh Jean

(Francia)

 

Nato a Bordeaux il 23 giugno 1910. Morto a Losanna il 3 ottobre 1987.

Nacque a Cérisole, alla periferia di Bordeaux, in una famiglia di origini basche. Suo padre era un sarto.

Probabilmente la sua inclinazione artistica gli provenne dalla madre, violinista e insegnante di pianoforte.  D’estate suonava nell’orchestra di un casinò di Arcachon  e fu sul quel palcoscenico che il piccolo Anouilh ebbe il primo contatto con gli autori classici (Moliére, Marivaux, Musset…) che vi venivano rappresentati.

Trasferitosi con la famiglia a Parigi nel 1921, frequentò  l'école primaire supérieure acquisendo la sua istruzione secondaria al Collège Chaptal. Lì conobbe Jean Louis Barrault. Si iscrisse alla Facoltà di Legge, ma abbandonò i corsi dopo soli diciotto mesi quando trovò lavoro presso un'agenzia pubblicitaria.

In questo periodo lesse molti testi teatrali classici e contemporanei: Shakespeare, Claudel, Pirandello, Giraudoux, Cocteau. Decise allora di vivere della sua scrittura, ma gli inizi furono duri.

A 19 anni divenne segretario del grande attore e regista Louis Jouvet al Teatro degli Champs-Elysées. Ben presto scoprì di non riuscire ad andare d'accordo con quell'uomo burbero e lasciò la sua compagnia nel 1932.

Nel 1929 scrisse il suo primo testo teatrale, la farsa Humulus le muet. Ma fu nel 1932 che scrisse la sua prima vera opera, L'Hermine (L'ermellino). Anouilh dovette sopportare anni di povertà, durante i quali scrisse vari testi teatrali. Sposò l'attrice Monelle Valentin nel 1931 ed ebbe subito una figlia, ma ciò aumentò i suoi problemi economici.

Le rappresentazioni di Mandarine (1933) e di Y avait un prisonnier (1935) furono dei fallimenti.

Nel 1935 incontrò Gorge Pitoèff e André Barsac che in seguito avrebbero lavorato con lui; Pitoëff, in particolare, fu autore della messa in scena di una trentina di testi di Anouilh al Théâtre des Mathurins.

Ottenne finalmente il suo primo grande successo nel 1937 con l'opera Le voyageur sans bagage (Il viaggiatore senza bagaglio). Lo spettacolo venne replicato 190 volte; il successo, ripetuto insieme a Pitoëff l'anno successivo con le oltre 100 repliche de La sauvage, confermò la notorietà dello scrittore e mise fine ai suoi problemi economici.

Nel 1938 André Barsac portò in scena Le bal des voleurs, con un buon successo. Nello stesso anno, Anouilh incontrò Robert Brasillach., scrittore e critico teatrale, redattore del giornale di estrema destra «Je suis partout».

Nel 1939 creò, insieme a Jean-Louis Barrault e a René Barjavel, il giornale «La Nouvelle Saison».

Durante l'occupazionem nazista Jean Anouilh continuò a scrivere. Non prese posizione né per il collaborazionismo né per la Resistejnza, ma pubblicò testi a contenuto non politico nel giornale “Je suis partout”, che aveva assunto un orientamento collaborazionista; la cosa gli venne in seguito rimproverata. Alcuni avrebbero desiderato che il suo nome fosse sulle liste nere dell'epurazione, ma nulla fu trovato contro di lui.

Del 1941 è Eurydice, prima tragedia basata su un mito greco. La sua più celebre opera resta però Antigone, scritta nel 1944 e accettata freddamente dal pubblico e dai critici.

Malgrado tale esordio poco felice, l'Antigone è oggi unanimemente considerata dalla critica come il suo capolavoro.

L'insieme della sua opera venne premiata nel 1970 con il Premio mondiale Cino del Duca  e, nel 1980, con il Grand Prix du théâtre de l'Academie Française.

Altre opere: Léocadia (1940)), Le rendez-vous de Senlis (1941), Antigone (1942), Roméo et Jeannette (1946), L'Invitation au Château (1947), Ardèle ou la Marguerite (1948), La répétition ou l'amour puni (1950), Colombe (1951), La valse des toréadors (1952), L'Alouette (1952), Ornifle ou le courant d'air (1955), Pauvre Bitos ou le dîner de têtes (1956), L'hurluberlu ou le réactionnaire amoureux (1959), La petite Molière (1959), Becket ou l'honneur de Dieu (1959 ), La Grotte (1961), Le boulanger, la boulangère et le petit mitron (1968) Cher Antoine; ou l'amour raté (1969) Les poissons rouges; ou Mon père, ce héros (1970), Tu étais si gentil quand tu étais petit (1972), Monsieur Barnett (1974), L'Arrestation (1975), Chers zoizeaux (1976), Vive Henri IV (1978),  La Culotte (1978), La Foire d'empoigne (1979), Le Nombril (1981).

 

FILATELIA

MONACO  Anno  2009 (2713)

 

 

 

ANSKY SHLOIME  (pseud. of Solomon Seinwil Rapoport)

(Russia)

 

Nato a Casniki, Vitebsk nel 1863. Morto a Varsavia nel 1920.

Di educazione talmudica, fu influenzato dall’illuminismo ebraico e poi attratto dal movimento populista dei Narodniki. Studiò a fondo il folclore ebraico regionale e se ne avvalse per descrivere realisticamente ambienti e personaggi delle sue storie.

Scrisse racconti, poesie, studi di folklore e studi sulla storia degli ebrei russo-polacchi. La sua opera più famosa è Tsvishn Tsvey  o  Der Dibbuk (1920),  messa in scena nel  teatro ebraico di Mosca dalla Troupe Vilna. Il dramma fu in seguito trasferito sul grande schermo dal regista espressionista M.Waszynski nel  1938. Narra di una sposa che viene posseduta dall’anima dello sposo, cui era stata sottratta.

Altra opera  Distruzione della Galizia (1925-27) è un importante resoconto sulle comunità ebraiche-galiziane durante la prima guerra mondiale cui l’autore partecipò. 

 

FILATELIA

ISRAELE  Anno 1970  (405)

 

 

Anthias Tefkros

(Cipro)

 

Nato nel 1903 presso il villaggio di Contea, nel quartiere di Famagosta. Morì a Londra  nel 1968.

Ha studiato presso il Liceo commerciale e al Teachers' College di Larnaca dove si è diplomato nel 1922. Ha lavorato come insegnante di scuola primaria prima a Cipro e poi in Grecia.. Ha vissuto per diversi anni in Grecia, dove ha pubblicato la sua nota raccolta di poesie Tha sphyrigmata tou Aliti. Nel 1930 tornò a Cipro, dove lavorò come giornalista e, allo stesso tempo, pubblicò raccolte di poesie  come Giudizio Universale (1931)  e altre. Si trasferì poi a Londra dove continuò a comporre versi e a lavorare come giornalista. Ha al suo attivo: romanzi, opere teatrali, libri, commedie, libri e poesie per bambini, e poesie folkloristiche

 

FILATELIA

CIPRO  Anno 2003  (1035).

 

 

ANTOKOLSKIJ PAVEL GRGORIEGVIC

(Russia)

 

 

Nato a Pietroburgo nel 1896. Morto a Mosca nel 1978.

Dopo essersi occupato di teatro come aiuto-regista, dall’inizio degli Anni Venti si dedicò alla letteratura e si affermò con alcune raccolte  poetiche, Occidente (1926), Terzo libro (1927),  La Comune dell’anno ’71 (1933) e con il poema a sfondo storico, François Villon, che resta l’opera migliore.

Dopo il periodo bellico e postbellico, allineandosi  alla produzione ufficiale, scrisse Il figlio (1943),  Milleottocentoquarantotto (1948), Oceano (1950), L’anno di Puskin (1958), Alta tensione (1962), La quarta dimensione (1964),  Il tempo (1973).

Fu autore di saggi I poeti e il tempo (1957), La forza del Vietnam (1960), Le strade dei poeti (1965).

 

FILATELIA

RUSSIA Anno 1996 Busta postale.

 

 

ANZENGRUBER LUDWIG 

(Austria)

 

Nato a Vienna il 29 novembre del 1839. Ivi morto il 10 dicembre 1889.

Di famiglia modesta, il padre prima di diventare impiegato aveva fatto il contadino. Spinto da ambizioni letterarie, prima di morire aveva lasciato molti libri in eredità al figlio, unitamente ad un pacco di manoscritti di commedie. Il giovane Ludwig, leggendoli, si sentì subito attratto dal teatro. La scuola non fu per lui di gran godimento, tanto che l’abbandonò per andare a lavorare in una libreria come commesso. Ma non resistette al fascino della scena. Per una decina d’anni fece parte di compagnie ambulanti e girò per l’impero austroungarico accompagnato dalla madre. Non diventò mai un buon attore, per cui si diede alla composizione di drammi e commedie che bruciava quando le trovava poco piacevoli. Alla fine si ridusse a fare la comparsa nelle operette che si rappresentavano a Vienna.

Nel frattempo ottenne un incarico come scrivano presso la polizia e gli riuscì di far rappresentare Il parroco Kirchfeld (1870) in cui l’eroe è il prete di un villaggio che predica la tolleranza e condanna il fanatismo. L’opera gli diede la notorietà. Lasciò il posto di scrivano e si diede alla stesura di drammi. Ne compose quattordici. Fra i migliori  Il contadino spergiuro (1871) considerato il suo capolavoro, Il verme del rimorso (1974), Il quarto comandamento (1977), La macchia del disonore (1876), ambientato in un villaggio e la cui protagonista è una figlia illegittima. e altre commedie tutte di tipo rusticano.

Nel 1873 sposò una sedicenne, ma l’unione non fu felice. Due anni dopo gli morì la madre e nel 1879 ebbe due clamorosi insuccessi per cui abbandonò la sua attività teatrale.

Ricordando le sue origini, il mondo paesano in cui trascorse l’infanzia e le sue esperienze di attore girovago, cominciò a scrivere novelle e racconti, raccolti in Storie da calendario (1887) e  romanzi di cui il migliore è La fattoria di Sternstein. La sua produzione, in cui sono inseriti temi ideologici e audaci, è ispirata da Feuerbach e da Darwin e caratterizzata da un intento pedagogico e moralistico. I suoi lavori  si presentano con un linguaggio rude e antiletterario.

 

FILATELIA

AUSTRIA  Anno 1931 (403), 1989  (1804)

   
 

 

 

Apitz Bruno

(Germania)

 

Nato a Lipsia il 28 aprile 1900. Morto a Berlino il 7 aprile 1979.

Scrittore, sceneggiatore, autore di romanzi, racconti e opere teatrali, fu tra i più noti intellettuali comunisti della storia della Germania.

Figlio di una lavandaia, studiò regolarmente sino all'età di quattordici anni, poi iniziò a lavorare nel campo dell'editoria, senza ottenere però grande fama. Durante la Prima guerra mondiale, alla quale non prese parte, entrò in contatto con alcuni connazionali comunisti, che gli fecero conoscere il pensiero di Marx.  Fu uno dei fondatori della Lega di Spartaco (1917). All'età di diciassette anni, ad un anno dalla fine della guerra dalla quale la Germania uscì sconfitta, fece un discorso dinanzi i lavoratori di una fabbrica a Lipsia, per il quale dovette scontare ventinove mesi di prigione  in quanto ritenuto dal Governo e dalla Polizia non solo dissidente, ma anche traditore.

Nel 1919 s'iscrisse al Partito Socialista Tedesco e in seguito  aderì al Partito Comunista, guidato da Rosa Luxemburg. In questi anni esordisce come autore su alcuni giornali di tendenza comunista con poesie e racconti. Il suo nome nell'ambiente delle Sinistre era tra i più noti, poiché aveva preso parte attivamente alla Rivoluzione di novembre (1918/19) per abbattere la monarchia e proclamare la repubblica e al Putsch di Kapp nel 1920 per rovesciare la Repubblica di Weimar.  L’operazione non riuscì e dal 1924 fu continuamente imprigionato.  Con l'avvento di Hitler, la sua vita fu segnata dagli spostamenti da un campo di concentramento all’altro. Dal 1937 al 1945 fu ‘ospite’ del tristemente celebre Campo di Buchenwald. Da questa infelice esperienza trasse spunti per il romanzo Nackt unter Wölfen (Nudo tra i lupi), pubblicato nel 1958. Fu poi liberato dagli Alleati.

 

FILATELIA 

GERMANIA ORIENTALE  Anno  1980  (Annullo speciale con scritta in esperanto“B.Apitz Nuda Inter Lupot")

 

 

 

APOLLINAIRE GUILLAUME  (pseud. di Wilhelm Apollinaris de Kostrowitski

(Francia)

 

Apollinaire può essere considerato il capo di molti movimenti d’avanguardia del suo tempo, tra cui il cubismo e il surrealismo, e le sue idee hanno influenzato gli indirizzi della poesia e dell’arte del Novecento.

Nacque a Roma il 26 agosto 1880. Figlio naturale di una nobildonna polacco-francese appartenente alla famiglia Kostrovitzky  e di un ex ufficiale borbonico, l’italiano Francesco Flugi d’Aspermont, iniziò i suoi primi studi a Roma. Successivamente, insieme alla madre, donna spregiudicata, dedita al gioco d’azzardo, abbandonò l’Italia e visse a Nizza, Monaco, Cannes, Lione e Parigi dove si stabilì definitivamente nel 1902.

Terminati gli studi, lavorò dapprima come precettore presso ricche famiglie. Nel 1901, precettore in una famiglia tedesca, cominciò ad inviare novelle e poesie alla “Revue blanche” che si segnalarono all’attenzione dei critici. Ritornato in Francia trovò un impiego in banca e poi nel giornalismo, un lavoro che gli permise di frequentare gli ambienti letterari parigini. Fondò due riviste “Le festin d’Esope” e “Les soirées de Paris” su cui cominciò a pubblicare le sue poesie e cronache d’arte in cui sostenne il movimento dei fauves, presentando Matisse, Derain e altri. Nel 1913 appoggiò la rivoluzione cubista, scrivendo il saggio I pittori cubisti. Entrato in contatto con Marinetti,  scrisse il manifesto L’antitradizione futurista (1913) e fu sempre pronto a cogliere l’importanza delle tendenze più disparate e d’avanguardia.

Nel campo letterario pubblicò romanzi e novelle: L’incantatore imputridito (1909), L’eresiarca e compagnia (1910), Il poeta assassinato (1916). Si occupò anche di teatro scrivendo commedie come Le mammelle di Tiresia (1917) rappresentata in teatro con la musica di P.A.Birot, Nel 1918 pubblicò Il vagabondo delle due rive.

 Ma la sua fama è legata al mondo della poesia con le raccolte di versi Alcools (1913) e Calligrammi (1918), opere fondamentali nella poesia moderna.

Alcools raccoglie cinquanta componimenti che abbracciano il periodo dal 1898 al 1913

Calligrammi raccoglie 86 poesie “della pace e della guerra”. Solo una minima parte sono calligrammi. Il calligramma è un modo particolare e curioso di  presentare un componimento poetico senza seguire l’iter classico dei versi scritti ordinatamente in senso orizzontale l’uno sotto l’altro. Nel calligramma i versi sono disposti in modo da seguire i contorni e la conformazione della figura degli oggetti di cui il poeta parla: un orologio,  un mandolino, un cavallo ecc. Il sistema influenzò molti poeti che si misero nella sua scia.

Presentato da Léautaud, lavorò al “Mercure de France” dove si mostrò subito un critico sensibile e acuto nei confronti dei movimenti artistici più avanzati. Nel 1913 scrisse un saggio sui pittori cubisti.

Allo scoppio della prima guerra mondiale Apollinaire si arruolò e nel 1916 fu inviato al fronte dove subì una ferita alla testa. La trapanazione del cranio sembrò guarirlo tanto da permettergli di riprendere a scrivere, ma il fisico rimase debole. Morì il 9 novembre del  1918 a Parigi durante l’imperversare della febbre spagnola.

Dopo la sua morte furono pubblicati numerosi inediti: La donna seduta (1920), La pittura moderna (1939), Lettere alla madrina 1915-18 (1951), Testi inediti (1952)

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1961  (1300),  MONACO  Anno 1980  (1228), 1996  (2043)

 

 

 

Apollonio Rodio

(Egitto)

 

 

Nato ad Alessandria d’Egitto nel 295 a.C.  Morto nel 215 a:C.

Figlio di Sileo (o Illeo) e di Rode, compì i suoi studi ad Alessandria e fu discepolo di Callimaco e compagno di studi di Eratostene.

All'età di circa 30 anni fu nominato bibliotecario della Biblioteca di Alessandria dal re Tolomeo II Filadelfo, succedendo a Zenodoto.

Contemporaneamente ebbe l'incarico dell'educazione del figlio di Tolomeo, il futuro Tolomeo III Evergéte. Secondo il lessico bizantino Suda (o Suidas) dovette andare in esilio per la scarsa considerazione che i suoi concittadini diedero alla sua opera principale Le Argonautiche. Si trasferì a Rodi, dove visse fino alla sua morte avvenuta intorno al 215.

A questo suo trasferimento, secondo la tradizione, non furono estranee la sopraggiunta inimicizia con Callimaco, la rivalità con Eratostene che ovviamente era appoggiato dal suo conterraneo Callimaco (erano entrambi di Cirene). ma gli costò soprattutto la scarsa simpatia di Berenice, moglie di Tolomeo Evergéte.

Apollonio Rodio oltre alle Argonautiche scrisse anche altre opere che non ci sono giunte.

Il poema epico Le Argonautiche  narra il viaggio di Giasone e della sua nave "Argo".
Durante il soggiorno a Rodi, è possibile che Apollonio abbia scritto una seconda edizione de Le Argonautiche, in quanto le fonti antiche parlano di una proèkdosis (edizione preliminare) ed una èkdosis (edizione).

Altre opere: Apollonio Rodio scrisse poemetti eruditi che non ci sono giunti, specie sul tema della ktìsis (fondazione)di città, come Alessandria, Naucrati, Cauno. In particolare dedicò un poemetto a Canòpo, che secondo il mito fu timoniere di Menelao. Arrivato in Egitto dopo la guerra di Troia: alla morte del suo timoniere, Menelao fondò in suo onore l'omonima città.

Notevole il suo apporto alla Questione omerica, circa la composizione dell’Iliade e dell’Odissea, e all’attribuzione ad Esiodo dell’opera sullo Scudo di Giasone.

 

FILATELIA

GRECIA  Anno 1995  (1865/69)

 

 

APPARAO GURAZADA VENKAT

(India)

 

Incerta la data di nascita  (30 novembre 1861 o 21 settembre 1862). Morì nel 1915.

E’ stato un poeta e scrittore Telugu di Andhra Pradesh, in India. Ha scritto la prima commedia  Telugu, Kanyasulkam, considerata la più importante in lingua Telugu.

Apparao fu un influente riformatore sociale del suo tempo ed è stato lodato come Mahakavi, che significa "il grande poeta".

Egli spesso si dilettava di poesia, ed è accreditato con la creazione di un nuovo stile di poesia in lingua Telugu. Ha inoltre conseguito i titoli Kavishekara e Abyudaya kavitha pithamahudu.

Gurajada si ritirò dal lavoro attivo nel  1913. L’Università di Madras lo onorò  facendo di lui un "Fellow". La sua salute cominciò lentamente  peggiorare e dopo alcuni mesi di malattia e di povertà, morì a Gurajada nel 1915.

 
 FILATELIA

 INDIA  Anno 2013

 

Apukhtin Aleksey Nikolayevich

(Russia)

 

Nato nel 1840.  Morto nel 1893.

Poeta  minore russo e scrittore, figura di rilievo a San. Pietroburgo nell’ambiente gay del tempo. Per tutta la vita fu amico di  Pyotr Tchaikovsky (entrambi  frequentarono la Facoltà di Giurisprudenza a San Pietroburgo) e  amante di suo fratello Modest Tchaikovsky.

Pyotr Tchaikovsky scrisse la musica per sei delle sue poesie.

 

FILATELIA

URSS Anno 1990  Cartolina postale. 



ARAGO ETIENNE-VICENTE

(Francia)

 

Nacque nel 1802 a Estagel, Rossiglione, e morì a Parigi nel 1892.

Di famiglia benestante, legata alla cultura (suo fratello François era fisico e astronomo; un altro fratello, Jacques, scrisse romanzi e opere drammatiche, tra cui Viaggio intorno al mondo (1838-40) e Ricordi di un cieco (1838), iniziò a studiare chimica, ma l’abbandonò per dedicarsi prima al teatro, come commediografo, e poi al giornalismo, per poi passare a coltivare anche la letteratura, scrivendo romanzi storici, memorie degli avvenimenti politici del suo tempo e raccolte di poesie. Fu uomo politico e prese parte alle lotte del partito repubblicano

Nel periodo dal 1849 al 1859 dovette rifugiarsi  in esilio e si recò a Bruxelles. Visse per un certo tempo anche a Torino.

Dopo il 4 settembre 1870 venne eletto sindaco di Parigi per un breve periodo.

Arago scrisse opere da solo  e anche in collaborazione con altri, opere drammatiche che andavano dal melodramma, L’avvocato, al vaudeville, Una invasione di sartine, a commedie in versi, Gli aristocratici.

Contemporaneamente scrisse romanzi storici, I blu e i bianchi (1862); poemi, Spa (1851); poesie Una voce dall’esilio (1860); memorie e storie sugli avvenimenti ai quali partecipò Les postes en 1848 (1867),  Il municipio nel 4 settembre e durante l’assedio (1874).

 

FILATELIA

ALGERI  Anno 1948  (267),  FRANCIA  Anno 1948 (794),  TUNISIA  Anno 1947  (324)

 

 

 

ARAGON LOUIS

(Francia)

 

Nacque a Parigi il 3 ottobre 1897. Terminato il liceo, iniziò a studiare medicina. Interruppe gli studi nel 1917 per arruolarsi come volontario. Durante i corsi di addestramento conobbe André Breton e Philippe, con i quali negli anni attorno al 1920 fondò la rivista “Littérature” su cui  scrisse articoli nei quali sostenne il surrealismo di Tristan Tzara. Negli anni intorno al 1920 cominciò a scrivere poesie e romanzi. A questo periodo appartengono le raccolte poetiche Fuoco di gioia (1919), Moto perpetuo (1926), il romanzo surrealista Il contadino di Parigi (1926), in cui descrive le scoperte di un uomo semplice venuto a contatto con il ‘quotidiano meraviglioso’ della capitale.

Nel 1923 fondò  un’altra rivista “La Révolution surréaliste” che in seguito cambierà titolo in “Le surréalisme au service del la revolution”

Nel 1927, dopo l’incontro con la scrittrice di origine russa Elsa Triolet (che divenne in seguito sua moglie), aderì al Partito comunista, allontanandosi dal surrealismo. Fece un lungo viaggio in Russia e nel 1933 pubblicò il suo primo romanzo di carattere sociale  Le campane di Basilea (1939), I bei quartieri (1936), I viaggiatori dell’imperiale (1942), Aurelien (1955).

La seconda guerra mondiale consolidò le sue idee, espresse nei tre volumi I comunisti (1949-50).

Durante l’occupazione tedesca della Francia, con Paul Elouard partecipò attivamente alla Resistenza, svolgendo in clandestinità una intensa campagna giornalistica e politica. Di questo periodo sono le raccolte poetiche Crepacuore (1941), La Diana francese (1945), ispirate ad un fervente patriottismo. A queste si aggiungono i temi lirici tradizionali e i temi d’amore come  Le musée Grevin (1943), Gli occhi di Elsa (1942), Gli occhi e la memoria (1954), Elsa (1959), Il folle d’Elsa (1963) che fanno parte del ciclo che ha come musa suggeritrice sua moglie.

La sua  nuova produzione di romanziere denota un allontanamento dal precedente realismo di stampo sociale come si nota in  La settimana Santa (1958), La condanna a morte (1965), Bianca o l’oblio (1967), Teatro/Romanzo (1972), una sorta di zibaldone autobiografico, e i racconti Il mentire vero (1980).

Eletto membro dell’Accademia Goncourt nel 1967, si dimise l’anno successivo.

Di Aragon occorre anche ricordare i saggi come la Letteratura sovietica (1955), cui fece parallelamente eco l’opera di Mauriac dedicata agli USA, riunite assieme nel 1963 sotto il titolo I due giganti; i saggi Non ho mai imparato a scrivere o Gli incipit (1969), Henri Matisse, romanzo (1971).

Scrisse numerosi articoli pubblicati nella rivista “Les Lettres françaises” di cui aveva assunto la direzione nel 1953 e che cessò le pubblicazioni nel 1972.

Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano: Cronache della pioggia e del bel tempo (1979); Scritti sull’arte moderna ((1981);  la raccolta poetica Gli addii (1981).

Aragon morì a Parigi il 24 dicembre del 1982.

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno 1991 (2672)

 

 

ARANY JANOS

(Ungheria)

 

Nasce il 2 marzo del 1817 a Nagyszalonta. Era l’ultimo di dieci figli in una famiglia contadina e fu educato nella severa religione calvinista. Le sue prime letture furono la Bibbia e i Salmi.

Sin da fanciullo fu di indole solitaria e meditativa.  Dal 1823 al 1833 frequentò regolarmente le scuole nella sua cittadina natale. Cominciò a conoscere i. classici e si sentì legato ad essi per tutta la vita. Amava in particolar modo Shakespeare di cui in seguito tradusse in ungherese molte commedie. Il drammaturgo inglese lo affascinava a tal punto da spingerlo verso il teatro con l’intenzione di diventare un attore.

Nel 1835 si trasferì a Debreczen dove ebbe un incarico di maestro. La sua aspirazione era quella di frequentare la facoltà di filosofia. Non essendo riuscito nell’intento, tentò la via del teatro, aggregandosi ad una compagnia girovaga e partì alla volta della Transilvania, Ma il successo non venne. Si racconta che un giorno, addormentatosi in un bosco, sognò sua madre che stava morendo. Abbandonò subito la compagnia e ritornò alla cittadina d’origine. La madre, ammalata di colera, morì poco dopo. Arany, dovendo accudire al padre cieco, accettò il posto amministrativo di cancelliere nella sua città.

Nel 1848, durante il breve periodo di indipendenza dell’Ungheria che tentava di sottrarsi al giogo asburgico, fu con i suoi scritti a fianco di Petöfi e di Kossut. Prestò anche servizio nella Guardia Nazionale e diventò redattore del giornale ‘Amico del popolo’, contribuendo con i suoi scritti ad infiammare la fede del popolo contro la tirannide. Soffocato il tentativo di indipendenza e morto il suo amico Petöfi, sfuggi alle persecuzioni riparando in una provincia lontana dalla capitale.

Scrisse in quel periodo Gli zingari di Nagyida (1849) dove espose e criticò i difetti nazionali, causa prima del fallimento della rivoluzione. Intanto viveva insegnando l’ungherese, il greco e il latino.

Nel 1860, allentate dagli Asburgo le redini politiche, poté tornare a Budapest dove fu nominato direttore della Società letteraria Kisfaludy. Fondò e diresse due settimanali letterari e dal 1865 al 1879 fu Segretario dell’Accademia delle Scienza.

Arany condusse sempre una vita ritirata e meditativa e, sebbene il re lo ammirasse, continuò a restar fedele alla sua natura semplice, schiva, malinconica. I suoi ultimi anni di vita non furono felici. Gli morì una figlia, mal sopportava lo stress della vita quotidiana, soffriva di una grave malattia.  Al contatto con gli uomini preferiva quello con la natura e quasi quotidianamente si recava in riva al Danubio dove componeva delicate poesie poi raccolte nel libro Colchici autunnali.

Intanto aveva ripreso a curare la stesura finale della sua opera Toldi, tanto ammirata dal suo amico Petöfi, iniziata nel 1847 e rimasta incompiuta.

Alla trilogia di Toldi, si affiancano altri poemi come L’assedio di Murany (1849), La morte di Buda (1864),  Compose 34 ballate nel periodo dal 1853 al 1856 e poi ancora nel 1877. Si tratta di componimenti brevi, rapidi, scritti con stile popolare accessibile a tutti, di contenuto per lo più tragico.

Arany morì il 26 ottobre del 1882 a Budapest, pianto da tutti.

 

OPERA

Toldi    È l’opera di maggior respiro, suddivisa in tre parti:  Toldi (1847); L’amore di Toldi (1879); La sera di Toldi (1854). Lo spunto è tratto da una cronaca del 1500.

Nicola Toldi, un giovane erculeo, pur essendo di nobili origini, preferisce vivere in campagna vicino ai suoi contadini. Il fratello vive, invece, alla corte del re e fa parte della schiera degli eroi. Anche Nicola vorrebbe essere un eroe del re ma la gelosia del fratello glielo impedisce. Un giorno uccide uno dei servi del fratello che lo dileggiava ed è costretto a fuggire. Dopo molte peripezia, avventure, pericoli, riesce a sopravvivere e a liberare il paese da un guerriero boemo. Il re lo perdona e lo accoglie tra i suoi eroi.

 Nel secondo libro Toldi partecipa ad un torneo e ottiene quale premio la mano della principessa Piroska, ma, avendo partecipato al torneo in nome di un altro eroe, Lorenzo Tar, è costretto a cedere la fanciulla. Questa, che pur è innamorata di Toldi, vedendo che il giovane non si ribella, per puntiglio accetta di sposare Lorenzo, sebbene Toldi le abbia dichiarato il suo amore. Nicola parte per Praga dove viene fatto prigioniero. Quando ritorna in patria incontra Lorenzo e lo uccide. L’omicidio è fonte di disgrazie. Toldi perde l’onore, viene scomunicato, respinto dall’amata Piroska che si rifugia in un convento. È nuovamente costretto a fuggire. Dopo varie vicende e dopo atti eroici a favore del suo re, viene da questi riabilitato.

Nella terza parte della trilogia Nicola è ormai vecchio e vive solitario in una capanna dove si è ritirato dopo un ennesimo contrasto col re. Sua unica aspirazione è morire e, intanto, si prepara la tomba. A rianimarlo è la richiesta del re che gli chiede di recuperare lo stemma del regno di cui si è impadronito un guerriero italiano. Toldi interviene, lo recupera e il re lo perdona di nuovo. Ma il clima di corte non fa per lui. I giovani di corte lo disdegnano e lo beffeggiano. Toldi, assalito dall’ira, ne uccide tre, offendendo così di nuovo  il re. Nicola ritorna alla sua capanna, sente le forze venir meno, ma ha la gioia di vedere il suo re che si è recato al suo capezzale mentre sta per morire.

 

FILATELIA

UNGHERIA  Anno 1932/37  (450),  1957  (1224),  Anno 1997  (3586),  2001 (3809)

 
 

ARAZ MAMMAD IBRAHIMOV

(Azerbaigian)

 

Nato il 14 ottobre 1933, Nursu, Nakhchivan.  Morto il 1 Dicembre 2004, Baku.

Nel 1954, si diplomò presso Istituto Pedagogico dell'Azerbaigian. Fu redattore di varie pubblicazioni Araz lavorò presso le redazioni di Maarif  a Baku, Ulduz Magazine (1967-1970), Letteratura e giornali Art (1970-1972) e Azerbaijan State (1972-1974). Ha anche lavorato a lungo tempo come direttore di "Nature of Azerbaijan" rivista dal 1974.  

Si occupò di poesia e scrisse "The World is Yours, The World is Mine" che divenne il testo di una canzone molto popolare della hit-music in Azerbaijan nel '90.

Altre opere più famose di Araz: If There Were No War Se non ci fossero guerre , The World is Yours, The World is Mine The World is Yours, The World is Mine, The Sound Written on the Rocks La Scritto suono on the Rocks , Father of Three Sons Padre di tre figli.

Le sue opere sono state pubblicate in inglese da Betty Blair come ad esempio la più nota:Se non ci fossero guerre (1956) – “Se non ci fosse la guerra, / Potremmo costruire un ponte tra la Terra e Marte / Fondere le armi in un forno Martin-Siemens. /Se non ci fosse la guerra, / La raccolta di un migliaio di anni potrebbe crescere in un giorno. /Gli scienziati potrebbero portare la luna e le stelle sulla Terra.

Araz ha ricevuto i seguenti premi: “Cultura Worker dell'Azerbaigian” (1978), vincitore del repubblicano dello Stato Award (1988) e " Istiglal . "(Indipendenza) Order

 

FILATELIA

AZERBAIGIAN Anno 2013 (855)

           

ARBES JAKUB 

(Cecoslovacchia)

   

Originario di Smichov dove nacque nel 1840. Morì a Praga nel 1914.

Narratore e drammaturgo, lasciò una vasta opera molto varia. Si specializzò nella stesura di ‘romaneta’, romanzetti in cui si intreccia la divulgazione scientifica a trame ad effetto, nella cui ispirazione non è estraneo un influsso di Poe  Le sue opere si basano sovente sul conflitto tra  razionalità e mistero. Riuscì a fondere fantasia e scienza per dar vita ad un genere che ebbe notevoli sviluppi nella letteratura boema.

Tra i suoi libri: San Saverio (1873), Il cervello di Newton (1877), Il crocefisso (1876), I moderni vampiri (1879).

Le sue opere richiamarono l’attenzione dei letterati surrealisti.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  Anno 1955  (805)

 

 

Arbuzov Aleksey Nikolayevich

(Russia)

 

Nato a Mosca il 26 maggio del 1908 . Morto il 20 aprile 1986.

Di padre russo e madre greca rimase orfano a dieci anni e visse con una zia.. Il  primo contatto con il teatro l’ebbe nel 1922, quando fu assunto presso il teatro  Marinski di San. Pietroburgo.. Imparò i primi rudimenti legati al mondo teatrale e in seguito frequentò una scuola di teatro  nella quale si laureò nel 1927.

Diresse inizialmente un tour teatrale a Leningrado e nel 1930 Nello stesso anno scrisse  una commedia e nel 1936  mandò sulle scene  La lunga via  seguita due anni dopo da Tania,  che rappresentarono due  successi nella sua produzione.

Dal 1939 al 1944 lavorò con il regista Pluchek in  rappresentazioni per i soldati.

Dopo il 1947  mandò in scena Cronaca europea (1953), La promessa (1965), Confessione notturna (1967)

La sua opera Una storia di Irkutsk del 1959 segnò il reingresso del sentimento nella drammaturgia post-staliniana.  Tra gli altri drammi sono da ricordare Il mio povero Marat (1965), Il vecchio mondo (1975), Giochi crudeli (1977).

A Mosca fu segretario dell’Associazione scrittori e vice presidente dell’Istituto Internazionale del teatro

 

FILATELIA

URSS  Anno 1988  busta postale.

 

ARENAL CONCEPCIÓN

(Spagna)

 

Nata  a  Ferrol , Galizia, il 31 Gennaio 1820. Morta il 4 febbraio 1893.

Scrittrice,  attivista, pioniere e fondatrice del movimento femminista in Spagna.

Suo padre, Ángel del Arenal, era un ufficiale militare, di idee liberali, spesso imprigionato per la sua ideologia e per l'opposizione al regime di Ferdinando VII. Si ammalò e morì in carcere nel 1829. Concepción si trasferì con la madre ad Armano (Cantabria), e poi a Madrid nel 1834, per frequentare la scuola del conte di Tepa. Contro la volontà della madre nel 1841 entrò nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Centrale (ora Università Complutense di Madrid), diventando la prima donna in Spagna a frequentare l'Università. Fu però  costretta a indossare abiti maschili. Ha inoltre partecipato a dibattiti politici e letterari, cosa inaudita all'epoca per una donna.

Si è laureata nel 1848 e sposò avvocato e scrittore Fernando García Carrasco. Hanno avuto tre figli: una figlia che è morta poco dopo la nascita, e due figli, Fernando (nato nel 1850) e Ramón (n. 1852). Nei suoi ultimi anni, la sua salute cagionevole divenne una causa permanente di preoccupazione.

Concepción Arenal e suo marito hanno collaborarono strettamente sul giornale liberale “Iberia” Nel 1859, dopo la morte del marito, rimasta senza un soldo, fu costretta a vendere tutti i suoi possedimenti in Armano e a trasferirsi nella casa del violinista e compositore Jesús de Monasterio a  Potes, Cantabria, dove nel 1859 ha fondò il gruppo femminista di Saint Vincent de Paul , al fine di aiutare i poveri. Due anni dopo l'Accademia delle Scienze Morali e Politiche le assegnò un premio per il suo lavoro filsantropico. Fu la prima volta che l'Accademia diede il premio a una donna.

Negli anni successivi Conception pubblicò libri di poesia e saggi quali Lettere a delinquenti (1865), Ode contro la schiavitù (1866), e L'esecuzione della condanna a morte (1867) . Nel 1868 fu nominata ispettore delle case correzionali femminili e nel 1871 iniziò la sua collaborazione con la rivista  madrilena “La Voce della Carità” che durò  quattordici anni.

Nel 1872 fondò il Beneficiario Construction, una società dedicata alla costruzione di case a buon prezzo per i lavoratori. Ha lavorato anche con la Croce Rossa durante la guerra carlista , prestando la sua opera  nell’ospedale di Miranda de Ebro, dopo essere stato nominata Segretario Generale della Croce Rossa tra il 1871 e il 1872. Nel 1877 ha pubblicato Studi Penitenziari .

Concepción Arenal è morta il 4 febbraio 1893 a Vigo. Il suo epitaffio è il suo motto personale: “Alla virtù, alla vita, alla scienza”.

Arenal ha scritto ampiamente non solo sullo stato delle carceri sia per gli uomini e le donne, ma anche sul ruolo delle donne nella società in opere come La Mujer del Porvenir (1869), L'educazione delle donne, .Lo stato attuale delle donne in Spagna , Il lavoro delle donne , La donna di casa (1883) e Il servizio domestico.

 

FILATELIA

SPAGNA Anno  1933

 

 

ARENDT HANNA

(Germania)

 

Nasce nel 1906 a Hannover, in una famiglia benestante appartenente alla borghesia ebraica.

A 18 anni, conseguita la maturità, si iscrive all’Università di Marburg. Allieva del  filosofo Heidegger (col quale si lega con un rapporto che durerà per tutta la vita e che influenzerà  la sua preparazione letteraria) e di K .Jaspers, si laurea  in filosofia.

Conseguito il dottorato e trasferitasi a Berlino, sposa  Günther Stern, un filosofo conosciuto anni prima a Marburg,  

Negli anni Trenta  è impegnata nel movimento sionista e collabora all’emigrazione dei rifugiati ebrei in Palestina.

Dopo l'avvento al potere del nazionalsocialismo abbandona la Germania nel 1933 per raggiungere successivamente  Parigi.

Nel 1941 si rifugia col marito a New York dove prosegue congiuntamente l’impegno politico e umanitario in associazioni ebraiche e la carriera accademica nel campo delle scienze sociali.  La sua preparazione culturale le permette di acquisire autorevolezza e notorietà come intellettuale e pensatrice politica.

Dal 1957 comincia la carriera accademica. Ottiene insegnamenti presso le Università di Berkeley, Columbia, Princeton e, dal 1967 fino alla morte, anche alla New School for Social Research di New York

Nel 1961, in qualità di inviata del settimanale "New Yorker", assiste al processo contro il gerarca nazista Eichmann.  Su tale esperienza scrive nel 1963, La banalità del male. Eichmann in Gerusalemme. Sempre nel 1963 pubblica il saggio Sulla rivoluzione.

Nel 1972 viene invitata a tenere le “Gifford Lectures” all'Università scozzese di Aberdeen.  Due anni più tardi, durante il secondo ciclo delle "Gifford", subisce il primo infarto.

Altre opere significative sono. Le origini del totalitarismo (1951) (traduzione italiana nel 1967), Vita activa. La condizione umana (1999) e il volume teoretico  La vita della mente, uscito postumo nel 1978.

Il 4 dicembre 1975 muore a causa di un secondo arresto cardiaco, nel suo appartamento di Riverside Drive a New York.

 

FILATELIA

GERMANIA 1988  (1223)

 

 

ARETINO PIETRO

(Italia)

 

Nato ad Arezzo nel 1492. Morto a Venezia nel 1556.

Di estrazione umile, figlio del ciabattino Luca del Tura e di Tita Bonci, rifiutò il cognome del padre per assumere quello della città d’origine. Dopo la fanciullezza trascorsa ad Arezzo e poi un decennio a Perugia, dove frequentò letterati e pubblicò una raccolta di versi, Opera Nuova (1512), si recò a Roma nel 1517 dove, protetto da Agostino Chigi, il più ricco  mercante e banchiere della cristianità, acquistò rapidamente fama, scrivendo sonetti satirici, le pasquinate, che richiamavano proteste anticuriali e venivano appese sul torso marmoreo della statua di Pasquino presso piazza Navona. Con le sue Lettere volanti e i suoi Pronostici  creò una specie di embrionale giornalismo, ritenuto un campione del ‘quarto potere’. Cominciò pure a scrivere commedie tra cui Farza e La cortigiana (1525), ripresa poi nel 1534 in una seconda edizione.

 Da Roma dovette allontanarsi a seguito di sferzanti pasquinate da lui rese pubbliche durante il conclave che seguì la morte di Leone X, nel 1521,  e l’elezione a papa di  Adriano VI. Vi ritornò quattro anni dopo quando venne eletto il nuovo papa Clemente VII, ma poi dovette nuovamente allontanarsi, stavolta definitivamente,  per gravi dissidi col datario Giberti.

Si rifugiò presso Giovanni dalla Bande Nere e alla di lui morte, andò a Mantova nel 1527 ma solo per un breve periodo. In seguito prese dimora stabile a Venezia. Nella città lagunare visse da “avventuriero della penna”, mettendo il suo estro mordace al servizio di sovrani e principi, alti ecclesiastici, tutti personaggi che lo pagavano lautamente per le sue lodi o per il suo silenzio. La sua casa, allietata da un harem di belle donne, le “Aretine”, era frequentata da nobili, prelati, uomini d’arme e di commercio, personaggi in vista.

In pochi anni riuscì a costruirsi una piccola corte di letterati, ad intrecciare interessi artistici, intellettuali e politici di risonanza europea. Fu critico d’arte, libellista ascoltato e temuto per la spregiudicatezza con cui usava l’arma tagliente della satira, della diffamazione, del ricatto. Ebbe tra i suoi amici  Bembo, Tiziano, Jacopo Sansovino  e godette della protezione di Francesco I. re di Francia e Carlo V, che gli assegnò una ricca pensione.

La sua produzione letteraria si divide in commedie, Il marescalco (1527-30),  la Talanta, Ippocrito (1541), Il filosofo e la tragedia in versi Orazia (1546). Scrisse opere poetiche, i primi tre canti di La Marfisa (1535), le Lacrime di Angelica (1538), due parodie di poemi cavallereschi, Orlandino (1540), Astolfeida; prose religiose e agiografiche  Salmi, Passione di Gesù (1534), Humanità di Cristo (1535), Genesi (1538),  Vita di Vergine Maria (1539),  Vita di Caterina Vergine e martire (1540), Vita di San Tomaso (1543), con le quali intendeva di propiziarsi la nomina a cardinale. Non riuscita perché in tali opere sarebbe vano cercare uno spirito religioso. Lasciò un ricchissimo epistolario le Lettere in sei libri pubblicati dal 1538 al 1557.

La sua fama è però legata ai Dialoghi delle corti, alle Carte parlanti, ai Ragionamenti delle prostitute, (Ragionamento della Nanna e dell’Antonia (1534), Dialogo nel quale la Nanna insegna a la Pippa (1536), successivamente indicati col titolo unitario di Ragionamenti e più di recente Sei giornate e Ragionamenti. Dialogo).

Si racconta che sulla sua tomba, a mo’ di epitaffio,  volle la frase:

“Qui giace l’Aretin poeta tosco,

che di tutti disse mal fuorché di Cristo,

scusandosi con dir: ‘Non lo conosco’”

 

FILATELIA

ITALIA  Anno 1977  (1375)

 

 

 

AREVALO MARTINEZ RAFAEL

(Guatemala)

 

Nato a Quetzaltenango nel 1884. Morto nel 1975.

Formatosi alla scuola della prosa modernista, ovvero sulla lezione narrativa di Poe e Barbey d’Aurevilly, creò con L’uomo che sembrava un cavallo (1911) un genere di racconto simbolico e allucinato, ma a sfondo morale e quasi religioso, che accosta la psicologia degli uomini e il comportamento degli animali al fine di rilevare il legame che unisce tra loro tutti gli esseri.

Tra le sue opere: Il signor Monitor (1922), Manuel Aldano  (1926), il romanzo utopistico Viaggio a Ipando (1939), e al lungo racconto satirico-politico L’ambasciatore di Torlania (1960).

 

FILATELIA

GUATEMALA  Anno 1987  (P.A.  816),  VENEZUELA  Anno 1966  (P.A.894)

 

 

 

ARGHEZI TUDOR (pseud. di Ion Teodorescu)

(Romania)

Nato a Bucarest nel 1880. Morto nel 1970.

Di estrazione operaia, autodidatta, ebbe una giovinezza irrequieta. Si dedicò poi al giornalismo.

Esordì in letteratura all’età di 47 anni  con la raccolta di liriche Accordi di parole, cui seguirono altri volumi di poesie: Fiori di muffa (1931), Foglie (1961), Nuove poesie (1963), Notte (1967), Rami (1970).

Temi centrali della sua poesia sono l'appassionato e contraddittorio rapporto con il divino, l'uomo come creatore e essere sociale, le cose e i sentimenti domestici.

Tra le sue opere in prosa si ricordano i racconti La porta nera (1930), e i romanzi Icone su legno (1930), Il cimitero dell'Annunciazione (1936), I pianeti della fortuna (1946), Mondo vecchio, mondo nuovo (1958), Con il bastone per Bucarest (1961).

Il suo  lessico è  eccezionalmente ampio. Nei temi dà spazio anche all'osceno, al ripugnante, al dissacrante, con l'amore per accostamenti rari e sorprendenti.  (da Enc. Le Garzantine)

 

FILATELIA

ROMANIA  Anno 1980  (3286), 1983  (BF 160)

 
 

 

 

ARGUEDAS JOSÉ MARIA

(Perù)

 

Nato a Andahuaylas nel 1911. Morì a Lima nel 1969. 

Trascorse la sua infanzia tra gli indios, parlando la loro lingua, il quechua, studiandone la  vita, gli usi, i costumi, e la loro psicologia. Nel 1929 si trasferì a Lima  dove ebbe difficoltà per l’impatto con la lingua spagnola, a lui poco familiare.

Nel 1937 fu incarcerato per le sue idee di sinistra. Scarcerato, ottenne nel 1957 la cattedra di etnologia nell’università di San Marcos, a seguito della pubblicazione di opere sulla cultura india e di traduzioni dallo spagnolo.

Morì suicida.

Esordì in campo letterario con la raccolta di racconti Acqua (1935), ma solo i romanzi successivi decretarono la sua fama di scrittore: Festa di sangue (1940) e il suo capolavoro, Fiumi profondi (1958), capolavoro della letteratura peruviana del Novecento. Nel volume, in cui sono presenti motivi autobiografici, lo scrittore descrive la mentalità e la sensibilità del suo popolo. Notevoli anche i romanzi Tutte le stirpi (1964),  Sexto (1961), unico romanzo ambientato a Lima. In La volpe di sopra e la volpe di sotto (1971), rievoca le sue amare esperienza carcerarie. L’opera, intrisa di pessimismo, è una specie di testamento ed è rimasta  incompiuta.

 

FILATELIA

PERU’  Anno 1987  (861), Anno 2011

 

 

Arione di Metimna (noto anche come Arione di Lesbo)

(Grecia Antica)

 

Visse probabilmente attorno al VII secolo a.C.

Erodoto lo definì il primo poeta ditirambico.  Arione, secondo la leggenda,   era figlio di Poseidone e di Onea. Inventore della poesia ditirambica (canti in onore di Dioniso), vinse una gara in Sicilia. Durante il suo ritorno a casa i marinai che lo riportavano in  Grecia, avidi dei tesori che si era guadagnato grazie alla sua bravura, lo derubano e lo condannano a morte, ma gli danno la possibilità di cantare per un'ultima volta. Concluso il canto viene gettato in mare, dove un delfino se lo carica sul dorso e lo conduce a Corinto. Lì il tiranno locale Periandro gli concede di mettere a morte il capitano della nave,. Appena entrata in porto,  che aveva tentato di ucciderlo, ma il poeta lo perdonò.

 Il ricordo di Arione viene perpetuato (assieme a quello del poeta Orfeo),  nella costellazione della Lira. Anche il delfino viene ricordato attraverso l'omonima costellazione.

 

FILATELIA

GRECIA  Anno 2008 (2460)

 

 

 

ARIOSTO LUDOVICO

(Italia)

 

Nato l’ 8 settembre 1474 a Reggio Emilia. Morì a Ferrara il 6 luglio 1533.

Nacque nella Rocca degli Estensi dove suo padre era capitano. Si trasferì presto a Ferrara dove visse praticamente per il resto della vita. I suoi interessi si volsero subito verso gli studi umanistici e la poesia, ma la morte prematura del padre lo costrinse, in quanto figlio primogenito,  ad occuparsi dei numerosi fratelli e sorelle.

Capitano della Rocca di Canossa, passò poi al servizio del cardinale Ippolito d’Este, fratello del duca Alfonso, e dovette accompagnarlo in missioni diplomatiche, non di rado pericolose, negli anni che vanno dal 1503 al 1517.

Nel 1517 Ippolito fu nominato vescovo di Buda (Ungheria). L’Ariosto per ragioni di salute, si rifiutò di accompagnarlo. V’erano anche ragioni sentimentali: il suo legame con Alessandra Buzzi Strozzi, che poi sposò segretamente.

Licenziato dal cardinale, passò al servizio e agli ordini del duca Alfonso che lo utilizzò dal 1522 al 1525 come governatore della Garfagnana.  Tornato a Ferrara trascorse tranquillamente gli ultimi anni della sua vita, attendendo alla revisione del suo capolavoro l’Orlando Furioso, uscito in precedenza in due edizioni 1516  e 1521 e ripubblicato nel 1532.

Ariosto fu un uomo tranquillo, non propenso all’azione, sebbene esperto in cose politiche e diplomatiche. Aspirava ad una vita sedentaria che non poté conseguire perché cosciente del suo lavoro di diplomatico e di governatore. Cosa che gli estensi  gli riconobbero.

Questa sua indole si ricava dalle Lettere.

L’attività letteraria si apre con liriche in latino, i Carmina (1494-1503). Una vena sensuale si riscontra nelle Rime, iniziate verso il 1503. Importanza letteraria hanno le sue commedie legate al teatro tradizionale della corte estense. La prima fu La cassaria (1508), cui seguirono  I suppositi (1909), Il negromante (1520),  La Lena (1528) e Gli studenti, rimasta incompiuta.

Tra le opere minori trovano posto le Satire, scritte in terzine tra il 1517 e il 1525, alla cui base sta una impronta autobiografica.

 

OPERE

Il suo capolavoro è l’Orlando furioso che l’Ariosto cominciò a concepire nel 1505 e che lui considerava la prosecuzione dell’Orlando innamorato del Boiardo. In esso c’è la presenza  di personaggi epici del ciclo carolingio e del ciclo bretone. Il Furioso inizia là dove si era fermato l’Innamorato e cioè l’imminenza della battaglia tra cristiani e saraceni. Carlo Magno aveva consegnato Angelica, amata dai cugini Orlando e Rinaldo, al duca di Namo con l’incarico di assegnarla a chi si fosse meglio distinto in battaglia. Durante la battaglia Angelica fugge e incontra Medoro, un fante saraceno ferito,  di cui si innamora. Con lui parte per il Catai, seguita da numerosi guerrieri innamorati della ragazza. Quando Orlando apprende che Angelica ha sposato Medoro, impazzisce e comincia a vagare compiendo folli azioni. Riesce a rinsavire solo dopo  che il paladino Astolfo si reca sulla Luna sul dorso del cavallo alato, l’ippogrifo, per riportare in terra il senno smarrito di Orlando il quale viene così liberato della sua follia. Numerose storie si intrecciano alle vicende di Orlando. Tra queste spicca la storia d’amore tra Ruggiero e Bradamante, destinati ad essere i capostipiti della  famiglia estense. Durante il banchetto nuziale sopraggiunge il saraceno Rodomonte, rimasto lontano dalle sorti della guerra. Costui sfida Ruggiero ma viene da questo ucciso. L’episodio conclude il poema.

 

FILATELIA

ITALIA  Anno 1932  (293) , Anno 1974  (1268), AYMAN Anno 1970 (630 e Mic. 217, ), 1972 (Mic.1887),  CAMBOGIA Anno 1983  (388), DODECANNESO Anno 1932 (29) FUJERA Anno 1972 (1909), COLONIA ITALIANE  Anno 1932 (11), MANAMA  Anno1971 (41),   ROMANIA Anno 1968 (2375), SAO TOME & PRINCIPE Anno 2008

 


   
 

 

 

ARISTOFANE

(Grecia)

 

Sui suoi dati anagrafici non sono giunte indicazioni precise. La nascita avvenne  all’incirca verso l’anno 455 a.C., ma sulla città gli storici sono discordi: qualcuno lo volle nativo ad Atene, altri a Lindo, a Camino di Rodi,  a Egina, a Naucrati in Egitto; e la sua morte, forse in  Atene, avvenne tra il 388 e 385 a.C.

Figlio di Filippo Ateniese, fece parte del demo di  Citadene e della tribù Pandionide. Ebbe possedimenti nell’isola di Egina.

Di vasta cultura non partecipò alla vita politica. All’inizio le sue commedie furono presentate sotto prestanomi, tra cui Callistrato. Esordì con I banchettanti (427) e I Babilonesi (426). Seguì Gli Acarnesi (425), commedia che ottenne il primo agone teatrale. L’ultima opera presentata in vita fu Pluto (388).

Gli antichi gli attribuirono 44 commedie delle quali solo undici sono giunte sino a noi: I cavalieri, Le nuvole, Le vespe, La pace, Gli uccelli, Le Tesmoforiazuse, Lisitrata, Le rane, Le ecclesiause, Pluto. Non sempre le commedie furono presentate col suo nome ma attraverso prestanome per ragioni non chiarite.

Nelle commedie Aristofane mescola l’osservazione della realtà, la buffoneria caricaturale, il sarcasmo, la satira. I personaggi sono tratti dalla polis, ridotti in modo grottesco e buffonesco. Sono i tipi rappresentativi dalla vita cittadina come demagoghi, guerrafondai,  filosofi e artisti estrosi. Il popolo sciocco viene sempre illuso e beffato. Aristofane assiste al declino della sua città e lo mette in  evidenza sulla scena. Aristofane ride, fa ridere tutti e tocca tutti i tasti delle cose divine e umane, mirando non alla moralità dei costumi ma al divertimento degli spettatori.

 

OPERE

Le vespe  (422 a.C.)  La commedia è una polemica contro il demagogo Cleone. Racconta la storia di Filocleone, un uomo assetato di liti giudiziarie, alle quali ama partecipare in qualità di giudice. Suo figlio Schifacleone, dopo aver tentato di dissuadere il padre dal partecipare al sorteggio per i giudici, lo convince a far da giudice in casa  e gli organizza un  processo. Il cane del demo di Citadene accusa il cane del demo di Exone di aver rubato del formaggio siciliano. Schifacleone intenerisce il padre mostrandogli i cuccioli dell’accusato e con forza gli strappa l’assoluzione. Ma il vecchio non è convinto. La commedia termina con Filocleone che si esibisce in una danza grottesca. Le ‘vespe’ sono i suoi consimili che affollano i tribunali.

 

 FILATELIA

GRECIA  Anno 1987  (1649)

 

 

Arkas MIkARa

(Ucraina)

 

Nato il 7 gennaio 1853 a Mykolaiv e ivi morto nel marzo del 1909.

Ebbe un ruolo attivo nei settori della cultura e dell'istruzione. Fu anche un compositore e uno storico dilettante. Dopo la laurea conseguita all’Università di Odessa lavorò nell’Ufficio Navale Mykolaiv dal 1875 al  Successivamente visse nulla sua tenuta nel illaggio di Khrystoforivka e Bohdanivka, Kherson dove, a proprie spese, creò una scuola elementare in lingua ucraina.

La scuola fu chiusa dalle autorità dopo due anni di funzionamento. Arkas è stato uno dei fondatori e il Presidente a vita, della  Società Prosvita Mykolaiv. Ha registrato in ucraino  80 canzoni folk, romanze e duetti.. Il suo lavoro più importante  è stato l'opera Kateryna (1891), con il libretto, basato sul poema di Taras Shevchenko. Kateryna andò in scena per la prima volta a Mosca nel 1899.

Arkas è stato l'autore della popolare Istoriia Ukrainy (Storia della  Ucraina, Saint Petersburg 1908) e ha scritto liriche e poesie. La sua vita e le attività sono descritte da L. Kaufman in  Mykola Arkas (1958).

 

FILATELIA

UCRAINA Anno 2003 

 

 

Arkatdumkeung Rabibhadana (Altezza Reale – Principe tailandese)

(Tailandia)

 

Nato il 12 novembre 1905).

E’ noto per aver scritto un’opera drammatica:  Lakornhangchevit.

 

FILATELIA

TAILANDIA  Anno 2005  (2339)

 

 

 

ARLT ROBERTO

(Argentina)

 

Nato a Buenos Aires nel 1900. Morto nel 1942.

Nato in una famiglia povera, fu espulso dalla scuola e  trovò lavoro in una libreria dove cominciò a formarsi una cultura. Cambiò diversi lavori: apprendista stagnaio, pittore, meccanico, operaio in una fabbrica di laterizi, prima di trovare lavoro stabile come giornalista presso un giornale di Buenos Aires.

Attirato dal socialismo comunista, si interessò alla teoria marxista e scrisse con energico realismo di impronta socialista la sua prima opera Il giocattolo rabbioso (1926), ma il suo genio si manifestò con il successivo romanzo I sette pazzi (1929) un romanzo grezzo, brutale, surreale.. Col romanzo I lanciafiamme (1931) concluse una specie di trilogia, che rappresenta l’apice del suo lavoro.

Dopo i tre romanzi Arlt scrisse  racconti brevi e opere per il teatro, dove proseguì con le sue visioni bizzarre e con i suoi personaggi strani e alienati, consumati dalla durezza dell’esistenza.

I racconti sono radunati nel volume Il gobbetto (1933). Tra i drammi emerge L’isola deserta (1938)

 

FILATELIA

ARGENTINA   Anno 2002   (2349)

 

 

ÁRNASON JÓN

 (Islanda)

 

Nato a Hof il 17 agosto 1819. Morto il 4 settembre 1888 a Reykjavík.

Studiò  presso la Scuola Latina di Bessastadi. Fu il direttore del museo che per primo raccolse testi folkloristici e raccolte di racconto popolari e dal  1848 al 1887, fu anche il primo bibliotecario della Biblioteca Nazionale d’Islanda e  il primo curatore delle Isole Forngripasafns (Collezione di Antichità Islandesi).

 Inoltre, lavorò come segretario del vescovo e come insegnante e custode della biblioteca presso la Scuola Latina. Nel 1877, fu proposto come uno dei due rappresentanti islandesi per la celebrazione del centenario della Università di Uppsala.

 Ispirato dalle opere dei fratelli Grimm, Jón cominciò a raccogliere e registrare racconti popolari, insieme a Magnus Grímsson, un ecclesiastico maestro di scuola. La loro prima collezione, Íslenzk Æfintýri (Racconti folkloristici islandesi) apparve nel 1852, ma ebbe poco successo. I due ripresero la raccolta dopo il consiglio di Konrad von Maurer, storico tedesco e studioso di letteratura islandese, il quale visitò l’Islanda nel 1858 e li  incoraggiò a proseguire. Dopo la morte di Magnús Grímsson (1860), Jón Árnason terminò la raccolta per conto suo e pubblicò due volumi nel 1862 e 1864 a Lipsia,  Íslenzkar Þjóðsögur og Æfintýri (Fiabe e leggende islandesi), che comprendono più di 1300 pagine. Nel 1954-1961  l’opera è stata ristampata a Reykjavík in sei volumi.

 A Jón e Magnus mancavano  il tempo e mezzi per viaggiare e raccogliere racconti, per cui si affidarono ai loro alunni e ad altri contatti, chiedendo di inviare loro storie e leggende alle quali apportavano lievi varianti. .

 Jón Árnason scrisse pure alcune biografie  su Martin Lutero (1852), Carlo Magno (1853), e Sveinbjörn Egilsson .

Jón si sposò tardi nella vita. Morì dopo una lunga malattia Ebbe un figlio che morì prematuramente.

Opere:   Jón Árnason e Magnus Grímsson (a cura di) Íslenzk Æfintýri.  (1852).  Íslenzkar Þjóðsögur og Æfintýri.  2 voll. (1862, 1864).  Agrip af æfisögu Dr. Marteins Lúters.  (1852).   Sagan af Karlamagnúsi keisara  (1853). 

 

FILATELIA

ISLANDA Anno 2012

 

 

ARNAUD GEORGES

(Francia)

 

Nato nel 1917. Morto nel 1987.

È noto come l’Autore di un libro da cui fu tratto un famoso film: Il salario della paura. Il libro,  dal titolo Vite vendute venne utilizzato  nel 1953 dal regista Henri-Georges Clouzot. Il film ottenne “L’orso d’oro” nel festival di Berlin del’53.

Si tratta di un thriller in bianco e nero sulle vite vendute di alcuni individui che accettano di  portare a termine una missione impossibile: trasportare un convoglio di camion carichi di nitroglicerina su una strada molto dissestata. Un film teso, un appassionante thrilling.

 

FILATELIA

DOMINICA  Anno 2000   (2538).

 

 

ARNDT ERNEST MORITZ

(Germania)

 

Nato a Schoritz, isola di Rûgen, nel 1769. Morto a Bon nel 1860.

Di famiglia contadina, diventò professore universitario nel 1800.  Nel 1806 lasciò il paese occupato dalla truppe francesi e vi ritornò nel 1809 sotto falso nome.   In seguito si trasferì a Pietroburgo per organizzare la legione tedesca e preparare la riscossa nazionale.

Nella primavera del 1813 ritornò in Germania dove con scritti politici fomentò lo spirito nazionalistico dei suoi compatrioti e contribuì a sollevare la Germania contro Napoleone nel 1813.

Nel 1818 divenne professore all’Università di Bonn dove ebbe a soffrire per le sue idee liberali e unitarie e fu costretto a dare le dimissioni dal suo incarico.  Ebbe parte negli avvenimenti del 1848. Fu membro del Parlamento di Francoforte e appartenne al gruppo che sosteneva Federico Guglielmo di Prussia nel proporlo come  imperatore del popolo.  Illuso, si ritirò a vita privata.

Oltre ai suoi numerosi scritti di carattere politico lasciò i Canti di guerra e Lo spirito del tempo opera uscita in diversi volumi tra il 1806 e il  1818.

 

FILATELIA

DDD  Anno 1963  (696), GERMANIA  Anno 1969 (474)

 

 

ARNICHES CARLOS

(Spagna)

 

Nato ad Alicante l’11 ottobre del 1866. Morto a Madrid 16 aprile 1943

Di famiglia modesta, a 14 anni  lavorò prima in una banca come fattorino e poi in una fabbrica di macchine per cucire. Una zia benevola gli permise di studiare.

Un suo lavoro, dedicato alla vita di Alfonso XII, interessò la Regina tanto che ne ordinò l’uso in tutte le scuole e gli permise una tranquillità finanziaria.

Si dedicò al teatro scrivendo per lo più atti unici, sainetes e zarzuelas con o senza musica, piene di costumbrismo (vita popolare) , scritte in modo fresco  e vivace. Ne lasciò circa 200.

Il suo periodo più prolifico, brillante e di maggior impegno fu quello tra il 1916 e il 1921, quando la sua notorietà raggiunse il massimo livello.  Più tardi, essendo la fama diminuita e anche a causa della Guerra Civile,  si trasferì in Argentina dove lavorò per il  teatro, la radio e il cinema.

Tornato con la famiglia nel 1940 a Madrid, trovò una città diversa.

Ancora amato e. rispettato per le sue opere precedenti, morì tre anni dopo  per insufficienza cardiaca indotta dalla notizia della morte improvvisa della figlia Rosaria

 

FILATELIA

SPAGNA Anno 1966 (1491)

 

 

ARNIM BETTINA BRENTANO

(Germania)

 

Nata a Francoforte sul Meno nel 1785. Morta a Berlino nel 1859.

Sorella  di Clemens von Brentano, andò sposa al poeta Ludwig Achim von Arnim nel 1811. Dopo la morte del marito (1832), si dedicò all'attività letteraria, componendo tre romanzi in forma epistolare, tra cui Carteggio di Goethe con una bimba (1835) ispiratole dalle relazioni intercorse tra il 1807 e il 1811 con J. W. Goethe. In essi l’Autrice mescola spesso realtà e fantasia

Fu anche in corrispondenza con Beethoven.

Fu una delle prime autrici a descrivere la vita del proletariato industriale, in particolar modo nelle opere  Il libro dei re (1843) e  Il libro dei poveri, pubblicato postumo. La sua opera letteraria e sociale esercitò un notevole stimolo nel movimento letterario tedesco, tanto da essere definita la Sibilla del romanticismo germanico.

 

FILATELIA

GERMANIA   BERLINO Anno 1985  (693) e Annullo speciale


 

 

 

ARNIM LUDWIG ACHIM von 

(Germania)

 

Discendente da una nobile famiglia prussiana, nacque il 26 gennaio 1781 a Berlino. Passò parte della sua gioventù a studiare scienze naturali, ma finì per dedicarsi alla letteratura.  Di indole girovaga e vagabonda, per ampliare le sue esperienze,  percorse a piedi la Germania, la Svizzera, l’Italia settentrionale, la Francia, l’Olanda, l’Inghilterra. Durante le sue peregrinazioni conobbe e divenne amico di un altro scrittore di tendenze a lui affini,  Clemens Brentano, col quale percorse la Renania alla ricerca di antichi canti popolari. I due scrissero  in seguito la raccolta Il corno meraviglioso del fanciullo (1806-1808)

A Heidelberg incontrarono i fratelli Grimm e Görres, formando una specie di cenacolo che diede il via al romanticismo tedesco.

Arnim pubblicò ad Heidelberg il “Giornale per gli eremiti”.

L’attività politico-letteraria berlinese di quegli anni, che si preparava alla riscossa antinapoleonica, attirò i suoi interessi e gli ispirò le novelle  Giardino d’inverno. Di interesse notevole sono i racconti La contessa Dolores (1810) e Isabella d’Egitto (1812), che è una sorta di anticipazione del surrealismo.

Nel 1811 sposò Bettina Brentano, sorella minore di Clemens, e con lei tornò nelle  sue terre della Marca, dove si dedicò all’agricoltura e alla poesia.

Il suo spirito prussiano lo spinse a sostenere attivamente la sua patria, come quando, nel 1813, devolse tutti i proventi di una sua opera  drammatica a favore dell’armamento delle truppe che combatterono nella battaglia di Lipsia. Tornò anche al giornalismo, ma rimase deluso dal fallimento del suo sogno nella grandezza prussiana. Il suo ideale è espresso nell’ultima opera rimasta incompiuta I custodi della corona (1817-56). Si avverte  in lui il raffreddamento giovanile verso il romanticismo.

I rapporti con la moglie Bettina non furono sempre idilliaci. Ciò non toglie che  ebbe su di lei una influenza letteraria tanto da condurla a seguire la sua via.

Morì a Wiepersdorf il 21 gennaio 1831.

 

FILATELIA

GERMANIA-BERLINO  Anno 1981  (598)

 

 

AROSENIUS IVAR

(Svezia)

 

Nato nel 1878. Morto  nel 1909.

Pittore, disegnatore, scrittore. Le sue opere riflettono il drammatico rapporto tra il piacere di vivere e la consapevolezza della sua malattia (emofilia) che avrebbe potuto colpirlo in ogni momento.

I suoi soggetti  attinsero alla fantasia orientale, alle favole, alle immagini domestiche della moglie e della figlia.

Eseguì splendide illustrazioni per libri per ragazzi.

 

FILATELIA 

SVEZIA Anno 1969, (640) 

 

 

 Arráiz Antonio

(Venezuela)

 

Nato a Barquisimeto (Edo, Lara) il 27 marzo 1903. Morto  a Westport (USA) il 16 settembre 1962.

Scrittore, poeta, giornalista, iniziò gli studi  nel suo paese natale e li continuò a Caracas nel Collegio Cattolico Tedesco e nel Liceo Andrei Bello sino al 1914.

Nel 1919 viaggiò negli Stati Uniti dove prestò servizio militare. Rientrato in patria, partecipò ai movimenti antigovernativi, fu incarcerato e poi confinato a Barquisimeto, dove fondò il giornale “El Heraldo”.

Esercitò il giornalismo in maniera attiva. Fu direttore dei giornali “Ahora” e “El Nacional” dal 1943 al 1948. 

Nel gennaio del 1949 andò in volontario esilio negli USA dove lavorò nel Dipartimento Stampa delle Nazioni Unite.

Nel 1924 pubblicò i poemi Aspero, nei quali ruppe con la tradizione  venezuelana troppo impregnata di puritanesimo.

Alla caduta della dittatura di Gomez fu segretario del Governo dello Stato Carabobo, prima dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Altre sue opere: Historia de Venezuela, Geografía de Venezuela, Lecturas, Vida ejemplar del Gran Mariscal de Ayacucho, Puros Hombres, Dámaso Velázquez.

Per i giovani scrisse Tío Tigre y Tío Conejo e Il gallo Martinez .

 

FILATELIA 

VENEZUELA  Anno 1997, 1998

 
 

 

 

Arsen'ev Vladimir Klavdiyevic

(Russia)

 

Nato a San Pietroburgo nel  1872.  Morto nel 1930 a Vladivostok.

Suo padre era un ex servo della gleba, diventato capo del distretto ferroviario di Mosca. Dopo una formazione militare, iniziò diverse spedizioni attraverso le foreste dell’Estremo Oriente. Visse a Vladivostok durante gli anni della guerra civile russa ed fu un Commissario delle minoranze etniche delle regioni dell’Estremo Oriente. Dopo l’assorbimento dei territori dell’Est da parte della Russia sovietica, rifiutò di tornare a San Pietroburgo per rimanere a Vladivostok.

Arsen'ev descrisse i suoi viaggi in una serie di libri, raccontando avventure e peripezie nel bacino Ussuri  in compagnia del cacciatore Dersu Uzala, dal 1902 al 1907

Morì nel 1930 all’età di 57 anni. La sua vedova, Margarita Nikolaevna Arsenyeva fu arrestata nel 1934 e nuovamente nel 1937 dopo essere stata accusata di essere membro di una organizzazione sovversiva. Il tribunale militare che si occupò del caso (21 agosto 1938) impiegò solo  dieci minut a condannarla a morte.

Anche la figlia fu arrestata nel mese di aprile 1941 e condannata ad essere deportata in un gulag. 

Arsen’ev è  famoso per i suoi libri sulle sue esplorazioni, una sessantina di opere che trattano della geografia, fauna selvatica ed etnografia delle regioni da lui attraversate. La sua opera più famosa, in tre parti Dersu Uzala (Dersu il cacciatore, 1923) racconta tre spedizioni nella taiga dell’Ussurian, nell’Asia del Nord, lungo il Mar del Giappone e Vladivostok.. Il libro attirò l'attenzione del regista giapponese Akira Kurosawa, che ne trasse una  versione cinematografica, «Dersu Uzala», nel 1975. Il terzo libro della trilogia Le montagne di Sikhote-Alin, è stato pubblicato postumo, nel 1937.

 

FILATELIA

SAN MARINO  Anno 2010URSS  Anno 1956  (1811), 1972,1973, 1988  Annulli speciali cartoline e buste postali.



 
 

 

ARTURO AURELIO

(Colombia)

 

Nato a La Union Nariño nel 1906. Morto a Bogotà nel 1964.

Laureato in giurisprudenza, cominciò a pubblicare le sue prime opere sulla rivista universitaria, diretta da German Arciniegas.

Si dedicò interamente alla sua professione, occupando anche alcuni incarichi pubblici come Segretario del Ministero dei Lavori e in seguito funzionario del Ministero della Difesa.

Occupò il tempo libero dedicandolo alla letteratura  con poesie e traduzioni,  Nel 1963 pubblicò il primo libro Morada al sud, che ottenne il Premio Nazionale  Guillermo Valencia.

Alcuni mesi prima della sua morte ricevette la laurea honoris causa in Filosofia e lettere presso l’università di Nariño.

 

FILATELIA

COLOMBIA  Anno 1998  

 

 

Asachi Gheorghe 

(Romania)

 

Nato a Herta nel 1788. Morto a Iasi nel  1869.

Scienziato e diplomatico, viaggiò a lungo in Austria e in Italia. Fu tra i promotori del rinnovamento culturale romeno. Fondò la rivista  «L'ape romena» (1829-49), giornali, scuole e il primo teatro in lingua nazionale. La sua opera di scrittore, pur avendo scarsa consistenza dal punto di vista artistico, ha il merito di aver introdotto nella lingua romena i generi letterari europei: il sonetto, l'ode neoclassica, l'elegia sepolcrale, il racconto storico, la ballata popolare di tipo romantico.

 

FILATELIA

MOLDAVIA  Anno 2000   (Cartolina postale).

 

 

Asan. N.Kumaran

(India)

 

Nato nel 1873 a Kaayikkara, Thiruvananthapuram, Kerala. Morto a Pallana nel 1924.

Secondo figlio in una famiglia di nove figli ereditò dal padre la passione per le lettere e fu attratto dallo studio della matematica e del sanscrito.

Trovò lavoro come insegnante e poi come  ragioniere di un grossista, impiego che abbandonò dopo due anni per seguire le scuole superiori di sanscrito. Per impratichirsi di Yoga e di Tantra  lavorò come apprendista in un tempio. Asan.Ricevette una borsa di studio per la poesia che gli permise di frequentare gli studi superiori. In quel periodo compose canzoni devozionali per i fedeli del tempio Muruga a Vakkom.

Kumaran fu perseguitato per tutta la vita dalla cattiva salute. Durante un periodo di malattia, incontrò il guru Sree Naravana del quale divenne in seguito discepolo.

Nel 1895 fu inviato a Bangalore per 3 anni per gli studi superiori in sanscrito, presso il Collegio di Sree Chamarajendra, dove si specializzò in Sastra Tarka. Lasciata Bangalore si trasferì a Madres e dopo un breve soggiorno, si spostò a Calcutta dove il suo  maestro gli profetizzò che un giorno sarebbe diventato un famoso poeta.  Profezia avverata perché Asan fu uno dei poeti del triumvirato del Kerala, filosofo e riformatore sociale.

Visse per cinquant'anni. La sua vita fu tragicamente stroncata da un incidente in barca nel gennaio del 1924 durante il viaggio da Kollam ad Alappuzha dove si recava per partecipare a una funzione come ospite d'onore. La barca capovolse a Pallana.

Scrisse:Subramanya Sathakam e Sankara Sathakam, in cui ha espresso le sue aspirazioni devozionali. La breve poesia Veena Poovu (caduta dei fiori) diventata classico della letteratura, l’elegia Prarodanam;  le poesie  Khanda KavyasSthothrakrithikal (1901), Saundaryalahari (1901), Veenapoovu (1907), Oru Simhaprasavam (1909), Nalini (1911), Leela (1914), Sribuddhacharitham (1915), Baalaraamaayanam (1916), Graamavrikshattile Kuyil (1918),  Prarodanam (1919) Prarodanam (1919),  Chintaavishtayaaya Sita (1919 ), Pushpavaadi (1922  Duravasthha (1922), Chandaalabhikshuki (1922), Manimaala (1924), Vanamaala (1925). Ha scritto i poemi epici Buddha Charitha poi Duravastha.

 

FILATELIA

INDIA Anno 1973  (361)

 

 

ASBJØRNSEN PETER CHRISTEN

MOE ENGEBRETSEN JØRGEN

(Norvegia)

 

Peter Christen Asbjørnsen  nacque a Cristiania il 15 gennaio 1812  e ivi morì il  6 gennaio 1885.

Moe Jørgen  Engebretsen nacque il 22 aprile 1813  a Cristiania e ivi morì il 27 marzo 1882.

Asbjørnsen nel 1825 fu mandato a Norderhov-Ringerike per iniziare il suo curriculum universitario. Qui incontrò Jørgen Moe. Anche se molto diversi per carattere, i due giovani avevano un interesse comune per la natura e la vita all'aria aperta. Non è chiaro quale di loro abbia  cominciato a raccogliere racconti popolari o chi dei due abbia creato il loro stile-favola. Quello che avvenne fu la decisione presa nel 1837 allorché iniziarono a lavorare insieme su una collezione scientifica di racconti popolari, sul modello dei Fratelli Grimm.. Il primo opuscolo di racconti popolari norvegesi apparve  nel 1841 e ad esso seguirono subito altri tre opuscoli, e poi nel 1851 apparve un'opera in due volumi col titolo Favole norvegesi, raccolte e raccontate da P.Chr. Asbjørnsen e Jørgen Moe. L’opera fu subito definita un capolavoro letterario.

L'uso innovativo del norvegese parlato in queste storie contribuì a creare una forma di scrittura norvegese, distinta dal danese, che divenne normativo per lo sviluppo di Riksmål e Bokmål.

Nel campo della letteratura folkloristica i loro nomi vanno sempre congiunti. Due esistenze legate da un interesse comune. Dissimile fu, comunque, la loro vita.

 Asbjørnsen, esperto zoologo, con l'aiuto della Università di Oslo  viaggiò lungo le coste della Norvegia, in particolare nel Hardangerfjord.  Nel 1856 cominciò ad occuparsi del problema della  deforestazione della Norvegia, e indusse il governo ad occuparsi del tema.  Nominato maestro-forestale  viaggiò  attraverso la Norvegia e visitò vari paesi del nord Europa per studiare i metodi per la conservazione del legno.  Nel 1876, si ritirò da tali incarichi e nel 1879 vendette la sua vasta collezione di esemplari zoologici al Museo di Storia Naturale (Irlanda) per £.300.  Questa collezione comprende esemplari di Brisinga endecacnemos, raccolti nel corso della sua indagine biologica del Hardangerfjord nel 1850. 

 

Anche Moe dal 1841 trascorse molte estati nelle zone meridionali della Norvegia, raccogliendo le tradizioni popolari e i racconti montani. Nel 1845 venne nominato professore di teologia all'Accademia militare norvegese; nel 1853 e fino al 1863, divenne cappellano della Olberg Church di Krødsherad e della Sigdal Church di Sigdal. Qui trovò ispirazione per alcune delle sue poesie più famose, come Den Gamle Mester ("Vecchio Maestro") e Sæterjentens Sondag ("Domenica alle Malghe"). Nel 1863 si trasferì a Drammen e diventò parroco di Bragernes, poi nel 1870 si trasferì di nuovo a Vestre Aker, vicino a Christiania. Nel 1875 divenne vescovo nella Diocesi di Agder, con sede a Kristiansand. Moe ha anche pubblicato un'antologia di racconti in prosa per i bambini, I Brønden og i Tjernet (1851) e En Liden Julegave (1860).

Fu  nominato Cavaliere dell'Ordine di S. Olav nel 1873. Nel gennaio 1882, si dimise a causa della salute precaria, e morì nel marzo successivo. Nel 1881, Moe è stato nominato Comandante dell'Ordine di San Olav.

Suo figlio, Moltke, continuò il lavoro del padre nel folklore e nelle fiabe e divenne il primo professore della materia presso l'Università di Christiania.

 

FILATELIA

NORVEGIA Anno 2012

 

 

ASCASUBI HILARIO 

(Argentina)

 

Nato a Fraile Muerto (oggi Belle Ville)  il 14 gennaio 1807, morì a Buenos Ayres il 17 novembre 1875.

Dopo i primi studi, si imbarcò su una nave mercantile alla volta degli Stati Uniti e, dopo  incredibili peripezie, ritornò in patria nel 1823.

Scelta Salta come residenza, vi impiantò una tipografia e stampò i suoi primi versi patriottici, dedicati  alla vittoria di Ayacuchi (1824). Militò nella campagna contro il Brasile e contro i ‘caudillos’ dell’interno (tra cui Facundo Quiroga). Si oppose alla tirannia di Rosas, difendendo Montevideo durante l’assedio di Oribo, incitando i patrioti con versi in lingua ‘gaucha’  Paulino Lucero.

Luogotenente di Urquiza nella battaglia di Caseros  (1852), si distaccò da lui e lo attaccò con i versi  di Aniceto il Gallo.

Dal 1852 si dedicò alla riorganizzazione del paese. Fu inviato a Parigi dal presidente Mitre e nella capitale francese assunse volontari per la lotta contro gli indios del deserto. A Parigi si dedicò anche alla pubblicazione delle sue Opere complete.

Nel 1862 riprese un antico progetto, quello di comporre un vasto poema sulla vita dei gaucho, (di cui già nel 1850 aveva composto due parti col titolo Los Mellizos. Il risultato totale fu Santos Vega, un’opera che Borges definì languida e che ammirò solo in parte.

 

FILATELIA

ARGENTINA  Anno 1966  (763)

 

 

 

Asdreni (pseudonimo di Aleks Stavre Drenova)

(Albania)

 

Nato nel 1872 nel villaggio. di Drenova, a circa cinque chilometri a sud-est di  Korça. in Albania. Morì nel 1947.

Rimasto orfano a tredici anni dovette recarsi a Bucarest per unirsi ai suoi due fratelli maggiori.

Lavorò inizialmente come garzone carbonaio. Studiò privatamente e riuscì a frequentare  la Facoltà di Scienze Politiche dell 'Università di Bucarest.

Nel 1905, insegnò in una scuola albanese nella città portuale di Costanza e l'anno seguente divenne presidente del nuovo capitolo di Bucarest del  Dija, una  società, fondata a Vienna. Convinto della necessità di creare uno stato indipendente albanese, si recò a Durazzo per accogliere nella primavera del 1914 il nuovo capo di Stato, eletto nel paese, il Principe Wilhelm zu Wied  dal quale sperava di ottenere l’incarico di  archivista nella nuova amministrazione reale.. Ma la sua attesa venne delusa, per cui, dopo un breve periodo trascorso a Scutari, fece ritorno a Bucarest nel mese di luglio del 1914 quando l’ Europa stava preparandosi  per la guerra. Negli anni successivi, Asdreni continuò a svolgere un ruolo attivo nel movimento nazionale albanese. Egli tuttavia scelse di rimanere in Romania, e impiegarsi  come segretario al consolato albanese aperto  nel marzo 1922.

Ritornò  in Albania nel novembre 1937 in occasione del  venticinquesimo anniversario di indipendenza, con la speranza dopo molti anni di servizio di ottenere una pensione governativa. Invano.. Morì in povertà in data 11 dicembre 1947.

Asdreni pubblicò la prima raccolta di 99 poesie nel 1904 dal titolo Raggi di sole, che dedicò all’eroe albanese Scanderberg. Un secondo volume Sogni e lacrime uscì   nel 1912, dedicato ad un amico dell’Albania, il viaggiatore inglese Edith Durham. Nel 1930 uscì un terzo volume dal titolo Salmi di un monaco.

Viene considerato come uno dei migliori poeti albanesi del  XX secolo.

 

FILATELIA

ALBANIA  Anno  1987  (2153)

 

 

Aseev Nikolai Nikolaevic

 (Russia)

 

Nato a Kursk nel 1889; morto a Mosca nel 1963.

Prima legato all'esperienza decadentista e simbolista, si orientò poi verso le tendenze sperimentali della poesia sovietica, il cubofuturismo, le ricerche di Majakovskij e Chlebnikov.

Nel 1923 fu tra i fondatori del LEF, e collaborò poi al Nuovo LEF. La sua poesia, in L'usignolo d'acciaio (1922), Canti d'ottobre (1925) ha i suoi accenti migliori nell'idealizzazione del progresso e nella fusione di motivi oratori propagandistici con le cadenze delle antiche ballate popolari.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1999, URSS  Anno 1999  Buste postali

 

 

ASIMOV ISAAC

(U.S.A)

 

Isaac Iudich Asimov nasce nel 1920 a Petrovich, Russia. Muore a New York nel 1992.
Nel 1923 la sua famiglia - ebrea - emigra negli USA dove il padre Judah acquista a New York, nel quartiere di Brooklyn, un negozio di dolciumi con annessa una rivendita di giornali e riviste. A cinque anni il piccolo Isaak sa già leggere da solo e inizia a frequentare le biblioteche pubbliche.

Nel 1928 ottiene la cittadinanza americana e ‘americanizza’ il suo nome in Isaac Asimov.

La sua passione per la lettura lo porta presto a contatto con le riviste di fantascienza che in quel periodo proliferavano e che acuiscono la passione per visioni fantastiche di mondi nuovi e lo predispongono ad accostarsi alla scienza, condizionando il suo futuro di scrittore.

Inizialmente comincia a scrivere racconti e nel 1938 pubblica la sua prima novella  che gli permette di entrare a far parte del Club ‘Futurians’ che già contava tra i suoi membri validi scrittori di fantascienza come Pohl, Kornbluth, Wollheim. In quel periodo conosce John W. Campbell jr., geniale direttore della prestigiosa rivista  “Astouding Science Fiction”, il quale gli fu amico e mentore, seguendolo passo passo il suo lavoro. Contemporaneamente studia  alla Columbia University dove si laurea in chimica e biologia.

Nel 1942, il giorno di San Valentino, incontra Gertrude Blugerman che sposerà. Pochi mesi dopo, però, i  due divorzieranno e nel 1970 Asimov passerà a nuove nozze, sposando la psichiatra e scrittrice Janet Opal Jeppson.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, lavora come chimico presso la U.S. Naval Air Experimental Station a Philadelphia, e nel 1945 viene inviato ad Honolulu, dove partecipa al primo esperimento atomico del dopoguerra.

Al termine del conflitto, nel 1948,   riprende i suoi studi in biochimica e consegue la laurea; dal  1949 al 1958 insegna tale materia alla Boston University School of Medicine.  L’insegnamento si interrompe quando  le sue opere cominciano ad aver successo e lo spingono a scegliere la carriera di scrittore a tempo pieno. 

Il debutto come scrittore avviene nel 1939 col racconto Marooned Off Vesta, pubblicato su “Amazing Stories, ma l'opera che lo pone tra i grandi della fantascienza è Cade la notte, pubblicato nel 1941 e giudicato come il migliore racconto di fantascienza.

Le sue opere più interessanti risalgono proprio a quel periodo in cui nascono i racconti più noti: quelli dedicati ai Robot Positronici, che saranno successivamente raccolti nei libri e quelli dedicati al ciclo Foundation (1942-1993) - ispirato ad Asimov dalla lettura di The Decline and Fall of Roman Empire di Edward Gibbon e di A Study of History di Arnold Toynbee . Il ciclo di Fondazione verrà premiato nel 1956 con l'Hugo Award quale «miglior ciclo fantastico di tutti i tempi».

L’anno prima aveva scritto The End of Eternity, ritenuto il suo miglior romanzo.

A partire dal 1958 smette di scrivere  romanzi di fantascienza per dedicarsi alla divulgazione scientifica, allora più remunerativa.

L’interesse per la letteratura fantastica riprende quando  fonda la  rivista “Isaac Asimov's Science-Fiction Magazine.

Asimov è pure scrittore di racconti polizieschi,  raccolti nelle 4 collezioni dedicate ai Black Widowers e nel volume Union Club Mysteries.

Il cinema lo affascina e nel 1966 partecipa alla sceneggiatura del film Un viaggio allucinante, da cui poi trarrà l'omonimo romanzo.

Al  1976 risale la pubblicazione del  racconto The Bicentennial Man, sorta di moderna favola di Pinocchio dalla quale, negli anni Novanta, verrà ricavato un film con Robin Williams.

Purtroppo un attacco cardiaco lo costringe ad una degenza in ospedale e costituirà un ridimensionamento nella sua attività di scrittore. Nel suo ultimo decennio di vita l'autore s'impegna a fondere tra loro le sue opere più importanti: scrive così I Robot e l’impero, quale collegamento del ciclo dei Robot (1940-1992) con quello del Trantorian Empire (1950-1952) e Forward the Foundation.

Sebbene i ragazzi siano soliti impadronirsi anche di opere scritte e pensate per adulti, Asimov, assieme alla moglie Janet, scrive una serie di libri per ragazzi,  incentrata sulle avventure del robot Norby, che va ad aggiungersi agli altri juveniles che hanno come protagonista la figura del "vagabondo degli Spazi", Lucky Starr, originariamente scritti quali sceneggiature di una serie di telefilm che non venne mai girata. 

Nel 1989 contrae l'AIDS a causa di una trasfusione di sangue infetto. La notizia viene tenuta  nascosta agli occhi del pubblico, tanto che la sua scomparsa verrà attribuita  ad una semplice crisi cardiaca. La vera ragione  verrà diffusa dalla moglie solo nel 2002.

Asimov muore a New York nel 1992. In suo onore il Mensa ha dato il suo nome all'asteroide “5020 Asimov”.

Autore di oltre quattrocento opere, vincitore di sei Hugo Award,, insignito di 14 dottorati ad honorem,  rimane nella leggenda della fantascienza come uno degli autori più prolifici.

Sebbene il suo stile non sia entusiasmante, Asimov è universalmente apprezzato per essere riuscito ad abbinare la fantasia fantascientifica alle Scienze umane quali la Psicologia, la Storia, la Politologia.  La sua opera incentrata sui Robots ha influito sullo studio della robotica e ha mutato l’impostazione narrativa che vedeva , fino a quel momento, prevalere la tesi della Shilley e il “complesso di Frankenstein” che aveva continuato a dominare dalla fine dell’Ottocento.

Notevoli e importanti sono, infatti, le sue famose leggi che stanno alla base dei suoi racconti:

Legge Zero - un robot non può danneggiare l'Umanità, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, l'Umanità riceva danno;

Prima Legge - un robot non può recare danno agli esseri Umani, né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, gli esseri Umani ricevano danno;

Seconda Legge - un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri Umani, a meno che ciò non contrasti con la Prima Legge;

Terza Legge - un robot deve salvaguardare la propria esistenza, a meno che ciò non contrasti con la Prima e la Seconda Legge;

Le leggi sono ormai diventate una sorta di postulato scientifico fondamentale.

Tra le sue migliori opere sia di fantasia che di divulgazione vanno ricordati:

I paria del cielo (1950),  Stelle come polvere (1951), Le correnti dello  spazio (1952), Abissi d’acciaio (1953), La fine dell’eternità (1955), Il corpo umano (1963), Il cervello umano (1964), La porta sul futuro (1969)., I mattoni dell’universo (1971), L’orologio su cui viviamo (1973), Uomini (1978), Astronavi (1978),  I perché della scienza (1978), Opus 200 (1979), Autobiografia (1979), L’orlo della Fondazione (1982), Preludio alla fondazione (1988), Azalal   e   Nemesi (1989),  Norby, il robot stravagante (1985),  Norby e la principessa perduta (1987),  Norby e gli invasori (1988), Storie di giovani mostri (1989), Storie di giovani alieni (1989), Storie da un altro mondo (1990), Storie di giovani fantasmi (1990), Storie di giovani maghi (1991) L’ascesa dei mercanti (1992),  La conquista dei quattro regni (1992), Il leone della XX flotta (1992),  La repubblica di Korell (1992), I segreti di Norby (1992), La seconda fondazione (1992),  Sogni di robot (1993) .

 

OPERE

Cronache della Galassia   Il titolo originale  è Foundation (1951-53) L’opera è composta da tre volumi ed è un grandioso affresco cosmico dove la forza negativa del Mutante cerca di distruggere un sogno di perfezione socio-politica e la sua sconfitta significa il trionfo della razionalità. Difficile riassumere la vicenda. L’immenso impero galattico creato dall’uomo è scosso da sussulti di agonia e da sanguinose lotte intestine. Le autorità centrali non sono più in grado di tenere a freno le rivolte che scoppiano ovunque. E dal caos che ne deriva nasce una sorta di una milizia privata che, guidata da un avventuriero misterioso, dotato di poteri sovrumani, il Mutante, si impadronisce a poco a poco dell’impero.

 

Io robot   racconti  pubblicati separatamente e poi raccolti in due volumi. In essi lo scrittore rivoluzionò le precedenti teorie sui robot, stabilendo  definitivamente che il robot è solo una macchina programmata. Ma intuendo che l’uomo cominciava a temere la macchina da lui programmata e ne avrebbe in futuro rifiutato l’uso come elettrodomestico, applicò al personaggio un cervello positronico in cui erano inserite tre ferree leggi, tutte a difesa dell’uomo, e creò il personaggio della dottoressa Susan Calvin, la psicologa dei robot.  Tutti i racconti sono studiati e condotti applicando la ferra legge sui robot, dando vita a sottili intuizioni e a casi particolari. Dal primo racconto Robbie in cui una bambinaia viene sostituita con un robot, ai successivi in cui ai robot viene impedita la libera circolazione sulla Terra, si giunge all’ultimo agghiacciante racconto  scritto nel 1974  Che tu debba preoccuparti di lui in cui i robot decidono che per il bene dell’umanità  si rende necessaria la sua estinzione e la successiva sostituzione dell’uomo con i robot.

 

ISRAELE 2000 (1510), SAN MARINO 1998 (1583), GUINEA  Anno 2012  (6412/4 + BF 1417) .

 
 

 

 

ASkenazy Ludvík

(Cecoslovacchia)

Nato nel 1921. Morto nel 1986.

Giornalista e scrittore, di famiglia ebrea, nacque nel Sachsenberg.  Studiò filologia slava a Lwòw.

Nella seconda guerra mondiale militò nella Repubblica ceca, in una unità dell’esercito sovietico.  Fu membro del Partito Comunista in Cecoslovacchia e tra il 1945 e il 1950 lavorò nella Repubblica Ceca nella radio di stato.

Dopo l’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968, partì in volontario esilio e trovò rifugio a Monaco di Baviera.

Tra il 1976 e il 1986 visse a Bolzano con la moglie Leonia Mann, figlia  dello scrittore tedesco Heinrich Mann.

Scrisse anche per bambini tra cui la commedia  Problemi con la Luna .

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  1961  (1159)

 

 

Aškerc Anton

(Slovenia)

 

Nato a Globoko il 9 febbraio 1856. Morto a Lubjana nel 1912.

Apprese i primi rudimenti letterari in una scuola slovena e poi frequentò la scuola elementare tedesca a Celje e il ginnasio a Maribor dove studiò teologia. Già durante il periodo degli studi cominciò a dubitare dei dogmi religiosi e come sacerdote entrò in contrasto con i suoi superiori.

Messo prematuramente in pensione, ottenne  il posto di archivista a Lubjana dove rimase fino alla morte.

Pubblicò le prime poesie in forma anonima sotto lo pseudonimo di Gorazd. Continuò a produrre ballate e romanzi, per dedicarsi infine alla poesia epica nella quale inserì i dubbi relativi ai dogmi cattolici.

Importanti e caratteristiche sono le opere Ballate, Liriche e Poesie epiche che segnano il picco creativo della sua produzione. Scrisse anche romanzi.

Nella terza raccolta di testi poetici Nuove Poesie, si avverte un calo di tono e di forza poetica.

Tra il 1900 e il 1902 fu l’editor di Ljublianski Zvon.

Tentò, senza troppo successo, anche la strada del teatro.

Tradusse molti poeti, in gran parte russi.

 

FILATELIA

SLOVENIA  Anno 2006, Annullo speciale e cartolina postale.

 

 

 

Asnyk Adam

(Polonia)

 

Nato a Kalisz l’11 settembre del 1830. Morto a Cracovia il 2 agosto del 1897.

Di famiglia slovacca, dapprima venne educato in casa e poi frequentò la scuola presso l’Istituto di Agricoltura e Foreste a  Marymont e poi  presso la Scuola Medica di Varsavia. Continuò gli studi a Breslavia, Parigi e Heidelberg.

Ritornato in patria, prese parte all’insurrezione del 1863 e partecipò alla vita politica come esponente delle tendenze democratiche.

Nel 1866 ottenne il dottorato in filosofia.  Visse in diverse regioni dove esercitò anche la professione di giornalista. Si occupò di politica scolastica fondando diverse scuole e fu tra i creatori della Società popolare scolastica e in seguito membro della Società Tatra.

Scrisse poesie in cui filosofia e ideali romantici convivono. Descrisse la bellezza dell’infanzia, della natura, dell’amore universale dell’unità dell’uomo col cosmo, nelle opere  Il sogno dei sepolcri (1865),  Nei Tatra (1878),  Sopra gli abissi (1894),

Fu autore di drammi tra cui Cola da Rienzo (1874), e commedie L’ebreo (1875), Gli amici di Iov (1879)

 

FILATELIA

POLONIA Anno 1997 (Cartolina postale)

 

 

 

Aspazija (pseud.di Elza Plieksane nata Rozenberga)

(Lettonia)


Nata a Jelgava nel 1865. Morta a Riga nel 1943.

Péoetessas e drammaturga, studiò a Jelgava e fu membro attivo di alcune associazioni giovanili. Dedicatasi alla letteratura, durante un convegno tenuto dal movimento “Jauna strava” (Nuova corrente) incontrò Jānis Pliekšāns (meglio noto come Rainis), un editor di giornale, poeta e  avvocato, il quale nel 1897 diventò suo marito.

Per un breve periodo vissero a Panevezys, Lituania. In  seguito, costretti all’esilio, furono prima in Russia dal 1897-1903, e poi in Svizzera dal 1905-1920

Aspazija, rientrata in Lettonia  quando questa tornò all’indipendenza dopo la guerra mondiale, fu  una attiva esponente nel movimento femminista. Aderì  anche al Partito socialdemocratico lettone dei lavoratori, diventando membro  in tutte le sessioni del Parlamento nel periodo 1920 al 1934. Morì a Riga nel 1943.

Le prime opere di Aspazija sono per lo più realistiche, ma la maggior parte del suo lavoro è di stampo neo-romantico, velato da. nostalgico sguardo verso il passato; vedi ad esempio, la commedia Vaidelote scritta nel 1894, ambientata nel 14 ° secolo nel Granducato di Lituania. Le opere successive Semplici diritti e Obiettivi raggiunti provocarono molte discussioni a causa della loro protesta contro la società patriarcale. La commedia Velo d'argento è considerata il suo migliore lavoro. Nel 1923 ha scritto una commedia intitolata Aspazija.

Autrice anche di poesie, parla in esse di cose semplici, ordinarie, viste sotto una luce venata di  romanticismo, piene di fantasia e non di rado intrise di pessimismo..

Durante il periodo vissuto all’estero scrisse Angolo di sole e Ali che hanno un minor numero di aspetti sociali ma un contenuto più intimo; si avverte meno ribellione contro la società e più sentimenti personali.

 

FILATELIA

URSS Anno 1990 Annullo speciale

 

 

ASSIS JOAQUIM MARIA MACHADO de

(Brasile)

 

Nato a Rio de Janeiro  nel 1839, ivi morì nel 1908.

Figlio di un mulatto di professione imbianchino e di una lavandaia delle Azorre, autodidatta, abbandonò la casa paterna a sedici anni e nel 1855 pubblicò il primo testo poetico La palma. Dovette affrontare difficoltà economiche e superare barriere razziali fino a costruirsi una solida posizione sociale divenendo funzionario dello Stato e, nel 1897, Presidente dell’Accademia Brasileira de Lettras. Coltivò numerosi interessi, primo fra tutti il giornalismo, ma la sua fama è legata all’attività di narratore. I suoi romanzi uscirono quasi sempre in prima stesura sui giornali. 

L’attività giornalistica fu importante nella stesura dei romanzi e gli permise di tracciare a tutto tondo le figure dei personaggi: giovani avviati alla ricerca di una carriera pubblica; ragazze da marito, madri, vedove, zie, parassiti vari. L’ambiente è Rio  de Janeiro.

Tutta una umanità presente nei Racconti di Rio de Janeiro (1872), Storie di mezzanotte (1873), Fogli sciolti (1882).  Storie varie (1896) e nei romanzi Resurrezione (1872),  La mano e il guanto (1874), Iaia Garcia (1878), Memorie postume di Bràs Cubas (1881).

Nel 1881 con le Memorie dell’aldilà Assis diede una svolta alla sua precedente forma narrativa, approdando ad una forma surrealistica in cui lui,  l’autore,  narra dall’oltretomba. Fu il primo volume di una trilogia cui appartengono Quincas Borba e Don Casmurro, il suo capolavoro. Il tema è centrato su una donna, Capitù, dalla psicologia contorta ed enigmatica che si riflette su Bentinho, il marito frustrato,  “Si tratta di una narrativa psicologica, scritta da un uomo che ha perso ogni illusione sull’autenticità dei sentimenti umani.”

Dal punto di vista poetico Assis fu un parnassiano come si riscontra nelle raccolte: Crisalidi (1864), Falene (1870), Americane (1875), Occidentali (1901).

Assis è unanimemente ritenuto come l’autore di maggior prestigio nel suo paese.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1940  (364) ,    1958  (663),   1989  (1932), CUBA Anno 1989 (2961)

      

 

 

Astafiev Viktor Petrovich

(Russia)

 

Nato in un villaggio vicino a Ovsyanka di Krasnoyarsk, sulla sponda del fiume Yenisei nel 1924. Morto nel  2001

Trascorse l’infanzia in un orfanotrofio. Nel 1942 entrò a far parte dell’esercito sovietico. Durante la guerra fu ferito. Dopo il suo congedo dall’esercito nel 1945 visse in diverse regioni della Russia, negli  Urali, vicino a Perm Chusovoy Vologda, dove svolse lavori come fabbro in una fonderia.

Scrittore di racconti brevi e romanzi, pubblicò nel 1953 la prima raccolta di racconti in gran parte dedicata alle esperienze di soldati russi e dei civili durante la Grande Guerra Patriottica. Dopo il 1962 è diventato uno scrittore professionale realistico spesso critico nei confronti del regime sovietico, come traspare nei romanzi sulla guerra e sull'epoca di Stalin. A metà degli anni 1980, fu coinvolto in polemiche per i suoi scritti, seguite da accuse di sciovinismo e di xenofobia.

Nel 1999, il suo romanzo Il soldato Jolly, che ritratta gli orrori dello Stato sovietico, suscitò una violenta reazione che contribuì ad aggravare la sua malattia di cuore. Morì due anni dopo.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2004Busta postale

 


ASTURIAS MIGUEL ANGEL

(Guatemala)

 

Nato a Salamà (Guatemala) il 19 ottobre 1899. Morto a Madrid il 9 giugno 1974.

Trascorse la sua infanzia in un paese dell’entroterra guatemalteco, venendo così a contatto con tradizioni, leggende miti del suo popolo, che approfondì quando, venuto a  Parigi, studiò sotto la guida di Georges Raynaud.  Con l’introduzione di Paul Valery, pubblica a Parigi le Leggende del Guatemala.

Vissuto a lungo in Francia, fu ambasciatore e diplomatico, ma visse spesso in esilio per motivi politici.

Al suo ritorno in patria nel 1933 si dedicò alla poesia, pubblicando Sonetti (1936), Alclazàn (1940), Esercizi poetici in forma di sonetto sul tema di Orazio (1951), Clarivigilia primaverile (1965). Fu un seguace del dittatore Ubico e alla sua caduta dovette andare esule in Messico. Qui pubblicò L’uomo della provvidenza. Il signor Presidente (1946), dedicato alla feroce dittatura di Estrada Cabrera, che per 19 anni governò sul Guatemala, una dura denuncia sulla corruzione e la violenza tipica dei dittatori sud americani. Si trattò di un’opera  impegnata, alla quale fece seguito  la ‘trilogia bananiera’  che comprende  Il vento forte (1950), Il papa verde (1954), Gli occhi che non si chiudono (1960). Scrisse anche tre racconti in  Week-end in Guatemala  (1956).  Tali opere gli permisero di ritornare nel suo paese e il successivo ingresso in diplomazia.

La sua opera maggiore è del 1949, Uomini di mais, con l’ideale prosecuzione Mulatta senza nome (1963), una specie di “Mille e una notte andina”, in cui sono presenti leggende, miti, demoni, tormentate presenze umane.

Alla caduta di Frondizi, fu espulso dall’Argentina per aver presieduto la “Conferencia de los pueblos”, a favore della  rivoluzione cubana. Tornò nel vecchio continente e soggiornò dal 1963 al 1966 in Italia.

Un ritorno nostalgico alla magia e ai miti del suo paese  sono il romanzo  La pozza del mendico (1961),  i racconti Lida Sal e il romanzo Il ladrone (1969).

Nel  1966 fu insignito col Premio Lenin e l’anno successivo col Premio Nobel.

I suoi ultimi anni furono fecondi. Tra il 1971 e il 1974 pubblicò  Tre dei quattro soli, Venerdì di passione (1972) e, postumo, Due volte bastardo.  Molti dei suoi romanzi rispondono ad una linea più politicamente impegnata contro lo sfruttamento straniero della ricchezza bananiera del Guatemala.

Un’aspra polemica lo oppose ai romanzieri suoi contemporanei, colpevoli, secondo lui, di non avergli riconosciuto il ruolo di anticipatore e di padre  del nuovo romanzo, ispanoamericano.

 

FILATELIA

CUBA Anno 1989 (2969), EL SALVADOR Anno 1999 (1421), GUATEMALA  Anno  1967 (389 PA.), 1968  (426 PA.),  1989  (836) 1990 (936 PA.), NICARAGUA  Anno 1995 (2094),  PARAGUAY Anno 1977  (Mic. fog. 306) , SVEZIA Anno 1985  (1348),

 

 

 

 

 

ATTERBOM PER DANIEL AMADEUS 

(Svezia)

Nato  a Åsbo nell’Östergöland il 19 gennaio 1790. Morto a Uppsala il 21 luglio 1855.

Di ingegno precoce, formò la sua cultura sui preromantici tedeschi, alcuni dei quali conobbe personalmente durante un viaggio in Germania e in Italia compiuto nel 1817-18. Condusse un cenacolo ‘L’aurora’, da lui fondato, che aveva per fine una polemica romantica contro il razionalismo e il classicismo francese. Fu discepolo di Schlegel, Tieck e Novalis.

Esordì in campo letterario con le liriche giovanili  I fiori (1812).

Membro dell’Accademia svedese, fu professore di filosofia a Uppsala e poi di estetica e letteratura. Scrisse Veggenti e poeti svedesi (1941-49); poemi drammatici e fiabe L’uccello azzurro (1814), L’isola della felicità (1824-27), usando i temi delicati del romanticismo. Le sue idee si trovano in saggi pubblicati su periodici “Fosforo”, “Calendario poetico”,  “Giornale svedese di letteratura” Nei suoi scritti sulla letteratura svedese traspare una grande sensibilità lirico musicale, attraverso pagine piene di nostalgia e di un mondo di fantasia.

 

FILATELIA

SVEZIA  Anno 1944  (404/5)

 

 

Attila József

(Ungheria)

 

Nato a Budapest, l’11 aprile 1905. Morto a Balatonszàrszò il 3 dicembre 1937.

Figlio di Áron József, operaio di origine rumena, e di Borbála Pőcze, contadina, nacque nel quartiere popolare di Ferencváros, a Budapest, terzogenito dopo le sorelle Eta e Jolán. Il padre abbandonò la famiglia quando lui aveva tre anni e la madre non riuscì a mantenere i figli.

Attila, attraverso un'istituzione nazionale di assistenza sociale, fu affidato ad una coppia di Öcsöd per lavorare nella loro fattoria. Le condizioni di vita furono tali che Attila (ribattezzato "Pista" dai genitori affidatari) fuggì nuovamente a Budapest per tornare dalla madre.

La madre morì nel 1919, a 43 anni di età. Attila venne quindi cresciuto da Ödön Makai, suo cognato, che gli consentì di studiare in una scuola superiore. Poi si iscrisse all'università di Seghedino, con l'intenzione di diventare un insegnante, ma ne venne espulso per via di una poesia provocatoria che aveva scritto.

Da quel momento, cercò di mantenersi con i pochi guadagni derivanti dalla pubblicazione dei suoi scritti. Iniziò inoltre a dare segni di schizofrenia e andò in cura presso vari psichiatri.

Morì nel 1937 all'età di 32 anni a Balatonszàrszò, dove viveva con la sorella ed il cognato, travolto da un treno di passaggio mentre si trovava sdraiato sui binari. L'ipotesi del suicidio è la più accreditata, anche se alcuni studiosi non escludono l'incidente.

Presso il luogo della sua morte è posto un cippo memoriale.

 

FILATELIA

UNGHERIA Anno 1980 (2725)

 

 

 

AUB MAX 

(Spagna)

 

Nato a Parigi il 2 giugno 1903. Morto a Città del Messico il 23 luglio 1972

Di padre tedesco e madre francese, all’età di undici anni dovette trasferirsi in Spagna allo scoppiare delle Prima guerra mondiale, in quanto la nazionalità tedesca del padre non permetteva la residenza a Parigi. Andò ad abitare con la famiglia a Valencia dove imparò il casigliano. Fu un autore prolifico in una molteplicità di generi letterari. In un primo momento si dedicò a lavori di estetica ‘disumanizzata’, secondo le tendenze degli anni Venti, teorizzate da Ortega y Gasset. A questo periodo appartengono Geografia (1928), Fabula verde (1933), Luis Alvarez Petreña e Io vivo, pubblicato nel 1953,  ma scritto tra il 1934 e il 1936.

Con la guerra spagnola, entrato a far parte delle truppe miliziane,  la sua visione cambiò e si accentrò sulla vicenda della Spagna che gli ispirò sei romanzi e più di trenta racconti, contenuti nell’opera completa  Il labirinto magico (1843-68). Si tratta dei sei romanzi  Campo chiuso (1943), Campo di sangue (1945) Campo aperto (1951), Campo del Moro (1963). Campo francese (1965), Campo dei mandorli (1968), e delle novelle  Lo zoppo (1938), Non sono racconti (1944), Racconti certi (1955), La vera storia della morte di Francisco Franco e altri racconti (1960).

Tra le sue opere per così dire avanguardiste, si distingue Jusep Torres Campalans (1958), una strana biografia inventata su un pittore inesistente, presunto amico di Picasso, cui fa seguito Giochi di carte che presenta 108 lettere stampate sul retro di carte da gioco illustrate dall’immaginario Campalans.

Nell’opera  Le buone intenzioni (1954) rende omaggio a B. Pérez Galdos, Cervantes, Quevedo e Valle-Inclan. La Calle de Valverde (1961) descrive Madrid negli anni Venti, prima della scoppio della Guerra civile.

Aub fu anche appassionato di cinema. Scrisse  sceneggiature, collaborò col regista Malraux nel film Sierra de Teruel e quando andò ad abitare il Messico, diventò professore di teoria cinematografica. Un suo libro su Buñuel uscì postumo.

Tra le altre opere e saggi si ricordano:Antologia tradotta (1963), Sovversioni (1971),  Discorsi sulla novella spagnola contemporanea  (1945),  Storia della letteratura spagnola dalle origini ai giorni nostri (1966),  Gennaio a Cuba (1969). Nel 1968 scrisse una elegia drammatica in morte di Che Guevara, L’accerchiamento.

Aub si occupò anche di teatro. Scrisse Narciso (1928),  L’impareggiabile malfidato (1931), Specchio dell’avarizia (1935), Morire per chiudere gli occhi (1944), Il rapimento di Europa (1946),  Alla deriva (1947), Il ritorno (1948), Il carcere (1949),  No (1952), I morti (1956).

Affrontò anche il tema poliziesco con Uomini eccellenti (1949), Un anarchico (1950); il dramma psicologico La vita coniugale (1944) e Desiderata (1948)

Nel 1942 Aub si recò in esilio in Messico dove rimase fino alla morte. Verrà in Spagna per brevi viaggi, l’ultimo dei quali è documentato  nella Gallina cieca (1971)

 

FILATELIA

SPAGNA Anno 2003 (3565)

 

 

 

Aubert de Gaspé Philippe

(Canada)

 

Autore in lingua francese, nacque  il 30 ottobre del 1786 nel Quebec e ivi morì nel gennaio del 1871.

Di nobile famiglia francese emigrata in Canada, frequentò il seminario negli anni dal 1798 al 1806 e divenne avvocato nel 1911.

Nel periodo 1804/16 seguì la carriera militare divenendo prima tenente della milizia del Quebec, poi capitano,  in seguito maggiore e infine sceriffo del distretto del Quebec, incarico che dovette abbandonare a causa di una accusa di peculato.

Destituito, si rifugiò presso sua madre a Port Joly. 

Dal 1838 al 1841 venne imprigionato per debiti. Uscito di prigione ritornò a Quebéc dove redasse la maggior parte dei suoi scritti (memorie e romanzi).

Oggi, in suo onore,  una cittadina canadese porta il suo nome : Saint-Aubert (Quebec)

Sue opere: Gli antichi canadesi (1863),  Memorie   (1866),   Opere diverse  (1893).  Alcune novelle sono state pubblicate nel « Foyer Canadien » (1866): La donna della tribù delle volpi,  Il lupo giallo,  La statua del generale Wolfe, Il villaggio indiano della giovane Lorette, tutti pubblicati da suo figlio Alfred Aubert de Gaspé.

 

FILATELIA

CANADA Anno 1986 (951)

 

 

 

Aue Hartmann von

(Germania)

 

Nato ??  Morto tra il 1210 e il 1220.

Poco si sa riguardo alla sua vita, né il luogo, né la data della sua nascita sono stati accertati. Era un cavaliere svevo al servizio della Lords Contea of di Aue Aue.

Assai colto, era in grado di leggere e scrivere in Francese and e Latino,era esperto conoscitore della letterastura del suo tempo

La morte del suo feudatario, che egli piange in versi durante un torneo poetico e nei quali canta le gesta del suo padrone,  è  una prova della sua presenza ad una delle crociate tra il 1189    e il 1197.

Da citazioni presenti nelle opere di Gottfried von Strasburg (Tristano, 1210) ed Einrich vom den Turlin (Krone 1220) che lo dà per defunto, si può circoscrivere la data della sua morte in quel periodo.

E’ autore di una serie di liriche nella moda dell'epoca: minnesong.

Ha anche scritto due  buchelîn epistole poetiche di  natura galante; ma la  paternità della seconda di queste epistole è contestata. La sua fama si basa sui suoi quattro poemi epici, Erec, Iwein, Gregorius, e Der arme Heinrich. ).

Hartmann è stato il poeta preferito dei circoli di corte, i cui ideali sono presenti nelle sue opere. L'impeccabile forma dei suoi poemi epici li ha resi  modelli classici per i poeti successivi.

 

FILATELIA

LIECHTENSTEIN Anno 1963 (386)

 

 

 

AUEZOV MUKHTAR OMARHANOVICH

(Kazakistan)

 

 Nato il 28 settembre, 1897 in Chingiz Vvolost (oggi regione Abai). Morto nel 1961.

 Auezov, parente del poeta  Abai Kunanbaev, studiò presso il Seminario russo  e frequentò la facoltà di lettere dell'Università di Leningrado, e continuò con lo studio post-laurea nell'Università degli Studi dell'Asia centrale.

 Il primo e più antico  lavoro letterario fu la commedia Enlik-Kebek, basata su una leggenda nazionale il cui tema era il  destino tragico di due giovani e il coraggio di mettere i sentimenti di sopra dei conflitti patrimoniali.  La trama è simile alla storia di inimicizia delle famiglie Montecchi e Capuleti nel dramma di Shakespeare Romeo e Giulietta

 La fecondità creativa di Auezov si espresse nella creazione di storie, racconti, opere teatrali, molte delle quali sono state  rielaborate in testi  teatrali e portate sullo schermo.

La sua opera principale,l romanzo-epopea Percorso di Abai, è composta da quattro libri.

Il patrimonio creativo di Auezov è estremamente vario: comprende   opere d'arte, numerosi schizzi, articoli pubblicistici, ricerche scientifiche. 

Auezov fu il primo collettore, compositore e il direttore delle pubblicazioni post-rivoluzionarie di opere di Abai Kunanbaev; fu il suo primo biografo scientifico e il ricercatore della creatività del grande poeta e pensatore kazako

 

FILATELIA

KAZAKISTAN  Anno   1997

 

 

Aukrust Kjell

(Norvegia)

 

Nato ad Alvdal il 19 marzo 1920  e ivi morto il 24 dicembre 2002.

Poeta e scrittore, nipote del poeta romantico Olav Aukrust, è conosciuto per aver raccontato nei libri Simen, Bonden e Bror Min la sua infanzia nella città natale e anche  per aver creato il villaggio immaginario di Flåklypa e dei suoi eccentrici abitanti.

Questo villaggio diventò lo sfondo del film animato realizzato con la tecnica dello stop motion, Flåklypa Grand Prix, diretto da Ivo Caprino (1975). Il film fu un grande successo e venne tradotto in più di settanta lingue.  Il film ha quali personaggi delle marionette tra le quali primeggiano il merlo Solan Gunderesen, il porcospino nevrotico Ludvig, Gurin con la coda di volpe.

Aukrust ha ricevuto un particolare riconoscimento dalla sua città natale di Alvdal e  il titolo di cavaliere – dell’'Ordine Reale Norvegese di St. Olav - a lui  concesso da re Harald nel 1998.

 

FILATELIA

NORVEGIA, Anno 1988

 

 

 

AULNOY MARIE CATHERINE LE JUMEL DE BARNEVILLE contessa de

(Francia)

 

Nasce a Barneville presso Honfleur il 14 gennaio del 1650 o 1651.. Muore a Parigi nel 1705..

Figlia di Claude Le Jumel e di Judith Angelique Le Coustelier, parente del Marchese di Béringhem, la D’Aulnoy appartiene ad una delle più note famiglie normanne.

Si sposa all’età di 15 anni con François de la Motte, barone d’Aulnoy, aiutante di camera di Cesare di Borbone, duca di Vendôme (figlio naturale di Enrico IV), di circa trent’anni più anziano di lei.  Una unione che non poteva durare. La d’Aulnoy, decisa a liberarsi del marito, che detestava, comincia a tessere trame contro di lui e con la complicità della madre e di due gentiluomini inventa una falsa accusa, denunciando alle autorità il marito, colpevole di aver commesso un crimine.

Quando la falsa accusa viene scoperta, i due gentiluomini vengono processati e giustiziati. Lei riesce a sfuggire alla giustizia rifugiandosi dapprima in Inghilterra e successivamente in Spagna, dove, si dice, diventa una spia al servizio della corte del Re Sole.

Sull’esperienza spagnola  Mme d’Aulnoy scrive Memorie della corte di Spagna (1690) in cui si riflette la visione che i francesi avevano della Spagna e Relazione di un viaggio in Spagna (1691), alla quale  si ispirò Victor Hugo prima di scrivere il  Ruy Blas.

Ottenuto il perdono di Luigi XIV, rientra in Francia nel 1685 e si stabilisce a Parigi dove apre un salotto letterario frequentato da tutta la società mondana.

La scrittrice nella storia della letteratura francese si propone come un singolare personaggio la cui vita è costellata di avventure in cui si è immersa senza scrupoli. Una vita tumultuosa che si conclude in un convento dove trascorre gli ultimi suoi anni di vita.

La d’Aulnoy inizia la carriera letteraria scrivendo il  romanzo Avventure di Ippolito, conte di Douglas  (1690) che ottiene una vasta eco; segue  Jean de Bourbon, principe di Carency (1691).

Nella Relazione di un viaggio in Spagna è inserito il racconto La storia di  Mira  legata al personaggio di Melusina e al genere racconti di fate, allora di moda.

La sua notorietà è, comunque, legata alla sua produzione per i giovani. Nel 1696-99,  pubblica in otto tomi I racconti di fate, I nuovo racconti di fate, Le fate alla moda… che comprendono le note fiabe La bella dai capelli d’oro,  Graziosa e Percinet, Babiola, Il buon piccolo topo, La principessa Rosetta, Il montone,  Il principe Lutin, La rana benefattrice, Il ramo d’oro, Il piccione e la colomba, Il principe Marcassin, Il nano giallo, La gatta bianca,  L’uccellino azzurro.

 

FILATELIA

JERSEY 2005 

 

 

AUSEKLIS (pseud. di Michael Krogzeme)
(Lettonia)

 

Nato il 18 settembre 1850. Morto il 6 febbraio 1879.

Fu un  poeta lettone, educatore, editore, uno dei primi ad occuparsi del risveglio della nuova letteratura  lettone.

Lo pseudonimo  da lui usato deriva dalla mitologia lettone. Ausekļa (Alba) era la dea associata a Venere e legata ai mesi, al sole e alla luna. Era ritratta come una giovane ragazza che entra nel mondo sotterraneo per poi rinascere e ricongiungersi con la madre. Questo rende Auseklis la  divinità della vita, della morte e della rinascita. Simbologicamente Michael Krogzeme educatore, editore e poeta innovatore  prese il nome a simbolo del suo lavoro,  il cui scopo era quello di risvegliare la letteratura lettone e di dare ad essa una nuova vita.

 

FILATELIA

LETTONIA  Anno 1936  (210)

 

AUSTEN JANE

(Inghilterra)

 

Nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon (Hampshire) dove il padre era parroco. Trascorse tutta la vita tra le pareti domestiche per cui luoghi e situazioni trattate nelle sue opere si svolgono in ambienti ristretti, per lo più racchiusi nell’ambito familiare.  Soggiornò a Londra, a Bath (dove si trasferì nel 1805), a Southampton (vi si trasferì nel 1809), a Chawton (il luogo dove compose la maggior parte delle sue opere). Morto il padre, la sua vita si ridusse ad una ristretta cerchia di amicizie con donne per lo più vedove o con zitelle.

Jane era l’ultima di sette figli e rimase sempre legata alla sorella Cassandra. I maschi uscirono presto di casa per arruolarsi nell’esercito. Alla morte di Edward, uno dei suoi fratelli avvenuta nel 1908, Jane andò con la sorella Cassandra a vivere con la cognata per accudire ad una nidiata di undici nipoti, con i quali instaurò presto un rapporto molto stretto.

Uno dei nipoti, divenuto adulto, scrisse la sua biografia dove si legge: “È sorprendente come essa riuscisse a scrivere i suoi romanzi poiché non aveva uno studio dove potesse ritirarsi da sola e gran parte della sua opera deve esser stata compiuta nella comune stanza di soggiorno, alla mercè di ogni genere di interruzioni casuali. Si dava cura che la sua occupazione non venisse sospettata dai servi e dai visitatori o da chiunque fuorché dalle persone della sua famiglia.” Il suo intento era di scrivere per la cerchia familiare, componendo schizzi, racconti sotto forma epistolare che la scrittrice raccolse  in Love and Friendship. Scrisse pure un romanzo (perduto) dal titolo Elinor e Marianna, riscritto in seguito sotto il titolo di Buonsenso e sensibilità. Nel 1796 iniziò a scrivere Lady Susan, orgoglio e prevenzione, rifiutato da un editore nel 1797. Riveduto, venne in seguito pubblicato nel 1813. Anche L’abbazia di Northangher scritta nel 1797-98 venne rifiutata.  Scoraggiata, smise di scrivere ma riprese la penna dopo che un editore accettò Sense Sensibilty (Ragione e sentimento) (1811) e Pride and Prejudice (Orgoglio e pregiudizio). Nel 1814 apparve Il parco Mansfield  e poco dopo Emma  (1816). Nel 1815 iniziò il romanzo Persuasione che fu stampato nel 1818 insieme a L’Abbazia di Northanger che era stato rifiutato.

 Lady Susan e The Watsons (frammentario)  furono pubblicati da J.E.Austen Leigh nella seconda edizione del suo Memorial.J.A. (1971)

L’ultima opera Sanditon fu scritta negli ultimi mesi della sua vita e rimase  sottoforma di frammenti (editi solo nel 1925).

Ammalata di tisi, Jane Austen si recò a Winchester per consultare un noto medico. Morì a  Winchester il 18 luglio 1817.

Nonostante Walter Scott abbia elogiato Emma. il capolavoro della Austen, il successo della scrittrice fu al suo tempo assai modesto. Walter Scott aveva scritto di lei: “Questa signorina ha, nel descrivere intrecci di sentimenti e personaggi di vita comune, un talento che, a mio parere, è il più straordinario che io abbia mai incontrato”. Giocò a suo sfavore il fatto che le sue opere comparissero anonime e nessuno alla sua morte la conosceva come scrittrice.

Pochi romanzi giunsero alla seconda edizione. Solo dopo una ventina di anni, verso il 1990, a seguito di biografie scritte su di lei, la sua opera cominciò ad essere apprezzata dai critici i quali trovarono nei suoi personaggi aspetti maliziosi, umoristici e tutta la descrizione di un mondo particolare, quello vissuto tra le pareti domestiche, talvolta monotone, rigide, ma piene di un sottile fascino e di problemi e segreti talvolta curiosi e avvincenti.  La sua galleria di personaggi,  ritratti con sottile psicologia, comprende ragazze da marito, bellimbusti, giovani sentimentali, vedove desiderose di accasarsi, donne orgogliose, figli di papà considerati prede facili, fanciulle romantiche di condizioni modeste. Insomma tutto il mondo familiare dell’Ottocento, il mondo provinciale in cui la scrittrice visse.

La sua prosa è elegante e fredda. Esamina i conflitti tra le esigenze psicologiche e morali e ciò  conferisce una non comune complessità a tali conflitti.

Per questi aspetti la Austen viene collocata tra i maggiori nomi della narrativa inglese.

 

OPERE

L’abbazia di Northanger   Il primo abbozzo del romanzo aveva per titolo Susan. Fu venduto ad un editore di Londra che non lo pubblicò. Nel 1816 fu ricomprato dall’Autrice e comparve solo dopo la sua morte.

Caterina Morland, figlia di un agiato pastore, si innamora del giovane Enrico Tilney. Il padre di Enrico, generale a riposo, la invita a trascorrere qualche giorno nella loro casa a Northanger Abbey. Qui la fervida fantasia di Caterina la spinge a immaginare segreti, misteriosi manoscritti e addirittura un atroce delitto che sarebbe stato commesso dal generale. Enrico la riconduce alla realtà. Intanto il fidanzamento fra Giacomo, fratello di Caterina, e Isabella Thorpe, ragazza fatua e volgare, va a monte e il fratello di Isabella denigra la famiglia Morland presso il generale, il quale, credendo alle calunnie, caccia di casa Caterina. Ma tutti alla fine si chiarisce.

Il libro fu scritto per mettere in ridicolo l’esaltazione dei lettori verso il romanzo nero, allora ampiamente diffuso da Anne Radcliffe e dai suoi imitatori. Pur essendo uno dei primi romanzi dell’Autrice, conserva un tono giovanile e qualcosa di farsesco.

Emma  Orfana di madre, Emma vive col padre malaticcio. Rimasta padrona assoluta della casa dopo il matrimonio delle sorelle e della governante, si sente capace di governare il piccolo mondo che la circonda, senza accorgersi di essere alquanto invadente e talvolta presuntuosa. Vorrebbe combinare il matrimonio di una giovinetta, Enrichetta Smith, da lei accolta in casa, con un giovane pastore ma questi interpreta male le sue parole e la sua gentilezza e le chiede la sua mano. Emma rifiuta. Intanto il figliastro della governante, innamorato segretamente, per nascondere agli occhi della comunità il suo sentimento, si mostra gentile con Emma che fraintende il suo atteggiamento. Venuto a galla il segreto, Emma si sente confusa e mortificata e lo è ancora di più quando apprende che Enrichetta è innamorata di Mr. Knightley, l’uomo che Emma stima e che troppo tardi si accorge di amare.

Tutto l’interesse della storia si accentra sulla figura di Emma, tipica rappresentante di quelle dame della media borghesia, orgogliose e invadenti, ma di buon cuore e sempre pronte a migliorare.

Orgoglio e pregiudizio.  Il giovane e ricco Bingley prende in affitto una tenuta nell’Hertfordshire, mettendo subito in agitazione le famiglie con figlie da marito. . Il giovane si innamora di Giovanna, la maggiore delle cinque sorelle Benneth, appartenenti ad una famiglia di estrazione modesta.  Le due sorelle di Bingley, aiutate dal di lui amico Darcy, lo sconsigliano e lo convincono a rinunciare ai suoi propositi di matrimonio e ad allontanarsi dal paese, adducendo come pretesto che Giovanna non  ricambia il suo sentimento. Nel frattempo  l’amico Darcy si innamora di Elisabetta, una delle sorelle di Giovanna, e la chiede in moglie, senza nascondere il sacrificio del suo orgoglio (lui ricco che intende sposare una fanciulla di estrazione modesta) che tale proposta gli costa. La ragazza lo respinge.

Qualche tempo dopo, durante un viaggio, Darcy incontra Elisabetta e fa di tutto per farsi perdonare. Intanto Lidia, sorella minore di Elisabetta, fugge con un giovane ufficiale. Darcy rintraccia la coppia e convince i due fuggitivi a riparare col matrimonio. La trama si conclude con altri matrimoni: quello tra Giovanna e Bingley e quello di Darcy ed Elisabetta.

I romanzi della Austen furono definiti “romanzi di vita domestica”. Gli avvenimenti che accadono hanno una importanza relativa. Quello che conta è l’analisi dei sentimenti, lo studio dei caratteri, le debolezze, le vanità e la meschinità dell’animo umano. Il tutto viene condito dall’Autrice con un pizzico di umorismo e il quadro che si presenta al lettore è quello della provincia inglese con le sue grette rivalità, i pettegolezzi e le piccole miserie.

Il parco di Mansfield   Sir Thomas Bertram accoglie in casa la nipote Fanny Price e la alleva insieme ai figli Tom, Edmond, Maria e Giulia. Il distacco dalla famiglia viene per Fanny mitigato dall’amicizia col cugino Edmond. Passano gli anni e Sir Tommaso, per far rifiorire le sue finanze, parte per l’India. Durante la sua assenza la figlia Maria si fidanza con Mr. Rushworth, un giovane ricco ma insignificante, proprietario di una tenuta nei paraggi di Mansfield dove vivono i Bertram. Giungono, intanto, ospiti del pastore locale, i suoi due cognati Maria ed Enrico Crawford. Edmond si innamora di Maria Crawford, con grande dolore di Fanny, mentre Maria, malgrado il fidanzamento con Edmondo, si lascia corteggiare da Enrico. Al suo ritorno dalle Indie Sir Tommaso  rimette a posto la situazione. Maria sposa Rushworth ed Enrico, tornato al villaggio dopo un periodo di assenza, rivolge le sue attenzioni a Fanny. Ma la fanciulla lo respinge, incontrando la disapprovazione dello zio. Gli avvenimenti precipitano: Maria fugge con Enrico; Giulia si allontana da casa col poco raccomandabile Mr. Yates. Il comportamento di Maria in quell’occasione illumina Edmond che, conscio degli errori precedenti, cercherà conforto in Fanny e la sposerà.

Il romanzo fu scritto dopo un lungo periodo di silenzio e in esso non si ritrovano più la vivacità e l’arguzia delle prime opere. Lo studio dei caratteri resta comunque l’elemento principale, così come il pregio e l’accuratezza dell’ambiente e della vita domestica in cui i personaggi vengono immersi. Ottima la figura di Fanny, meno brillante quella di Edmond.

 

FILATELIA

GRAN BRETAGNA Anno 1975 (766/9), 2013 (83800/5)

 

 

Avellaneda Gertrudis Gomez de

(Cuba)

 

Nata il 23 marzo del 1814  a Santa Maria de Puerto Principe. Muore a Siviglia il l 2 febbraio del  1873.

Lettrice insaziabile fin dalla più tenera età, visse a Cuba fino al 1836, dopodichè si trasferì con la famiglia in Spagna. Il ricordo degli anni giovanili trascorsi a Cuba affiorano spesso nei suoi sonetti. Prima di stabilirsi definitivamente in Spagna visitò la Francia.

Ottenne inizialmente successi con le sue novelle, nel campo della poesia lirica e del dramma.

Nel 1846 sposò don Pedro Sabater, dal quale presto si separò. Nel 1836 si risposò con un uomo politico assai influente, Don Domingo Verdugo.

Dopo 25 anni di assenza ritornò a Cuba, dove ebbe una accoglienza molto fredda.

Rimasta vedova nel 1856 ebbe una crisi religiosa.  Nel 1865 visita gli Stati Uniti, per poi ritornare in Spagna, senza più passare per Cuba. Si stabilì definivamente  a Siviglia dove morì.

Avellaneda ebbe un posto di prestigio fra i poeti romantici spagnoli.  Scrisse anche romanzi come Il mulatto Sab (1841), , drammi storici  e religiosi quali Alfonso Munia (1844) e Baltazar (1858).

Scrisse talvolta sotto lo pseudonimo  di  La Peregrina.

 

FILATELIA

SPAGNA Anno 1977 (2092), CUBA Anno 1914 (174), 1973 (1648 )

 

 

AVERCENKO ARKADIJ TIMOFEEVIC

(Russia)

 

Nato a Sebastopoli nel 1885. Morto a Praga nel 1925.

Fondatore della rivista “Satyricon”, fu autore di molti racconti :Le allegre ostriche (1910), Racconti umoristici (1910),  nei quali gli avvenimenti pre e postrivoluzionari sono visti attraverso il filtro dell’umorismo indifferente al senso della storia e teso solo a coglierne gli aspetti grotteschi.

Dopo la rivoluzione di ottobre, emigrò prima a Parigi e poi a Praga, dove pubblicò due raccolte di racconti: Il comico nello spaventoso (1923), Racconti di un cinico (1925).

 

FILATELIA

RUSSIA Anno 2000. 

 

 

Avidar-Tchernovitz Yemima

(Lituania)

 

Nata a Vilnius nel 1909.  Morta nel 1998.

Nacque in una famiglia di letterati in cui la lingua parlata era l’ebreo.  Nel 1922 emigrò con la famiglia a Eretz, Israele, e cominciò ad insegnare in una scuola di bambini, figli di operai, di Tel Aviv e nel 1929 iniziò a pubblicare libri destinati all’infanzia.

Nel 1932 si recò in Germania dove studiò psicologia con Alfred Adler e Anna Freud presso l’università di Berlino e inoltre si laureò nel seminario di Jugendheim.

Ritornata in Israele  lavorò per vent’anni negli asili come insegnante.    

Pubblicò 43 libri per giovani lettori. Tradusse molti classici in ebraico e nel

1983 e 1984 ricevette premi e riconoscimenti per la sua opera e il suo lavoro dedicati all’infanzia. I suoi diari furono pubblicati nel 2003.

 

FILATELIA 

ISRAELE  Anno 2004

 

 

 

AWDRY WILBER VERE

(Inghilterra)

 

Nato a Romsey, 15 giugno 1911. Morto il  21 marzo 1997.

Autore di romanzi per ragazzi. Figlio di un pastore, studiò alla Dauntseys School, West Lavington, Wiltshire, alla San Pietro Hall, Oxford e alla Wycliffe Hall, Oxford. Fu ordinato sacerdote anglicano nel 1936.

Nel 1938 sposò Magraret Wale. Ebbe un figlio, Christopher Awdry che, dopo la morte del padre, proseguì il lavoro di alcune creazioni artistiche.

Il primo libro fu pubblicato nel 1945, ed ebbe, non immediatamente, un buon successo. Divenne Ufficiale dell'Impero Britannico per i suoi meriti letterari nel 1996. Morì l'anno dopo a 85 anni.

Sempre in merito alle sue opere, dopo la morte, venne dato il suo nome ad una locomotiva. Ma Awdry non ottenne successo solo grazie alla sua famosa serie. Durante la sua vita scrisse anche molti altri romanzi, come Belinda the Beetle non pubblicato in Italia, la storia di una macchina rossa che divenne una Volkswagen Maggiolino nelle illustrazioni dell'edizione tascabile.

 

FILATELIA

ISOLA DI MAN Anno 1995, INGHILTERRA, Anno 2011 (Mic. 3103)

 

  

 

 

Ayala García Duarte Francisco

(Spagna)

 

Nato a Granada nel 2006. Morto a Madrid, 3 novembre 2009, all’età di 103 anni.

Nel 1922 si recò a Madrid, dove ha studiato Giurisprudenza e Filosofia. Durante questi anni ha pubblicato i suoi primi due romanzi, Tragicomedia espíritu de un hombre sin Storia delle Nazioni Unite (1926). All'inizio della Guerra Civile spagnola, Ayala lasciò il Paese, Dopo esser tornato per breve tempo in Spagna, servì come segretario della Repubblica Spagnola a Praga.

Durante l'avvento del nazismo, ha vissuto a Berlino dal 1929 e il 1931. He got a Ph.D. In seguito ha ottenuto un dottorato di ricerca in in Legge presso la Universidad de Madrid, dove in seguito fu anche insegnante.

Alla fine della guerra civile si trasferì in esilio in Argentina, dove visse dal 1939 al 1950. Continuò a insegnare sociologia e a scrivere libri, tra cui i tre volumi del Tratado de la sociología (1947). Visse brevemente in Brasile e dopo il 1950 a Puerto Rico, dove insegnò all'Università di Puerto Rico. Poi si trasferì negli Stati Uniti dove insegnò in varie università tra cui il Bryn Mawr, Princeton, New York University e il Brooklyn College. Nel 1956 visitò brevemente la Spagna, ma poi non vi ritornò fino al 1980. Nel 1983, all'età di 77, è stato eletto membro della Real Academia Española. Continuò a scrivere fino in tarda età.

Nel 1988 ha ricevuto il Premio Nacional de las Letras Españolas. Nel 1991 gli fu assegnato il Premio Miguel de Cervantes e, nel 1998, il Premio Principe delle Asturie per la Letteratura.

I critici hanno spesso diviso il lavoro di Ayala in due fasi: prima e dopo la guerra civile spagnola.

Alla prima fase, oltre le due opere già citate, appartengono  El boxeador y el Ángel (1929) e Cazador en el alba (1930).

Dopo un lungo silenzio, Ayala ha iniziato la sua seconda tappa in esilio con El hechizado  (1944), Los usurpadores (1949), una raccolta di sette racconti con il tema comune della lussuria per il potere.La cabeza del Cordero (1949) una raccolta di racconti sulla Guerra Civile, Muertes de perro (1958). El fondo del vaso (1962).

A questi romanzi seguirono altri romanzi e racconti brevi, come quelli raccolti in El As de Bastos (1963), El rapto ( 1965), Diablo mundo, De triunfos y  Penas ( 1982) e El Jardín de las malicias (1988), dove ha raccolto sei racconti scritti in tempi diversi della sua vita.

Nel 2005 le sue memorie sono state pubblicate in Recuerdos y olvidos.

 

FILATELIA

SPAGNA Anno 2010  (Mic. 4545)

 

 

 

AYGUESPARSE ALBERT

(Belgio)

 

Nato a Bruxelles nel 1900.

Poeta, romanziere, critico, saggista, è una figura di spicco nel panorama letterario belga del Novecento. Fondatore di diverse riviste fra cui “Marginales”, fu membro dell’Accademia reale di lingua francese. Nella sua produzione letteraria ai problemi sociopolitici che investono l’uomo moderno aggiunse opere di narrativa e di poesia.

Autore di molti romanzi, tra cui si segnalano L’ora della verità (1947), Una generazione per niente (1954), Simon la bontà (1965),  La spartizione dei giorni (1972), I malpensanti (1979).

Autore di poesie, legato ad un romanticismo rivoluzionario, pubblicò Ultimi fuochi a terra (1931), Il mare da bere (1937). Ha in seguito mutato tema, cercando nella natura un sollievo alla disperazione e alla disillusione nelle raccolte La rugiada sulle mani (19389, Il vino di Cahors (1957), Le armi della guarigione (1973), Il geometra dell’ombra (1980).

 

FILATELIA

BELGIO  Anno 2001 (2990)

 

 

AYMÈ MARCEL

(Francia)

 

Nato a Joigny, Yonne, nel 1902. Morto a Parigi nel 1967.

Fece i suoi studi al Collège di Dole, poi fu giornalista a Parigi. Nei circoli letterari si fece notare con il suo primo romanzo, Brûlebois (1927); La Table aux crevés ottenne nel 1929 il Premio Renaudot.. Pubblicò racconti per bambini, romanzi, raccolte di novelle. Pubblicò anche testi nell'organo collaborazionista Je suis partout, cosa che gli fu in seguito rimproverata.

La sua narrativa, che raggiunse la popolarità con La cavalla verde, descrive soprattutto ambienti di provincia, alternando toni cronachisti e toni fantastici, satira ed erotismo.

Nel dopoguerra furono rappresentate alcune sue commedie, Luciana e il macellaio (1948), La testa degli altri (1952),  La mosca blu (1957), che ripropongono le cadenze realistico-grottesche dei romanzi con spunti di critica sociale. (da Enc, Le Garzantine)

 

FILATELIA

FRANCIA Anno 1994

 

 

AYNI o AINI SADRIDDIN

(Tagikistan)

 

Nato nel 1878 e morto nel 1954.

Poeta e scrittore.

Il suo lavoro si svolge su tre direttive: il romanzo, la storia, la ricerca scientifica. Come storico scrive la  Storia del Manghit Emirs di Buchara,  Le memorie in cui riflette sugli eventi della sua vita a Buchara, e della sua militanza nell’ala di sinistra del movimento di Jadid.

Nella sua opera poetica raccoglie tradizioni classiche scrivendo in lingua tagica e uzbeca .

Viene considerato come uno dei capostipiti della letteratura moderna del Tagikistan.

 

FILATELIA

RUSSIA Anno 1968  (3366). TAGIKISTAN  Anno 2003  (203)

  

 

 

Azeglio Massimo Taparelli, marchese d'

(Italia)

 

Nato a Torino il 24 ottobre 1798 e ivi morto il 15 gennaio 1866.

Fu uno scrittore, pittore  uomo politico.

Sincero patriota, ma cosciente delle grandi differenze tra i vari regni d'Italia e deciso a rispettare i sovrani legittimi, era contrario ad una unificazione a sola guida piemontese e auspicava la creazione di una confederazione di stati sul modello dell'Unità tedesca.

Fu duramente attaccato per questo dai mazziniani. 

Dopo i primi studi a Firenze, presso le Scuole Pie di Via Larga, a soli 13 anni venne ammesso alla facoltà di filosofia dell'Università di Torino, da dove uscì per entrare in Cavalleria ("Reale Piemonte").

Abbandonata la cavalleria per dissenso nei confronti della classe aristocratica, entrò nella fanteria (Guardia provinciale).

Incaricato di mansioni di segreteria presso l'ambasciata sarda a Roma, decise di intraprendere la carriera artistica. Da quel momento si dedicò prevalentemente alla politica.

Fu primo ministro, Senatore del Piemonte, Governatore della Provincia di Milano.

Durante la sua vita si dedicò anche alla pittura ed alla letteratura, sia in veste di scrittore politico sia  di romanziere.

Da gaudente si guadagnò fra le dame di corte il nomignolo di "sporcaciun" mentre Francesco De Sanctis descrisse la sua attitudine come «un certo amabile folleggiare... pieno di buon umore». Queste connotazioni hanno posto in secondo piano le sue doti di politico che ebbe la capacitá di intravedere i limiti della riunificazione ("Abbiamo fatto l'Italia ora dobbiamo fare gli italiani"), della dirigenza sabauda (abbandonò la scuola di cavalleria per contrasti con l'aristocrazia) e che propose una sua soluzione sia dal punto di vista costituzionale (stato federale) sia da quello economico (liberale).

Sposò Giulia, figlia di Alessandro  Manzoni, ma l'unione non fu felice.

Durante gli ultimi anni della sua vita, trascorsi sul Lago Maggiore, si dedicò alla scrittura delle sue memorie, pubblicate postume col titolo I miei ricordi (1867).

Tra le sue opere più famose si possono citare Ettore Fieramosca o la disfida di Barletta (1833) e Niccolò de’ Lapi ovvero i Palleschi e i Piagnoni (1841).

A lui si deve anche lo scritto politico Degli ultimi casi di Romagna (1846), nel quale espone le riforme necessarie alla formazione del nuovo stato italiano; nel 1847 scrisse una Proposta di un programma per l'opinione nazionale italiana, e nel 1848 I lutti di Lombardia.

Dal suo romanzo Ettore Fieramosca, o la disfida di Barletta sono stati tratti diversi film.

 

FILATELIA

ITALIA  Anno 1980 (annullo speciale illustrato) 

 

 

 

AZERBAEV KENEN

(Kazakistan)

 

Nato  nel 1884. Morto nel 1976.

Seguace del akyn Jambul, famoso per le sue qualità vocali, scrisse versi messi in musica.

Nella sue opere Birzhan-sal e Akhan-sere, segue le  migliori tradizioni dell’akyns kazako. Il tema principale che emerge dalle sue opere è la vita del popolo kazako, i sogni e le speranze di ogni singolo uomo.

Azerbaev, di elevata posizione sociale, partecipò attivamente al movimento di liberazione  nazionale del 1916,  Le canzoni nate in quel periodo Bulbul”, “L’anno 16”, “Nazar Bazar”  le poesie “Aly Batir”, “Kyrgyzbai” ispirarono e furono di sprone ai partecipanti della lotta in quanto, attraverso le sue parole, si sentivano orgogliosi di combattere per la loro terra,

L’amore civile, spirituale e i motivi lirici dell’attività creativa di Kenen Azerbaev, incontrarono sempre il rispetto di tutti.

 

FILATELIA

KAZAKISTAN Anno 2009

 

 

 

AZORIN  (pseud. di  José Martinez Ruiz) 

(Spagna)

 

Nato a Madrid nel 1874. Morì a Monóvar [Alicante] nel 1967).

Politico, radicale, fece parte del gruppo della “Generazione del’98”. Fu autore di saggi critici, scritti in modo chiaro e in stile scorrevole. Notevoli nelle sue opere di narrativa la descrizione dei tipici villaggi   castigliani.

Tra i suoi scritti sono da ricordare le opere autobiografiche La volontà del 1902,  Antonio Azorin del 1903. Don Juan del 1903 e una raccolta di novelle brevi pubblicati nel  1929. 

Azorìn si distingue tra gli intellettuali dell'epoca per la tendenza a analizzare la crisi del suo paese dalla prospettiva e con la misura dell'elzevirista: i toni di sorvegliata ironia, polemicamente incline agli aspetti marginali dei problemi e alle verità più nascoste. Uno stile che ambisce a una raffinata trasparenza sorregge questa specie di moralismo estetico lungo l'intero arco della sua produzione, che dà i frutti migliori nei primi decenni e nella saggistica ad esempio i ritratti critici di Al margine dei classici (1915).

Meno interessante la narrativa e la produzione poetica e teatrale. (da Enc. Le Garzantine)

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1986 (2470), 1998

  

 

 

Azuela Mariano

(Messico)

 

Nato a Jalisco il  1 gennaio 1873. Morto a  Città del Messico il 1 marzo 1952.

Studiò medicina e Chirurgia presso l’Università di Guadalajara. Laureato in medicina, partecipò come medico militare alla rivoluzione messicana del 1910.  Successivamente visse in esilio e quando ritornò in patria esercitò la professione a favore del popolo più indigente, traendo da questa esperienza spunti per le sue opere.

Iniziò a scrivere ai tempi della dittatura di Porfirio Diaz   Scrittore di crudo realismo presentò nella sua opera più nota, quella che lo rese popolare,  Quelli di sotto (1916) un quadro spietato della rivoluzione.

Il suo primo racconto fu Maria Luisa (1907) cui seguì nel 1911 Andrés Pérez  maderista (1911).

Fu dirigente politico a Lagos e, in seguito, director de Educación a Jalisco. Dopo la caduta di Madero entrò a far parte delle forze rivoluzionarie di Julián Medina come medico militare.  

Altre opere: I falliti (1908), Erba grama (1909), I cacicchi (1917),   La disgrazia (1923),  La lucciola (1932), Pedro Moreno il ribelle (1935), I precursori (1935),  La mercantessa (1944), Anime vuote (1050).

Le sue opere letterarie hanno spaziato dal teatro al racconto, dal saggio critico al romanzo, genere nel quale ha ottenuto i maggiori riconoscimenti

Nel  1942 ottenne il Premio Nazionale di Letteratura del Messico.

L'8 aprile del 1943 entrò a far parte, come membro fondatore, del Colegio Nacional del suo paese e nel 1949 ricevette il Premio Nazionale delle Arti e delle Scienze.

Morì a Città del Messico, il 1° marzo del 1952 e fu qui sepolto, nella Rotonda degli Uomini Illustri.

 

FILATELIA

MESSICO  Anno 1974  (801)

 

AZUNDZADEN  MIRKA FATALI

(Azerbaigian)

 

Scrittore, nato nel 1812. Morto nel 1878.

 

FILATELIA

AZERBAIGIAN  Anno 2012

 

Azzopardi Clare

(Malta)

 

Nata a Malta  nel 1977.

Ha studiato presso la Facoltà di Scienze dell'Educazione dell’l'Università di Malta ed a conseguito un Master in Letteratura presso l'Università di Sheffield.

In seguito si è occupata di  laboratori di scrittura creativa per adulti e bambini. Ha scritto sei libri di testo,  Stilel (2003-2006) ed ha anche curato una serie di libri per bambini, Senduq Kuluri / Senduq Buffuri (2005-2007). Attualmente sta lavorando al suo primo romanzo per l’infanzia.

Le sue poesie e racconti sono stati raccolti in antologie come Illejla Ismagħni Ftit (2001), Gżejjer (2000), F'Kull Belt Hemm Kantuniera (2003), Ktieb għall-Ħruq (2004), e Storja Tinkiteb (2005). Traduzioni dei suoi racconti sono stati pubblicati in riviste letterarie, tra cui “Focus”(2005/2006).
Ha pubblicato Across (2005), che contiene due racconti tradotti in inglese, e Il-Linja l-Hadra (La linea verde, 2006), la sua prima raccolta  di racconti brevi in lingua maltese, vincendo il  Maltese National Book Award per la narrativa. La storia La Linea Verde è stata definita una delle migliori storie on-line nel 2006.

Nel 2003 Chiara ha partecipato come membro del gruppo maltese alla Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, svoltasi ad Atene.

 

FILATELIA

MALTA Anno 2010.