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PAATALO KALLE (Lapponia)
Nato a Taivalkovski l’11 novembre 1919. Morto il 20 novembre 2000. Autore assai noto in Finlandia per le sue serie biografiche nelle quali offre un ampio quadro della vita rurale del suo paese. Suo padre, un boscaiolo, soffriva di disturbi mentali periodici, e Kalle ancor giovane dovette mantenere la sua famiglia facendo lo stesso lavoro paterno. Allo stesso tempo, sognava di diventare uno scrittore e leggeva avidamente. Suoi autori preferiti furono Jack London e Mika Waltari. Arruolato, combatté nella Guerra d’Inverno durante la quale fu ferito. Ritornato alla vita civile si trasferì a Tampère dove studiò presso una scuola tecnica, diventando imprenditore edile. Cominciò la sua carriera letteraria scrivendo racconti pubblicati su riviste. Si sposò due volte ed ebbe due figlie dal secondo matrimonio. Come romanziere debuttò nel 1958 con un romanzo ambientato in un cantiere. Seguì un secondo romanzo Il nostro pane quotidiano che diede il via ad una serie di 5 volumi, Koillismaa, dove descrive la vita quotidiana e religiosa, la povertà e i problemi di quattro famiglie che vivono nella zona rurale. Da quel momento si trasformò in scrittore free lance e pubblicò fino alla morte un libro all’anno. Nel 1971 ha pubblicato quello che sarebbe stato il primo di 26 volumi della serie Juuret Iijoen törmässä (Le radici lungo la riva del fiume ), probabilmente il più lungo racconto autobiografico nel mondo (circa 17 000 pagine in totale). Anche se i primi libri ebbero recensioni favorevoli, l'atteggiamento prevalente dei critici per la sua scrittura si trasformò presto in senso negativo, mentre la sua popolarità presso i lettori rimase stabile. Le descrizioni di Paatalo sono accurate e puntigliose, come pure gli eventi narrati. In Finlandia risulta l’autore più venduto. Paatalo è noto per essere stato un uomo modesto, legato alle tradizioni e che non ha cambiato il suo stile di vita. Visse in campagna in una casa da lui stesso costruita. Cosa non sorprendente in quanto la sua prima professione era quella di ingegnere edile. Come riconoscimento per la sua carriera, Päätalo ha ricevuto la medaglia Pro Finlandia, il titolo di professore nel 1978 e un dottorato honoris causa presso l’Università di Oulu nel 1994. Conosciuto come "il re delle ristampe" a causa del fenomenale successo dei suoi libri, Päätalo ha pubblicato 39 romanzi, due raccolte di racconti e una commedia. Molti suoi racconti sono stati pubblicati postumi.
FILATELIA FINLANDIA Anno 1997 (1372)
PACHOVSKY VASILY NIKOLAEVICH (Ucraina)
Nato nel 1878. Morto nel 1942. Pachovsky fu il poeta più importante del gruppo artistico "La musa dei Giovani", che ha riunito i fondatori del movimento moderno della letteratura ucraina, all'inizio del ventesimo secolo. Il lavoro creativo di questi modernisti si è basato sulla filosofia di Friedrich Nietzsche.
FILATELIA UCRAINA Anno 1993, 2003
PAGNOL MARCEL (Francia)
Autore drammatico e regista francese, nacque a Aubagne, Bouche du Rhône il 25 febbraio 1895. Crebbe e studiò a Marsiglia, dove, dopo il compimento degli studi, insegnò lingua inglese. Fondò una rivista letteraria. Nel 1922 si trasferì a Parigi dove cominciò a scrivere per il teatro. Esordì nel 1925 con una commedia antimilitarista Mercanti di gloria. Seguirono alcuni esperimenti di scarso successo e dopo tre commedie giovanili scritte in collaborazione con P.Nivoix, riuscì ad imporsi all’attenzione del pubblico con la commedia Topaze, una satira ironica sui politicanti e sugli affaristi del suo tempo. Nella sua opera, strettamente connessa al periodo tra le due guerre, si distinguono due momenti caratteristici. Il primo è quello della commedia satirica, nato con Topaze, preceduta dai Mercanti di gloria (1925). L’Autore utilizza temi di attualità in cui profonde la materia incandescente del momento, quella che interessa il pubblico, e la usa con abilità attraverso il gusto della battuta comica, il chiassoso moralismo, elementi che assicurano il successo anche quello di cassetta, in quanto i temi che hanno come argomento i profittatori di guerra (quelli che speculano sugli ‘eroici e gloriosi caduti’), i politicanti corrotti, l’immoralità di certi accademici e della classe dirigente, sono pietanze ghiotte per lo spettatore. Topaze ebbe accoglienze trionfali perché mise in scena un semplice maestro elementare, pieno di ingegno e di scrupoli, il quale, inconsapevolmente, per un certo tempo è vittima di loschi affaristi. Ma, arrivato sull’orlo di dover pagare al posto dei mandatari, riesce a imparare il gioco degli affari e a giocare le sue carte meglio di loro. Il secondo momento è interamente occupato dalla sua attenzione verso il mondo popolaresco di Marsiglia. A Topaze seguirono nel 1929 e nel 1931 le due prime parti della ‘trilogia marsigliese’: Marius e Fanny, che costituiscono il capolavoro di Pagnol. La trilogia fu completata con Cesar nel 1937. Solo nove anni dopo l’opera giunse sulle scene. Si tratta di una vicenda melodrammatica con personaggi fissi e con la Marsiglia popolare sullo sfondo. Vi sono numerose scene d’ambiente che interrompono momenti di sentimentalismo. L’opera non manca di comicità, quella popolaresca, un po’ grossolana, ma non priva di vivacità. Dal 1933 Pagnol si dedicò soprattutto al cinema e la sua trilogia come altre opere del teatro finirono sullo schermo. La tesi di Pagnol, che difese accanitamente contro i polemisti, era quella che il cinema serve a ‘fissare il teatro’, come la leggenda scritta riesce a fissare la leggenda orale. A tal proposito scrisse parecchi articoli sulla rivista “Fantasio” da lui fondata nel 1932, poi diventata “Les Cahiers du sud”. Nella sua attività di regista, oltre a portar sullo schermo le sue opere, vanno ricordati i film di stampo realista La moglie del fornaio di Jean Giono (1939) e le Lettere dal mio mulino di Alphonse Daudet (1954). Di scarso significato sono i suoi drammi scritti nel dopoguerra: Judas (1955), Fabien (1956) e i suoi romanzi. In precedenza, nel 1922, aveva scritto un dramma in versi Catullo e Jazz (1926) Pagnol fu anche autore di opere autobiografiche come La gloria di mio padre (1958), Il castello di mia madre (1958), Il tempo dei segreti (1861), Il tempo degli amori, uscito postumo nel 1977. Lo scrittore fu nominato Accademico di Francia nel 1946. Morì a Parigi il 18 aprile 1974. Opere: La trilogia marsigliese: Marius, Fanny, Cesar Marius, figlio del barista Cesar, ama Fanny, una venditrice di conchiglie. Marius ha già il suo avvenire tracciato, farà il barista al posto del padre. Solo che il bar, situato in riva al Vieux Port di Marsiglia, è frequentato da pescatori, da lupi di mare, da marinai sempre in viaggio verso luoghi lontani ed esotici. Un mondo che attrae il giovane, finché decide di abbandonare il bar per imbarcarsi e coronare il suo sogno di avventure. Cesar e Fanny non capiscono il desiderio di lasciare il certo per l’incerto, ma Fanny, comunque, accetta la situazione, non vuole togliere alcuna illusione all’amato. Lo aspetterà, ma non intende sposarlo subito. Accanto ai tre personaggi vive un mondo caotico ritratto da Pagnol con penna abile. È il mondo della Marsiglia colorata, odorante di pastis e di aglio, ma anche di lavanda. Un mondo gioviale e violento, malinconico, pronto alla risata, al pianto, capace di accettare la commedia della vita.
FILATELIA FRANCIA Anno 1961 (1304), 1986 (2437), 1993 (2802), GIBILTERRA Anno 1995 (752), MONACO Anno 1976 (1046), 1980 (1225), 1995 (1985)
PALACIO PABLO (Equador)
Nato a Loja il 25 gennaio da Angelina Palacio e Augustin Costa. Il padre, di famiglia nobile, non volle riconoscerlo. Solo dopo che il figlio divenne famoso tentò di dargli il suo nome ma lo scrittore rifiutò. Un aneddoto racconta che, ancora ragazzo, Pablo cadde nel torrente Chorrera, riportando numerose ferite al capo, ai postumi delle quali, a distanza di tempo, vennero attribuiti i dolori di cui lo scrittore soffrì negli ultimi anni della sua vita. Si racconta pure che, da ragazzo, subì un altro trauma per la morte della madre. Fu allevato da uno zio che, avendo compreso l’intelligenza del nipote, lo fece studiare e pagò i suoi studi per conseguire una laurea universitaria. Il suo curriculum scolastico passò attraverso la Scuola primaria dei Fratelli Cristiani, poi nel Collegio “Bernardo Valdivieso”, presso il quale ebbe a disposizione una ricca biblioteca di autori stranieri. Passarono sotto i suoi occhi opere romantiche, realiste, simboliste, da Baudelaire a Verlaine a Juan Ramòn Jimenez le quali plasmarono la sua mente. In quei primi anni, sulla rivista del collegio “Iniciacìon” pubblicò il poemetto Occhi negri. All’età di 15 anni ottenne il primo premio letterario, superando molti studenti universitari con il racconto autobiografico El Huerfanito. Nel 1922 apparve la prima pubblicazione sulla rivista “Alba Nuova” del racconto romantico Amore e morte, seguìto, l’anno successivo, da Inquietudini, entrambi di impronta romantica. Dopo gli studi liceali si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza di Quito; e sempre a Quito pubblicò nel 1927 un libro di dieci racconti dal titolo Debora e Un uomo morto, un’opera assai polemica per il suo tempo, apprezzata nei nuovi circoli letterari formati per lo più da giovani intellettuali con la mente aperta verso il futuro. Nel 1932 il Ministro dell’Educazione Pubblica, Benjamin Carriòn, gli assegnò il sottosegretariato dell’Educazione e della Cultura e lo attrasse nella sfera del nascente Partito Socialista, del quale divenne un fervente sostenitore e al quale fu costantemente legato Sempre nel 1932 si laureò in Diritto e pubblicò l’opera Vida de Ahorcado. Tre anni dopo ottenne il titolo di Avvocato, iniziando una carriera invidiabile per capacità e correttezza. Nel 1937 insegnò all’università alla Facoltà di Filosofia e diede alle stampe Frammenti originali di Eraclito da Efeso (1935) e Breve schema genetico di dialettica (1938) Nel 1937 sposò l’artista Palacios. Purtroppo, due anni dopo, incominciarono a manifestarsi i primi sintomi di una terribile infermità: perdita di memoria e del filo del discorso durante le discussioni, oltre ad altri disturbi della mente che lo condussero alla morte nella clinica psichiatrica di Guayaquil, dopo una agonia durata sette anni. Morì il 7 gennaio del 1947.
FILATELIA EQUADOR Anno 2006 (1936)
PALACIO PEDRO BONIFACIO (pseud. Almafuerte) (Argentina)
Nato a San Giusto (provincia di Buenos Ayres il13 maggio del 1854. Muore il 20 febbraio del 1917. Prese lo pseudonimo di Almafuerte ( ma ne usò anche altri). Perse la madre in tenera età e venne poi abbandonato dal padre per cui crebbe sotto la tutela degli zii. La sua prima passione fu la pittura ma da essa non ricavò i successi che si attendeva. Si dedicò quindi all’insegnamento. Diresse la piccola scuola di Chacabuco, dove nel 1884 ebbe la possibilità di conoscere Domingo Faustino Sarmento. In seguito si trasferì a Las Plata dove diresse il giornale “El Pueblo”, pubblicandovi articoli di vario genere, puntando, però, sui problemi dei giovani, quelli che più tardi parteciperanno al movimento rivoluzionario del 1890. Dal 1894 al 1896 riprese la sua attività di insegnante nella scuola di Trenta Lauquen, ma, per attivismo politico contrario al regime, perdette il posto. Sebbene i suoi mezzi economici non lo consentissero, adottò cinque bambini. In tutta la sua vita letteraria pubblicò solo due libri che, comunque, bastarono per inquadrare la sua opera e il suo pensiero e per essere apprezzato da Luis Borges e Rubén Dario.
FILATELIA ARGENTINA Anno 1983 (1340)
Palahniuk Charles Michael "Chuck" (USA)
Nato a Pasco il 1° febbraio 1962. Figlio di genitori russo-francesi, si laureò all’università dell’Oregon e stabilì la sua residenza a Washington. Raggiunse il successo con il secondo romanzo Fight Club (1996), da cui è stato tratto l’omonimo film diretto nel 1999 dal regista David Fincher ed interpretato da Brad Pitt e Edward Norton. Il suo stile è simile a quello di scrittori come Don De Lillo e Irvine Welsh. Chuck apprende a scrivere all'età di 6 anni. Frequenta e abbandona la scuola di giornalismo, fa svariati lavori (camionista, meccanico…). È contrario al progresso e dichiara apertamente di non possedere un televisore e di essere un omosessuale. La sua infanzia non è rosea: apprende da suo padre che il nonno uccise la nonna a colpi di pistola e poi si sparò. Che lui, suo padre, sposò una donna che lo tradì e che uccise assieme all’amante e ne bruciò i corpi. Solo verso i trent'anni scrive il suo primo romanzo Invisible Monsters, una storia di apparenze, di cambiamenti d'identità, nella quale l'immagine edonistica domina la realtà. Il suo stile è scientifico e crudo. Rasenta il grottesco enfatizzando le parole per far esplodere le frasi. La sua scrittura è priva di avverbi e altre particelle che rallentano il ritmo del periodo. Sono presenti inoltre improvvise interruzioni, ripetizioni ad effetto e battute notevoli, fredde. Il romanzo è respinto dalle case editrici. Nel 1996, dopo diversi rifiuti, pubblica il suo secondo romanzo, Fight Club. In Survivor (1999) tratta il tema delle sette religiose. In Choke (2001) quello della sesso- dipendenza. Nel 2008 pubblica Gang Bang e nel 2009 Pigmeo. Altre sue opere: Ninna nanna (2002), Diary (2003), Cavie (2005), Rabbia (2007), Portland Souvenir (saggio, 2003), La scimmia pensa, la scimmia fa (saggio,2004).
FILATELIA GUINEA Anno 2007 (fog. 650)
PALAMAS KOSTIS (Grecia)
Nato A Patrasso nel 1859. Morto ad Atene nel 1943. Segretario dell’università (1897-1928) e poi dell’Accademia Ellenica, attirato da interessi diversi, dalla linguistica alla pedagogia, per un trentennio circa esercitò una grande influenza nel mondo culturale greco. Poeta tradizionalista agli inizi, introdusse nelle sue poesie la lingua popolare, il “volgare” e nuove forme metriche. Dominato dall’amore per il proprio paese, che vorrebbe restituito al passato di grandezza, nella sua opera tocca ora toni romantici, ora si innalza a momenti epici. Pubblicò i volumi Canti della mia patria (1886), Inno ad Atena (1889), Giambi e anapesti (1897), una delle sue opere migliori, Il dodecalogo dello zingaro (1907), Il flauto del re (1910). Scrisse anche racconti La morte del pallicari (1891), saggi e drammi.
FILATELIA GRECIA Anno 1960 (702), 2007 (2379)
PALANSURIYA SAGARA (Sri Lanka)
Nato nel 1908. Morto nel 1961. Tra i poeti più giovani dello Sri Lanka della fine degli anni 1940 e primi anni 1950 sono da considerarsi PB Alwis Perera, Sagara Palansuriya, Wimalaratne Kumaragama e altri ancora. La maggior parte dei poeti apparteneva a movimenti politici della sinistra. E, infatti, quando il partito della destra , nel 1948, salì al potere e per festeggiare l’indipendenza dello Sri Lanka bandì un concorso poetico, nessuno dei poeti più popolari vi partecipò dicendo che si trattava di una falsa indipendenza. Nonostante ciò le opere dello scrittore Sagara Palansuriya, insegnante e leader del movimento nazionale dei lavoratori, continuarono ad essere lette. Palansuriya fu una figura di spicco tra coloro che diedero vita a diversi movimenti politici. Fu eletto deputato al Parlamento europeo nel 1956 dagli elettori Horana e si sedette con l'opposizione a fianco di Phillip Goonawardane dopo l'assassinio del primo ministro Bandaranaike. In seguito rifiutò il portafoglio ministeriale della Pubblica Istruzione, assegnato a lui durante il regime del Primo Ministro Dahanayake e attaccò i principi della sua politica. Morì nel 1961
FILATELIA SRI LANKA Anno 1989 (860)
PALLAIS AZARIAS H. (Nicaragua)
Nato a Leon Nicaragua il 3 novembre del 1884; e morto il 5 settembre del 1954. Di padre francese e di madre nicaraguegna, iniziò gli studi dapprima in una scuola privata e li proseguì poi nell’Istituto Nazionale d’Occidente del Leon, scoprendosi la vocazione religiosa. Ammesso al seminario di San Ramon, conseguì la laurea. Nel 1908 venne inviato a Parigi dove studiò il latino, il greco e l’ebraico. Nel giugno del 1908 ottenne la laurea in Diritto canonico, divenendo dottore in teologia. Proseguì in seguito i suoi studi in Germania, Inghilterra, Svizzera e Olanda. Lo scoppio della Guerra mondiale lo obbligò a ritornare in Nicaragua, dove iniziò a scrivere e a pubblicare vari poemi, uno dei quali venne letto ai funerali di Rubén Dario. Direttore dal 1926 al 1930 dell’Accademia Nicaraguegna di Lingue, visitò diversi stati latino americani tenendo conferenze. Uomo di vasta cultura, fu intransigente verso l’ipocrisia e le deviazioni del Cristianesimo, attirandosi critiche da parte di politici e di prelati. Morì durante un intervento chirurgico.
FILATELIA NICARAGUA Anno 1986 (1420
Palma Joaquín José (Cuba)
Nato a Bayamo il 9 novembre 1844. Morto nel Guatemala il 2 agosto 1911. Ha frequentato le scuole elementari nei monasteri di San Francisco e Santo Domingo. Nel collegio 'San Jose', continuò l'istruzione secondaria. Poco dopo il diploma di scuola superiore cominciò a pubblicare le prime poesie. Entrato nel clima della rivoluzione del 1868 sin dal suo inizio lavorò nella zona di Bayamo, nel reclutamento degli uomini. Fu nominato tra i Consiglieri della villa di Bayamo dalle forze cubane e fu tra i primi a bruciare la propria casa durante l’incendio della sua città natale. Presentò una mozione per l'abolizione della schiavitù con Ramon Cespedes Borrero. Fu assistente e confidente di Carlos Manuel de Cespedes. e uno dei principali editori di “El Cubano Libre”, pubblicato a Bayamo. Nel 1973 si trasferì in Giamaica con l’incarico di raccogliere fondi per la causa cubana. Più tardi andò a New York, Perù e altri paesi sudamericani. Residió alternativamente en Guatemala y en Honduras. Visse alternativamente in Guatemala e Honduras. In questo paese svolse attività educative e lavorò come segretario del presidente della Repubblica, Marco Aurelio Soto. Divenne un cittadino dell'Honduras e viaggiò in Europa con Marco Aurelio Soto e Ramon Rosa, dopo aver rinunciato alla presidenza. Un anno dopo tornò in Guatemala dove ricoprì la carica direttore della Biblioteca Nazionale e professore di letteratura spagnola presso la Facoltà di Giurisprudenza. Ha scritto l'inno nazionale. Tornato a Cuba nel 1902, respinse alte cariche pubbliche, ma accettò l’incarico di Primo Console in Guatemala dove morì. Dopo aver ricoperto alte cariche pubbliche, ritornò in Guatemala. La sua opera consiste in numerose poesie di sapore romantico in cui prevale il fervore patriottico, la dolcezza del padre di famiglia, le parole della persona istruita, la profondità del pensatore. Tra esse spiccano : A Miguel García Gutiérrez, Maria Granados, Nel mese di novembre e Il buio dell'anima.
FILATELIA CUBA Anno 1956 (439), Guatemala Anno 1953 (362/5), 2012 (656)
PALMA RICARDO (Perù)
Nato a Lima il 7 febbraio 1933; morì a Miraflores il 6 ottobre 1919. Di ingegno precoce, condusse una gioventù spensierata, sebbene già dedita alla letteratura, in particolar modo alla poesie e al teatro. Scrisse versi ispirati a J.Zorilla e Bécquer, e drammi alla Victor Hugo come la Sorella del boia, La morte, Rodil, quest’ultimo lo impose all’attenzione del pubblico all’età di diciotto anni. Entrò nella Marina peruviana, scampò ad un naufragio nel 1855. Prese parte alla battaglia di Callas nel 1856. Si dedicò al giornalismo e fu redattore a Valparaiso della “Rivista del Sud America” . In politica fu di tendenza liberale e appoggiò Josè Galvéz. Ma quando la rivolta venne soffocata, dovette rifugiarsi nel Cile, Successivamente passò in Europa e viaggiò in Inghilterra, Francia e Italia. Dal 1868 al 1972 entrò nel governo di Josè Balta come segretario e poi fu senatore della repubblica. A quarant’anni si sposò e si ritirò dalla politica per occuparsi della Biblioteca Nazionale di Lima e dedicarsi alla scrittura. Autore di poesie Armonie (1865), Passionaria (1870), Verbi e gerundi (1877), Filigrane (1892); dell’opera Bohème del mio tempo (1886), di racconti e romanzi raccolti in Tradizioni peruviane (1872-1918) e di numerose traduzioni di Hugo, Longfellow, Heine. La sua opera più importante resta Tradizioni peruviane dove, in una prosa piacevole e accurata, rievoca il passato della sua terra, arricchendolo di aneddoti, leggende, scene di costume
FILATELIA CUBA Anno 1989 (2975), PERU’ Anno 1984 (771), FILIPPINE Anno 1974 (964), 1977 (1046)
PANAS MIRNYI (Pseud. di AFANASII LAKOVLEVICH RUDCHENKO). (Ucraina)
Nato 1 ° maggio 1849, in Mirgorod. Morto 28 gennaio 1920, a Poltava. Scrittore ucraino, figlio di un servo della gleba, riuscì a laurearsi presso la Scuola del distretto di Gadiach nel 1862 e trovò subito un impiego presso il tribunale locale. Nel 1871 occupò un posto nel Dipartimento delle Entrate. Mirnyi ha iniziato la sua carriera letteraria nel 1872 con la pubblicazione della poesia Ucraina e il racconto Fuorviati da un Demone. La critica sociale implicita nelle sue opere ha reso necessario per lui usare uno pseudonimo. Il suo sviluppo letterario è stato influenzato dal Shevchenko e dai democratici rivoluzionari russi e populisti del 1870. Le sue opere sono importanti per la loro rappresentazione realistica del villaggio ucraino, le sue contraddizioni inconciliabili e la stratificazione sociale della classe risultante dalla riforma del 1861. Nel suo romanzo Quando il presepe è completo? (1872-75) (pubblicato la prima volta nel 1880 a Ginevra), scritto in collaborazione con il fratello, ha trattato il tema dei conflitti di base della classe meno abbiente, rappresentandone i conflitti della vita in modo realistico e con una profonda comprensione dei diritti umani. Il successivo romanzo Villains (1877) raffigura i vari sentieri affrontati dalla intellighenzia ucraina, i cui migliori rappresentanti hanno tenuto conto delle esigenze del popolo. Un ampio quadro della vita ucraina è presente nei romanzi Wayward, Miserie del passato e presente (novelle 1897) e Freedom Hungry (incompiuto, pubblicato 1940). Nel 1880 ha pubblicato una serie di storie tra cui Una giornata al pascolo, Padre e Madre, pubblicate durante la vita dello scrittore (1884). Mirnyi è stato autore di racconti, fiabe, del poema in prosa Un sogno (1905) e di un libero adattamento del racconto poetico La campagna di Igor (1896). Ha anche scritto diverse opere, tra cui Limerivna (1899), e The Nun (1884, pubblicato 1929). Ha tradotto in ucraino opere di Puskin, Lermontov, Turgenev, Ostrovskii, Shakespeare, Longfellow. Le opere di Mirnyi sono state tradotte in molte lingue dell'Unione Sovietica e in varie lingue straniere.
FILATELIA UCRAINA Anno 1999 (365)
PanfErov FEdor Ivanovič (Russia)
Nato a Pavlovka, Saratov nel 1896. Morto a Mosca nel 1960. Scrittore russo, di origine contadina, esordì con drammi e racconti, descrivendo poi la collettivizzazione delle campagne nel romanzo Bruski ("Pietre per affilare", 4 voll., 1928-37), che suscitò ampie discussioni. Analoghi intenti ideologici ebbero le opere successive (come la trilogia Volga-matuška reka "Madre Volga", 1953-60), per lo più imperniate sulla guerra o sul lavoro dei minatori negli Urali. Diresse (1931-60) la rivista Oktjabr.
FILATELIA URSS Anno 1966 Busta Postale, 1986 Busta postale
PANN ANTON (Romania)
Nato a Sliven nel 1794; morì a Bucarest il 2 novembre 1854. Autodidatta, cantore di chiesa, musicista, insegnò musica per un certo tempo in un convento di suore e fuggì con una di esse. Abbandonato dalla compagna, si dedicò alla letteratura, distinguendosi come primo autore del folklore rumeno e si accinse a fissare in forma scritta il patrimonio culturale rumeno sino allora affidato alla sola oralità. Nella raccolta intitolata Il racconto del parlare (1847) tentò di sistemare e codificare la lingua viva in lingua scritta. Sue opere: Favole e storielle (1838-41), Poesie popolari (1846), Proverbi o racconti della parola (1847). Scrisse pure una autobiografia dal titolo L’ospedale dell’amore (1850-52). Pann musicò la poesia di A. Muresanu La squilla, che divenne l’inno dei rivoluzionari romeni.
FILATELIA ROMANIA Anno 1955 (1409), 1996 (4039)
PANNONIO GIANO (CSEZMICEL J.) (Ungheria)
Nato a Medvedgrad nel 1434, morì a Zagabria nel 1472. Nipote di un cardinale, studiò in Italia alla scuola di Guarino Veronese a Ferrara e poi a Padova. Nominato vescovo di Cinquechiese, Pècs, ebbe importanti incarichi diplomatici. Fu accusato di aver partecipato alla congiura contro il re Mattia d’Ungheria e morì mentre cercava di rifugiarsi in Carinzia. Fu autore di eleganti poesie in latino e uno dei massimi promotori della cultura in Ungheria.
FILATELIA UNGHERIA Anno 1972 (2217)
PAPADAT-BANGESCU HORTENSIA (Romania)
Nata a Ivesti nel 1876. Morta a Bucarest nel 1955. Dimostrò capacità di introspezione dell’animo femminile, nelle prime raccolte di racconti, Acque profonde (1919), La sfinge (1920), Donna davanti allo specchio (1921), Il suo capolavoro è un ciclo di romanzi dedicati alla famiglia Halippa e alla sua lenta decadenza, Fanciulle scapigliate (1926), Concerto di Bach (1927), La strada nascosta (1933), Radici (1938). Fu anche scrittrice di teatro: Il pendio (1915), Il vecchio (1920), Anna mia sorella (1947).
FILATELIA ROMANIA Anno 2001 (4671)
(Grecia) Nato nell’isola greca di Skiathos, nella parte occidentale del Mar Egeo, nel 1851 e ivi morto nel 1911. Fu un influente scrittore di racconti, e la sua isola natia è stata il suo luogo preferito di lavoro. Di famiglia religiosa, suo padre era un sacerdote, si trasferì ad Atene da giovane per completare gli studi liceali e si iscrisse alla Facoltà di filosofia dell'Università di Atene, ma non completò mai gli studi. Ritornato alla sua isola natale in età avanzata, vi morì di polmonite. Visse del suo lavoro di scrittore e di giornalista. Era diventato molto popolare, e giornali e riviste si contendevano per i suoi scritti. Si dice che ricevesse alti compensi per le sue prestazioni tanto da indurlo a chiedere che fossero ritoccati perché eccessivamente elevati. Non si sposò mai. Era noto per la sua vita da eremita, per il contatto con la gente povera e diseredata, (spesso descritta nei suoi romanzi) e per essere un cultore di canti religiosi: veniva chiamato . "kosmokalogeros" (un monaco nel mondo" ). I suoi lavori più importanti sono i romanzi La ragazza Gypsy, L'Emigrante, e Mercanti di Nazioni. Avventure che ruotano in ambienti del Mediterraneo, con trame legate alla prigionia, alla guerra, ai pirati, alla peste, ecc. Spesso per le descrizioni, la lingua, fortemente influenzata dal greco antico, si presentano come piccole miniature raffiguranti la vita agreste e quella urbana in cui lirica e psicologia si alternano. Una profonda fede cristiana pervade molte storie. La maggior parte della sua opera si tinge di malinconia, e risuona con l'empatia, con la sofferenza delle persone, indipendentemente dal fatto che siano santi o peccatori, innocenti o in conflitto. (da Internet)
FILATELIA GRECIA, Anno 2011
PAPAZYAN VRTANES(Armenia)Nato nel 1866. Morto nel 1920.Poeta armeno
USSR, Anno 1966 Busta postale
Paraske Larin (Finlandia)
Il suo vero nome era Paraskeva Nikitina. Figlia di un agricoltore, durante l’infanzia cominciò a memorizzare le poesie della zona, aggiungendone altre di sua creazione. Dopo la morte dei genitori sposò un contadino dal quale nel periodo dal 1855 al 1878 ebbe nove bambini dei quali sei morirono in tenera età. Oltre alla cura dei figli Paraske si prese cura anche di una cinquantina di orfani. Una vita dura in quanto la famiglia viveva solo sulle sue risorse. Rimase vedova nel 1888. La sua vita cambiò quando il pastore Adolf Neovius, appassionato di poesia popolare, notato il talento espressivo, comunicativo e cattivante della donna, nonché la sua particolare capacita di conciliare la poesia col canto, cominciò a pagarle un rublo per ogni poesia da lei declamata e cantata. In tal modo Paraske riuscì a salvare la casa dell’espropriazione. La loro collaborazione portò raccolta di poesie, proverbi e indovinelloi. Già in precedenza esisteva una minuscola raccolta di 26 poesie trascritte da Borenius.Lahteekorva nel 1877.. Quando nel 1891 Neovius si trasferì a Porvoo, Paraske lo seguì. Nel corso degli anni 1891-1894 si esibì in vari spettacoli folkloristici a Poorvo e a Helsinki. Nel suo repertorio vi erano molte rune che influenzarono artisti di rilevo, conquistati dal suo stile e dal suo canto. Ma nonostante il suo successo e molti sostenitori, rimase povera. La sua casa fu venduta durante l'estate del 1899 a causa di arretrati fiscali mai pagati. Sebbene nel 1901 le fosse stata assegnata una pensione non riuscì mai a far fronte ai suoi debiti. Morì a Sakkola in piena povertà. Larin Paraske è da considerarsi un poeta-cantore, una specie di aedo popolare e una figura chiave del folk finlandese tanto che alcuni critici la definirono la “Mnemosine finlandese”. Con le sue canzoni influenzò Jean Sibelius ed Elias Lonnrot. La sua conoscenza di oltre 32000 versi poetici fu una fonte importante per la cultura della Carelia. Adolf Neovius nel 1880, dopo anni di lavoro documentò 1200 poesie, 1750 proverbi e 336 indovinelli. Nel parco Hakasalmi, a Helsinki esiste una statua, opera dello scultore Alpo Sailo e a Kaarela vi è una strada a lei intitolata. In una classica del 2004 relativa ai “100 finlandesi più noti”, Paraske occupa l’87° posto.
FILATELIA FINLANDIA Anno 1985 (922)
PARDO BAZAN EMILIA contessa di (Spagna)
Nata a La Coruna nel 1851. Morta a Madrid nel 1921. Di famiglia nobile, galiziana, profonda conoscitrice della cultura europea, esercitò con intelligenza la critica letteraria e scatenò polemiche feroci per la sua difesa del naturalismo (La questione palpitante, 1883). Stabilitasi a Madrid, aprì un salotto per artisti e letterati e fondò anche la rivista “Il nuevo teatro critico”. Viaggiò in Europa e soprattutto in Francia, dove venne a contatto con gli esponenti del naturalismo. Nei suoi numerosi romanzi, vigorosi e concreti, alla forte impronta naturalista si accompagna l’influenza di Tolstoi e le ragioni del cattolicesimo. Il suo libro più riuscito fu Signorotti di Galizia (1886), ma vanno anche ricordati Madre natura (1887), in cui raffigurò la decadenza dell’aristocrazia in Galizia , Insolazione (1889), Una cristiana (1890), La prova (1890), La chimera (1905), storia di un artista che trova la propria via nella religione, La sirenetta nera (1908), in cui il protagonista riesce infine a liberarsi dell’attrazione che su di lui esercita la morte. Lasciò una abbondante produzione critica La letteratura francese moderna, I poeti epici cristiani. Interessanti anche i racconti e i ricordi di viaggi: Ai piedi della Tour Eiffel (1889), Per la Spagna pittoresca (1895), Per l’Europa cattolica (1902)
FILATELIA SPAGNA Anno 1972 (1725)
PARDO DE FIGUEROA Y DE LA SERNA MARIANO (Spagna)
Nato a Medina-Sidonia , 18 novembre del 1828 e ivi morto l’ 11 febbraio del 1918. Scrittore, esperto in gastronomia, e cervantista. Per il suo trattato di culinaria era anche conosciuto come il dottor Thebussem. Figlio di una famiglia illustre e ricca, studiò legge e conseguì il dottorato a Madrid nel 1850. Ha fatto una serie di viaggi attraverso il mondo e si stabilì definitivamente nella sua città natale. Ha dedicato i suoi sforzi principalmente per diffondere e rendere importante la letteratura sulla gastronomi ma questa non era l'unica delle sue fatiche letterarie. Scrisse pure opere sulla filatelia, , la corrida, storia, su Cervantes, sulla letteratura e sul teatro. Dall'età di 35 non si allontanò Medina Sidonia. Lì visse,scrisse e lavorò, mantenendo un nutrito epistolario con i personaggi spagnoli e stranieri. Lasciò oltre 12.000 lettere. Come cervantista scrisse Epistole droapianas. Sette lettere su Chisciotte e Cervantes, diretto al Onorevole Dottore Thebussem negli anni 1862-1868 dal Sig. M. Droap. (1968). Un anno dopo ha continuato Droapiana e pubblicato l’Ottava lettera di Cervantes e Don Chisciotte ... (Madrid: Rivadeneyra, 1869). In queste lettere sono presenti moltissimi riferimenti, non sempre credibili, a Don Chisciotte, aspetti collaterali a volte trascurabili i quali, tuttavia, hanno avuto il grande merito di rivitalizzare il Cervantismo, che era molto decaduto. E 'stato nominato primo Onorario Postman dalle Poste spagnole il 20 marzo del 1880 come ricompensa per i suoi sforzi nel diffondere l'emergente filatelia . Nel 1944l Poste gli dedicarono un francobollo e un altro nel 1981. Opere: Ottava lettera di Cervantes e don Chisciotte: indirizzata all’ Onorevole Dr. EW Thebussem ... nel 1869. Madrid.. Lettere di Dr.Thebussem philatélicas D.Eduardo e Mariàtegui. 1871. Alcuni scritti di Marina del tenente D. Joseph E. Pardo de Figueroa., 1873. Letteratura Philatelica in Spagna. Note per la redazione di un catalogo 1876. String d'aglio formata con sei teste (1884) Immagini Medina Sidonia, 1884. Fabulous Fables 1885. Thebussianas 1886. Seconda stringa di aglio 1886. Pirateria su strada. 1887. La tavola moderna 1888. Galiano, 1888. Note genealogiche. Medina Sidonia, Thebussem, 1889. Una dichiarazione di lettere. 1891. Prima porzione di articoli 1892. A Sad Cape. 1892. Dopo la vostra bellezza 1893. Seconda parte di elementi 1894. Invia ineze. 1895. Terza parte di elementi 1894. Philatelia, 1899. Futesas letterarie. 1899. A. Lettera e due lettere di Siviglia, 1907.
FILATELIA SPAGNA Anno 1944
PARFYONOV PYOTR SEMENOVICH(Russia)
Nato nel 1894. Morto nel 1937.Poeta russo
FILATELIA USSR, Anno 1986.02.13, 1987.04.17, USSR, 1987.04.17, Buste postali (Opere di Parfyonov)
Parijat (Bishnu Fumari Waiba) (Nepal)
Nata a Darjeeling India nel 1937. Morta a Kathmandu, Nepal, nel 1993. Più che col suo nome la scrittrice è conosciuta col nom de plume , Parijat, che significa “notte profumata dai fiori di gelsomino”. La sua pubblicazione più celebre, Siris Ko Phul (La Mimosa Blu), è assai nota in alcune scuole superiori di paesi orientali di lingua inglese. Il luogo di nascita di Parijat, Darjeeling, fu un importante centro di lingua, cultura e letteratura nepalese durante i suoi anni di crescita. Parijat completò una parte della sua formazione culturale a Darjeeling e in seguitò, nel 1954, venne a Kathmandu, dove completò gli studi presso la Padma Kanya School, conseguendo un Bachelor of Arts. In giovane età fu colpita da una malattia paralizzante tanto che a 26 anni rimase paralizzata e fu aiutata dalla sorella per gran parte della sua vita. Nel 1959, Parijat pubblicò il primo poema Darti, seguito da tre raccolte di poesia: Akansha, Parijat Ka Kavita e Baisalu Bartaman. Il suo primo racconto breve è stato Maile Najanmayeko Choro. Parijat è, comunque, meglio conosciuto in Nepal come romanziere. Il libro che le diede la notorietà è stato Siris Ko Ful , premiato, nel 1965, con il Puraskar Madan. Ha, inoltre ricevuto i premi Sarwashrestha Pandulipi Puraskar, Gandaki Basunahara Puraskar, e Bridabrit. Siris Ko Phul è uno dei libri più importanti di tutta la letteratura nepalese. Fu eletta membro della University Tribhuwane e fece parte del movimento di letteratura Ralfa. Svolse anche un ruolo importante nella creazione di Pragati Sil Lekhan Sangh e ha lavorato per Akhil Nepal Mahila Manch, Bandi Sahayata Niyog e Nepal Manav Adhikar Sangathan. Pur occupandosi prevalentemente di letteratura, cercò anche di sostenere cause sociali. Opere: Romanzi Siris Ko Phool (La Mimosa Blu), Mahattahin, Paribhasit Aankhaharu, Baishko Manche, Bata Ra Sapanaharu Toribari, Antarmukhi,Rojeko Bato, Parkhal Bhitra Ra Bahira, Anido Pahadsangai, Boni, Maile Najanmayeko Choro.Racconti: Aadim Desh ,Sadak Ra Pratibha, Salgiko Balatkrit Aashu, Badhsala Jadaa Aunda. Raccolte poetiche: Akansha, Parijat Ka Kavita, Baisalu Bartaman. Memorie e saggi: Dhupi Salla Ra Laliguransko, Auta Shuruwat Chitramay, Aadhyayan Ra Sangharsha.
FILATELIA NEPAL Anno 1995 (563)
PARINI GIUSEPPE (Italia)
Di modesta e disagiata famiglia, Parini nacque a Bosisio, nella Brianza, il 23 maggio 1729. Il padre, commerciante in seta, lo inviò a Milano per gli studi, secondo il desiderio di una prozia ricca, che gli aveva destinato una somma in eredità a patto che seguisse la via del sacerdozio. Frequentò le scuole dei Padri Barnabiti con scarso zelo in quanto le sue disagiate condizioni economiche lo costringevano ad un lavoro di copista e a impartire lezioni ai più piccoli. Nel 1752, compiuti gli studi, mandò alla stampe una raccolta di poesie dal titolo Alcune poesie di Ripano Eupilino (il nome era una specie di pseudonimo – anche se una o stava al posto della i; mentre Eupilino era il nome del lago di Pusiano, vicino a Bosisio). Si tratta di 94 componimenti che comprendevano sonetti petrarcheschi, religiosi, amorosi e capitoli comici. Il volumetto gli procurò una certa fama tanto da farlo entrare nell’Accademia dei Trasformati, rinata ad opera del conte Giuseppe Imbonati. Ordinato sacerdote nel 1754, più per necessità che per vocazione, entrò al servizio del duchi Serbelloni quale precettore dei figli e vi rimase per otto anni. Nel 1762 si allontanò dal servizio dopo aver assistito ad un fatto increscioso in cui la duchessa Serbelloni schiaffeggiò ingiustamente la figlia del maestro di musica Sammartino. Il periodo trascorso tra la nobiltà permise al Parini di conoscere l’eleganza raffinata, ma anche la superbia e l’arroganza dei nobili, che condannò nella sua opera Dialogo sopra la nobiltà (1757). Il tema venne ripreso nella sua opera principale il Giorno, un poema satirico le cui due prime parti Mattino e Mezzogiorno apparvero rispettivamente nel 1763 e 1765. I consensi che ottenne spinsero il governo austriaco ad affidargli nel 1768 la redazione del giornale”Gazzetta di Milano” e l’anno appresso la cattedra di eloquenza nelle Scuole Palatine. Soppresse nel 1773 Parini ottenne una cattedra nel Ginnasio di Brera. I suoi discepoli pubblicarono dopo la morte i Principi generali e particolari delle Belle Lettere applicati alle Belle Arti. Nel 1791, per cura di un suo discepolo, pubblicava le Odi, la cui edizione definitiva ebbe luogo dopo la morte del poeta, così come le ultime due parti del Giorno: Il vespro e La notte. Nel frattempo era scoppiata la Rivoluzione Francese, verso la quale il Parini mantenne un atteggiamento diffidente e consenziente al tempo stesso. Tuttavia nel 1796 accettò di far parte della nuova Municipalità che i Francesi instaurarono a Milano. Ma fu ben presto esonerato per la sua avversione ai demagoghi troppo servili alla prepotenza dei conquistatori e per aver difeso la libertà milanese e il diritto della Lombardia ad avere un reggimento politico e una autonomia amministrativa. Morì a Milano il 15 agosto del 1799. Gli uomini dell’Ottocento lo considerarono un grande maestro di vita oltre che di poesia.
FILATELIA ITALIA Anno 1999 (2464)
PARKER DOROTHY ROTHSCHILD (USA)
Nata a West End, New Jersey, il 22 agosto 1893, morì a New York il 27 giugno 1967. Giornalista, collaborò alla più prestigiose riviste del momento “Vogue”,”Vanity Fair”, “New Yorker”, “Esquire”, scrittrice di poesie raccolte in tre volumi nel 1944, autrice di romanzi racconti, bozzetti raccolti nel 1939 sotto il titolo Il mio mondo è qui. Per uno dei racconti compresi nella raccolta aveva vinto il Premio O’Henry. . Scrisse corrispondenze durante la guerra di Spagna e sceneggiature di film, assieme al marito Alan Campbell. In collaborazione con E.Rice scrisse il dramma Close Harmony or The Lady Next Door (1929) e successivamente con A. d’Usseau The Ladies of the Corridor (1953). Visse in mezzo alla società degli anni Trenta e Quaranta nella quale è considerata una personalità importante per la causticità del suo umorismo, il suo spirito mordace, le battute pungenti nel ritrarre pregiudizi e conformismi dell’alta società
FILATELIA USA Anno 1992 (2110)
Parlichev Stavrev Grigor(Macedonia)
Nato il 18 gennaio 1830 a Ohrid, Impero Ottomano. Morto nella stessa città 25 gennaio 1893. Studiò in una scuola greca in Macedonia. Nel 1850 lavorò come insegnante di greco nelle città di Tirana, Prilep e Ohrid. Nel 1858 iniziò a studiare medicina ad Atene, ma passò poi alla Facoltà di Linguistica nel 1860. Lo stesso anno partecipò al concorso poetico annuale di Atene vincendo il primo premio per la sua poesia "O Armatolos" , scritto in greco. Acclamato come "secondo Omero", gli vennero offerte borse di studio per le università di Oxford e Berlino, ma le rifiutò entrambe. Nel 1862 partecipò alla lotta per la chiesa bulgara indipendente e le scuole, anche se continuò a insegnare greco. Dopo aver trascorso qualche tempo a Costantinopoli nel 1868 prese conoscenza con la letteratura paleoslava e tornò a Ohrid dove sostenne la sostituzione del greco con il bulgaro nelle scuole della città e nelle chiese. Lo stesso anno fu arrestato e passò diversi mesi in una prigione ottomana dopo una denuncia inviata dal vescovo greco di Ohrid. Grigor Stavrev Parlichev è stato uno scrittore e traduttore bulgaro. Anche se ha pensato a se stesso come ad un figlio della Bulgaria, attualmente è considerato un macedone etnico della Repubblica di Macedonia. Dal 1869 insegnò in diverse città dell'Impero Ottomano, tra cui Struga, Gabrovo, Bitola, Ohrid e Salonicco. Insegnò il bulgaro presso la Men's High School di Salonicco. Nel 1870 Parlichev tradusse la sua poesia premiata, O Armatolos, in bulgaro, nel tentativo di diffondere tra il pubblico bulgaro le sue opere, precedentemente scritte in greco. Ha anche scritto un altro poema, Skanderbeg, e la sua autobiografia E’ stato il primo traduttore di Omero , anche se i critici macedoni sono stati molto caustici nella valutazione di tale opera.
FILATELIA MACEDONIA Anno 2010 (Mic. 560)
PARNY ÉVARISTE DESIRÉ FORGES DE, (VISCONTE) (Francia)
Nato nel 1753. Morto nel 1814. Poeta francese, De Parny proveniva da una famiglia aristocratica della regione di Berry, che si era stabilita sull'isola di Borbone (ora Riunione) nel 1698. Lasciò l'isola all'età di dieci anni per tornare in Francia con i suoi due fratelli, Jean-Baptiste e Chériseuil, per studiare presso le Colleges Oratoriens di Rennes per entrare nel loro ordine religioso. Studiò teologia per sei mesi al Collège Saint-Firmin a Parigi, ma alla fine decise di seguire la carriera militare. Suo fratello Jean-Baptiste, scudiero del conte di Artois, lo introdusse alla corte francese a Versailles. Nel 1773, visitò il padre e la famiglia sull'isola di Borbone. Durante la sua visita, si innamorò di Esther Lelièvre, ma suo padre gli proibì di sposarla. Tornò a Parigi nel 1775. Poco tempo dopo, venuto a conoscenza che Esther aveva sposatoun medico, pubblicò le sue prime poesie, Les Poésies érotiques (1778), dove Esther appariva sotto il nome di Eleanore. La raccolta di poesie lo portò al successo e lo rese celebre, Il 6 novembre 1779, Parny fu nominato capitano nel reggimento dei Dragoni della Regina. Nel 1783, tornò all'isola di Bourgon per occuparsi dell’eredità lasciatagli dal padre, e anche per visitare l'Ile de France. Nel 1785, ha si recò a Pondicherry in India, dove svolse il compito di aiutante di campo del governatore generale delle colonie francesi in India. In India scrisse le Chansons madécasses (Canti del Madagascar), uno dei primi poemi in prosa scritto in lingua francese. Lasciato l'esercito, tornò in Francia e e si trasferì in una casa di sua proprietà nella valle del Feuillancourt, tra Saint-Germain-en-Laye e Marly-le-Roi. Quando la Rivoluzione francese scoppiò, Parny, cessò di ricevere la pensione dal re e disinteressato alla politica, rimase inattivo. A causa dei debiti lasciati da suo fratello Jean-Baptiste, per farvi fronte fu costretto nel 1795 ad accettare, per tredici mesi, una posizione presso gli uffici del Ministero dell'Interno e poi lavorò presso l'Amministrazione del Teatro e delle Arti. Nel 1804, il conte di Nantes gli trovò un'altra posizione nel governo. Nel 1802, Parny sposò Marie-Françoise Vally, e, l'anno seguente fu accolto nella Académie française. Morì il 5 Dicembre 1814 a Parigi. Dalla sua opera, Chansons madécasse Maurice Ravel scelse alcuni brani che musicò. Altre opere: Voyage de Bourgogne (1777), scritto in collaborazione con il suo amico Antoine de Bertin (1752-1790); Lettera agli insorti a Boston nel 1777; Opuscoli poétici (1779);. La Guerre des Dieux (1796); Pulcelle, poesie nello stile di Voltaire, dirette contro la Chiesa. Il libro fu bandito dal governo francese nel 1827, molto tempo dopo la sua morte, ma continuò ad apparire in numerose edizioni clandestine. Nei suoi ultimi anni si dedicò quasi interamente ai burlesques (religiosi e politici). Nel 1805 diede vita ad uno straordinario poema allegorico attaccando Giorgio III, la sua famiglia e i suoi sudditi, sotto il titolo eccentrico di "Dannato! Maledetto! Par ONU franco-cane". Le sue Œuvres choisies sono state pubblicate nel 1827. C'è un profilo di Parny nei Ritratti contemporanei di Sainte-Beuve. (da Wikipedia)
FILATELIA FRANCIA Anno , 1994/1995,. Annullo speciale.
Parr Traill Catharine (Canada)
Nata a Strickland, Inghilterra, il 9 gennaio del 1802. Morta a Lakefield Ontario nel 1899. Sorella della scrittrice Susanna Moodie, iniziò a scrivere opere per bambini, trattando il tema della disubbidienza , dei rapporti tra genitori e figli e, fino al matrimonio, scrisse in media un libro all’anno. Nel 1832, nonostante le obiezioni della famiglia, sposò un ex funzionario a riposo che aveva preso parte alle guerre napoleoniche e col marito si trasferì in Canada a Peterborough, dove viveva suo fratello Samuel. Il nuovo ambiente e le nuove esperienze la spinsero a scrivere articoli su riviste, raccolti poi con titolo Le foreste del Canada (1836), fonte importante di informazioni sui primi coloni di quelle regioni. Nel libro sono descritti la vita quotidiana delle varie comunità , i rapporti tra i canadesi e i nuovi coloni, il clima, la flora, la fauna. Altre osservazioni sono introdotte nel romanzo Crusoes canadesi (1851). Ha inoltre raccolto informazioni riguardanti le competenze necessarie per i nuovi coloni, pubblicate su The Female Emigrante's Guide (1854), successivamente ristampato col titolo Guida per il colono canadese. Dopo la crisi dovuta alla depressione del 1836, suo marito Tommaso aderì nel 1937 alla milizia per la lotta contro la Upper Canada Rebellion. Nel 1840, insoddisfatti della vita, i coniugi Traill si spostarono nella città di Belleville dove Caterina si dedicò alla descrizione dell'ambiente naturale, pubblicando varie opere., nelle quali ha continuato ad occuparsi della vita dei coloni e delle bellezze di quel paese, dando alle stampe opere come Fiori canadesi (1865) e Studi di vita vegetale in Canada (1885). Morì nel Lakefield, Ontario nel 1899. Opere: Il racconto Informa 1818, Disobbedienza 1819, Riforma 1819, Nursery Fables 1821, Little Downy 1822, Il Fiore-Basket 1825, Pregiudizio rimproverato 1826, Il giovane Emigrante – 1826, Il Forget-Me-Not – 1827, Il keepsake Ghinee 1828, Emendamento 1828, Schizzi da Natura, 1830, Sketch Book di un giovane Naturalista 1831, Racconti della Natura 1831, La Donna Emigrante Guida- 1854, Lady Mary e la sua Infermiere 1856, Fiori canadesi 1868, Studi di vita vegetale in Canada 1885, Perle e Ciottoli 1894, Lettino e culla. Storie 1895 .
FILATELIA CANADA Anno 2003 (2019)
PARRA DEL RIEGO JUAN (Perù)
Nasce a Huancayo nel 1894 e muore a Montevideo nel 1925. Visse a Montevideo dal 1917 in poi e fece parte di un gruppo di giovani poeti uruguaiani di avanguardia, con i quali diede vita ad una trasformazione estetica iniziata in Europa negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale. Il movimento trovò nel ”futurismo marinettiano” di Parra la migliore espressione della letteratura uruguaiana.. Nei suoi poemi dedicati alla motocicletta, al giocatore di calcio ecc. cantò la città meccanizzata Tra le sue opere emergono Polirritmos (1922), Inno al cielo e al treno (1924), e Luce Bianca (1925).
FILATELIA PERU’ Anno 1995 (1029)
PARRA TERESA de la (Venezuela)
Nata a Parigi nel 1891. Morta a Madrid nel 1936. Di famiglia aristocratica, visse sempre all’estero. Fu autrice di due romanzi autobiografici Ifigenia diario di una signorina che si mise a scrivere perché si annoiava (1924) e Le memorie di mamma Bianca (1929). Il primo raffigura ipocrisie e meschinità dei ceti borghesi di Caracas. Il secondo evoca con delicato lirismo una infanzia felice.
FILATELIA VENEZUELA Anno 1998 (2153)
PARUN VESNA (Croazia)
Nata a Zlarin il 10 aprile 1922 . Morta a Stubicke Terme il 25 ottobre 2010. E' considerata è tra i più famosi poeti croati contemporanei. Ha pubblicato oltre 60 libri di poesia e prosa e messo in scena alcune opere drammatiche (Maria e il marinaio, Apsirt, Onkey Island, OLIT homo homini asinus , Scuola per barboni). Visse una infanzia difficile in quanto il padre, impiegato comunale, e la numerosa famiglia dovette trasferirsi più volte e vivere in condizioni precarie. Buona parte di tale periodo Parun lo trascorse a Spalato, Belgrado e Sebenicco. Ottima studentessa, si sentì attratta dall'insegnamento, frequentò la scuola a Sebenicco, poi si iscrisse alla Facoltà di Filosofia di Zagabria, e si laureò a Spalato nel 1940. Durante la guerra visse a Sesvete vicino a Zagabria, dove suo padre lavorava nel comune. Da lì, il fratello si arruolò nelle truppe partigiane e presto morì. Dopo la guerra, continuò i suoi studi presso la Facoltà di Filosofia . Nel frattempo lavorò presse la ferrovia Samac–Sarajevo. Colpita da febbre tifoidea dovette interrompere gli studi. Dal 1962 al 1967 visse in Bulgaria, dove si sposò per poi divorziare dopo qualche anno. Da allora ha vissuto per lo più a Zagabria e ha lavorato come scrittrice freelance. Morì il 25 Ottobre 2010 a Spa Stubicke all'età di 88 anni.. Per il suo lavoro poetico ha vinto numerosi premi importanti. Per una raccolta di Poesie (1948) le fu assegnato il «Nuts croata». Ha ricevuto nel 1955 il Premio della città di Zagabria, per il romanzo in versi per bambini "Puss Džingiskan Tracks Miki" ( 1968). Le fu assegnato Grigor Cavaliere(1972) ; il Premio Drago serbo Cultural Society a Novi Sad , e a Parigi nel 1970 ha ricevuto un diploma per la poesia. La sua opera L'alba e il vento (1947) per molti versi segna una tappa importante nello sviluppo della poesia croata. Le sue opere sono state tradotte in molte lingue.
FILATELIA CROAZIA Anno 2012
PASCOLI GIOVANNI (Italia)
Nacque a San Mauro di Romagna (Forlì) nel 1855 e morì nel 1912 a Bologna Fu il quarto di dieci figli. Il padre, Ruggero, era amministratore della tenuta “La Torre” dei principi di Torlonia, uomo probo, oppose resistenza al malandrinaggio e fu ucciso nel 1867 in un agguato mentre tornava a casa in un calesse trainato da una cavalla storna. Giovanni aveva allora dodici anni e si trovava nel Collegio Raffaello degli Scolopi, a Urbino. Qualche tempo dopo morì anche la madre, Caterina Vincenza Allocatelli, poi la sorella maggiore Margherita e due fratelli. Questa serie di sciagure provocò nel giovane una ribellione. Nel 1871 dovette abbandonare il collegio e si trasferì con i fratelli a Rimini. A Cesena, aiutato da una borsa di studio, conseguì la maturità e si iscrisse all’Università di Bologna alla facoltà di lettere dove ebbe come insegnante il Carducci. Qui conobbe Severino Ferrari col quale condivise numerose esperienze culturali. Nel 1874 perse il sussidio per aver preso parte ad una dimostrazione studentesca e non si poté iscrivere al terzo anno. Dopo la morte del fratello Giacomo, capo della famiglia, l’amicizia con Andrea Costa lo portò verso il socialismo e aderì all’Internazionale socialista. Per vari episodi si trovò implicato in attività sovversive; soprattutto per aver scritto Ode a Passanante (1878) che esaltava l’anarchico che aveva attentato alla vita di Re Umberto a Napoli. Fu messo in carcere dove rimase per quattro mesi. Liberato, abbandonò la politica attiva, riebbe il suo sussidio e poté laurearsi nel 1882. Lo stesso anno fu nominato professore al liceo Duni di Matera Vi rimase per due anni, poi passò a Massa dove poté riunirsi con le sorelle e quindi a Livorno dove rimase per sette anni. Nel 1895 coronò il sogno suo e della sorella Maria, trasferendosi a Castelvecchio di Barga dove aveva acquistato una casetta. Contemporaneamente ebbe inizio la sua carriera universitaria a Bologna, a Messina e a Pisa. Nel frattempo aveva cominciato a farsi notare con il suo poemetto Myricae e con poemi in latino. L’opera in versi latini Carmina, gli valse una medaglia d’oro in una gara di poesia latina tenutasi ad Amsterdam. Quando il Carducci lasciò la cattedra di letteratura italiana a Bologna, Pascoli gli subentrò. Intanto si intensificava la sua collaborazione con riviste letterarie dell’epoca “Convivio”, “Vita Nuova”. Nel 1908 ebbe le prime avvisaglie di un male inguaribile che doveva condurlo alla morte quattro anni dopo. I suoi ultimi interventi pubblici furono la prolusione Nel cinquantenario della patria (1911), il discorso Italia, tenutosi a Livorno e lodato da Benedetto Croce e quello tenuto a Barga in occasione della guerra di Libia La grande proletaria si è mossa. Morì nel 1912 per cancro all’addome e fu sepolto a Castelvecchio. Tra le sue opere vanno ricordate: Myricae (1891-92) sono liriche frammentarie che hanno per soggetto visioni campestri e ricordi familiari; Canti di Castelvecchio (1903), definiti da Pascoli le seconde Myricae, ma il loro carattere è più vasto e complesso; Poemi conviviali (1904); Inni e odi (1906); Nuovo poemetti (1909); Canzoni di Re Enzio (1909), Poemi Italici (1911), Poemi del risorgimento usciti postumi nel 1913. Numerose le prose raccolte prima in Miei pensieri di varia umanità (1903) e poi in Pensieri e discorsi (1907). Un posto particolare occupano nella produzione critica i tre volumi di studi danteschi Minerva oscura (1898), Sotto il velame (1900) e La mirabile visione (1902).
FILATELIA ITALIA Anno 1955 (792), 1962 (936/7), 2012, SAN MARINO Anno 2005 (2015/8)
PASOLINI PIER PAOLO (Italia)
Nato a Bologna il 5 marzo del 1922. Morto a Ostia nel 1975. Compiuti gli studi liceali, conclude quelli universitari discutendo una tesi su Giovanni Pascoli. Poeta, romanziere, autore di opere teatrali, critico letterario, saggista e polemista, Pisolini è una delle figure cruciali nella cultura nostrane del XX secolo. Collaboratore con Fellini con cui curò i dialoghi per il film “Le notti di Cabiria” e ancor più con Bolognini, Franco Rossi, Lizzani, debuttò nella regia del suo film “Accattone” (1961), in parte tratto dal suo romanzo Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959). I temi dei suoi romanzi tornano spesso nei suoi film come “Mamma Roma” (1962), “La ricotta” (1963), “Il Vangelo secondo Matteo” (1964). Pasolini, sia in campo letterario, sia in campo filmico, tocca vari argomenti passando alternativamente dalla cruda realtà a mondi più fiabeschi, a dimensioni oniriche, come avviene in “Uccellacci e uccellini” (1966), nel quale diede l’opportunità a Toto di uscire dai suoi soliti schemi comici; in “La terra vista dalla Luna” (1967), “Che cosa sono le nuvole” (1968), “Il Decameron” (1971), “I racconti di Canterbury “(1972), “Il fiore delle Mille e una notte” (1972). Altri argomenti legati a tematiche toccate nel mondo letterario e trasportati in film sono l’”Edipo re” (1967), “Teorema” (1966), “Porcile” (1969), “Medea” (1970). “Salò o Le 120 giornate di Sodoma” (1975) fu l’ultimo suo lavoro. Uscì dagli schermi dopo la sua tragica scomparsa nel 1975 a Ostia.
FILATELIA ITALIA Anno 1978 (2261)
PASOS JOAQUIN (Nicaragua)
Poeta, drammaturgo e saggista, nacque a Granada (Nicaragua), il 14 maggio 1914. Morì a Managua nel 1947. Cominciò assai giovane a scrivere poesie. Dal 1929, a soli 16 anni, entrò a far parte del Movimento Vanguard, schierandosi sotto la bandiera “Anti Parnaso”. Nel 1932 si laureò presso il Collegio Centroamerica. Collaborò a varie pubblicazioni d’avanguardia come “La Reacciòn” e la rivista umoristica “Los Lunes”, presso la quale ottenne larga popolarità. In diverse occasioni fu imprigionato per le sue idee e le sue satire contro Somoza. Nel 1939, insieme a Urtecho scrisse una commedia intitolata Sinfonia borghese. Morì a Managua a causa di problemi di salute causati da alcolismo, senza essere riuscito a raccogliere le sue poesie in un libro. La sua morte provocò un cambiamento nei testi nicaraguensi. Nell’anno della sua morte venne pubblicata una antologia dal titolo Breve suma. Qualche anno dopo Ernesto Cardenal realizzò una nuova antologia delle sue opere dal titolo Poemas de un joven. Le sue poesie sono state raggruppate secondo il piano disegnato da Joaquìn e cioè: Poesie di un giovane che non ha mai viaggiato (Poesie su paesi mai visitati), Poesie di un giovane che non ha mai amato (comprende anche poesie d’amore), Poesie di un uomo che non sa l’inglese (comprende le poesie scritte in lingua inglese una lingua da lui imparata senza l’aiuto di alcun maestro) e Mistero indiano. Il suo poema Canto de guerra de las cosas, viene considerato il più importante lavoro della sua produzione letteraria.
FILATELIA NICARAGUA Anno 2006
PASTERNAK BORIS LEONIDOVIC’ (Russia)
Nato a Mosca il 29 gennaio o 10 febbraio 1890. Morì a Peredelkino il 30 maggio 1960. Di famiglia ebraica, il padre era pittore, la madre pianista, ebbe presto familiarità con l’ambiente colto della Russia del suo tempo. Studiò musica, pittura e poi diritto in cui si laureò. Già nel 1907 aveva frequentato circoli culturali moscoviti e si era cimentato in campo poetico. L’esordio avvenne nel 1914 con i versi Un gemello tra le nuvole, i quali risentono del primo simbolismo russo. Seguì Oltre le barriere (1917). Risale a questi anni la sua movimentata amicizia con Majakowskij. Durante la rivoluzione di febbraio e poi quella di ottobre compose versi pubblicati nel 1922 col titolo Mia sorella la vita e successivamente Temi e variazioni del 1923. i quali gli assicurarono la fama. Di quegli anni furono pure gli esperimenti in prosa con Storia d’una controttava (1913), Il tratto di Apelle (1918) e Disamore (1918). Quando la famiglia emigrò nel 1921, Pasternak rimase accanto a Majakowskij, da cui si staccherà nel 1927. Dal 1924 al 1931 scrisse i poemi L’alta malattia, L’anno 1905, Il luogotenente Smidt e il romanzo in versi Spektorskij. All’inizio degli anni Trenta visse una crisi intellettuale e privata con il divorzio dalla prima moglie, il matrimonio con Zinaida Nejgaus, i viaggi in Georgia, la sua partecipazione alla vita politico-culturale. Scrisse una originale biografia Il salvacondotto (1931) sul contrasto tra poesia e politica e una raccolta di liriche intime Seconda nascita (1932). Al congresso degli scrittori russi del 1934 venne indicato come il massimo poeta sovietico vivente. Ma il poeta cominciò ad isolarsi in quanto prese coscienza delle purghe staliniste e finì per tacere. Sono anni in cui si dedicò a traduzioni di Goethe, Verlaine, Shelley, Shakespeare. Il suo nome ritornò durante la seconda guerra mondiale con i versi di Sui treni mattinali (1943) e di Vastità terrestre (1945). In questi anni la maggior fatica fu legata al romanzo Il dottor Zivago edito in Italia nel 1957. Per il romanzo, la cui pubblicazione non era stata autorizzata in URSS ed erano sorte polemiche e contestazioni, ebbe nel 1958 il Premio Nobel, cui dovette rinunciare a causa di una violenta campagna denigratoria. Negli ultimi anni, oltre all’Autobiografia, lavorò alla trilogia rimasta incompiuta La bellezza cieca (1969).
FILATELIA GRENADA GRENADINES Anno 1995 (1873), GUINEA 2009 (Mic.6559/62), MONACO Anno 2008 (2624), PALAU Anno 2001 (1704), RUSSIA Anno 1990 (5796), SVEZIA Anno 1990 (1624)
PATERNO PEDRO A. (Filippine)
Nato il 27 febbraio 1858. Morto l’11 marzo 1911. Poeta e romanziere, il suo intervento a favore degli spagnoli ha portato alla firma del Patto di Biak-na-Bato il 14 dicembre 1897, il cui resoconto è stato da lui pubblicato nel 1910. Tra le sue altre opere vi è il primo romanzo scritto da un nativo filippino, Ninay (1885), e la prima raccolta di poesie filippine in spagnolo, Sampaguitas y Otras Poesias varias, pubblicata a Madrid nel 1880. Pedro Paterno era uno dei 13 figli dei ricchi coniugi Don Maximo Paterno e Dona Carmen de Vera Ignacio. Terminò il Bacellierato in Arte nell’Ateneo de Manila e continuò gli studi presso l'Università di Salamanca. Qui frequentò corsi di Filosofia e Teologia, poi si trasferì presso l'Università Centrale di Madrid, dove laureò in diritto nel 1880. Dopo la sua mediazione tra spagnoli e filippini., continuò a servire il paese come primo ministro della Prima Repubblica delle Filippine a metà del 1899. Nella Guerra Filippino-Americana, dopo la firma del Trattato di Parigi nel 1898, fu tra i filippini più importanti che si sono uniti alla parte americana e sostenuto l'incorporazione delle Filippine negli Stati Uniti. Morì di colera il 26 aprile 1911. La sua opera letteraria non è stata apprezzata fino a qualche decennio dopo la sua morte.
FILATELIA FILIPPINE Anno 1973
PATERSON ANDREW BARTON detto Banjo. (Australia)
Nato nel 1864 e morto nel 1941. Molti Australiani considerano tuttora Andrew Barton "Banjo" Paterson come il loro poeta folk nazionale. Questa affermazione riflette la forza e le debolezze dei suoi versi, ma evidenzia in particolar modo la grande impresa che egli è riuscito a portare a termine nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo: l'aver dato voce ai sentimenti ed agli affetti più puri di un popolo sparso su di una superficie di oltre tre milioni e mezzo di chilometri quadri. La sua carriera letteraria iniziò con i suoi primi anni nella fattoria del padre, con la sua breve carriera come notaio, il suo rapporto con il “Bulletin”, la più prestigiosa rivista letteraria australiana, e l'amicizia sincera con il suo direttore Archibald, scopritore di talenti e consulente di "Banjo"; la partecipazione alla Guerra Boera e alla prima guerra mondiale, i viaggi all'estero e all'interno dell'Australia, le pubblicazioni in prosa e l'attività di direttore di alcuni dei giornali più autorevoli del paese, come l'”Evening News” e il “Sydney Mail Weekly”. Scrittore di ballate, evidenziò il mondo e la cultura del bush considerato come un ambiente in cui la vita dell’uomo è legata agli animali, cavalli in particolare, alle fattorie, all’ambiente agreste. Fu autore di poesie e racconti che apparvero inizialmente su riviste e che poi furono raccolti in collezioni e antologie: Clancy of the over-flow (1890) Sua è la ballata Waltzing Matilda considerata dagli australiani come un vero inno nazionale. (da Internet) L'uso di Paterson di appellarsi nella sua produzione letteraria ad una tradizione letteraria basata su semplici rime e su poemi narrativi adatti per il canto divenne subito popolare. Pubblicata nel dicembre 1889, l’opera"Clancy del Overflow" evidenzia il romanticismo di Paterson per la vita legata ai campi, ai boschi, alle brughiere. Pubblicata la prima volta nel 1890, la ballata "The Man from Snowy River" racconta la storia di cavalieri che inseguono un puledro pluripremiato rifugiatosi tra le montagne. Scritta poco prima che si formasse la Federazione Australiana, questa ballata rappresenta lo spirito e la figura archetipica per una nazione in cerca di forgiare un senso di sé: giovane, coraggiosa e pronto ad assumersi tutti i rischi. "Waltzing Matilda", è probabilmente la più famosa di tutti le ballate australiane. Paterson la nel scrisse nel 1895, quando viveva con alcuni amici nella stazione Dagworth, Queensland. "La Bicicletta di Mulga Bill" tocca invece una corda umoristica. Pubblicato sul Sydney Morning Herald nel 1896, è stato scritto quando nell’Australia del 19 ° secolo il ciclismo si trovava tra gli sports più preferiti.
FILATELIA AUSTRALIA Anno 1968 (383), 1991, 2014
Pathik Vijay Singh alias Bhop Gurjar Singh (India)
Nato nel 1882 a Gulawathi, distretto di Bulandshahar. Morto nel 1954. Il suo vero nome era Bhop Singh Gurjar ma dopo aver preso parte ad una cospirazione a Lahore nel 1915, lo cambiò in Vijay Singh Pathik. Il sacrificio di suo nonno combattente per la libertà nella lotta del 1857 nel distretto di Bulandshahar e le idee rivoluzionarie di suo padre lo colpirono in modo particolare. Nel 1857 prese parte attiva nell’ammutinamento dei Sepoy. Pathik fu uno dei primi rivoluzionari ad accendere la fiaccola libertà e molto prima del Mahatma Gandhi avviò il movimento di liberazione Satyagrah. Oltre alla sua fama di rivoluzionario ne acquistò un’altra nel campo della letteratura. Fu poeta, scrittore e giornalista. Era l’editore di 'Rajasthan Kesari', e 'Naveen Rajasthan'. Ha contribuito con i suoi scritti ai settimanali indiani "Rajasthan Sandesh", "Nav Sandesh" e "Tarun Rajasthan". Come scrittore ha prodotto Ajay Mere (un romanzo), Pathik Pramod (una raccolta di racconti), Ke Pathikji ke Jail Patra', 'Pathik ki Kavitaon Ka Sangraph', ecc Fu inoltre nominato Presidente del Congresso Provinciale della Rajputana e del Madhya Bharat .
FILATELIA INDIA Anno 1992 (1146)
PATKANIAN RAFAEL pseud. di Gamar Katiba (Armenia)
Nato a Nor-Nakicevan, colonia armena fondata nei pressi di Rostov sul Don, l’8 novembre 183l. Morì il 22 agosto 1892. Il padre e il nonno erano stati poeti per cui il giovane trovò in famiglia un ambiente ideale alla sua formazione letteraria. Frequentò l’Università di Dorpat e a Mosca fu introdotto nel circolo letterario “Aurora boreale” che pubblicava una nota rivista letteraria la quale aveva lo scopo di allacciare relazioni culturali con l’Armenia e l’Europa. Nel 1865 fondò la rivista “Il Nord” che ebbe vita effimera. Abbandonato il sentimentalismo iniziale, affondò le radici nella cultura popolare, interpretandone i sentimenti nazionalistici e patriottici. Nacque così Madre Arasse (1856) e i Canti della libertà, composti durante la guerra russo turca del 1877/78. Rievocò il passato eroico della sua patria nel poema La morte di Vardan Mamikonian, eroe nazionale armeno morto nel V secolo d.C. combattendo contro i persiani. Non ebbe scrupoli nello sferzare i suoi compatrioti con la satira in cui ne evidenziava i difetti. Le sue novelle Il mio vicino, La corte deserta e altre sono poco note perché scritte nel dialetto del Nakhicevan, sebbene esse siano un importante documento del folklore armeno. Alla sua morte fu riconosciuto come il padre della poesia armena orientale.
FILATELIA ARMENIA Anno 2006 (479)
PATROCINIO JOSÈ Carlos de (Brasile)
Nato a Campos Rio de Janeiro il 9 ottobre del 1853, ivi morì il 29 gennaio del 1905. All’età di tredici anni si trasferì con la famiglia a Rio. Studiò medicina all’università e seguì corsi di farmacia. Conseguito il diploma trovò lavoro presso la “Gazeta de Noticias” Nel 1891 riuscì ad acquistare il giornale la “Gazeta da Tarde”, sul quale diede inizio alla lotta per l’abolizionismo e contro la schiavitù. Dopo diverse peripezie che lo costrinsero a rinunciare al suo giornale, continuò la lotta scrivendo su “La città di Rio”, e sostenendo il programma che faceva capo ad un movimento contrario al Maresciallo FIoriano Peixoto. Nel 1892 venne arrestato e deportato a Cacul in Amazonia. Negli ultimi anni di vita trovò una diversa attività, occupandosi di trasporti aerei, attività che non gli portò alcuna ricchezza. Scrisse: Os Ferrões (1875), quindicinale satirico, di cui uscirono 10 numeri, in collaborazione con Dermeval Fonseca; Mota Coqueiro ou A pena de morte 1887, romanzo; Os retirantes, romanzo 1879; Manifesto da Confederação Abolicionista 1883; Pedro Espanhol, romanzo 1884; Conferência pubblica presso il Teatro Politeama, tenuta durante una riunione della Confederazione Abolicionista del 1885, 17 Maio.
FILATELIA BRASILE Anno 1953 (549)
Patursson Helena(Faerøer)
Nata il 7 agosto 1864 a Kirkjubour e ivi morta il 15 dicembre 1916. Figlia di un agricoltore trascorse l’infanzia con i suoi fratelli Sverre e Joannes, anch’essi noti nel campo della letteratura. Inizialmente ricevette lezioni private poi si recò a Copenyhagen dove studiò anche musica (pianoforte). Sin da giovane fu, con fratelli, attivista del movimento nazionalista delle Faerøer, rivolgendo la sua attività al mondo femminile. Nel 1889 scrisse un lavoro teatrale Veourfost, di cui sono rimasti solo alcuni frammenti. Trattava il tema dell’emancipazione femminile e del ruolo della donna nel risveglio nazionalistico. Con i fratelli scrisse Foringatioindi e Fuglaframi opere di carattere politico. Nel 1896 organizzò a Copenhagen un sindacato femminile. Tornata nella sua isola, Helena fondò una rivista “Oyggiarnar” (Isole), la prima a carattere femminile, nella quale oltre all’attivismo per la diffusione delle sue idee, inserì anche una rubrica per la ricerca di lavoro e si occupò della descrizione dei lavori femminili e di argomenti particolarmente destinati alle donne. Nel 1909 uscì una raccolta dei suoi articoli che comprendeva anche ricette culinarie Fyri hvørt hus Matreglur (Pasti per ogni casa) e nel 1912 uscì Fríðka un búgvið (Casa della bellezza). La rivista cessò nel 1908 per mancanza di fondi. Susanna Helena Patursson fu una pioniera dell’emancipazione femminile e le sue idee furono riprese nel 1952, quando fu fondato il Kvinnufelagið (Unione delle donne).
FILATELIA FAERØER Anno 2008 (638)
PAULHAN JEAN (Francia)
Nato a Nimes nel 1884. Morto a Boissise–Le-Bertrand nel 1968. Figlio dello psicologo, Frederic, partecipò alla prima guerra mondiale e ne testimoniò con originalità le esperienze nel romanzo Il guerriero diligente (1915). Segretario della “Nouvelle Revue Francaise” accanto a Jacques Riviére, ne diventò direttore dal 1925 al 1940 e, dopo la parentesi bellica durante la quale fu tra i fondatori della rivista clandestina “Le Lettere francesi”, ancora dal 1953 esercitando sulla letteratura contemporanea uno straordinario influsso. Dopo una serie di opere narrative, apparvero i saggi: I fiori di Tarbes (1941), Chiave della poesia (1944), Le cause celebri (1950), La prova per mezzo dell’etimologia (1953), Elogio dell’arte informale (1962). (da Enc. Rizzoli-Larousse)
FILATELIA FRANCIA Anno 1984 (2344).
PAUSTOVSKIJ KONSTANTIN GEORGEVIC (Russia)
Nato a Mosca nel 1892. Morì nel 1968. Trascorse l’infanzia a Kiev e viaggiò moltissimo. Affrontò i più disparati mestieri prima di iniziare la carriera letteraria. Negli Anni Venti si legò ad un gruppo di poeti e scrittori della “Scuola meridionale” e nel periodo del disgelo s’impegnò a fondo nell’opera di liberalizzazione della vita culturale sovietica. Attratto da Poe e da Stevenson e col gussto dell’esotismo scrisse Romantici (1923), Le nubi scintillanti (1928), e numerosi racconti. In Kara-Bugaz (1932) e Colchide (1934) esaltò i pionieri dell’industrializzazione. Molti suoi romanzi storici ebbere successo: Il destino di Charles Lonceville (1933), Una storia settentrionale (1938). Dal 1946 al 1962 lavorò alla sua opera più importante Cronaca di una vita che rievoca cinquant’anni di vita russa. La sua opera è stata tra le più amate nell’Unione sovietica.
FILATELIA RUSSIA Anno 1992 Annullo speciale busta
Pavanar Devaneya Gnanamuthu (India)
Nato a Sankaranayinar Koil, Tamil Nadu, India il 7 febbraio del 1902. Morto il 15 gennaio del 1981 a Maturai, Tamil. Educato nella CMJ High School, Palayankottai, (1916-1918) e diplomatosi insegnante all’Università di Madras, si sposò nel 1930 ed ebbe quattro figli. Lavorò come insegnante a Tamil in diverse Scuole superiori (1922-1944). Durante questo periodo, studiò come autodidatta filologia e linguistica comparativa. Fu professore a Tamil nel Collegio Comunale dal 1944 al 1956. Dal 1956-1961, fu Reader Dravidian in Filologia all’Università di Annamalai, membro per lo sviluppo e la ricerca del Tamil, una istituzione voluta dal governo Nehru nel 1959. Dal 1974, fu direttore del progetto etimologico Tamil e agì in qualità di presidente della Lega internazionale Tamil, Tamilnadu. Scrisse oltre 35 libri. Nel 1966, nella sua opera La prima lingua classica del mondo egli fece alcune affermazioni straordinarie. Sostenne che la lingua tamil è la "più naturale" ed è anche una proto-lingua del mondo, essendo la più antica, a partire dalla quale tutte le altre principali lingue del mondo sono derivate. Egli riteneva che la sua letteratura, più tardi chiamato Sangam letteratura, risale al 200 a.C. e su tale presupposto, convinto fautore della “purezza del movimento Tamil”, avviò il Progetto per un Dizionario etimologico il cui scopo era quello di evidenziare le radici delle parole Tamil , le varie connessioni e le loro ramificazioni. Devaneya Pavanar compose molti brani musicali (Isaik kalambakam); degne di nota le sue poesie, raccolte nel volume Venpa. Nel 1979 gli fu conferito dal Governo il titolo di Senthamiḻ Selvar.
FILATELIA INDIA Anno 2006 (1894)
PAVESE CESARE (Italia)
Nasce il 9 settembre del 1908 a Santo Stefano Belbo, (Cuneo) e muore a Torino il 27 agosto del 1950. Il padre Eugenio era cancelliere presso il Palazzo di Giustizia di Torino dove risiedeva con la moglie Consolina Mesturini, figlia di commercianti benestanti.Malgrado l'agiatezza economica la prima fanciullezza non fu felice a causa della morte di una sorella e due fratelli. A sei anni perse il padre e la madre si occupò della sua educazione usando un rigoroso metodo educativo che contribuì a rendere il figlio introverso e instabile. Trasferitosi con la madre a Torino, compì gli studi elementari, frequentò le medie in un istituto diretto da gesuiti e in seguito si iscirsse alla scuola pubblica di Cavour dove seguì gli studi ginnasiali, appassionandosi alla letteratura. Nel 1923 passò al liceo D’Azeglio e iniziò a comporre i suoi primi versi. Nel 1926 si iscrisse all'Università di Torino alla Facoltà di lettere, continuò a scrivere, a studiare con grande fervore l'inglese e ad appassionarsi alla letteratura americana. Nel 1930, morta la madre, rimase ad abitare nella casa materna con la sorella Maria, e iniziò l'attività di traduttore in modo sistematico alternandola all'insegnamento della lingua inglese. Intanto compose un ciclo di racconti e poesie dal titolo Ciau Masino, rimasto a lungo inedito. Uscirà nel 1968 nel volume dei Racconti. Nel 1932, per poter insegnare nelle scuole pubbliche si iscrisse al Partito Comunista e nel 1934 iniziò la sua collaborazione con Einaudi, dirigendo per un anno la rivista “Cultura”e pubblicando sulla rivista “Solaria” le sue poesie apprezzate da Elio Vittorini. Nel 1935, a seguito di una perquisizione in casa sue e al ritrovamento di lettere compromettenti, venne arrestato, processato e condannato a tre anni di confino a Brancaleone Calabro. A seguito di condono scontò solo un anno. Verso la fine del '36, terminato l'anno di confino, ritornò a Torino dove, per guadagnarsi da vivere, riprese il lavoro di traduttore. Nel frattempo incominciò a scrivere i racconti che verranno pubblicati postumi, dapprima nella raccolta Notte di festa e in seguito nel volume de I racconti. Fra il 27 novembre del 1936 e il 16 aprile del 1939 completa la stesura del suo primo romanzo breve, tratto dall'esperienza del confino intitolato Il carcere. Ad esso segue Paesi tuoi, pubblicato nel 1941 . Durante il periodo bellico, dispensato dal servizio militare per asma cronica, si trasferì per lavoro con l’editrice Einaudi a Roma. Al suo ritorno a Torino non trovò più gli amici, in buona parte confluiti nell’organizzazione delle prime bande partigiane.. Nel 1944, dopo l'8 settembre, Torino venne occupata dai tedeschi e la casa editrice commissariata dalla Repubblica Sociale Italiana.Pavese si rifugiò a Serralunga di Crea, un piccolo paese del Monferrato, dove, per sfuggire ad una retata da parte dei repubblichini e dei tedeschi, chiese ospitalità presso il Collegio Convitto dei padri Somaschi.Terminata la guerra si iscrisse al Partito comunista e collaborò al quotidiano “L’Unità”.Verso la fine del 1945, Pavese dovette nuovamente lasciare Torino per recarsi a Roma con l'incarico di potenziare la sede romana della Einaudi. Il periodo romano, che durò fino alla seconda metà del 1946, fu considerato dallo scrittore tempo d'esilio perché staccarsi dall'ambiente torinese, dagli amici e soprattutto dalla nuova attività politica, lo fece ricadere nella malinconia. Tra il settembre del 1947 e il febbraio del 1948, contemporaneamente a Il compagno , scrisse La casa in collina che esce l'anno successivo insieme a Il carcere nel volume Prima che il gallo canti, un’opera palesemente autobiografica " Seguiranno, tra il giugno e l'ottobre del '48 Il diavolo sulle colline . Nell'estate del '48 ottenne il Premio Salento e nel 1950 ricette il Premio Strega per "La bella estate. Una delusione amorosa per la fine del rapporto sentimentale con l'attrice americana Constance Dowling - cui dedicò gli ultimi versi di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- e il disagio esistenziale, lo condussero al suicidio il 27 agosto del 1950. OPERE: Tra le raccolte poetiche e i romanzi sono da ricordare: Lavorare stanca (poesie), 1943 Notte di festa (racconti), 1953 (Paesi tuoi. La bella estate, 1949 (nel volume anche Il diavolo sulle colline e Tra donne sole). La spiaggia, Feria d'agosto, 1946. Racconti 1960. Dialoghi con Leucò, 1947. Il compagno, 1947. La casa in collina, 1949 . Il diavolo sulle colline, 1949 Tra donne sole, 1949 La luna e i falò, 1950. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, (10 poesie), 1962.
FILATELIA ITALIA Anno 2008, SAN MARINO Anno 2008 Pavlenko Pyotr Andreevich(Russia)Nato a Pietroburgo nel 1899. Morto nel 1951.
Figlio di un impiegato, iniziò a studiare presso la Bakinsky Tekhnicum e si
laureò 1920. Nello stesso anno, aderì al partito bolscevico e sotto l'Armata
Rossa servì come impiegato daziale nella città del petrolio di Baku. Dopo la
Guerra Civile fece parte di una commissione che lo portò in Turchia, Siria,
Grecia, Italia e Francia tra il 1924 e il 1927. Si occupò anche di sceneggiature a fianco di ottimi registi tra cui Sergei Eisenstein per «Aleksandr Nevsky» (1938) e nel 1940 per «Yakov Sverdlov», sulla vita e l'opera del famoso bolscevico. Nel 1942 sceneggiò il film «Slavnii Malii», una eroica commedia musicale. Nel 1952 collaborò al film di guerra «La caduta di Berlino». L’ultima sceneggiatura è stata composta per il film «Il Compositore Glinka» (1952).Oltre alla sua attività di sceneggiatore lavorò anche come giornalista. Fu corrispondente di guerra sovietico durante la guerra-finlandese del 1939 e 1940 e di nuovo durante la Seconda guerra mondiale, collaborando con la «Pravda» e «Krasnaya Zvezda». Tra il 1942 e il 1943 svolse l’attività di presidente della Commissione Difesa dell'Unione degli scrittori.
Numerose le sue storie di guerra e schizzi apparsi nei libri Sentiero dei
Bravery (1942) e Vendicatori. Il romanzo breve Steppe fu pubblicato nel 1949. Pyotor Pavlenko vinse quattro Premi Stalin negli anni 941, 1947, 1948 e 1950.
FILATELIA CECOSLOVACCHIA Anno 1951, URSS 1988 Busta postale.
Pavlovich Tedesco Yury (Russia)
Nato nel 1910. Morto nel 1967. Yury Pavlovich è stato un prolifico scrittore, drammaturgo e sceneggiatore. Egli è più conosciuto all'estero per le sue storie Lapshin (1937) e Aleksei Zhmakin (Alessio il gangster, 1938), entrambi ambientati nell’ambito della OGPU (Amministrazione politica unificata dello Stato) e sui suoi agenti incaricati di rintracciare i criminali. Nel 1947, gli fu assegnato il Premio Stalin per la sceneggiatura del film per “Pirogov”, diretto da Grigorij Kozintsev.
RUSSIA Anno 2006, URSS Anno 1989. buste postali
PAVLOVSKY PAVEL ISAAKOVICH(Russia)Nato nel 1922Commediografo russo.
FILATELIA Russia, Anno 2009, Busta postale.
Pawlikowska-Jasnorzewska MARIA (Polonia)
Nacque a Cracovia il 24 novembre del 1891. Morì a Manchester il 9 luglio del 1945. Nata in una famiglia di artisti, Maria, figlia del pittore W Kossak, crebbe tra pittori, scrittori e intellettuali. Suo nonno, Juliusz , e padre Wojciech , furono considerati ottimi pittori e famosi per i loro dipinti di argomento storico. La sua sorella minore, Magdalena Samozwaniec, si affermò come scrittrice. Maria (conosceva ottimamente il francese, l’inglese e il tedesco) fu definita dalla critica polacca come la “Saffo e la Regina della poesia lirica” del periodo tra le due guerre. Durante la sua vita contrasse tre matrimoni. Fu solo durante il secondo matrimonio con Pawlikowski (si era separata dal primo marito Ladislao Bzowski ) che i suoi interessi letterari prevalsero, L’appassionato rapporto basato su interessi condivisi e il reciproco amore fu per lei fonte inesauribile della sua ispirazione poetica. Dopo il secondo divorzio, Maria divenne attiva nella comunità dai poeti di cui facevano parte Julian Tuwim, Jan Lechoń, Kazimierz Wieżyński, e scrittori di fama come Jarosław Iwaszkiewicz, Irena Krzywicka, Kazimiera Iłłakowicz e Tadeusz Boy-Żeleński. Nel periodo tra le due guerre pubblicò dodici volumi di poesie e si affermò come uno dei più innovativi poeti dell'epoca. Maria non fu solo autrice di poesie ma si dedicò anche al teatro. Iniziò la carriera di drammaturgo nel 1924, con una farsa, Archibald l'autista, rappresentato a Varsavia. Nel 1939 aveva già scritto quindici opere, toccando argomenti tabù tra cui l’aborto, i rapporti extraconiugali, l’incesto, tutti tabù che suscitarono scandalo. I critici l’accostarono a Molière, Marivaux, Oscar Wilde, George Bernard Shaw, e Witkacy. Nel 1939, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, seguì terzo marito, Stefan Jasnorzewski, in Inghilterra., dove le fu diagnosticato un cancro. Nel 1944, rimase semi-paralizzata e il 9 luglio 1945 morì a Manchester, assistita dal marito. Tra le sue numerose opere sono da ricordare: Mandorle azzurre (1922), Baci (1926), Il ventaglio (1927), Seta cruda (1932), La ciurma addormentata (1935), La rosa e i boschi in fiamme (1941), La colomba del sacrificio (1945), . Tra le opere teatrali: L’amante di Sibilla Tompson (1926), Le formiche (1936), Ladri di guerra (1943). “Maestra della miniatura e del minuzioso dettaglio naturalistico, si allontanò dall’ambito e dal gusto della “Giocane Polonia” adottando una linea di deciso distacco intellettuale e di ironia”.
FILATELIA POLONIA Anno 1983 (2670)
PAYRÓ ROBERTO (Argentina)
Nato a Mercedes, Buenos Ayres nel 1867, morto a Buenos Ayres nel 1928. Studiò nel collegio di San Giuseppe a Buenos Ayres e assai precocemente, a 15 anni, si diede al giornalismo, al quale rimase fedele per tutta la vita. Trascorse l’adolescenza a Lomas de Zamora dove tuttora è ancora la sua biblioteca. Passò poi a Bahia Blanca dove fondò il giornale “La Tribuna” che fu per lui causa di qualche persecuzione per il suo spirito avanzato e le idee battagliere. Durante la prima guerra mondiale per il giornale “Naciòn” fu corrispondente di guerra dal Belgio, dove venne imprigionato fino alla fine della guerra. Tornato in patria nel 1923 si diede alla vita politica, militando nel socialismo, di cui fu anche fondatore del partito. La sua attività politica e giornalistica non gli impedì di dedicarsi alla letteratura. Nel 1906 pubblicò Il matrimonio di Laucha che gli diede la fama. In seguitò Iniziò la carriera letteraria a vent’anni con Novelle e fantasia. Pubblicò Violini e botti (1908), Pago Chico (1908) racconti delle campagne argentine; Le divertenti avventure del nipote di Juan Moreira (1910), il suo capolavoro in cui racconta le avventure di un arrivista, usando talvolta un umorismo crudele e penetrante. E ancora Il falso Inca, Gli Italiani in Argentina, Nuovi racconti di Pago Chico (postumi1929), Il tesoro del re Bianco (postumo1934). Nel 1925 scrisse un romanzo storico Il capitano Vergara sulla conquista del Rio de la Plata. Scrisse anche commedie di tipo gaucesco come La canzone tragica del 1902.
FILATELIA ARGENTINA Anno 1965 (712)
PAZ OCTAVIO (Messico)
Nato nel 1914 a Città del Messico e ivi morto nel 1998. Discendente da una famiglia di letterati, in particolare il nonno, entrò giovane in contatto con la grande letteratura attraverso la fornita biblioteca del nonno. In seguito, come il nonno e il padre, fu un eccellente politico, scrittore e giornalista. Iniziò precocemente a scrivere assieme ad altri intellettuali progressisti seguaci di Emiliano Zapata. Nel 1937, si recò a Valencia, Spagna, per partecipare al Secondo Congresso Internazionale di scrittori anti-fascisti. Dopo il suo ritorno in Messico nel 1938, divenne uno dei fondatori della rivista, “Taller” una rivista che segnò la nascita di una nuova generazione di scrittori messicani, nonché una nuova sensibilità letteraria. Nel 1943, si recò negli Stati Uniti e due anni dopo, entrò nel servizio diplomatico messicano. Fu inviato in Francia, dove scrisse il suo fondamentale studio Il Labirinto della solitudine, e partecipò attivamente (insieme ad André Breton e Benjamin Peret) a varie attività e pubblicazioni organizzate dai surrealisti. Nel 1962, Paz fu nominato ambasciatore del Messico in India: un momento importante nella sua vita di poeta, come testimoniato in vari libri scritti durante il suo soggiorno indiano, soprattutto, Il grammatico Monkey e Il pendio orientale. Nel 1968, tuttavia, rassegnò le dimissioni dal servizio diplomatico per protesta contro lo spargimento di sangue nelle manifestazioni studentesche di Tlatelolco durante le Olimpiadi in Messico. Da allora Paz continuò il suo lavoro di redattore e editore, dopo aver fondato due importanti riviste dedicate alle arti e della politica: Plural (1971-1976) e Vuelta. Nel 1980 fu nominato professore onorario presso la Harvard. L’anno dopo ricevette il premio Cervantes, il più importante premio per la lingua spagnola nel mondo, e il prestigioso premio americano Neustadt nel 1982. Nel 1990 ha ottenuto il Premio Nobel per la letteratura. Scrisse raccolte di poesie Luna silvestre (1933), Radici dell’uomo (1937), Libertà sulla parola (1939-48). I saggi Il labirinto della solitudine (1950), L’arco e la lira (1957), Pietra di sole (1957), Salamandra (1962), Fuoco di ogni giorno (1976), Albero dentro (1987). Scrisse la monografia Suor Juana Ines de la Cruz o le insidie della fede. Fra le ultime opere La duplice fiamma, Amore ed erotismo (1993), Visioni dell’India (1995).
FILATELIA MALDIVE Anno 2001 (BF. 480), MESSICO Anno 2010
Pchilka Olena (Ucraina)
Nata nel 1849. Morta nel 1930. Olha Drahomanova-Kosach, meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di Olena Pchilka, moglie di Piotr Kosach e madre di Leysa Ujkrainka, fu editrice, produttrice letteraria ed etnografa. È forse la poetessa ucraina più nota. Raccolse e pubblicò canzoni, usi e costumi della sua terra che in seguito pubblicò in volumi. Fu molto attiva nel movimento femminista. Sia nelle opere, sia nella vita fu decisamente antisemita, tanto da attirarsi la critica dei suoi contemporanei come Chicalenko, Yevfremov, Vynnychenko e altri intellettuali. Tradusse in lingua ucraina opere famose, tra cui quelle di Nikolai Gogol, Adam Mickiewicz, Aleksandr Pushkin e altri.
FILATELIA UCRAINA Anno 1999 Annullo speciale, 1999 Busta postale.
Pearse Padraig Henry (Irlanda)
Nato il 10 novembre 1879. Morto il 3 maggio 1916. Il suo nome, spesso inglesizzato in Patrick, sebbene fosse Pádraic Anraí Mac Piarais, fu un letterato, un poeta irlandese e il fondatore degli Irish Volunteers, un esercito di volontari nazionalisti che prese il controllo di campagne irlandesi nel secondo decennio dello scorso secolo. Tra gli ufficiali di questo gruppo era presente anche Eamon de Valera, futuro primo presidente dell'Eire. Coinvolto nell’insurrezione di Pasqua ("Easter Rising") del 1916, Pearse proclamò la nascita di una Repubblica Irlandese, che fu stroncata dall'esercito britannico in meno di tre giorni. Il 3 maggio 1916 fu fucilato dagli inglesi. La sua uccisione, insieme a quelle di altri esponenti politici irlandesi, portò la popolazione ad appoggiare la rivoluzione e il partito politico nazionalista Sinn Feim dando origine alla guerra anglo-irlandese (1919). Pearse ha scritto racconti e poesie sia in irlandese sia in inglese, tra cui il famoso poema inglese Il Viandante. Scrisse anche in lingua inglese alcune opere allegoriche tra cui Il re, Master, La cantante. I suoi racconti in irlandese comprendono Na Nean Eoghainín (Eoineen degli uccelli), Íosagán, Na Bóithre (La strada) e Na Chaointe Bhean (Il lamento di una donna). Componimenti che furono tradotti in inglese da Joseph Campbell nel 1917. La maggior parte delle sue idee in materia di istruzione è contenuta nel suo famoso saggio La macchina Murder. Fu autore di numerosi saggi sulla politica e il linguaggio, in particolare The Coming Revolution e Ghosts. Pearse è strettamente associato con la canzone Oro Sé fare Bheatha Bhaile , per cui ha composto testi aggiuntivi. (da Internet)
FILATELIA IRLANDA Anno 1966 (179), 1979 (411)
PEDERNEIRAS RAUL (Brasile)
Nato nel 1874. Morto nel 1953. Fu giornalista, scrittore e caricaturista in attività in Brasile nella prima metà del XX secolo. Svolse la sua attivi9tà quale professore nella Facoltà di Diritto presso la Scuola Nazionale di Belle Arti.
FILATELIA BRASILE Anno 1974 (1115)
PEDRO DA COSTA ANTÓNIO (Portogallo)
Nato a Praia,Capo Verde il 9 dicembre del 1909. Morto a Moledo di Minho, Viana do Casteolo il 17 agosto del 1966. Scrittore e artista portoghese , figura di rilievo del movimento surrealista portoghese, pittore e uomo di teatro, organizzò esposizioni d'arte e creò teatri sperimentali a Porto e a Lisbona, dove fu attivo anche come regista. La sua produzione letteraria comprende libri di poesia (Ledo encanto, 1927; Máquina de vidro, 1931; Casa de campo, 1938; Protopoema da Serra d'Arga, 1948), romanzi (Apenas uma narrativa, 1942) e testi teatrali (raccolti in Teatro completo, post., 1981). Si trasferì in Portogallo per quattro anni. Ha frequentato il Liceo Pedro Nunes a Lisbona prima di passare al Nuno Alvares Institute di La Guardia. Ha frequentato l’ Università di Lisbona , dopo aver frequentato la Facoltà di legge e quella di Lettere, senza finire tutti i corsi. Ha vissuto a Parigi tra il 1934 e il 1935 dove studiò presso l'Istituto d'Arte e Archeologia della Sorbona e dove firmò il Manifesto Dimensionista . Tra il 1932 e il 1945 si occupò e organizzò mostre. Nel 1942 scrisse Solo un racconto , romanzo surrealista. Nello stesso anno creò la rivista Variant . Tra il 1944 e il 1945 visse e lavorò a Londra presso la British Broadcasting Corporation (BBC), essendo stato parte del gruppo surrealista a Londra. Fortemente legato al teatro, è stato direttore del Teatro Apollo ( Lisbona) nel 1949 e regista, costumista e direttore del Teatro Experimental do Porto tra il 1953 e il 1961 . Tra il 1944 e il 1945 , fu un critico d'arte e cronista della BBC a Londra . Ha vissuto gli ultimi anni in Moledo. Molto del suo lavoro di pittore è andato perso nel 1944, quando si sv iluppò un incendio nel suo studio dove aveva vissuto il suo amico Antonio Dacosta. Opere: 1926 I miei 7 peccati capitali, 1927 Ledo Appartamenti, 1928 Canzoni di distanza , 1928 Lentamente, 1929 - Diari , 1932- La città, 1936 Canti e altre poesie (1927 – 1935), 1938 Undici testi di lode e di serie, 1938 - Casa, 1949 Protopoema, 1931 Bozzetto per una revisione di valori, 1939 Grandezza e le virtù di Arte Moderna, 1942 Solo una narrazione, 1948 Introduzione alla storia dell'arte: genesi e caratteristiche del fenomeno estetico, 1950 L'Editore teatro e la sua verità • 1952 Martirio di finzione, 1962- Piccolo trattato di scenario, 1981- Teatro. Lasciò disegni, sculture e ceramiche. ( Da Internet Wikipedia)
FILATELIA PORTOGALLO Anno 2009
PEGUY CHARLES (Francia)
Nato a Orleans (Loiret) il 7 gennaio 1873, morì in guerra, durante la battaglia della Marna, a Villeroi, Seine et Marne, il 5 settembre 1914. Appartenne ad una famiglia di contadini e di vignaioli. Mortogli il padre pochi mesi dopo la sua nascita, fu allevato dalla madre che campava poveramente impagliando sedie. Notato dai suoi insegnanti della scuola comunale, ottenne una borsa di studio al liceo di Orleans. Nel 1891 andò a Parigi per il concorso di ammissione alla Scuola normale superiore e dopo un primo insuccesso fu ammesso nell’ottobre del 1893 e inviato alla Sainte-Barbe. Qui incontrò i suoi primi amici ‘di letteratura’ e, già lontano dalla fede, si entusiasmò per il socialismo. Nel 1894 si allontanò definitivamente dalla Scuola normale senza aver conseguito il diploma. Rientrato a Orleans vi fondò un gruppo di studi socialisti e diede alle stampe la sua opera Giovanna d’Arco (1897). Di spirito dreyfusiano e socialista Peguy era ossessionato dal sogno di una società armoniosa dove nessuno sforzo umano doveva andare perduto. La politica lo delude e lo rivolta perché in essa vede solo corruzione. Polemizza contro alcuni dei suoi vecchi amici, contro la Sorbona che accusa di essere una cittadella di un intellettualismo disumano e inaridito La sua opera di prosatore al I e IV tomo delle sua Opera completa manifesta una acredine e una parzialità aggressive, ma è allo stesso tempo notevole per la ricchezza, per nuove vedute, in particolar modo nei suoi saggi critici dagli strani titoli: Victor Marie conte Hugo (1911), Nota congiunta su Cartesio e Bergson (1914). Nel maggio del 1898, assieme alla moglie (sorella di uno dei suoi compagni di fede socialista) aprì nel Quartiere Latino una libreria socialista, trasformatasi in seguito, per difficoltà finanziarie, in una società anonima di cui fu gerente stipendiato. L’affare Dreyfus lo mise in collisione con i suoi amici di fede socialista. Peguy cominciò a criticare il partito accusandolo di prostituire le ragioni ideali alle combinazioni parlamentari e la sua accusa si estende anche contro il ‘partito intellettuale’ che dettava legge dalla ‘nuova Sorbona. Si stava profilando un allontanamento dal socialismo e un riavvicinamento al cattolicesimo. Peguy riapprodò alla fede nel 1908 ma si fermò solo e alle soglie della Chiesa. Il suo era uno strano cattolicesimo, una religione senza sacramenti, senza vincoli dogmatici, tuttavia umile e sincera. Nel 1910 riprende la Giovanna d’Arco del 1897 e la riscrive sotto il titolo Mistero della carità di Giovanna d’Arco. Ad essa segue Il portico del mistero della seconda virtù (1911), Gli arazzi di Santa Genoveffa e di Giovanna d’Arco (1912), La tappezzeria di Notre Dame (1913), Eva (1913). Si reca in qualità di pellegrino a Chartres; è devoto alla Vergine, ai Santi e alle Sante Genoveffa, Giovanna d’Arco unendo il culto che aveva per loro a quello per la Francia. Mobilitato dall’esercito all’inizio del conflitto 1914/18, cadde nel settembre del 1914, difendendo la terra dell’Ile-de-France cha aveva percorso da pellegrino. Peguy morì come aveva immaginato e cantato in uno dei suo migliori poemi Prière pour nous autres charnels. L’opera poetica di Peguy fiorì al margine delle battaglie politiche e intellettuali, Ne sono testimonianza le opere Situazioni (1906-07), Un nuovo teologo (1911), Il denaro (1913), Clio uscita postuma nel 1917. Di lui i critici Des Granges e Boudout scrivono: “Anima complessa sotto una apparenza semplice… e incoerente, ma di un calore incomparabile… più per la sua personalità che per le sue opere diseguali e non concluse, ha lasciato un messaggio destinato ad ingrandirsi nel tempo. Le disgrazie del 1940-44 hanno dato slancio alla gioventù contemporanea. Il suo destino, troncato a quarant’anni lascerà sempre sognare sul ruolo che avrebbe potuto avere… questo apostolo cui si deve imparzialmente riconoscere una delle forze spirituali più autentiche che la Francia abbia prodotto”.
FILATELIA FRANCIA Anno 1950 (865), MONACO Anno 1973 (925)
Pekić Borislav(Serbia)Nato a Podgorica, Montenegro-Jugoslavia il 4 febbraio del 1930. Morto a Londra il 2 luglio del 1992.Nacque in una famiglia montenegrina agiata e trascorse l'infanzia e l'adolescenza in diverse località del Montenegro e della Serbia. Nel 1945 è a Belgrado ottenne il diploma di maturità al Terzo Liceo maschile. All'età di diciotto anni fu accusato di far parte dell'associazione clandestina anti-comunista "Gioventù Democratica Jugoslava" e condannato a quindici anni di prigione ma fu graziato nel 1953. All'uscita dal carcere iniziò gli studi di psicologia sperimentale presso la facoltà di filosofia dell'Università di Belgrado, senza però mai completarli. Nel 1958 sposò Ljiljana Glišić, nipote di Milan Stojadinović, Primo Ministro di Jugoslavia dal 1935 al 1939. Nel 1958, Pekić scrisse la prima di più di venti sceneggiature originali per le maggiori case di produzione cinematografica jugoslave. Nel 1961, Dan četrnaesti ("Il quattordicesimo giorno") rappresenta la Jugoslavia al Festival di Cannes. Nel frattempo, lavora a diversi romanzi, il primo dei quali, Vreme čuda (Il tempo dei miracoli), viene pubblicato nel 1965 ottenendo un certo successo di critica e pubblico. Si dovrà attendere il 1976 per la prima traduzione in inglese, e solo nel 1986 usciranno le edizioni francese e polacca. La prima traduzione italiana è del 2004. Il romanzo annuncia già alcune caratteristiche distintive dell'opera di Pekić: un netto anti-dogmatismo e un fondamentale scetticismo nei confronti dell'idea di progresso dell'umanità nel corso della storia.Negli anni 1968-1969 è tra gli editori del popolare periodico letterario "Književne Novine". Il secondo romanzo, Hodočašće Arsenija Njegovana ("Il pellegrinaggio di Arsenij Njegovan"), nel quale trovano eco le manifestazioni studentesche del '68 in Jugoslavia, è pubblicato nel 1970 e vince il premio letterario "NIN" l'anno seguente.Pekić si occupò attivamente di cinema e fu uno dei migliori sceneggiatori serbi contemporanei. Scrisse regolarmente drammi radiofonici per le emittenti tedesche Westdeutscher Rundfunk, di Colonia e Süddeutscher Rundfunk di Stoccarda. Dei 27 drammi scritti e rappresentati in Jugoslavia, alcuni sono inclusi nell'antologia Odabrana dela ("Opere scelte") pubblicata nel 1984. Tra i più celebri è Korešpondencija (Corrispondenza, 1979), tratto dal quarto volume di Zlatno runo, che ha 280 rappresentazioni in 23 anni al teatro Atelje 212 in Belgrado. Opere: Uspenje i sunovrat Ikara Gubelkijana (L'ascesa e la caduta di Icaro Gubelkian, 1975), Kako upokojiti Vampira (Come placare il vampiro, 1977), Odbrana i poslednji dani (La difesa e gli ultimi giorni, 1977). Nel 1978, dopo più di dieci anni di studi e ricerche, appare il primo volume di Zlatno runo ("Il vello d'oro"), il cui ultimo volume apparirà solo nel 1986. Altre opere: Hodočašće Arsenija Njegovana (Il pellegrinaggio di Arsenij Njegovan, 1970), Odbrana i poslednij dani (1975), Zlatno runo (Il vello d’oro, 1928, seguito da altri sette volumi), Besnilo (Rabbia, 1983), Godine koje su pojeli skakavci (Gli anni che le locuste hanno divorato, 3 volumi 1987-90), Novi Jerusalim (La nuova Gerusalemme, racconti,1988), Graditelji (I costruttori,1995), Radjanje Atlantide (La nascita di Atlantide,1996), Skinuto sa trake (Trasferito da nastro, 1996), Izabrana pisma iz tudjine (Lettere scelte dall'estero, 2000), Korespondencija kao život (Corrispondenza come una vita,2002 (vol. I), 2003 (vol. II). L’opera omnia Odabrana dela Borislava Pekića, in 12 volumi, è stata pubblicata a Belgrado dall’ed. Partizanska knjiga.
(FILATELIA SERBIA Anno 2007 (177)PELLICER CARLOS CAMARA (Messico)
Nato a Villahermosa, Tabasco, il 16 gennaio 1897. Morto il 16 febbraio 1977. Fece parte della prima ondata di poeti modernisti messicani ed è stato fortemente attivo nella promozione dell'arte e della letteratura messicana. Pellicer ha studiato a Città del Messico. Nel mese di agosto 1921, insieme a Vicente Lombardo Toledano, Diego Rivera, José Clemente Orozco e Xavier Guerrero, ha fondato il Grupo Solidario del Movimiento Obrero ("Gruppo Solidarietà del Movimento dei Lavoratori"). Ha insegnato poesia moderna presso l'Università Nazionale Autonoma del Messico ed è stato direttore del Dipartimento di Belle Arti. Ha contribuito alla creazione di una serie di musei, tra cui Frida Kahlo e i musei Anahuacalli a Città del Messico. Nel 1976 fu eletto al Senato, in rappresentanza del PRI di Tabasco. Raccolse le sue prime poesie in Colores en el mar (1921) e Piedra sacrificios (1924) in cui sono presenti paesaggi sereni. In seguito Pellicer toccò altri argomenti come la storia, ed esplorò le implicazioni spirituali della sua esperienza nei confronti della natura.
FILATELIA MESSICO Anno 1988, 1997
PELLICO SILVIO (Italia)
Nacque a Saluzzo nel 1789 e morì a Torino nel 1854. Studiò a Torino e a Lione presso un ricco parente e acquisì una buona cultura francese. Nel 1809 raggiunse la famiglia a Torino e vi rimase fin dopo la caduta di Napoleone, dando lezioni di francese e facendo il precettore presso la famiglia del conte Briche e poi del conte Luigi Porro Lambertenghi. In quegli anni divenne amico del Foscolo del Monti, del Romagnosi e di altri. Conobbe Byron, la Stael, Schlegel e altri esponenti della cultura europea. . Nel 1815 ottenne il primo successo teatrale con la Francesca da Rimini, interpretata da Carlotta Marchionni. Dal settembre del 1818 redasse il “Conciliatore”, battendosi per una letteratura moderna e civile. Nel 1919 la rivista fu soppressa per ordine del governo austriaco. Introdotto dal Maroncelli in un circolo carbonaro, Pellico fu arrestato il 13 ottobre 1820 e incarcerato a Torino. Successivamente, nel 1821, fu trasferito ai Piombi di Venezia. Sottoposto agli interrogatori del giudice Salvotti, fu costretto a confessare e fu condannato a morte. La pena fu commutata a quindici anni di detenzione nella fortezza dello Spielberg (Moravia), dove restò per otto anni, soffrendo patimenti, ma sempre confortato dalla fede religiosa. Graziato nell’agosto del 1830, ritornò a Torino e si tenne lontano dalla politica. Divenne segretario e bibliotecario dei marchesi di Barolo, adeguandosi alla mentalità antiquata dell’ambiente. La tranquillità gli permise di riprendere la sua attività letteraria che proseguì fino alla morte. La sua produzione si compone di tragedie, Francesca da Rimini (1814), Eufemio da Messina (1820), Ester d’Engaddi (1831), Gismonda da Mendrisio (1833), Tommaso Moro (1834); Leoniero da Dertona (1834); alcune cantiche e poesie a carattere storico e religioso,, Tancredi, Adello, I saluzzesi, Le chiese, Le processioni; diversi articoli pubblicati sul “Conciliatore”; I doveri degli uomini (1834) e il libro per il quale è noto: Le mie prigioni (1832) in cui narra gli anni del carcere, senza ombra di rancore e di odio verso i suoi persecutori. Nel libro c’è il suo ritorno al cristianesimo e una riscoperta dei sentimenti più elementari e profondi. Il libro ebbe un enorme successo. Dispiacque agli austriacanti che lo considerarono uno strumento di propaganda del movimento nazionale italiano, tanto che qualcuno disse che il suo contenuto aveva fatto più danni all’Austria di una battaglia perduta. Spiacque pure ai liberali che vollero vedere nell’opera una rinuncia agli ideali del Risorgimento..
FILATELIA ITALIA Anno 1955 (753)
PEMAN y PEMARTIN JOSÈ MARIA (Spagna)
Nato a Cadice nel 1897. Morto nel 1981. Direttore della Reale Accademia Spagnola dal 1939 al 1942 e dal 1947 al 1950 è autore di poesie, saggi e opere drammatiche Il divino impaziente (1933), Cisnerros (1934), in cui, ispirandosi a temi storici nazionali, afferma i propri ideali politici e religiosi e l’idea del genio nazionale spagnolo.
FILATELIA SPAGNA Anno 1997 (3059)
Penev, Penjo (Bulgaria)
Nato a Dobromirka, Gabrovo. Morto a Dimitrograd, Chaekovo, 1959. Poeta bulgaro. Dopo una prima fase influenzata da Majakovskij, elaborò una poesia più personale, fondata sulla rappresentazione drammatica dei conflitti fra vecchio e nuovo nella società socialista. A eccezione di Dobro utro chora! ("Buongiorno gente!", 1956) le sue raccolte furono pubblicate postume (Nie ot XX vek "Noi del 20º secolo", 1959; Dni na proverka (I giorni del cimento", 1959).
FILATELIA BULGARIA anno 1980 (2542).
PEON y CONTRERAS JOSÈ (Messico)
Nato a Merida, Messico, nel 1843. Morto nel 1908. Fu il rinnovatore del teatro messicano. Tentò anche la poesia con la leggenda La croce di Paredòn e continuò in tale genere preferendo una forma e un contenuto romantico: Poesie (1963), Fiori dell’anima (1871), Romanze storiche e Romanze drammatiche (1873-80), Echi (1883), Piccoli drammi (1887). Eccelse soprattutto nel campo teatrale con argomenti storici, problemi contemporanei, figure storiche come Basta il cielo (1870), Gil Gonzales de Avila (1876), La figlia del re (1876), Un amore di Hernando Cortes (1876), Speranza (1876), Il conte di Peñalva (1877), Tra zio e zia (1978), Vivo o morto (1879)…
FILATELIA MESSICO Anno 1993 (1495)
PEREC GEORGES (Francia)
Nato a Parigi nel 1936 e ivi deceduto nel 1982. Di famiglia modesta compì gli studi liceali e poi frequentò la Facoltà di lettere a Parigi e a Tunisi. Dal 1961 al 1978 lavorò presso il CNRS. Nel 1970 entrò a far parte del gruppo OULIPO (Ouvroir de littérature potentielle) fondato da Raymond Queneau. Il suo primo romanzo Le cose (1965) è il ritratto di una società dominata dagli oggetti e dalle mode. Nel 1969 scrisse La sparizione, una riscrizione di Brezza marina di Mallarmé. Nell’opera usò la forma del lipogramma: non utilizzò mai la lettera E. Non si tratta certo di una novità. Già nel VI secolo avanti Cristo il poeta Laso di Ermione si era cimentato in questo divertissement letterario evitando di usare il Sigma (la lettera S) in due suoi componimenti Inno a Demetra e I Centauri. Nel 1969 Perec presentò un ‘racconto epico in prosa’ dal titolo Quel petit vélo chromè au fond de la court? Scrisse L’aumento di salario (1970), un lavoro teatrale in cui cinque personaggi discutono sul modo di chiedere un aumento di salario al loro datore di lavoro. Seguirono La bottega oscura (1973), W o ricordi d’infanzia (1975), Io mi ricordo (1978). Nel 1978 uscì l’opera principale La vita, istruzioni per l’uso dove si espande il suo gusto per il collezionismo, l’enumerazione, la catalogazione. In essa Perec passò in rivista tutti gli oggetti contenuti in un palazzo, cantine e solai compresi, raccontando la storia delle persone che vi hanno abitato. Le sue ultime opere furono Parole incrociate (1979), il romanzo Storia di un quadro (1979). Postumi sono usciti i suoi articoli scritti sulle riviste “Lettere nuove”, ‘R.N.F.’, “Partigiani”, “Causa comune”, raccolti in Pensare/Classificare e il romanzo incompiuto I cinquantatre giorni (1989). L’opera di Perec è tutta all’insegna di uno sperimentalismo tecnico che ipotizza nella letteratura solo l’osservanza di regole formali. Ne deriva una forma di liberazione che non tiene conto di tesi, di temi, di messaggi e di ideologie perché l’autore segue solo le regole formali che si è imposto come gioco.
FILATELIA FRANCIA Anno 2002 (3486)
PERERA ALVIS P.B, (Sri Lanka)
Nato nel 1896 e morto nel 1948. Poeta legato alla tradizione più antica sia per quanto si riferisce ai temi trattati, sia per quanto attiene alle immagini e alla lingua. La corrente a cui appartiene è caratterizzata dall’impiego del linguaggio comune e dalla costante ricerca di immagini nuove, tratte dalla vita e dall’esperienza quotidiana.
FILATELIA SRI LANKA 1989 (863)
PERET BENJAMIN (Francia)
Nato a Rezè, Loira Atlantica nel 1899. Morto a Parigi nel 1959. È uno dei principali rappresentanti del surrealismo, anticonformista, di temperamento vivace, eccentrico, combatté in Spagna nelle Brigate internazionali e subì diverse traversie fino al ritorno in patria nel 1945. Scrisse: Il passaggio del transatlantico (1921), Dormire, dormire nelle pietre (1927), Epitaffio per un monumento ai morti della guerra, Il grande gioco (1928), Io sublime, 1936, Il disonore dei poeti (1945).
FILATELIA FRANCIA Anno 1984 Annullo speciale
PERETZ I. L. (Israele)
Discendente da una colta famiglia di origine sefardita, trapiantata in Polonia. compì studi approfonditi sotto la guida del suocero, il matematico G.J.Lichtenfeld. Conseguì la laurea in Giurisprudenza. Si trasferì poi a Varsavia. Accusato di socialismo, venne privato del diritto di esercitare la professione di avvocato, per cui si dedicò interamente alla letteratura, collaborando ad una antologia poetica.. Si dimostrò subito sensibile alle tematiche sociali e al riscatto morale e culturale delle masse ebraiche di Varsavia. Scrisse romanzi, novelle, drammi, saggi critici. Il suo messaggio artistico è contenuto nel poema La catena aurea del 1909. Fu mentore per le nuove generazioni. Nella sua casa di Varsavia accoglieva gli intellettuali e alla sua scuola si deve una generazione di scrittori legati alla letteratura yddish.
FILATELIA ISRAELE Anno1996. (1322)
PEREZ de AYALA RAMÓN (Spagna)
Nato a Oviedo il 9 agosto 1881. Morto a Madrid il 5 agosto 1962. Studiò presso i Gesuiti di Gijòn e di Carrion de los Condes, come scrive nella sua biografia La vita in un collegio di Gesuiti (1910), poi frequentò l’università, laureandosi in diritto. Viaggiò in Europa, in Italia e per gli Stati Uniti. Partecipò alla guerra mondiale e scrisse articoli raccolti nel volume Il fratello incatenato (1917). Nel 1928 venne accolto nella Reale Accademia Spagnola. . Fu ambasciatore di Spagna a Londra durante la Repubblica e si trasferì in Argentina allo scoppio della Guerra civile. Rientrò in Spagna nel 1955, Iniziò a pubblicare nel 1903 libri di poesie La pace del sentiero, Il sentiero innumerevole (1916), Il sentiero errante (1921). Seguirono i romanzi Tenebre sulle vette (1907), La zampa della volpe (1912), Baldracche e ballerine (1913). Approdò al successo particolarmente attraverso la narrativa con opere come Bellarmino e Apollonio (1921), Luna di miele, luna di fiele (1923), Le fatiche di Urbano e Simona (1923), Giovanni Tigre (1926) in cui affronta il problema del dongiovannismo, Guaritore del proprio onore (1926). Scrisse ottimi racconti come Prometeo, Luce di domenica, La caduta della casa Limones del 1916. Autore di articoli e di saggi pubblicò Divagazioni letterarie (1958), Inizi e finali della novella (1959), Tributo all’Inghilterra (1963), Politica e tori, Le maschere. Fu un grande prosatore, padrone della tecnica, di stile accurato e spesso ironico.
FILATELIA SPAGNA Anno 1980 (2224)
PEREZ GALDOS (Spagna)
Figlio di un militare di carriera, don Sebastian Perez, e di donna Maria Dolores Galdos, nacque a Las Palmas (Gran Canaria) nel 1843. Per studiare frequentò dapprima un collegio inglese delle Canarie e poi si recò a Madrid per seguire all’università corsi di diritto, ma lentamente scivolò nel campo della letteratura. Nel 1867 si recò a Parigi dove venne a contatto con la narrativa realista e naturalista e assimilò la lezione di Balzac, Dumas, Hugo. Di idee liberali si dedicò anche alla politica: Nel 1907 e nel 1910 fu eletto deputato repubblicano a Saragossa e svolse attività nella coalizione repubblicano-socialista. Ma il suo lavoro maggiore lo svolse in campo letterario e da esso ricavò la maggior fama. Nel 1889 ottenne la nomina a membro della Reale Accademia Spagnola, ma non poté esservi accolto se non dopo molti anni in quanto, Menendez y Pelayo, che doveva rispondere al discorso del nuovo eletto, tergiversò a lungo. Tra l’altro aveva criticato aspramente alcuni suoi romanzi. E, quindi, prese tempo Appassionato viaggiatore, visitò Londra, Rotterdam, L’Aia, Amsterdam, Berlino, Amburgo, Copenhagen,l’Italia, la Serbia. Percorse pure a lungo le terre portoghesi e spagnole Di facile vena, compose 78 romanzi e 22 lavori teatrali, esordì col romanzo La fontana d’oro, di ambiente storico uscito nel 1867-68. Nel 1869 si dedicò al giornalismo, collaborando con “Las Cortes”, il “Debate”, “La Revista España”, dove nel 1971 apparve il romanzo breve La sombra. Nel 1873 cominciò a pubblicare la prima serie di Episodi nazionali, una storia seriale romanzata, vista sotto un angolatura popolare, la quale va dalla Guerra di indipendenza alla reggenza di Maria Cristina. L’autore mescola fatti immaginari a fatti reali e cerca di rappresentare le diverse visioni delle forze politiche e dei personaggi della storia spagnola, accordando la sua simpatia alle forze liberali, unita alla condanna del fanatismo e predicando l’umanitarismo. Alla prima serie ne seguirono altre quattro (1975-79; 1899-1900; 1902-07; 1907-12). La fama però gli derivò dai romanzi di costume, ambientati per lo più a Madrid, nei quali dominano le figure femminili Mariangela (1878), Fortunata e Giacinta (1886-87), Tristana (1892), Misericordia (1897), e anche figure maschili: L’amico Manso (1882), Miau (1888), Realtà (1889), Angel Guerra (1890-91), Nazarin (1895). A volte i romanzi sono a tesi ed affrontano problemi religiosi e di coscienza come in Donna perfetta (1876), Gloria, (1876-77), La famiglia di Léon Roch (1878). L’abbondanza dei dialoghi nei romanzi portò lo scrittore ad adattarli a piéces teatrali, ma spesso l’adattamento è semplicistico in quanto Galdos non possedeva una valida tecnica teatrale. Tuttavia scrisse commedie espressamente per il teatro tra le quali hanno un certo valore: Il nonno (1904), Celia agli inferi (1913), Suor Simona (1915). Nel 1801 sceneggiò il suo lavoro Realtà e continuò a scrivere opere teatrali (24 in tutto), raggiungendo un notevole successo con Elettra, l’opera che gli fruttò più denaro. Nel 1907 e 1910 lo ritroviamo ancora deputato repubblicano. Negli ultimi anni della sua vita Galdos, ammalato e quasi cieco causa cataratta, abbandonò il lavoro di scrittore e fu quasi dimenticato. Morì a Madrid nel 1920. Galdos è considerato il massimo esponente del realismo spagnolo del XIX secolo. Come autore di romanzi storici è vicino a Balzac; nei romanzi di ambiente si dimostra narratore ricco e articolato e in alcuni passi richiama Dickens e Tolstoi, in altri anticipa forme pirandelliane. Arrivato sulla scena letteraria europea molto tardi, a causa dell’isolamento della letteratura e della cultura spagnola del secolo XIX, Galdos non ha una fama commisurata al valore della sua opera. OPERA: Fortunata e Jacinta Juanito Santacruz ama Fortunata, una fanciulla di rango inferiore al suo. Dopo averla sedotta e sapendo che attende un figlio, l’abbandona per sposare la romantica e sognatrice Giacinta. Fortunata, per ritorsione, si dà ad una vita traviata. Continuando ad amare Juanito, la ragazza alla prima occasione, ritorna con lui. Nel frattempo, per salvare le apparenze, Fortunata accetta di sposare un giovane studente, Massimiliano, di lei innamorato il quale vuole redimerla. Fortunata, però, non lo ama e lo tradisce la prima notte di nozze. Tra i nuovi sposi si inserisce un vecchio e saggio signore per ricomporre la situazione. La passione di Fortunata per Juanito, comunque, continua e la donna riesce ad avere da lui un secondo figlio. Massimiliano subito dopo il parto la informa svelandole che Juanito intrattiene rapporti amorosi anche con un’altra donna e Fortunata, folle di gelosia, decide di vendicare se stessa e la moglie di Juanito. Scesa dal letto dove aveva da poco partorito, corre dalla rivale. Lo sforzo le è però fatale. Prima di morire lascia i suoi beni in beneficenza e affida a Giacinta il figlio appena nato. Massimiliano, che non ha mai cessato di amarla, esprime il desiderio di ritirarsi dal mondo e di entrare in un convento. Nel momento decisivo di oltrepassare il portone del convento, capisce di entrare in una prigione dalla quale non uscirà più. Ma varca la soglia dicendo: “Non importa”.
FILATELIA SPAGNA Anno 1971 (1684) , 1998 (3114)
Pérez de Zambrana Luisa(Cuba)Nata a El Melgarejo, vicino a Las minas de El Cobre, Santiago de Cuba, il 25 agosto del 1837. Morì a Regla il 25 maggio 1922. Battezzata col nome di Luisa Perez y Montyes de Oca, acquisì dopo il matrimonio il cognome del marito Ramon de Zambrana. Rimasta orfana del padre, si trasferì con la famiglia a Santiago dove si fece conoscere come poetessa. Luisa era nata col dono della poesia e fu in seguito considerata tra le migliori poetesse cubane del momento. A 14 anni compose la sua prima opera in versi la quale attirò l’attenzione dell’intelettuale Don Ramon Zambrana che volle conoscerla e che in seguito la sposò. Dall’unione nacquero cinque figli. La vita di Luisa fu costellata di disgrazie. Perse il marito e tutti i figli tra il 1885 e il 1898. Tale situazione si avverte nella sua poesia caratterizzata da estrema sensibilità, malinconia, passione e tenerezza, con profonde riflessioni religiose e filosofiche sulla morte. Nel 1918 ottenne un riconoscimento da parte dell’Ateneo di Avana e posteriormente fu pubblicata una nuova edizione delle sue poesie con prefazione di Enrique José Varona che la definì “la più insigne poetessa elegiaca della nostra lirica”. Fondò il Liceo Artistico e Letterario di Regla e le sue opere furono premiate durante i giochi floreali della città di Madrid. Scrisse libro di orazioni dal titolo Devocionario, La vuelta al bosque, Dolor supremo, Martirio. Di lei José Martí scrisse : "se hacen versos de la grandeza, pero sólo del sentimiento se hace poesía".
FILATELIA CUBA Anno 1956 (437)
Pérez-Reverte Arturo(Spagna)Nato a Cartagena nel 1951.Dopo una laurea in Scienze politiche e Giornalismo, nel 1973 inizia una lunga carriera come inviato per giornali, radio e soprattutto per la televisione. E' reporter di guerra a Cipro, San Salvador, Ciad, Falkland, Libano, Golfo Persico, Croazia, Sarajevo.Nel 1986 pubblica il suo primo romanzo, El húsar, ambientato durante le guerre napoleoniche. Nel 1988 è la volta del romanzo El maestro de esgrima che diventa un best-seller. Raggiunge il successo internazionale con La tabla de Flandes (il romanzo fu insignito del Premio dell'Accademia Svedese come miglior romanzo tradotto, segnalato dal New York Timer Book Review, e il regista americano Jim McBride ne dirige una riduzione cinematografica); nel 1993 Pérez-reverte abbandona il giornalismo per dedicarsi esclusivamente alla letteratura: scrive Il Club Dumas (El Club Dumas), che vende centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo. Nel 1994 è Territorio Comache (da cui è stato tratto un film a cura di Gerardo Herrero) e nel 1995 La piel del tambor.Il club Dumas è un romanzo pastiche, che mescola vari generi: il giallo innanzitutto, ma anche l'horror e il demoniaco, e la bibliofilia. Protagonista è Lucas Corso, bibliofilo mercenario, cinico e disilluso, amante di Napoleone, uno che tuttavia "sapeva, meglio di chiunque altro, che era ancora possibile scegliere un campo di battaglia e farsi arruolare come un soldato perduto ma lucido, montando la guardia tra fantasmi di carta e pelle, tra le risacche di migliaia di naufraghi". Due storie principali si intrecciano, tenute assieme dal protagonista in un gioco di specchi, illusioni e inganni. Un buon romanzo che riesce a tenere desta l’attenzione del lettore, anche quello meno amante delle astruserie e di dissertazioni bibliofile.
FILATELIA SPAGNA 2002 (3513)
PERGAUD LOUIS (Francia)
Nasce a Belmont, Doubs, il 22 gennaio del 1882. Muore a Vedrdun l’8 aprile del 1915. Dopo aver compiuto gli studi alla Scuola Normale di Besançon, occupa il posto di maestro elementare a Landresse e comincia a scrivere poemi. Nel 1907 lascia l’insegnamento per trasferirsi a Parigi dove trova impiego presso la Compagnia delle Acque. L’incontro col letterato Francio Carco segna l’inizio della sua carriera letteraria.. Irrompe nel campo letterario con un gustoso libro sugli animali, Da Goupil a Margot (1910), per il quale gli viene assegnato il premio Goncourt. La terra, gli animali e le figure della vita contadina sono i protagonisti delle pagine di altri suoi romanzi: La rivincita del corvo (1911) e il Romanzo di Miraut, cane da caccia (1914). Ma l’opera per la quale è più noto in Francia e fuori rimane La guerra dei bottoni: romanzo dei miei dodici anni (1912), un’opera vivace, umoristica in cui ci s’imbatte nella comica vita di ragazzi della provincia francese, il villaggio di Landresse dove insegnò. Postume furono pubblicate le novelle Rustiche (1921). Louis Pergaud muore all’età di 33 anni, combattendo a Marcheville, presso Verdun nel 1915,. Il suo corpo non fu ritrovato.. LIBRI La guerra dei bottoni Gli abitanti di due piccoli villaggi, Velran e Longeverne, l’uno rosso per tradizione e l’altro molto religioso, per ragioni di campanilismo sono in costante attrito, un attrito che coinvolge anche i ragazzi i quali saltuariamente si affrontano in epiche lotte a suon di pugni, sberle e botte in un terreno neutro; la foresta che divide i due villaggi. Come sia nato l’attrito fra i due villaggi è cosa ormai perduta nelle brume del passato: sembra a causa di una contesa generata per il seppellimento di una mucca durante la moria del bestiame; oppure per scontri avvenuti durante una processione per invocare la pioggia, Comunque i ragazzi han fatte loro le ragioni dei grandi e si sono dichiarati guerra perenne. Da una parte c’è il gruppo guidato dal grande Lebrac, il quale deve trovare una soluzione alla questione dei prigionieri. Quando, infatti, una delle due bande cattura qualche prigioniero, infierisce su di lui tagliandogli tutti i bottoni degli abiti e costringendolo a ritornare a casa reggendosi calzoni e camicia e con la sicurezza di buscar botte dalla madre, costretta a ricucire i bottoni e, quel che più conta, a ricomprarli. Lebrac trova la soluzione: duranti gli scontri lui e i suoi soldati combatteranno nudi. I ragazzi, abituati alla vita di campagna usano un linguaggio colorito e… pepato, ma, si scusa l’autore: “Io mi sono divertito a descrivere le vicende, ho divertito gli amici e l’editore e penso che gli uomini di buona volontà, per dirla col Vangelo, lo leggeranno con piacere. In quanto al resto, per dirla con le parole di Lebrac, uno dei miei eroi, me ne sbatto”. Dal libro nel 1961 è stato ricavato il film omonimo del regista Yves Robert e negli anni Novanta un remake dello stesso regista che però ha spostato la vicenda in Irlanda
FILATELIA FRANCIA Anno 1982 (2228)
Perkonig joseph Friederich (Austria)
Scrittore, drammaturgo, autore di programmi per la radio e produttore di film. Insegnò al collegio di Klagenfurt. Nelle sue novelle descrive soprattutto la popolazione e i paesaggi dell’Austria-Slovenia. Nel 1935 ottenne l’Austrian State Prize.
FILATELIA AUSTRIA Anno 1990 (1829)
Permitin Efim Nikolayevich (Russia)
Fu il primo scrittore del Kazakistan orientale ad entrare nel mondo della
letteratura maggiore sovietica, facendosi notare per i libri Amici, La vita
di Alexey Rokotov, Aquile di montagna. I romanzi di Permitin si diffusero ampiamente negli Anni Trenta e Cinquanta, attraverso diverse ristampe. La critica lodò di lui la profonda conoscenza nel piccolo mondo dei villaggi dell’Altai. Nel febbraio del 1966 fu premiato con l'ordine della Bandiera Rossa . Nel 1970 per il romanzo epico La vita di Rokotov fu premiato con il Premio di Stato della RSFSR. Nel 1978-1980 la casa editrice "Romanzo" pubblicò l’opera omnia. Permitin fu segretario del consiglio di amministrazione dell 'Unione degli scrittori della Federazione russa, lavorò nella redazione di alcune case editrici «Lo scrittore sovietico», «La Russia sovietica», e collaborò alle riviste «Letteratura Russia», «Caccia e impianti di caccia», e altre.
FILATELIA URSS Anno 1976, 1985 Buste postali.
PEROUTKA FERDINAND (Cecoslovacchia)
Nato a Praga il 6 febbraio 1895. Morto il 20 aprile 1978. Giornalista e scrittore, iniziò la sua carriera come giornalista. Dopo la prima guerra mondiale, è diventato un redattore per il "Tribune". Alcuni articoli pubblicati sulla rivista furono in seguito incorporati nei libri Z deníku žurnalistova ("l Diario del giornalista") e soprattutto nel volume Jsme Jaci ("Quello che siamo"), in cui ha affrontato alcuni miti legati alla nazione ceca. Nel 1924 è passato da”Tribune “ a “Lidové noviny” e fondò, grazie alla donazione di Tomáš Masaryk, la rivista “Přítomnost” . Come commentatore divenne molto influente per la sua posizione nel "Castello" (gruppo del Presidente Masaryk) , criticando sia i comunisti sia la destra rappresentata dal Partito Democratico nazionale del primo primo ministro cecoslovacco Karel Kramar. Peroutka espresse le sue opinioni politiche e di altro tipo anche in diversi libri: Boje o dnešek ("Lotte per oggi"), Ano a ne ("Sì e No"), Budování statu ("Costruzione dello Stato") e Osobnost. Come rappresentante della tradizione ceca democratica, Peroutka è stato arrestato dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 e detenuto nel campo di concentramento di Buchenwald fino al 1945. Gli fu offerta la libertà a condizione di servire come collaborazionista. Rifiutò e trascorse tutta la guerra a Buchenwald. Dopo la liberazione, divenne redattore capo del giornale “Noviny Svobodné” e rifondò la sua prima rivista “Přítomnost” ribattezzandola “ Dnešek” ("Oggi"). La rivista è diventata preminente grazie alla sua posizione critica sulla violenza del dopoguerra. Peroutka ha scritto due drammi: Oblak e Štastlivec. Articoli politici si trovano nel libro Nebo Tak Tak Dopo l’occupazione comunista della Cecoslovacchia decise di emigrare. Nel 1951 divenne direttore della Radio Free Europe.. Peroutka è diventato uno scrittore in esilio, scrivendo romanzi tra cui Pozdější Zivot Panny ("La successiva vita della Vergine").
FILATELIA Cecoslovacchia Anno 1995
Perpessicius (pseud. di Dimitrie Panaitescu)(Romania)
Nato a Traila nel 1891. Morto a Bucarest nel 1971. Laureatosi a Bucarest nel 1914 in filologia moderna, fu costretto a interrompere l’attività letteraria per raggiungere il fronte. Nella prima raccolta lirica, Scudo e targa (1926), la guerra è presente nei suoi eroismi anonimi e rassegnati, nei suoi aspetti antiretorici e autenticamente umani. Seguì nel 1932 Itinerario sentimentale che unisce a versi originali eleganti traduzioni da poeti antichi e moderni. Ma il nome del Perpessicius godeva già dal 1923 di larga popolarità per l’entusiasmo e l’assiduità con cui coltivava l’esercizio di cronista letterario. In questo campo il Perpessicius, temperamento soggettivo d’artista coadiuvato da un filologo di classe, ha realizzato un suo stile inconfondibile. Il titolo adottato per queste raccolte, Menzioni critiche, che rappresentano un repertorio orientativo di vasto orizzonte ma anche una lettura piacevolissima, è di per sé indicativo. Il nome di Perpessicius ha diritto inoltre alla riconoscenza degli studiosi perché ha sacrificato i suoi doni di creatività originale per dedicarsi all’ardua decifrazione e all’ordinamento dell’enorme materiale manoscritto lasciato inedito da Eminescu. Attraverso un lavoro di esplorazione iniziato nel 1933 e durato quasi quarant’anni, e i cui risultati il Perpessicius ha illuminato via via con acutissimi saggi critici riuniti in Eminesciana (1971), venivano poste le basi per l’edizione critica dell’opera integrale di Eminescu, rimasta purtroppo ferma, in seguito alla morte di Perpessicius, al VI volume.
FILATELIA ROMANIA Anno 1991 (3982)
PERRAULT CHARLES (Francia)
Baldanzoso, sicuro di sé, con un cappello piumato alla moschettiera, portato spavaldamente alla d’Artagnan, un ampio mantello sulle spalle, un grosso cinturone con appeso un topolino e una borsa, le zampe posteriori ricoperte da due stupendi stivali di cuoio con fibbia, lo sguardo fiero rivolto verso l’alto, così Gustave Doré presenta Le maitre chat, meglio noto come Il gatto con gli stivali, il felino più celebre della sua razza, salito alla ribalta nel 1697. Da oltre duecento anni il gatto non solo è approdato in tutte le letterature mondiali ma, come Phileas Fogg, ha fatto il giro del mondo ed è entrato a far parte della filatelia di molti stati europei e d’oltremare che lo hanno gratificato ora con un valore, ora con tutta una serie, segno della sua vitalità nell’immaginario collettivo e in particolar modo nella fantasia dei bambini. Sebbene la tradizione attribuisca la paternità del personaggio a Charles Perrault, è inesatto considerarlo una invenzione dello scrittore francese. Perrault si è limitato a donargli una dignità artistica. Ma prima di lui Giovanni Francesco Straparola, scrittore nato nell’ultimo ventennio del 1400, nella sua raccolta di novelle Le piacevoli notti, pubblicata nel 1508, aveva inserito in una di esse un personaggio femminile, una gatta, che si comporta esattamente come il gatto con gli stivali; e cento anni dopo il napoletano Giovanbattista Basile (1575-1632) nella sua opera Il Pentamerone (ovvero Lo cunto de li cunti o Lo trattenemiento de peccerille), utilizzò pure lui una gatta con le stesse caratteristiche. Perrault scrive le sue fiabe nel 1695 e dunque è ipotizzabile che abbia avuto tra le mani i testi dei suoi due illustri predecessori. Comunque una accurata ricerca potrebbe svelare che prima di loro tre già esisteva un personaggio analogo, approdato in Europa dalle lontane terre d’Oriente, portato da marinai e viaggiatori. Perrault nella filatelia non è noto solo per il suo gatto ma anche per altri personaggi conosciuti da giovani e da adulti quali Cenerentola, Cappuccetto Rosso, Pollicino, Barbablu, La bella addormentata nel bosco. Oggi, se accantonassimo le sue fiabe, Perrault diventerebbe un perfetto sconosciuto, un ignoto Carneade. Charles Perrault nasce a Parigi nel 1628 in una famiglia agiata. Fa la sua prima prova di scrittore negli anni del collegio, frequentati assieme ai suoi due fratelli Nicolàs e Claude, di lui più anziani. Con essi compone una parodia del VI libro dell’Eneide. Più tardi, seguendo la moda del momento, si dedica alla composizione di operette galanti quali Ritratto di Iris, La camera di giustizia d’amore, di scarso valore letterario. Nel frattempo il ministro Colbert, amico di famiglia, ottiene per lui l’incarico di Funzionario della ricevitoria generale delle finanze e, in seguito, di controllore generale della Soprintendenza alle costruzioni. Amante della letteratura antica, ma ancor più di quella del suo tempo, nel 1687, in occasione della convalescenza di Luigi XIV, legge all’Accademia davanti al re un poema in versi dal titolo Il secolo di Luigi XIV in cui sosteneva la superiorità dei moderni sugli antichi. Il poema dà origine ad una lunga diatriba con Boileau che sosteneva, invece, il contrario. La Querelle des anciens et des modernes durò a lungo e infiammò gli animi dei letterati. Per sostenere la sua tesi Perrault scrive I confronti degli antichi e dei moderni (1688-1698) e Gli uomini illustri comparsi in Francia nel XVII secolo (1697-1701). Nel 1700 tuttavia si riconcilia col suo avversario Boileau. Oggi la questione è dimenticata e si trova solo nelle storie della letteratura. Con tali illustri precedenti stupisce constatare che Perrault si sia dedicato ad una cosa frivola e fantasiosa come la fiaba e anche lui, rendendosene conto, tenne la cosa nascosta ai suoi contemporanei, tant’è vero che le sue otto fiabe in prosa più tre in versi furono pubblicate nel 1697 sotto il titolo di Contes de ma mêre l’oie ou Contes du temps passé e il nome indicato sul frontespizio era quello di suo figlio Pierre Perrault D’Armancourt, che all’epoca aveva solo dieci anni. Il grande accademico di Francia che dissertava di letteratura davanti al re non se l’era sentita di firmare col suo nome. Solo nelle edizioni successive, quando le fiabe ebbero successo, lo scrittore vi pose il suo nome. Perrault morì a Parigi nel 1703. FIABE: La ragione del successo dei Contes de ma mère l’oie e della loro notorietà va ricercata nella voga letteraria del tempo in cui le damine che affollavano il Trianon di Versailles erano avide di racconti fantasiosi ed edulcorati, gravitanti attorno a storie che stimolavano l’immaginazione e avevano tutte un lieto fine… oltre ad una morale palese o nascosta. Che le fiabe si diffondessero nel patrimonio letterario di tutta l’Europa è comprensibile. Meno comprensibile che paesi extraeuropei, in particolar modo quelli d’oltreoceano in cui gli Stati avevano culture e patrimoni folkloristici totalmente diversi da quelli europei, abbiano accettato di emettere (all’incirca dopo il 1970) dei valori postali con personaggi fiabeschi provenienti dalla Francia (e non solo). Il primo pensiero che viene spontaneo è l’apporto dei coloni francesi trasferitisi in molti paesi dell’Africa e dell’America, portandosi appresso la loro cultura. Minor impatto ebbe tale cultura nei paesi asiatici dove è raro imbattersi in Stati che abbiano emesso valori con personaggi tratti dal patrimonio perraultiano. La loro cultura, la loro mitologia e il loro mondo folkloristico era già saturo di personaggi, uomini e animali fantastici. Più che ricevere l’Oriente era pronto a dare. Al contrario nei paesi dell’America Latina e in molti Stati dell’America del Nord i racconti attecchirono ed ebbero buon gioco in un humus fertile, pronto, ricettivo. Una seconda ipotesi è che molti paesi d’oltreoceano, da poco colonizzati o diventati indipendenti, non avendo una storia propria, abbiano utilizzato quella dei precedenti colonizzatori esaltando di essi i re, le regine, i grandi condottieri, i grandi scienziati e, perché no?, anche il loro patrimonio fiabesco. Negli ultimi decenni, però, sfogliando i cataloghi, si avverte una tendenza inversa, un calo nell’apporto della cultura europea del passato di fronte ad una presa di coscienza della loro cultura. Sempre più spesso gli Stati extraeuropei emettono serie di valori dedicati alle loro storie e alle leggende locali per evidenziare la loro cultura che può stare in quel campo alla pari con quella europea. È un’onda carica di suggestioni, di temi, di fantasie, di problemi che investono chi si occupa di folklore. L’unica difficoltà per noi europei è che, trovandoci di fronte ad un dentello in cui viene rappresentata una scena fantastica, si rimane spesso disorientati perché non vi sono fonti cui attingere per capire a quale leggenda, mito o fiaba faccia riferimento. I cataloghi, infatti, si limitano alla pura indicazione di un titolo come: “un uomo e un leopardo in mezzo alla savana”, “un fanciullo avvolto in una nube di fuoco vola in mezzo al cielo a cavallo di un drago”… Spiegazioni che non dicono nulla, perfettamente superflue perché attraverso la lente il filatelico capisce subito la situazione, senza però riuscire ad inquadrarla in un contesto preciso. Ma ritorniamo ai personaggi di Perrault. Le fiabe da lui scritte sono otto in prosa (La bella addormentata nel bosco, Cappuccetto rosso, Barbablù, Il gatto con gli stivali, Le fate, Cenerentola, Ciuffettino, Pollicino) e tre in versi, pubblicate anteriormente (La Marchesa di Saluzzo o La pazienza di Griselda, , Gli auguri e Pelle d’asino). Solo le fiabe in prosa ( ad eccezione di Pelle d’asino) sono presenti tra i molti valori dedicati all’opera di Perrault Barbablu: È un personaggio che non è uscito dai confini della Francia, forse per la sua particolare vicenda tutta impregnata di horror. Barbablu, ricco signore, apparentemente bonario, è, invece, un serial killer, un Landru che ha già ucciso sei mogli, conservandone i corpi in una stanza segreta del suo castello. Alla settima sposa, ignara di tutto, dovendo partire per affari, lascia le chiavi di casa, con l’ordine di andare dove vuole tranne che in una stanza particolare. Ovviamente la moglie disubbidisce e, aprendo la porta proibita, trova i cadaveri delle mogli precedenti. Al suo ritorno Barbablu, riscontrata la disubbidienza che già era stata fatale alle mogli precedenti, decide di ucciderla. Solo l’intervento dei fratelli la salva da una brutta fine. La fiaba non ha riscontri nel mondo della fantasia: il personaggio di Barbablu è realmente esistito. Sembra si tratti di Gilles de Rays o Rais o Retz, maresciallo di Francia, nato nel 1400 e morto a Nantes nel 1440. Compagno d’armi di Giovanna d’Arco, maresciallo dal 1429, si ritirò nel 1435 nelle sue terre di Bretagna dove, sperperato nel lusso il suo patrimonio, tentò di ridiventar ricco praticando la magia nera e l’alchimia. Si racconta che per soddisfare le sue pratiche abbia ucciso dai 130 ai 300 bambini. Accusato da più parti anche per il reato di pedofilia, e reo confesso e pentito, fu giustiziato mediante strangolamento. Ultimamente qualche storico cercò di riabilitarlo. Le orribili dicerie sul suo conto sembra che fossero solo calunnie messe in atto dall’Inquisizione che aveva già mandato sul rogo Giovanna ‘d’Arco di cui Rays era stato luogotenente. Dalla realtà alla fiaba. La bella addormentata nel bosco La fiaba è presente anche nella raccolta dei F.lli Grimm (tanto che nei cataloghi è attribuita ora a Perrault ora ai due fratelli tedeschi) e nelle fiabe del Basile, con molte varianti. Una fata cattiva, non invitata al battesimo, per vendetta getta un maleficio sulla neonata principessa, dicendo che a quindici anni sarebbe morta per essersi punta con un fuso. Un’altra fata però mitiga l’incantesimo. La fanciulla si sarebbe solo addormentata per cento anni e con lei tutta la sua corte. Nonostante il re avesse fatto distruggere tutti i fusi presenti nel reame, ne rimase uno. La principessa incautamente si punse, si addormentò. Passarono cento anni durante i quali attorno alla reggia nacque un bosco. Un principe, che si era inoltrato in quel bosco, scoprì la reggia dove tutti dormivano, baciò la bella addormentata e tutti ritornarono a vivere. La fiaba ha ispirato a Ciaikovski la musica per un balletto. Anche Ottorino Respighi sfruttò la trama per una fiaba musicale in tre atti. Cappuccetto Rosso É presente anche nelle fiabe dei F.lli Grimm. Fiaba popolarissima. Cappuccetto Rosso viene mandata dalla nonna ammalata per portarle la cena. La mamma le raccomanda di non attraversare il bosco per non incorrere in qualche brutta avventura. Ma la bimba disubbidisce. Nel bosco incontra il lupo che, con modi gentili, riesce a sapere dove va. Il lupo precede Cappuccetto Rosso e giunto dalla nonna la divora, si traveste con la cuffia della vecchia e si nasconde nel letto. Quando la bimba arriva, divora pure lei. Qui termina la fiaba di Perrault a cui i F.lli Grimm aggiunsero la seguente variante. Un cacciatore che passava per caso vicino alla casa della nonna, avendo veduto il lupo, lo uccide, gli squarcia il ventre e nonna e Cappuccetto Rosso ‘riemergono sane’ e salve. Cenerentola .Fiaba presente anche nel Basile e nell’opera dei F.lli Grimm. Cenerentola è figlia di un vedovo. Il padre, risposatosi con una vedova autoritaria, madre di due figlie alquanto scorbutiche, non si preoccupa se la ragazza viene in casa relegata al rango di serva, mentre le figliastre se la spassano in feste e danze. Ma l’intervento della madrina, una fata, permetterà a Cenerentola di frequentare in abiti sontuosi le feste di corte. Unica clausola è quella di rientrare a casa entro mezzanotte. Un principe si innamora di lei ma non riesce a scoprire chi sia. Una notte Cenerentola, dimentica della clausola, si allontana dopo lo scoccare della mezzanotte e, fuggendo, perde una scarpina di vetro. Sarà attraverso questa che il principe riuscirà a ritrovarla e a sposarla. La fiaba è molto nota. Meno noto è il particolare della scarpetta. Anche se si tratta di una fiaba, pare strano che la fata madrina abbia procurato alla pupilla un paio di scarpette di vetro, un materiale per nulla adatto alla confezione delle calzature e ancor più per danzare. Studiosi di folklore, fra cui Marc Soriano, autore di parecchi volumi storico-critici su Perrault, sostengono che la parola ‘vetro’ attribuita alle scarpette è nata da un errore. Nel testo originale di Perrault sta scritto scarpetta di ‘vair’, cioè di vaio, una pelliccia tratta dalla pelle morbida di uno scoiattolo dei paesi nordici, in passato usata per confezionare abiti e pantofole. Da vair a verre il passo è breve. Bettelheim nel suo testo Il mondo incantato (p. 230) nota che già nel IX secolo a.C. esisteva in Cina una novella con tema analogo a quello Cenerentola e il quel caso la protagonista calzava una morbida pantofola di materiale prezioso. Anche in Egitto, a partire dal terzo secolo, si trovano diversi tipi di calzature, comprese pantofole, fatte di cuoio fino babilonese. Quindi, è assai probabile che Perrault abbia pensato ad una morbida scarpina di cuoio di scoiattolo, assai più adatta al ballo. Solo che a pensarla di vetro è più suggestivo e fantastico. La fiaba ha ispirato Rossini, che compose un melodramma giocoso in due atti nel quale mantiene intatto il fascino della fiaba. Fu rappresentato a Roma nel 1817. Anche Massenet compose un’opera presentata sulle scene parigine nel 1899. Prokofiev ne trasse un balletto per il Bolscioi e Marius Petipa con Michel Fokine utilizzarono la fiaba per coreografie realizzate al Teatro Imperiale di Pietroburgo nel 1883 e al Covent Garden di Londra nel 1938. Walt Disney nel 1949 realizzò un lungometraggio a cartoni animati dal titolo Cinderella. Enrichetto dal ciuffo Fiaba poco nota. Un re ha avuto un figlio deforme, brutto ma spiritoso e intelligente. Un altro re ha due figlie di cui una bellissima ma oca e un’altra bruttissima ma geniale. Le due regine madri s’incontrano e ricorrono ad una fata per sanare la situazione. Enrichetto ottiene di poter trasmettere la sua intelligenza alla donna che sposerà e la principessa oca di poter trasmettere la sua bellezza allo sposo. I due si incontrano in un bosco. Enrichetto si offre di sposare la fanciulla bellissima e questa, pur prendendo tempo, accetta. Dopo un anno il principe rimarrà brutto agli occhi di tutti, tranne che a quelli della bella principessa, mentre lei diventerà intelligente solo agli occhi di lui. La morale di Perrault è: “In colui che amiamo vediamo solo il buono e il bello. E colui che amiamo è per noi intelligente”. Le fate Fiaba di due sorelle: una brutta, spavalda, prepotente; l’altra bella, remissiva e servizievole cui toccano tutti i lavori più pesanti. Quest’ultima, un giorno, trovandosi alla fontana per attingere acqua, viene avvicinata da una vecchia che le chiede un sorso d’acqua e la ragazza glielo offre con cortesia. La vecchia è una fata e per ringraziarla le fa un dono: ad ogni sua parola le usciranno di bocca perle e diamanti. La madre, veduto il miracolo, manda alla fonte anche la figlia brutta, ma questa, alla richiesta della vecchia, risponde in malo modo e rimedia il dono di sputare rospi e serpenti ogni volta che parla. La prima diventerà regina. La seconda, scacciata di casa dalla madre, andrà a morire in fondo al bosco. Il gatto con gli stivali . Un giovane riceve in eredità dal padre un gatto. Ben poca cosa. Ma il gatto con la sua astuzia si rivela un buon amico tanto da usare mille sotterfugi ed espedienti pur di vivere meglio. Alla fine con uno stratagemma riuscirà a far sposare il suo padrone alla figlia di un re. Pelle d’asino Fiaba in versi. Un re molto ricco (aveva un asino che cacava denari), promise alla moglie in punto di morte di sposare solo una donna degna di lei. Morta la moglie, decise che l’unica donna all’altezza della defunta fosse sua figlia. La figlia, inorridita, chiese aiuto alla madrina, la Fata dei Lillà, che le consigliò di chiedere al padre doni impossibili. Lui, però, riusciva sempre a trovarli. Alla fine la ragazza gli chiese di donarle la pelle dell'asino che cacava i denari. E il padre non esitò ad uccidere la bestia. Con la pelle sulle spalle la ragazza fuggì. Si rifugiò in una fattoria lontana dove col nome di Pelle d’Asino lavorò come sguattera. La fata madrina le aveva consegnato una bacchetta magica con la quale, quando era sola, faceva apparire i suoi abiti più belli e li indossava. Il figlio del re la vide in queste vesti e se ne innamorò. Caduto ammalato, il principe chiese che Pelle D’Asino gli facesse una focaccia per guarire. La ragazza ubbidì, ma nascose un anellino nella focaccia. Il principe, guarito, dichiarò che avrebbe sposato la ragazza al cui dito si fosse adattato l’anello. Naturalmente Pelle d’Asino fu la .fortunata. Pollicino Non ebbe in filatelia altrettanta fama delle altre fiabe forse perché entrò in competizione con fiabe scritte dai F.lli Grimm. Si tratta di una tipica fiaba di abbandono, causato da difficoltà economiche dei genitori. Pollicino era l’ultimo di sette fratelli, figli di un povero taglialegna. Non potendo il padre sfamare tutti, decide di abbandonarli nel bosco. Pollicino, avendo udito il padre esporre alla moglie quanto stava per fare, si riempie le tasche di sassolini bianchi che semina mentre il padre si dirige nel folto del bosco. In tal modo i sette fratelli, seguendo la traccia lasciata dai sassi, riescono a ritrovare la via di casa. Alcuni giorni dopo il padre ritenta e stavolta Pollicino, non avendo avuto il tempo di raccogliere sassolini bianchi, si mette in tasca briciole di pane e le semina dietro di sé. Purtroppo gli uccelli le mangiano e i sette non riescono a ritrovare la via del ritorno. Vagando per il bosco, scorgono una casa e chiedono ospitalità, senza sapere che è la casa dell’orco, padre di sette figlie. Quando vanno a dormire nella stessa camera delle ragazze, Pollicino per prudenza scambia i berrettucci dei suoi fratelli con le cuffie delle figlie dell’orco addormentate. Al suo ritorno, nel buio della notte, l’orco, credendo di uccidere i bambini per divorarli, uccide invece le sue figlie. Pollicino e i suoi fratelli fuggono, inseguiti dall’orco che indossa gli stivali dalle sette leghe. Non trovando i bambini, l’orco si riposa e si addormenta. Pollicino riesce a sfilargli gli stivali e con questi si reca dall‘orchessa. Dicendole di essere inviato dal marito (che gli aveva imprestato gli stivali magici), si fa consegnare tutto il denaro e con i fratelli ritorna a casa dove padre e madre lo accolgono a braccia aperte. Gli studiosi di folklore, più che un abbandono dei figli dovuto alla povertà, hanno voluto ravvisare nel racconto antichi riti di iniziazione che i giovani dovevano affrontare prima di entrare nell’età adulta. Il tema dell’orco e dell’orchessa è presente anche in fiabe italiane quali Corvetto del Basile e Il gobbo Tabagnino di Calvino.
FILATELIA ANTIGUA Anno 1980, 1983, ASCENSION ISLAND Anno 2011, Australia Anno 2007, BELGIO Anno 2005, 2007, 2008, BELIZE Anno 1980 (495/52+BF 17), BENIN 2003, BERLINO Anno 1964 (214/6), 1965 (242/5), BRASILE Anno 1964 (2207), BULGARIA Anno 2000 (3867/8), BURUNDI Anno 1997 (752), CANADA Anno 1996, CENTRO AFRICA REPUBBLICA Anno 1979 (396), CUBA Anno 2008, D.D.R. Anno 1968 (1122/7), 1985 (2616/21), DOMINICA Anno 1997 (BF 333), FRANCIA Anno 1983 (2273), 1997 (3040), 2008, 2010, FUJERA Anno 1972, GERMANIA Anno 1971 (526), GRAN BRETAGNA Anno 1985, 1994, 2005 (1205), 2008, GRECIA Anno2008, GRENADA Anno 1981 (989/97+BF 95), 1987 (1464/81+BF 181 e 184), GRENADINES DI GRENADA Anno 1986 (701), 1997 (2153), GUERNSEY Anno 1994, GUINEA 2008, GUINEA EQUATORIALE Anno 1979, GUYANA Anno 1991, 2001 (401 e 404), HONG KONG Anno 2003, 2005, JERSEY Anno 1995 (717/9), 2005 LIBERIA Anno 1999 (1 valore), 2001, MALI 1972 (153/5 P.A.), MANAMA 1972 (819/23 Catal. Michel), marshall isole 2001, MONACO Anno 1978 (1152/60), MONGOLIA Anno 1970, NEVIS Anno 1996 (950+BF 118), NUOVA ZELANDA Anno 2003, OLANDA Anno 1964, 1997 (1602/3), PARAGUAY Anno 1978 (1668/74+P.A. 809/10), 1980 (1713/9+P.A. 824/5), 1980 (1749/55+P.A, 835/6) 1982 (1919/1925), POLONIA Anno 1968 (1679-1682/3), ROMANIA Anno 2010, RUSSIA Anno 1993 (5978), 2001, SAINT VINCENT Anno 1992 (1558), SAINT VINCENT GRANADINES Anno 1992 (828/36), SAN MARINO Anno 2004 (2101), SANT’ELENA Anno 2000 (758/9), SENEGAL 1999, SINGAPORE Anno 2006, SIERRA LEONE Anno 1986 (751/58+BF 54/5), SIRIA Anno 1976 (478), UNGHERIA Anno 1959 (1328 e 1334), 1960 (1406), 1979 (2696 e 2699), URUGUAY Anno 1979 (1030), USA Anno 2006, 2008
PERVENTSEV ARKADY A. (Russia)
Nato il 26 gennaio 1911. Morto il 30 ottobre1981. Scrittore russo, sceneggiatore, drammaturgo e saggista, vinse per due volte il Premio Stalin. . FILATELIA RUSSIA Anno 1985 (cartolina postale)
Pervomaisky Leonid Solomonovich (Ucraina)
Nato nel 1908. Morto nel 1973. Scrittore e poeta, è conosciuto per le sue opere il poema tragico Il soldato ignoto e il libro Vai all’ inizio della vita umana
FILATELIA URSS Anno 1988 Busta postale.
PESCETTI LUIS MARIA (Argentina)
Nato a San Jorge, Santa Fe’, nel 1958. Nel 1979 ottenne il diploma di terapia musicale dopo aver studiato pianoforte, canto, pedagogia musicale, armonia e composizione. Ha lavorato come terapista nella riabilitazione di bambini e di donne con problemi psichici. E’ stato anche insegnante di musica nella scuola prescolare, elementare, secondaria e all’università. Per conto del Ministero della Cultura ha tenuto corsi e lezioni sulla creatività e sull’intrattenimento musicale in tutto il paese e un corso particoolare su “Follie nel racconto” presso la Facoltà di Filologia di Valencia (Spagna).. Ha scritto testi e musica per canzoni destinate all’infanzia, più alcune antologie. Dal 1994 conduce un programma radio di cabaret e musiche per bambini. E’ membro fondatore del Movimento di filastrocche latino-americane e dei Carabi. Autore di libri umoristici per l’infanzia, poesie e romanzi, scrisse pure una commedia per adulti Come è facile essere in coppia, mentre altri suoi testi furono adattati per il teatro.
FILATELIA ARGENTINA Anno 2008.
PESJAKOVA LUJZA (Slovenia)
Nata il 12 giugno del 1828. Morta il 31 marzo del 1898. É la prima donna slovena ad aver scritto in prosa e in poesia. Compose le sue prime opere in lingua tedesca. Solo in seguito, consigliata dal poeta Preseren, cominciò a scrivere poesie anche in sloveno. Al suo attivo ha poesie,poemi, racconti, articoli per riviste e giornali, nonchè composizioni per l’infanzia. Scrisse pure drammi (Struo, Svitoslav Zajček, Na Koprivniku). e un libretto d’opera Gorenjski slavček.
FILATELIA YUGOSLAVIA (Mic. 1442)
PESSOA FERNANDO (Portogallo)
Nacque a Lisbona il 13 giugno 1888 e ivi morì il 20 novembre 1935. Orfano di padre, cominciò a manifestare un carattere introverso e insoddisfatto dopo il nuovo matrimonio della madre con il comandante Rosa, console portoghese a Durban. A sette anni dovette seguire la famiglia in Sud Africa. Studiò all’Università di Città del Capo. Fece ritorno a Lisbona nel 1905 dove trovò impiego come corrispondente commerciale, Iniziò a collaborare con la rivista “Orpheu” propugnatrice del movimento modernista portoghese e in seguito scrisse anche per altre testate. A parte alcuni poemi scritti in inglese (lingua che conosceva alla perfezione) e il poema epico Messaggio del 1934, i suoi lavori sono dispersi su varie riviste e furono raccolti in volumi dopo la sua morte. Si tratta di brevi poemetti scritti sotto il suo nome o sotto pseudonimo o attribuiti a diverse persone fittizie. Occultista, appartenente al gruppo dei Rosacroce, usava nomi fittizi ognuno con una sua personalità e un suo stile precisi. Si trattò di una spersonalizzazione che diede vita ad immaginari autori come Alberto Caeiro di tendenza filosofica e di stile bucolico, Riccardo Reis ellenista e oraziano, Alvaro Campos modernista e futurista. Durante la sua vita pubblicò sotto il suo vero nome poche cose: Sonetti (1913), Epitalamio (1913), Antinoo (1918) scritto in inglese, oltre al già citato Messaggio del 1934, scritto in lingua portoghese.. Le sue opere complete in 15 volumi furono pubblicate negli anni dal 1943 al 1978. è senza dubbio la più complessa e strana figura del Novecento portoghese.
FILATELIA PORTOGALLO Anno 1975 (1262), 1985 (1645), 1995 (2080), 2000 (2381), 2012
Pestrak Philip Semenovich (Bielorussia)
Nato a Brest nel 1903. Morto nel 1978. Nacque in una famiglia contadina nella regione di Brest. Per due anni studiò in un collegio e nel 1914, all'inizio della prima guerra mondiale, si trasferì con i genitori a Samara in Russia. Dopo gli studi, lavorò come assistente contabile in un’azienda di credito e quindi in un ufficio governativo locale. Nell'autunno del 1921 tornò in Bielorussia con i genitori e lavorò in una segheria prima e poi quale guardia forestale. Iniziò a lavorare per i comunisti bielorussi durante il governo polacco del 1930. Trascorse una diecina d’anni in carcere in Polonia finché non fu liberato dall'esercito sovietico nel 1939. Fu scelto come sostituto del popolo nel Consiglio della Bielorussia occidentale (1939) e ricoprì altri incarichi governativi nel Consiglio supremo della Bielorussia. Pestrak fece parte dell’Accademia Nazionale delle Scienze. I primi versi furono pubblicati nel 1920. In seguito diede alle stampe altri libri di poesia. Le sue opere parlano di lotte per la liberazione e loda il coraggio dei prigionieri. Molti romanzi affrontano anche il problema del nuovo ordine in Bielorussia dopo gli eventi del 1939. Nel periodo postbellico scrisse per lo più opere in prosa. Tutta la sua produzione è stata inserita in quattro volumi in una edizione del1969-1971 e molte poesie sono state musicate. Durante la carriera letteraria ottenne riconoscimenti, e nel 1964 fu insignito del Premio Kolas per il suo romanzo Seradzibor.
FILATELIA BIELORUSSIA Anno 2003 Annullo speciale e cartolina postale.
Petkeviciaite Gabriele (Lituania)
Nata presso Panevezys 1861. Ivi morta nel 1943. Scrittrice e pubblicista lituana, conosciuta con lo pseudonimo di Bitė ("Ape"), raggiunse fama letteraria con novelle a sfondo realista (Vilkienė, 1894; Dievui atkišus "Quando Dio offre", 1905), sulla questione nazionale (Motina "Madre", 1898; Iš gyvenimo verpetų "Nei mulinelli della vita", 1903) e sull'importanza dell'istruzione nella formazione giovanile (Homo sapiens, 1903; Mokslas "Scienza", 1910). Si ricorda inoltre il romanzo Ad astra (1933).
FILATELIA URSS anno 1980 Cartolina postale
PETÓFI SÁNDOR (Ungheria)
Nato a Kiskörös il 1° gennaio 1823. Morto il 31 luglio 1849. Nato in una povera famiglia di origine slovacca, trascorse l’infanzia in campagna. La sua istruzione fu irregolare, svogliata e approssimativa anche perché doveva seguire il padre macellaio che si spostava di città in città. Sin da giovane manifestò il suo orgoglio per la sua nazionalità ungherese. Testardo, irrequieto, impetuoso, realista e senza alcuna attitudine mistica, fu di una integrità morale che lo accompagnò fino alla morte.. A sedici anni abbandonò la famiglia e fece il soldato, il copista di teatro, l’attore senza talento, per trovarsi stanco e malato a Debrecen. Lì raccolse le poesie che era andato via via scrivendo per presentarle a Mihàli Vörösmarty, la maggiore autorità letteraria del momento. Questi riconobbe la validità delle poesie e gli procurò un posto nella redazione di una rivista letteraria. La capacità impressionista di cogliere le immagini della realtà e di tradurle in linguaggio lirico emerge nella descrizione dei paesaggi: La pianura, Tibisco, Nella mia terra natale Ottenne il favore della critica per le sue ‘canzoni popolari’ e per il racconto fiabesco Il prode Giovanni . A 23 anni, dopo aver scritto quattro volumi Fronde di cipresso (1845), Perle d’amore (1845), liriche per due donne amate, Nuvole, opera pessimista per una delusione d’amore, Fine di settembre, Poesie complete (1947), L’apostolo (1847), storia di un rivoluzionario che si immola per la patria, era conosciuto in tutto il paese. Scrisse pure i poemi Il martello del villaggio di carattere eroicomico, Omero e Ossian, Stefano il pazzo (1947). Le sue espressioni più autentiche sono quelle legate ai problemi sociali del suo paese, alla difesa del popolo ungherese oppresso. Dedicò gran parte dei suoi versi a Julia Szendrey, che sposò nel 1847. Partecipò agli avvenimenti politici del 1849 che erano in sintonia col suo modo di pensare, e secondo i suoi biografi il suo Canto nazionale che inizia con “Sorgi, magiaro!” è considerato decisivo per lo scoppio della rivoluzione ungherese. Ma dopo l’intervento russo, l’Ungheria rimase sola a lottare per la libertà. Le ultime poesie sono intrise di patriottismo. Volontario nella guerra di liberazione, fu nominato aiutante di campo con il grado di maggiore dal generale polacco Bem, che lo aveva in simpatia e ne perdonava le frequenti violazioni alla disciplina militare. Militò tra gli ‘honvèd’ per i quali scrisse canti di guerra e morì combattendo sul campo di battaglia di Segesvàr nel luglio del 1849. Le circostanze della sua morte non furono mai chiarite. Si disse che fosse riuscito a fuggire e che presto sarebbe ritornato. La sua figura fu subito circondata da un alone di leggenda e tutti videro in lui l’eroica figura del poeta-soldato. Hermann Grimm scrisse di lui “Petöfi, Omero, Dante, Shakespeare e Goethe a volte sembrano le incarnazioni ricorrenti di uno stesso poeta”.
OPERA Il prode Giovanni. Fiaba in versi del 1844.. Il pastore Giovanni amoreggia con Iluska e non si cura del gregge che si disperde. Il padrone lo caccia e Giovanni si arruola soldato. Libera la figlia del re di Francia dai Turchi. La giovane si innamora di lui, ma Giovanni pensa sempre a Iluska. Qando ritorna al paese, apprende che è morta per le sevizie della matrigna.. Giovanni coglie una rosa sulla sua tomba e riprende a girare per il mondo. Va nella terra dei giganti, poi in quella delle streghe e finalmente arriva nel paese delle fate. Qui getta la rosa nel lago della vita e Iluska gli appare bella come prima. Con lei Giovanni rimarrà per sempre nel Regno delle Fate.
FILATELIA UNGHERIA Anno 1919 (241), 1923 (319/23), 1947 (865), 1848 (886+PA 86) , 1949 (905/7) , 1950 (3 valori), 1952 (1035), 1971 (2173), 1972 (3 valori), 1979 (2702), 1995 (3504), 1998 (fog.244), 2001 (3809, ISOLE MARSHALL Anno 2001 (1395), ROMANIA Anno 1948 (1035), URSS Anno 1959 (2239).
PETRARCA FRANCESCO (Italia)
Da ser Petracco notaio fiorentino di parte bianca, cacciato da Firenze l’anno stesso della condanna di Dante, e da Eletta Canigiani il 20 luglio 1304 nacque ad Arezzo Francesco (al quale in seguito piacque mutare il nome in Petrarca, dal suono più gradito). Da bambino fu portato nel podere del padre all’Incisa, nel Valdarno Superiore, dove dimorò per parecchi anni. Attorno al 1310 ebbe occasione di incontrare a Pisa Dante. Dopo la morte di Arrigo VII e caduta ogni speranza per i Bianchi di ritornare in Firenze, il padre nel 1314 si trasferì a Carpentras, presso Avignone, allora sede del papato e città d’attivo commercio. Forse per tale ragione il Petrarca, diversamente da Dante, non subì l’influsso dello spirito municipale e regionale. Petrarca iniziò i suoi studi di grammatica e retorica presso il maestro Convenevole da Prato e poiché il padre voleva fare di lui un giurista, lo inviò prima all’Università di Montpellier, poi a quella di Bologna, ove ebbe modo di conoscere i poeti del Dolce Stil Novo. Più che amore per le Pandette il giovane manifestò subito il suo amore per i classici, Cicerone in particolare, e altri poeti antichi. Un aneddoto narra che il padre un giorno gli bruciò tutti i libri, lasciandogli solo per compassione un libro di Cicerone e uno di Virgilio. Petrarca manifestò pure una sua disposizione alla vita brillante e mondana. La morte del padre richiamò Petrarca e il fratello Gherardo ad Avignone dove entrambi abbracciarono lo stato ecclesiastico. Ma solo Gherardo entrò nell’ordine dei certosini. Francesco si fermò agli ordini minori, che gli erano necessari per ottenere benefici e favori ecclesiastici, inoltre il nuovo stato non gli impediva di proseguire una vita di brillante ed elegante mondanità. Il Venerdì Santo (6 aprile) del 1327, nella Chiesa di Santa Chiara in Avignone, vide la donna che sarebbe diventata la sua ispiratrice: Laura de Noves, sposa da due anni al nobile Ugo de Sade, la quale non corrispose mai alle sue proposte amorose. Venuta meno l’eredità paterna, Petrarca entrò al servizio del principe romano Giacomo Colonna e più tardi del cardinale Giovanni Colonna. Per la smania di vedere e conoscere nuove persone e cose Petrarca intraprese (1333) un viaggio per l’Europa centrale fermandosi a Parigi, dove il frate agostiniano Dionigi da Borgo gli donò le Confessioni di Sant’Agostino; a Liegi dove trovò due orazioni di Cicerone; ad Acquisgrana visitò la tomba di Carlo Magno; a Colonia; a Lione, dopo aver attraversato da solo la Selva delle Ardenne, e infine ritornò ad Avignone. Nel 1336 compì una ascensione sul Monte Ventoux (una delle prime prove alpinistiche di cui si abbia memoria) durante la quale gli ritornò alla memoria il passo delle Confessioni in cui S.Agostino scrive:”Vanno gli uomini ad ammirare le cime dei monti, le grandi onde del mare, i lunghi corsi dei fiumi, l’immensità dell’Oceano, i moti delle stelle, e di sé stessi non prendono cura”. L’anno appresso, per via mare, si reca a Roma per visitare la parte pagana e quella cristiana. Negli anni che vanno dal 1337 al 1353 si ritira ad Avignone, nella villetta di Valchiusa dove, salvo brevi interruzioni, rimane per 15 anni. Una di esse ebbe luogo in occasione della sua incoronazione a poeta in Campidoglio (1340). Tornato nel 1343 ad Avignone, conobbe Cola da Rienzo e scrisse una lettera in cui descrive in termini elegiaci tale incontro. In quello stesso anno fu inviato a Napoli per una missione diplomatica. Al suo ritorno si recò a Parma, forse con l’intenzione di rimanervi, ma una guerra scoppiata tra gli Estensi, i Visconti e i Gonzaga per il possesso della città, lo indusse a fuggire. A Reggio fu assalito dai briganti e nell’avventura cadde da cavallo e si ruppe un braccio. Dopo altre peripezie, ritornò a Valchiusa. Nel 1347 lo ritroviamo nuovamente a Roma dove Cola da Rienzo era stato nominato tribuno. Avute però notizie non buone circa la durata del tribunato del suo amico Cola, Petrarca fu indotto a lasciare la città alla volta di Parma. Qui, nel 1348, ebbe notizia della morte di Laura, a causa della peste, avvenuta il 6 aprile, lo stesso giorno in cui 21 anni prima l’aveva conosciuta. Qualche mese dopo riceveva la notizia della morte del suo amatissimo cardinale Giovanni Colonna. Petrarca cercò conforto nei viaggi: a Firenze nel 1350, poi a Padova dove ricevette la visita del Boccaccio, inviato dai Fiorentini per annunciargli la restituzione dei beni confiscati a suo padre e per offrirgli un incarico politico, che rifiutò. Ma fu Valchiusa ad attirarlo ancora una volta. Però le inimicizie di molti cardinali e l’avversione del nuovo papa Innocenzo VI lo costrinsero ad abbandonare la Provenza alla volta dell’Italia. Nel 1353 si trasferì a Milano dove soggiornò per otto anni. Non gli mancarono in questo periodo gli incarichi onorifici: partecipò ad ambasciate, a matrimoni regali, all’incontro con l’imperatore Carlo IV, re di Boemia, e ad un altro, assai gradito, col Boccaccio. Intanto la peste gli rapiva a soli 24 anni il figlio Giovanni e induceva il poeta a rifugiarsi a Padova prima e a Venezia poi dove visse nel palazzo detto delle Due Torri, in riva degli Schiavoni, in compagnia della figlia e del genero. Anche qui ricevette la visita del Boccaccio, visita che durò tre mesi. In seguito, accogliendo l’invito di Francesco da Carrara, andò ad abitare a Padova e qui apprese il trasferimento della sede papale da Avignone a Roma e l’invito del nuovo papa Urbano V a recarsi nella città eterna per un incontro. Petrarca si mise in viaggio, ma fu colto da una sincope fu ricondotto a Padova. Visse gli ultimi anni ad Arquà, sui colli Euganei. La notte del 19 luglio 1374 fu colto da una nuova sincope e trovato morto col capo appoggiato ad un libro. Fu sepolto nella chiesa di Arquà, e qualche anno dopo trasferito a cura del genero in un’arca di marmo rosso posta davanti alla chiesa.
OPERE Canzoniere Dietro richiesta di amici, radunò le sue rime, che lui chiamava Rerum vulgarium fragmenta in una raccolta conservata nella Biblioteca Vaticana. L’opera si divide in due parti: Rime in vita di Madonna Laura e Rime in morte di Laura, le prime, meno artistiche, nelle quali il poeta non si fa scrupolo di esprimere liberamente il suo amore, ricorrendo all’amore platonico e stilnovistico; le seconde più artistiche. In esse Laura è più astratta e gelida, descritta come consolatrice e trait d’union tra il poeta e il cielo. Il Canzoniere contiene anche rime su altri motivi come le canzoni Spirto gentil e Italia mia; sonetti contro la cattività avignonese, liriche di amicizia per il cardinal Giovanni Colonna. Trionfi Poemetto allegorico sotto forma di visione. Sono sei Trionfi divisi in capitoli. Descrive la lotta dell’uomo con le passioni, la fugacità delle cose, la vittoria dell’eternità. Il poeta, addormentato, sogna di vedere una numerosa schiera di personaggi illustri della storia, Bibbia, leggenda, mitologia. Assiste così al trionfo dell’amore; della pudicizia sull’amore; della morte sulla pudicizia; della fama sulla morte; del tempo sulla fama; dell’eternità sul tempo Africa, un poema epico scritto in latino. Contiene le idee politiche del poeta relativamente alla storia romana e allo stato presente dell’Italia. Bucolicun carmen. Una raccolta di 12 egloghe allegoriche, sull’esempio di Virgilio Epistolae metricae, raccolta di 67 epistole sull’esempio di Orazio. De viris illustribus. Una raccolta di biografie di grandi romani, da Romolo a Tito. L’opera si ferma a Nerone. Rerum memorandarum libri Contiene aneddoti storici. L’opera è rimasta incompiuta. Secretum Dialogo tra Sant’Agostino e Petrarca alla presenza di una donna, la Verità. De vita solitaria. Esaltazione della vita contemplativa De otio religiosorum Esaltazione della vita monastica. De remediis utriusque fortunae. 254 dialoghetti fra Gaudium e Ratio ; e fra Dolor e Ratio che mirano a rafforzare l’uomo contro la seduzione della fortuna e contro i colpi delle avversità. Epistole Una numerosa serie di lettere divise per categorie: De rebus familiaribus (24 libri); Seniles (17 libri); Variae (1 libro); Sine nomine (1 libro) Sono lettere in cui Petrarca, per non compromettere il destinatario, tolse l’indirizzo. Posteritati, breve autobiografia composta nel 1351, e ritoccata più tardi poiché vi si trovano fatti e allusioni legati agli ultimi anni di vita.
FILATELIA AJMAN Anno 1972 (1887), CAMBOGIA Anno b1983 (388), COLOMBIA Anno 2006 (1362), CECOSLOVACCHIA Anno 2004 (374) , CITTA’ DEL VATICANO Anno 2004 (1366), DDR Anno 1981 (2290), FRANCIA Anno 1956 (1082), ITALIA Anno 1932 (312 stesso valore nei possedimenti del Dodecanneso e della Colonie italiane), 1974 (1262/3) ,2004 (2699), MOLDAVIA Anno 1977 (498), , SAN MARINO Anno 2004 (1962)
PETRESCU CAMIL (Romania)
Nato a Bucarest il 9 aprile 1894, ivi morì il 14 maggio 1957. Romanziere, poeta, drammaturgo, saggista e filosofo. Perse prematuramente i genitori. Studiò nel collegio Nazionale di Santa Sava e in seguito frequentò l’università di Bucarest dove iniziò a comporre i primi poemi Partecipò alla prima guerra mondiale di cui diede un ampio resoconto nel volume Ultima notte d’amore, prima notte di guerra (1830). Fu insegnante a Timisoara, direttore del Teatro Nazionale di Bucarest, nonché membro dell’Accademia rumena nel 1947. Fondò riviste letterarie; si occupò di filosofia pubblicando nel 1936 Tesi e antitesi e nel 1937 La modalità estetica del teatro. Fu autore di un volume di poesie Versi. L’idea. Il ciclo della morte (1923) e di romanzi quali Il letto di Procuste, la trilogia Un uomo tra gli uomini (1953-57), una vasta rievocazione di avvenimenti storici. Fondamentale per lo sviluppo del romanzo in Romania fu la sua conferenza La nuova struttura e l’opera di Marcel Proust, legata alla visione del romanzo che, secondo lui, induce l’implicazione diretta del soggetto narrante nell’esperienza vissuta. Era solito dire : “Io non posso parlare se non in prima persona”. Scrisse drammi: Atto veneziano (1929), Danton (1931) e commedie di tipo quotidiano e ‘boulevardier’. In Romania fu lo scrittore più rilevante tra le due guerre, distinguendosi in ricerche e scoperte anticipatorie.
FILATELIA ROMANIA Anno 1994 (4211)
(Romania)
Nato il 1 dicembre del 1892 a Hodura, Cotnari, Contea di Jasi Morto a Bucarest il 9 marzo del 1961. Figlio primogenito dell’ingegnere Dimitri, professore presso la Facoltà di agraria Trifeşti dopo gli studi primari frequentò il liceo a Iasi e nel 1915 ottenne la laurea in diritto Iniziò a scrivere precocemente e all’età di 15 anni pubblicò un romanzo breve. Nel 1919 si trasferì a Budapest per lavorare come redattore presso alcuni giornali „Verità”, „Mattino”,” Bucovina”, „Il paese”. Tra il 1923 e il 1928 pubblicò alcuni romanzi tra cui Intunecarea, uno dei migliori romanzi rumeni sulla prima guerra mondiale. Nel 1940, sull’esempio della Commedia umana di Balzac, scrisse una Cronaca della Romania nel XX secolo. Assieme a Lucian Braga e a G. Mihescu fondò la rivista „Il pensiero” . E in seguito fu pure tra i fondatori, accanto Pamfil Seicaru, della rivista socio-politico e culturale „Hiena” (1919 - 1924) di cui fu condirettore. Nel 1955 fu incluso tra i membri della Accademia rumena. Petrescu dedicò parte della sua attività letteraria all’infanzia, scrivendo per i bambini Fram, ursul polar , 1931 Fram, orso polare, (1931), Cocârţ şi bomba atomică , 1945 Cocârţ e bomba nucleare, (1945), Pif - Paf - Puf , 1945 Pif - Paf - PUF, (1945), Omul de zăpadă , 1945 L'uomo di neve, (1945), Iliuţă copil , 1945 Iliuţă bambino, (1945), Neghiniţă , 1945 Neghiniţă, (1945).Morì a causa di insufficienza cardiaca.
FILATELIA ROMANIA Anno 1992 (4049)
Petrov Valeri (pseud. Valeri Nisim Mevorah) (Bulgaria)
Nato a Sofia il 24 aprile 1920. Valeri Petrov, poeta, sceneggiatore, drammaturgo e traduttore, figlio dell’avvocato Nisim Mevorah ( ambasciatore bulgaro negli Stati Uniti nel 1945-1947 e rappresentante presso le Nazioni Unite) e dell’insegnante Mariya Petrova, studiò presso la scuola italiana di Sofia e si laureò in medicina alla locale università nel 1944. A quindici anni Petrov pubblicò il suo primo libro di poesie Sever Ptitsi kam (Uccelli Verso nord). Per le pubblicazioni successive, a causa della discendenza ebraica del padre, prese il nome della madre per non incorrere nelle sanzioni del regime bulgaro allora filo-nazista. In seguito scrisse le poesie Palechko (Pollicino) , Na pat (In rotta), Mentre siamo ancora giovani, Sinyoto Kray di più (Con il mare blu), Spomen Tavanski) e la serie Nezhnosti (Carezze). Valeri Petrov è particolarmente apprezzato per la sua traduzione dell'intera opera di Shakespeare. Nell’ autunno e l'inverno del 1944, quando la Bulgaria cambiò politica, partecipò con gli alleati alla Seconda Guerra Mondiale e lavorò prima a Radio Sofia e poi come scrittore di guerra con il quotidiano “Frontovak” (Fronte Combattente). Dopo la guerra, fu tra i fondatori del giornale umoristico “Starshel”(Il calabrone) e in seguito assistente-redattore capo (1945-1962). Lavorò pure come medico in un ospedale militare e nel monastero di Rila. Tra il 1947 e il 1950 Valeri Petrov fu inviato nella legazione bulgara a Roma come addetto culturale stampa e si recò negli Stati Uniti, in Svizzera e in Francia per incarichi vari. E' stato anche editor in uno studio cinematografico e nella casa editrice “Pisatel Balgarski”. Servì come deputato alla Grande Assemblea Nazionale; e dal 2003 è un accademico della Accademia Bulgara delle scienze. Politicamente, ha militato nella sinistra-socialista sin da quando frequentava la scuola al tempo nel Terzo Regno Bulgaro. Opere: Stari neshta Malko Po novomu (Roba vecchia in un modo un po 'nuovo, poesie), Stihotvoreniya (Poesie), Esen mekata V (Mezzo Autunno), Improvizatsiya (Improvvisazione), Belezhnik Afrikanski (, appunti di viaggio), Na smyah (Per scherzo), poesie satiriche, Prikazka Byala (Fiabe), San za Kopche, Pet prikazki (Cinque fiabe), Opere scelte (due voll.).
FILATELIA BULGARIA Anno 2010 (4949/50)
PETROVIC VELIKO (Yugoslavia)
Nato nel 1884. Morto nel 1967. Diplomato presso la scuola di Sombor e laureatosi in diritto a Budapest, ricoprì diversi incarichi in campo giornalistico. Fu direttore del giornale “Srobobran” di Zagabria, corrispondente di guerra per “Branik”, redattore di “Savremena pitanja”, agente pubblicitario a Ginevra, dove lavorò fino al 1918. Fu membro del consiglio dell’Amministrazione jugoslava, funzionario del dipartimento del Ministero della Pubblica Istruzione per la zona di Backa, Banat e Baranja a Novi Sad. Nel 1921 fu trasferito a Belgrado dove ricoprì la carica di Capo gabinetto del ministro, funzionario del Dipartimento per l’arte e ispettore ministeriale. Iniziò l’attività letteraria scrivendo articoli, rapporti, storie, poesie per vari giornali. Nel 1912 e ’14 pubblicò libri di canzoni. In quel periodo preparò per le stampe due libri di brevi storie ma nel periodo della Prima guerra mondiale i manoscritti andarono smarriti. Solo nel 1920 curò la pubblicazione di una selezione di suoi racconti, nei libri: Bunja i drugi iz Ravangrada, che comprende dodici racconti brevi (1921), Pomerene savesti, dieci brevi storie (1922) , Tri pripovetke (1922), Iskušenje, quindici racconti (1924). Petrović scrisse un centinaio di racconti, e una serie di articoli sulla letteratura in "Politica", "Letopis", ecc.; curò l’album Vojvođanske umetnosti in occasione del centenario di Matica Srpska e scrisse un dizionario dei serbi illustri del periodo dal 17° al 20. Nel 1933 per meriti culturali fu eletto membro della Camera di cultura.
FILATELIA
PÉTURSSON HALLGRÍMUR (Islanda)
Nato a Hòlar nel 1614. Morto a Ferstikla il 27 ottobre 1674. Fu uno dei pastori più influenti durante l'età dell'Ortodossia (1580-1713) a causa dei suoi contributi alla chiesa luterana. Suo padre era un campanaro e suo zio il vescovo residente. Scappò di casa giovane e lasciò l'Islanda aggregandosi ad alcuni commercianti. Di lui non si seppe più nulla fino a quando Brynjólfur Sveinsson, un prete islandese in un viaggio attraverso Glückstadt (Danimarca), sentì Hallgrimur maledire il suo datore di lavoro in lingua islandese. Brynjólfur ebbe pietà per il giovane e lo portò con sé e lo affidò ad un seminario in Danimarca affinché seguisse studi regolari. Durante il suo ultimo anno di studio, Pétursson fu incaricato della rieducazione di un gruppo di islandesi che erano stati rapiti dai pirati barbareschi e riscattati. Tra loro c'era una donna sposata, Guðríður Símonardóttir di cui si innamorò. Lasciato il seminario seguì la donna quando tornò con il gruppo in Islanda. In seguito Guðríður scoprì che suo marito era morto. Poté così sposare, Pétursson che aveva trovato lavoro come operaio. Sette anni dopo il suo ritorno in Islanda, Brynjólfur Sveinsson, il suo ex sponsor divenuto vescovo a Skálholt, nominò Hallgrimur ministro religioso a Hvalsnes. Alcune persone rimasero sorprese che un operaio venisse nominato pastore di una chiesa, ma Hallgrimur si mostrò un abile predicatore. Nel 1651, fu assegnato a Saurbær nel Hvalfjörður, una posizione molto ambita. Continuò il suo lavoro fino alla morte avvenuta nel 1674 per lebbra. Opere: il lavoro più notevole di Hallgrimur Pétursson è Hymns Passion (Passíusálmar o, Historia pínunnar og dauðans Drottins vors Jesu Kristi, med hennar sérlegustu lærdóms-, áminningar-og huggunargreinum, ásamt bænum OG þakkargjörðum, í sálmum og söngvísum med ýmsum tónum samsett og skrifuð Anno 1659 (“La storia del dolore e della morte di nostro Signore, Gesù Cristo, con la sua formazione speciale, ricordando articoli di consolazione, con preghiere lodi, salmi e canzoni con note, compilate e scritte nell’anno 1659 "). Una raccolta di cinquanta inni da cantare durante le sette settimane della Quaresima. Ogni canto ha un titolo che denota una componente della Passione di Cristo, cui si riferisce, e un riferimento a una melodia per essere cantato. Altre opere famose sono Aldarháttur, Rímur Lykla af-Petri OG Magellónu, Kroka di Rif rímur, e una raccolta di filastrocche per bambini.
FILATELIA ISLANDA Anno 1975 (458)
PETZOLD Alfons (Austria)
Nato a Vienna il 24 settembre del 1882. Morto il 21 giugno del 1923 a Kitzbûhel, Tirolo. Cominciò a studiare a Vienna e a 15 anni entrò nella scuola dei Fratelli Cristiani di Pressbaum. Morto il padre per malattia e la madre in un incidente, Alfons ebbe una infanzia e una gioventù tormentata. Cominciò ad accostarsi alla letteratura leggendo gli autori tedeschi in particolar modo i poeti. Si occupò anche di musica. Le sue opere sono costituite da raccolte poetiche e romanzi: Nonostante tutto (1910), Strange music (1911), L’eterno e ora (1912), 1914 Guerra, Earth (1913), Der stahlerne Schrei (1919 ) , l’autobiografia Das rauhe Leben scritta el 1920 e il romanzo Savarinde del 1923.
FILATELIA AUSTRIA Anno 1973 (1240)
PHUKAN NILMONI (India)
Nato a Dibrugarh, Assam, il 22 giugno 1880. Studiò a Dibrugarh, Gauhati, Cooch Behar e Calcutta. Abbandonati gli studi di diritto, tornò a Dibrugarh e fondò l'Istituto Gorge e lo diresse per 15 anni. Nel 1931 entrò nella redazione del settimanale assamese “Batori” e, nel 1935, diventò il primo editore del primo quotidiano in Assamese. Fu un prolifico scrittore e poeta, autore di ben 14 collezioni di poesie pubblicate, oltre ad innumerevoli poesie inedite. Il suo contributo alla lingua e letteratura assamese include anche 5 libri di argomenti vari e una dozzina di manoscritti inediti. E’ stato eletto per due volte Presidente del Sahitya Assam Sabha. E' stato membro della Akademi Sahitya e l'Università Gauhati gli ha conferito il grado di D. Litt Honoris Causa in riconoscimento del suo contributo alla letteratura assamese. Come pioniere e giornalista veterano fu attratto nel vortice della lotta per la libertà. Profondamente influenzato dal Mahatma Gandhi divenne suo seguace di vita e di pensiero. Membro attivo del Congresso Nazionale Indiano, aderì al movimento di non violenza di Gandhi. venne arrestato e imprigionato nel 1942. Scapolo, dedicò tutta la vita alla causa dei suoi simili. Spirò il 21 gennaio 2978.
FILATELIA INDIA Anno1981 (673)
PHUNG VU TRONG(Vietnam)
Nato ad Hao 20 ottobre 1912. Morto ad Hanoi, 12 ottobre 1939. E’ considerato una delle figure più influenti della letteratura vietnamita nel 20 ° secolo. Oggi, molte delle sue opere sono insegnate nelle scuole vietnamite. La morte del padre per tubercolosi quando lui aveva solo sette mesi di vita, determinò il suo futuro. Dopo aver terminato la scuola primaria, a sedici anni, Vu Trong Phung fu costretto a interrompere la scuola e guadagnare di che vivere per se e per sua madre. Durante il decennio tardo-coloniale del 1930 Vu Trong Phung scrisse varie opere che si presentano oggi come il singolo e più notevole risultato individuale nella letteratura vietnamita moderna. Fu uno scrittore e giornalista tra i più popolari e conosciuti. Le sue opere non solo sono un'importante testimonianza della vita e della società del Vietnam degli anni trenta, ma anche segnano l'ingresso dell'individuo con le proprie debolezze e passioni nella Letteratura vietnamita. La sua opera più conosciuta è Dumb Luck, un romanzo scritto nel 1936 che fu bandito dal Partito Comunista del Vietnam e quindi pubblicato solo nel 1986; la prima traduzione in inglese del romanzo risale al 2002. Scrisse varie opere tra cui quattro romanzi: Dứt tình (1934), Giông tố (1936), Số đỏ (1936), Trúng số độc đắc (1938), Làm đĩ (1936), Quý phái (1938-1939), Lấy nhau vì tình (1942)
FILATELIA VIETNAM 2012 (2427)
Pidmohylny Valeriano Petrovich (Ucraina)
Nato a Chapli nel 1901. Morto in un gulag nel 1937. Nacque a Chapli vicino alla nuova città russa di Yekaterinoslav (moderno Dnipropetrovsk, Ucraina). Suo padre era un dirigente di un grande proprietario terriero.Sin da bambino studiò il francese e continuò fino ad impadronirsi a tal punto della lingua da diventare uno dei maggiori traduttori di letteratura francese in ucraino, in particolare le opere di Anatole France e Guy de Maupassant. Nella sua gioventù fu un sostenitore di Petliura Symon, il comandante militare dell’Ucraina indipendente creata dopo la rivoluzione sovietica. Visse a Kiev, ed incontrò difficoltà per la pubblicazione di alcuni suoi racconti nel 1923. Fu in grado di garantire la pubblicazione della rivista anti-sovietica degli emigrati «Nova Ucraina», entrando in attrito con altri scrittori ucraini tra cui Khvyl'ovyi, uno dei maggiori autori del periodo. Pubblicò un gran numero di storie dopo essere stato "esonerato" dalla rivista ucraina «Chervonyi shliakh». Partecipò al gruppo letterario «Lanka», legato alla rivista «Zhyttia i revoliutsiia». In aggiunta alle prosa narrativa e alle traduzioni, pubblicò pure numerosi saggi critici, ed è considerato uno dei pionieri della critica freudiana. Nel 1927, all’età di 26 anni, Pidmohylny vinse premio come grande autore con la pubblicazione del suo romanzo La Città, che fu anche tradotto in russo. Dopo il consolidamento dello stalinismo, Pidmohylny ebbe continue difficoltà nel suo lavoro editoriale. Nel 1934, fu arrestato, costretto a firmare confessioni false e condannato al Gulag dove morì nel giro di pochi anni. Il romanzo Un piccolo saggio di teatro descrive i caratteri di un certo numero di uomini che competono per l'amore di una donna. Uno dei suoi principali ammiratori è uno scienziato, e un grande tema è la tensione tra l'amministrazione della ragione basata sulla scienza e le emozioni della vita umana. E 'disponibile in traduzione inglese.
FILATELIA UCRAINA Anno 2000 Busta postale,
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