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Qasmi Ahmad Nadeem

(Pakistan)

 

Nato ad Anga, distretto di Khusbad il 20 novembre 1916. Morto a Latore, Punjab il 10 luglio 2006.

Fu un poeta, giornalista, critico letterario, drammaturgo.

Autore di circa 50 libri di poesia, narrativa, critica, e articoli giornalistici  è una figura importante nella moderna letteratura urdu, secondo solo a Prem Chand. Ha anche pubblicato e curato per quasi mezzo secolo la prestigiosa rivista letteraria “Funoon”, trampolino di lancio per le nuove generazioni di scrittori.

Laureato all’University Punjab, Nadeem Qasmi iniziò la sua carriera come impiegato del governo, incarico poi lasciato per occuparsi di giornalismo. Egli divenne membro attivo del Writers Progressive Movement, ricoprendo la carica di segretario. Fu, pertanto, arrestato più volte tra il 1950 e il 1970.

Nella sua lunga carriera come scrittore e redattore, Qasmi Sahib fu  editing di diverse riviste letterarie di spicco, tra cui “Phool”, “Tehzeeb-i-Niswaan”, “Adab-i-Lateef”, “Savera”, “Naqoosh”. Fu anche l'editore del prestigioso quotidiano urdu “Imrozeche ha cessato le pubblicazioni. Per diversi decenni Qasmi contribuì con rubriche settimanali a quotidiani nazionali. Un esempio classico è stato "Rawan Dawan" sul Quotidiano “Jang”, legato a temi di attualità.

Ottenne nel 1968 il Pride of Performance, il Pakistan Accademia di Lettere e il Sitara-i-Imtiaz per la letteratura. Ottenne i premi letterari Pride of Performance (1968)

Le sue opere comprendono i volumi di poesia Jalal-o-Jamal, Shola-i-Gul e Kisht-i-Wafa, e le raccolte di racconti Chopaal, Sannata e Kapaas ka Phool, Bagolay, Tal-o- Gharoob, Sailab-o-Gardab, Ancha.  

A seguito di una malattia per complicazioni di asma,  morì presso l'Istituto di Cardiologia di Punjab.

 

FILATELIA

PAKISTAN Anno 2009

 

 

QODIRIY ABDULLA

(Uzbekistan)

 

Nato nel 1894. Morto nel 1938.

Romanziere uzbeco lasciò la sua impronta nella letteratura del suo paese.

La sua produzione comprende  numerosi articoli, una commedia, una diecina di racconti due romanzi e raccolte poetiche.

 

FILATELIA

UZBEKISTAN  Anno 2004 (11 0ttobre)

 

 

QOL GHALI

(Russia)

 

Nato nel 1183. Morto nel 1236.

Qol Ghali, Tataro cirillico, fu un celebre poeta musulmano.

Il suo poema più famoso è Qíssai Yosif (Racconto di Yusuf), è scritto nella lingua letteraria Turki

Si ritiene che sia nato in quella che è oggi  la regione del Tatarstan orientale. Ha studiato nella madrassah Khwarezmean. La sua poesia cominciò a diffondersi nel 1233. Probabilmente è stato ucciso nel 1236 a seguito di una invasione mongola lungo il Volga bulgaro. Le sue poesie sono celebrate dal Tartari, baschiri e  Chuvashi.

La sua opera poetica si ispira  alle storie di Giuseppe presenti nel Corano. Il tema è la  lotta contro il male e per la felicità umana. La sua poesia ha svolto un ruolo importante nella parte musulmana residente lungo il Volga Bulgaro, influenzandone la cultura e successivamente la cultura tartara. Più di 200 manoscritti sono stati trovati. Il suo poema più famoso è stato preparato per la pubblicazione per la prima volta dal poeta Utız Imani e stampato nel 1839 da Räxmätulla Ämirxanov. Da allora è stato ripubblicato 80 volte.

Dal lui prende il nome del Premio Internazionale Qol Ghali assegnato a chi eccelle in campo letterario, in particolar modo, nel campo poetico. Il premio fu  istituito nel 1992.

 

FILATELIA

Russia Anno 2001  Cartolina Postale

 

 

Qu Yuan Ping

(Cina)

 

Fu un poeta patriottico cinese del Chu meridionale durante il periodo dei Regni Combattenti. Le sue opere si trovano principalmente in un'antologia di poesia nota come Chu Ci. La sua morte si commemora con la  Festa di Duan Wu o di Tuen Ng , comunemente nota in Occidente come Festa delle barche drago.

Qu Yuan fu ministro nel governo dello stato di Chu. Di nobile discendenza e di grande valore, fu un campione di lealtà e fedeltà politica ed un appassionato difensore della sovranità del suo paese. Qu Yuan sostenne una politica di alleanza con gli altri regni del periodo contro lo stato egemonico di Qin, che minacciava di dominarli tutti. Narra la leggenda che il re di Chu, tuttavia, sobillato da altri ministri corrotti e gelosi che calunniarono Qu Yuan, lo bandì da  corte. Si dice che Qu Yuan iniziò il suo esilio dapprima nella città natale della sua famiglia, Zigui e poi in altre parti della Cina. Nel suo esilio, mentre viaggiava attraverso la campagna, impiegò parte del suo tempo raccogliendo leggende, riordinando odi popolari, collaborando con i suoi scritti a diffondere  e a far conoscere una parte della più grande poesia della letteratura cinese e al tempo  stesso ad esprimere il suo fervente amore per il proprio paese e la sua più profonda preoccupazione per il suo futuro.

Secondo la leggenda, la sua ansia lo portò ad uno stato di salute sempre più turbato; durante la sua depressione, faceva spesso passeggiate vicino ad un certo pozzo, nel corso delle quali contemplava il suo riflesso nell'acqua ed il suo aspetto, magro ed emaciato. Nella leggenda, questo pozzo divenne noto come il "Pozzo del riflesso del viso". Oggi sul pendio di una collina a Xiangluping, vicino a Zigui nella provincia di Hubei, c'è un pozzo che è considerato quello originale dell'epoca di Qu Yuan.

Nel 278 a.C., apprendendo della conquista della capitale del suo paese da parte del generale Bai Qi dello stato di Qin, si dice che Qu Yuan abbia scritto il lungo poema di lamentazione chiamato "Lamento per Ying" e che abbia poi guadato il fiume Miluo nell'attuale provincia di Hunan portando con sé una pesante pietra, al fine di commettere un suicidio rituale come forma di protesta contro la corruzione dell'epoca.

Qu Yuan è generalmente riconosciuto come il primo grande poeta cinese di cui si abbiano testimonianze scritte. Egli iniziò lo stile del Sao, che prende il nome dalla sua opera più famosa, il poema Li Sao ("Incontro al dolore"), in cui abbandonò i classici versi e adottò versi di lunghezze variabili, che conferiscono al poema maggior ritmo ed ampiezza di espressione. Proprio per le profonde innovazioni introdotte nella poesia lirica, Qu Yuan è considerato anche una delle più eminenti figure del Romanticismo nella letteratura cinese.

 Un altro importante poema di Qu Yuan è Tian Wen ("Domande al cielo").

Altrettanto celebri sono i  Ju ge ("Nove canti"), una serie di inni sacrificali elaborati sulla base di canti popolari. Nei versi di Qu Yuan, accanto alla bellezza del linguaggio e alla peculiarità delle metaforme, trovano spazio i suoi sentimenti più profondi tra i quali spicca la sua nostalgia per il paese natale.

Opere:  Li Sao, Tian Wen, Zhao Hun, Ai Ying, Huai Sha, Ju Ge, Jiu Zhang, Yuan You. Pu Fu, Yu Fu.

Secondo alcuni studiosi alcune opere attribuite a Qu Yuan furono scritte da altri. (Da Wikipedia)

 

FILATELIA

CINA Anno 1954  (998),1994 (3224)

 

       

QUASIMODO SALVATORE

(Italia)

 

Nato a Modica in Sicilia il 20 agosto 1901, morì a Napoli il 14 giugno 1968.

Figlio di un impiegato delle ferrovie, trascorse l’infanzia tra Messina e Palermo dove frequentò le scuole tecniche. Nel 1919 si trasferì a Roma e si iscrisse al Politecnico.

Costretto a lavorare fu impiegato, disegnatore, commesso e dipendente del Genio Civile.

La passione poetica sboccià a 15 anni, ma per ragioni contingenti fu costretto a non pubblicare fino al 1928, dopo il trasferiimento a Reggio Calabria. L’amicizia con Elio Vittorini lo portò spesso a Firenze dove frequentò il gruppo di “Solaria”, la rivista che gli pubblicò tre poesie e in seguito l’opera prima Acque e terre (1930).

Seguirono Odore di Eucaliptus e altri versi (1933), preceduto da Oboe sommerso (1932), poi Erato e Apollion (1936),  Le nuove poesie (1936), Con il piede sopra il cuore (1946), Giorno dopo giorno (1947), La vita non è sogno (1949), Il falso e vero verde (1949), Terra impareggiabile (1958), Dare e avere (1966), ultima sua opera alla quale seguì il saggio Il poeta, il politico e altri saggi (1967).

Nel 1934 si trasferì a Milano dove svolse attività giornalistica, occupandosi di critica teatrale,  e ottenne la cattedra di letteratura italiana al Conservatorio.

Quasimodo non prese parte attiva alla guerra e alla Resistenza, ma si accostò alla politica e per qualche tempo militò nel PCI

Nel 1959 ricevette il premio Nobel.

Altri scritti aricchirono la sua produzione: come la traduzione dei lirici greci del 1940, traduzioni di Omero, Virgilio, Catullo, l’Antologia Palatina, Shakespeare, Neruda, una raccolta di articoli sul teatro, pubblicati su diverse riviste.

 

FILATELIA

ITALIA Anno   2001  (2591),  PALAU  Anno 2001  (1654)  PARAGUAY Anno 1977 (Mic.306).

 

 

QUEEN ELLERY

(U.S.A.)

 

Pseudonimo di  due cugini, Frederic Dannay (vero nome Damiel Nathan) nato a New York il 20 ottobre 1905 e di   Manfred B.Lee (vero nome Manford Lepofsky), nato  a New York l’11 gennaio 1905.

I due cugini di origine ebraico-polacca cominciarono nel 1929 a pubblicare numerosi romanzi polizieschi iniziando con La poltrona n. 30 e godendo da allora  un enorme e ininterrotto successo per oltre quarantanni.

Il protagonista dei trentanove racconti e novelle è il detective omonimo Ellery Queen, un giovane investigatore dilettante, scrittore a sua volta di romanzi polizieschi, figlio di un commissario di polizia di New York, capace  di aiutare il padre a risolvere con logica stringente i casi criminali più intricati. Ellery è un ragazzone atletico, disinvolto, scanzonato. Preferisce i misteri più sofisticati e intricati. Forse Agatha Christie gli è superiore nell’abilità di creare soluzioni al limite del possibile. L’atmosfera nei gialli di Ellery Queen è però dissimile, soffusa di un elegante intellettualismo  e presentata con uno stile semplice, scorrevole e disinvolto.

Al volume d’esordio seguirono Il mistero della croce egizia (1932) in cui l’autore indulgeva all’esotismo e al macabro, Il mistero delle scarpe olandesi, La morte e il rodeo, Sorpresa a mezzogiorno (1930), L’affare Kalkis (1932), Il mistero del gemello siamese,

Tra il 1932 e il  1933 uscirono quattro romanzi , scritti sotto lo pseudonimo di Barnaby Ross e aventi per protagonista un ex-attore, Drury Lane: Tragedy of X (1940), Tragedy of Y (1941), Tragedy of Z (1942) e la serie cessa con Drury LanÈs last case (1946) in cui l’assassino è lo stesso detective.

Poi i due giallisti ritornarono al personaggio principe e pubblicarono tra gli altri Thew inese orange mystery (1934) The spanihs cape mystery (1935),  due tra i più intricati gialli; The halfway mystery (1936), The door between (1937), Devil to pay (1938) The dragon’s teeth (1939), The lamp of God (1940), The Penthouse mystery (1941,  Calamity town (1942), Perfect crime (1942), There was an old woman (1943).

In questo ininterrotto itinerario vi fu una escalation letteraria in cui l’ambiente acquista un maggiore spessore, la parte psicologica fu più curata, il protagonista diventò credibile, emotivamente più instabile e accessibile all’errore.  Gli intrighi, comunque rimangono macchinosi e intricati, ma i due dimostrarono una maestria consumata nel creare i loro schemi e nel tenere in sospeso il lettore.

Si possono ancora citare i romanzi The murdered is a fox (1945), The cat of many tails (1949), Origin of evil (1951), Calendar of crime (1951), Scarlett letter (1953), Finishing stroke (1958) e il celebre Il re è morto (1952) una satira al capitalismo americano con presenza del mistero della ‘camera chiusa’.

La coppia Danny-Lee ha scritto anche  In the Queen’s parlor e nel 1941 ha dato vita ad una rivista antologica di novelle poliziesche l’”Ellery Queen’s Magazin”, diventata importante nel genere e che costituì il trampolino di lancio per molti scrittori.

Frederic Dannay morì a White Plains (New York) il 3 settembre 1982. Manfred B. Lee morì a Waterbury (Connecticut) il 3 aprile 1971.

 

FILATELIA

NICARAGUA  Anno 1972  (P.A. 761),  SAN MARINO Anno 1979  (1022)

 

 

QUEIROS JOSÉ MARIA de EÇA

(Portogallo)

 

Nato a Povoa de Varzim, Minho,  nel 1845, morì a Parigi nel 1900.

Si laureò a Coimbra in giurisprudenza. Partecipò alla crociata antiaccademica che prese il nome di “questione di Coimbra” e prese parte attiva alle “conferenze democratiche del Casinò di Lisbona” da cui uscì il manifesto del realismo portoghese.

Nel 1872 entrò in diplomazia come console a Cuba, poi in Inghilterra e definitivamente a Parigi. I rapporti con le diverse culture gli permisero di affrontare i problemi politici e culturali del suo paese ai fini di un rinnovamento. Nel 1871, in collaborazione con R. Ortigão scrisse un romanzo poliziesco e poi sul mensile “As Farpas” iniziò a pubblicare  una serie di romanzi La colpa di prete Amaro (1875),  Il cugino Basilio (1878), Il mandarino (1880), La reliquia (1887), I Maia (1888), La corrispondenza di Fradique Mendes (1890), L’illustre casata dei Ramirez (1898), La città e le montagne (1901), La capitale (1925) questi due ultimi  usciti postumi.

É il massimo esponente del realismo portoghese. Al centro dei suoi romanzi c’è la critica della fatuità, del conformismo, dell’ipocrisia degli uomini e delle istituzioni politiche, religiose e familiari.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1995  (2254),   PORTOGALLO  Anno 1995  (2086),  2000  (2436)

 

 

QUEIROZ RACHEL DE

(Brasile)

 

Nata a Fortaleza il 17 novembre 1910. Morta a Rio de Janeiro il 4 novembre 2003.

Scrittrice, giornalista e drammaturga brasiliana, è stata la prima donna ad entrare nell'Accademia Brasiliana di Lettere e a vincere il Premio Camões, ricevuto nel 1993. È attualmente considerata la maggiore scrittrice brasiliana del Novecento.

Figlia dell'avvocato Daniel e di Clotilde Franklin de Queiroz (discendente dal giornalista José de Alencar,vissuto nell'Ottocento), nel 1917, all'età di sette anni, si trasferì a Rio de Janeiro, dove studiò e si diplomò presso il Colégio da Imaculada Conceição nel 1925.

Divenne giornalista e inizialmente si occupò di cronaca e di critica letteraria, componendo di tanto in tanto alcune poesie di carattere modernista sotto lo pseudonimo di Rita de Queluz. Scrisse anche un romanzo d'appendice intitolato História de um Nome.

Nel 1930 scrisse e pubblicò O Quinze, il suo vero primo romanzo, nel quale narrava la miseria del suo Paese, dichiarandosi preoccupata per la fragilità psicologica di molti suoi connazionali. Nel 1939 era ritenuta una delle maggiori scrittrici di lingua portoghese all'epoca viventi, nonostante avesse solo 29 anni. Nello stesso anno vinse il Prêmio Felipe d'Oliveira per il romanzo As Três Marias. Nonostante il grande successo però in molti la guardavano con diffidenza per le sue tendenze verso il comunismo.

La sua attività si ridusse durante la Dittatura delle Forze armate, che tennero il potere dal 1964 al 1985. Ricordò la diffidenza delle autorità nei suoi confronti in un libro di memorie pubblicato nel 1998, cinque anni dopo essere stata riconosciuta una delle più grandi scrittrici della storia con l'assegnazione del Premio Camões a Lisbona.

Opere:  O quinze (1930), João Miguel (1932), Caminho de pedras (1937), As três Marias (1939),  A donzela e a moura torta (1948), O galo de ouro (1950), Lampião (1953), A beata Maria do Egito (1958), Cem crônicas escolhidas (1958), O brasileiro perplexo (1964), O caçador de tatu (1967), O menino mágico (1969), Dora, Doralina (1975), As menininhas e outras crônicas (1976), O jogador de sinuca e mais historinhas (1980), Cafute e Pena-de-Prata (1986), Memorial de Maria Moura (1992), Teatro (1995), Nosso Ceará (1997), Tantos Anos (1998)Não me deixes: suas histórias e sua cozinha (2000).

 

FILATELIA

SERBIA  e BRASILE  Anno 2011

  

 

 

 

QUENTAL Anthero Tarquínio de 

(Portogallo)

 

Nacque a Ponta- Delgada, Isole Azzorre, nel 1842. Morì suicida nel 1891.

Attratto dal socialismo, ospitò a Coimbra il cenacolo che fu poi chiamato con il nome di questa città. Vi si discutevano le opere di Saint-Simon, Comte, Darwin. L'operato di questo cenacolo fu all'origine della cosiddetta "questione di Coimbra".

A Lisbona, Quental fu tra i promotori delle 'Conferenze democratiche del Casinò di Lisbona' che si ponevano l'obiettivo di modernizzare e europeizzare la società e la letteratura portoghese.

 L'opera poetica di Quental è ispirata, nella fase iniziale, a una diffusa religiosità e a un tenero sentimentalismo; approdò poi all'esperienza panteista e umanitaria dei Sonetti completi (1865), già anticipata dalle Odi moderne (1864). Per sfociare, infine, nella disperata testimonianza della Lettera autobiografica e nell' Inno del mattino, opere che precedettero di poco il suo suicidio. (Enc. Le Garzantine)

 

FILATELIA

PORTOGALLO  Anno 1991  (1852)

 

 

 

QUEVEDO Y VILLEGAS  FRANCISCO de

(Spagna)

 

Nato a Madrid il 26 settembre 1580 Morì a Villanueva de los Infantes l’8 settembre 1645.

Il padre fu segretario dell’imperatrice Maria d’Austria e più tardi della regina Anna d’Austria, moglie di Filippo II. La madre era dama di compagnia della regina. Con tali genitori Quevedo visse a contatto con l’alta società e con personaggi importanti di cui coltivò l’amicizia in vista di futuri vantaggi.  Si formò una cultura sulle opere del passato, studiò le lingue e la filosofia nell’Università di Alcalà de Henares.

Nel 1601 seguì il duca di Lerma a Valladolid dove studiò teologia fino al 1604. La vita di corte con i suoi intrighi e le sue meschinità gli ispirò la trama per il suo lavoro satirico Il pitocco (1603). A quest’epoca risalgono anche alcune poesie che furono inserite nell’antologia di Espinosa Flores de poetas ilustres espagnoles (1605)..

Tornata la corte reale a Madrid, la seguì. Quevedo vi rimase per alcuni anni continuando a studiare teologia e a scrivere poesie.

Diventato amico del duca di Osuna, vicerè di Sicilia e poi di Napoli, lo seguì in Italia come consigliere. Si dice che il suo trasferimento in Sicilia sia dovuto anche ad un duello in cui uccise un cavaliere il giorno di Giovedì Santo, sul sagrato della chiesa. Per il duca di Osuna svolse incarichi diplomatici presso il papa, e svolse anche attività di agente segreto a favore il duca impegnato contro le repubbliche italiane. Nel 1613 si trovò a Nizza con l’incarico di sollevare il popolo contro Carlo Emanuele di Savoia, così come nel 1618 promosse la congiura contro Venezia. In entrambe le occasioni scampò alla morte mettendo a frutto la conoscenza della lingua italiana e amicizie varie.   

Nel 1615 in un avventuroso viaggio si recò a Madrid dove doveva presentare a Filippo III gli atti del Parlamento siciliano, in realtà per cercare amicizie a favore del vicerè di Sicilia che voleva diventare anche Vicerè di Napoli e che per tali servigi lo elesse Ministro della finanza del vicereame napoletano..

Nel 1617 tornò in Spagna per ricevere dal re l’abito di cavaliere dell’ordine di Santiago.

Dopo il fallimento della congiura di Venezia e la caduta dell’Osuna, Quevedo fu imprigionato con l’accusa di subornazione. Liberato dalla prigione nel convento di Santiago a Ucles, fu relegato nella sua casa della Torre di Juan Abad, presso Valdepeñas.

Alla morte di Filippo III iniziò il processo contro Osuna e a Quevedo fu ordinato di deporre contro di lui. Ma l’anno seguente venne di nuovo imprigionato nella Torre.

Liberato nel 1623, accompagnò Filippo IV in Andalusia e dopo tre anni lo seguì in Aragona.

In questo periodo diede alle stampe alcune opere che gli attirarono l’odio di nuovi nemici. Per non subire rappresaglie si affidò alla protezione del duca di Olivares, favorito del re.

Dal punto di vista privato ebbe in quegli anni una amante, l’attrice di nome Ledesma, dalla quale ebbe figli. Nel 1634, dietro insistenza della signora di Olivares, sposò Donna Esperanza de Mendoza, signora di Cetina, vedova cinquantenne, dalla quale si separò due anni dopo. .

Nel 1639, avendo  il re trovato sotto un tovagliolo un memoriale contro il governo, lo fece imprigionare nel convento di San Marco a Leòn e poi in una umida cella dalla quale uscì nel 1643.  Ritiratosi alla Torre, poi a Villanueva de los Infante, vi morì quasi cieco all’età di sessantacinque anni.

Quevedo è uno dei più grandi scrittori spagnoli. La sua produzione abbraccia vari campi: filosofia, poesia, critica letteraria, romanzo, politica, teatro, religione. Tra le sue opere: La politica di Dio, il governo di Cristo e la tirannia di Satana (1617), La vita di fra Tommaso da Villanueva (1620), Carte del cavaliere della Tenaza (1625), Sogni e discorsi di verità scopritrici di vizi, abusi e inganni in varie professioni (1627), La culla latiniparla (1629) Il libro di tutte le cose (1631)  Marco Bruto (1632).

La sua opera poetica fu pubblicata dopo la sua morte in due volumi: Il parnaso spagnolo (1648) e Le tre muse ultime castigliane, seconda cima del Parnaso spagnolo (1670).

 

FILATELIA

SAHARA SPAGNOLO  Anno 1960  (159/62),  SPAGNA  Anno 1945  (743),   1981  (2248), 2002 (3482)

 

 

QUINTANA MARIO

(Brasile)

 

Nato ad Alegrete il 30 luglio 1906. Muore a Porto Alegre il 5 maggio del 1994.

Scrittore, poeta,  giornalista, traduttore e autore anche di libri per bambini

Iniziò la carriera nel 1928, entrando al giornale “Estado do Rio Grande”e dopo avere partecipato alla Rivoluzione del 1930, si trasferì a Rio de Janeiro.

Nel 1936 tornò nel Rio Grande do Sul, a Porto Alegre, e lavorò con E. Verissimo alla Livraria do Globo.  Fu un eccellente traduttore di  Charles Morgan, Rosamon Lehman, Lin Yutang, Marcel Proust, Voltaire, Virginia Woolf, Giovanni Papini, Guy de Maupassant.

Nel 1981 ha ricevuto il Premio Jabuti come personalità Letteraria dell' anno.

In una intervista del 1984  disse di essere nato prematuramente, cosa che lo lasciò un poco complessato in quanto non gli pareva di essere pronto e preparato alla vita.  In seguito  se ne fece una ragione, quando scoprì   che Winston Churchill e Isaac Newton erano nati prematuri. Chi mi conosce afferma che sono modesto, in verità sono orgoglioso tanto da non credere di aver mai scritto qualcosa alla mia altezza. Un poeta soddisfatto non soddisfa il pubblico.  Dicono pure che sono timido. Niente affatto: sono taciturno, introspettivo.

Nella mia poesia ricerco sempre la forma, il dosaggio delle parole e adoro la sintesi. A questo forse concorre il fatto di aver lavorato per cinque anni in una farmacia. È quanto devono aver provato Carlos Dummond de Andrade, Alberto Oliveira, Erico Verissimo che ben conoscono la lotta amorosa con le parole.

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 2005   (2919)   

 

 

QUIROGA HORACIO

(Uruguay)

 

Nato a Salto nel 1878. Morto a Buenos Ayres nel 1937.

Visse a lungo in Argentina. Dalla sua vita infelice e tormentata trascorsa in gran parte tra le foreste di Misiones (e chiusa con il suicidio) provengono tanto l’aspro e allucinato pessimismo, quanto il ricorrente senso della violenza e della morte che pervadono la sua opera di narratore.

Ispirandosi in parte alle lezione di Kipling e in parte a quella di Poe, scrisse più di duecento racconti tra i quali emergono  Il delitto dell’altro (2904), Racconti d’amore, di pazzia e di morte (1917), Racconti della foresta (1918), Anaconda (1921),  Il deserto (1924), Gli esiliati (1926), Più in là (1935).

Meno efficace fu, invece, come romanziere anche se sono da ricordare le opere I banchi di corallo (1901), Storia di un amore torbido (1908), Le sacrificate (1920), Passato amore ( 1929). 

 

FILATELIA

URUGUAY  Anno 1978  (1011)

 

 

QUTUY GADEL

(Russia)

 

Nato il 28 novembre 1903 a Tatarskie Kynady, Kuznetsky Uyezd, governatorato  di Saratov Impero  russo. Morto il  15 giugno 1945 a Zgierz , Polonia.

Poeta, scrittore e drammaturgo, nel 1922 si trasferì a Kazan  e 5 anni dopo ottenne  il riconoscimento di essere considerato uno dei cinque  scrittori tartari più importanti.

 Nel 1930, coinvolto ingiustamente in un affare politico (Cidegan),  fu imprigionato.  Riuscì però  a dimostrare la  sua innocenza e fu rilasciato dopo 8 mesi.

Dopo questa amara esperienza, scrisse i suoi romanzi più importanti. Nel 1941 si offrì volontario per l' Armata Rossa per combattere contro i nazisti nella seconda guerra mondiale . Nel 1944 è diventato un corrispondente di guerra. Nel marzo 1945 colpito da polmonite morì in ospedale.

I suoi primi versi, contribuirono alla conoscenza e alla diffusione del futurismo in Russia. Una poesia Talantlar Watani ( La Culla del Talenti , 1937), e i romanzi Soltannıñ ber Kone ( Un giorno della vita di Soltan , 1938), Wocdan ğazabı (I tormenti della coscienza, 1939) hanno per tema il ruolo degli intellettuali nella società.

L’opera più importante di Qutuy è un romanzo lirico Tapşırılmağan xatlar ( Lettere, che non sono state inviate , (1936). Ha scritto anche la trama per un  film di fantascienza Macaraları Rostam ( Le avventure di Rostam , 1945). Qutuy è anche autore di diverse opere teatrali: Baldızqay (1926), Qazan ( Il Calderone, 1927), Cawap , (Risposta, 1929). La pubblicazione completa delle sue opere dopo la morte  comprende anche Publitsistika (1957) e Ilham (1982).

 

FILATELIA

Russia Anno 2003  (Busta postale)