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IACOPO DA VARAZZE (Italia)
Nato a Varazze, (Savona) nel 1228 ca. Morto a Genova nel 1298. Domenicano, vescovo di Genova, lasciò vari scritti fra cui alcuni Sermoni in volgare e un Chronicon Ianuense (Storia di Genova dalla fondazione al 1297) in latino. La sua opera principale, anch’essa in latino, è la Leggenda aurea o Leggenda Sanctorum, raccolta di 182 vite di santi (composta negli anni 1255-66) che ebbe una diffusione vastissima fino al Settecento e che, tradotta, esercitò un notevole influsso sulla letteratura religiosa italiana ed europea. A metà fra tradizione e fantasia la Leggenda aurea riporta storie assai note, tra cui quella di San Giorgio e il drago dipinta dal Carpaccio. (da Enc. Le Garzantine)
FILATELIA ITALIA Anno 1976 (1340-41)
IACOPONE DE BENEDETTI DA TODI (Italia)
Nacque a Todi nel 1236, morì nel convento di San Lorenzo di Collazione (Todi) nel 1306. Fu procuratore legale e condusse dapprima una vita scioperata e gaudente. Dopo la tragica morte della moglie, Vanna dei Conti di Coldimezzo, nel crollo di una sala durante una festa da ballo, alla vista del cilicio che costei portava, fu indotto a convertirsi (1268). Condusse per dieci anni una dura penitenza, con atti di umiliazione non privi di eccessi. Di lui si racconta che camminasse carponi per le vie della sua città con basto e briglia, come una bestia da soma; di comparire ad una festa cosparso di piume appiccicate al corpo nudo; di implorare Dio ad ogni sventura; di raccomandare la sua fama al raglio dell’asino (vedi la lauda LV) e altro ancora. Tali stranezze gli meritarono il titolo di ‘Pazzo di Dio’. Si fece francescano nell’ordine dei Frati Minori, seguendo la rigida corrente dei ‘francescani spirituali’. Eletto papa Bonifacio VIII (ostile agli “spirituali” e favorevole alla corrente dei francescani “convenzionali”), entrò in contrasto con lui e partecipò assieme al cardinal Colonna ad una ribellione firmando il manifesto di Lunghezza contro l’elezione del Pontefice (1297). Dovette patire la prigionia e la scomunica, dalle quali fu liberato nel 1303 dal nuovo papa Benedetto XI. Morì tre anni dopo in convento. La sua produzione poetica è formata soprattutto da Laudi alcune a carattere didattico, altre a carattere politico piene di satira e di invettiva violenta. Ma le più belle sono le Laudi mistiche nelle quali l’amore verso Dio diventa slancio assoluto di dedizione. La poesia più famosa è Donna de Paradiso che parla della crocifissione del Cristo e dell’inconsolabile dolore della Madonna. Jacopone non è privo di cultura, anche se fu considerato un poeta primitivo. In lui il sentimento religioso prorompe nella sua schiettezza, ma non manca il senso della misura anche se a volte si passa dal delicato al plebeo senza alcuna intima fusione dei due elementi.
FILATELIA SAN MARINO Anno 2006 (2071)
Iashvili Paolo (Georgia) Nato nel (1895—1937) 1895. Morto nel 1937.Iashvili Paolo è stato un poeta georgiano, uno dei maggiori figure della letteratura georgiana. Morì suicida nel 1937.
FILATELIA GEORGIA Anno 1995 (103)
IBARBOUROU Juana Fernandez (Uruguay)
Nata a Melo, l’8 marzo 1895. Morta a Montevideo il 15 luglio 1979. Studiò in un collegio di monache della sua cittadina. Iniziò a leggere canti e ‘stanzas’, spinta dal padre. Gli esordi furono precoci. A 14 anni pubblicò un sonetto sulla rivista letteraria “ Il dovere civico”. Nel 1915, sotto lo pseudonimo di Janette d’Hiber, pubblica La lingua di diamante. Andata sposa al capitano Ibarbourou, lo seguì a Montevideo. Negli anni successivi apparvero El càntaro fresco (1920) e Rajz salvaje (1922), che aumentarono la sua fama tanto da meritarsi la consacrazione a poetessa attribuitagli da personalità della cultura e l’appellativo di “Juana de America”. Dal 1930 si andò accostando a tematiche religiose che le dettarono le opere I pianti di Nostra Signora, Stampe della Bibbia (1934), un poema su San Francesco. I toni metafisici e misticheggianti si accentuano nelle ultime opere Perdida (1950), Azor (1953) e Oro e tormenta (1956).
FILATELIA URUGUAY Anno 1989 (1305)
IBN al-FARID UMAR (Egitto)
Nato nel 1181. Morto nel 1235. Figlio di un importante giudice, funzionario presso il governo del Cairo, durante la gioventù frequentò, tra le oasi fuori del Cairo, alcuni ritrovi spirituali con l’intento di approfondire la sua formazione culturale. Resosi conto che ciò che imparava non era abbastanza profondo, ritornò al Cairo per iniziare studi regolari. Si racconta che un giorno Ibn al-Farid incontrasse un fruttivendolo che esercitava il suo mestiere fuori delle mura della scuola di legge, non avendone il diritto. Il giovane lo rimproverò e cercò di spiegargli il suo errore. Il fruttivendolo, per tutta risposta gli disse “Umar, non sarà qui al Cairo che potrai imparare ciò che cerchi. Potrai, invece, essere illuminato solo alla Mecca”. Il consiglio fu accettato e al-Farid partì per la Mecca dove visse a lungo. Tornato al Cairo, diventò uno studioso del diritto musulmano, insegnante di hadith (le tradizioni che circondano la vita di Maometto) e insegnante di poesie. La poesia di Shaykh Umar Ibn al-Farid è considerata da molti come l'apice della mistica araba. Di lui si ricordano due capolavori Ode al vino, una meditazione sul "vino" della divina beatitudine , e la poesia del Sufi Way, una profonda esplorazione di esperienza spirituale sufi. È forse la più lunga poesia mistica composta in arabo. Entrambe le poesie hanno ispirato poeti di epoche successive e sono state tramandate fino ai nostri giorni.
FILATELIA EGITTO Anno 1982 (1163)
IBN HAZM ABU MUHAMMAD (Spagna)
Nato a Cordova nel 994. Morto presso Badajoz nel 1064. Personalità originale e polemica, compose molte opere di argomenti diversi. In gioventù partecipò attivamente alla vita politica, ma dopo il crollo definitivo del califfato spagnolo si ritirò a vita privata per dedicarsi agli studi. Gli si attribuiscono circa 400 volumi di storia, teologia, logica, arte poetica. È noto soprattutto per aver scritto un vasto trattato eresiologico Il discriminante tra le religioni e le sette che gli attirò la fama di eterodosso e per un trattato giovanile sull’amore Il collare della colomba, breve trattato d’amore con aneddoti autobiografici, citazioni poetiche anche di versi suoi. Tradotto in varie lingue europee divenne un modello della trattatistica erotica medievale a sfondo platonico.
FILATELIA SPAGNA Anno 1986 (2488)
IBSEN HENRIK (Norvegia)
Nato a Skien, Telemark il 20 marzo del 1828 - Morto a Cristiania, odierna Oslo, il 23 maggio del 1906. Nacque in un’agiata famiglia borghese di commercianti, assistette da ragazzo al crollo finanziario del padre e, quindicenne, dovette lavorare come garzone in una farmacia. Continuò, comunque, gli studi di medicina, che abbandonò per dedicarsi alla letteratura e al teatro. Scrisse il suo primo dramma nel 1848, Catilina, il quale risente dell’impronta di Schiller. Nel 1850, sotto lo pseudonimo di Bryniolf Byarne, riuscì a far rappresentare un suo dramma Il tumulo del guerriero che dà inizio alla serie di testi teatrali imperniati sulla storia norvegese e sul passato mitico della Scandinavia. Assistente dal 1851 presso il teatro di Bergen, dopo alcune opere di minore importanza, si rivolse al patrimonio storico scrivendo La signora Inger di Østraat (1854), Una festa a Solang (1956), Olaf Liliekrans e Guerrieri a Helgeland (1857). Nel 1857 diventò direttore del Teatro norvegese di Cristiania dove rappresentò La commedia dell’amor, una satira sulla vita contemporanea. Ottenuta una borsa di studio nel 1863, lasciò la Norvegia per lungo tempo. Si recò in Danimarca, in Austria, in Italia dove visse per quattro anni e infine a Dresda in Germania. Durante il soggiorno in Italia scrisse il dramma Brand (1866), un poema sul tema dell’uomo, un sacerdote, che conduce per il suo eccessivo moralismo la sua famiglia alla rovina. L’opera lo pose all’attenzione europea. Nel 1867 terminò la trilogia Peer Gynt (1867), dalla quale pensava di ottenere il riconoscimento di poeta nazionale e che, invece, destò l’ostilità e la derisione dei suoi concittadini. In quello stesso anno, però, il governo norvegese gli assegnò una rendita vitalizia, che lo liberò da ogni preoccupazione finanziaria L’insuccesso lo portò ad una crisi tanto che decise di diventare fotografo. Dal 1868, col suo trasferimento a Dresda, si dedicò alla critica della realtà della vita da cui scaturirono i drammi Cesare e Galileo (1873), il dramma storico sulla lotta tra paganesimo e cristianesimo delle origini, La lega dei giovani (1869). I grandi drammi maturarono in seguito e furono I pilastri della società (1877), Casa di bambole (1879) in cui la possente figura di Nora incarna il femminismo basato sull’autonomia e sulla necessità della donna di non essere più considerata in casa solo come una bambola; gli Spettri (1881) sul tema dell’ereditarietà, L’anitra selvatica (1884) un’opera complessa sui falsi miraggi senza i quali l’uomo non potrebbe sopportare lo stress della vita moderna, La casa Rosmer (1886), rapporto fra l’intellettualismo e le sotterranee leggi dell’istinto, La donna del mare (1888), la vittoria della coppia e della famiglia sulle convenzioni sociali; Hedda Gabler (1890) storia di una superdonna che mette in atto il messaggio nietzschiano e finisce col suicidarsi; Il costruttore Solness (1892); Il piccolo Eyolf (1894), lento passaggio dall’amore coniugale e materno a una più ampia missione umanitaria. Nel 1895 Ibsen fece ritorno a Cristiania dove scrisse le sue ultime opere: John Gabriel Borkman (1896) e Quando noi morti ci destiamo (1899), in cui sembra emergere il definitivo tramonto dell’Ottocento borghese. L’opera di Ibsen ebbe un’influenza determinante sul teatro europeo. Si oppose alla drammaturgia evasiva, boulevardiera e al melodramma romantico. Affonda le sue radici nell’umano dilemma dell’essere e del dover essere, della possibilità e della realtà, delle dimensioni terrene in contrapposizione con quelle universali.
OPERE Peer Gynt, dramma lirico, scritto in Italia. Protagonista è un contadino scapestrato e burlone sempre in cerca di avventure galanti. Allontanatosi da casa dopo la morte della madre, rifiuta l’aiuto dei geni del bosco e della fanciulla Solveig, innamorata di lui. Inizia una serie di vagabondaggi che lo portano ad incontrare esseri favolosi r simbolici. Nelle terre incantate dell’Oriente fa fortuna, ma alla fine ritorna in patria deluso. Solo l’amore di Solveig gli consente la salvezza finale. Il Peer Gynt non è estraneo all’influsso della filosofia di Kierkegard e il tema si incentra sulla personalità umana che tende a realizzarsi compiutamente.
FILATELIA BULGARIA Anno 1956 (81), GAMBIA Anno 2001 (3409), GERMANIA Anno 1976 (759), MONACO Anno 1993 (1908), NORVEGIA Anno 1928 (128/31), 1978 (720/1), 1999 (1287), ROMANIA Anno 1956 (1483), 2006 (5102), RUSSIA Anno1956 (1865)
ICAZA JORGE (Ecuador)
Nato a Quito nel 1906, morì nel 1978. Scrittore, novellista, è considerato tra i massimi rappresentanti della narrativa equadoregna del secolo XX. Trascorse l’infanzia nella fattoria di un zio dove poté venire a contatto con la realtà contadina del suo paese da lui descritta nelle sue opere. Abbandonati gli studi di medicina, si iscrisse a corsi di drammatizzazione e prese parte a varie tournée nel suo paese, venendo così ma contatto con la triste realtà degli indigeni. Sposò l’attrice Marina Montova e iniziò la carriera di autore teatrale con poco successo, tranne il dramma Flagello del 1936. Miglior successo ebbero le sue opere in prosa, per lo più novelle raccolte nel volume Barro de la Sierra (1933) . Nel 1935 gli fu assegnato il Premio Nazionale di letteratura per la novella En la calles (1935). In seguito aprì una libreria, alternando in tal modo il lavoro di libraio con quello di scrittore. Lettore entusiasta dei grandi scrittori russi, nel 1944 fondò la Casa della Cultura Ecuadoriana Fu in seguito inviato a Buenos Ayres quale addetto culturale e, ritornato nel suo paese, gli fu affidata la direzione della Biblioteca Nazionale di Quito La opera per la quale è maggiormente conosciuto è Cholo (Meticci del 1937). Altre sue opere: Huasipungo (1934) Sei volte la morte (1954), Vecchi racconti (1960), Inganni (1972). La sua narrativa è cruda, realistica, fitta di forme linguistiche indigene. Con lui la novella equadoriana entra a buon diritto nella tendenza del compromesso sociale dell’attuale novellistica.
FILATELIA EcUADOR 2006 (1935)
IDRIS YUSUF (Egitto)
Nato nel 1927. Morto nel 1991. Yusuf Idris è stato uno scrittore egiziano di opere teatrali, racconti e romanzi. Scrisse storie realistiche sul mondo dei diseredati e dei poveri. E’ considerato un maestro del racconto breve. Originariamente studiò medicina all'Università degli Studi del Cairo, ma in seguito si dedicò alla letteratura. Dopo la laurea lavorò a Kasr el Eini, nel più grande ospedale governativo egiziano. Sostenne l’ascesa di Nasser al potere, ma rimase deluso dal suo governo. Nel 1954 pubblicò una serie di racconti The Cheapest Nights, storie in cui utilizza le sue esperienze di lavoro e quelle personali in cui emerge sua la vita di ribelle. Il contatto con i poveri gli permise di creare personaggi reali e sensibili Nelle sue opere teatrali cercò di porre le basi di un moderno teatro egiziano sulla base delle tradizioni popolari e del folklore. Il principale successo in questa ricerca è stata la commedia Al-Farafeer con due personaggi principali: il Maestro e il Farfour. Per un certo tempo scrisse articoli sul quotidiano “Al-Ahram” Per più volte ottenne la nomination al Premio Nobel per la letteratura.
FILATELIA EGITTO Anno 2003 (1773)
Iffland August Wilhelm (Germania)
Nato il 19 aprile 1759 ad Hannover. Morto a Berlino il 27 settembre 1894. Suo padre avrebbe voluto fare di lui un sacerdote, ma preferì il palcoscenico e a diciotto anni scappò a Gotha al fine di prepararsi per una carriera teatrale. Ebbe la fortuna di avere come maestro Hans Ekhof e fu subito in grado di fare rapidi progressi tanto da accettare nel 1779 un incarico presso il teatro di Mannheim, iniziando la sua ascesa alla ribalta. Ben presto la sua professionalità prese quota, rafforzata dal potersi esibire anche in altre città. Nel 1796 si stabilì a Berlino dove divenne direttore del Teatro Nazionale di Prussia e nel 1811 fu nominato direttore generale di tutte le presentazioni di royalty. Iffland recitò le opere classiche di Goethe e Schiller con cura di coscienza, ma aveva poca comprensione per il dramma degli scrittori romantici. Il genere teatrale in cui si trovava più a suo agio, sia come attore sia come drammaturgo, fu il dramma domestico, la commedia sentimentale della vita quotidiana. Le sue opere mostrano po' di immaginazione, ma dimostrano una padronanza approfondita delle necessità tecniche del palcoscenico, e una notevole potenza di elaborazione di situazioni efficaci. I suoi personaggi migliori sono semplici, naturali e amanti della vita domestica. Le sue interpretazioni più note sono Die Jäger, Dienstpflicht, Die Advokaten, Die Mundel e Die Hagstolzen. Iffland fu anche un critico teatrale, come lo dimostra la sua Almanach für Theater und Theaterfreunde. Durante 1798-1802 pubblicò Drammatica Werke in sedici volumi, a cui aggiunse una autobiografia (Meine Theatralische Laufbahn). Durante 1807-1809 pubblicò due volumi di Dramatische Neue Werke. Selezioni dai suoi scritti sono stati in seguito pubblicate, una in due volumi, l'altra in dieci volumi. Tra i suoi numerosi drammi di carattere moralistico-sentimentale sono da ricordare I cacciatori (1785) e Gli scapoli impenitenti (1793). Morì a Berlino il 22 settembre 1814.
FILATELIA GERMANIA Anno 2009 (busta Postale)
IGNJATOVIC JAKOV (Serbia)
Nato a Szentendre, Budapest nel 1824. Morto a Novi Sad nel 1889. Fu propugnatore dell’abbandono dell’imitazione dei classici a favore di una letteratura nazionale e di un’analisi della storia del paese, tesi sostenuta nel saggio Uno sguardo sulla letteratura del 1857. Autore di romanzi, scrisse Trent’anni di vita di Milàn Naràndxic (1860) L’eterno fidanzato (1878), La martire (1888).
FILATELIA JUGOSLAVIA 1975 (1500)
IL’F e PETROV (pseud. di Il’ja Arnaldovic Fajnzilberg ed Evgenij Petrovich) (Russia)
Il’F nacque a Odessa nel 1897 e mori a Mosca nel 1937. Evgenij Petrovic nacque a Odessa nel 1903 e morì a Sebastopoli nel 1942. Autori di prosa, molto popolari negli anni 1920-30’ scrissero a quattro mani e Il loro sodalizio letterario è noto sotto il solo nome di “Ilf e Petrov”. Composero in collaborazione racconti, romanzi e saggi, a tinte prevalentemente satiriche, nei quali sono presi di mira, oltre ai valori del mondo capitalista, alcuni difetti della società sovietica, soprattutto del periodo della NEP (Nuova politica economica). Scrissero Il vitellino’oro (1931), Ospiti meravigliosi (1935), Il paese di Dio (1936). Assai nota la loro opera satirica Le dodici seggiole (1928), nella quale il personaggio principale, Ostap Bender, è alla ricerca di un inafferrabile tesoro. Dal libro furono tratti due film, uno russo e uno americano con Mel Brook nel ruolo del protagonista.
FILATELIA RUSSIA Anno 2001 (6591 e6597)
ILIĆ VOJISLAV (Serbia)
Nato a Belgrado nel 1862. Morto a Belgrado il 21 gennaio 1894. Poeta e drammaturgo serbo del 19° secolo, fine cesellatore di versi, era il figlio del drammaturgo, poeta e politico Jovan Ilić. Non essendo riuscito a completare il ginnasio fu costretto a lavorare in varie posizioni impiegatizie di minore importanza. Visse per la maggior parte in miseria. Fu educato in ottime scuole elementari e superiori. Si iscrisse alla Facoltà di Filosofia di Belgrado Grande École (Velika Škola) , ma non si laureò. Dedicò la sua attività letteraria alla poesia e seguì i vari stili che si sono avvicendati nella letteratura serba, tenendosi però lontano dalle affettazioni e dalle puerilità dei suoi maestri. Scriveva poesie e divenne ben presto il principale poeta serbo negli ultimi decenni del XIX secolo. Nel 1885, entrò a far parte dell'esercito serbo come volontario e accompagnò il suo reggimento in Bulgaria, senza essere impiegato in azioni belliche. Dopo la guerra serbo-bulgara, dal 1887 fino al 1892 è stato redattore presso la Tipografia del governo. Nel 1892 ha insegnato in una scuola di grammatica serba a Turnu Severin, in Romania. Nello stesso anno è stato nominato addetto stampa presso il Ministero degli Affari Interni, e poi vice-console a Pristina, allora sotto il dominio turco. Morì giovane, di mal sottile, a Belgrado il 21 gennaio 1894. La sua prima pubblicazione fu un libro intitolato semplicemente Pesme (Poesie), apparso a Belgrado nel 1887. La sua influenza in campo poetico era contagiosa, i giovani aspiranti poeti si riunivano intorno a lui. Dai critici venne definito "il più grande poeta serbo".La sua poesia esemplifica un classico esempio di moderna lingua serba e presenta i motivi decadenti, caratteristici dell'epoca. Indubbiamente Vojislav Ilić ha raggiunto alte vette poetiche per un poeta morto giovane, all’età di 34 anni. Varie edizioni delle sue opere sono state pubblicate dopo la sua morte, nel 1907 e 1909.
FILATELIA SERBIA Anno 2012
ILLICA LUIGI – GIACOSA GIUSEPPE (Italia)
Illica nasce a Castell'Arquato il 9 maggio 1857. Muore a Colombarone il 16 dicembre 1919. In giovane età, abbandonò gli studi e visse una vita avventurosa. Al suo rientro in Italia abitò dapprima a Milano e in seguito a Bologna, dove fondò una rivista letteraria d’ispirazione repubblicana. Nel 1882, tornato a Milano, pubblicò la sua prima raccolta di prose e poesie, Farfalle, effetti di luce. Si dedicò quindi al teatro scrivendo varie commedie e soprattutto, dal 1892, libretti d'opera. È sicuramente tra i principali librettisti dell'epoca post-verdiana e lavorò per Giacomo Puccini, Alfredo Catalani, Umberto Giordano e molti altri musicisti. I suoi libretti sono un fedele specchio della cultura letteraria del tempo e delle correnti che la percorsero. In questa sua attività fu di particolare rilievo l'incontro con Giuseppe Giacosa con la cui collaborazione scrisse i suoi libretti più famosi: La Bohème, Tosca, Madama Butterfly (tutti per Puccini). Il più fortunato dei libretti scritti da solo è quello di Andrea Chènier per Giordano. Dopo la morte di Giacosa, tentò di proseguire la sua collaborazione con ePuccini riprendendo il progetto di un dramma storico su Maria Antonietta. Per scelta del compositore tuttavia l'opera, alla quale i due artisti lavorarono a lungo, non fu mai portata a termine. Morì all'età di sessantadue anni a Colombarone, poggio sopra Castell'Arquato. È sepolto nel cimitero di Castell'Arquato.
Giacosa nasce a Collaretto Parella, Ivrea nel 1847 e ivi muore nel 1906. Studiò Giurisprudenza presso l’Università di Torino, giungendo sino alla laurea e alle soglie dell’avvocatura; scelse poi la letteratura e la drammaturgia. Visse spostandosi tra Torino e Milano e frequentando i coloriti ambienti della Scapigliatura; contemporaneamente si dedicava al giornalismo, divenendo nel 1901 il direttore della rivista milanese “La Lettura”. La sua prima commedia di successo fu Una Partita a scacchi (1873). Nello stesso anno, pubblicò i «proverbi drammatici» dal titolo Non dir quattro se non l’hai nel sacco. Seguirono numerose altre commedie e drammi storici, quali Il trionfo d’amore (1875), Fratello d’armi (1877), Il Conte rosso (1880) e La Contessa di Challant (1891). In seguito scrisse drammi alla Ibsen tra cui Tristi amori (1887), I diritti dell’anima (1894), Come le foglie (1900), il suo capolavoro, Il più forte (1904). Giacosa era anche un naturalista e lo dimostra nei racconti Novelle e Paesi valdostani (1886). Fu molto amato e rappresentato in vita, e anche dopo la sua morte grandi attrici, quali Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, mostrarono una predilezione per il suo teatro che aveva saputo dar voce e spessore ai personaggi femminili. Giacosa ha collaborato inoltre con Luigi Illica (1857-1919) alla stesura in versi dei libretti di alcune opere molto popolari di Giacomo Puccini (1858-1924), La Bohème (1896), Tosca (1899) e Madame Butterfly (1904), curando più il valore scenico delle parole che non l’eleganza dei versi. Nel lavorare con Giacosa ebbe spesso forti contrasti di carattere che soltanto con la sua bontà riuscì a comporre e a risolvere.
FILATELIA SAN MARINO Anno 1999 Foglietto
ILLYÉS GYULA (Ungheria)
Nato a Ràcegrepuszta il 2 novembre 1902. Morì a Budapest il 16 aprile 1983. Nato nel cuor della pianura transdanubiana, figlio di contadini, finì la scuola media tra sacrifici della famiglia. Appena sedicenne prende parte alla rivoluzione di Bela Kun del 1919 e deve rifugiarsi all’estero. Viaggia a Vienna, a Berlino e soggiorna lungamente a Parigi dove l’impatto con la cultura e la letteratura francese lascerà in lui una impronta indelebile. Pubblica una raccolta di poesie che gli attira l’attenzione di circoli letterari. Tra il 1931 e il 1936 vince per quattro volte il premio letterario Baumgarten ed è considerato uno dei maggiori lirici magiari. Diventa direttore della rivista “Occidente” e, dopo alcuni arresti per la sua dichiarata adesione alla sinistra, assume la direzione di un’altra rivista “Stella magiara” e pubblica una serie di opere sulla vita contadina: Terra pesante (1928), Fienagione (1930), Tre vecchi (1931), Parlo di eroi (1938), Il popolo della puszta (1839) che diventerà la sua opera maggiore, Poesie nuove (1940), La vela inclinata (1965). Durante l’occupazione tedesca dell’Ungheria si darà alla clandestinità. Alla liberazione partecipa per un poco alla vita politica, per poi rifugiarsi nella letteratura, aumentando il suo prestigio già grande. Nel 1983 uscirono postume le sue ultime poesie e quelle che non aveva potuto rivedere, Il nulla si avvicina 1983). Altri scritti furono pubblicati a cura della vedova nel 1986 e in essi è presente il celebre Una frase sulla tirannia, una delle invettive più alte scritte contro la tirannide. Fu anche autore di drammi, romanzi e di prose in cui espose sempre la sua ‘magiarità’. Le opere di teatro furono raccolte in tre volumi che contengono tra l’altro il dramma I puri (1971) dedicato agli Albigesi. Scrisse una biografia di Petofi; i romanzi I Magiari (1938), l’autobiografia gli Unni a Parigi (1946) in cui racconta gli anni trascorsi in quella città e Pranzo al castello (1962). Prima di morire scrisse un’opera sulla vecchiaia dal titolo Sulla barca di Caronte del 1969 e Guida cordiale (1974), una raccolta di note di viaggio. In due volumi, Con la bussola (1975) sono raccolte oltre 1600 pagine di saggi critici.
FILATELIA UNGHERIA 2002 (3828)
IMBER NAFTALI HERZ (Ucraina)
Nato nel 1856 a Zloczow, Galizia. Morto a New York nel 1909. Naftali Herz è stato un poeta ebreo sionista autore del testo Hatikvah, l'inno nazionale di Israele. Noto anche come Tzvi Imber Naftali, o Zvi Imber Naftali, o Imber Naftali Hertz o Imber Naftali Hirsch’, nacque a Zloczow (Galizia), oggi Ucraina, allora parte dell' Impero austriaco). Cominciò a comporre poesie sin dall’età di dieci anni. Alcuni anni più tardi fu insignito di Francesco Giuseppe per la poesia sul centenario dell’entrata della Bucovina nell’Impero austriaco. In gioventù viaggiò in Ungheria, Serbia, Romania. Nel 1882 si trasferì in Palestina come un segretario di Sir Laurence Oliphant. Nel 1886 a Gerusalemme, pubblicò il suo primo libro di poesie intitolato Morning Star . Altro libro di poesie Tikvateinu ( La nostra speranza) fu da lui composto in prima versione quando si trovava a Iasi (Romania) nel 1877. Nel 1887 tornò in Europa e visse a Londra, ma presto riprese a viaggiare. Visitò l’India e infine si trasferì negli Stati Uniti nel 1892. Morì a New York nel 1909 per alcolismo cronico: Nel 1953 la sua salma fu trasportata a Gerusalemme.
FILATELIA ISRAELE Anno 1978 (706)
INBER Vera Michailovna (Russia)
Nata a Odessa nel 1890. M Morta a Leningrado nel 1972. Esordì con alcune raccolte di poesie Vino Triste (1914), Parole effimere (1922), dove si alternano reminiscenze letterarie a spunti ironici. A metà degli Anni Venti si avvicinò al movimento costruttivista, dedicandosi al giornalismo e alla prosa, Così comincia il giorno (1927-29); alla cronaca autobiografica Il posto al sole (1928). Dedicò alcune liriche ai terribili mesi dell’assedio di Leningrado, L’anima di Leningrado (1942), Il meridiano di Pulkov (1943) e prose Quasi tre anni (1946). Continuò l’attività poetica nel dopoguerra con Il cammino dell’acqua (1946-51), Aprile (1960). Scrisse racconti e versi per l’infanzia., Come sono stata piccola (1954). (da Enc. Le Garzantine)
FILATELIA URSS Anno 1990 Busta postale.
INGALLS LAURA WILDER (U.S.A.)
Nata a Pepin, Wiscosin,. Muore il il 10 febbraio 1957 a Rocky Ridge. Laura era la secondogenita di cinque figli e la vita di famiglia, le sue vicissitudini nonché l’ambiente in cui visse la sua infanzia sono descritti nelle sue opere. Trascorre una vita errabonda in quanto con la famiglia si sposta spesso fino a raggiungere la parte medio occidentale degli Stati Uniti. Sebbene fosse una brillante studentessa, la sua educazione non è continuativa in quanto, vivendo lontano da centri abitati, era spesso impossibilitata a recarsi a scuola, dovendo aiutare la madre nei lavori di casa. Solo quando la famiglia si sposta nei territori del Dakota Laura ha più possibilità di istruirsi e di conseguire un diploma di maestra. Comincia la carriera scolastica e la continua anche dopo il matrimonio con Al Manzo Wilder, sebbene a quell’epoca non fosse concesso alle donne sposate di insegnare. Ha due figli, una femmina e un maschio, che muore subito dopo la nascita.
Dopo l’incendio
della fattoria in cui viveva e la difterite che colpì il marito, la famiglia si
sposta in Minnesota a Spring Valley poi a De Smet, dove Laura aveva vissuto
prima di sposarsi, e successivamente in una fattoria a Rocky Ridge Farm presso
Mansfield. La Ingalls inizia a scrivere articoli su giornali e riviste locali in particolar modo sul “Missouri Ruralist” di cui diviene articolista permanente. Sviluppa in seguito l’idea di scrivere una serie di libri "La piccola casa nella prateria", per i quali vince più volte il Newbery Honor, precisamente nel 1938 per On the Banks of Plum Creek, nel 1940 per By the Shores of Silver Lake, nel 1941 per The Long Winter, nel 1942 per The Little Town On the Prairie e nel 1944 per These Happy Golden Years. Acquistz larga fama in tutto il mondo anche per la fortunata serie televisiva "La casa nella prateria" da essi tratta, con protagonisti Michael Landon e Melissa Gilbert, nella parte di Laura Ingalls.
FILATELIA U.S.A. Anno 1981 (2201)
INGEMANN BERNHARD SEVERIN (Danimarca) Nato a Thorkildstrup sull'isola di Falster il 28 maggio 1789. Morto a Soro il 24 febbraio 1862.Figlio di un vicario, fu abbandonato ancora giovane dal padre. Studiò all’Università di Copenhagen e nel 1911 pubblicò la prima raccolta di poesie, improntata al romanticismo tedesco. La raccolta fu seguita da un lungo poema allegorico Il cavaliere nero (1914) che chiuse il primo periodo caratterizzato da immagini ingenuamente grandiose, ispirate a Tieck. Nel 1915 pubblicò Blanca, nel 1916 Reinald Underbamet e nel 1917 Underjordiske, il primo lavoro in prosa. Nel corso del 1818/19 viaggiò sul continente, e nel 1822 fu nominato docente di Lingua e Letteratura presso l'Accademia di Soro. Dopo il 1922, ispirato da Scott Waverley, produsse una serie di romanzi storici i cui argomenti furono tratti dalla storia danese: Valdemaro Seir (1826), Erik Menveds Bamdom (1828); Kong Erik og de Fredløse (1833); e Prins Otto af Danmark og Hans Samtid 1835). Mentre il suo romanzi storici mostrano una mancanza di precisione, il loro forte senso di nazionalità dà loro un particolare interesse per lo studente di cultura danese. In realtà significa l'introduzione del romanzo storico nella letteratura danese. Tra le opere poetiche a carattere romantico degna di essere ricordata la trilogia Huldregaverne (1831), Ashasverus (1833) e Holgerdanske 1837). Ingemann, autore anche di inni spirituali e religiosi composti negli anni dal 1937 al 1939, li raccolse nel volume Morgen og Aftensange. Molti di essi, musicati dal compositore Weyse, sono diventati dei classici nelle scuole danesi, ad esempio, Østen stiger Solen op (In Oriente il sole sorge) e Fred hviler oltre Terreno Con og. I suoi inni natalizi sono diventati popolari. Scrisse anche poesie di contenuto storico e mitologico come la saga eroica Holger Danske (1837). Fu amico personale di Grundtvig, che è stato in qualche misura il suo mentore e con esso condivise un profondo interesse per la storia medievale danese. Spesso sono stati considerati quasi gemelli mentali a dispetto di evidenti divergenze. Anche Blicher e H.C. Andersen furono tra i suoi amici. Morì a Soro
FILATELIA DANIMARCA Anno 1989 (959), Danimarca Anno 2012 (1690/2 Alberi)
INKPEN MICK (Inghilterra)
Nato a Romford nel 1952. È uno dei più popolari autori / illustratori per bambini in tutto il mondo, i suoi racconti sono stati tradotti in oltre venti lingue diverse e i suoi libri hanno venduto oltre 4 milioni di copie. Kipper, forse il suo personaggio più popolare, è la stella di una serie TV , mentre altri personaggi, Wibbly di maiale, Penguin e Threadbear continuano ad essere presenti in molti album. Ha iniziato la sua carriera come grafico, con Nick Butterworth, un collega autore di libri per bambini, dal quale ha imparato la progettazione e la tipografia. Insieme hanno messo a punto un fumetto per la rivista “Express della Domenica” ed hanno lavorato in spettacoli televisivi per bambini. Mick ha vinto numerosi premi in tutto il mondo tra cui il British Book Award per Penguin, il British Book Award per il miglior libro illustrato, Lullabyhullabaloo, il Children's Book Award per Threadbear, il BAFTA nel 1998 per la migliore animazione per bambini in campo cinematografico e la medaglia d'argento nel 2001 per il l Premio Smarties.
FILATELIA INGHILTERRA Anno 2006 (2713)
IONESCO EUGENE (Romania)
Nacque a Slatina, in Romania, nel 1909. Morì a Parigi il 28 marzo 1994. Si trasferisce presto con la famiglia a Parigi dove vive gli anni della prima guerra mondiale. Nel 1918 vive con la sorella nel villaggio di Chapelle-Anthenaise sulla Mayenne dove compone la sua prima commedia, un dramma patriottico. Tornato in Romania nel 1925, apprende il rumeno e, nonostante la sua aspirazione a diventare autore, si iscrive all’università di Bucarest. Qualche anno dopo pubblica versi e articoli in cui c’è già in nuce il principio fondamentale della sua drammaturgia. Dopo il matrimonio (1936) diventa professore ordinario e, a seguito di una borsa di studio del governo rumeno, ritorna a Parigi per scrivere una tesi sulla poesia francese dopo Baudelaire. Nel 1939, a seguito di un suo pellegrinaggio a Chapelle-Anthenoise, nei luoghi della sua infanzia dove aveva trascorso giorni sereni, è di nuovo assalito dalla passione per il teatro e scrive la commedia La cantatrice calva, rappresentata anni dopo, nel 1950. Fu un fallimento. Ma Ionesco non demorde e tra il 1950 e il 1952 scrive 8 piéces che contengono tutti i principi della sua drammaturgia. Pubblico e critica cominciarono, in modi diversi e attraverso ammirazione e censure, ad interessarsi delle sue opere. Il successo gli arride nel 1958 con Rinoceronte Le opere dagli anni '70 in poi sono pervase da rassegnazione. Scrisse: La lezione (1951, Le sedie (1952), Vittime del dovere (1953), Amedeo o come sbarazzarsene (1954), Giacomo o la sottomissione (1955), Sicario senza paga (1957), Il re muore (1962), La sete e la fame (1966), Macbett (1972), il romanzo Il solitario (1974), il diario La ricerca intermittente (1988) Ionesco fu testimone della Primavera di Praga, della guerra del Vietnam, degli attentati terroristici alle Olimpiadi di Monaco, e definì il mondo e la condizione umana con un solo aggettivo: assurdi. Nella sua opera egli è interprete dei dubbi, dei disagi e della disperazione dell’uomo del suo tempo.
FILATELIA ROMANIA Anno 1995 (4296)
IQBAL o IGBAL MUHAMMAD (India)
Nato a Sialkot Punjab, il 9 novembre del 1887. Morì a Lahore nel 1938. Studiò in Europa e in Inghilterra e, rientrato in patria, si stabilì a Lahore. Il Pakistan lo rivendica come poeta nazionale e ha indetto un giorno di festa, l’11 aprile, in suo ricordo. In lingua inglese scrisse Sei lezioni sulla ricostruzione del pensiero religioso dell’Islam Fu autore di poesie in persiano e in urdu. I suoi capolavori sono Javidnama o poema celeste (1932) che si ispira alla struttura della Divina commedia e del Faust e la raccolta di liriche in urdu Bang-i Diri (il segno della carovana)
FILATELIA IRAN Anno 1977 (1717), PAKISTAN Anno 1974 (369), 2005 (1185/6) , Anno 2013, TURKIA Anno 1977 (2203),
Irchan Myroslaw (pseud. Di Andrji Babiuk)(Ucraina)
Nato nel 1897. Morto nel 1937.Myroslaw Irchan, pseudonimo dell’autore di sinistra e drammaturgo, Andrii Babiuk, è stato il più celebre scrittore di lingua ucraina in Canada nel 1920. Dopo essersi trasferito dalla Russia a Winnipeg nel 1923 su invito della ULFTA, una associazione ucraina di lavoro nelle fattorie canadesi, Irchan svolse un ruolo chiave nella vita culturale e politica dell'organizzazione, che era allora al culmine della sua influenza.Durante la sua permanenza in Canada, scrisse dieci opere originali, un manuale di scenotecnica, due volumi di memorie, un romanzo sulla vita degli immigrati, e una raccolta di racconti (oltre a numerose poesie e numerosi pezzi giornalistici. Fu un intenso lavoro creativo che si svolse in appena sei anni. Inoltre tradusse e produsse adattamenti che entrarono a far parte del repertorio del teatro degli ucraini immigrati.Tornato in Russia nel 1929 (nonostante i segnali inquietanti di terrore staliniano che stava prendendo forza nella società ucraina), Irchan fu successivamente denunciato come un "nemico del popolo" e arrestato in una purga di grandi intellettuali comunisti ucraini nel 1933. Inviato in un campo di lavori forzati in Siberia, fu sommariamente giustiziato nel 1937, per poi essere riabilitato dopo la morte durante il disgelo di Krusciov del 1950.
FILATELIA UCRAINA Anno 1997 (Annullo speciale)
IRVING WASHINGTON (U.S.A.)
Nacque a New York il 3 aprile 1783. Figlio di un ricco mercante scozzese, Irving, cagionevole di salute, trascorse un’infanzia poco serena e dovette frequentare le scuole in modo discontinuo. Comunque cominciò subito a dimostrare una viva propensione per i libri di viaggio e per gli scrittori inglesi. Riuscì a compiere gli studi di legge e a laurearsi nel 1806, ma non esercitò la professione perché l’attrazione della letteratura fu più forte delle leggi e delle pandette. Compì numerosi viaggi e soggiornò a lungo in Inghilterra. Esordì nel campo letterario con una serie di briosi saggi letterari, scritti assieme al fratello Williams e al cognato J.K.Paulding, pubblicati tra il 1807 e il 1808 sotto il titolo di Salmagundi o ghiribizzi e opinioni del signor Launcelot Langstaff e altri, nei quali prese di mira e satireggiò bonariamente la vita e i costumi dei newyorchesi. Sull’onda del successo, l’anno successivo pubblicò La storia di New York di Dietrick Knickerbocker (1909) dove l’autore narra le vicende storiche dalla lontana e pionieristica New Amsterdam, ai costumi dei primi coloni olandesi, al successivo sviluppo della città. Non manca, come già nel precedente saggio, di satireggiare la società contemporanea e la politica federale. Si tratta del primo libro umoristico scritto da un americano. Durante il suo soggiorno in Inghilterra Irving conobbe Walter Scott che lo incoraggiò a scrivere romanzi storici, bozzetti di vita inglese, racconti che furono pubblicati a puntate negli Stati Uniti tra il 1919 e il 1920 e poi definitivamente raccolti in Inghilterra in un volume stampato nel 1920 sotto lo pseudonimo di Geoffry Crayon e col titolo Il libro degli schizzi. Quella degli pseudonimi era mania dell’Autore. Nella sua carriera letteraria usò, infatti, i nomi di Dietrich Knickerbocker, Geoffrey Crayon, Jonathan Oldstyle, Launcelot Langstaff. Sull’onda del successo del Libro degli schizzi, uscirono pure Bracebridge Hall (1824) e Racconti di un viaggiatore (1924), frutto di un viaggio in Germania, i quali non ottennero il successo del precedente. Il libro degli schizzi è ritenuta l’opera più importante e caratteristica per la sua eleganza, per la forma impeccabile dal punto di vista della prosa e per la felice mescolanza di nostalgia per il passato e di esultanza per un futuro denso di promesse. Il libro contiene alcuni racconti popolari europei come Rip Van Winkle e leggende americane tra cui La leggenda di Sleepy Hallow. Durante un suo viaggio in Spagna dove soggiornò a lungo, trovò il materiale per alcune opere storiche: Storie della vita e dei viaggi di Cristoforo Colombo (1928), Cronaca della conquista di Granada (1929); un libro di ‘schizzi spagnoli, L’Alhambra (1932). La scelta dei temi era nata nello scrittore dalla volontà e dal desiderio di inserire la nascente letteratura americana in un contesto culturale più vasto. In questa sua visione non perse di vista la sua gente: non dimenticò mai la vita dei coloni e delle popolazioni dei territori attorno al Mississippi, i ‘nobili’ selvaggi, le avventure e l’ardimento dei pionieri bianchi nella sua terra. Lo testimoniano i libri scritti dopo il suo rientro definitivo nel 1835 negli Stati Uniti: The Crayon Miscellany (1835); A Tour on the Prairies (1835), Astoria (1836), Le avventure del capitano Bonneville (1837). Dopo il 1835, che segnò il rientro negli Stati Uniti, Irving si assentò solo per alcuni anni, dal 1842 al 1846, perché costretto a recarsi in Spagna in qualità di ambasciatore. Ne approfittò per raccogliere altro materiale che gli permise di completare l’opera Maometto e i suoi successori (1850), in cui manifesta il suo interessamento per gli arabi, non in quanto tali, ma perché contribuirono alla formazione della cultura spagnola e per riflesso di quella americana dopo la scoperta di Colombo. Gli ultimi anni Irving li dedicò ad una storia monumentale in cinque volumi La Vita di Washington. Irving fu il primo scrittore americano ad imporsi all’attenzione del Vecchio Continente in virtù della sua originalità, della sua freschezza e del suo originale umorismo. Morì a Tarrytown, New York, il 28 novembre del 1859. OPERE: La leggenda di Sleepy Hallow Nel minuscolo villaggio di Sleepy Hollow accadono orrendi delitti: vengono rinvenuti i corpi decapitati di alcune persone ma la testa non viene mai trovata. Il detective Ichabod Crane comincia ad indagar in un clima di terrore. Chi sa non parla. Ritorna a galla una vecchia leggenda, quella del Cavaliere senza Testa. Il giovane detective si batte contro le fantasie popolari, fino ad una inattesa soluzione.
FILATELIA U.S.A. Anno 1940 (413) 1974 (1038), GRENADINES DI S: VINCENT Anno 1992 (859/67+BF), MALDIVE Anno 1986 (1073)
ISAACS JORGE (Colombia)
Nacque a Calì, nella Valle del Cauca nel 1837. Di famiglia ebrea, il padre si era in seguito convertito al cattolicesimo, frequentò la scuola in Bogotà, completando gli studi secondari. Le notizie sono ricavate dal suo romanzo Maria (1867), il capolavoro dello scrittore. La sua aspirazione era quella di intraprendere la carriera di medico, ma dovette abbandonare l’idea a seguito di un dissesto finanziario che coinvolse la sua famiglia e che lo costrinse a trovare un’occupazione immediata e redditizia. Isaacs era un giovane di natura inquieta, amante dell’avventura, poco incline verso i normali modelli di vita, perciò rivolse il suo ingegno ad attività tra le più svariate. A sedici anni, quando scoppiarono le rivolte di Melo, prese parte attiva alla lotta. A diciannove anni sposò una fanciulla quattordicenne, Felisa Gonzales Umaña. Lasciò la moglie per tornare a combattere durante la repressione del generale Mosquera. Solo la morte del padre lo costrinse a ritornare alla famiglia per rimettere in sesto le finanze familiari. Fece parte di un’associazione letteraria “El mosaico”. Fu giornalista, minatore, agricoltore. Nominato vice ispettore delle Opere Pubbliche, assunse poi la carica di sovrintendente alla Pubblica Istruzione a Popayàn. Insegnò nella Scuola Normale e fu in seguito nominato presidente dello stato di Antioquia. Tra tutte queste attività non ve ne fu una che gli offrì durature soddisfazioni, al contrario la sua vita fu piena di amare e dolorose vicissitudini che accrebbero la romantica malinconia che covava in lui, profusa nel romanzo Maria, e la sensibilità che emerge nella sua opera in versi Poesia (1864) e nel poema Saulo (1881). Maria, il suo romanzo ispirato all’Atala di Chateaubriand, è considerato il primo romanzo romantico ispanoamericano ed ebbe un notevole successo. Scrisse pure un’opera a sfondo storico: La rivoluzione radicale ad Antioquia (1880). Isaacs morì a Ibagué il, 17 aprile 1895. OPERE: Maria Narra la storia di due amanti la cui relazione fu troncata dalla morte la quale impedì la maturazione del loro destino. Lei muore tisica e la sua morte si svolge in un’atmosfera sentimentale, idillica, dolorosa e al tempo stesso tenera, fatta di dolci rinunce dove l’amore e la morte si uniscono. Il libro ricorda Paolo e Virginia di Bernardin de Saint-Pierre. È il primo capolavoro romantico della narrativa colombiana, ancora oggi letto dai piantatori di caucciù, sperduti nelle foreste dell’interno.
FILATELIA COLOMBIA Anno 1987 (912), CUBA Anno 1989 (2963)
Nato 19 ottobre 1875, in Kazarapat, nei pressi Alexandropol (oggi Giumri), Armenia. Morto 17 ottobre 1957 a Yerevan. Isahakyan ha iniziato la sua educazione formale nel Seminario di St. Etchmiadzin Gevorgyan (1889-92). Nel 1893 ha frequentato corsi presso Università di Lipsia come studente non immatricolato. Ha iniziato pure la sua carriera politica nella prima giovinezza. Al suo ritorno da Lipsia nel 1895 entrò nei ranghi del comitato Alexandropol nuova costituzione della Federazione Rivoluzionaria Armena. Fu arrestato nel 1896 e trascorse un anno in carcere di Yerevan. Dopo il suo rilascio dalla prigione, 1897, pubblicò la prima raccolta delle sue poesie "Canti e ferite". Per questioni politiche dovette emigrare a Zurigo dove frequentò l’università. Tornò in patria nel 1902 e poi si trasferì a Tiflis. Tra 1899-1906 scrisse "The Songs of aiduchi", una raccolta di poesie dedicate alla lotta per la libertà armena. Nel 1908 Avetik Isahakyan, con 158 altri intellettuali armeni, è stato arrestato e dopo aver trascorso un anno e mezzo nel carcere Metekha di Tiflis fu liberato su cauzione. Non potendo vivere liberamente nella sua patria emigrò a Berlino Descrisse le crudeltà verso il suo popolo durante la Prima guerra mondiale e continuò anche dopo raccontando il doloroso destino del suo popolo e la lotta eroica armena per la libertà presentando la situazione tra il 1915-1922, in "Il Libro Bianco”. In una storia simbolica riesamina i fatti avvenuti nel romanzo "Usta Karo" rimasto incompiuto Nel 1926, pubblicò una nuova raccolta di sue poesie e racconti e dal 1939 al 1936 visse all'estero, dove agì come un amico dell'Unione Sovietica. In seguito tornò in Armenia, dove continuò il suo lavoro sociale. Tra le opere di quel tempo sono famose "I nostri storici e nostri Minstrels" 1939; "Per la mia Patria" 1940; "La letteratura armena" 1942; "Sasna Mher" 1937. Durante la seconda guerra mondiale del 1941-1945, scrisse poesie patriottiche come "Call Martial", 1941; "Il mio cuore è a Top Monti", 1941; "Per l'Immortale memoria di SG Zakyan," 1942; "Il giorno della grande vittoria," e molti altri. E’ stato insignito con il Premio di Stato nel 1946. E' stato membro del Comitato per la protezione sovietica della Pace. Tra il 1946 e il 1957 è stato Presidente dell'Unione degli Scrittori della Repubblica di Armenia. Le opere di Isahakyan sono state tradotte in molte lingue e le sue poesie sono state utilizzate come testi per nuove canzoni. Avetik Isahakyan morì il 17 ottobre 1957 a Yerevan.
FILATELIA ARMENIA Anno 2000, RUSSIA Anno 1975
Isakovsky Mikhail Vasilievich(Russia)
Mikhail Isakovsky è stato un poeta russo. Comunista fin dalla più tenera età, ha scritto molte poesie e canzoni in lode del regime, ma il suo brano più famoso è senza dubbio l’apolitica «Katyusha».
FILATELIA URSS Anno 1979, RUSSIA Anno 2000 Buste e cartoline postali.
Isanbet Naqi(Russia) Nato nel villaggio Maloyaz nella Repubblica di Bashkortostan nel 1899. Morto nel 1992.Scrittore tartaro, enciclopedista, poeta, drammaturgo, prosatore, scrittore per bambini fu uno specialista nel campo del folklore e della filologia. Compose un dizionario fraseologico tartaro. Figlio di un mullah, iniziò a frequentare la madrassa del villaggio e continuò i suoi studi presso la madrassa Husania nella città Ufa (Bashkortostan). Allievo del celebre madrasa Moxammadia Kazan, all'età di 15 anni cominciò a pubblicare le sue opere su riviste. Già a quel tempo cominciava ad interessarsi delle parole, della loro etimologia, del loro significato e di ciò che poteva derivare da esse. Per tutta la sua vita Isanbet mantenne un interesse e un amore particolare per l'arte della gente e per la sua lingua madre. I suoi versi diventarono la base per canzoni popolari e i suoi drammi (Nasreddin Hoja, Zifa, Sincronia, Musa Calil, Fugitives) entrarono a far parte del patrimonio teatrale tartaro. İsanbet scrisse anche libri per i bambini di genere folkloriostico. Ad una sua edizione unica di Proverbi nazionali tartari in tre volumi, fu assegnato il Premio di Stato Ğabdulla Tuqay. A lui si deve la composizione di una storia epica del popolo tartaro, Idegäy, alla quale lavorò a lungo e che completò nel 1940. Ma a causa della guerra e, in seguito, al divieto delle autorità che ne ostacolarono la pubblicazione, l’opera venne pubblicata alla fine del 1980 senza alcun adeguato riferimento all'autore. (Internet)FILATELIA RUSSIA Anno 2009 (Busta postale)
ISANOS MAGDA (Romania)
Nata il 17 aprile 1916 a Iasi , Romania. Morta il 17 novembre del 1944. Poetessa, scrittrice e pubblicista, figlia di Michael e Elizabeth Isanos, entrambi medici, ha frequentato la scuola elementare Costiujeni, dell’ospedale dove i suoi genitori lavoravano, e poi la scuola superiore presso la Scuola Diocesana per le ragazze a Chisinau. Ha studiato a Iasi (1934-1938) diritto e Filosofia, laureandosi in giurisprudenza. Esercitò in seguito la professione di avvocato. Inizia la sua carriera letteraria nel 1932, collaborando con la rivista scolastica “Licuric” e negli anni seguenti con le riviste “Bessarabia”, “Snowdrops” e altre, pubblicando poesie e rivelandosi, nell'ambito della poesia romena, come una voce dagli accenti singolari. Il suo lirismo profondamente femminile, sebbene marcato dall'irrimediabilità del male si esprime con toni vigorosi e ardenti, che scaturiscono da una gioia di vivere quasi panica, drammaticamente contrapposta all'angoscioso e incalzante sentimento della morte in agguato. Postumi sono i volumi Il canto dei monti (1945) e Il paese della luce (1946), che attestano la capacità della Isanos di chinarsi sulle sofferenze altrui e di vivere la propria vita e la propria arte anche come impegno sociale. Malgrado sia esigua, la sua opera è il punto d'avvio di una lirica femminile romena profondamente rinnovata, aderente ai temi e alle problematiche della contemporaneità. (da Internet Enciclopedia) Raccolte poetiche: 1943 Poesie, 1945 Song of the Mountains, 1946 Light Country, 1955 Lyrics.- 1964 Lyrics, 1989 Confessioni liriche, 1996 Poems / Poésies(in rumeno) Teatro: 1945 Fires ,– Dramma, in collaborazione con Eusebio Camilar. Prosa: 1934 Delinea, 1934 Inseparabile, Chi ama il grande, Angels, Autobus, Studente , City of Wonders (Vanda Miss), L'uomo con gli stivali rossi.
FILATELIA MOLDAVIA Anno 2011
ISHEMGULOV, BULAT ZAKIROVICH (Russia)
Nato 16 febbraio, 1900, nel villaggio di Chebenli, oggi Zianchurinskii Raion, Bashkir ASSR. Morto nel 1938. Scrittore Bashkir, fu membro del PCUS dal 1920 Ishemgulov cominciò a pubblicare nel 1917. Ha scritto poesie, racconti, schizzi nei quali esalta la lotta dei giovani per una nuova vita (vedi la raccolta Canzoni del Komsomol, 1925), drammi satirici, feuilleton, e chastushkas (versi in rima su temi d'attualità), attaccando le vestigia del passato e il conformismo islamico. Notevoli tra le sue opere: Lettera del Mullah Sabir dalla tomba (1924), Preghiera sul Contratto (1926), Decreto (1927) e la raccolta Risate senza Dio (1930). Nel 1930, Ishemgulov pubblicò le poesie Tractor Operator Aikhylu (1933), Strade (1933), e Zianchura (1934). OPERE: Äthärdhïr yïyïlmahi. Con introduzione di Sh. Shähäretdinov. 1934; Haylanma äthärdhär. 1959: Haylanma äsärdhär. Con introduzione di G. Ramazanov. 1969.
FILATELIA Russia 2000 (Busta postale).
Isherwood Christopher(Inghilterra)
Nato a Wybersley Hall, nel Nord Ovest dell’Inghilterra, il 26 agosto 1904. Morto a Santa Monica, 4 gennaio 1986.Fin dai primi anni scolastici cominciò a dimostrare tendenze omosessuali. Studiò al Corpus Christi College di Cambridge, e alla University of Cambridge. Trasferitosi a Berlino lavorò come insegnante privato. Cominciò a scrivere il romanzo Mr. Norris se ne va e una serie di racconti editi sotto il titolo Addio a Berlino, che avrebbero fornito l'ispirazione per la commedia I Am a Camera e per il musical, che ne fu tratto, Cabaret.Nel settembre 1931 il poeta William Plomer gli presentò lo scrittore Edward Morgan Forster; divennero intimi amici e Forster fece da mentore al giovane scrittore. Isherwood, prima di stabilirsi definitivamente negli Stati Uniti e di prendere la cittadinanza americana, viaggiò a lungo in Cina nel 1938, e poi si stabilì in California, dove si convertì all'Induismo. Assieme a Swami Prabhavananda produsse diverse traduzioni induiste, saggi sui Vedānta, la biografia Ramakrishna and his Followers, e romanzi, opere teatrali e sceneggiature, in cui sono presenti temi e personaggi del Vedānta, karma, reincarnazioni e ricerche sull’Upanishad. Arrivando a Hollywood nel 1939, egli incontrò Gerald Heard, il mistico-storico che fondò un suo monastero a Trabuco Canyon e che, in seguito, donò alla Vedānta Society. Attraverso Heard, che fu il primo a scoprire Swami Prabhavananda e il Vedānta, Isherwood si unì ad una straordinaria banda di esploratori mistici che comprendeva Aldous Huxley, Bertrand Russell, Chris Wood, John Yale e J. Krishnamurti. Tramite Huxley, Isherwood strinse amicizia con il compositore russo Igor Stravinsky. Dal 1953 fino alla morte, Isherwood visse col suo compagno, il pittore e ritrattista Don Bachardy. Morì a Santa Monica, California. Opere: The Conspirators (1928), The Memorial 1932, Mr Norris changes trains, 1935. The Dog beneath the skin 1935. The ascent of F6, 1937, Sally Bowles, 1937. On the frontier, 1938. Lions and Shadows, 1938). Goodbye to Berlin. Journey to a war, 1939. Prater Violet, 1945. I am a camera, 1951. The world in the evening, 1954. Christopher and his kind, A single man, 1964. Down there on a visit, (1965). Meeting by the river, 1967 Kathleen and Frank, 1972. My guru and myself (1980 Kathleen and Christopher (2005). Lost years: a memoir 1945-1951,( 2000) The Memorial (1999), My guru and his disciple (2001) The Condor and the Cows (2003) Where Joy Resides (2003) .(da Wikipedia-Internet)FILATELIA BULGARIA Anno 1995, (3628), MALI Anno 1995 (1014)
ISMOILIY MIRZAKALOM(Uzbekistan)
Nato nel 1908. Morto nel 1986. Scrittore uzbeko.
FILATELIA UZBEKISTAN Anno 2008 (706)
ISPIRESCU PETRE(Romania)
Nasce a Bucarest nel 1830 3 ivi muore il 27 novembre 1887. Il padre Gheorghe lavora in un salone di parrucchiere; la madre Elena era una bravissima raccontafavole. Trascorre la fanciullezza in campagna a contatto con la gente semplice e con la natura, una esperienza che gli sarà utile nel suo lavoro di scrittore e che descriverà nel libro Amintiri Per imparare leggere e scrivere viene inviato presso padre Nicola della chiesa Udricani, la chiesa della loro parrocchia. 1840 studia musica col cantore Lupescu. 1842 canta la messa in chiesa e comincia a guadagnare pochi soldi di cui la famiglia ha un gran bisogno. Ma presto è costretto a lasciare la scuola. 1844 entra come apprendista in una tipografia dove lavora 14 ore al giorno. 1848 prende il diploma di tipografo. La sua serietà sul lavoro gli permette di ottenere aumenti di stipendio e di occupare cariche di responsabilità; nel 1849 impara a suonare la chitarra, scrive poesie ma la mancanza di studi si fa sentire. 1853 prende lezioni di francese da un amico più anziano, Nel 1859, anno dell'unificazione dei principati romeni, e negli anni successivi fa attività politica e tipografica. Per due anni dirige la tipografia dello stato. 1862 pubblica la prima raccolta di favole. La seconda serie esce nel 1872. Nel 1882/74 la sua opera viene raccolta in Leggende e racconti dei romeni in cui fiabe e racconti sono affidati alla tradizione orale e vengono raccolti e rielaborati, senza perdere però la loro genuinità. Le sue sono le migliori fiabe del folklore romeno. In esse ricorrono motivi fantastici e figure primitive, dipinte con stile fluido e con uin linguaggio che conserva il candore dell’animo popolare e fanciullesco. Per i bambini scrisse anche di giochi, di storie mitologiche, di usi e di feste popolari. Muore per congestione cerebrale il 27 novembre 1887. Dei numerosi altri scritti vanno ricordati: 'Novelle o racconti popolari '(1874), 'Proverbi e indovinelli' (1880), 'Detti popolari' (1882)
FILATELIA ROMANIA 1965 (2132/7), 1982 (3404, 3408), 1987 (3750/55+BF 190), 1994 (4146/51)
Istomin Karion(Russia)
Nato nel 1640 ca. – Morto nel 1717. Poeta, traduttore e pedagogo, si occupò anche di stampa, Tra il 1717 e il 1722 si distinse nel campo della letteratura per l'infanzia, sia in termini di scelta dei materiali,sia in merito alla sua concezione. In precedenza l’insegnamento della lettura era solo in funzione degli scopi liturgici e quindi l’insegnamento dell’alfabeto era ristretto ad una cerchia di iniziati, ai quali si insegnava l’alfabeto offrendo loro liste di sillabe e di parole brevi per la lettura di importanti preghiere. Esistevano anche testi di natura pedagogica oltre che pedagogica, Istomin Bukvar segna una rottura con la tradizione, poiché l'alfabetizzazione di base viene ricollegata all’illustrazione. Ogni lettera dell’alfabeto, 38 in tutto, viene precisata con illustrazioni legate alla vita quotidiana (persone, animali, cose) e alle esperienze dirette dell’educando Questo materiale è inoltre completato da versi che si riferiscono alle immagini; un sistema che va al di là del passivo apprendimento delle regole di lettura e dello studio dei soli testi religiosi, in quanto incoraggia i bambini a imparare a leggere una parola in associazione con una determinata immagine. E 'quindi destinata a favorire l'alfabetizzazione di base, collegando il processo di imparare a leggere con l'esperienza personale e la conoscenza della vita quotidiana. Istomin lasciò due copie manoscritte, una delle quali risale al 1692, assai ben disegnata. La prima fu fatta per lo zarevič Alessio, Pietro il Grande figlio. L'altra, che risale al 1693, meno sontuosa, fu progettata per insegnare alle figlie di Pietro il Grande. Vi è anche un’edizione a stampa con incisioni in rame, che fu prodotta da Leontij Bunin nel 1694.
FILATELIA RUSSIA Anno 1994 (Cartolina postale)
(Romania)
Nato a Brâila nel 1884. Morto a Bucarest nel 1935. Nato dall’unione di un greco, di professione contrabbandiere, e di una contadina rumena, ebbe un’infanzia e una gioventù vagabonda. Visitò molti paesi (Grecia, Turchia, Palestina, Egitto, Italia, Francia, Svizzera), esercitando diversi mestieri per vivere. Scrisse in francese romanzi autobiografici tra cui Vita di Adrien Zograffi. La sua vita avventurosa e le sue esperienze stanno alla base delle sue opere che inviò a Roman Rolland e dal quale ebbe parole di elogio ed apprezzamenti. A Nizza, dove soggiornò a lungo, Istrati tentò di suicidarsi. Salvato, si riprese e continuò a scrivere dando vita a romanzi e racconti ora sobri, misurati e sentimentali, ora violenti nel contenuto. Tra questi si distinguono Kyra Kyralina (1923), Zio Anghel (1924), La casa Thüringer (1933). Dopo una visita in Russia nel 1927, di ritorno scrisse una violenta requisitoria contro la società sovietica, Verso l’altra fiamma (1929.)
FILATELIA ROMANIA Anno 1984 (3552)
IVANOV Vsevolod Vjaceslavovic (Russia)
Nato a Semipalatinsk nel 1895. Muore a Mosca nel 1964. Esercitò in gioventù i più disparati mestieri (stampatore, marinaio, acrobata, fachiro); partecipò alla guerra civile in Siberia e in Mongolia. Divenuto membro del gruppo “I fratelli Serapione”, e con l’aiuto di Gorki, esordisce in letteratura con l’opera I partigiani (1921) e Il treno blindato 1469 (1922). In esso racconta con crudezza e realismo le sue esperienze durante la guerra civile. Dal romanzo ricavò un dramma che, rappresentato in un teatro di Mosca nel 1927, ebbe largo successo. Nel romanzo Il ritorno di Budda (1924) riprende il tema della lotta partigiana e della guerra civile sullo sfondo della Siberia e della Russia asiatica. Nella sua opera diede un’originale interpretazione della rivoluzione russa e, adeguandosi al realismo socialista, trattò con toni edificanti la costruzione della società sovietica. In tal modo sono da interpretarsi le opere Le avventure di un fachiro (1935), Parchomenko (1938/9), La presa di Berlino (1946). Andiamo in India (1960), Il vulcano (1966) e il dramma Lomonosov (1953). Un suo saggio molto apprezzato è Incontri con M.Gorki (1947.)
FILATELIA RUSSIA Anno 1965 (2977)
IWASZKIEWICZ JAROSLAW (Polonia)
Nato a Kal’nik nel 1894. Morto a Varsavia nel 1980. Dotato di sensibilità e fine senso poetico, nei suoi primi versi Ottonari (1919) esprime ammirazione per il rigoglio biologico della vita e, col graduale trascorrere degli anni, ad essa si mescola la sensibilità per la natura e le meditazioni sul trascorrere della vita, come si nota in Sentieri oscuri (1957 e Domani la messe (1963). Nel campo letterario polacco deve però la sua fortuna alla narrativa e ai temi della caducità delle azioni, dei sentimenti, dei sogni dell’uomo, resi vani dal passare del tempo e dal destino irrazionale. Tali idee sono espresse nelle opere Feste d’autunno (1918), Gli scudi rossi (1934), Madre Maria degli Angeli (1943), Madre Giovanna degli Angeli (1961), La gloria e la fama, Passioni di Bledomierz (1956/62) ispirato alle vicende della società polacca nel periodo 1914-1945. Tali tematiche sono pure presenti nella produzione teatrale che comprende Gli amanti di Verona (1929), Una estate a Nohant (1937), Le nozze del signor Balzac (1959). Fu uno dei più attivi promotori del Movimento per la pace.
FILATELIA BULGARIA Anno 1977 (2319 firme di scrittori), POLONIA Anno 1983 (2673)
Izumi Shikibu(Giappone)
Poetessa del periodo Heian, nata forse nel 976. Morta ca. nel 1033, fu una dei Trentasei Antichi Saggi della Poesia e fu insieme a Murasaki Shikibu e Akazome Emon alla corte di Joti Mon’in. È ricordata come una delle più grandi poetesse del suo tempo. È autrice del romanzo Diario di Izumi Shikibu. Era figlia del governatore di Echizen. All'età di 20 anni fu data in sposa a Tachibana no Michisada, che divenne governatore di Izumi. Come era norma per le donne del periodo Heian, il suo nome è composto da "Izumi", il feudo del marito, e la designazione ufficiale del padre, maestro cerimoniere shikibu. Izumi Shikibu accompagnò Michisada nella sua provincia, ma non era a suo agio e preferì tornare nella capitale, dove ebbe un certo numero di relazioni a corte; si crede che anche prima del suo matrimonio con Michisada sia stata la compagna (secondo alcuni la moglie) di un uomo di nome Omotomaru. Sebbene sposata con Michisada, si innamorò follemente del terzo figlio dell'Imperatore Reizei, il Principe Tametaka e la loro relazione divenne pubblica; in conseguenza dello scandalo il marito ottenne il divorzio e il padre la diseredò. Il fatto che Tametaka sia morto dopo essere andato a trovare Shikibu durante un'epidemia non è comprovato ma fa parte della tradizione popolare. Dopo la morte di Tametaka, fu corteggiata dal Principe Atsumichi , fratellastro di Tametaka. Il primo anno della loro relazione è descritto nella sua novella semi-autobiografica, sottoforma di narrazione romanzata Diario di Izumi Shikibu. Si ritiene che i motivi che spinsero Shikibu a scrivere il diario siano da ricercare nella necessità di spiegare la sua relazione al resto della corte; come già con Tametaka, infatti, la relazione era ormai divenuta pubblica, e la moglie di Atsumichi era ritornata alla residenza paterna. Shikibu si trasferì quindi in casa di Atsumichi, e la relazione fu pubblica fino a che Atsumichi morì, nel 27 anni. Il Diario di Izumi Shikibu fu pubblicato in questo periodo, insieme alla maggior parte dei suoi lavori, contenuti nella Collezione di Izumi Shikibu e nelle antologie imperiali. Per la sua vita densa di amori e passioni fu soprannominata La Dama Svolazzante . La sua poesia fu caratterizzata da passione e sensualità; il suo stile era l'esatto opposto di quello di Akazome Emon, della quale era molto amica, e più simile a quello di Murasaki Shikibu, con cui ebbe una crescente rivalità, sebbene trascurabile in confronto a quella che Murasaki Shikibu aveva con Sei Shonagon. A corte incontrò e sposò Fujiwara no Yasumasa, un ufficiale militare molto noto per il suo coraggio, e lasciò la corte per accompagnarlo nel suo feudo di Tango. Si dice che sia vissuta molto a lungo, e che fosse ancora in vita alla morte della figlia Koshikibu no Naishi (poetessa come lei). Ma l'anno esatto è ignoto: l'ultima corrispondenza tra lei e la corte è datata 1033. (Da Internet Wikipedia)
FILATELIA Giappone Anno 2009
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