VACARESCU ELENA
(Romania)
Nata a Bucarest il 21 gennaio del 1864, Morta a Parigi il 17 febbraio del
1947.
Fu damigella d’onore della regina Elisabetta (Carmen Sylva) di cui
tradusse il poema Geova. Giovanissima pubblicò versi in
francese di un lirismo ardente e appassionato, ispirati ad una infelice
vicenda d’amore col principe Ferdinando. Un amore contrastato dal re
Carol I. Elena fu esiliata a Parigi dove visse per il resto della
sua vita.
Pubblicò alcuni volumi di liriche tra cui I canti dell’aurora
(1866), per i quali ottenne il Premio dell’Accademia francese; L’anima
serena (1896), Bagliori e fiamme (1903), Nell’oro della
sera (1928). Scrisse inoltre diverse novelle. Nel 1925 fu eletta
membro onorario dell’Accademia Rumena.
FILATELIA
ROMANIA (Mic. 5139).
VACARESCU JENACHE
(Romania)
Nato nel1740. Morto nel1798.
Ricoprì cariche politiche e militari alla corte dei principi valacchi.
Scrisse una Storia dei dei potentissimi imperatori ottomani,
ricca di memorie personali, e un saggio di grammatica romena
Osservazioni e note (1887).
FILATELIA
ROMANIA Anno 1955 (1408)
VACCA
ROBERTO
(Italia)
Nato a Roma il 31 maggio del 1927.
Il padre
era un matematico e un noto studioso della cultura cinese mentre la madre
scriveva importanti saggi di arabistica e islamistica e collaborava con
“Oriente Moderno”.
Vacca si è
laureato all'università di Roma nel 1951 in ingegneria elettrotecnica ed
ha svolto l'attività di progettista e ricercatore presso il CNR fino al
1961.
Nel 1960
diventa libero docente in Automazione del Calcolo presso l'Università di
Roma, dove svolge l'attività di docente di Calcolatori Elettronici fino al
1966; lo stesso anno diventa membro dell' IEEE (Institute of Electrical
and Electronics Engineers). Nel 1961 rappresenta l'Italia alla I
Conferenza Internazionale su Traffico e Trasporti di Washington e l'anno
successivo (1962) diventa direttore generale e tecnico presso la CGA
un'azienda privata con cui collaborerà fino al 1975.
Negli anni compresi fra il 1967 e il 1972 svolge l'attività di
rappresentante del Ministero dei Lavori Pubblici (oggi chiamato Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti) presso l'OCSE sui sistemi
elettronici di controllo del traffico urbano e autostradale. Nel 1975
inizia l'attività, che svolge ancora oggi (2005), di consulente in
previsione tecnologica, ingegneria dei sistemi, campagne di corretta
informazione su grandi progetti tecnologici, management e formazione
Oltre a svolgere l'attività di docente e ricercatore, si è spesso dedicato
alla divulgazione scientifica attraverso i mass media e scrivendo opere
scientifiche e romanzi di fantascienza tra cui:
Il robot e il
minotauro (1963),
Esempi di avvenire
(1965),
Il medioevo
prossimo venturo (1971),
La morte di
megalopoli (1974),
Greggio e
pericoloso (1975),
Perengana
(1977),
La Suprema Pokazuka
(1980),
Come imparare più
cose e vivere meglio (1982),
Rinascimento
prossimo venturo (1986),
Il labirinto della
memoria (1988) ,
Questo barbaro
dominio (1991),
La via della
ragione (1993),
Anche tu
informatico (1994),
Qualità globale
(1995),
Consigli a un
giovane manager (1999),
Kill?.
FILATELIA
SAN MARINO Anno 1998 (Fogl.)
Vagif Molla Panah
(Azerbaijan)
Nato nel
1717. Morto nel 1797.
Poeta del
18° sec. fu il fondatore del genere realistico nella letteratura azera.
Fu un
preminente uomo di stato, visir e ministro degli affari esteri nel
canato di Karabhakh.
FILATELIA
URSS Anno 1968, 1987 Buste postali.
VAGILEVICH, IVAN NIKOLAEVIC
(Ucraina)
Nato il 2
settembre 1811, nel villaggio di Iasenev-Gorishnyi, ora Rozhniatov Raion. Morto
il 10 giugno 1866, a L'vov.
Scrittore
ucraino, studioso, filologo e studioso di folklore.
Figlio di un
sacerdote, studiò nel Seminario L'vov. Iniziò la sua attività letteraria e
scientifica verso il 1835. Assieme a M. Shashkevich e I.Golovatskii pubblicò un
almanacco, il Dnestr Water Nymph (1837), che ha gettato le basi per lo
sviluppo della moderna letteratura ucraina in Galizia.
Vagilevich è
l'autore del poema eroico romantico Il racconto Madei , della ballata
Zhulin e Kalina , e di poesie scritte in polacco. Ha tradotto Il racconto
della Campagna di Igor in ucraino e polacco, egli è anche autore di
Osservazioni sulla letteratura russa (1848).
Vagilevich
compilò il Dizionario del Sud Russo (inedito) e la Grammatica della
lingua ucraina in Galizia (1845, scritto in polacco). Nel 1848 ha pubblicato
un giornale ucraino intitolato”Dnevnik rus'kii” . Più tardi, Vagilevich aderì al
movimento Polonophilo.
Opere: Pys'mennyky Zakhidnoï Ukrainy 30-50 kh-rokiv XIX st
., 1965.
FILATELIA
URSS, Anno 1996, (Busta postale)
VAHID
(Pseud. di ALLAGA ISKANDAROV)
(Azerbaigian)
Nato il 15
ottobre del 1895 a Baku. Morto il 30 settembre del 1965.
Figlio di un
falegname, frequentò per la sua educazione primaria una madrasa. Con l'obiettivo
di aiutare la sua famiglia, Vahid iniziò a lavorare come manovale, poi aiutò suo
padre nei lavori di falegnameria.
Iniziò a comporre
e a pubblicare poesie all’età di 18 anni. Non avendo una istruzione secondaria
aveva, comunque una capacità innata nel comporre poesie in modo estemporaneo, le
quali gli permisero di partecipare a varie manifestazioni (meykhana).
Più tardi, sotto l'influenza di Fizuli e Seyid Azim, cominciò a scrivere
gazals che divennero tanto popolari da essere citato col nome di
gazalkhan.
Vahid si impegnò
anche nella traduzione di opere di Nizami, Khagani, Feleki e altri classici
dell’antica letteratura persiana in azerbagiano.
Morì a 1965 a
Baku dove fu sepolto.
FILATELIA
AZERBAIGIAN Anno 1995.
VAICAITIS PRANAS
(Lituania)
Nato nel villaggio di Santakai nel 1876. Morì nel 1901.
Nato in una famiglia contadina, Pranas frequentò la scuola
secondaria a Marijampolė e nel 1900 si laureò in giurisprudenza presso l’
Università di Pietroburgo.
Lavorò nella biblioteca della Accademia Russa delle Scienze.
Le prime poesie furono pubblicate nel 1896 sulla rivista “Varpas”
(Campane). Nelle suo ballate su temi storici descrive i
contrasti sociali raggiungendo una carica emotiva e al tempo stesso
melodiosa.
Nella storia della letteratura lituana Vaičaitis è considerato un eminente
poeta della fine del 19esimo secolo.
FILATELIA
LITUANIA Anno 2001
(661)
VAICIULAITIS ANTANAS
(Lituania)
Nato nel 1906 a Vilkaviskis.
Visse a lungo negli Stati Uniti. È autore di novelle raccolte in
La sera nella casetta del guardiano (1931), Il mezzogiorno nella
trattoria del villaggio e del romanzo Valentina (1936).
Si rivelò scrittore di grande talento e buon narratore delle vita di
campagna lituana.
FILATELIA
LIECHTENSTEIN Anno 2006
(780)
VAIŽGANTAS ( pseud. di Juozas
Tumas)
(Lituania)
Nato il 20
settembre 1869. Morto il 29 aprile 1933.
Fu un importante
scrittore, sacerdote cattolico, attivista sociale, storico della letteratura e
uno dei fondatori del Partito del progresso nazionale. Ha scritto romanzi brevi
e racconti di fiction e non-fiction. Le sue opere più importanti sono il
romanzo Pragiedruliai (Raggi di Speranza) e le narrative Dedes
dėdiėnes ir (Gli zii). Tumas è considerato uno dei più importanti scrittori
lituani della sua epoca.
Nato nel
villaggio di Malaišiai vicino Svėdasai in una famiglia di agricoltori, ha
completato le scuole elementari studi entro due anni; ha poi studiato presso il
ginnasio a Daugavpils dal 1881 al 1888.
Durante questo
periodo ha sviluppato un interesse per la la letteratura classica russa. Subito
dopo la laurea si iscrisse al Seminario Priest di Kaunas , dove fu ordinato
sacerdote nel 1893, anno in cui iniziò la sua carriera di scrittore.
A seguito di un
divieto delle autorità russe di pubblicare libri in lituano, Vaižgantas fu
accusato di contrabbando di libri e interrogato, ma fu rilasciato per mancanza
di prove. Suo fratello, invece, fu condannato all'esilio in Siberia per lo
stesso crimine. Glin amici consigliarono a Vaižgantas di fuggire negli Stati
Uniti, ma scelse di rimanere in Lituania.
Juozas
Tumas-Vaižgantas contribuì a diversi giornali lituani, tra cui “Žinyčia” e
“Tėvynės Sargas” . Come risultato di queste attività fu accusato di essere un
"maniaco lituano". Fu scagionato da questa accusa, ma fu messo in libertà
vigilata col divieto di stampare qualsiasi cosa senza ricevere il permesso
direttamente da un vescovo.
Juozas
Tumas-Vaižgantas, rappresentante del Partito Democratico Cristiano lituano, era
tra i partecipanti che hanno espresso il lor5o sostegno all'autonomia lituana
all'interno dell'impero russo. Nel 1906 lavorò per i giornali “Vilniaus žinios”,
“Viltis” e “Garsas Ryto” . Era anche attivo in diverse organizzazioni culturali,
in particolare nella Società Lituana delle Scienze , in quella delle Arti e
nella Società Ruta. La sua forte opposizioine antizarista e le sue attività lo
resero impopolare con il clero locale, per cui fu trasferito tra parrocchie
diverse volte.
Negli anni dal
1911 al 1918 Tumas soggiornò spesso all'estero. Nel 1911 si recò negli Stati
Uniti; nel 1914 ha lavorato come editor per i lettoni presso il giornale
“Garsas Rygos”; nel 1915 ha lavorato a San Pietroburgo; ha organizzato il
lituano Comitato Centrale Relief, il cui compito era quello di cercare di
mitigare gli effetti della Prima Guerra Mondiale, e ha posto le basi per il
nuovo Partito del progresso nazionale . Ha inoltre partecipato alla Conferenza
lituana di Stoccolma .
Nel periodo tra
le due guerre visse a Kaunas, capitale della Lituania.
Nel 1929 ha
ricevuto un dottorato honoris causa dall'università. Dal 1920 al 1932 è
stato rettore della Vytautas la 'Grande Chiesa di Kaunas.
FILATELIA
LITUANIA Anno 1933 (78/79)
VAJDA JAANOS
(Ungheria)
Nato a Pest il 7 maggio 1827, morì a Budapest il 7 gennaio 1897.
Poeta tra i più eminenti è una figura tragica nelle letteratura
ungherese.
Dopo studi irregolari e varie attività, si unì al gruppo di Petöfi e prese
parte attiva alla guerra di indipendenza del 1848-49. Degradato e
incorporato nell’esercito austriaco, fu di stanza a Padova. Tornato in
patria scrisse per alcuni giornali.
Al dolore del disastro militare, si aggiunse l’amara esperienza personale
di un amore non corrisposto per Giorgina, la figlia del padrone di casa.
Questa passione per Gina, come sempre la chiamò nei suoi versi, diede
origine ad uno dei canzonieri d’amore più belli che si costruì
lentamente nell’arco di decine di anni.
La freddezza della donna e lo sfiorire della sua bellezza fanno parte di
molte pagine delle sue opere e ne costituiscono l’elemento predominante.
Sotto l’aspetto politico le sue opere sono radicalmente
democratiche, in anticipo sui tempi.
Nel 1919 pubblicò una raccolta di liriche dal titolo Trent’anni
dopo in cui ritorna sul tema dell’amore per Gina, la cui bellezza è
ormai sfiorita e sul rimpianto che quella donna non abbia accettato di
essere la compagna della sua vita.
Tra le opere poetiche sono da ricordare: Poesie (1855),
Poemetti (1872), il romanzo autobiografico in versi Alfredo
(1875), Nuove poesie (1976)
.
FILATELIA
UNGHERIA Anno 1977 (2566), 1998
(244), 2001 (3809)
VAKHTANG ANANIAN
(Armenia)
Nato nel 1906.
Rinomato
scrittore armeno. Fu autore di storie,
memorie, saggi e riflessioni.
In occasione della commemorazione
del centenario della nascita sono state ricordate le sue opere
pubblicate, mentre il materiale ancora inedito è stato raccolto in un
repertorio
“Pagine non
ancora pubblicate” in attesa di essere edite.
FILATELIA
ARMENIA Anno 2006.
Valancius
Motiejus
(Lituania)
Nato a
Nasrenai, Klaipeda, 1801. Morto a Kaunas nel 1875.
Fu
professore all’Accademias ecclesiastica di Vilnius nel 1840.
Dal 1850
vescovo di Samogizia, compì un'opera energica e accorta di elevazione del
popolo per cui viene considerato come uno degli antesignani
del lituanesimo. Oltre a numerosi racconti di carattere religioso o
morale, ha lasciato una raccolta di 1200 proverbî samogizî, una storia
della chiesa cattolica lituana (Žemaičiu̧
vyskupystė "La Diocesi di Samogizia",
2 voll., 1848) e una serie di graziosi racconti (Palangos Juzė "Giuseppino
di Palanga", 1869).
FILATELIA
LITUANIA Anno
1995 (509)
VALAORITIS ARISTOTELIS
(Grecia)
Nato a Leucade nel 1824. Morto nell’isola di Maduri nel 1879.
Portò a termine gli studi secondari a Ginevra e poi frequentò a Parigi
l’Università. Si trasferì successivamente a Pisa per completare gli studi
in giurisprudenza (1848).
Viaggiò a lungo in Europa. Prese parte alle lotte per l’annessione delle
isole Ionie alla Grecia e fu ripetutamente eletto deputato al parlamento.
Poeta di ispirazione romantico-patriottica si affermò nel 1957 con una
raccolta di liriche Commemorazioni. Successivamente compose
poemi drammatici in cui si intrecciano leggende del suo paese tratte dal
folklore popolare, rievocandone i fatti con un gusto talvolta macabro.
Scrisse Donna Frosini (1959), Atanasia Dhiakos (1867),
Giovanni il Fulmine (1967) e il poema Fotinos, rimasto
incompiuto.
FILATELIA
GRECIA Anno 1979
(1361)
Valdes de la Concepcion Gabriel
(Cuba)
Nato nel 1809. Morì nel 1944
Nato dalla relazione di una donna bianca con un uomo di colore, fu
abbandonato dalla madre in un orfanotrofio, sebbene costei non avesse
difficoltà alcuna per allevarlo.
Fu la nonna ad insegnargli a leggere durante un breve periodo della sua
educazione. Appassionato lettore, cominciò a scrivere poesie per giornali
e riviste letterarie.
Per vivere dovette fare diversi
mestieri: apprendista “peinetero” (in una fabbrica di pettini) ,
lavoratore in oggetti ricavati da gusci di tartaruga cassiere di una casa
editrice, e altri.
Sebbene avesse avuto un periodo molto limitato di istruzione, era un
appassionato lettore di libri, e circa a diciassette iniziò a pubblicare
le sue poesie in giornali e pubblicazioni letterarie.
Trasferito
il suo domicilio a Matanzas, sposò una mulatta, popolana come lui, ma
dotata di spirito alacre, che spronò il marito a studiare per sviluppare
il suo istinto lirico.
Così, sotto
il nome di Placido, divenne noto e presto celebre in tutta l'isola:
paragonato poi al gran bardo scozzese Roberto Burns. Fu il cantore della
vita rurale cubana, tanto da essere definito il poeta dei "guajiros",
ossia dei contadini cubani.
Fra le sue
poesie liriche sono notissime: Il fiore dell'ananas, Il bocciolo del
caffè, e sopra tutto quell'ode ispirata del Fiore della canna da
zucchero, così dolce e sentimentale:
Placido
viveva così tranquillo a Matanzas, idolatrato come il poeta degli umili,
quando fu falsamente accusato d'avere capeggiato una congiura di schiavi
che volevano ribellarsi ai loro padroni bianchi.
Gabriel aveva iniziato a scrivere pezzi di argomento politico , come
la poesia La morte di Cesare e altre contro il governo,
scritti che favorirono la “Conspiración de la Escalera".
Arrestato,
fu condannato a morte. All'alba del 28 giugno 1844, il poeta e dieci altri
sedicenti congiurati, furono condotti sulla Plaza, dove, secondo la
regola spagnola, si schierarono di fronte a loro 44 soldati, dei quali 22
mirarono al petto e 22 alla testa degli undici infelici.
Placido
morì fissando negli occhi gli esecutori della condanna.
Si dice che, mentre percorreva la strada che lo portava al luogo
della fucilazione, recitasse alcune poesie scritte in carcere "Addio a mia
madre", "Addio alla mia Lira", e "La preghiera a Dio".
Moriva così a 35 anni il più grande poeta lirico dell'isola, mentre le sue
opere erano bruciate e la lettura delle sue poesie severamente proibita.
FILATELIA
CUBA Anno 1946 (294)
Valencia
Guillermo
(Colombia)
Nato nel 1873 a
Popayan e ivi morto nel 1943.
Poeta e
prosatore, è una delle figure più interessanti del panorama intellettuale
del suo paese.
I suoi modelli
lirici furono i parnassiani, amò le metafore nuovissime e le allegorie
cadute in disuso; tradusse da G. D'Annunzio, P. Verlaine e H. von
Hofmannsthal.
Tra le sue
raccolte di poesia: Poesías (1898),
Ritos (1899),
Poemas (1917). In prosa
ha scritto pagine di alto valore oratorio.
FILATELIA
COLOMBIA
Anno
1951 (459)
VALERA y ALCALA’ JUAN
(Spagna)
Nato a Cabra, Cordova, il 18 ottobre 1824, morì a Madrid il 18 aprile
1905.
Di nobile famiglia, studiò a Cabra e poi frequentò l’Università di
Malaga, facoltà di filosofia, e quella di Madrid dove si laureò in
diritto. Esordì sedicenne in campo poetico.
Nel 1947, come addetto all’ambasciata, fu a Napoli dove conobbe
Lucia Palladi che influì sulla sua formazione indirizzandolo verso i
classici greci.. Dal 1850 al 57 passò attraverso varie ambasciate,
Lisbona, Rio de Janeiro, Dresda, Pietroburgo. Durante i suo soggiorni
madrileni cercò di acquistar favori per essere eletto deputato alle
Corte, carica che ottenne nel 1858. Contribuì alla fondazione della
“Rivista di Spagna”.
Nel 1865 fu ministro a Francoforte. Nel 1867 fu con una
delegazione in Italia venuta per offrire ad Amedeo di Savoia il trono di
Spagna.
Ritiratosi dalla politica all’avvento della repubblica, vi fece ritorno
con la Restaurazione (1875); fu nominato senatore a vita. Ricoprì diversi
incarichi ministeriali in diverse nazioni e rimase in politica finché non
fu colpito da cecità
In campo letterario fu critico, poeta e romanziere. . Nel 1844
apparvero i suoi Ensayos poeticos, ma fu apprezzato per lo più nei
romanzi Peppina Jimenez (1873), Il commendator
Mendoza (1877), Giovannina la lunga (1896), Genio e
figura (1897), Morsamor (1897), Racconti, dialoghi e
fantasie (1896-1908).
Di notevole interesse i suoi saggi sulla storia, sulla critica, sulla
poesia, letteratura, politica, costumi, filosofia e religione.
Viene qualificato uno dei più eleganti e gradevole narratore
dell’Ottocento.
OPERE
Giovannina la lunga Don Paco, ormai ultracinquantenne, si
innamora, non riamato, di una popolana dal viso d’angelo ma dalla
corporatura gigantesca. La figlia di don Paco non vede di buon occhio che
l’intrusa diventi sua matrigna e fa di tutto per spingere il padre verso
una più matura vedova. Giovannina però è tanto abile da diventare amica
della ragazza e questa briga per spingere Giovannina a farsi monaca.
Quando sembra che tutto vada per il meglio, Giovannina scopre di amare don
Paco e il matrimonio si conclude. Romanzo malizioso che dipinge i costumi
provinciali, Se pur castigato offre al lettore una serie di scandali e
scandaletti che potrebbero dar vita ad un romanzo naturalistico
FILATELIA
SPAGNA Anno 1995 (2949), 2005
(3747)
VALERY PAUL
(Francia)
Nato a Sète (Hérault) il 30 ottobre 1871. Morto a Parigi il 20 luglio del
1945.
Di padre corso e madre genovese, trascorse parte della sua infanzia
in Liguria, terra che canterà nei suoi versi. Compì i suoi studi
prima a Sète e poi a Montpellier dove cominciò a precisare le sue
preferenze per la poesia. Fra scuola e vacanze trascorse a Genova, città
che egli ama particolarmente, la sua giovinezza e nel frattempo intraprese
studi di legge, ma le sue letture lo portarono a meditare su Poe e su
Huysmanns e compose i primi versi Elevation a la Lune (1889). A
Montpellier frequentò un gruppo di giovani con i quali discusse di poesia
e di scienze. Dopo il periodo militare trascorso a Montpellier incontrò
Pierre Louys, di lui più anziano e fu subito sedotto da quel giovane che
parlava con entusiasmo di Mallarmé e di Verlaine.
Dalle prime poesie si capisce che la sua ambizione è quella di raggiungere
lo Spirito puro, l’attività fondamentale che ricopre e maschera la nostra
personalità. La sua meta fu, quindi, quella di definire il metodo
universale del pensiero.
Forse fu per questo che ad un tratto lasciò la poesia e si rivolse alle
scienze, in particolar modo alla matematica che per la sua astrazione
gli permetteva di studiare più apertamente le relazioni funzionali dello
spirito. Per cui, per vent’anni, si allontanò dalla poesia e vi ritornò
solo per sollecitazione di amici.
Gli si chiese di riunire i diversi testi poetici precedenti e pubblicò
La giovane Parca (1917) dove i brani precedenti vennero copiosamente
aumentati. Seguirono il volume Charmes (1922) e altre opere come
Eupalinos o dell’Architettura, L’anima e la danza (1923), i cinque
volumi di Variétés (1924-44)
Al brusco silenzio poetico, dopo i primi entusiasmi, Valery diede
una spiegazione. Una notte, a Genova, durante una furiosa tempesta, con
fulmini che rischiaravano la sua stanza, ebbe una crisi da cui il suo
essere uscì rigenerato. Tornerà su questo evento per dire che
la sua vita intellettuale ne fu dominata e che risvegliò in lui l’esigenza
della certezza scientifica.
Nel giugno del 1895 entrò al Ministero della Guerra. Successivamente partì
per un viaggio in Italia. La sua vita fu povera di fatti e la Guerra del
1914 non la modificherà.
Per la sua opera l’Accademia di Francia gli aprì le porte nel 1925; Oxford
e Coimbra gli conferirono una laurea honoris causa; il Centro
universitario Mediterraneo di Nizza lo nominò direttore. Ma gli onori non
interruppero la sua attività ed uscirono in successione Analecta
(1926), Rhubs (1926), Suite (1930), Sguardo sul mondo
intellettuale (1931) e altri.
Anche il teatro lo tentò e per esso produsse Anione (1931)
Semiramide (1934), La cantata di Narciso (1938) e Il
mio Faust (1946).
Gli avvenimenti della storia di Francia dal 1939 in poi lo sconvolsero, ma
Valery fu sempre coerente. All’Accademia fece respingere una mozione
di fiducia al Governo di Vichy e, in piena occupazione tedesca, pronunciò
un discorso elogiando il filosofo Bergson. Dopo la liberazione tenne alla
Sorbona un discorso elogiando Voltaire.
Ma la sua salute declinò e nel 1945 fu costretto a lasciare i suoi corsi
al Collegio di Francia. Nel maggio, dopo aver portato a termine un breve
poema in prosa L’Ange, morì.
Ebbe funerali nazionali. La sua spoglia venne esposta sulla terrazza del
Trocadéro. Le sue spoglie riposano a Sète, in quel Cimitière
marin che aveva cantato in una poesia che segna uno dei momenti più
alti della sua opera.
Postume sono state pubblicate le opere Ange (1946), Storie
spezzate (1950), Lettere a qualcuno (1956), Corrispondenza
(Gide-Valery, 1955).
FILATELIA
FRANCIA Anno 1954 (994)
VALLE ARIZPE ARTEMIO de
(Messico)
Nato a Saltillo (Coahuila), 1884.Morto a Città del
Messico nel 1961.
Frequentò l’università a Città del Messico, laureandosi in
giurisprudenza e per qualche tempo esercitò la professione di avvocato ma
presto l’abbandonò per dedicarsi alla carriera politica. ricoprendo alcune
cariche.
Iniziò la carriera diplomatica nel 1919 e fu inviato in
Spagna, Belgio e Olanda. Durante la sua permanenza in Spagna fece parte
della Commissione di Ricerca e Studi storici e la possibilità di
consultare gli Archivi delle Indie gli permise di reperire materiale per i
suoi studi sull’epoca coloniale, in particolare su quella messicana.
Dopo la morte di Luis González Obregón avvenuta nel 1924
fu nominato membro della Accademia Messicana di Lingua.
In campo letterario cominciò a pubblicare la sua prima
novella nel 1919 e ad essa segui una lunga lista di opere in cui fuse
realtà e invenzione.
Di lui si ricordano: Ejemplo (1919), Vidas
milagrosas (1921), Doña Leonor de Cáceres y Acevedo y Cosas tenedes
(1922), La muy noble y leal ciudad de México, según relatos de antaño y
hogaño (1924) Del tiempo pasado (1932), Amores y picardías
(1932), Virreyes y virreinas de la Nueva España (1933), Libro de
estampas (1934), Historias de vivos y muertos. Leyendas,
tradiciones y sucedidos del México virreinal (1936), El Palacio
Nacional de México (1936), Tres nichos de un retablo (1936),
Por la vieja Calzada de Tlacopan (1937), Lirios de Flandes
(1938), Historia de la ciudad de México, según relatos de sus cronistas
(1939), Cuentos del México antiguo (1939), Andanzas de Hernán
Cortés y otros excesos (1940), El Canillitas (1941), Notas
de platería (1941), Leyendas mexicanas (1943) Cuadros de
México (1943) Jardinillo seráfico (1944) La movible
inquietud (1945), Amor que cayó en castigo (1945), En México
y en otros siglos (1948), La Lotería en México (1948), La
Güera Rodríguez (1949), Calle vieja y calle nueva (1949),
Espejo del tiempo (1951), Lejanías entre brumas (1951), Sala
de tapices (1951), Fray Servando (1951), Coro de sombras
(1951), Inquisición y crímenes (1952) ,Piedras viejas bajo el
sol (1952), Juego de cartas (1953), Personajes de historia y
leyenda (1953), De la Nueva España (1954), Papeles
amarillentos (1954), Horizontes iluminados (1954), Engañar
con la verdad (1955), Deleite para indiscretos (1955),
Cuando había virreyes (1956) ,Gregorio López, hijo de Felipe II
(1957), De otra edad que es esta edad, (1957) Cosas que fueron
así (1957), Historia, tradiciones y leyendas de las calles de
México (1959, Santiago (1959)
.
FILATELIA
MESSICO Anno 1985
(1113)
Valle-Inclán Ramón María de
(Spagna)
Nato a Vilanova de Arousa il 28 ottobre 1866. Morto a Santiago de
Compostela il 5 gennaio 1936.]
Nacque
in Galizia, ma si trasferì presto in Messico dove scrisse su alcuni
giornali e conobbe il rinnovamento ispanoamericano. Tornato in Spagna, si
stabilì a Ponteveda e pubblicò una raccolta di racconti di impostazione
modernista Femeninas (1895) con sfumature erotiche e sataniche.
Nel 1896
si trasferì a Madrid, dove si unì ad un gruppo di scrittori "bohemien",
fondando la cosiddetta Generazione del '98. Durante questo periodo
Valle-Inclán si farà conoscere come una figura dagli atteggiamenti
anticonformisti, eccentrici che esaltava un passato libero dalle
contraddizioni del presente.
All'inizio
del 1900 pubblicò i quattro romani che formano la serie delle Sonate:
Sonata de otoño (1902) Sonata de estìo (1903), Sonata de
primavera (1904) e Sonata de invierno (1905).
Il primo
successo teatrale di Valle-Inclán fu l'adattamento teatrale de la
Sonata de Otoño. Successivamente venne pubblicata la trilogia Las
Comedias barbaras, seguita nel 1907 da un'altra trilogia sulle guerre
carliste.
Dopo un
altro viaggio in Sud America decise di dedicarsi all'agricoltura in
Galizia, continuando però a scrivere. Allo scoppio della Prima Guerra
Mondiale si recò a vedere i luoghi degli scontri per poi scriverne le sue
impressioni in un libro. Si dedicò poi alla poesia e alle prime versioni
di Luces de Bohemia, che venne pubblicato come libro solo nel 1934.
Nel 1921
tornò in Messico e si recò anche a L'Avana dove criticò aspramente la
borghesia e l'esercito spagnolo. Con il titolo Martes de Carneval
riunì tre opere teatrali il cui argomento principale era la critica e la
ridicolizzazione dell'esercito.
Nel 1931
appoggiò la Seconda Repubblica, gli vennero attribuiti incarichi
educativi. Nel 1933 si recò a Roma come direttore dell'Accademia delle
Belle Arti spagnola, ma si dimise dopo un anno. Nel 1935 ritornò in
Spagna, a Santiago de Compostela, dove morì di cancro.
FILATELIA
SPAGNA Anno 1966 (1418), 1998
(3111), URUGUAY Anno 1997 (Mic.2387)
VALLECILLO ITALO LOPEZ
(El Salvador)
Nato a San
Salvador il 15 novembre 1932. Morto nel Messico il 9 febbraio 1986.
Poeta,
storico, giornalista ed editore, fu l'ideatore e la guida del gruppo della
“Generazione Impegnata” degli anni ’50, redattore del giornale
“Indipendente”, non bene accetto dai governi militari del paese.
All’inizio degli anni Sessanta creò la rivista “Il dipinto di uccelli” e
poi la EDUCA (Educazione universitaria Centroamedicana), una casa editrice
che per trent’anni lanciò gli scrittori più importanti,
pubblicandone le opere.
Scrisse:
Biografía de un hombre triste (poesía, , 1954), Biografia di un
uomo triste (poesia, 1954), Imágenes sobre el otoño (1962),
Immagini di Autunno (1962), El periodismo en El Salvador
(saggio storico 1964), Giornalismo in El Salvador (saggio storico,
1964), Gerardo Barrios y su tiempo (saggio storico, 1965),
Gerardo Barrios e ora (saggio storico, 1965), Burudi Sur
(teatro, 1965), Cella 96 (teatro), Puro asombro (poesía,
1970), Pure stupore (poesia, 1970), Inventario de soledad
(poesía, 1977), Inventario solitudine (poesia, 1977),
Monografia storica del Dipartimento Usulutan (Premiato in occasione
del Primo Centenario del Dipartimento).
FILATELIA
EL SALVADOR
2005 (1604)
VALLEJO CÉSAR
(Perù)
Nato a Santiago de Chuco, Perù, il 16 marzo 1892, morto a Parigi il
15 aprile 1938.
Dopo gli studi compiuti a Trujillo, condusse una vita duramente
segnata dalle avversità, per le sue origini modeste, per il suo stato di
meticcio, per le sue idee comuniste. Conobbe la prigione e, liberato,
fuggì in Francia., dalla quale venne espulso così come dalla Spagna.
Durante la guerra civile spagnola si schierò dalla parte repubblicana.
Nel 1919 stampò il primo libro di poesie Gli araldi neri. Nel 1922
con Trilce offrì uno dei testi più rivoluzionari della poesia del
Novecento.
Prima di lasciare definitivamente il Perù pubblicò ancora due libri in
prosa Scale scritte in musica (1923) e Favola selvaggia
sempre dello stesso anno.
Si trasferì a Parigi dove visse in ristrettezze economiche. Continuò a
collaborare con riviste peruviane.
Fino alla morte pubblicherà un solo romanzo, ambientato nelle Ande, Il
tungsteno (1931) e un reportage sull’URSS, Russia nel 1931,
nato da un suo viaggio nelle regioni sovietiche.
Continuò a scrivere poesie che usciranno solo dopo la sua morte. Nel 1939
vennero pubblicati i Poemi umani, Spagna allontana da me questo calice.
Uscirono postumi anche alcuni saggi: Arte e rivoluzione, Contro
il segreto professionale, entrambi editi nel 1973, che raccolgono le
sue riflessioni sull’arte e sulla politica. Del 1979 è Teatro completo
in cui sono riuniti testi teatrali, mai rappresentati.
FILATELIA
MESSICO Anno 1988 (1228/31),
PERU’ Anno 1986 (818), 1996
(1084)
VALLÉS JULES
(Francia)
Nato a Puy-en.Velay il 10 giugno 1832. Morto a Parigi il 12 febbraio 1885.
Figlio di un insegnante, assillato da problemi coniugali, crebbe in una
famiglia di rigido conformismo che sviluppò in lui una repulsione
per la vita familiare e per la scuola: Nella sua infanzia si sentì un
reietto, ma diede prova di un precoce ingegno e di un carattere
indipendente.
Conclusi gli studi liceali a Saint-Etienne e poi a Nantes, si recò a
Parigi nel 1849 ed entrò nella Scuola normale superiore, ma a causa della
miseria che non gli permise di continuare gli studi e spinto da un senso
di ribellione per lo spettacolo dell’ineguaglianza sociale, rinunciò
e si diede all’attività politica e letteraria, diventando il
segretario dell’allora noto giornalista Gustave Planche.
Nel 1856 pubblicò a Nantes la sua prima opera Il denaro, un
pamphlet violento contro il potere del denaro. L’opera gli aprì le
porte del “Figaro” dove rimase fino al 1870, alternando nella sua vita
degli alti e bassi a seguito dei suoi frequenti licenziamenti dalle
riviste cui collaborava per i suoi articoli alquanto audaci.. Per conto
suo fondò il giornale “La Strada”, alquanto polemico e violentemente
rivoluzionario, subito chiuso dalla dittatura napoleonica. Nel 1853 fu
incarcerato per essersi schierato contro Napoleone.
Con la caduta dell’Impero prese parte attiva alla Comune e fu uno dei
ministri del governo provvisorio di Parigi. Nel 1870 dovette andare esule
in Inghilterra per sfuggire alla cattura e alla fucilazione. Tornato in
patria con l’amnistia della Terza Repubblica, raccolse i suoi articoli
precedenti, per lo più quelli di vita parigina e popolare, pubblicati sui
giornali “La Stampa”, “Gli avvenimenti”, “La strada”, “La libertà”, in due
volumi: I refrattari (1865) e La strada (1866), che lo
imposero come intellettuale reazionario. I romanzi scritti durante
l’esilio in Inghilterra furono Il fanciullo (1879), Il
baccelliere (1881). L’insorto (uscito postumo nel 1886) e
Il Proscritto (uscito postumo nel 1950). I quattro romanzi sono
noti come Il ciclo di Jacques Vingtras.
Dopo il suo rientro in Francia, ricevette da un amico una eredità che
gli permise di non avere più problemi economici. Ebbe pure la consolazione
di trovare una compagna fedele, Caroline Remy, che lo affiancò nel suo
lavoro di giornalista, lo aiutò a portare avanti il giornale che aveva
fondato ai tempi della Comune “Il grido del popolo” e dopo la morte lo
sostituì, affermandosi anche lei nel giornalismo con lo pseudonimo di
Sévérine (1855-1929).
Vallés, minato dagli stenti giovanili, chiuse la sua vita all’età di
cinquantadue anni.
FILATELIA
FRANCIA Anno 1982 (2215)
VALMIKI MAHARSI
(India)
Nacque nel secolo I a.C.
Di lui si hanno solo notizie leggendarie. Fu un bramano e visse in ritiro
nella selva. Secondo le leggende fu abbandonato bambino. Venne raccolto da
briganti che lo avviarono al brigantaggio e all’omicidio finché un giorno
incontrò un ‘maharsi’ da lui aggredito il quale gli disse di recarsi da
sua moglie e dai suoi figli e di chiedere loro se approvavano la sua
professione. Ubbidì e ritornò dicendo al saggio che i suoi lo riprovavano.
Il saggio lo esortò a ripetere più volte la parola ‘mara’ la quale
assumeva anche la forma di ‘rama’. Poi il saggio scomparve.
Divenuto asceta, rimase immobile a meditare per diversi anni mentre sul
suo corpo passeggiavano insetti. Così purificato ottenne la
chiaroveggenza. Fu chiamato Valmiki, (la formica) e fu venerato santo da
alcune caste.
Una volta vide un cacciatore uccidere un airone maschio assieme alla sua
femmina. Lanciò contro il crudele uccisore una maledizione che,
inconsapevolmente, costituì la base della ‘skola’, il verso di sedici
sillabe con cui scrisse la sua opera il Ramayana. Si dice sia stata
letta a corte davanti allo stesso eroe Rama.
A lui si attribuisce anche il poema Yogavasistha.
FILATELIA
INDIA Anno 1970
(306)
VALTER EDGARD
(Estonia)
Nacque a Tallin il 21 settembre del 1929
ivi morì il 17 maggio del 2006.
Quarto figlio di una numerosa famiglia (erano otto tra fratelli e
sorelle), completa gli studi nel 1945, senza
raggiungere la laurea. Nel 1950 inizia a lavorare come freelance
collaborando a diverse riviste e illustra molteplici testi per bambini
(oltre 250) , molti dei quali di sua produzione.
Creatore di molti personaggi
caratteristici, durante il periodo sovietico ha scritto satire e racconti
umoristici.
Ha vissuto i suoi ultimi quindici anni
nel podere di Pöörismäe, situato nel comune rurale di Urvaste della contea
di Võrumaa.
Il suo corpo è stato cremato e le ceneri
sono custodite nel cimitero de Tallinn Metsakalmistu.
Tra le sue pubblicazioni:
Memuaarid di Jahikoera
(1974; 2004), Pokuraamat "(1994; 2001; 2005) , Ahaa, kummitab
(1995) , Kkuke di ja di Kassike (1995), Printses Miniminnist
(1995) di ja di Justusest del lohe più lahkest di Lugu, Vilepill
di Kullast (1996), Isand Tuutu ettevõtmised (1997) , Iika
(1998) , Pintselsabad (1998) , Pühapäev di Metsa (1999) ,
Vaatama di Kuidas õppida? (2000), Ho-ho-hoo! (2002)
, Pokuaabits (2002) , Pildid del naljakad di Natuke (2003) ,
Pokulood (2004) , Kummitab del veel di Ikka (2005) .
LIBRI.
Nei libri, Pokuraamat Valter immagina il pokus (un
ponticello di terra) sia abitato da creature animate, legate intimamente
al luogo e alla natura.
Il tema centrale si prefigge lo scopo di
divertire i lettori e contemporaneamente di dar risalto alla necessità di
rispettare e vivere nell'armonia con la natura. Il Pokuraamat è il
primo libro che Valter abbia scritto e illustrato. Nel 1996, Pokuraamat
ha vinto il concorso di Nukits per il miglior libro per bambini. In
seguito l’autore pubblicò altri due libri poku: Pokuaabits
(alfabeto) (2002) e Pokulood (natura) (2004).
FILATELIA
ESTONIA 2001
(390/7)
Vampilov Alexander Valentinovich
(Russia)
Nato nel 1937. Morto nel
1972.
Alexander Vampilov è stato un drammaturgo
russo. Il dramma Il figlio maggiore, rappresentato nel 1969,
divenne un successo nazionale due anni dopo. Molte delle sue opere sono
state riprodotte in film e in TV.
Vampilov, quarto figlio di insegnanti,
iniziò nel 1958 a scrivere racconti su riviste, poi riuniti in un’unica
opera Confluenza delle circostanze sotto il nome di A. Sanin. Dopo
aver studiato letteratura e storia presso il Dipartimento di Filologia
all’Università di Irkutsk, e conseguita la laurea nel 1960, si rivolse a
teatro. Fu segretario esecutivo del giornale locale di Irkutsk dal
1962 al 1964. In quel periodo conobbe il drammaturgo Aleksei
Nikolaevich Arbuzov. La prima produzione, Addio a giugno del 1966
non ebbe esito favorevole. Cominciò ad essere conosciuto solo nei primi
anni 1970 . Per la sua umanità e per la visione delle situazioni fu
paragonato a Cecov.
Si sposò nel 1970. Morì tragicamente annegato
nel 1972, mentre pescava nel lago Baikal. L'estate scorsa in
Tchulimsk è stato il suo ultimo dramma.
FILATELIA
RUSSIA
1997 annullo speciale
Vanbrugh John
(Inghilterra)
Nato il 24 gennaio 1664.
Morto il 26 marzo 1726.
Architetto e drammaturgo,
Vanbrugh fu in senso lato un radicale durante la sua vita. Giovane wigh,
fece parte della cospirazione per deporre Giacomo II per far salire al
trono Guglielmo III e difendere la democrazia parlamentare inglese,
operazione che lo portò alla Bastiglia, a Parigi, come prigioniero
politico.
Nella sua carriera di
commediografo fece scalpore negli ambienti della Restaurazione inglese e
più in generale nella società del XVIII secolo, non solo per i riferimenti
sessuali espliciti contenuti nelle sue opere, ma anche per la difesa dei
diritti delle donne. Scrisse due commedie The Relapse (1696)
e The Provoked Wife (1697)), che ottennero molto successo e
provocarono grandi polemiche.
Fu uno dei
principali obiettivi del pamphlet di Jeremy Collier Short View of the
Immorality and Profaneness of the English Stage.
Da architetto (fu autore, fra
altre opere, del progetto del Blenheim Palace e di Castle Howard) fu uno
dei grandi esponenti di quello che sarebbe stato chiamato il barocco
inglese: le sue opere furono tanto coraggiose da attirargli le ire dei
conservatori. (da Internet)
FILATELIA
INGHILTERRA Anno 2010
VANCE JOHN HOLBROOK
(USA)
Nato nel
1916.
Autore di
libri di fantascienza, pubblicò la maggior parte di essi sotto lo
pseudonimo di Jack Vance. Sotto il nome di Holbrook Vance scrisse
undici gialli e tre come Ellery Queen.
Usò altri
pseudonimi quali Alan Wade, John van See, Jay Kavanse, Peter Held.
Nel 1963
ottenne il premio Hugo per I padroni del drago e nel 1967 per
L’ultimo castello. Ottenne pure il Premio Nebula, lo Jupiter e
premi vari per alcune opere di genere giallo tra cui L’uomo in gabbia
(1992).
FILATELIA
COREA DEL NORD Anno 1980 (Mic. 2007)
VANCURA VLADISLAV
(Cecoslovacchia)
Nato a Hàje presso Opava il 23 giugno 1891, morì a Praga il 1°giugno 1942.
Narratore, drammaturgo, sceneggiatore, regista, fu membro attivo del
partito comunista cecoslovacco fino al 1929, quando fu espulso.
Fu uno scrittore fra i più completi tanto che la sua opera può
essere scomposta in settori. Vi sono i romanzi di ispirazione sociale,
Il fornaio Jan Mahroul (1924)) e antimilitaristici Campi arativi e
di battaglia (1925): prose grottesche e fantastiche che prendono
spunto da vari eventi Estate capricciosa (1926), Il giudizio
universale (1929), Processo capitale (1930); narrazioni
storiche Markela Lazarovà (1931), Fuga a Budin (1932);
romanzi sociali e psicologici La fine dei vecchi tempi (1934),
I tre fiumi (1936).
Si accinse a scrivere anche una trilogia dal titolo Cavalli
e carri, rimasta incompleta e della quale è uscito solo il primo
volume La famiglia Horvàth (1938).
Con un gruppo di giovani pubblicò Quadri di storia del popolo ceco
(1939-40) in tre volumi.
Fu anche autore teatrale con Insegnante e allievo (1927), Una
ragazza malata (1929), L’alchimista (1932), Il lago Ukereve
(1935).
Morì tragicamente, fucilato dalle truppe di occupazione tedesche.
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno 1949 (493)
VAN DER POST LAURENS
(Africa del Sud)
Nato a Philippolis, Orange
River, Colony., il 13 dicembre 1906. Morto a Londra il 16 dicembre 1996.
Agricoltore, eroe di guerra,
consigliere politico, giornalista, scrittore, esploratore, scrisse molte
opere di genere diverso tra cui romanzi, opere di viaggi, memorie,
psicologia, folklore, ricordi di guerra…
La sua professione di
scrittore e imprenditore furono interrotte da dieci anni passati
sotto le armi, durante i quali combatté dietro le linee nemiche in
Abissinia, nel Deserto Occidentale e nell’Estremo Oriente, dove fu fatto
prigioniero dai giapponesi, mentre operava assieme ad un piccolo gruppo di
guerriglieri. Andò in carcere. Tornò in seguito al servizio attivo a
Giava.
Fu insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi servizi
nel settore.
Tra le sue opere:
In una Provincia; (romanzo
1934). Di rischio verso l'interno (
resoconto di un viaggio(1952).
Il Volto accanto al fuoco (
romanzo (1953).
Un Bar d'ombra
Novella
(1954). Flamingo Feather,
romanzo
(1955). The Eye Dark in Africa,
politica, psicologia
(1955). Il mondo perduto del Kalahari,
viaggio
(1958) , Il cuore del cacciatore,
viaggi, folclore
(1961). Il seme e il Seminatore,
tre novelle
(1963). Un viaggio in Russia
, viaggio
(1964). A Portrait of Japan,
viaggio
(1968). La Notte della Luna Nuova,
memorie di guerra
(1970). Una storia come il vento,
romanzo
(1972). Un luogo lontano,
romanzo, sequel del precedente
(1974). Jung e la storia del nostro tempo,
psicologia e memorie
(1975). Eppure essere qualcun altro,
libro di memorie e di viaggio
(1982). Una passeggiata con una Bushman bianco;
trascrizioni-intervista
(1986). Baby The Admiral's,
memorie
(1996).
FILATELIA
GUINEA
REPUBBLICA Anno 2007 (3059), MADAGASCAR 1992
(1044),
VANDOT JOSIP
(Slovenia)
Nato nel
1884. Morto nel 1944
Kranjska
Gora è la località che diede i natali a Josip Vandot, lo scrittore delle
Novelle del pastorello Kekec che, con coraggio ed ingegno, riesce
sempre a trarsi d'impiccio. Le favole di Vandot rappresentano una
fantasiosa riproduzione della vita di un tempo, e hanno fornito il copione
per la riuscita serie di film per ragazzi, che porta il titolo del suo
piccolo eroe.
Oggi,
grazie a Vandot e al suo personaggio, il paese di Kekec è risorto. Kekec,
l'eroe dei bambini, e i suoi eroi, il malvagio Bedanec, la
misteriosa zia Pehta, il saggio Vitranc, l'affabile Mojca ed il timido
Rozle vivono sui monti, ove possono accedere solamente i bambini dai 3 ai
10 anni, ai quali Kekec offrirà del latte acido con polenta di grano
saraceno in occasione della visita alla sua baita, ove ascolteranno rapiti
le favole di un tempo che fu.
FILATELIA
SLOVENIA 2004 (422)
Vangheli Spiridon
(Moldavia)
Nato
il 14 giugno 1932 nella contea di Balti in Moldavia.
Figlio di contadini, frequentò la scuola elementare nel suo
villaggio natale. Sua madre morì quando lui aveva solo 12 anni e il padre
subì angherie da parte del NKVD, tanto che il giovane Spiridon ,
profondamente colpito dalla durezza del potere sovietico, quando in
seguito gli venne chiesto di aderire al Partito comunista, rifiutò.
Nel
1946 il futuro scrittore iniziò gli studi di quinta elementare presso la
Scuola Noi Bălţi. Terminato il liceo presso la scuola di Sângereni Noi, si
trasferì a Mosca dove conseguì la laurea presso la Facoltà di lettere “G.Creanga”.
Dopo il periodo militare, insegnò presso una scuola secondaria di Napadeni
e nel 1960 trovò lavoro presso la casa editrice “Lumina”.
Nel
1962 pubblicò il primo libro per bambini A Tara fluturilor
(Nel paese delle farfalle), cui seguirono Soarele (Il sole, 1963),
I più bei fiori, Chi ha detto che sono piccolo?,(1963),
Baietelul din colba albastra (1964), Ballate (1967),
Le gesta di Guguta (1967), Il ministro Lulu (1971), Guguta
capitano della nave (1979 e altri con lo stesso personaggio) e molti
altri.
Il
personaggio più noto della sua vasta produzione letteraria per bambini è
stato Guguta per il quale, nel1971, ricevette il Premio dell'Unione nel
concorso "il miglior libro for Children."
per i bambini " . Nel 1974 gli fu assegnato il Premio Internazionale –
Andersen.
Vangeli lavorò come capo del Dipartimento di Letteratura per l'infanzia e
dell'Unione degli scrittori per 25 anni, condividendo la sua esperienza
con i giovani autori e aiutandoli a pubblicare i loro lavoro.
Vangheli è stato eletto Presidente del Centro PEN in Moldavia, un ramo
della Writers'Association Mondiale. Nel 1993 ha partecipato al World
Writers 'Association Congress che si tenne a Santiago de Compostela
(Spagna).
Nel
1997 ha ottenuto il Premio Nazionale Children's Preference a
Chisinau.
FILATELIA
MOLDAVIA Anno 2010 ,
Anno 2013
VANSOVA TEREZIA
(Slovacchia)
Nata il 18 aprile del 1857. Morta il 10 ottobre del 1942
Contribuì alla creazione culturale e sociale della società cecoslovacca
del 19° secolo.
Insegnò nelle scuole di Zvolenskà Sklatina, di Banskà Bystrica e Rimavska
Sabota. Gli anni trascorsi a Lomnicka e a Rimaskà Pìla, dopo il
matrimonio con Jàn Vansa, un prete protestante, sono l’ambiente e lo
sfondo rurale su cui si basano i suoi romanzi e le sue memorie.
Il suo romanzo Sirota Podhradskych (Podhradskych l’orfano,1889) è
la prima opera della letteratura cecoslovacca scritta da una donna.
Nel 1927 ricevette il premio nazionale per il suo romanzo Kliatba
(La maledizione).
La sua produzione letteraria è composta da novelle, romanzi drammi.
Compilò un libro di ricette.
Diffuse e fece conoscere nella sua patria le opere di Bozena Nemkova.
Fondò la prima rivista per donne nella quale pubblicò articoli in
difesa dei diritti delle donne e fu vice-presidente della
Zivena, la Società delle donne slovacche.
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA (Mic. 1001).
SLOVACCHIA Anno 2007 (477)
VAN VOGT ALFRED ELTON
(Canada)
Nato a Edenburg
Nato nel 1912 a Edenburg. Morto Il 26 gennaio 2000, a Los
Angeles.
E’ considerato da alcuni come uno dei più popolari
scrittori di fantascienza della metà del XX secolo: la "Golden Age" del
genere.
Fino all'età di quattro anni, van Vogt e la sua famiglia
parlarono in casa solo un dialetto olandese.
Il padre avvocato, trasferì la sua famiglia diverse volte
e per suo figlio i continui spostamenti furono assai traumatici.
Dopo aver iniziato a scrivere per diverse riviste decise
di passare ad un genere che gli era più congeniale. la fantascienza.
La prima storia pubblicata fu Il distruttore nero,
ispirato dal viaggio del Beagle di Charles Darwin.
Nel 1941, van Vogt decise di diventare scrittore a tempo
pieno e lasciò il suo lavoro presso il Dipartimento canadese della difesa
nazionale.
Estremamente prolifico, per alcuni anni scrisse un gran
numero di racconti e romanzi.
Uno dei più noti di questo periodo è Slan,
originariamente serializzato in “Astounding Science Fiction” (settembre -
dicembre 1940).
Nel 1944, van Vogt si trasferì a Hollywood, California,
dove la sua scrittura assunse nuove dimensioni.
Dopo la seconda guerra mondiale. fu profondamente
influenzato dalle rivelazioni di alcuni stati di polizia totalitari.
Scrisse un romanzo mainstream cambientato nella Cina comunista, Il
violento (1962); confessando che per le ricerche di base dovette
leggere un centinaio di libri sulla Cina.
Nel 1950, van Vogt fu nominato capo delle operazioni di
Dianetics di L. Ron Hubbard in California. Dianetics fu il precursore
laico alla Chiesa di Hubbard di Scientology. L'operazione fallì e Van Vogt
e la moglie aprirono un proprio centro di Dianetics, in parte finanziato
da suoi scritti.
Tra il 1950 e il 1960, van Vogt produsse collane come:
L'uomo misto (1952), La guerra contro i Rull (1959), Clane romanzi
sull’impero dell'atomo (1957) e Il mago di Linn (1962),
ispirati, dalla caduta dell'Impero Romano, in particolare legati
all’imperatore Claudio. Dopo un breve silenzio riprese a scrivere nel
1960, soprattutto su invito di Frederik Pohl. I suoi romanzi successivi
sono: The Beast (1963), Nave Rogue (1965), Quest for the Future (1970)
, Supermente (1977); ampliato dai racconti (The Darkness su
Diamondia (1972), Glitter Futuro (1973), romanzi originali come
Children of Tomorrow (1970), The Battle of Forever (1971) e Il
Colosso di anarchici (1977).
Il 26 gennaio 2000, van Vogt morì a Los Angeles, colpito
dal morbo di Alzheimer.
FILATELIA
GUINEA, Anno 2010, (5128/33)
VAPZAROV NICOLAJ detto JONKOV
(Bulgaria)
Nato a Bansko nel 1909, morì a Sofia nel 1942.
Membro attivo del Partito comunista clandestino, scrisse nel 1949
una raccolta di versi Canti del motore in cui esaltava la
civiltà della macchine e si espresse con un linguaggio antiletterario
accessibile a tutti. Fu la sua sola opera.
Venne arrestato e fucilato durante l’occupazione nazista.
FILATELIA
BULGARIA Anno 1948 (575),
1952 (718/20), 1960 (994), 1979
(2513), 1984 (2866)
VARGAS LLOSA MARIO
(Perù)
Nato ad Arequipa (Perù) nel 1936.
Laureatosi a Lima, vinse un dottorato a Madrid e si trasferì in Europa.
Visse a lungo tra Parigi, Londra e Barcellona, collaborando a
diversi giornali. Il successo avuto con La città e i cani (1963)
gli permise di dedicarsi a tempo pieno all'attività letteraria. Svolse il
mestiere di conferenziere, girando il mondo, ottenendo ovunque premi e
riconoscimenti. Nel 1990 fu candidato in Perù per le elezioni
presidenziali, uscendone sconfitto.
Altre sue opere: La casa verde (1966).
Sperimentò i romanzo politico con Conversazione nella cattedrale
(1969) per poi passare al romanzo storico e alla parodia con le opere
Pantaleone e le visitatrici (1973) e La zia Giulia e lo
scribacchino (1977). Con La guerra della fine del mondo (1981),
ritornò al romanzo politico descrivendo una rivolta veramente avvenuta nel
Brasile del secolo scorso. Seguì La storia di Mayta (1985) e poi
Chi ha ucciso Palomino Molero?, un romanzo su un fatto del passato
realmente accaduto.
Passò al romanzo-inchiesta con Il narratore ambulante (1967).
Al periodo 1992-1997 risalgono le opere Elogio della matrigna, Il pesce
nell’acqua, Il sergente Lituma sulle Ande, I quaderni di Don Rigoberto.
Vargas è uno dei maggiori narratori peruviani ma è anche un autore
teatrale e uno scrittore di saggi e monografie tra cui L’orgia perpetua
(1975) su Flaubert.
FILATELIA
PERU’ Anno 2006
(1551)
VARIBOBA GIULIO
(Albania)
Nato a San Giorgio Albanese nel 1725 circa e morì a Roma
Pubblicò il poema La vita della Vergine Maria (1762) e altre poesie
religiose.
FILATELIA
ALBANIA Anno 1988
(2169)
Varnalis
Kostas
(Grecia)
Nato il 14 febbraio 1884 a
Burgas in Bulgaria. Morto ad Atene il 16 dicembre 1974.
.Come suggerisce il nome, la sua
famiglia era originaria di Varna. Ha completato gli studi elementari nella
scuola greca Zariphios di Plovdiv e poi si trasferì ad Atene per studiare
letteratura alla National University e Kapodistrian di Atene ..
Dopo la laurea nel 1908 ha lavorato per qualche tempo come insegnante a
Burgas, prima di tornare in Grecia e dedicarsi all'insegnamento ad Atene.
.Negli anni successivi, ha lavorato
come insegnante e giornalista part-time, impegnato anche in lavori di
traduzione.
Nel 1913, ha preso parte alla
seconda guerra balcanica .
Nel 1919 ha conseguito una
borsa di studio e viaggiò a Parigi, dove studiò filosofia , letteratura e
sociologia.. E 'stato durante i suoi
studi di Parigi, che divenne un marxista.
A causa del suo schieramento
politico fu allontanato dal suo posto di insegnante presso l’ Academy
Paedagocical nel 1926, ed escluso da qualsiasi impiego statale. Varnalis,
quindi, si dedicò al giornalismo, una professione che praticò fino alla
fine della sua vita.
Nel 1929 sposò la poetessa
Dora Moatsou.
Nel 1935, partecipò alla
Conferenza degli Scrittori sovietici a Mosca in qualità di rappresentante
della Grecia. Il 4 agosto fu mandato in esilio interno a
Mitilene e Aghios Efstratios Nel 1959 è stato insignito del Premio
Lenin per la pace .
Varnalis morì ad Atene il 16
dicembre 1974.
Pubblicò la sua prima opera poetica
alla lingua greca Notizie sul giornale di Plovdiv Aimos,
sotto il pseudonimo Figef. La sua prima apparizione in Grecia
avvenne sulla rivista “Noumas” dove scrisse sotto il suo o vero nome.
Poesia
:
è autore di 1905. Kirithres
1905, O Proskynitis ("Il pellegrino"), 1919. Per fos pou kaiei
("La luce che brucia"), 1922, sotto il pseudonimo Tanalias Dimos,
Sklavoi poliorkimenoi ("Schiavi assediati"), 1927. Poiitika (,
"Opera poetica"), 1956.
Eleftheros Kosmos ("Mondo libero"), 1965. Orgi Laou ("L'ira del
popolo"), pubblicata postuma nel 1975.
Prosa e critica letteraria : O laos tonnellata mounouchon
1923, sotto il pseudonimo Tanalias Dimos. O Solomos horis metafysiki
(Solomos senza metafisica "), 1925. H alithini apologia tou Sokrati
(La vera Apologia di Socrate ", 1931. Alithinoi anthropoi ("Gente
comune"), 1938.. To imerologio
tis Pinelopis (Il diario di Penelope ), 1947. Pezos logos
("Prosa"), 1957. Solomika 1957..
Aisthitika Kritika A B kai ("Estetica Lavori critici A e B"), 1958.
Anthropoi. Zontanoi - Alithinoi 1958. Oi diktatores
(, "I Dittatori"), 1965. Filologika Apomnimonevmata ("Memorie
filologiche"), 1980)
Teatro: Attalos o Tritos (Attalo il Terzo "), 1972.
FILATELIA
ALBANIA. Anno 2009 (3013)
Varona y Pera
Enrique José
(Cuba)
Nato a
Puerto Principe nel 1849. Morto a L’Avana nel 1933.,
Scrittore e
uomo politico Cubano, esiliato a New York per la sua attività repubblicana
e antispagnola, nel 1895
redasse il manifesto indipendentista del Partito rivoluzionario cubano.
Dopo la proclamazione dell'indipendenza fu vicepresidente della Repubblica
(1913-17).
Parte dei suoi
numerosi scritti di logica, morale, psicologia, letteratura (Idealismo
y naturalismo en el arte; Disertación sobre el espíritu de la
literatura en nuestra época), per lo più dispersi in pubblicazioni
periodiche, sono stati raccolti in Estudios literarios y filosóficos
(1873) e Artículos y
discursos (1881). Tra le
raccolte liriche: Poesías (1878),
De mis recuerdos (1917).
FILATELIA
CUBA
Anno
1959 (327/28)
Varrone marco terenzio
(Roma Antica)
Nato a Rieti nel 116 a.C.
Morto a Roma nel 27 a.C.
Marco Terenzio Varrone ,
detto Reatino, nacque da una famiglia di nobili origini, (che
possedeva rilevanti proprietà terriere in Sabina, lussuose ville a
Baia e fondi terrieri a Tusculum e Cassino), fu educato con disciplina e
severità dai familiari.
A Roma compì studi avanzati
presso i migliori maestri del tempo. Studiò grammatica e si
appassionò anche agli studi etimologici e oratori, e di linguistica e
filologia presso Lucio Accio, a cui dedicò la prima opera grammaticale
De antiquitate litterarum.
Come molti giovani romani,
compì un viaggio in Grecia fra l'84 e l’82 a.C., dove ascoltò filosofi
accademici, dai quali acquisì una posizione filosofica di tipo eclettico.
A differenza di molti altri
eruditi del tempo non si ritirò dalla vita politica : anzi, vi prese parte
attivamente accostandosi agli optimates, forse anche influenzato
dall'estrazione sociale. Dopo aver percorso le prime tappe del cursus
honorum (triumviro capitale nel 97 a.C. , questore lo stesso anno,
legato in Illiria nel 78 a.C.) fu vicino a Pompeo, per il quale ricoprì
incarichi di grande importanza: fu legato e proquestore in Spagna fra il
76 e il 72 a.C. e combatté nella guerra contro i pirati difendendo la zona
navale tra la Sicilia e Delo.
Allo scoppio della guerra
civile nel 49 a.C. fu propretore in Spagna: in una guerra che vedeva i
romani contro i romani, tentò un'incerta difesa del suo territorio che si
concluse in una resa che Cesare, nel De Bello Gallico definì poco
gloriosa.
Dopo la disfatta dei
pompeiani, si avvicinò a Cesare che apprezzò il Reatino soprattutto sul
piano culturale affidandogli la costituzione di due biblioteche, una di
testi latini l’altra di testi greci, ma che, dopo le idi di Marzo, furono
sospese.
Dopo la morte del dittatore,
fu inserito nelle liste di proscrizione sia di Antonio sia di Ottaviano,
interessati più alle sue ricchezze che a punire i congiuranti, da cui si
salvò grazie all’intervento di Fulvio Caleno per poi avvicinarsi a
Ottaviano a cui dedicò il De Gente Populi Romani volto alla
divinizzazione della figura di Giulio Cesare.
Morì quasi novantenne dopo
aver scritto una produzione di oltre 620 libri suddivisi in circa settanta
opere.
La vasta produzione di
Varrone fu suddivisa da San Gerolamo in un catalogo (incompleto, poiché
sono elencati circa la metà degli scritti del reatino); in totale, le
opere varroniane sono verosimilmente 74, suddivise in 620 libri o volumi:
opere di erudizione, filologia e storia, opere giuridiche e burocratiche,
epitomi di grandi opere, opere di filosofia e agricoltura, poesia,
orazioni, satire, varie prose,
Di questa grande produzione è
pervenuta (quasi integra) solo un'opera: il De re rustica; del
De lingua latina sono pervenuti solo 6 libri su 25.
Il canone varroniano, composto
da due opere, le
Questiones
e il
De comoediis Plautinis,
ripartisce il corpus plautino, che includeva
130 fabulae,
di queste 21 vengono definite autentiche, 19 di origine incerta dette
pseudo-varroniane e le restanti false.
I logistorici
“discorsi di storia”, è un’opera in 76 libri, composta in forma di
dialogo in prosa, di argomento letterario e antiquario, in cui ogni libro
prendeva il nome di un personaggio storico e un tema di cui il personaggio
costituiva un modello. Es.: Marius, de fortuna, Cato, de liberis
educandis.
Le
Saturae Menippeae
prendono come modello Menippeo di Gadara, esponente della filosofia
cinica, sono state scritte tra l’80 a.C. e il 46 a.C., si compongo di 150
libri, in prosa e in versi, di cui però ci rimangono circa 600 frammenti e
novanta titoli, di argomento soprattutto filosofici ma anche di critica
dei costumi, morale, con rimpianti sui tempi antichi in contrasto con la
corruzione del presente.
Ciascuna satira recava un
titolo, desunto da proverbi (Cave canem con allusione alla
mordacità dei filosofi cinici) o dalla mitologia (Eumenides contro
la tesi stoico-cinica per cui gli uomini sono folli, Trikàranos, il
mostro a tre teste, con un maligno riferimento al primo triunvirato).
FILATELIA
ITALIA
Anno 1974 (Busta postale)
Varuzhan Taniel
(Armenia)
Nato
nel 1884. Morto nel 1915
Nacque nel villaggio
turco di Sivas, Turchia di Prknig. Quando era ancora ragazzo, suo padre
fu ingiustamente accusato e imprigionato a Istanbul, nel corso dei
massacri turchi del 1896.
Dopo avere
terminato gli studi primari nella scuola locale, continuò la sua
preparazione culturale a Costantinopoli e, in seguito, alla scuola di
Mourad-Rafaelian di Venezia e, nel 1905, frequentò l'università di
Gand nel Belgio, in cui seguì corsi di letteratura, sociologia ed
economia. Nel 1909 fece ritorno al suo villaggio vicino a Sebastia dove
insegnò per tre anni. Nel 1912, diventò preside della St. Gregory
School di Costantinopoli.
Nel 1914,
Varoujan formò il gruppo letterario di “Mehian” , con Gosdan
Zarian, Hagop Oshagan, Aharon e Kegham Parseghian. Lo scopo di questo
movimento era quello di dare inizio ad una rinascita armena, di svegliare
la nazione, affrancarla da secoli di schiavitù e di oscurantismo, per
ricollegarla grande passato del pre-cristianesimo e per
incoraggiarla a non tollerare alcuna tirannia da parte di governatori
corrotti, sottomessi al governo turco.
Varoujan
scrisse quattro volumi di poesie: Brividi (1906), Il cuore di
una nazione (1909), Canzone pagana (1912), La canzone del
pane (1921) rimasto incompiuto e salvato dalla censura e
distruzione a seguito di corruzione di funzionari turchi.
Taniel
Varoujan fu uno di più grandi poeti armeni del ventesimo secolo.
All'età di 31 anni, quando stava per affermarsi in campo nazionale ed
internazionale, fu assassinato brutalmente dal governo dei “giovani
Turchi”, come Siamanto, Zohrab e molti altri.
FILATELIA
ARMENIA Anno 2000 (361)
VASIL'CHENKO, STEPAN VASIL'EVICH
( pseud. di S. V.
Panasenko)
(Ucraina)
Nato 27 dicembre 1878 nella piccola città di Ichnia nella
zona di Chernigov. Morto l’11 agosto 1932, a Kiev.
Scrittore sovietico ucraino e insegnante, è nato in una
famiglia contadina. Dopo essersi laureato nel seminario per gli
insegnanti nel1898, ha lavorato come insegnante nelle zone di Kiev e
Poltava. Nei suoi romanzi Vova (1910), Oltre il fiume Ros , Galia
celeste, e altri ha stigmatizzato contro la persecuzione zarista degli
insegnanti della scuola elementare e descritto la loro povera esistenza.
Accusato di attività rivoluzionaria, Vasil'chenko fu arrestato e messo in
prigione. Nel 1908 tornò a Ichnia, dove scrisse i suoi migliori racconti,
tra cui Aritmetica dei contadini (1911), Tra i maestri e
Sulla the Cascina (1915), permeati di democraticismo, con vivaci
descrizioni realistiche della vita delle masse lavoratrici. Nel 1911 fu
pubblicata la sua prima raccolta di racconti, schizzi.
Dal 1914 fino alla rivoluzione di febbraio del 1917,
Vasil'chenko visse al fronte come comandante di un gruppo di genieri. In
questo periodo scrisse i racconti Papaveri neri e Il fiore
velenoso. In molte delle sue opere pre-rivoluzionarie ha mostrato la
forza creativa dei lavoratori e del loro risveglio rivoluzionario.
Vasil'chenko salutò la Rivoluzione d'Ottobre con
entusiasmo. Nei suoi racconti La Waif (1925), The Club di volo (1925),
e The Ring Pewter (1927) celebrò la" bellezza del nuovo giorno "con
caratteristica eccitazione lirica e creò immagini attraenti dei giovani
costruttori di un mondo socialista. Un ciclo di brevi Storie autunnali
è stato dedicato agli eventi rivoluzionari del 1905. Per molti anni
Vasil'chenko ha lavorato su un romanzo sulla vita e le opere di TG
Shevchenko, ma ha completato solo la prima parte, (pubblicata postuma nel
1938). Egli scrisse i drammi Una prima parte (1911), Karmeliuk (1927),
e Le giornate passano (pubblicato nel 1939), così come gli
scenari del film.
Vasil'chenko ha anche tradotto in ucraino opere di NV
Gogol, NS Leskov, VG Korolenko, e AS Serafimovich.
FILATELIA
UCRAINA Anno 2004, URSS Anno
1979, 1988 (Buste postali)
Vasile Alecsandri
(Romania)
Nato a
Bacau il 21 luglio 1919. Morto a Mircesti il 22 agosto 1890.
Nacque in una famiglia
agiata, dedita al commercio e ai traffici agricoli.
Negli anni che vanno dal
1828 al 1834, studiò al collegio Victor Cuenim, una scuola francese
di elite situata nella località di Jasi. Si trasferì a Parigi nel 1834,
dove intraprese studi di chimica, medicina e legge e, presto abbandonati
in favore della letteratura.
Visitò l'Italia (dove conobbe
e trascorse un certo tempo a fianco di Elena Negri, cui dedicò molte
poesie) , la Soagna, l’Africa, l’Oriente.
Nel 1845 fu uno dei promotori
e fondatori del Teatro Nazionale moldavo. Nel 1848 divenne leader del
movimento rivoluzionario moldavo, e a questa causa dedicò molte liriche,
come Către Români (Ai rumeni), oltreché la composizione del
manifesto del movimento. Dopo il fallimento dei moti rivoluzionari,
rientrò a Parigi dove riprese alacremente la sua attività artistica
presentando una sua nuova commedia intitolata Chiriţa în Iaşi. In
questi anni l'autore raccolse molto materiale riguardante il folklore
rumeno che aumentò la sua fama e la sua reputazione; da ricordare le
ballate "Mioriţa", "Toma Alimoş", "Mânăstirea Argeşului", e "Novac şi
Corbul.", oltreché il suo volume di poesie originali, Doine şi
Lăcrămioare
Nel 1885 partecipò alla
guerra di Crimea e in seguito si impegnò sempre più all'attività politica,
divenendo ministro degli esteri e fervente diplomatico, pronto a sostenere
la questione dei Balcani.
L'anno seguente pubblicò sul
giornale “Steaua Dunării”, il poema Hora Unirii, nel quale
auspicò la ricompattazione delle province rumene.
Dopo la morte della Negri,
l'artista si innamorò di Paulina Lucasievici, con la quale si sposò nel
1876.
Tra il 1862 2 il 1875,
Alecsandri scrisse 40 poemi lirici, comprendenti Miezul Iernii, Serile
la Mirceşti, Iarna, La Gura Sobei, Oaspeţii Primăverii, e Malul Siretului.
Inoltre si cimentò anche nei poemi epici, raccolti nel volume Legende ,
e dedicò una serie di poemi ai soldati partecipanti alla guerra per
l'indipendenza della Romania.
Nel 1878 la sua fama europea
si consolidò grazie alla vittoria nel concorso dei Felibri di Montpellier,
ottenuta con uno scritto sulla latinità (musicato in seguito da Filippo
Marchetti).
Nel 1879 compose il dramma
Despot-Vodă, a cui seguì la commedia fantastica Sânziana şi
Pepelea, ( 1881)) e i due drammi, Fântâna Blanduziei (1883) e
Ovidiu (1884).
Per il teatro nazionale
rumeno scrisse monologhi, scenette, commedie e drammi a sfondo storico
-sociale. Inoltre compose ballate, canti di musica folk e poesie d'amore,
tra le quali si ricordano i Pasteluri ("Pastelli"). (Tratto da
Wikipedia)
FILATELIA
MOLDAVIA
Anno 1996 (181), ROMANIA Anno 1948 (1037), 1958 (1569), 1965 (2166), 1969
(2399), 1973 (fog. 106), 1977 (fog. 128), 1983 (3434/5 e 3441), 2008
(6917/20).
VASILIEV BORIS
(Russia)
Nato a Smolensk (Russia Occidentale) nel 1924,
Boris Vasiliev proveniva da una dinastia di ufficiali. Suo
padre era un ufficiale, e alcuni dei suoi antenati da parte di madre
avevano abbracciato la carriera militare.
Nel giugno del 1941, quando la Germania nazista ha
lanciato il suo attacco contro l'Unione Sovietica, Boris, al momento
ancora adolescente, si offrì volontario per il fronte.
Dopo la guerra si laureò presso l'Accademia Militare.
Il suo debutto letterario avvenne nel 1955 con un’opera
legata a vicende della Seconda guerra mondiale. In una intervista affermò
di aver voluto descrivere, non le grandi battaglie o eroi celebrati, ma
di aver cercato di evidenziare la tranquilla e silenziosa forza d'animo e
l’eroismo delle persone quando vengono poste di fronte ai mezzi bellici o
ancor più messi faccia a faccia con il nemico.
FILATELIA
Russia Anno 1975
VASO
PASHKO
(Albania)
Nato
a Scutari nel 1825. Morto nel 1892.
Statista, poeta e romanziere, conosceva diverse lingue: italiano,
francese, turco, arabo e greco. Dal 1842 al 1847 lavorò come segretario
per il consolato britannico. Nel 1847 fu in Italia nel turbolento periodo
del Risorgimento. Si conoscono di lui due lettere scritte da Bologna in
cui si professava repubblicano e anticlericale. Il 4 maggio del 1849
combatté a Marghera durante una sommossa contro gli austriaci i cui eventi
rese noti l’anno successivo nel libro La mia prigionia (ad
imitazione di Le mie prigioni di Silvio Pellico), in cui è presente anche
l’assedio di Venezia.
Dopo
l'arrivo di truppe austriache il 28 agosto dello stesso anno, Pashko Vasa
fu costretto a fuggire ad Ancona dove, essendo un
cittadino ottomano, fu espulso e si rifugiò a Costantinopoli dove trovò
lavoro nel Ministero degli Affari
esteri e servì anche presso la Sublime Porta ottomana. Per la sua
conoscenza delle lingue fu utilizzato come storico e interprete da Jesdet
Ahmed Pasha in una missione in Bosnia Erzegovina per un periodo di vari
mesi (1863-64), esperienza che riferì nell’opera La Bosnia e
l’Erzegovina durante la missione di Djevdet Efendi. Pochi anni più
tardi pubblicò un altro lavoro di carattere storico del Montenegro e
tradizioni albanesi(1872).
FILATELIA
ALBANIA Anno 1960 (524)
VASQUEZ HONORATO
(Equador)
Nato a Cuenca il 21 ottobre del 1855 ivi morì il 26 gennaio del 1933 .
Figlio di Manuel de Jesús Vázquez Herdoíza e di. Francisca Ochoa
Andrade, fece i primi studi nel Collegio Nazionale di Cuenca e poi si
laureò in Giurisprudenza nell’università della stessa città. Non poté
esercitare la professione di avvocato per essere stato esiliato dal
General Ignacio de Veintemilla.
Nel 1883 venne eletto Deputato nell’Assemblea Nazionale Costituente e
successivamente segretario del Ministero degli Interni del governo di José
Matria Placido Caamano. In seguito ricoprì altre cariche pubbliche.
Viaggiò in Perù per svolgere incarichi politici e ritornò a Cuenca nel
1893.
Successivamente ritornò nell’America Latina per svolgere funzioni
diplomatiche. Al suo ritorno in patria il partito conservatore lo candidò
alla Presidenza della Repubblica.
Alla sua attività politica alternò quella letteraria, scrivendo diverse
opere di vario genere.
Di lui rimangono: "Sábados de mayo", "A orillas del Macará", "Epístola
a mis hermanas", "Ecos del destierro", "Al crucifijo de mi mesa", "Piensa
de Tarde".
Autore di novelle e romanzi, nonché di articoli su giornali e riviste,
lasciò: "Cuestiones gramaticales", "Arte y moral", "Estudios sobre el
lenguaje castellano"ecc.
Scrisse anche saggi come "Memoria histórico-jurídico sobre los
límites ecuatoriano-peruanos", "Itinerario del litigio de límites entre el
Ecuador y Perú", "Contramemorándum al memorándum final del Perú", "Exposición
ante S.M. Don Alfonso XIII en la demanda de la República del Ecuador
contra la del Perú sobre límites territoriales", "El epílogo peruano".
FILATELIA
ECUADOR Anno 1956
(P.A. 295/298).
VAZ FERREIRA MARIA EUGENIA
(Uruguay)
Nata a
Montevideo nel 1871 e ivi morta nel 1824.
Poetessa,
iniziò seguendo la corrente romantica per poi aderire a correnti
moderniste.
Studiò
musica e divenne una eccellente pianista. Trascorse una tormentata
esistenza tanto da risentire un certo squilibrio mentale.
Morì
giovane in una casa di cura per malattie mentali.
I suoi
primi versi, intrisi di sentimento e di perfezione formale, furono
pubblicati su diverse riviste dell’epoca. Mentre il primo libro, scritto
nel 1903, col titolo Fuego y marmol, rimase inedito. Solo nel 1924
venne pubblicata l’opera La isla de los cantico, che la fece
conoscere ai lettori e che le conferì una certa fama tra le scrittrici
liriche ispano americane.
L’opera
contiene i versi che la poetessa dedicò a suo figlio Carlo con preghiera
che venissero pubblicati
È pure
autrice di altre opere drammatiche quali La pietra filosofale
e I pellegrini, scritte negli anni 1908 e 1909.
FILATELIA
URUGUAY Anno 1975
(928)
Vazeh Mirza-Shafi
(Azerbaijan)
Nato a
Ganja nel 1794. Morto nel 1852.
Conosciuto
col soprannome di “salvia da Ganja„ fu un poeta classico, che
continuò le tradizioni classiche della poesia azera a partire dal XIVº
secolo. I suoi versi sono stati tradotti in quasi tutte le lingue
comunitarie.
Suo nonno,
Muhammed Shafi, era di discendenza nobile e suo padre, Kerbelayi
Sadykh,era un architetto nel palazzo di Javad-khan, l'ultimo sovrano di
Ganja. Il giovane Shafi ottenne una educazione primaria in una madrassa,
dove studiò l'arabo e il persiano.
Alla morte
dei genitori e del fratello interruppe gli studi e si dedicò a
combattere contro l'ignoranza e l'arretratezza del clero religioso.
Cominciò l’attività letteraria utilizzando le sue abilità nella scrittura.
Successivamente si avvalse dell’aiuto di una segretaria e custode di casa,
la figlia di Javad-khan, che viveva con lui nella proprietà di
Pusta-khanum,.
Vazeh
nel 1840 si spostò a Tiflis dove, con aiuto del suo allievo Mirza
Fatali Akhundov, si occupò di insegnamento. Nel 1844 fondò una
società letteraria che riunì molti intellettuali azeri, russi e stranieri,
residenti a Tiflis. Fra i membri di questa società vi era Friedrich Martin
von Bodenstedt, un poeta tedesco e viaggiatore, al quale il poeta insegnò
la lingua e ad apprezzare le letterature azera e persiana.
Vazeh
raramente scrisse i suoi versi, che furono, invece, annotati dai suoi
amici durante le riunioni. Tra questi vi era lo stesso von Bodenstedt,
che, al suo ritorno in Germania, tradusse in tedesco la poesia del
Vazeh e la pubblicò nel 1851 in un libro dal titolo Le
canzoni di Mirza Shafi, diventato popolare, ristampato e
tradotto in altre lingue comunitarie.
Tuttavia,
dopo la morte Vazeh, Bodenstedt negò che i versi fossero stati scritti dal
poeta azero, sostenendone la paternità. Se attribuì inizialmente la
paternità a Vazeh fu solo per dare un tocco esotico alla raccolta.
I versi del
Vazeh, furono tradotti e pubblicati nell’ Europa del diciannovesimo
secolo e servirono ad attirare l'attenzione verso il poco noto
stato dell'Azerbaijan.
Gli
scrittori azeri S. Mumtaz e H. Hamidzade hanno svolto un ruolo
chiave nella raccolta e nella pubblicazione dei versi originali del Vazeh.
Nella sua poesia, il poeta glorifica la gioia di vivere, la saggezza e la
qualità dell’uomo.
FILATELIA
URSS Anno 1984 Busta
postale di 4 kopechi (raffigura il monumento di Vazeh a Kirobad)
VAZOV IVAN
(Bulgaria)
Nato a Sopot il 27 giugno 1850, morì a Sofia il 22 settembre 1921.
Inviato dal padre in Romania per studiarvi commercio frequentò subito i
circoli degli esuli bulgari e iniziò la sua opera di cospiratore che
continuò al suo rientro in patria dopo due anni..
Compromesso con l’insurrezione del 1876 dovette ritornare in Romania.
La successiva liberazione della Bulgaria da parte delle truppe russe al
sèguito delle quali fece ritorno in patria, gli fruttò un seggio al
parlamento e nel 1881 la presidenza della società letterari “Naukia”.
Le delusioni della politica bulgara lo spinsero a viaggiare e venne in
Italia. In modo analogo la deposizione del re Alessandro di Battenberg fu
causa di altre amarezze, tanto da spingerlo ad un esilio in Russia.
Rientrato in patria nel 1897 venne eletto Ministro dell’istruzione.
Appassionato di lettere, cominciò a dar vita a poesie, novelle
e romanzi in cui, con stile un po’ realista e un po’ romantico descrisse
la società bulgara del suo tempo e inserì nelle sue opere ricordi
nostalgici della giovinezza, quadri della storia nazionale, il suo
patriottismo accentuato, i personaggi del Risorgimento bulgaro,
l’aspirazione all’indipendenza.
Utilizzò per esprimersi diversi generi in particolare il romanzo
dove emerge l’Epopea dei dimenticati (1881-84) racconti Nonno
Joco guarda (1917)
Dal carattere patriottico si stacca l’opera Italia (1884) che
celebra le bellezze di Roma e ricorda molti poeti italiani.
Alcune opere, fra le più significative dell'ampia produzione vazoviana:
Le tristezze della Bulgaria , poesie (1877), Sotto il giogo
romanzo (1890), Nuova terra romanzo (1896), Borislav opera
teatrale (1909^, Canzoni per la Macedonia poesie
(1914), Non morirà più poesie (1920).
FILATELIA
BULGARIA Anno 1920 (142/7), 1948(578),
1955 (830), 1970 (1798), 1975( 2158/9), 1985
(2920), 1987 (3713), 2000 (3896 GE,
3933)
VEGA CARPIO LOPE FELIX de
(Spagna)
Se vi è uno scrittore la cui vita sia avventurosa, spregiudicata, priva di
scrupoli e improntata all’opportunismo, questi è Lope de Vega.
Lope de Vega nacque a Madrid il il 25 novembre del 1562. I suoi genitori
erano originari della regione della Montaña. Il padre esercitava il
mestiere di ricamatore. Fanciullo precoce Lope frequentò le scuole
della Compagnia di Gesù e poi seguì alcuni corsi presso l’università
di Alcalà de Henares, Tutta la sua vita si svolse su tre distinti binari:
fu di volta in volta servitore di grandi signori con incarichi di
gentiluomo accompagnatore, segretario; fu un grande donnaiolo e fu un
prolifico scrittore di poesia, di prosa e particolarmente di teatro.
Ancora ragazzo entrò al servizio del vescovo don Jerònimo Manrique in
qualità di paggio.
Lo troviamo nel 1583 soldato, partecipe alla conquista dell’isola di
Tercera, quindi al servizio del marchese de Las Navas.
In questo periodo incontrò Elena Osorio, figlia di attori, con la quale
ebbe una relazione. Nelle sue opere la cantò sotto il nome di Filis. La
relazione durò alcuni anni e poi Filis gli preferì un amante ricco. In
preda a violenta crisi di gelosia, lo scrittore scrisse e fece circolare
terribili satire e libelli contro l’amante, appartenente alla ricca,
nobile e potente famiglia dei Velazquez la quale trovò il modo di farlo
arrestare e condannare all’esilio da Madrid per otto anni e a due dal
regno di Castiglia. Iniziava così una lunga serie di scandali amorosi che
lo accompagnò per tutta la vita.
Durante quel suo primo processo si difese con eleganza, dichiarando che
lui componeva versi per diletto alla guisa di altri cavalieri. La
sua fama cominciò a crescere anche perché incontrò il favore del pubblico
e molte composizioni in cui Belardo cantava Filis divennero
popolarissime. La sua condanna venne pronunciata nel 1588.
Lope, pochi giorni prima di partire per l’esilio, rapì la giovane Isabel
de Alderete o de Urbina, che nei suoi scritti chiamò col nome di Belisa.
La ragazza apparteneva ad una nobile famiglia che intentò subito un
processo contro di lui. Il processo non venne celebrato perché Lope,
trovandosi già in esilio, sposò la ragazza per procura.
Lope nei suoi scritti affermò che in quel periodo prese parte alla
spedizione dell’Invincibile Armata, durante la quale compose le prime
ottave del poema ariostesco La bellezza di Angelica e versi d’amore
per Filis che distrusse, forse senza rendersene conto, inserendo le carte
a mo’ di stoppaccio in un archibugio durante il primo scontro col nemico.
Al suo ritorno dalla disastrosa spedizione in cui morì un fratello,
visse con la moglie a Valencia.
Trascorsi gli anni d’esilio, trovò lavoro presso il duca di Malpica (1590)
e poi presso il duca di Alba. Nel 1594 morì la moglie Isabel da lui
molto pianta, così come già aveva pianto per due figlie
prematuramente morte. Ciò non toglie che poco tempo dopo vendesse
tutti gli abiti e la biancheria intima delle defunte.
In quel periodo, per celebrare gli amori del duca di Alba, compose
l’Arcadia.
Perdonato dai Velasquez, ritornò a Madrid, dove, a causa di una illecita
relazione con una vedova, Antonia Trillo, di agiata condizione, subì un
nuovo processo. Assolto, sposò Juana de Guardo, figlia di un ricco
venditore di carni. Nello stesso anno pubblicò la Dragontea,
che Gongora derise, facendosi beffe di lui e del suo stemma nobiliare
posto sulla copertina del poema Arcadia.
Per vivere, chiusi i teatri che erano la sua principale fonte di guadagno,
a causa della morte della duchessa di Savoia, figlia di Filippo II.,
Lope entrò al servizio del marchese di Sartia.
Durante la maggior parte degli anni trascorsi a fianco di Juana, mantenne
una relazione con una ex attrice, Micaela de Lujàn, (ricordata nelle
sue opere con il nome di Camilla Lucinda) ed ebbe figli dalla moglie
legittima e dall’amante, al cui marito, allora in Perù, fu attribuita
ufficialmente la prole adulterina.
Nel 1599 Lope pubblicò il poema Isidra, sulla vita del santo
protettore di Madrid e sempre nello stesso anno scrìsse Fiesta de Denia
in occasione delle nozze di Filippo III con Margherita d’Austria.
Lasciato il servizio presso il duca di Sartia, si trasferì a Madrid e
successivamente a Toledo e Siviglia, senza interrompere i suoi rapporti
con Micaela. Nel 1502 venne pubblicato il poema Gli amori di Angelica,
che Lope dice di aver scritto mentre partecipava alla spedizione
dell’Invincibile Armata ma, in verità, assai dopo. Intanto Micaela,
rimasta vedova, richiese la tutela dei suoi sette figli, attribuendoli
tutti al marito; nel documento Lope appare solo come ‘garante’.
Successivamente dalla relazione nasceranno i figli: Marcela, che diventerà
suora, e Lope Felix, che morirà annegato presso l’isola Margarita sulle
coste del Venezuela. Dalla moglie legittima Juana nascerà Carlos Felix,
morto in tenera età. Tra l’altro Lope nel 1614 rivelò, senza fare il
nome della madre, di avere anche un figlio giovane e frate, nato nel 1599.
1604 - Nella prima edizione del Pellegrino in patria, Lope affermò
di aver scritto 230 commedie, fornendo l’elenco dei titoli. Dal 1604
al 1606 visse a Toledo in due case vicine: l’una della moglie e l’altra
dell’amante. Diventò intanto segretario del duca di Sessa. Nel 1609 usò il
titolo onorifico di ‘familiare del Santo Uffizio’ e pubblicò La
Gerusalemme conquistata e il saggio, La nuova arte di far commedie,
e affermò che le commedie da lui scritte sono salite a 483.
Nel 1610 acquistò una casa a Madrid nella Calle de Franco. Qui, a seguito
di una crisi religiosa, entrò nell’Ordine Terziario di San Francesco. Nel
1612 pubblicò i Soliloqui e I pastori di Belén, libro
espurgato dall’Inquisizione.
La moglie Juana morì nel 1613 nel dare alla luce la figlia Feliciana.
Pochi mesi dopo Lope si preparò al sacerdozio e nel 1614 si recò a Toledo
per la sua ordinazione e alloggiò in casa di Jerònima de Burgos, una
attrice per la quale aveva composto la commedia La ragazza sciocca
(1613), con la quale continuò a mantenere rapporti amorosi. Nel
maggio di quell’anno venne ordinato prete. Nel 1614 pubblicò le Rime
sacre.
1616 - Il poeta, pur ordinato prete, non abbandonò il suo demone amatorio
e rivelò di essere furiosamente innamorato di un’altra attrice, Lucia de
Salcedo. Contemporaneamente iniziò la sua l’ultima grande passione per
Marta de Nevaraes, (cantata sotto il nome di Amarillis), moglie di un
ricco mercante. Da quest’amore sacrilego nacque una figlia, Antonia Clara.
Gli anni 1618-19 furono anni di preoccupazioni e di dissidi. Marta e il
marito ruppero il matrimonio; la donna venne affidata dal giudice a un
convento dove morì cieca e folle nel 1632.
Nel 1621 Lope pubblicò il poema La Filomena dove affermò di aver
già scritto 900 commedie. Nel 1625 entrò a far parte della Congregazione
di San Pietro e si esercitò in opere di carità e di devozione. Nel 1627
scrisse la Corona tragica, dedicandola al papa Urbano VIII che, per
riconoscimento, gli conferì il titolo di Dottore in Teologia del Collegio
Sapientiae. Nel 1629 Lope si ammalò gravemente. Nel 1634 venne
rappresentata la sua ultima commedia Le bizzarrie di Belisa.
In quell’anno sua figlia Antonia Clara (nata da Marta) fu rapita da
Cristobal Tenorio. Il vecchio poeta, che aveva tanto amato da arrivare al
rapimento, vide ritorta contro di lui la sua stessa arma. Scrisse
Huerto desecho. L’ultima sua opera.
Morì a Madrid il 27 agosto 1635
Lope de Vega fu soprattutto autore di teatro. Scrisse oltre 1800 commedie
di carattere vario, delle quali solo 500 sono giunte a noi. Trattò in esse
il genere religioso, mitologico, classico, pastorale, romanzesco, di
costume, d’intreccio, la leggenda. Molti i drammi storici, e quelli
imperniati su avvenimenti contemporanei.
Fare una cernita delle migliori commedie è impossibile: basterà ricordare
qualche titolo fra i più noti: Peribañez e il commendatore di Ocaña,
Fuenteovejuna. Il cavaliere di Olmeto, Il miglior giudice è il re.
Lope fu un autore dalla tecnica prodigiosa, abilissimo nell’intrecciare le
trame e nella configurazione dei personaggi sebbene non sia stato un
creatore di figure umane e universali come Shakespeare e Molière. I suoi
temi abbracciano l’onore, l’amore, e tutti quegli aspetti che
contraddistinsero la vita sociale, epica, storica, religiosa, tradizionale
della Spagna del “secolo d’oro”.
OPERE: Stella di Siviglia Stella, sorella del magistrato
Bustos Tavera, uomo ricco e influente, è segretamente fidanzata con Sancho
Ortiz de la Roelas. La bellezza della giovane desta una torbida passione
nel re Sancho il Valoroso, il quale, promettendo la libertà ad una
schiava, riesce a penetrare in casa Tavera. Sorpreso dal padrone che lo
mortifica, fingendo di non riconoscere in lui il re, gli fa trovare la
schiava impiccata alla porta del palazzo reale. Il re Sancho vorrebbe
vendicarsi, ma Bustos Tavera è troppo noto e troppo ricco, così affida la
sua vendetta proprio a Sancho Ortiz, il fidanzato. Il giovane si
trova in un atroce dilemma: uccidere il futuro suocero o ubbidire al re?
Sceglie l’ubbidienza e quando il padre della sua fidanzata gli viene
incontro per comunicargli di accondiscendere alla nozze, lo uccide.
Arrestato, non rivela il nome del mandante. Stella, con un atto di
generosità, gli propone di aiutarlo a fuggire, ma l’offerta viene
respinta. Alla fine il re svela ai magistrati la parte avuta nel delitto.
Il matrimonio tra i due giovani diventa possibile, ma entrambi non
l’accettano.
Un finale inatteso “pieno di forza e di inventiva – come scrisse Menendez
y Playo, studioso di Lope de Vega – più esteso che profondo, più nazionale
che umano”.
Peribañez e il commendatore Peribañez, ricco contadino, uccide il
commendatore di Ocaña che faceva una corte troppo assidua a sua moglie
Casilda. Datosi alla macchia, con una pesante taglia sul capo, e avendo
poche probabilità di sfuggire alla cattura, Peribañez convince sua moglie
Casilda a consegnarlo alle autorità, potendo così beneficiare della
taglia. Il re, appresa la verità, grazia il prigioniero e lo mette a
capo delle delle truppe di Ocaña. Una commedia che incarna il tema del
sovrano pronto a sanare le ingiustizie e a comporre situazioni
difficili e controverse
FILATELIA
SAHARA SPAGNOLO Anno 1959 (143/6) ,
SPAGNA Anno 1935 (534/7) , 1951 (822),
1991 (2746)
VEGA GARCILASO de la (detto EL
INCA)
(Spagna)
Nato a Cuzco, Perù, il 12 aprile 1539, morto a Cordova il 22 aprile 1616.
Figlio del capitano Garcilaso, di nobili origini, e di una principessa
inca imparentata con l’imperatore inca Atahualpa, trascorse la giovinezza
in mezzo ad un popolo in armi. Familiarizzò con i soldati spagnoli ma
anche con i guerrieri di sua madre. Da parte della madre apprese gli usi e
i costumi incaici che più tardi descrisse nell’opera Commentari reali.
Studiò a Cuzco con altri figli di funzionari e conquistadores, ebbe per
maestro il canonico Juan de Cuéllar.
Già a sei anni si trovò in mezzo ad una rivolta scoppiata a Cuzco. La
famiglia corse pericoli, dato che il padre era fuggito tra i
lealisti. In seguito le cose si normalizzarono.
Un duro colpo subì il giovane Garcilaso quando il padre ripudiò la
principessa incaica per sposare una nobile spagnola. Rimase nella casa del
padre, ma l’animo suo rimase sempre vicino alla madre, una situazione che
influì sul carattere dello scrittore.
Una successiva rivolta del 1553 mise di nuovo in pericolo la famiglia. Fu
presto sedata e Garcilaso aiutò, in qualità di segretario, il padre
nominato corregidor di Cuzco.
La morte del padre e il passaggio di tutta l’eredità alle figlie
legittime, lo costrinse ad emigrare in Spagna. Nel 1561 si trovava a
Siviglia da dove tentò un processo per rivendicare alcuni beni paterni, ma
senza riuscirvi.
Si diede alla carriera militare e nel 1564 militò al comando di don
Giovanni d’Austria, diventando capitano.
Appresa la notizia della morte della madre, abbandonò le armi e tornò alla
vita privata, dedicandosi allo studio e alla letteratura.
Tradusse i Dialoghi d’amore di Leone Ebreo; scrisse nel 1596
Genealogia de Garci Pérez de Vargas; La Florida del Inca (1605)
e infine nel 1609 i Commentari reali (1609), la cui seconda parte
Storia generale del Perù (1617), racconta le lotte fratricide che
caratterizzarono il periodo della conquista.
Negli ultimi anni della sua esistenza, ottenne gli ordini religiosi.
FILATELIA
PERU’ Anno 1953 (PA 110) ,
1969 (fog.7), 1989 (900), 2009, SPAGNA Anno 1980 (fog.27),
1991 (2746).
Veidenbaums
Eduards
(Lettonia)
Nato a
Cesis, Vidzeme, 1867. Morto a Liepa nel 1892.
Poeta lettone, collaboratore del giornale
Jaunā strāva ("Corrente nuova"), traduttore di Orazio e autore di
versi rivoluzionarî che circolarono manoscritti fino al 1900, quando
furono stampati per la prima volta a Londra.
Spirito pieno di contraddizioni, pessimista ed
epicureo, dalla salute minata (morì di tubercolosi), V. eccelse nella
poesia lirica, influenzando le generazioni di poeti successivi.
FILATELIA
URSS Anno 1967, 1990 Annulli speciali,
cartoline e buste postali.
VELADO OSWALDO ESCOBAR
(El Salvador)
Nato a Santa Ana nel 1919.
Morto a San Salvador 1961.
Poeta, avvocato ed
esperto in scienze sociali, fu membro del “Gruposeis” del Comitato
Scrittori e Artisti Antifascisti dal Mondo Libero e partecipò al movimento
popolare dell’aprile maggio del 1944 che costrinse alle dimissioni il
Generale Maximiliano Ernandez Martinez.
Collaborò alla Radio YSP e al
“Diario de Hoy”, mostrando una attività intellettuale e politica contro il
totalitarismo del suo tempo, tanto da essere esiliato nel Guatemala
(1944-45) e poi in Costarica.
Il suo lavoro lo mise a
contatto con esponenti politici e la sua poesia influenzò i nuovi poeti
del 1950. I temi da lui trattati, impregnati di forte critica
contestatoria ebbero largo effetto.
Scrisse:
Poemas con los ojos cerrados
(1943), 10 sonetos para mil y más obreros (1950),
Árbol de lucha y esperanza (1951), Volcán en el tiempo (1955)
, Tierra azul donde el venado cruza (1997).
Morì di
cancro alla lingua dopo un intervento chirurgico negli StatiUniti.
FILATELIA
El SALVADOR Anno 2005 (1600)
VELARDE RAMON LOPEZ
(Messico)
La sua
opera poetica rompe col modernismo e preannuncia l’inizio del XX secolo.
Durante la
sua carriera letteraria pubblicò due soli poemi: La sangre devota
(1916) e Zozobra (1919).
Solo dopo la sua morte sono state pubblicate altre opere tra cui El son
del corazón (1932), El león y la virgen (1945), e i saggi El
don de febrero (1952) e Prosas políticas (1953).
FILATELIA
MESSICO Anno 1988 (1240)
Veldeke van Hendrik
(Olanda)
Nato a Hasselt Spalbeek vicino alla contea di Loon nel 1170. Incerto
l’anno della morte avvenuta tra il 1190 e il 1205.
Proveniva da una famiglia nobile originaria del villaggio di Veldeke.
Von Veldeke stayed at the court of the
counts of Loon. Soggiornò presso la Corte dei Conti di Loon.
Per la contessa Agnese di Metz scrisse il suo primo lavoro, La
leggenda di San Servaes, un’agiografia di San Servatius, il santo
patrono della vicina di Maastricht. L’opera sopravvive quasi
completa in una versione in lingua olandese 15° secolo così come in
un documento del 13 ° secolo scritto in dialetto di Maastricht.
La sua
opera più importante è l'Enea (chiamato anche Eneide o,
Eneasroman). L’opera probabilmente fu scritta verso il 1175 presso la
corte del conte di Cleves. Almeno due edizioni del suo Enea
appaiono riscritte in dialetto del Medio Limburgo. Tuttavia, tutti i
manoscritti superstiti contengono il testo in un Medio Alto Tedesco.
Van
Veldeke attinge, per il suo romanzo alla materia cortese francese, pur
ispirandosi alla poesia provenzale. In questo modo svolge un ruolo quasi
di mediatore tra cultura romanza e cultura germanica. Hendrik (noto anche
con la grafia tedesca di Heinrich von Veldeke) è considerato l'iniziatore
della poesia epica cortese d'argomento cavalleresco. Nell'Enea,
rielaborazione del francese Roman de Enéas, il mito classico di
Enea è rivestito dalle forme splendide e raffinate della società
aristocratica feudale. La poesia è concepita come laboriosa operazione
artigianale, mirante ad esprimere i valori della vita cortese.
Nella
letteratura olandese e tedesca è considerato come il primo più grande
autore. La sua influenza sul letteratura Medio Alta tedesca è stata enorme
FILATELIA
LIECHTENSTEIN Anno 1962 (375)
Vemana Kumaragiri
Vemareddy
(India)
Nacque nel 1352 circa.
Poeta del 14° secolo, scrisse
in lingua volgare con linguaggio semplice. Nelle sue poesie discute temi
di saggezza e moralità. Egli è popolarmente chiamato Yogi Vemana, in
riconoscimento del suo successo nel percorso di Yoga.
Vemana è stato il terzo
figlio più giovane di Kumaragiri Vemareddy, il re Kondaveedu (oggi Andra
Pradesh). È stato nominato Vemareddy dopo la morte del padre.
Vemana entrò in contatto con
Lambika che lo iniziò allo studio dello Yoga. Dopo aver assimilato le
lezioni del maestro iniziò a comporre eccellenti poesie in lingua volgare
di Telugu.
Vemana viaggiò in tutto lo
stato, trasmettendo i suoi messaggi e acquisendo notevole popolarità.
Le poesie di Vemana, in lingua volgare, sono composte di quattro versi e
seguono lo schema fisso AABC (di cui il verso C è uguale in tutte le
poesie). Il quarto verso, infatti, recita sempre (quasi fosse un
coro) le parole “Viswadabhirama Vinura Vema”. Sicché il suo
messaggio per l’ascoltatore si racchiude in soli tre versi. Alla lontana
lo schema ritmico ricorda un limerick e ha l’andamento di una preghiera
che termini sempre con la stessa invocazione. Non di rado i versi hanno un
significato nascosto, dialogico.
Le sue poesie sono di vario
tipo: natura sociale, morale, satirico e mistico.
FILATELIA
INDIA Anno
1972 (345)
VENTURINO
LARDE’ ALICE
(El Salvador)
Nata a San Salvador, 29 giugno 1895 e ivi morta
il 13 ottobre 1983.
Poetessa, scienziata, pianista e compositrice
salvadoregna, è annoverata tra gli esponenti più rappresentativi della
cultura salvadoregna degli anni venti.
Figlia di Jorge Lardé Bourdon, ingegnere
chimico, e della professoressa Amelia Arthés Echeverría,
sposò nel 1924 il sociologo cileno Agustín
Venturino e con lui visse fuori del paese per mezzo secolo. Nonostante
questo, collaborò attivamente al giornale “Patria” di Buenos Aires.
Appartenne a varie organizzazioni
scientifico-letterarie internazionali, tra le quali: Società di geologia e
geografia (Francia) ; Accademia delle scienze di Córdoba ( Spagna); Centro
cultura ICA (Perù); Ateneo (El Salvador); Pan American tavola rotonda,
ecc. Ottenne vari riconoscimenti dalla Legislative Assembly di El
Salvador e il 27 ottobre 1979 fu insignita del titolo di donna delle
Americhe (1979-1980) dall' Unione delle donne americane di New York.
Tra le sue opere letterarie
sono da ricordare: Petali dell'anima, poesia, San Salvador,
1921; Anima virile, poesia, Santiago del
Cile, 1925. Bellezza selvaggia, poesia,
Madrid, 1927. Il nuovo mondo polare, poesia,
Barcellona,1929.
Tra lavori scientifici:
E’ elettricità l'origine della vita e della morte?, saggio, Santiago
del Cile,1943. La corrente elettrica, Alma
Mater universale: fenomeni Cosmológicos e Bio - psicologico, saggio,
Barcellona, 1954. Frigidità sessuale nelle donne,
saggio, Messico, 1967.
FILATELIA
EL SALVADOR, Anno 1998, (1364)
VERDAGUER Y SANTALO JACINT
(Spagna)
Nato a Folqueroles (o a Riudiperas) il 17 maggio del
1845. Morto a Vallvidrera il 10 giugno del 1902.
È pure noto col nome di mossè Cinto Verdaguer per
la sua carriera ecclesiastica.
Terzo di sette figli, entrò all’età di undici anni nel
seminario di Vic. Durante gli studi partecipò nel 1865 ai Giochi Floriali
di Barcellona (un torneo poetico creeato allo scopo di stimolare
composizioni poetiche anche in dialetto. Fede religiosa e amore mistico
sono i tem da lui òaggiormente trattati. Ottenne vari premi in diverse
edizioni.
Fu ordinato sacerdote nel 1870. A 28 anni si trasferì a
Cadice per ragioni di salute.
Nel 1880, per aver ottenuto altri premi per le sue opere
poetiche, i giurati dei Giochi Floriali gli concessero il titolo
straordinario di Maestro en Gay Saber. Nello stesso anno pubblicò il libro
Montserrat.
Successivamente compì viaggi a Parigi, in Svizzera, in
Germania, in Russia. Nel 1876 pubblicò il poema Atlantida che
rimane la sua opera migliore.
Al 1863 risale la pubblicazione dell’opera
Ode a Barcelona, seguita dalla leggenda Canigo (1886),
sulla riconquista della Spagna dai Mori.
Del 1879 sono gli Idilis y renti mistichs,
Cansons de Montserat (1880), Caritat (1885, Patria
(1888, Renti religiosos pel Poble (1882), De somni Sant
Joan (1887), Bambino Gesù (1890/05), Sant
Francesco (1887), Fiori del Calvario (1896), Santa Eularia
(1898) e altri.
Il vescovo Torras y Bages lo gratificò col titolo di
di Príncipe de los poetas catalanes.
E’ considerato il poeta nazionale della
Catalogna e il più amato del Rinascimento Catalano del 19 ° sec.
FILATELIA
SPAGNA Anno 1977 (2037),
ANDORRA SPAG. Anno 1983, (162)
VERDE CESARIO
(Portogallo)
Nato a Lisbona nel 1855, ivi morì nel 1886.
Di famiglia borghese, il padre era commerciante, dimostrò presto la
passione per la lettura e per la scrittura. Frequentò la facoltà di
lettere all’Università di Lisbona negli anni 1873-74.
Iniziò la sua carriera letteraria collaborando a diverse testate di
giornali e dal 1875 cominciò a pubblicare i suoi migliori poemi Num
Bairro Moderno (1877), Em Petiz (1878), O sentimento
dum Ocidental (1880), quest’ultimo, scritto in occasione del
centenario di Camoes, è uno dei testi più noti ma fu male accolto dalla
critica. Scrisse Contrarietà (1876), Nos (1884), poema
narrativo biografico.
Nelle sue opere realistiche è lontano dal lirismo tradizionale, a volte
cinico e a volte umoristico; usa un linguaggio colloquiale e concreto.
Attraverso processi espressionistici di grande suggestione, aprì la strada
al modernismo nella letteratura portoghese, influenzando decisamente i
poeti che seguirono.
FILATELIA
PORTOGALLO Anno 1957
(841/2)
VERENITSIN
KONSTANTIN VASILIEVICH
(Bielorussia)
Nato nel 1834. Morto nel 1904.
Poeta bielorusso autore delpoema "Taras nel Parnaso"
FILATELIA
BIELORUSSIA Anno,
2002, Busta postale.
Veresaev Vikenty Vikentevich
(Russia)
Nato il 16 gennaio1867 a Tula. Morto a Mosca nel 1945.
Figlio di un medico, frequentò il liceo classico di Tula. Poi, nel 1884,
si iscrisse al corso di medicina nell’Università di Pietroburgo.
Completato il corso nel 1888, intraprese altri studi di medicina presso
l'Università Derptskii.
Veresaev cominciò a scrivere poesie e, nonostante gli impegnativi studi di
medicina, continuò a scrivere.
Il primo lavoro pubblicato fu il poema Meditazione.
Nel 1890, Veresaev si recò da suo fratello a Donetsk ed ebbe la
possibilità di visitare le miniere di carbone, esperienza che gli fornì
materiale per Il Regno della metropolitana, una raccolta di
bozzetti incentrati sul duro lavoro di chi lavorava nelle miniere
carbonifere.
Terminati gli studi di medicina, ottenne un posto di chirurgo in un
ospedale di Pietroburgo.
Nel 1894 terminò il racconto Fuori strada, pubblicato sul
“Russhoye Bogatsvo”. Associatosi ad un circolo letterario di
marxisti, mantenne i contatti con i lavoratori e lo spirito rivoluzionario
giovanile.
Venuto a contrasto col governatore di Pietroburgo nel 1901, fu inviato per
due anni a Tula.
Nel 1901 pubblicò l’opera autobiografica Note di un medico.
Dopo il periodo di esilio, Veresaev si trasferì a Mosca.
Scoppiata la guerra con il Giappone nel 1904, fu chiamato alle armi. Le
esperienze raccolte nel corso dei due anni successivi furono
utilizzate nella raccolta Storie di guerra (1906).
Nel 1911 creò una casa editrice a Mosca e ne fu il direttore fino al
1918. Durante questo periodo scrisse Zhivaya Zhizn, un lavoro su
Dostoevskij e Tolstoj.
Nel 1918 viaggiò a sud del villaggio di Koktebel, con l’intenzione di
soggiornarvi per tre mesi, ma la situazione postbellica in continua
evoluzione lo costrinse ad un soggiorno di tre anni. Rientrato a
Mosca pubblicò il romanzo Stallo.(1922). Due anni dopo pubblicò un
saggio sull’arte dello scrivere, attirandosi le ire di alcuni grandi
scrittori, da lui accusati di ignorare la base sociale delle attività
umane, in particolare della scrittura. Scrisse i saggi Vita di
Puskin (1926-27) e Vita di Gogol (1933). Sempre nel 1933
apparve il romanzo Sorelle. Nel 1934 ritornò alla saggistica con
I compagni di Puskin (1934-36) e Storie reali del passato
(1940).
Nel 1943 ottenne il Premio di Stato.
Morì a Mosca il 3 giugno del 1945.
FILATELIA
URSS Anno 1966, 1967, 1991 Annulli speciali, cartoline e
buste postali
VERGA GIOVANNI
(Italia)
Da una nobile famiglia di tradizioni liberali nacque a Catania nel
1840. Crebbe alla scuola di Antonino Abate, esponente di una letteratura
di ascendenza byroniana e guerrazziana. Iscrittosi alla facoltà di legge,
interruppe gli studi per dedicarsi all’avventura letteraria. Lasciata la
Sicilia, si trasferì a Firenze dove risiedette dal 1865 al 1871 e dove
strinse amicizia col Capuana.
Esordì in campo letterario con Amore e patria (1856-57, I
carbonari della montagna (1861), Sulle lagune (1863).
Dall’ispirazione patriottica passò ad un romanticismo passionale che
produsse Una peccatrice nel1866 e Storia di una capinera
(1871).
Nella fase milanese, entrò in relazione con scrittori come Boito e Giacosa.
frequentò ritrovi letterari, in particolare il salotto della contessa
Maffei. Le opere di quel periodo sono Una peccatrice e Eva
del 1873, Eros (1874) e Tigre reale (1875).
Fu il momento in cui Verga cominciò a sentirsi attratto dal verismo e che
sfociò nel volume Nedda (1874), un bozzetto siciliano. Fu anche la
stagione matura dello scrittore che con le novelle Vita dei campi
(1880) che precedettero il capolavoro I Malavoglia (1881), le
Novelle rusticane (1883). Nel 1889 portò a termine Mastro Don
Gesualdo (1889).
Non mancarono romanzi alla maniera mondana e sentimentale che ricordano
romanzi precedenti come Il marito di Elena (1882) e una vena
populista presente nelle raccolte di novelle Per le vie
(1883), Vagabondaggio (1887), I ricordi del capitano d’Arce
(1891), Don Candeloro e C, (1894).
Minor fortuna ebbero le opere In portineria (1885), La lupa
(1896), Caccia al lupo (1901), Caccia alla volpe
(1901).
Nel 1893 Verga maturò l’idea di ritornare nelle sua Sicilia, a Catania
dove iniziò un precoce e progressivo inaridimento della sua vena
creativa che si prolungherà, attraverso lunghi anni di silenzio, sino alla
morte avvenuta nel 1922.
FILATELIA
ITALIA Anno1972 (1166/7),
2006 (2896), URUGUAY Anno 1995
(1507)
VERHEREN ÉMILE
(Belgio)
Nato a Saint-Amand il 21 maggio 1855, morì a Rouen il 26 novembre 1916.
Studiò presso i Gesuiti a Bruxelles, a Gand, ma non fu attirato dalla
carriera ecclesiastica né di succedere ad uno zio, proprietario di un
oleificio.
Trasferitosi a Lovanio, conseguì la laurea in legge, non senza aver preso
parte alle bisbocce degli studenti, come traspare in qualche sua opera, ad
esempio Le Fiamminghe del 1883. A Bruxelles esercitò per breve
tempo l’avvocatura che poi abbandonò. Fondò la rivista “La
settimana” e collaborò a “La Jeune belgique”.
Visse una vita irregolare, da anarchico. Ebbe una grave crisi spirituale e
fisica di cui si trova eco in tre opere Le sere (1888),
Le disfatte e Le fiaccole nere del 1890 che lo condusse alla
soglia della follia. Ripresosi grazie all’influenza positiva della
moglie ritornò al contatto con la realtà
Abbandonò il Belgio e conobbe la vita tumultuosa di Parigi, Londra,
Berlino e da queste esperienze uscirono le opere Le città tentacolari
(1893) e Villaggi illusori (1894).
Da Parigi, dove visse per un certo tempo in solitudine, abitando in
periferia, tornò in Belgio e abitò per lo più in un remoto villaggio del
quale evocò la bellezza in Tutta la Fiandra (1904-909), opera in
cinque volumi.. Seguirono Le ore della sera (1911), Il grano
ondeggiante (1912).
Morì in modo tragico, finendo sotto un treno, dopo aver partecipato ad una
manifestazione patriottica...
Tra le sue opere sono ancora da ricordare: I volti della vita
(1899), Le forze tumultuose (1902), I ritmi sovrani (1910).
Allo scoppio della guerra mondiale cantò le lotte del suo popolo durante
l’occupazione nazista in Il Belgio insanguinato (1915),
Le ali rosse della guerra (1916) e Le fiamme alte,
uscito postumo nel 1917.
Scrisse anche opere per i teatro: Le albe (1898), Il chiostro
(1899), Elena di Sparta (1912).
FILATELIA
BELGIO Anno 1952 (896,898), 1955 (909),
FRANCIA Anno 1963
(1383)
VERISSIMO ERICO
(Brasile)
Appartenente ad una ricca famiglia di proprietari terrieri, Verissimo
nacque il 17 dicembre 1905 a Cruz Alta (Rio Grande do Sul). Dopo gli studi
liceali non potè proseguire perché un tracollo finanziario familiare gli
impedì di frequentare gli studi superiori.
Il giovane deve quindi dedicarsi a varie attività commerciali, tra cui la
gestione di una farmacia nella sua città natale. Ma le varie attività cui
si dedica non riescono ad allontanarlo dalle sue passioni preferite: la
letteratura, la scrittura, il disegno e la musica. I suoi primi exploit
letterari sono composti da novelle, illustrate di sua mano e proposte
a riviste. Comincia a pubblicare racconti nel ‘Diario de Notìcias’ e nel
‘Correio do Povo’.
Nel 1930, abbandonato il lavoro in farmacia, si trasferisce a Porto Alegre
dove lavora come disegnatore. Nel 1931 diventa direttore della ‘Revista do
Globo’ e nel 1932 pubblica il romanzo Fantoches, il primo di
una lunga serie di romanzi e di libri di viaggio che faranno di lui uno
dei più importanti scrittori in lingua portoghese di quel momento.
Brillante conferenziere, ottiene di insegnare lingua e letteratura
brasiliana presso l’Università di Berkeley in California.
Si occupa anche di politica e dal 1953 al 1956 è direttore degli affari
culturali dell’Unione Panamericana.
La sua produzione letteraria passa attraverso varie fasi. Nella prima sono
comprese le opere Clarissa (1933) dove l’autore segue l’evoluzione
di una bambina fino al momento in cui diventa donna; Caminhos cruzados
(1935), romanzo a sfondo satirico; Musica ao longe (1935)
dove riprende la storia di Clarissa, Um lugar ao sol (1936),
Olhai os lìrios do campo, storia di redenzione e di abbandono
dell’egoismo, Saga (1940) sulla guerra civile di Spagna, e Il
resto è silenzio (1943).
In una seconda fase i suoi orizzonti si allargano dall’ambito ristretto di
una città per spaziare alla regione natia, alla società gaucesca. Tale
nuova prospettiva è presente in tre romanzi che compongono il ciclo di
II tempo e il vento: il continente (1949) dove viene descritta la
terra di Sau Pedro e la sua conquista da parte dei coloni, Tempo senza
volto (1951) e L’arcipelago (1961) in cui lo scrittore
analizza le problematiche che investono la regione, ripercorrendo la
storia passata, con accenni alla sociologia e alla psicologia degli
abitanti.
Nella terza fase il suo panorama comincia ad abbracciare il mondo intero.
Nascono i romanzi Il signor ambasciatore (1965) ambientato
nell’immaginaria Repubblica di Sacramento, tiranneggiata da un
dittatore in combutta con l’oligarchia rurale e con compagnie
nord-americane; Il prigioniero (1967) sulla guerra americana
in Vietnam e Incidente ad Antares (1971).
Nella sua produzione si trovano una diecina di opere destinate ai ragazzi
tra cui Gato preto em campo de neve (1941), e A volta do gato
preto (1946). Non mancano storie di viaggi: Mexico-Historia duma
viagem (1957) e Israel em Abril (1969).
Le sue memorie sono pubblicate in due volumi Solo de clarineta
(1973 e 1976)
Verissimo morì il 28 novembre del 1975 a Porto Alegre.
FILATELIA
BRASILE 1980 (1147), 2005
(2918)
VERLAINE PAUL MARIA
(Francia)
Nato a
Metz il 30 marzo 1844, morì a Parigi l’8 gennaio 1886
La
famiglia di Verlaine apparteneva alla piccola borghesia: il padre, come
anche quello di un altro grande futuro poeta, Arthur Rimbaud, era capitano
nell'esercito.
Verlaine
studiò a Parigi; successivamente fu impiegato al Comune. Frequentò i caffè
e i salotti letterari parigini, poi, nel 1866, collaborò al primo
Parnasse contemporain) e pubblicò i Poèmes saturniens. Vi si
sentì l'influenza di Charles Baudelaire, mentre vi si annunciò già lo
"sforzo verso l'Espressione, verso la Sensazione raffigurata" (dalla
lettera a Stéphane Mallarmé del 22 novembre 1866) che caratterizzò la sua
migliore poesia.
Nel 1869,
le Fêtes galantes, delle fantasie che evocavano il XVIII secolo di
Jean-Antoine Watteau, confermarono questo orientamento. Nel 1870 sposò
Mathilde Mauté, per la quale pubblicò La Bonne Chanson.
L'anno
successivo, il diciassettenne Arthur Rimbaud apparve nella sua vita, e
andò a turbare gli agi borghesi nei quali il poeta s'era adagiato.
Chiamato da Verlaine a cui aveva inviato qualche lirica, Rimbaud cominciò
con lui una relazione omosessuale e una vita di vagabondaggio. Verlaine
lasciò la moglie per seguire il giovane poeta in Inghilterra e in Belgio.
Durante questi viaggi Verlaine scrisse i Romances sans paroles.
Questa
relazione tumultuosa terminò con un insuccesso: nel 1873, quando i due
amanti soggiornavano a Londra. Verlaine abbandonò tutto d'un tratto
Rimbaud, affermando di voler tornare dalla moglie, deciso, se ella non lo
riaccettava, a spararsi. Traslocò in un albergo a Bruxelles. Rimbaud lo
raggiunse, persuaso che Verlaine non avrebbe avuto il coraggio di mettere
fine ai suoi giorni. Nel momento in cui Arthur lo volle lasciare,
Verlaine, ubriaco, gli sparò due colpi di pistola, ferendolo leggermente.
Verlaine venne così incarcerato a Mons, Rimbaud invece raggiunse la
fattoria di famiglia a Roche, nelle Ardenne dove scrisse Una stagione
all'inferno.
Verlaine
fu condannato a due anni di prigione, che scontò a Bruxelles e a Mons.
Durante la prigionia apprese che sua moglie aveva chiesto e ottenuto la
separazione. Allora si convertì al cattolicesimo. In tale periodo produsse
il libro Sagesse.
Alla sua
uscita, se ne tornò in Inghilterra, poi a Rethl dove esercitò l'incarico
di professore.
Nel 1883
morì di tifo, durante il servizio militare, Lucien Létinois, un giovane
contadino con cui aveva iniziato una relazione appassionata, spinta al
punto di adottarlo come figlio. Inconsolabile, di nuovo privo di qualunque
affetto, Verlaine pianse la morte dell'amante/figlio nella raccolta
Amour (edita nel 1888).
Nel 1884
pubblicò un saggio su tre "poeti maledetti" (Stéphane Mallarmé, Tristan
Corbière, Arthur Rimbaud) che contribuì a farlo conoscere.
Assieme
Mallarmé, è trattato come un maestro e un precursore dai poeti del
simbolismo e dai decadenti.
A partire
dal 1887, mentre s'accresce la sua fama, Verlaine cadde nella miseria più
nera. Le produzioni letterarie dei suoi ultimi anni furono puramente
destinate alla mera sussistenza. É in questo contesto che nacquero le
poesie fortemente erotiche di Hommes (a tematica omosessuale) e
Femmes (a tematica eterosessuale).
In questo
periodo Verlaine divise il suo tempo tra il caffè e l'ospedale.
Nel 1894,
venne incoronato "principe dei poeti" e gli venne elargita una pensione.
Prematuramente consumatosi, morì a Parigi nel 1896 (a 52 anni).
All'indomani del suo funerale, numerosi quotidiani notarono un curioso
avvenimento: nella notte seguente le esequie, la statua della Poesia, in
cima all'Opéra, perse un braccio che si schiantò, con la lira che
sosteneva, nel luogo dove il carro funebre di Verlaine era da poco
passato....
Verlaine
chiede alla poesia di essere un canto discreto e dolce, che traduce delle
impressioni incerte. La sua arte poetica, composta già nel 1874 ma
pubblicata solo nel 1882, annuncia lo spirito di un movimento simbolista
caratterizzando l'originalità della sua opera.
Un film
che rappresenta la tempestosa relazione tra Verlaine e Arthur Rimbaud è
Poeti dall'inferno (Total Eclipse) del regista Agnieszka
Holland dove Verlaine era impersonato da David Thewlis Rimbaud da
Leonardo di Caprio.
Verlaine è
inserito come personaggio anche in un film su Arthur Rimbau Une
biographie (1991, film documentario che rappresenta la biografia di
Rimbaud, svolta in tre parti, del regista Richard Dindo in una
co-produzione franco-svizzera. Verlaine fu interpretato
dall'attore Jean Dautremay.
Opere : Les saturniens (1866), Les Amies
(1867), Fêtes galantes (1869), La Bonne chanson (1870),
Romances sans paroles (1874), Sagesse (1880), Les Poètes
maudits (1884), Jadis et naguère (1884), Amour (1888) ,
Parallèlement (1889), Dédicaces (1890), Bonheur (1891),
Les hôpitaux (1891), Chansons pour elle (1891), Mes hôpitaux
(1891), Liturgies intimes (1892), Mes prisons (1893),
Elégies (1893), Odes en son honneur (1893) Dans les
limbes (1894) , Epigrammes (1894), Confessions (1895),
Antologia poetica omosessuale di Paul Verlaine (1844-1896)
FILATELIA
FRANCIA Anno 1951
(909),
belgio anno 2010 (3976)
Verma Mahadevi
(India)
Nata nel 1907 a Farrukhabad Uttar Pradesh. Morta ad Allahabad nel 1987.
Nata in una famiglia di avvocati, completò gli studi a Jabalpur.
Secondo le consuetudini indiane andò sposa a nove anni al
dottor Swarup Narain Varma ma visse con i genitori finché il marito non
terminò gli studi a Lucknow. Durante tale periodo la giovane
sposa proseguì gli studi fino a laurearsi all’Università di Allahabad.
Solo nel 1920 incontrò il marito col quale visse o meglio
condivise la sua esistenza in quanto entrambi seguirono i propri
interessi individuali.
Alla morte del marito nel 1966 si trasferì ad Allahabad dove diresse
l’istituzione Mahila Vidyapeeth, creata principalmente per
diffondere i valori culturali per le ragazze.
Fu influenzata dai
valori predicati dalla cultura buddista, tanto da aver tentato di
diventare buddista bhikshuni.
Mahadevi Varma è uno tra i grandi poeti della scuola Chhayavaadi della
letteratura hindi. Scrisse opere poetiche come Yatra e
Deepshikha , quest’ultima considerata una delle sue migliori opere. È
anche famosa per il suo libro di memorie.
I suoi scritti sono particolarmente apprezzati nel mondo della letteratura
hindi, tanto da essere ritenuta uno dei pilastri del movimento Chaayavad.
Nel 1940 la sua raccolta di poesie Yama ottenne il più
alto premio letterario indiano; nel 1956, il governo indiano la onorò
conferendole il titolo di Padma Bhushan; nel 1982 le fu conferito il
Premio Jnanpih. È stata la prima donna indiana a diventare nel 1979
un membro della Sahitya Akademi.
Si rese famosa con il libro
di memorie, Atit Ke Chalchitra (1941) e Smrti Ki Rekhayen (1943)
(Le linee della memoria). Tra la sua produzione poetica vanno ricordate le
opere Dipshikha (la fiamma di una lampada di terra, (1942),
Nihar (1930), Rashmi (1932), Neerja (1934), e Sandhya
Geet (1936). Le sue riflessioni sull'arte e la letteratura incluse nel
Sahityakaar ki Astha, mostrano una sensibilità estetica molto
colta.
Le sue poesie sono state pubblicate
in raccolte: Neehar (1930),
Agnirekha (1990, pubblicate postume).
Opere in prosa:
Ateet Ke chalchitra (1941)
Shrinkhla ki kadiya (1942), Percorso ke Saathi (1956),
Kshanada (1956), Sahityakaar ki Asatha tatha Anya nibandha
(1960), Sankalpita (1967), Mera Parivaar (1972),
Sambhashan (1975), Neelkanth
Neelkanth.
Antologie: Yama
(1936), Sandhini (1964), Geetparva (1970),
Parikrama (1974), Smarika (1971), Smritichitra
(1973), Sahitya Mahadevi (1970), Meri Priya
Kavitaayen, Deepgeet, Aatmika, Neelambaraa,,
Himalaya (una raccolta di poesie di numerosi poeti , 1963).
FILATELIA
INDIA Anno 1991 (113)
Verma Lal Vrindavan
(India)
Nato il 9
gennaio 1889 a Mauranipur. Morto nel 1969.
Di nobile
famiglia, dopo gli studi primari, si laureò in giurisprudenza presso il
Collegio di Agra e iniziò subito a praticare la professione di avvocato a
Jhansi.
Attratto
dalle narrazioni mitologiche fin dalla prima infanzia, esordì in campo
letterario con l’opera Mahatma Buddha Ka Jivan Charitra (1908),
seguita dalla commedia Senapati Udal (1909), vietata dal governo.
Scrisse pure racconti e saggi.
Suoi autori preferiti furono
Maeterlinck, Anatole France, Maupassant, Tolstoj, Puskin e Emerson. La
lettura di opere di Walter Scott fu la prima fonte d’ispirazione per
la stesura di romanzi storici. Tra i più famosi sono da ricordare Gadh
Kundar (1927), Virata ki Padmini (1930), Musahibju
(1943), Jhansi Ki Rani (1946), Kachnar (1947),
Madavji Sindhia (1949), Tute Kante (1949), Mriganayani
(1950), Vikram Bhuvan (1954) e Ahilya Bai (1955).
Varma è famoso anche per i
romanzi a tema sociale: Sangam (1928), Lagan (1929),
Pratyagat (1929), Kundalì Chakra (1932), Prem ki Bheni
(1939), Kabhi na Kabhi (1945), Achal Mera Koyi (1947),
Rakhi ki Laj (1947), Sona (1947), Bel Amar (1952).
Altre sue opere famose:
Hans Mayur (1950), Divieti ki orfani (1950), Pile Hath
(1950), Purva ki Aur (1951), Kevat (1951), Nilkanth
(1951), Mangal Sutra (1952), Birbal (1953), Vikram Lalit
(1953).
Varma ha scritto anche
racconti che sono stati pubblicati in sette volumi. Di questi, le due
raccolte di nome Kalakar ka Dand (1943) e Shranagat (1955)
sono in India molto famosi. E’ pure autore di una autobiografia Apni
Kahani .
FILATELIA
INDIA Anno 1997 (1302)
VERMEYLEN AUGUST
(Belgio)
Nato a Bruxelles nel 1872. Morto a Uccle nel 1945.
Fu tra i fondatori della rivista “Di oggi e di domani” (1893) e limitò la
sua attività narrativa al romanzo L’ebreo errante (1906) e
all’amaro romanzo introspettivo I due amici (1945).
Soprattutto attivo nel campo della critica d’arte, letteraria, politica,
filosofica fu autore due ampi studi Storia della scultura e della
pittura europee (1921-25) e una Storia della letteratura fiamminga
da Gemelle a oggi (1923).
FILATELIA
BELGIO Anno 1952 (892), 1972
(1620).
VERNE JULES
(Francia)
Verne è oggi considerato uno dei due padri della fantascienza moderna.
L’altro è George Herbert Wells. Fra i due corre, però, una notevole
differenza per cui è opportuno, prima di tracciare un ritratto dello
scrittore di Nantes, gettare uno sguardo sulla fantascienza per rilevarne
sfumature e aspetti.
A
prescindere da opere di contenuto proto-fantascientifico scritte nel
lontano passato, la fantascienza moderna trae le sue origini nelle opere
dell'800 e nelle riviste pulp americane nate tra il 1885 e il 1911.
Le opere anteriori all’800 giunte sino a noi, seppur nate in epoche in cui
la scienza e la tecnica ancora giovani e inesperte cominciavano a dare i
loro frutti reali e a creare contemporaneamente immagini e fantasie negli
scrittori che vedevano nelle nuove scoperte o nelle anticipazioni un
fertile terreno di pascolo, dobbiamo, a mio avviso, inserirle in un filone
parallelo a quello fantascientifico, un filone in cui il gusto fiabesco o
magico o semplicemente fantastico prevaleva su quello scientifico,
Ed ancor
più inseribili in questo filone parallelo sono le opere del lontano
passato a noi pervenute nella loro interrezza o a brani o attraverso
il ricordo di altri scrittori, come le “gocce fantastiche” che si
incontrano nella Bibbia, nei poemi indiani Ramayana e
Bhagavadgita e, in senso lato, nella mitologia generale o in
opere quali la Vera Istoria di Luciano di Samosata, il
Viaggio verso l’estrema Thule, di Antonio Diogene, la fine del mitico
mondo di Atlantide raccontato da Platone, il volume Utopia di
Thomas More, la Nova Atlantis di Bacone, il Somnium
Scipionis, il Viaggio di Astolfo sulla Luna e altri ancora.
Scorrendo i
saggi di J. Gattegno, Saggio sulla fantascienza (Milano, Fabbri,
1973), di J. Sadoul, La storia della fantascienza (Milano,
Garzanti, 1975), di J. Gunn, Storia illustrata della fantascienza
(Milano, Armenia, 1979) si nota che l’opinione comune è quella di
dare al genere una doppia paternità, legandola alle opere di Verne e a
quelle di Wells, considerati i padri della fantascienza moderna. Una
attribuzione imprecisa di cui si rese conto, forse inconsapevolmente,
l’editore Hetzel, il primo che pubblicò le opere di Verne in una collana
dal titolo “Viaggi straordinari in mondi conosciuti e sconosciuti”
in cui l’aggettivo’straordinari’ ben evidenzia il confine fra
‘straordinario’ e ‘fantastico’, quando vengono avvicinati al genere. Altro
è ‘straordinario’, un qualcosa fuori dal comune, ma possibile;
altro è ‘fantastico’, cioè un fatto, una cosa considerata fuori dal
reale e, pertanto, impossibile… anche se quest’ultimo termine è
assai impreciso e vago.
Viaggiare
in un sommergibile azionato da motori elettrici o essere ‘sparati’ con un
obice verso la Luna, potevano sembrare operazioni impossibili per gli
uomini che vivevano nell’800, eppure sono bastati solo cento anni perché
l’immaginazione diventasse realtà. Oggi la presunta fantascienza verniana
è stata ridimensionata.
Chi,
invece, continua a resistere sulla cresta della fantascienza è George
Herbert Welles. I Seleniti descritti nel suo romanzo I primi uomini
sulla Luna non esistono; la macchina che permette di viaggiare nel
tempo non è stata inventata; l’uomo invisibile è una utopia; i dormienti
ibernati nel passato e svegliati dopo secoli non si trovano… sebbene
esistano già corpi ed embrioni immersi in ambienti criogenici, posti in
attesa di essere risvegliati o utilizzati in un futuro vicino o lontano.
Pertanto,
fino ad oggi, ci troviamo di fronte ad un solo vero padre (Welles) e ad
uno pseudo-padre (Verne).
Per la
verità lo scrittore di Nantes ha lasciato alcune opere sul cui contenuto
fantascientifico non si può dubitare. Mi riferisco a Viaggio al centro
della Terra, Le avventure di Ettore Servadac, Il mondo
sottosopra e in particolar modo il racconto postumo Nel XXIX
secolo. La giornata di un giornalista americano nell’anno 2889,
pubblicato per la prima volta in inglese nel febbraio del 1889 nella
rivista americana “The Forum” e in seguito proposto con alcune modifiche,
in lingua francese, nel 1910.
Il volume a
sfondo speleologico Viaggio a centro della Terra racconta
l’avventura del professor Lidenbrock. Per verificare alcune ipotesi
scientifiche avanzate nell’800. Il professore, accompagnato dal nipote e
da un atletico portatore, scende nel cratere del vulcano Sneffels e,
attraversando tutto un fantastico mondo di grotte e cunicoli, si inoltra
sempre più nelle viscere della Terra sino a raggiungerne il centro,
occupato da un vasto mare. Lì il tempo si è fermato e il lettore si trova
immerso in un mondo preistorico popolato da rettili antidiluviani e piante
gigantesche dell’epoca terziaria. Un rocambolesco viaggio di ritorno a
bordo di un gigantesco catino di pietra, sospinto dal basso verso l’alto
da lava incandescente, proietta il professore e i suoi amici e li ‘sputa’
letteralmente dalla bocca dello Stromboli nel Mare Mediterraneo.
Le
avventure di Ettore Servadac è imperniato sulla figura di un
capitano e di alcuni suoi amici che vengono ‘catturati’ da una cometa che
sfiora la Terra e se ne porta via un frammento. Su questa specie di
asteroide Servadac e i suoi amici sono protagonisti di un fantastico
viaggio interplanetario, attraverso gli strati siderali, un viaggio che
dura finché la cometa, sfiorando di nuovo la Terra non riporta gli
improvvisati astronauti al punto di partenza.
Il mondo
sottosopra propone una nuova avventura di Barbicane, Ardan e
compagni i quali, non paghi di aver fatto il periplo della Luna, si
accingono ad una nuova impresa: raddrizzare l’asse terrestre. Per loro il
modo è semplice: basta una cannonata ’speciale’. Ma il progetto fallisce
per un errore di calcolo… e il modo ‘rimane storto’.
Di
carattere più fantascientifico, anche perché proiettato nel futuro, è
La giornata di un giornalista americano nell’anno 2889. Il testo di
una quindicina di pagine racconta una giornata tipo di Francis Bennet,
direttore e proprietario dell’ “Earth Herald” (L’Araldo della Terra). Il
racconto non ha nulla di avvincente. È un resoconto tipo diario, privo di
mordente e alquanto sciatto, ma il suo interesse deriva dalle
‘stranezze’ scientifiche in esso contenute, molte delle quali preconizzate
dall’Autore per un periodo molto lontano nel tempo e, invece, attuate a
soli duecento anni dalla loro intuizione.
L’inizio
del racconto è un inno al progresso (e anche alla presunzione dell’uomo
cui tutto sembra dovuto, tutto deve essergli reso facile e scontato).
Gli uomini di questo XXIX secolo vivono
nel bel mezzo di una continuata féerie, senza avere neppure l’aria di
accorgersene. Assuefatti alle meraviglie, restano freddi di fronte a
quelle che il progresso porta loro ogni giorno. Tutto sembra loro
naturale. Se essi la confrontassero con il passato, apprezzerebbero
maggiormente la nostra civiltà e si potrebbero rendere conto del cammino
percorso. Come apparirebbero loro ammirevoli le nostre città moderne dalle
vie larghe cento metri, dalle case alte trecento, dalla temperatura sempre
regolare, e il cielo attraversato da migliaia di carri e di pullman aerei.
Accanto a queste città la cui popolazione talvolta arriva perfino a dieci
milioni di abitanti, cos’erano mai quei villaggi, quei borghi di mille
anni fa, quelle, Parigi, quelle Londra, quelle Berlino, quelle Nuova York,
borgate male arieggiate e fangose, dove circolavano dei cassoni
traballanti, tirati da cavalli, sì, da cavalli. Cosa da non credere! Se
essi pensassero al difettoso funzionamento dei piroscafi e delle ferrovie,
ai loro frequenti scontri, e anche alla loro lentezza, come
apprezzerebbero gli attuali aereotreni e soprattutto quei tubi
pneumatici che attraverso gli oceani li trasportano a una velocità di
millecinquecento chilometri all’ora! Infine non godrebbero meglio del
telefono e del telefoto, schernendo i nostri padri che erano ridotti a
quell’apparecchio antidiluviano che chiamavano telegrafo?
Le intuizioni
verniane sono racchiuse in poche righe. Troviamo accenni alla viabilità
(strade larghe cento metri), l’uso del mezzo aereo per rapidi spostamenti,
viaggi in superficie in tubi pneumatici (le odierne metropolitane) o
viaggi sotto il mare ( attuate nel tunnel costruito sotto la Manica per
congiungere Francia e Inghilterra), apparecchi televisivi tipo computer
per la trasmissione di immagini. E non basta. Seguendo il direttore Bennet
scopriamo la sostituzione del giornale cartaceo con la trasmissione in
tempo reale di immagini commentate dalla viva voce di un reporter; l’uso
intensivo della ginnastica per cui “gli uomini odierni sono di
costituzione più robusta grazie al progresso dell’igiene e della
ginnastica… e grazie ad alimenti asettici nell’attesa della scoperta
dell’aria nutritiva che permetterà di nutrirsi solo respirando”. E ancora
lo ‘specchio telepatico’, una specie di visore che permette di collegarsi
contemporaneamente, vis a vis con uno o più interlocutori
disseminati in vari punti della Terra per conversare o per trattare
affari; il ‘gabinetto d’abbigliamento meccanico’ in cui si entra e dopo
due minuti si esce abbigliati di tutto punto, lavati, pettinati, calzati e
pronti al lavoro (Fregoli docet!).
La
pubblicità utilizza un sistema rivoluzionario: proiettare i messaggi
‘scrivendoli’ sulle nuvole usate come schermo. E se il cielo è sereno?
Poco male: si producono scientificamente le nuvole!
Nel campo
militare Verne accenna ad missili asfissianti lanciati a cento chilometri
di distanza; ad aggeggi capaci di produrre scariche elettriche tali da
decimare o annientare un intero corpo d’armata o a bombe piene di batteri
per diffondere peste, colera e febbre gialla.
Il
controllo delle nascite viene risolto in modo drastico: l’imposizione ai
sudditi di un maximum di figli. Pena la morte chi lo supera. “Un
figlio di troppo? Un padre di meno.”
Per il
problema dell’alimentazione quotidiana si attua il sistema dei tubi
pneumatici. Basta attivare una rete di trasportatori pneumatici che
raggiunga ogni abitazione e fornisca così a domicilio pietanze di mille
specie a tutti gli abbonati alla rete, un sistema che rende la cucina
migliore e ha inoltre il grande vantaggio di sopprimere la degenere razza
dei Cordons Bleus dei due sessi. Chissà quali torti avrà mai subito Verne
nei ristoranti parigini!.
Solo l’età
dell’uomo non ha subito grandi modifiche e la possibilità di addormentarsi
nel presente per risvegliarsi nel futuro non ha ancora trovato una
soluzione. L’ibernazione per Verne non funziona. Si può vivere nel futuro
solo attraverso quanto si è lasciato in eredità di opere, di scritti, di
invenzioni.
Verne,
stranamente, ha lasciato anche una fiaba che troviamo nel volume postumo
Racconti di ieri e domani. Ha per titolo “Avventure della
famiglia Raton”. Apparve sul “Figaro illustrée” nel gennaio del 1891 e
venne ripubblicata nel 1910 nella raccolta postuma Hier e demain.
Quando
la scrisse Verne aveva compiuto settantatre anni e, come un nonno, si
rivolge ai bambini con un racconto il cui inizio è quello consueto della
fiaba “C’era una volta…” È la storia di una famiglia di topi, i cui
protagonisti sono il padre Raton, la madre Ratonne, la figlia Ratine, il
cugino Raté, i domestici Rata (cuoco) e Ratone (cameriera). Nella vicenda
non poteva mancare un risvolto scientifico, seppur trattato
superficialmente, in considerazione della destinazione ad un pubblico
infantile. Si tratta del tema della metamorfosi.
Ogni individuo
per raggiungere la forma ‘superiore di essere umano” deve passare
attraverso varie fasi. Si deve evolvere dalla forma minore di mollusco
senza spirito, di pesce senza intelligenza, di volatile senza cervello, di
quadrupede senza raziocinio fisso, fino a raggiungere lo stadio umano.
Fate e maghi buoni aiutano gli esseri nella loro evoluzione e agevolano le
varie metamorfosi. Maghi cattivi, invece, possono ricondurli alla forma
iniziale.
Molte le
vicende della famiglia Raton, in particolar modo quando il principe Ratin
si innamora di Ratine, di cui è pure innamorato il perfido principe
Krissador. Quest’ultimo, aiutato dal bieco mago Guardafour, trama per
rapire Ratine e mette in atto diversi tentativi .
Ma come
avviene nelle fiabe ogni tentativo fallisce e tutto si risolve
piacevolmente. La famiglia può così raggiungere lo stadio della fase
umana, tutti, tranne il padre Raton che, da buon filosofo vuole rimanere
topo. “Topo sono, e topo rimarrò. È preferibile così, secondo me, e, come
diceva o dirà il poeta Menandro, cane , cavallo, bue, asino, tutto è
meglio che essere uomo, sempre che non ve ne abbiate a male!…
Verne creò un
nuovo tipo di romanzo di avventura, dando alla narrazione basi
scientifiche e fino ad oggi è rimasto e rimane sulla cresta dell’onda
nell’immaginario dei ragazzi. Eppure i giudizi dei suoi contemporanei
sulla sua opera non furono granché lusinghieri. Scrive a tal proposito
Teresa Buongiorno nella suo Dizionario della letteratura per ragazzi
(Milano, Fabbri, 2001): “Verne ebbe il favore dei lettori e la diffidenza
dei critici. De Amicis nel 1859 si recò adirittura ad Amiens per scoprire
se dietro il suo nome si nascondesse ‘un’industria del romanzo’. Gramsci
notò che i suoi libri erano erano ‘di scarso valore artistico’, e previde
un rapido declino di popolarità, prendendo un granchio clamoroso. Salvator
Dalì lo definì uno dei cretini fondamentali del nostro tempo, Albert
Robida contrappose ai ‘viaggi straordinari’ di Verne I viaggi
fantastici di Saturnino Farandola mutando gli eroi verniani in
burlesche comparse. E se Ray Bradbury dice che converrebbe considerare i
viaggi straordinari ‘il nostro vangelo e il nostro testamento’, Roland
Barthes, Michael Foucault, Michel Butor leggono nell’ottimismo verniano le
crepe di una angoscia che sarebbe esplosa più tardi”.
Chi era Jules
Verne?
Figlio
di un avvocato, la madre apparteneva ad una famiglia di armatori e di
navigatori, nacque a Nantes l’8 febbraio 1828. Ebbe un fratello e tre
sorelle. Sin da giovane, appassionato di libri di avventura che, assieme
al fratello Paul, leggeva di nascosto per non incappare nelle ire del
padre, avrebbe voluto dedicarsi alla vita di mare, una aspirazione
personale incentivata da lezioni impartitegli dalla vedova di un capitano
di lungo corso. A otto anni entra col fratello nel Seminario minor di
Saint-Donatien. Nel 1839 la sua passione per il mare lo spinge ad
imbarcarsi come mozzo su una nave in rotta per l’India. Scoperto dal padre
prima che la nave salpasse è riportato a casa. In seguito all’ira del
padre che lo rampognò aspramente, promette a se stesso di viaggiare
soltanto con la fantasia.
Come era
consuetudine nelle famiglie degli avvocati e dei notai del tempo, è
avviato dal padre verso gli studi di giurisprudenza, ma con poco successo.
Nel 1844 entra nel liceo di Nantes e, superati gli esami, si reca a Parigi
dove frequenta la facoltà di diritto, ma durante gli anni universitari si
occupa più di teatro che di leggi, di pandette, tanto che il padre,
venutone a conoscenza, gli taglia i viveri. Dopo un periodo di magra,
assunto nel 1850 come segretario presso il Théatre Lyriques, scrive
il suo primo libretto Pailles rompues, cui seguono altri libretti
quali Collins Maillards (1853), Les compagnons de la Marjolaine
(1855), L’Auberges des Ardennes (1860), M. de Chimpanzé,
(1860), musicata da Hignard e diretta da Offenbach e il vaudeville
Undici giorni di assedio (1861), opere che gli danno una notorietà
effimera perché furono presto dimenticate e ‘annullate’ dalla fama che
cominciò ad avere in un genere diverso dopo la pubblicazione del
romanzo Cinque settimane in pallone, apparso sul ‘Magasin d’éducation
et de récréation’ e poi pubblicato dall’ editore Hetzel nel 1863. Il
romanzo ha in’ampia risonanza ed è l’inizio di una certa agiatezza.
Con Cinque settimane in pallone nasceva un genere nuovo, il romanzo
avventuroso-scientifico in cui l’osservazione della realtà e la
conoscenza della tecnica, abilmente manipolate con la fantasia, gli
permisero azzardate e geniali ipotesi, alcune delle quali furono profezie
in seguito avveratesi. Lo sostennero in questo lavoro le lunghe ore
trascorse in biblioteca alla ricerca di documentazioni e dati e ancor più
l’amicizia con personalità del momento quali i due Dumas, il fotografo
Nadar (Gaspard-Felix Tournachon) progettista di mongolfiere, col quale
sembra che Verne abbia tentato una trasvolata conclusasi subito dopo la
partenza con un incidente, François Arago fisico e astronomo, Pierre Julés
Cesar Janssen, anche lui astronomo e fisico e altri. Da costoro attinse la
parte scientifica dei suoi romanzi sulla quale lavorò di fantasia per dar
vita a quel genere allora nascente: la fantascienza cui dedicò tutte le
sue energie.
Comunque
non tralascia mai di scrivere per il teatro. Dai suoi romanzi trasse
infatti commedie. Nel 1874, assieme con Dennery (pseudonimo di Adolphe
Philippe) drammaturgo, uomo di teatro, scrive Il giro del mondo
in ottanta giorni; I figli del Capitano Grant (1875);
Michele Strogoff (1878). Con William Busnach, drammaturgo, scrive nel
1887 Mathias Sandorf, tratto dal romanzo omonimo. Dà pure alle
scene I figli del Capitano Grant (1878); Viaggio attraverso
l’impossibile (1882): Keraban l’ostinato (1883), ridotto poi a
romanzo e pubblicato nello stesso anno; Due anni di vacanze
(1888).
Dopo la
chiusura del Théatre Lyrique, Verne sposa nel 1857 una ricca vedova
ventiseienne, Honorine Anne Hebe-Morel, dalla quale ebbe il suo unico
figlio Michel.. Si laurea come voleva il padre, col quale si era
riconciliato, e diviene agente di cambio, un lavoro che porta avanti
stentatamente per non creare nuovi attriti col padre. Ma la sua attività
era ormai delineata: Il suo primo romanzo, Cinque settimane in pallone
fu scritto in quel periodo e piacque tanto alla moglie che riuscì a farlo
pubblicare da Hetzel. Verne firma con l’editore un contratto ventennale,
proponendosi di scrivere due romanzi all’anno. Nasce così la serie dei
viaggi straordinari che affascinò e attrasse ragazzi e adulti.
Nel 1866 si
stabilisce in una sontuosa villa all’estuario della Somme e compra
una scialuppa da pesca che battezza Saint-Michel.
I viaggi
sognati da Verne ragazzo e sino ad allora effettuati solo con la fantasia
vengono, in parte, e senza il fascino dell’immaginario e dell’inventiva,
effettuati in quegli anni. Compie viaggi nel Mediterraneo, in Inghilterra,
in Scandinavia, nel Baltico, nell’America Sud e in quella del Nord.
Durante
l’invasione tedesca del 1870-1871 viene mobilitato come
guardiacoste, un incarico che non gli impedisce di continuare a scrivere,
tanto che alla fine della guerra l’editore Hetzel si trova pronti per le
stampe quattro romanzi.
Ai
rivolgimenti politici che accompagnarono la sua lunga vita, Verne non
partecipa mai attivamente, ma di riflesso si possono cogliere le sue idee
attraverso le simbologie che affiorano nei suoi scritti. Nel 1872 in un
clima di repressione anticomunarda preferisce abbandonare la capitale per
ritirarsi in provincia, ad Amiens, dove continua la sua attività e è anche
consigliere comunale nel 1889 nella lista progressista che qualcuno
battezzò ‘ultra rossa’.
Tra il 1872
e il 1880 acquista due yacht, prima il Saint.Michel II e in seguito
il Saint-Michel III coi quali naviga per il Mediterraneo e l’Atlantico
raggiungendo le coste della Norvegia, dell’Irlanda, della Scozia, il Mare
del Nord e il Mar Baltico.
La fama e
la popolarità gli procurano detrattori e nemici tanto che nel 1886 un suo
giovane nipote gli spara sulla porta di casa, colpendolo ad una gamba e
lasciandolo zoppo. Un episodio di cui non furono mai chiarite le ragioni.
Morì ad
Amiens il 24 marzo del 1905 all’età di 77 anni.
GIUDIZI.
Abbiamo già
anticipato alcuni giudizi negativi sulla sua opera, giudizi ribaltati dai
critici moderni. Sull’ Enciclopedia Universale Rizzoli Larousse si
legge:
“Pur
destinata alla gioventù, l’opera di Verne ha una sua precisa collocazione
culturale, come punto d’avvio della letteratura avveniristica e
fantascientifica. L’esplorazione di mondi ignoti, frutto di
un’instancabile immaginazione, si accompagna alla creazione di
personaggi indimenticabili, divenuti popolarissimi, ricchi di umanità e
spesso di humour, e a trovate di geniali originalità. La critica
più recente ha rivalutato l’opera di Verne anche per il suo significato
morale e simbolico sui destini dell’uomo e della scienza”.
Un giudizio
più completo è quello di un critico francese, pubblicato nel 1966
sull’edizione Hachette, I cinquecento milioni della Begum
(pp.243-244).
Si è detto
tutto su questo tema [disputa tra sostenitori e denigratori] : qualcuno è
persino giunto a vedere misteri dove non ce n’erano affatto, a circondare
lo scrittore di una aureola di poteri soprannaturali, farne addirittura un
mago. È più conforme al vero considerarlo come un uomo del suo tempo,
sensibile alla ricchezza delle scoperte scientifiche di cui s’informa con
una solerzia costante e scrupolosa; come un lavoratore infaticabile,
quotidianamente proteso per mezzo secolo a far passare nel romanzo,
prolungandole per mezzo di una abbondante estrapolazione, le conquiste e
le scoperte degli scienziati della sua epoca. La sua estrapolazione
raggiunge certamente l’avvenire, senza tuttavia precedere tutte le
direttrici della scienza. Jules Verne è un poeta del XIX secolo e non un
ingegnere del XX secolo. La radio, i raggi X, il cinema, l’automobile, che
egli ha visti nascere, non occupano nella sua opera una funzione
importante…non fornisce i mezzi tecnici che permetterebbero la
realizzazione delle macchine moderne: egli ne evoca semplicemente
l’esistenza e i poteri. Non è un superuomo, per quanto lo stesso Edison,
che era un autentico scienziato, non abbia preveduto l’avvenire delle sue
scoperte. Le rivoluzioni che può provocare la scienza pura sfuggono alle
previsioni, e gli autori di fantascienza del 1965 non sono certamente più
vicini al 2100 di quanto Verne, nel 1875 o nel 1880, lo fosse al mondo
d'oggi, tormentato dalla scienza nucleare. Verne era qualcosa
d’altro: un creatore che non fa concorrenza alla scienza ma ne incarna la
poesia possente, a volte terribile, in miti fascinosi; un creatore che, in
ascolto di un mondo che le ferrovie e le navi vanno via via trasformando,
presenta avventure in cui l’uomo e la machina formeranno una coppia dai
destini fiabeschi. Egli sta sulle soglie di un mondo. Di un mondo, non
dell’universo nella sua totalità. Verne non è un metafisico: i suoi
astronauti non hanno l’anima di Pascal nei loro viaggi attraverso le
profondità spaziali. Non è nemmeno un sociologo: è errato cercare in
Michele Strogoff una analisi occulta delle forze rivoluzionarie russe del
XIX secolo. Ma narratore romanziere drammaturgo, creatore di intrecci,
egli dimostra e sviluppa, con un vigore e una sanità inesauribili, un
genio che ebbe pure il grande Dumas padre. Questi nutriva la sua opera
guidandola verso il passato; Jules Verne vibra e crea alla confluenza del
presente con l’avvenire. ( dal volume Le avventure della famiglia Topi,
Roma, Edizioni Paoline, 1970).
Per quanto
concerne le sue opinioni religiose Verne si dimostrò un cattolico assai
rispettoso. Nel 1884 fu ricevuto in udienza da Leone XIII e quando
morì l’ ‘Osservatore romano’ scrisse che quella di Verne è “una produzione
geniale che diletta e al tempo stesso istruisce, e non ha certo da
rimproverarsi ciò che forma la colpa della maggior parte dei romanzieri
moderni, quella cioè di servire di fomite e di strumento per la diffusione
della corruzione.”
Lo stesso
Verne scrisse: “Ho sempre cercato di sscrivere opere tali che un ragazzo
bene educato possa leggere alle sue sorelle senza arrossire”.
Libri:
Scrittore prolifico ( scrisse 80 romanzi e molte novelle), si
occupò di generi storici, geografici, avventurosi, scientifici,
teatrali, scrivendo una molteplicità di opere, ancor oggi di dominio
pubblico. Il cinema attinse a piene mani nella sua produzione letteraria e
sullo schermo apparvero le versioni cinematografiche di Il giro del
mondo in ottanta giorni (1956), L’isola misteriosa (1929
e una successiva edizione del 1972), Dalla Terra alla Luna (1958),
Michele Strogoff (1956 e 1970 e per la TV 1999), Ventimila leghe
sotto i mari (1854), I figli del capitano Grant (1962)
e altri..
Anche nella produzione dei fumetti si hanno numerose versioni tra cui
Un capitano di quindici anni (1973), Michele Strogoff (1974),
L’isola misteriosa (1975) tutte disegnate da Franco Caprioli ed
edite dalle Edizioni Paoline.
Alla sua vasta produzione appartengono: Alessandro VI (1847),
Un inverno tra i ghiacci (1855), Cinque settimane in pallone
(1863), Viaggio al centro della Terra (1864), Dalla terra alla
Luna (1865), I figli del Capitano Grant (1867-68),
Geografia illustrata della Francia e delle sue colonie (1867/69),
Ventimila leghe sotto i mari (1870), Una città galleggiante
(1871), Il giro del mondo in 80 giorni (1873), Il
dottor Ox (1874/75), Il Chancellor (1875), L’isola
misteriosa (1875), Amiens nell’anno 2000 (1875), Michele
Strogoff (1876), Le indie nere, Ettore Servadac (1877),
Storie di grandi viaggi e viaggiatori (1878) in tre voll., Un
capitano di quindici anni (1878), I cinquecento milioni della
Begum (1879), La tribolazioni di un cinese in Cina (1879),
L’ammutinamento del “Bounty” (1879), La jangada (1881),
La scuola dei Robinson (1982), Viaggio attraverso l’impossibile
(1882), Keraban l’ostinato (1883), L’arcipelago in fiamme
(1884), Mathias Sandorf (1885), Robur il conquistatore
(1886), Nord contro Sud (1887), La Sfinge del ghiacci
(1897), Nell’anno 2889 (1899), Il castello dei Carpazi (1904),
Il padrone del mondo (1904), Il vulcano d’oro (1906), La
caccia al meteorite (1908), Ieri e domani (1910), La
straordinaria avventura delle spedizione Barsac (1920), I fratelli
Kip (1983).
L’Arcipelago in fiamme Il romanzo è ambientato all’epoca della
guerra di indipendenza della Grecia, Il contesto storico trova spazio per
lo sviluppo di imprevedibili avventure.
Un
capitano di 15 anni Durante un viaggio verso S. Francisco un
veliero subisce una serie di peripezie durante le quali il capitano muore.
Ad assumere il comando è il figlio quindicenne di una passeggera, la
signora Sheldon, imbarcatasi per raggiungere il marito. Il giovane
capitano è affiancato da un gruppo di marinai neri, ma è osteggiato dal
cuoco di bordo che fa di tutto pur di dirottare la nave su un’isola
selvaggia dove avrebbe potuto vendere equipaggio e passeggeri come
schiavi. Ma Dick, il giovane capitano, riesce a sventare ogni insidia e a
condurre la nave in America.
Attorno
alla Luna (vedi Dalla Terra alla Luna)
Avventure nell’Africa Australe Avventure di una commissione
scientifica composta da tre russi e tre cinesi nell’Africa australe. Il
racconto permette all’Autore di dare informazioni e svelare il volto nel
continente africano
La casa
a vapore Il colonnello Munro, prostrato per la morte della
moglie, avvenuta durante la rivolta del rajah ribelle Nana Sahib, viene
invitato a compiere un viaggio a bordo di uno strano camper antelitteram,
trainato da una locomotiva a forma di elefante.
Il
castello dei Carpazi Storia romantica piena di suspense,
ambientata in un tetro castello dei Carpazi. Il giovane conte Franz de
Télek cerca di svelare il mistero di quanto avviene nel castello che
sembra essere abitato da spiriti.
Cesare
Cascabel È la storia di un giovane francese che, fatta fortuna
in America, decide di ritornare in patria. Prima di partire subisce il
furto di tutti i suoi soldi. Impedito a viaggiare per nave, decide di
ritornare comunque, viaggiando su una specie di roulotte e attraversando
lo Stretto di Behring nel momento in cui è gelato. L’avventura è tessuta
in un curioso intreccio romanzesco.
Cinque
settimane in pallone Sotto la guida del dottor Fergusson alcuni
audaci esploratori, a bordo di un fragile aerostato compiono la traversata
del continente nero da Zanzibar al Senegal, scoprendo mondi nuovi,
paesaggi e popoli sconosciuti, in un susseguirsi di fantastiche avventure.
I
cinquecento milioni della Begum Un romanzo scientifico,
utopistico e umoristico al tempo stesso. Verne immagina una città
ideale, France-ville, retta sui principi della fratellanza, cui si
contrappone una fantomatica città di acciaio, Stahlstad, mostruoso
arsenale di guerra che il maniaco scienziato prof. Schultze ha modellato
sul tipo del militarismo prussiano.
La
città galleggiante É il racconto della traversata
dell’Oceano Atlantico a bordo del piroscafo Great-Eastern., una
enorme nave simile ad una città che galleggi. L’intreccio del romanzo
passa in sottordine alla descrizione delle meraviglie della tecnica
impiegata per descrivere la nave.
Claudius
Bombarnac È il taccuino di viaggio di un reporter
del “XX Siècle”,m spedito dal suo giornale in Estremo Oriente, per
indagare su un immaginario tronco ferroviario transasiatico che anticipa
la linea Transiberiana.
Clovis
Dardentor Due giovani parigin sono, desiderosi di farsi adottare
da un ricco provenzale e di sposare la bella Louise. Il tutto avviene
durante un movimentato viaggio in Algeria.
Dalla
Terra alla Luna Verne immagina il primo viaggio nello spazio,
compiuto da Barbicane, Nicholl e Ardan, lanciati verso la Luna a
bordo di un razzo sparato con un enorme cannone, il Columbiad. Al romanzo
segue il secondo episodio Intorno alla Luna e poi il Ritorno
sulla terra. Dopo essere giunti in prossimità della Luna gli
astronauti hanno un incontro imprevisto con un bolide che devia la
traiettoria del razzo e li manda fuori rotta. Il razzo sfiora così la Luna
e offre ai tre viaggiatori lo spettacolo ravvicinato del satellite, senza
però dar loro la possibilità di allunare. Proseguendo un’orbita ellittica
il razzo punta sulla Terra e ammara nell’Oceano Pacifico dove galleggia in
attesa dei soccorsi subito inviati dal direttore dell’Osservatorio di
Cambridge da dove il volo era stato costantemente seguito.
Di
fronte alla bandiera Il francese Roch, inventore di un
infernale congegno di guerra, è vittima di una alterazione mentale e viene
rinchiuso in un manicomio. Lui e il suomisterioso infermiere vengono
rapiti da un esaltato che, impadronitosi dell’arma micidiale, vuole
diventare il padrone del mondo. Lo scontro finale e la presenza della
bandiera francese fermeranno la mano del folle.
Una
famiglia senza nome Nel romanzo Verne celebra l’insurrezione
franco-canadese contro l’oppressore inglese. Un gruppo di cospiratori
ordisce una congiura ma una spia li tradisce e i congiurati, arrestati,
vengono condannati a morte. Passano dodici anni prima che il loro
sacrificio sia premiato. Sarà una misteriosa figura, Jean Senza Nome a
vendicarli.
Un faro
in capo al mondo È uno degli ultimi romanzi scritti da Verne,
pubblicato quando ancora era in vita. Narra la storia di un celebre
faro fatto costruire dal governo argentino sull’Isola degli Stati. Una
banda di pirati se ne impadronisce, ma il guardiano superstite riesce a
far arrestare infuori legge.
I figli
del Capitano Grant In una bottiglia trovata nel ventre di
uno squalo viene trovato un messaggio del cap. Grant, creduto morto in un
naufragio. Nella speranza di ritrovarlo, Lord Glenarvan si imbarca sul
Duncan con la consorte e i figli del capitano. Il gruppo deve
affrontare tempeste in mare e avventure in terraferma nelea Ande e nelle
foreste dell’Australia, fra gli antropofagi Maori. Il cap. Grant viene
tratto in salvo. Il romanzo ebbe un seguito in 20000 leghe sotto i mari
e L’isola, misteriosa.
Il giro
del mondo in 80 giorni Verne scrisse il romanzo quando ancora
non era possibile ipotizzare un viaggio attorno al mondo in 80 giorni.
Il viaggio viene fatto a seguito di una scommessa in cui il flemmatico
Phileas Fogg, insieme al fido servo Passepartout, affronta il viaggio.
Phileas Fogg viene seguito da un poliziotto che lo insegue perché lo
sospetta di aver operato un furto alla banca londinese.
L’invasione del mare Storia di un audace progetto: creare un
mare interno nella zona del Sahara tunisino e dell’Algeria. L’azione si
svolge nel XX secolo ed è dominata dalla guerriglia che insorge tra i
tecnici addetti al lavoro e una pericolosa tribù guidata da un famoso
predone.
L’isola
misteriosa Durante la Guerra di Secessione americana
cinque prigionieri rinchiusi nella città di Richmond riescono a
fuggire a bordo di un pallone aereostatico e vengono trascinati nel
Pacifico. Approdano in un’isola misteriosa apparentemente deserta. Il loro
destino si ricollega a due misteriose figure già apparse in libri
precedenti: quella di Ayrton e quella del capitano Nemo che qui
ricompaiono come personaggi chiave della vicenda.
Keraban
l’ostinato Il mercante turco Keraba, ricco e bizzarro, si
rifiuta di pagare un irrisorio pedaggio imposto a chi vuole attraversare
il Bosforo da nScutari a Costahtinopoli e viceversa. Così, per recarsi
dalla Piazza di Top Hanné di Costantinopoli alla sua casa di Scutari (
tragitto che si copre in mezz’ora) decide di compiere il periplo del Mar
Nero. Lo accompagnano un amico e un fedele salvatore, che affrontano con
lui strane e divertenti avventure
Mastro
Zaccharius Il romanzo è di stile gotico. Ambientato nella
Ginevra del Cinquecento, racconta le vicende di un orologiaio inventore di
un orologio paticolare. L’orologiaio perde la propria anima nel
tentativo di usare l’orologio che, a suo parere, gli permetterebbe di
dominare il tempo.
Michele
Strogoff Michele Strogoff è un corriere dello Zar e
impersonifica il coraggio e la devozione. Strogoff affronta i più
terribili rischi pur di recapitare un messaggio imperiale nella città di
Irkutsk, la cui guarnigione è in procinto di ribellarsi al potere
centrale. Il romanzo è ricco di episodi di altissima drammaticità,
come quello in cui Strogoff viene accecato con una lama rovente. Ma
riuscirà nella sua missione.
La
missione Barsac Dopo un furto presso la Central Bank di
Londra, i ladri fuggono in Africa col bottino e di loro si perdono le
tracce. Nel furto vengono coinvolti anche i figli di Lord Glenor Buxton.
Alcuni anni dopo il furto, parte dalla Francia una missione di studio allo
scopo di valutare la possibilità di far eleggere cinque deputati negri al
Parlamento. Della missione fa parte l'on. Baudrière (contrario ad ogni
elezione) e l'on. Barsac (favorevole). Alla missione si aggrega anche, in
incognito, la nipote di Lord Buxton e suo zio decisi a far luce sul furto
e soprattutto a ritrovare i parenti scomparsi. Il romanzo segue solo le
vicende della missione Barzac di cui fa parte anche un giornalista
che ne racconta le avventure. All’inizio tutto sembra normale ma presto
iniziano i guai con la defezione dei portatori negri, intrighi,
tradimenti, uccisioni. Il viaggio poi si colora di mistero quando, in
piena giungla, viene scoperta una città con officine avveniristiche,
officine, hangar, e soprattutto strane macchine volanti. I componenti
della missione vengono fatti prigionieri. La soluzione della missione sarà
tragica. Il despota che regge la città verrà sconfitto e ucciso quando
truppe francesi giungeranno con lo scopo di liberare i prigionieri.
Misteriosa Islanda.
I
naufraghi del “Chancellor” Narra le disavventure dei passeggeri
di un veliero durante la traversata dell’Atlantico, culminanti con un
naufragio.
I
naufraghi dell’aria
Il
padrone del mondo. È il seguito di Robur il conquistatore. A
vent’anni di distanza dal primo romanzo, Verne riprende la figura di Robur.
Si tratta di un personaggio diverso dal primo, non più il simbolo del
progresso della scienza, ma dello scienziato pazzo, simbolo di una
scatenata potenza distruttiva. L’intento del costruttore del vascello
volante è quello di dominare e di conquistare il mondo. Ma la natura ha il
sopravvento. Mentre l’apparecchio per volontà del costruttore cerca
di passare attraverso una tempesta elettrica viene distrutto da un
fulmine.
Parigi
nel XXIX secolo. Breve racconto che descrive la giornata di un
direttore di giornale. Serve a Verne per anticipare molte scoperte che
effettivamente furono fatte negli anni che seguirono il suo secolo.
Ritorno
dalla Luna Vedi Dalla Terra alla Luna.
Robur il
conquistatore (intitolato anche Il velivolo delle Nubi o Il
vascello volante) I soci di un istituto che si occupa di palloni
dirigibili discutono su dove porre l’elica. Si presenta l’ingegnere
Robur che sostiene di aver costruito un apparecchio volante particolare
che, pur essendo più pesante dell’aria, riesce a librarsi agevolmente
nell’aria. Viene deriso e Robur per dimostrare la sua tesi rapisce il
direttore e il segretario dell’istituto. È l’inizio di una avventura che,
ancora una volta, precorre il futuro.
La
Stella del Sud o Il diamante scomparso. Un chimico francese,
compiendo alcune esperienze in laboratorio, ottiene un enorme diamante, La
Stella del Sud. Durante una festa il diamante viene rubato da uno schiavo
negro. Ma lo schiavo è innocente. La storia, a sfondo giallo, ha una
inattesa soluzione.
Il
superbo Orinoco Jean de Kermor è convinto che suo padre sia
ancora vivo e si trovi in una città sorta lungo il fiume Orinoco.
Spalleggiato dallo zio, parte per il Venezuela col proposito di risalire
il fiume, seguendo le tracce lasciate dal genitore. Avventure
straordinarie costellano il viaggio, cosparso di pericoli. Ma la costanza
del giovane verrà premiata.
Ventimila leghe sotto i mari É il romanzo che salda I figli
del Capitano Grant e 20000 leghe sotto i mari.
L’avventura si svolge negli abissi marini, a bordo del sommergibile
Nautilus. Il sommergibile passa sotto l’itsmo di Suez non ancora
tagliato, esplora la mitica Atlantide. L’equipaggio lotta con giganteschi
calamari e per la prima volta si assiste al siluramento di una nave.
Protagonista del romanzo è il capitano Nemo
Viaggio
al centro della Terra Il professor Lidenbrock, in
compagnia del nipote e di una guida, per verificare alcune ipotesi, compie
un viaggio nelle misteriose profondità della Terra. L’esplorazione lo
porta al centro della Terra dove si trova un immenso oceano dove il tempo
sembra essersi fermato. Sulle sponde del mare vivono ancora mostri
del Giurassico.
Il
vascello volante (vedi Robur il conquistatore e Il padrone del
mondo).
FILATELIA
ALTO VOLTA 1978 (234 P.A.), ANTIGUA &
BARBUDA 1996 (204756+BF341/2), 2005 (3623/6+BF 604),
BUTHAN 1970 (281), CAMEROUN 1979 (623+ P.A.,290)
CECOSLOVACCHIA 1970 (1793), CENTRO AFRICA (Repubblica) 1979
(BF 33), 1985 (668), COMORES 1985 (416),
CONGO 1975 (204/5 P.A.), 2005 (BF 375 e BF 390), 2005
(1636/9), 2006 (1689/94), 2006 (6BF), 2006 (6v.) ,2012,
COOK ISLANDS 1980 (564/7), COREA DEL NORD 2006 (3555),
COSTA D’AVORIO 2005 (1196/1207+2BF), DOMINICA
2005 (3176/9+BF 506), FRANCIA 1955 (1026), 1982
(2247/8), 2005 (3789/94), GABON 1970 (96
P.A.), 2005, GAMBIA 2005 (4460/2+BF), GHANA 2006
(3126/29+BF 469), GIBUTI 1980 (524), GRENADA 1979
(853/6+BF 78), 2005 (4744/6+BF 692), GRANADA GRENADINES, 1979
(289/92+BF 43), GUINEA 1979 (633/7+P.A. 137/8),
GUINEA BISSAU 2005, 2005 (6v.+BF), Guinea
Bissau 2005 (1° e 2° serie 16 v. + 4 fog.)
GUYANA 2005 (5826/9+BF 488), ISRAELE 2000 (1512),
LESOTHO 2005 (1847/9+BF 197), LIBERIA 2005 (1BF),
2005 (4 valori + 3 BF), 2005 (4 valori + BF), 2005 (4
valori), 2005 (4 valori + BF), MALDIVE 2004 (3590/3+BF 544),
2004 (3615/8+BF 548), 2005 (3646/9+BF 554), 2005
(3658/61+BF 556), 2005 (3669J/M+ BF 558B), MALI 1970 (90/2
P.A.), 1975 (239/42 P.A.), 1979 (362 P.A.), 1980
(393/6 P.A.), 1999 (1442/3), MANAMA 1972 (Catal Michel
A752 P.A.), MAURITANIA 1974 (144 e 146 P.A.),
MICRONESIA 2005 (1404/6+BF 151), MONACO 1955 (427/33+ 60
P.A.), 1978 (1125/32), NEVIS 2005 (1850/3+BF
239), NICARAGUA 1978 (1104/7+BF 140), 1978 (910/11
P.A.) NIGER 1998 (1623) , PALAU, 2005 (2136/8),
PANAMA 1967 (444), POLONIA 2005 (3936), ROMANIA
2005 (4960/3+BF), SAINT KITTS 2005 (1229/32+BF 80),
SAINT VINCENT 2005 (BF 547), SAINT VINCENT & GRANADINES 2005
(4859/62+BF 599; 4870/3+BF 602; 4875/8+BF 603; (4887/90+BF 605),
SAN MARINO 2005 (2034), S.TOMÈ 2005, 2008 (fog.),
SIERRA LEONE 2005 (4058/61+BF 599), TANZANIA 2005 (3323 a
3349+BF 599, 516, 517, 518, 520,524), TOGO 1980 (423/6+P.A.
986/7), 2006, UNGHERIA 1969 (309), 1978 (BF 137),
VENEZUELA 1982 (1704)
Vernes Henri
(pseud.
di Charles-Henri Dewisme)
(Belgio)
Nato il 16 ottobre 1918 a Ath.
Creatore di Bob Morane nel 1953, Henri Vernes è autore di
oltre 200 romanzi delle avventure di questo personaggio
fantascientifico le cui azioni sono ambientate nel nostro mondo e anche
oltre la nostra galassia.
Dewisme usò molti pseudonimi, tra cui Jacques Colombo, Robert Davids, C.
Reynes, Jacques Seyr, Lew Shannon, Ray Stevens.
Le avventure
di Bob Morane sono state adattate ai fumetti, a cartoons, a videogiochi, a
serie televisive.
Henri Vernes era il figlio di Valérie Dupuis e Alphonse Léon Dewisme, ma
dopo la separazione dei suoi genitori fu allevato dai nonni materni. A
sedici anni abbandonò la scuola superiore e lavorò per un certo periodo
come assistente in macelleria del padre, ma alla fine tornò a scuola a
Enghien. Nel 1937 si innamorò di una donna cinese, «la signora Lou», e
andò con lei per un viaggio di due mesi a Canton, utilizzando un
passaporto falso.
Tornato a Tournai, nel 1938 sposò Gilberte, figlia di un tagliatore di
diamanti, ma il matrimonio fu sciolto nel 1941. Durante la seconda guerra
mondiale fu inserito nel settore dei servizi di intelligence
dell'esercito.
Nel
1944 pubblicò il suo primo libro, La Porte Ouverte.
Nel
1946 si trasferì a Parigi e collaborò con una agenzia di stampa americana
e giornali francesi. Continuò, comunque, a scrivere romanzi di avventure.
Nel 1949 pubblicò La Belle Nuit pour Homme Mort e tornò in Belgio.
Tra il 1949 e il 1953 Henri
ha scritto diversi racconti per riviste settimanali come Heroic Album
e Mickey Magazine, sotto vari pseudonimi diversi. Nel 1953 fu
invitato a scrivere un romanzo d'avventura per la serie Marabout-Junior
(edizioni Gérard). Il suo Conquérants de l'Everest è stato un
successo immediato, e Vernes è diventato lo scrittore più importante di
tale raccolta
Uno dei suoi
romanzi più deliranti, a metà strada tra Sputare sulle vostre tombe
di Boris Vian e Ravage da René Barjavel, è Una bella notte per
un uomo morto.
Autore
fecondo, si occupò pure di fumetti
Il
primo album a fumetti, L'oiseau de feu uscì nel 1959,
disegnato da Dino Attanasio, ed è stato un altro clamoroso successo. Tra
il 1959 e il 1967 Bob Morane è stato protagonista di molti libri, album,
un cortometraggio, L'Espion aux cent visages (1960), e una serie TV
che durò per 26 puntate. In tale periodo Vernes iniziò diversi cicli di
altre avventure e creò diversi altri personaggi, come il cattivo Monsieur
Ming (noto anche come «L'ombra gialla), il dottor Xathan, e Miss
Ylang-Ylang.
Vernes è stato oggetto di un documentario, Henri Vernes, aventurier ONU
de l'imaginaire (1997), e nel 1999, all'età di 81 anni, è stato
decorato come Officier nell'Ordine delle Arti e delle Lettere del Belgio.
FILATELIA
BELGIO Anno 2009 (Mic. 4016/25)
Verseghy Ferenc
(Ungheria)
Nato nel 1757. Morto nel 1822.
Di umili origini, scelse l’opportunità di diventare un monaco
paulista: solo così poteva permettersi di acquisire una solida istruzione
e cultura.
Fu poeta e seguace della corrente giacobina, posizione che lo condusse in
carcere dove stette per nove anni. Il suo atto politico più importante fu
quello di tradurre la Marsigliese, l’inno nazionale francese, tanto
da essere condannato a morte, poi commutata in anni di prigione.
Sopportò senza timori il periodo di detenzione, durante il quale studiò
Herder e Sterne.
Liberato, ritornò sulla scena letteraria e sostenne accese dispute per
ottenere una riforma ortografica, base essenziale per il rinnovamento del
linguaggio.
Scrittore prolifico lasciò romanzi, poesie e studi di estetica.
FILATELIA
UNGHERIA Anno 1982, Cartolina postale
VESAAS HALLDIS MOREN
(Norvegia)
Nacque il 18
novembre 1907 a Trysil (Norvegia)) e
morì a Oslo l’8 settembre del 1985.
Figlia di Sven Moren, fece il suo debutto
nel 1929 e rapidamente si affermò come
principale autrice norvegese femminile della sua generazione. Era
una scrittrice completa, ugualmente esperta nella poesia, nel dramma, nei
racconti brevi e nei nei libri per bambini.
Fu anche ottima traduttrice . In norvegese
tradusse Il piccolo villaggio, Fedra di Racine e altri 52 drammi
classici. Morì di cancro nel 1995 e fu sepolta qa Vinje (Telemark), vicino
al marito Tarjei Vesaas.
FILATELIA
NORVEGIA
2007
VESAAS TARJEI
(Norvegia)
Nato a Vinje il 23 agosto 1897, morto a Særensgred il 15 marzo 1970.
Di famiglia contadina trovò nella lingua del suo paese, il
lansdsmal, lo strumento della sua arte.
I primi racconti Uskuld, il messo (1924), I cavalli neri
(1928) attinsero i temi dal mondo rurale di Telemark e si ricollegarono ad
una tradizione realistica e popolare, mentre le opere successive
presentarono una maggiore introspezione psicologica con trame
simboliche. Appartennero a questo filone Il viaggio del padre
(1930), Sigrid Stallbrokk (1931), Gli uomini sconosciuti
(1932), La casa delle
Il filone venne ripreso con modifiche e approfondimenti nei misteri
della psiche nel Perdigiorno (1957), Il castello di ghiaccio
(1963).
Questi temi continuarono anche nelle opere drammatiche Le
case di Dio (1925), Ultimatum (1934), Il vento del
mattino (1947) e in raccolte poetiche Le sorgenti (1946), La
danza e il fulmine (1947), Fortuna per i viaggiatori (1949).
Vesaas sentì sempre e intensamente l’amore per la natura, la famiglia,
l’infanzia, valori che sempre illuminano le sue opere più cupe.
FILATELIA
NORVEGIA Anno 1997 (1219)
VESELINOVIĆ JANKO
(Serbia)
Nato il 13 Maggio 1862 a
Salaš Crnobarski , Distretto di Mačva. Morto il 26 giugno 1905 a Glogovac,
Distretto di Mačva.
Janko Veselinović, ancora adolescente,
durante la guerra serbo-turca assistette ai vari combattimenti avvenuti
nella sua regione ed ereditò una tradizione militante serba che risaliva a
parecchi secoli prima. Suo padre era
parroco e ufficiale di stato maggiore dell'esercito serbo. Dopo la laurea di
insegnante conseguita a Belgrado, tornò a Mačva, a ovest di Belgrado, per
insegnare in diverse città e villaggi (Svilajnac, Glogovac, Šabac e
Koceljeva). Vivendo vicino ai suoi abitanti, iniziò a scrivere
storie sulla loro vita e presto pubblicò la prima raccolta di racconti,
Slike iz soeskog zivota (Immagini della vita del villaggio, 1866). Altri
seguirono entro la fine della sua carriera relativamente breve.
Quando si trasferì a
Belgrado tentò di scrivere racconti sulla vita in una città, ma con scarso
successo. Dal 1893 ha vissuto a Belgrado, dove era un editore
associato di una pubblicazione di proprietà del governo, Srpskih Novina
(Notizie serbe). Nel 1894, fondò e diresse
una rivista tutta sua, Zvezda (La Stella) che durò dal 1896 al
1901.
Scrisse
commedie per il Teatro Nazionale di Belgrado, in collaborazione con
l’attore serbo Ilija Civa Stanojević.
Opere: Pastorale: Storie di vita
rurale, romanzo 1888; Immagini di vita rurale storia,
2 volumi, 1886-88;
Fiori selvaggi, storia, 1890-1891; Paradiso di Soul, storia, 1893;
Stari poznavitsi, storia, 1891-1896; Hajduk Stanko, romanzo, 1896; Lottatori, storie; Lettere dal
Villaggio, storie;
Opere
Complete 9 volumi; Il suonatore di flauto, storia;
Poteru, commedia (in collaborazione con CICA Ilija Stanojević), 1895.
VESTDIJK SIMON
(Olanda)
Nato a Harlingen nel 1898. Morto a Utrecht 1971.
Rappresentante del romanzo psicologico degli anni Trenta e Quaranta,
lasciò una vastissimo opera narrativa e saggistica di valore artistico
diseguale ma che, specialmente col ciclo autobiografico in otto volumi
Anton Wachter (1939-60) rappresenta un interessante documento storico
del piccolo mondo borghese d’anteguerra.
FILATELIA
OLANDA Anno 1998 (1637)
Vestly Anne-Cath
(Norvegia)
Nata a Rena
il 15 febbraio 1920, Morta a Mjondalen il 15 dicembre 2008.
Autrice
norvegese di letteratura per l’infanzia la cui statura nella società
norvegese può in qualche modo essere paragonata in Svezia alla autrice
Astrid Lindgren.
Nata Anna Catharina Schulerud,
scrisse il primo libro, Ole Aleksander Filibom-bom-bom, che in
seguito si sviluppò in un sequel di altri dodici libri. Il tema
trattato è una specie di sfida generazionale e sociale in cui ritrae una
famiglia dove la madre lavora come avvocato, mentre il padre rimane a casa
con i loro due figli.
La sua opera più famosa
Otto bambini e un camion riguarda una famiglia con otto figli che
vivono in un piccolo appartamento a Oslo. E 'stato il primo di una serie
di nove libri, l'ultimo dei quali è stato pubblicato nel 2000. La serie,
conosciuta come "Gli otto figli" , è 'una delle più famose in Norvegia.
Vestly, nel ruolo della
nonna, ha lavorato anche come attrice, nella versione televisiva e come
co-protagonista con Alf Prøysen in Kanutten og Klive Romeo (1963),
uno show televisivo per i bambini.
Ha sposato Johan Vestly nel
1946, che ha illustrato tutti i suoi libri fino alla sua morte avvenuta
nel 1993.
Ad
Anne-Cath. Anne-Cath venne
diagnosticata la malattia di Alzheimer all'inizio del 2006. Secondo la sua
famiglia, aveva mostrato segni di demenza diversi anni prima della sua
diagnosi. Ha trascorso i suoi ultimi anni di vita in una casa di cura in
Mjondalen, dove morì il 15 dicembre 2008 all'età di 88 anni.
FILATELIA
NORVEGIA
Anno 2010
Vezirov Najaf Bey
(Azerbaigian)
Nato a Najaf Shusha nel 1854. Morto nel 1926.
Fu il
fondatore della tragedia di genere realistico, il primo attore azero e il
primo feuilletonist.
Il periodo
a cavallo tra il 19° e il 20° secolo rappresenta un punto di svolta nella
storia della cultura azera, con la formazione di un nuovo livello
nazionale e di una nuova intellighenzia di carattere europeo di cui
Vazirov fu uno dei primi rappresentanti.
Tra le sue
opere sono da ricordare: Dietro il calcagno, Dalla pioggia al diluvio,
Eroe del tempo, Il pentimento non serve. In esse l’autore critica
le ultime propaggini del sistema feudale nella società.
Il miglior
lavoro di Vezirov è considerato Musibet-i Fahraddin. Scritto nel
1896 il dramma ha segnato nella letteratura azera la nascita della
tragedia realistica. L’opera ritrae la figura di un giovane di una
famiglia nobile. Il protagonista Fahraddin è il simbolo del liberale
illuminato azero di 19 ° secolo, la cui progressiva aspirazione è quella
di affrontare la resistenza delle vecchie forze feudalistiche che lo
circondano, di opporsi al fanatismo, alle tradizioni medioevali, alle
superstizioni.
Vezirov fu un brillante narratore: venne definito "il musulmano Ostrovskij".
La sua drammaturgia arricchì notevolmente il repertorio dell’allora
giovane teatro azero introducendo il dramma realistico come uno dei generi
dominanti.
FILATELIA
URSS Anno 1985 Busta
postale
Vian Boris
(Francia)
Nato
nel 1920 nel sobborgo parigino di Ville d'Avray (Hauts-de-Seine). Morto a
Parigi il 23 giugno 1959
Scrittore, poeta, musicista, cantante, traduttore, critico, attore,
inventore e ingegnere, è oggi ricordato per i suoi romanzi, pubblicati
sotto lo pseudonimo di Vernon Sullivan, dei quali L'Ecume des jours
è la più conosciuta.
E’
pure ricordato per la sua influenza sulla scena jazz francese, avendo
scritto numerosi articoli che si occupano di jazz sia negli Stati Uniti
sia in Francia.
Boris Vian è nato nel 1920 in una famiglia dell'alta borghesia, nel ricco
sobborgo parigino di Ville d'Avray (Hauts-de-Seine). Da suo padre ereditò
la diffidenza verso la Chiesa e l'esercito, come pure l'amore per la vita
da bohemien. Di cattiva salute, per tutta la sua infanzia dovette essere
educato a casa. Poco dopo il 12° compleanno Vian sviluppò una febbre
reumatica che finì per portarlo ad una morte precoce.
Dal
1926 al 1932 studiò in un piccolo liceo, poi al Lycée de Sèvres. Terminò
gli studi a Parigi dove si dedicò in particolare la matematica e si laureò
in ingegneria.
Scrisse il primo romanzo Trouble dans les andains nel 1943 cui
seguì Vercoquin et le plancton (1943-1944). Nel 1936 si
interessò alla musica jazz e iniziò a suonare la tromba.
Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Vian non fu accettato
nell’esercito a causa della sua cagionevole salute.
Continuò a scrivere romanzi tra cui L'Ecume des jours e L'automne
à Pechino, entrambe storie di tragici amori. Il 1946 fu un anno
importante per il Vian scrittore perché fece conoscenza con
Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir e Albert Camus, e iniziò la
pubblicazione regolare di vari materiali in Les Temps Modernes.
Sempre nel 1946, su richiesta del suo amico Jean d'Halluin, scrisse il
romanzo J'irai cracher sur vos Tombes, che nel 1947 divenne uno dei
titoli più venduti.
L'anno 1948 pubblicò sotto il nome di Vernon Sullivan romanzi,
raccolte di poesie e opere teatrali:
Barnum's
Digest (1948) e Cantilènes en gelée (1949), L'Équarrissage
pour tous (1950). Lo stesso anno vide la pubblicazione di L'Herbe
Rouge.
Le
ultime sue opere non ebbero grande successo economico e Vian fu costretto
ad accettare traduzioni di opere della letteratura di lingua inglese e
articoli. Anche la situazione familiare si complicò con la separazione
dalla moglie e il nuovo matrimonio con una ballerina svizzera.
L’ultimo suo romanzo, L'Arrache-Cœur, fu pubblicato nel 1953,
ancora una volta con scarsi profitti, tanto che l’Autore smise di
scrivere, e si dedicò alla musica componendo canzoni.
Nel
1955, quando lavorava come art director per la Philips, Vian fu attivo in
una vasta gamma di settori, dal song-writing alla sceneggiatura. Il suo
primo album, Chansons et impossibili possibili, è stato registrato
nel 1955. Fu anche l'autore del primo rock and roll francese, con il suo
amico Henri Salvador.
Nel
1956
fu colpito da un edema polmonare, ma sopravvisse e continuò a lavorare con
la stessa intensità di prima. Nel 1957 completò la commedia, Les
Bâtisseurs (1958).
La
mattina del 23 giugno 1959, Boris Vian si trovava al Cinema Marbeuf
per visionare la proiezione della versione cinematografica di J'irai
cracher sur vos Tombes. Aveva già discusso aspramente con i produttori
circa la loro interpretazione del suo lavoro e aveva denunciato
pubblicamente il film, affermando che egli voleva che il suo nome venisse
rimosso dal cartellone. Pochi minuti dopo l’inizio del film, sbottò:
"E questi giovani ragazzi dovrebbero per voi essere degli
americani? Mon cu!" E poi si accasciò e morì di crisi cardiaca mentre
veniva portato all’ospedale.
FILATELIA
GUINEA Anno 2008 (3539/42)
VIANA JAVIER de
(Uruguay)
Nato a Canelones, il 5 agosto 1868, morì a La Paz il 5 ottobre 1926.
Figlio di proprietari terrieri visse la sua infanzia nella hacienda
del nonno, ex governatore di Montevideo, a contatto con i gauchos.
A Montevideo si laureò in scienze e letteratura all’Universidad Nacional.
Si dedicò alla politica e al giornalismo e anche ad altre attività
come quelle di allevatore, cowboy, contrabbandiere, rivoluzionario.
Assiduo lettore di Zola, Maupassant, Turgheniev condivise con loro le
teorie pseudoscientifiche del naturalismo che applicò all’esame
psicologico dei gauchos da lui descritti nei racconti Campo (1896),
Legna secca (1911), Yuyos (1912), Abrojos (1919).
Nonostante presenti difetti nella scrittura, viene considerato una
personalità significativa nella storia della letteratura ispano-americana
del XIX e XX secolo
FILATELIA
URUGUAY Anno 1989
(1300)
VIAZEMSKIJ PETR ANDREVICH
(Russia)
Nato a
Mosca nel 1792. Morto a Baden Baden nel 1878.
Poeta e
critico russo, su avvicinò presto agli ambienti decabristi,
manifestando palese intolleranza per l’autocrazia zarista per questo
fu escluso da ogni impiego statale e visse in disparte. Ma a partire dal
1830 attuò un graduale ritorno all’ordine e prestò servizio prima al
Ministero delle Finanze, poi quello dell’Istruzione nel settore
della censura. Trascorse gli ultimi suoi anni di vita all’estero.
I suoi
primi versi (Pietroburgo, 1818; Insoddisfazione , 1820)
riflettono l’inquietudine, lo slancio verso la libertà e
l’intolleranza verso l’assolutismo. Accanto a Puskin condusse su giornali
e riviste una battaglia contro il classicismo in difesa del movimento
romantico e dell’indirizzo karamziniano nelle scelte linguistiche. A
partire dagli anni quaranta divenne apertamente reazionario e sostenitore
dell’autocrazia zarista, attaccando V.G.Belinskij (Sguardo sulla nostra
letteratura nel decennio dopo la morte di Puskin, 1847) e condannando
la rivoluzione europea del 1848 (nel poema Santa Russia, 1848).
Poeta di
vasta cultura e grande varietà di stili, passò dall’ode celebrativa alle
brevi composizioni satiriche, dalle liriche descrizioni della natura
(Prima neve , 1818) ai versi di ispirazione sociale e politica. (da
Le Garzatine – Letteratura).
FILATELIA
RUSSIA Anno 1992 (Busta postale)
VICENTE GIL
(Portogallo)
Nacque nel 1464 ca. Incerto il luogo di nascita, Guimaraes
o Lisbona. Morto nel 1536 ca.
Incerte pure le notizie sulla sua vita. Si è discussa la
sua identificazione con un orafo che in quegli anni cesellò, col primo oro
venuto dall’India, una teca-reliquario. Fu comunque poeta di corte
in un periodo glorioso della storia del suo paese.
La sua produzione fu assai vasta e varia: scrisse opere
religiose, commedie, farse di costume, tragicommedie.
Fra le opere religiose si ricordano: l’Auto della
visitazione (1502), l’Auto dei quattro tempi (1513), l’Auto
della Sibilla Cassandra (1513), la Trilogia delle barche
(1517/19) la sua opera migliore in questo genere.
Fra le commedie, in cui diede rilievo all’intrigo del tema
emersero le farse: La Commedia del vedovo (1521), Commedia
di Rubena (1521), Amadigi di Gaula (1533), Don Duardos
(1521/25), Chi ha cruschell (1511), Farsa dei medici
(1512), Farsa delle zingare (1512).
Nelle tragicommedie emersero: Fucina d’amore
(1525), Esortazione di guerra (1514), Tempio d’Apollo
(1526).
Dopo la sua morte i figli pubblicarono l’opera omnia
sotto il titolo Compilazione di tutte le opere di G. Vicente
(1562).
Caratteristica del suo teatro è l’elemento lirico,
l’umorismo, la sensibilità nel delineare la psiche dei personaggi,
la rappresentazione del suo mondo e dell’ambiente.
FILATELIA
PORTOGALLO Anno 1937 (586
/7), 1965 (977/80).
VIDAL ANGELINA
(Portogallo)
Nata nel 1853.
Morta nel 1917.
Professore,
giornalista e propagandista dei diritti degli operai, in particolare delle donne
lavoratrici, attraverso interventi popolari.
Insegnante di
scuola secondaria e presso il il Conservatorio, poetessa, scrittrice e
giornalista, sebbene appartenesse all’alta borghesia, ben presto cominciò a
interessarsi delle classi inferiori.
Il suo
interessamento e gli interventi in questioni legali e sociali legate al mondo
del lavoro la resero una figura interessante nel campo della letteratura
portoghese e brasiliana.
Notevoli furono
le sue partecipazioni ai raduni, gli articoli su giornali, le conferenze in
centri di associazioni varie....Cominciò la sua carriera letteraria molto
presto, collaborando a settimanali, e riviste varie: ”Domingo iIlustrado”, ”Il
Lavoratore”, ”Il secolo”. Fu proprietaria e redattrice del
“Sindicato de
Justiça doPovo” e dell’”Emancipação”. In tutti lasciò tracce indelebili della
sua grande cultura.
Un altro aspetto
della sua produzione letteraria sono le commedie, le poesie e romanzi per lo
più di carattere ingenuo ed emotivo. Divenne popolare tra la classe operaia,
per l’audacia nel propagandare le sue idee. Le sue opere sono numerose e si
trovano sparse, in versi e in prosa, su molti giornali .
Tra lesse sono da
ricordare: Il Counselor, Acacio (in versi), Nobiltà d’animo, Lição
Moral (in versi) e i lavori più importanti Contos Negros e
Os Contos de Cristal
FILATELIA
Portogallo Anno 2009
VIDAL LUTHER GORE EUGENE
(USA)
Nato nel 1925 a West Point. Morto nel novembre 2003.
Autore americano, drammaturgo, saggista, sceneggiatore e
attivista politico, è nato presso l'Ospedale Cadet degli Stati Uniti
Accademia Militare, dove suo padre è stato il primo istruttore di
aeronautica, ed è stato battezzato dal preside della scuola di St. Albans.
Vidal è cresciuto a Washington DC, dove ha frequentato la
scuola di Sidwell e poi la S. Albans. Dal nonno, il senatore Gore,
apprese i primi rudimenti in campo politico.
Nel 1939, si allontanò dagli Usa per studiare in Francia.
Tornò dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale e studiò presso la
Scuola di Los Alamos Ranch nel 1940, in seguito fu trasferito a Exeter,
New Hampshire. Dopo aver conseguito la laurea nel 1943 si arruolò
nell'esercito degli Stati Uniti come un privato. Durante la seconda guerra
mondiale fu inviato alle isole Aleutine, dove ha ricoperto la carica di
primo ufficiale sulla FS 35, che era ormeggiata al porto olandese.
Vidal ha avuto relazioni promiscue con uomini e donne, da
lui esposte in un suo libro di memorie.
Durante l'ultima parte del ventesimo secolo Vidal divise
il suo tempo tra l'Italia e la California. Nel 2003, vendette la sua villa
italiana, La Rondinaia , e si trasferì a Los Angeles.
Vidal ha iniziato la sua carriera di scrittore a
diciannove anni, con la pubblicazione del romanzo Williwaw.
Pochi anni dopo, La statua di sale ha causato
scalpore per la sua presentazione spassionata di omosessualità.
Ha scritto opere teatrali, film e serie televisive. Due
opere, The Best Man (1960) e Visita to a Small Planet (1955),
sono stati entrambi successi di Broadway e film.
Nel 1956, Vidal è stato assunto come sceneggiatore a
contratto per la Metro Goldwyn Mayer.
Nel 1960, ha scritto tre romanzi. Il primo, Julian
(1964) tratta dell’imperatore romano apostata; il secondo,
Washington, DC (1967) è incentrato su una famiglia politica all’epoca
di Franklin D. Roosevelt; la terza opera è una commedia satirica
transessuale Myra Breckinridge (1968), una variazione su temi
familiari di sesso, genere e cultura .
Nei romanzi Vidal in mostra il suo amore per i film
americani degli anni '30 e '40, e ha resuscitato interesse per le carriere
dei giocatori dimenticati del tempo.
Dopo la messa in scena del Weekend gioca (1968) e
An Evening With Richard Nixon (1972), e la pubblicazione del
romanzo Due Sorelle, un romanzo di memorie (1970), Vidal
focalizzò i suoi saggi e romanzi su due temi distinti. Il primo comprende
i romanzi che trattano di storia americana e di politica nazionale.:
Narratives of Empire, comprendono le opere Burr (1973), 1876
(1976), Lincoln (1984), Empire (1987), Hollywood (1990), The Golden Age
(2000). Altri temi legati al mondo antico e alla Creazione, sono
apparsi nel 1981 e nel 2002.
Il secondo tema è costituito da commedie satiriche
Myron (1974), (un sequel di Myra Breckinridge), Kalki
(1978), Duluth (1983), Il Vangelo secondo Gore Vidal (1992), e
L’istituzione Smithsoniana (1998).
Vidal occasionalmente è tornato anche a scrivere per il
cinema e la televisione.
Per sei decenni si è applicato a temi sessuali, storici e
letterari. Nel 1987, Vidal ha scritto i saggi Armageddon?, e Il
trionfo dell'arte dell'imbalsamatore in cui ha messo alla gogna il
presidente uscente Ronald Reagan.
Nel 1993 ha vinto il National Book Award per la sua
raccolta di saggi.Una successiva raccolta di saggi, fu pubblicata nel
2000.
In seguito ha scritto anche un saggio storico Inventare
una Nazione sui padri fondatori degli Stati Uniti. Nel 1995, ha
pubblicato un libro di memorie Palinsesto, e nel 2006 il suo
volume, Point to Point e nel 2007 Nuvole Vidal .
A causa del suo frequente insistere sulla descrizione di
relazioni omosessuali in libri come La statua di sale, Vidal è
spesso visto come uno dei primi sostenitori della liberazione sessuale.
FILATELIA
GUINEA BISSAU, Anno 2010, (Mic.
4386)
Vidyapati Thakur
(India)
Nacque nel villaggio di
Bishphi, distretto di Madhubani, Stato di Bihar, nel 1352?. Morto
nel 1448?.
Noto anche con il soprannome
di Maithil Kavi Kokil è stato un poeta Maithili e uno scrittore
in sanscrito.
Era figlio di Ganapati. Il
nome Vidyapati deriva da due parole in sanscrito,
Vidya (conoscenza) e Pati (maestro), e che significa
: un uomo di conoscenza.
Ebbe larga influenza sui
poeti e sulla poesia dei secoli che seguirono. Il suo lavoro potrebbe
essere accostato in Italia a Dante e in Inghilterra a Chaucer.
Vidyapati è noto per la sua
lirica amorosa e per la sua poesia dedicata a Shiva.
Nelle canzoni d'amore descrive la storia sensuale di Radha e Krishna,
utilizzando il linguaggio dell'amore fisico per descrivere l'amore
spirituale.
Vidyapati oltre alle liriche
amorose scrisse pure su altri temi tra cui l'etica, la storia, la
geografia e il diritto. Tra le sue opere più note:
Purusa, Likhanabal, Bhu-Parikrama,
Vibhāgasāra, Dānavākyāvalī, Gangāvākyāvalī, Varṣakṛtya,
Durgābhaktitara, Śaivasarvasvahāra,
Kīrttipatākā, Kīrttilatā.
FILATELIA
INDIA
VIEIRA AFONSO LOPES
(Portogallo)
Nato a Leira il
26 gennaio 1878. Morto a Lisbona nel 1946.
Dopo essersi
laureato in legge, presso l' Università di Coimbra nel 1900, si stabilì nello
stesso anno a Lisbona dove trovò un lavoro come editor nella Camera dei
Rappresentanti fino al 1916 .
In seguito
abbandonò la professione per dedicarsi esclusivamente alla scrittura
letteraria.
Durante gli anni
universitari iniziò ad occuparsi di manoscritti e nel 1897 debuttò in campo
poetico pubblicando la raccolta di versi For What, che segnò l’inizio
di un periodo di intensa attività letteraria. Seguirono, infatti, Outdoors
( 1906), The Bread and Roses ( 1908), Songs of the Wind e il sole ( 1911 ),
Poesie sulle scene di Schumann da Childhood ( 1915 ), Isola Mist (1917), Country
Lilla, Exile Blue ( 1922 ) e l’antologia Afonso Lopes Vieira ( 1927
). Il suo lavoro poetico si concluse con il libro Dove finisce la terra e il
mare comincia ( 1940 ).
Il carattere
attivo e multiforme dello scrittore si esprime nelle numerose conferenze a nome
dei valori nazionali artistici e culturali, raccolte in volumi Della domanda
del Graal ( 1922 ) e Nuova domanda del Graal ( 1942 ).
La sua azione
letteraria abbraccia anche il mondo dell’infanzia con il libro I nostri
amici animali (1911), il film per bambini Il figlioccio di Sant'Antonio
( 1928).
Continuò pure
periodicamente a collaborare con periodici e riviste come come “ New Soul”
e “New Order” (1926-1927).
Oggi la
Biblioteca Civica di Leiria porta il suo nome e la sua casa di São Pedro de
Moel è stata trasformata in un museo. Lopes Vieira è considerato un grande
poeta, uno dei primi rappresentanti di Neogarretismo ed è stato inserito nel
movimento del Rinascimento portoghese .
(Ricavato da Internet- Cristina Nobre)
FILATELIA
Portogallo Anno 1948 (cartolina postale)
Vienuolis
(Pseud. di Antanas Žukauskas)
(Lituania)
Nato a
Ažuožeriai, Anykščiai, nel1882. Morto ad Anykščiai nel
1957.
Imprigionato a Tbilisi durante la rivolta russa
(1905), scrisse il suo primo libro, Kalėjimo i̧spūdžiai
("Impressioni di prigionia"). I suoi lunghi viaggi, soprattutto nel
Caucaso, gli ispirarono numerosi racconti (Amžinasis smuikininkas
"L'eterno violinista", 1908; Užkeiktieji vienuoliai "I monaci
maledetti", 1910). Fu anche autore di romanzi (Prieš diena̧
"Prima del giorno", 1925; Viešnia iš šiaurės "Il ciliegio
del Nord", 1933; Ministeris "Il ministro", 1935) e drammi (1831
metai "L'anno 1831", 1941; Prieblandoje "Nella penombra",
1941).
FILATELIA
URSS Anno
1982 Busta postale.
VIERU GRIGORE
(Moldavia)
Nato nel 1935 nel villaggio di Pererîta (a quel tempo
facente parte della Romania, oggi parte del distretto Briceni, Moldavia).
Morto nel 2009 a Cahul.
Poeta e scrittore moldavo, è principalmente conosciuto per
le sue poesie e libri per bambini, caratterizzati da vivaci scenari
naturali, dal patriottismo e dall’amore per la famiglia.
Figlio di contadini, fece il suo debutto editoriale nel
1957 con un libretto di poesie per bambini. L'anno successivo, si laureò
in pedagogia presso l'Università statale di Chisinau “Creangă Ion” con una
laurea in storia e filologia. Nel 1959, è diventato redattore presso la
rivista “Nistru”, pubblicata dall’ Unione degli scrittori della Moldova.
Dal 1960 al 1963, ha lavorato come redattore capo della casa editrice
"Cartea Moldovenească ".
Nel 1967, al suo libro La poesia per i lettori di tutte
le età (1965) è stato assegnato il Premio moldavo per la letteratura
giovanile. L'anno seguente, il suo libro Il tuo nome è stato introdotto
nel curriculum di letteratura contemporanea nelle università moldave.
Nel 1989 è stato eletto membro del Parlamento della
Moldova. L'anno successivo fu membro onorario dell'Accademia rumena. Nel
1992, l'Accademia rumena propose Vieru per il Premio Nobel della Pace. Nel
1995, è diventato un membro del Consiglio della Società rumena Radio
Broadcasting, e nel 1996 ha vinto numerosi premi letterari rumeni. Nel
2000, Vieru è stato insignito della Medaglia "Eminescu" dal governo
rumeno.
Il 15 gennaio 2009, si recò a Cahul, per celebrare con un
gruppo di amici intimi l'anniversario della nascita di Mihail Eminescu.
Durante il ritorno in macchia in compagnia di un amico ebbe, a causa
della nebbia, un incidente. Ricoverato in ospedale, morì per ferite il 20
gennaio.
FILATELIA
MOLDAVIA Anno 2010, (599)
VIGIL COSTANCIO CECILIO
(Uruguay)
Scrittore
di letteratura giovanile e impresario, nacque a Rocha il 4 settembre 1876.
Morì a Buenos Ayres il 24 settembre 1954.
A causa
delle vicende politiche del padre dovette trasferirsi a Montevideo dove
compì gli studi. Inizialmente lavorò come giornalista e in seguito fondò
le riviste “Alborada”, “Pulgarcito e Germinal”. Nel 1911 fondò la rivista
“Mondo Argentino”, riuscendo a raggiungere le 150 mila copie. La rivista
diventò un punto di riferimento della società, allora poco avvezza a quel
tipo di prodotto. Nel 1918 lanciò un’altra rivista “Atlantida” dalla quale
poi nacque l’omonima casa Editoriale Atlantica, che si impose quale leader
nel mercato delle riviste.
Nacquero
poi altre riviste da lui fondate: “Chart” (1919),
“Billiken” (1919), “Iris” (1920), “Para
Ti” (1922), “Grand
Guignol”(1922), “Tipperary” (1928), “Il golfista
argentino” (1931) , “Cinefrag e la nostra vita”(1932) e “Tilman”,
il primo giornale destinate alle donne.
Tremila tra scuole e Biblioteche portano oggi il suo nome.
Dal Papa Pio XII ricevette la Croce Lateranense e il suo
nome fu proposto per un Premio Nobel per la Pace.
Per i bambini creò personaggi divenuti molto popolari
come Mono Relojero y la Hormiguita Viajera.
Opere: Il deserto (1915), Miseria artificiale
(1915), Il Clero e l'Educazione Cattolica (1926), Le verità
nascoste (1927), Lettere di bambini (1927), Martha e
George (1927), Coloro che spendono (1927), Compañero
(1928 ), Upa (1939) Amare è vivere (1941), Vidas que
pasan ( 1941 ), L'educazione del bambino (1941), L'uomo
e gli animali (1943).
FILATELIA
URUGUAY Anno 2006
(2265)
VIGNY ALFRED de
(Francia)
Nasce a Loches (Indre-et-Loire) da una famiglia originaria di Beauce il 27
marzo 1797. Il padre, ex ufficiale legittimista, gli trasmise il culto
dell’onore, il senso del passato, l’amore per la patria. Trasferitosi con
la famiglia a Parigi ebbe nella madre una preziosa educatrice e quando
entrò in collegio fu per lui una tortura a causa della sua indole
tranquilla e del suo fisico gracile. Al momento di entrare nell’armata
l’Impero cadeva. La Restaurazione gli accordò per i suoi studi il brevetto
di sottotenente, corpo dei gendarmi del re, chiamato la Compagnia Rossa.
Arrivarono le prime delusioni con il periodo dei Cento giorni. De Vigny
seguì il re in fuga verso il Belgio. Al suo ritorno ebbe una
delusione perché la Compagnia Rossa venne sciolta e gli ufficiali
ripartiti in diversi corpi dell’armata. Iniziò per lui la monotona vita di
guarnigione che accettò per tredici anni. Divenne capitano. Nel 1827 diede
le dimissioni.
Era già diventato celebre grazie a un volume di versi Poemi antichi e
moderni (1826) e per il romanzo Cinque marzo. Cominciò a
frequentare i cenacoli romantici, dove strinse amicizia con Victor Hugo,
e, sognando la sua vita militare, scrisse delle novelle in Grandezza e
servitù militare (1835) e un dramma teatrale Chatterton
(1835), La Marescialla d’Encre (1831) dramma storico e l’atto unico
Cavarsela con un po’ di paura. Scrisse pure il romanzo Stello
(1832)
Nel 1825 sposò una inglese, Lydia Bunbury. Dopo la morte della madre nel
1837, si ritirò sempre più in solitudine e trascorse frequenti soggiorni
con la moglie, malata, nella sua proprietà di Maine-Giraud.
Compose poesie e poemi che pubblicò sulla “Rivista dei due mondi”. Scrisse
i Destini (pubblicati postumi nel 1864) e il Giornale di un
poeta (1867) una scelta di considerazioni intime che accrebbero la sua
fama. Nel 1845 venne eletto nell’Accademia Francese, ma rimase deluso per
la risposta alla sua prolusione da parte del conte di Molé i cui accenni
furono oltremodo offensivi e che suscitarono lo stupore generale. De
Vigny accusò il colpo.
Ripresi i contatti con l’Impero, accolse con entusiasmo la rivoluzione del
1848, sperando in una qualche carriera politica e si presentò deputato
della Charente, ma non fu eletto. Si ritirò definitivamente nei suoi
possedimenti per stare accanto alla moglie malata.
Scrisse ancora il poema La bottiglia in mare (1854).
L’ultimo decennio della sua vita lo trascorse nella capitale. Appartato e
ligio ai suoi doveri di accademico, raccolse attorno a sé giovani poeti
che gli chiedevano incitamenti e speranze.
Morì a Parigi il 17 settembre del 1863, a causa di una malattia allo
stomaco di cui soffriva da tempo, a distanza di un anno da sua
moglie. Lasciava il romanzo a sfondo filosofico Dafne,
cominciato nel 1835 (uscito postumo nel 1912) che venne a porsi nella
linea del precedente romanzo Stello, pubblicato nel 1832.
FILATELIA
FRANCIA Anno 1963
(1375)
Vijay Singh
Pathik alias
Bhop
Gurjar Singh
(India)
Il suo nome era Bhop Singh
Gurjar ma dopo essere stato implicato in un caso di cospirazione a Lahore
nel 1915, cambiò il suo nome a Vijay Singh Pathik. Il sacrificio di suo
nonno che lottò nel 1857 nel distretto di Bulandshahar, lo colpì
profondamente, come pure ammirò lo spirito rivoluzionario del padre.
Prese parte attiva
all’ammutinamento dei Sepoy del 1857 e fu tra i primi rivoluzionari che
accesero la fiaccola della libertà. Molto prima del Mahatma Gandhi
avviò il movimento Satyagrah.
Pathik, oltre all’attività di
rivoluzionario si rese noto anche per le sue opere poetiche e per la sua
produzione in campo giornalistico. Era l’editore del “Rajasthan Kesari” e
del “Naveen Rajastand”. In campo giornalistico aveva esordito con articoli
sul settimanale “Rajasthan Sandesh”, il “Nav Sandesh” e il “Tarun
Rajasthan”.
Come scrittore è noto per il
romanzo Ajay Mere e per le raccolte di racconti Pathik Pramod,
Ke Pathikji ke Jail Patra, Pathik ki Kavitaon Ka Sangrap.
FILATELIA
INDIA Anno
1992 (1146)
Vikal Ramesh
(Nepal)
Nato nel 1927 nel villaggio di Arubari, nella
valle nord-orientale del Katmandu.
E’ uno degli scrittori più apprezzati
del Nepal moderno..
E 'autore dei romanzi Suanuli; Abirai
Bagcha Indrawti e Sagar Urlanchha Sagarmatha Chhuna, e di una
raccolta di racconti sui generi diversi.
FILATELIA
NEPAL Anno 2009, (959)
VIKELAS DEMETRIO
(Grecia)
Nato 15 Febbraio
1835 a Ermoupoli. Morto il 20 maggio 1908 ad Atene
Uomo d'affari e
scrittore, fu il primo presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO),
1894-1896.
Di padre
commerciante, originario di Veria, Macedonia (Grecia) e di madre appartenente ad
una ricca famiglia, fu educato a casa da sua madre, forse a causa della sua
fragile salute.
All’età di sei
anni, la famiglia si trasferì a Costantinopoli, e dieci anni dopo ad Odessa.
Iniziò a lavorare per le imprese del padre, mostrando, però, le sue possibilità
in campo letterario. All'età di 17 anni tradusse Esther, una tragedia di
Jean Racine. [2]
Nel 1852, lasciò
la sua casa per andare a vivere a Londra con i suoi zii Leon e Vasileios Melas,
dove lavorò prima come ragioniere e poi come partner. Cominciò anche a mantenere
una corrispondenza settimanale con la madre. Questa corrispondenza, che è stata
conservata, è una delle più importanti fonti per costruire la sua biografia. Ha
anche tenuto un diario nel quale ha registrato non solo i fatti della sua vita
quotidiana ma anche i consigli di suo zio Leon e i suoi pensieri sui libri che
aveva letto.
Dopo la sua
giornata di lavoro frequentava corsi serali presso l'University College di
Londra dove si laureò in botanica. Imparò il tedesco e l’italiano. Iniziò il
suo curriculum letterario pubblicando un'antologia di poesie nel 1862 e
numerosi articoli su periodici londinesi.
Nel 1866, sposò
Kalliope Geralopoulou.
Nel 1876, sulla
scia della crisi economica iniziata nel 1873, e per non perdere i profitti del
loro lavoro, Vikelas e suoi zii abbandonarono gli affari ed egli si trovò in
possesso di una fortuna considerevole che gli consentì di dedicarsi pienamente
alla letteratura.
A causa di una
malattia mentale della moglie dovette trasferirsi a Parigi. Durante il lungo
periodo di malattia della moglie tradusse in greco i drammi di Shakespeare:
Re Lear, Romeo e Giulietta e Otello, Macbeth e Amleto,
Nel maggio del
1894, ricevette una richiesta del Pan-ellenica Gymnastic Club, in cui gli si
chiedeva di assistere ad un congresso sul dilettantismo convocato il mese
successivo da Pierre de Coubertin. Dopo molte esitazioni, accettò di
rappresentare l'associazione. Dopo il congresso si decise di ricreare i giochi
olimpici..
Fu scelto per
rappresentare la Grecia in un congresso organizzato da Pierre de Coubertin nel
giugno 1894, in cui si decise di organizzarli in Atene nel 1896, designando
Vikelas a presiedere il comitato organizzatore. Terminati ì Giochi si dimise e
rimase ad Atene fino alla sua morte nel 1908.
Scrisse romanzi,
racconti, poesie, saggi storico-letterari e articoli. Tra le sue numerose opere:
Loukis Laras , Novelle greche, I Racconti del Mar Egeo, Articoli sull’ultima
dinastia dell'impero bizantino, Les Grecs aux conciles de Bâle et de Florence,
La Grèce avant la révolution de 1821", Sette saggi sulla Grecia Cristiana,
1890.ecc.... Per i suoi nipoti) ha tradotto in greco le fiabe di Hans
Christian Andersen.
FILATELIA
GRECIA ANNO 1994
Vilde Eduard
(Estonia)
Nato
nel 1865. Morto nel 1933.
Fu il primo
in Estonia a scrivere nel 1900 romanzi lunghi, per lo più di
argomento storico come (Mahtra Soda, 1902), Quando gli uomini di Anija
uomini andarono a Tallinn (Kui Anija mehed Tallinnas käisid, 1903)
e Il Profeta Maltsvet (Prohvet Maltsvet, 1908). Altri romanzieri si
misero sulla sua strada, quando compresero che il successo del romanzo
estone (anche in senso quantitativo) era avvertito come una garanzia - o
semplicemente una dimostrazione di vitalità culturale.
Vilde
scrisse 33 volumi (1923-35), comprendenti romanzi, racconti,
commedie, diari di viaggio e opere umoristiche. Fu considerato non
solo come primo grande scrittore estone in prosa, ma anche come il primo
scrittore moderno europeo in Estonia. Si deve ricordare che quando Vilde
intraprese la carriera di scrittore e giornalista negli ultimi decenni del
19 ° secolo, l'Estonia era una provincia rurale della Russia zarista e in
un certo senso una parte dell’Impero tedesco.
Verso la
fine del 1890, Vilde trascorse alcuni anni a Berlino, dove divenne un
devoto del materialismo, socialismo e `realismo critico ', un impegno che
rimase costante per il resto della sua vita. Mentre Vilde scopriva
l'Europa a Berlino, Emile Zola e `il suo naturalismo’ imperavano.
L’eminente
critico letterario estone Freidebert Tuglas inquadra l’opera di Vilde
nell’atmosfera della provincia Baltica, evidenziandone l’ironia e il
sarcasmo riversata su un mondo presuntuoso fuori sintonia con la realtà
del momento
In
Contro il rimorso (1898), il primo romanzo europeo nella letteratura
estone, Vilde rivela i vizi di un simile mondo, le sue opprimenti barriere
sociali, la disuguaglianza delle donne, la degenerazione degli appetiti
della società.
Una parte
considerevole della sua produzione utilizza materiale documentario della
vita della contadina sotto il dominio dei tedeschi padroni di casa nel 19
° secolo. Tra le altre cose, nei libri denuncia le punizioni corporali di
contadini, un fosco rituale, simbolo di un’epoca in cui il padrone di casa
si comportava come un despota. In Vilde diventa il bersaglio
preferito dall’autore perché in lui vede l'incarnazione del male.
Una
breve storia dopo trent'anni d’Amore (Kolmkümmend anni armastust,
1927) è un buon esempio di come Vilde inquadri la società. La
osserva con sospetto, ne evidenzia pregi ma soprattutto i difetti. Le sue
opere descrivono la vita del proletariato delle città (Per i
ghiacci del Nord, (Külmale Maale, 1896); Redenzione, (Lunastus,
1909), Cerca di rivelare ciò che le persone sono veramente, ciò che
pensano e sentono, le argomentazioni e gli istinti che
regolano la vita. Non tratta né la tranquillità né la saggezza,
tranne forse nell’ultimo romanzo Mäeküla piimamees, (1916).
FILATELIA
URSS Anno 1965, (3008), 1972
Annullo speciale e cartoline postali.
VIL'DE, IRINA(pseud.di
Dar'ia Dmitrievna Polotniuk)
(Ucraina)
Nata il 5 maggio 1907, in Chernovtsy.
Scrittrice sovietico-ucraina, figlia dello scrittore
ucraino ed educatore D. Makogon. Si è laureata presso l'Università di
L'vov nel 1932. Dal 1930 al 1939 ha pubblicato racconti e romanzi sulla
vita della intellighenzia occidentale ucraina, della piccola borghesia e
degli studenti. Dopo la riunificazione delle terre occidentali ucraine con
il SSR ucraino ha continuato a sviluppare in modo nuovo i temi familiari
della famiglia nella società borghese, per esempio, nel romanzo Bambino
cresciuto, (1939).
Miglior lavoro di Vil'de è il romanzo Le sorelle
Richinskii (parti 1-3, 1958-60), cui è stato assegnato il Premio
Letterario TG Shevchenko nel 1965. Il romanzo presenta un panorama a più
livelli della vita in Galizia negli anni dell'occupazione polacca e della
lotta delle forze progressiste contro l'oppressione sociale e nazionale e
contro il fascismo. Vil'de ha ricevuto l'Ordine del Distintivo d'Onore.
OPERE: Tvory, voll. 1-5. Con introduzione di K. P.
Volyns, 1967-68.
In traduzione russa: Sestry Richinskie, libri 1-2.
Mosca, 1959-67.
FILATELIA
UCRAINA Anno 2007, (Annullo
speciale e Busta postale) , URSS Anno 1987.
VILKUTAILITIS-KETURAKIS JUOZAS
(Lituania)
Nato a Gulbiniskiai il 1 ° marzo 1869. Morto l’11 settembre del 1948 ad
Augsburg, Germania.
Un incidente all'età di sette, che richiese l'amputazione della sua gamba
dodici anni più tardi, gli impedì di proseguire l'istruzione formale.
Autodidatta, con l'aiuto di suo zio sacerdote e di amici
studenti riuscì a formarsi una solida cultura.
Un soggiorno con suo fratello in Transcaucasia (1891-94), ampliò i suoi
orizzonti culturali. Rientrato a Lituania, si stabilì in una piccola
fattoria che aveva ereditato vicino Balbieriskis (1896-1908).
Avendo acquisito una competenza in materia giuridica, fu nominato giudice
del Quinto Distretto di Corte a Marijampole nel 1908, dove rimase fino al
1915, quando dovette trovar rifugio in Russia con molte migliaia di altri
lituani.
Dopo il ripristino dell’indipendenza in Lituania, fu nominato
giudice nel quartiere di Seinai (1919). Nel 1920 organizzò a Prienai un
tribunale di pace. Si ritirò in Germania nel 1944 e vi rimase fino alla
morte avvenuta nel settembre del 1948, nel campo profughi a Augsburg.
Nel 1890-91 iniziò a scrivere per alcuni periodici lituani sotto lo
pseudonimo di Keturakis. La sua traduzione della storia polacca Kas
kaltas (A chi la colpa?) apparve nel 1891. Seguì un’opera
originale e divertente Kaip Mikas apsidziauge cebatais (Come Mike
godette dei suoi stivali), pubblicata come supplemento di un giornale.
Fu autore di commedie, alcune scritte a quattro mani col fratello.
La sua opera Pirtyje America fu rappresentata il 20 agosto del 1899
nel Teatro Pubblico di Palanga. Gli organizzatori e i responsabili
della messa in scena della commedia vennero perseguitati dall’autorità
zarista ed esiliati in Siberia. La commedia ebbe però come esito quello di
spingere altri autori a scrivere commedie a sfondo patriottico.
FILATELIA
LITUANIA Anno 1999
(BF 17)
Villa Jose’ Garcia
(Filippine)
Nato il 5
agosto 1908 a Singalong, Manila. Morto a New York il 7 febbraio 1997.
Figlio del
medico personale del presidente Emilio Aguinaldo, fondatore della Prima
Repubblica delle Filippine, si iscrisse alla facoltà di medicina ma passò
poi a studiare legge. Ma neppure negli studi giuridici trovò la sua via.
Sin da
studente fu in primo tempo attratto dalla pittura e successivamente
dalla scrittura creativa, dopo aver letto Winesburg, Ohio di
Sherwood Anderson.
Villa è stato considerato il
leader del filippino dell’ "artsakists", un gruppo di scrittori che
credono che l'arte deve essere "per l'arte", da qui il termine. Nel 1929
pubblicò L'uomo Songs, una serie di poesie erotiche, che gli
amministratori locali trovarono troppo audaci e per questo fu multato per
oscenità da parte della Corte di Manila. In quello stesso periodo,
ricevette il premio per la migliore storia dell’anno dalla rivista
“Stampa Filippina per l’opera Mir-I-Nisa.
Dopo la pubblicazione della
Nota di Youth nel 1933, Villa passò dalla scrittura in prosa alla
poesia, e pubblicò solo poche opere fino al 1942.
Nel frattempo sviluppò un suo
stile poetico che chiamò "poesie-virgola ", in cui le virgole sono poste
dopo ogni parola. In seguito fu noto col titolo di “poeta virgola”
Villa lavorò come editore
associato di New Directions Publishing a New York tra il 1949 al 1951, e
poi è diventò direttore del laboratorio di poesia presso il City College
di New York 1952-1960. Ha poi lasciato la scena letteraria e si è
concentrato sulla didattica.
Villa è stato anche un
addetto culturale alla Missione delle Filippine presso le Nazioni Unite
1952-1963, e consigliere per gli affari culturali del Presidente delle
Filippine nel 1968.
Il 5 febbraio 1997, all'età
di 88 anni, fu trovato in coma nel suo appartamento di New York. La morte,
due giorni dopo, fu attribuita a un "ictus cerebrale e a
polmonite multilobare".
Opere:
Filippine (1929), Per la gioventù, (1933), Molte
voci, (1939), Poesie (1941),
Sono venuto sono qui, (1941), Selected Poems e New
(1942), Un libro di poesia Doveglion Filippine (1962).
FILATELIA
FILIPPINE Anno 2002 (2756)
Villaespesa Francisco
(Spagna)
Nato a Laujar, Almeria, nel 1877. Morto nel 1935.
Poeta e drammaturgo, nei suoi primi exploit letterari Intimidades
e Flores de Almendro (entrambi del1898), Luchas (1899) e
La Musa enferma (1901), emerse 'influenza del modernismo spagnolo;
in seguito passò al romanticismo con figure ispirate da Zorrilla.
In tutta la
sua vita, inoltre, fu attratto dall’arte e dalla cultura moresca,
soprattutto quella di Granada.
Viaggiò
attraverso l'America Latina come un impresario teatrale, ottenendo una
grande successo, anche economico, sebbene al suo rientro in Spagna avesse
sperperato tutto il guadagno.
Le sue
debolezze furono la volgarità, la mancanza di autocritica e di
costanza nello scrivere e la ripetizione di temi, come Tristitia
rerum e El Jardín de las quimeras (entrambi del 1909).
His Poesías completas appeared in
1953.
La sua
opera Poesías completas apparve nel 1953. Il critico Cejador
scrisse “Il poeta risulta poco drammatico per la mancanza di
lirismo”.
La sua
commedia più caratteristica è El Alcázar de Las Perlas (1911),
scritto come egli stesso disse “per ingrandire lo spirito lirico di
Granada così come lo avrebbe scritto un arabo di Granada”.
Poco nota e
non molto interessante è la serie di tutti i suoi romanzi, raccolti nel
1951, presenti nella collezione Crisol.
FILATELIA
SPAGNA Anno 1979 (2160), 1998
(3150)
VILLAVERDE
CIRILO
(Cuba)
Nato il
28 ottobre 1812 a San Diego de Núñez, vicino a Pinar del Río, Cuba. Morto il 24
ottobre 1894 a New York City.
Poeta,
romanziere, giornalista e combattente per la libertà, figlio del medico in una
piantagione di zucchero, Villaverde è stato in grado di testimoniare la
schiavitù e tutti i suoi mali da un'età molto giovane.
Quando crebbe, studiò legge a L'Avana.
Anche se non ha mai esercitato la professione di
avvocato, ha scritto una serie di racconti e pubblicato la prima parte di quello
che sarebbe poi diventato Cecilia Valdés. A partire dal 1840, Villaverde
partecipò al movimento di indipendenza cubana contro il potere coloniale
spagnolo. Era un segretario Narciso López, che
intraprese una insurrezione (1850 e 1851) nel tentativo di liberare Cuba dalla
Spagna con l'aiuto degli Stati Uniti, ma non vi riuscì a causa della mancanza di
sostegno popolare. Nel 1848 Villaverde è stato
arrestato dai soldati spagnoli in casa sua, ma l'anno successivo fuggì e
raggiunse gli Stati Uniti, dove fu attivo politicamente a New York e ha lavorato
come editor ed editore di diverse riviste di esiliati cubani, tra cui La
Verdad e El Independiente. Il suo
romanzo Cecilia Valdés, pubblicato nel 1882, è considerata una delle più
importanti opere della letteratura cubana.
Anche se all'inizio della sua carriera politica favorì l’annessione di Cuba
agli USA, fu in seguito disilluso con il progetto imperiale americano, e spinto
verso una vera indipendenza cubana. Villaverde
non avrebbe mai veduto i frutti del suo lavoro perché morì prima che Cuba
ottenesse l’autonomia nel 1898.
Opere:
"La ragazza con la Freccia d'Oro"
(La joven de la Flecha del oro), El Guajiro,
"La Rivoluzione cubana vista da New York", "
Cecilia Valdés
o il Colle dell'Angelo.
FILATELIA
CUBA Anno 2012
(5080)
Villaurrutia Xavier
(Messico)
Nato a Citta’ di Messico nel 1903 e ivi
morto nel 1950.
Scrittore messicano, fondatore con S. Novo
delle riviste Ulises (1927-28)
e Contemporáneos (1928-31).
La sua poesia, dai toni fortemente pessimistici, s'iscrive nell'ambito del
surrealismo messicano (Reflejos,
1926; Nocturnos,
1933; Nocturno del mar,
1937; Nostalgia de la
muerte, 1938; Canto a
la primavera y otros poemas,
1948). Fondatore del Teatro Ulises (1928),
e con C. Gostoriza, del Teatro de orientación (1932),
contribuì al rinnovamento della drammaturgia nazionale anche come autore
di pièces brevi (Parece mentira,
1933; Sea usted breve,
1934; Ha llegado el
momento, 1934; El
ausente, 1937). Scrisse
poi drammi di stampo più tradizionale (La hiedra,
1942; Juego peligroso,
1949).
FILATELIA
messico Anno
2003 (2044)
VILLENA RUBEN MARTINEZ
(Cuba)
Nato il 20
dicembre 1899 ad Alquizar, Habana. Morto a Esperanza il 16 gennaio 1934.
Iniziò a
scrivere le prime poesie a 11 anni. Compì gli studi a L‘Avana, dove
frequentò la Scuola superiore in Arti e si laureò nel 1916. Nel settembre
dello stesso anno si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza e nel 1922
conseguì anche la laurea in avvocatura. Durante gli studi universitari si
dedicò alla poesia tanto da essere già noto come poeta all’età di 21 anni.
Nel 1923
iniziò la sua formazione come rivoluzionario, scrivendo il 18 marzo la
Protesta dei Tredici (un gruppo di intellettuali con idee progressiste,
avversi al governo per la corruzione in esso imperante). Finì per la prima
volta in carcere per un breve periodo.
Il 1°
aprile del 1923 partecipò alla fondazione della Falange di Azione Cubana e
da allora dedicò la maggior parte del suo impegno alla politica,
affrontando apertamente il governo di Gerardo Machado e prendendo parte
negli Stati Uniti, dove si era rifugiato, a marce di protesta per
preparare la sua lotta contro la dittatura.
Tornò a
Cuba nel 1927 e nello stesso anno aderì al Partito Comunista Cubano, un
impegno che gli fece abbandonare totalmente la poesia. Successivamente si
recò di nuovo in esilio negli Stati Uniti e in Russia.
Nel 1930 fu
ricoverato in sanatorio a causa della tubercolosi e i medici russi gli
diagnosticarono una guarigione impossibile. Perciò tornò a Cuba e trovò
rifugio a Santiago dove dovette vivere in clandestinità. Ciò non gli
impedì di prendere parte allo sciopero generale che rovesciò il governo di
Gerardo Machado.
Nel 1934
dovette essere nuovamente ricoverato in ospedale dove morì
La sua
poesia, che maggiormente si evidenzia nella raccolta La pupilla insonne,
ebbe un posto primario nella letteratura cubana dei primi decenni del
ventesimo secolo.
FILATELIA
CUBA Anno 1974 (1816), 1999
(3845)
VILLON FRANCOIS
(Francia)
Nato a
Parigi nel 1431 o 1432. Morto dopo il 1463
Il suo
vero nome era Francois de Montcorbier. Rimasto orfano del padre prese il
nome del tutore Guillaume de Villon, un benestante ecclesiastico.
Gli fu
possibile studiare e diventò maitre des arts, potendo così
inserirsi nell’ambiente ecclesiastico e giudiziario.
Durante gl
studi non disdegnava di frequentare compagnie turbolente, tanto che nel
1455 uccise in una rissa un prete e dovette fuggire.
Per
quattro volte arrestato per episodi di malavita, fu sempre rilasciato ma
poi nuovamente catturato e imprigionato. Fu persino condannato a morte ma
la pena venne commutata nell’esilio.
Dopo il
1463 di lui non si hanno più notizie.
Fu proprio
in carcere che scrisse le sue opere maggiori. Per il valore dei suoi
versi, e principalmente per il suo capolavoro poetico, i poemi raccolti
nei Testamenti. è ritenuto uno dei precursori della corrente
letteraria dei maudits, i poeti maledetti. .
Nelle
parole di Sainte-ì Beuve, uno dei maggiori critici letterari del XIX
secolo, Villon viene considerato; ” l'anello più lontano cui i poeti
francesi moderni si possono riallacciare in maniera più agevole “.
Opere principali :
Le lais o Petit testament (1456), Le testament o Le grand testament
(1461), Ballade des pendus o L'épitaphe Villon, (pubblicato postumo nel
1489),
Ballade des dames du temps jadis, Ballade du bon conseil
FILATELIA
FRANCIA Anno 1946
(765)
VINJE AASMUND OLAFSOON
(Norvegia)
Nato a Vinie,Telemark, nel 1818, morì a Gran, Hadeland, nel 1870.
Figlio di pastori, studiò per diventare maestro elementare e poi avvocato
e giornalista. Fondò la rivista “Il valligiano”
Di idee liberali si batté per l’indipendenza del suo paese e fu tra i
primi sostenitori di una lingua autoctona, il landsmal, .
Il libro che lo portò al successo Ricordi di un viaggio dell’estate
1860 (1861) è scritto parte in prosa e parte in poesia.
Seguirono Raccolta di poesie (1863), Grano mischiato (1967)
e un ciclo in versi Ragazzetto (1866) sui suoi ricordi d’infanzia.
Nel 1927 uscì postumo il suo dramma Elaf Digre, scritto nel 1864.
FILATELIA
NORVEGIA Anno 1968 (526/7)
VINNICENKO VOLODIMIR
(Ucraina)
Nato presso Cherson nel 1880 da famiglia contadina, Dopo la laurea insegnò
all’università di Kiev, ma ne venne allontanato per la sua attività
rivoluzionaria negli anni precedenti la prima guerra mondiale. In seguito
partecipò attivamente alla vita politica del suo paese.
Ha una vasta produzione letteraria in particolar modo legata alla critica.
Per le sue opere venne paragonato a Gorki. Descrisse la vita dei
miserabili e dei vagabondi e cercò di ridestare una coscienza socialmente
rivoluzionaria. Ciò appesantì la sua opera, ma non toglie che vi
siano ottime pagine in molti racconti.
FILATELIA
UCRAINA Anno 2005
(646)
VIRGAN IVAN
ONIKIYOVICH
(Ukraina)
Nato nel 1908. Morto nel 1975.
Poeta ucraino.
FILATELIA
UKRAINA, 2008, Busta postale.
VIRGILIO PUBLIO MARONE
(Latino)
Nacque ad Andes, un villaggio del mantovano il 15 ottobre del 70 a:C. da
una famiglia contadina, agiata ma non ricca. Iniziò i suoi studi a Mantova
e poi frequentò la scuola di grammatica a Cremona, dove rimase fino a
quindici anni, Successivamente passò a Milano e di qui a Roma. La città
dovette esercitare su di lui una forte impressione e un grande fascino.
Nella capitale frequentò la scuola del retore Epidio, che tra i suoi
allievi aveva anche i giovani Marco Antonio e Ottaviano. Ma presto
abbandonò la scuola in quanto non si sentiva portato all’eloquenza;
parlava con lentezza e non sapeva affrontare il pubblico. Si allontanò da
Roma alla volta di Napoli per seguire i corsi del filosofo epicureo Sirone.
Cominciò ad interessarsi anche di astronomia, medicina, matematica,
botanica.
I primi carmi giovanili furono un gruppo di poemetti, che volle
distruggere e che, invece, furono pubblicati dopo la sua morte: Culex,
Dirae, Copa, Aetna, Ciris e le poesie Catalepton. In una
edizione del 1573 edita dallo Scaligero furono radunati col titolo
Appendix Virgilii.
Il primo dei cittadini romani ad accorgersi della versatilità poetica di
Virgilio fu Asinio Pollione che ne divenne il protettore e lo incitò
ad occuparsi del genere bucolico e pastorale. A 28 anni Vigilio scrisse le
prime Bucoliche.
Nel 41 perse il podere paterno, a seguito della distribuzione delle
terre italiche ai veterani reduci da Filippi. Per intervento del suo
protettore e poi di Alfeno Varo riuscì a riavere i suoi poderi e andò ad
abitare in essi, alternando con le dimore a Napoli e a Roma, dove
possedeva una casetta presso la villa di Mecenate, il suo secondo
protettore il quale lo accolse nel suo cenacolo di personalità letterarie
illustri.
Completò le sue Bucoliche, che divennero subito celebri. Fra il 37
e il 30 compose le Georgiche e poi si dedicò alla stesura dell’Eneide.
Nel 24 leggeva all’imperatore Augusto e alla moglie Ottavia i primi tre
canti. Continuò a lavorare all’opera per undici anni. Ma alla fine, non si
sentendosi soddisfatto, avvertì il bisogno di visitare i luoghi in cui
l’azione del suo poema si svolgeva e partì per la Grecia.
Durante il soggiorno si ammalò e rientrò in patria, seguendo
l’imperatore Augusto di ritorno dall’Oriente a Roma. Sbarcato a
Brindisi, la malattia si aggravò. Si dice che sul letto di morte chiese
agli amici di bruciare il manoscritto dell’Eneide di cui non si
sentiva soddisfatto. Nessuno volle farlo. Il poeta morì il 22 settembre
dell’anno 19 a.C.. Venne sepolto sulla strada di Pozzuoli.
Si ricorda di lui il distico che come epitaffio volle fosse scolpito sulla
sua tomba: “Mantua me genuit, Calabri me rapuere, tenet nunc Parthenope:
cecini pascua rura duces” [Nacqui a Mantova. Morii in Calabria, ora
sono sepolto a Brindisi. Cantai i pascoli, i campi, i condottieri”.
Dopo la sua morte Augusto affidò il manoscritto ai letterati Vario e Tucca
affinché lo pubblicassero a patto di non aggiungere, né modificare nulla.
OPERA
Eneide. Poema in12 libri, in esametri. L’opera è divisa in due
parti. La prima narra le vicende di Enea a partire dalla distruzione di
Troia sino al momento in cui la flotta troiana tocca le coste italiche. La
seconda racconta le vicende che condussero l’eroe a combattere contro il
rivale Turno per il possesso del territorio e per la mano di Lavinia,.
La storia passa in rassegna tutti i fatti principali: l’incendio di Troia
, la fuga dalla città, la moglie Creusa che scompare nel caos, l’imbarco,
il primo approdo in Egitto, l’accoglienza alla corte di Didone alla quale
l’eroe racconta tutte le vicende e le ultime ore di Troia.
Poiché l’oracolo di Delfo aveva predetto ad Enea che avrebbe trovato la
nuova terra sulle sponde italiche, l’eroe lascia Didone, che, innamorata
di lui, si uccide. Prima di raggiungere le coste della Sicilia,
Enea, per volontà della Sibilla, scende agli Inferi, per conoscere il suo
futuro. Raggiunto il litorale romano, i Troiani cercano alleati per
combattere il re Turno. La lotta si risolve in un duello fra Enea e Turno
che, a terra, chiede al rivale di risparmiarlo. Enea esita. Poi, avendo
visto lo sconfitto rivestito delle armi del suo amico Pallante,
precedentemente ucciso da Turno, lo trafigge.
FILATELIA
AJMAN Anno 1972 (1175, Mic 1884 e 1887), ANTILLE
OLANDESI Anno 2003 (1369), BULGARIA Anno 1998 (3768), , CAMBOGIA
Anno 1983 (386), FRANCIA Anno 1981 (2174), GUINE Anno 2002
(2223), ITALIA Anno 1930 (10 valori + 4 P.A)
(Gli styessi valori con sovrastampa sono stati emessi anche per:
Cirenaica, Dodecanneso, Somalia, Tripolitania) , 1960 (807/8),
1965 (930/1), 1981 (1509), MALDIVE Anno 1991 (1334), MONACO Anno 1982
(1357/8), SAN MARINO Anno 1975 (889), 1981 (fog. 11), 1999 (1606/7),
SIERRA LEONE Anno 1993 (1661), SAINT VINCENT Anno 1993 (1675), SPAGNA Anno
2011, SVEZIA Anno
1979 (772), TUNISIA Anno 1976 (821), 2002 (1450), UMM al QUIWAIN (vedi
i valori presenti in DANTE ALIGHIERI), VATICANO Anno 1965
(430), 1981 (706/7).
Virtanen
Jalmari Erikovich
(Carelia)
Nato nel 1889. Morto nel 1939.
Poeta careliano. I suoi versi, legati al mondo nordico, sono raccolti nei
volumi At a leisure (1930) e Red Kantele (1937).
Per lungo tempo sottovalutato, Virtanen è stato riabilitato in questi
ultimi anni.
FILATELIA
URSS
Anno 1989 (5598)
VIRZA EDVARTS
(pseud. di E.Liekna)
(Lettonia)
Nato nella Semgallia nel 1883. Morto a Riga nel 1940.
La sua lirica, sensibile ai modelli dei simbolisti francesi, mostrò gli
accenti più personali nella celebrazione della vita di campagna e delle
tradizioni popolari.
Fu autore di La coppa (1907), Giochi divini (1919),
L’epoca e la lira (1923), Canti e poesie (1933),
Straumeni (1933).
Fu anche un apprezzato pubblicista.
FILATELIA
LETTONIA Anno 2003 (560)
Visnevskij Vsevolod Vital'evic
(Russia)
Nacque a Pietroburgo
nel 1900; morì a Mosca nel 1951.
Esordì come
narratore con Raccolta di racconti del mare (1924) e In mezzo
alle morti (1925), ma si affermò soprattutto come drammaturgo con una
serie di lavori ispirati a episodi della guerra civile: La prima armata
a cavallo (1929), L’ultima decisione (1931), messo in scena da
V.E. Mejerchol'd, Battaglia in occidente (1933),
L'indimenticabile anno 1919 (1949). La sua La tragedia ottimistica
(1933), messa in scena da A. Tairov, divenne uno dei lavori più
celebrati del realismo socialista.
Visnevskij ha scritto
anche numerose sceneggiature cinematografiche: Noi di Kronstad
(1933), Noi, popolo russo (1937).
FILATELIA
RUSSIA Anno 2000, URSS Anno 1970, 1980 Buste postali
Višnjić Filip
(Serbia)
Nato a
Trnava, Bosnia, nel 1767. Morto a Grk, Srem nel 1834.
Cieco
dall'età di otto anni, a vent'anni ebbe la famiglia sterminata dai Turchi
e cominciò ad errare per i Balcani intonando sulla sua gusla i canti epici
della tradizione orale. Nel 1809
si unì ai serbi insorti contro il dominio turco; si trasferì poi a Srem,
dove incontrò il poeta V. S. Karadžić, che trascrisse molti suoi canti.
Tra le composizioni originali, tutte ispirate ai fatti dell'insurrezione,
Početak bune protiv dahija ("L'inizio della rivolta contro i
comandanti giannizzeri"), Boj na Mišaru ("La battaglia sul Mišar"),
Knez Ivo Knežević ("Il principe I. K.").
FILATELIA
Jugoslavia
Anno 1955
(664)
VISNUSARMAN
(India)
Nulla si conosce
della vita del bramino Visnusarman, il leggendario autore del Pañchatantra.
Si dice che fosse un vecchio saggio cui un re indiano aveva affidatomi m suoi
figli per educarli alla saggezza.
Le poste indiane
non potevano meglio onorare i primordi della loro letteratura
fantasiosa-sentenziosa-moralistica-politica se non facendo ricorso ad un’opera
tra le più significative nel campo della favolistica.
Il Pançatantra
può essere considerato il testo più importante della novellistica indiana, non
soltanto per la diffusione in tutta l’area dell’India ma per le numerose
derivazioni, rifacimenti, traduzioni che fiorirono nell’ambito delle nazioni
anelleniche e, in seguito, anche nell’area greca e romana. Theodor Benfey,
linguista e orientalista tedesco (1809-1881), tra le sue opere principali,
pubblicò a Lipsia nel 1859 l’introduzione all’edizione del Pançiatantra,
in cui si trova delineata la teoria dell’origine indiana della favolistica
europea. In essa tracciò un albero genealogico facendone risalire i rami ad un
periodo che va dal II al VI secolo. Nel II secolo si diffuse in India un’opera
in sanscrito dal titolo Tantrakhyayyika (Il libro dei casi della
saggezza) che per la sua forma e contenuto può essere considerata l’originale.
L’opera, contenente apologhi, storie, favole, composta di cinque libri, aveva lo
scopo di ammaestrare diffondendo non tanto i precetti della morale comune,
quanto l’arte di governare, all’occorrenza anche machiavellicamente, attraverso
l’astuzia e la frode. Scopo dell’opera fu quello di instillare concetti base per
mezzo di un racconto breve nel quale furono inserite numerose altre storie
minori.
Il contenuto dei
cinque libri è il seguente: un re dell’India meridionale, padre di tre figli
svogliati e ignoranti, li affida alle cure del bramino Visnusarma (cui si
attribuisce comunemente la stesura del Pançatantra). Per essi il maestro
compose i cinque libri così suddivisi:
1) la discordia
tra gli amici o la storia dell’astuto sciacallo Damanaka e del collega
Karataka i quali fomentarono l’inimicizia tra il leone e il toro.
2) I vantaggi
dell’amicizia o l’unione fa la forza in cui si narra dell’alleanza di una
colomba dal collare con un topo, una cornacchia, una tartaruga e una gazzella.
3) I problemi
della guerra o La guerra dei corvi e dei gufi.
4) La perdita di
ciò che si è acquistato o La scimmia e la tartaruga.
5) Le opere fatte
inconsideratamente o L’asceta e la donnola.
Il numero delle
favole variava tra libro e libro.
I principini,
dopo aver letto e assimilato gli insegnamenti trasmessi dal bramino, nel giro di
sei mesi divennero consapevoli ed avveduti.
I racconti di
Visnusarma sono circa settanta. Sono presentati in prosa intercalata da strofe
di contenuto gnomico e sentenzioso.
L’opera acquistò
subito grande popolarità tanto da subire ripetute elaborazioni e traduzioni in
vari dialetti indiani. La più celebre è Hitopadesa, scritta da Naraiana
il quale inserisce nel testo originario fiabe nuove e cambia di posto ai vari
libri, apparve tra il IX e il XIV secolo. Compilato a beneficio dei giovani, il
testo accentua il carattere politico attingendo e accogliendo molte strofe
gnomiche del Kamandaki Nitisastra.
Il
Pançiatantra iniziò il suo viaggio, verso occidente con una traduzione in
pehlevi (scrittura mediopersiana derivata dall’aramaico) fatta dal medico
persiano Barzoe per incarico del monarca sassanide Cosroe (531-579). La versione
è andata perduta e se ne hanno notizie aneddotiche romanzesche. Sembra,
comunque, che da essa sia derivata una rielaborazione siriaca ad opera dello
scrittore Bud dal titolo Kalilag i Damanag che è la corruzione dei due
nomi degli sciacalli Karatara e Damanaka.
Al 750 risale la
traduzione in arabo eseguita da Ibn al Muqaffa con il titolo Kalilah wa
Dimnah. Ibn operò una ricostruzione del testo, seguendo fedelmente la
redazione pehlevica; vi aggiunse una propria interpretazione
aneddotico-sentenziosa, un intero capitolo ‘Il processo di Dimnah’ e il capitolo
“L’asceta e l’ospite”.
Le attuali
edizioni del Kalilah e Dimnah in arabo comprendono 18 capitoli e cioè i
cinque libri originari del Pançatantra; sette libri di origine indiana, i due
nuovi capitoli a mano di Ibn e quattro introduzioni (due in arabo, una islamica
e un’altra in cui si accenna ad un immaginario inventore di favole, il saggio
Bidpai).
Sulla Nuova
Enciclopedia (da cui sono stati ricavati molti dei dati e delle notizie
riportate) a pagina 92 si legge:
“La redazione
di Ibn.al.Muqaffa, vantato modello di prosa araba del II secolo dell’egira.
riconoscibile nelle linee generali pur attraverso le difficoltà di una vasta e
varia tradizione manoscritta, è molto interessante anche per l’abilità con cui
l’autore seppe smorzare alcuni tratti pagani dell’originale, senza perciò
goffamente islamizzarlo. Essa fu subito verseggiata in arabo dal contemporaneo
di Ibn al-Muqaffa, Abàn al-Lahiqì, poi, verso il 1100, da Ibn al-Habbariyyah, e
una terza volta, nel 640/1242, da Abd al-Mu-min as-Saghani; solo la seconda e
terza di queste redazioni metriche è giunta sino a noi. Ma le vere e proprie
versioni dall’originale arabo sono: a) la nuova siriaca anonima, del X o XI sec,
con ampliamenti nelle parti didattiche, fortemente espurgata e cristianizzata;
b) la greca, compiuta sulla fine del secolo XI da Simeone figlio di Seth sotto
il titolo di Stefanìtes kai Iknelàtes, dovuto ad una falsa
interpretazione etimologica delle forme arabe Kalilah i Dimnah e fonte a
sua volta di una antica versione latina (anteriore al XV sec.) e di quattro
slave (in antico slavo, slavo, croato e céco); c) d) le perdute etiopica e
mongolica; e) f) le persiane ed ebraiche, che sono state rispettivamente il
veicolo di trasmissione di Kalilah e Dimnah al mondo turco-tataro,
indostano, malese da un lato, cristiano occidentale dall’altro.
Il viaggio
dell’opera verso l’area cristiana ebbe un notevole incremento grazie ad una
versione spagnola ordinata verso il 1250 dall’allora infante, poi re Alfonso X
il Savio, e ad una rielaborazione in versi latini ad opera di un certo Baldo che
intitolò la sua opera Novus Aesopus.
Al principio
del XII secolo risale una versione ebraica di Rabbi Joel, poi tradotta in latino
tra il 1263 e il 1278 da un ebreo (ribattezzato Giovanni da Capua) sotto il
titolo Directorium humanae vitae. L’opera di Giovanni da Capua ebbe in
Europa molte rielaborazioni: quella francese di Raimonds de Beziers (1313), la
tedesca di Anthon von Pforr (1480), una seconda spagnola anonima (1493),
l’italiana di A. F. Doni in cui lo scenario è spostato in Italia, di A.
Firenzuola il quale trattò liberamente il testo e lo pubblicò sotto il titolo
Discorsi degli animali (1548).
Da queste
versioni dipendono le ulteriori traduzioni, fino alla più importante, la
francese Anwar i Suhaili, pubblicata nel 1644 ad opera di David Sahid e
G. Gaulmin.
In un
millennio, con continue aggiunte, mutamenti, rielaborazioni, la favolistica
orientale si affermò in occidente, arricchendosi e modificandosi nel passaggio
attraverso culture, lingue e civiltà diverse. Ciò che non muta nelle favole è
l’elemento gnomico, sentenzioso, moralizzatore e didattico. È ovvio che il mondo
arabo, persiano, giudaico, cristiano, facendo in particolar modo leva sui
dettami del Corano e della Bibbia, abbiano lasciato tracce
evidenti, modificando il fondo di molte favole. Ciò che viene mantenuto costante
è la disposizione della materia che vede intrecciarsi e sovrapporsi diversi temi
favolistici in un unico racconto, storie minori che si intrecciano, rendendo
talvolta difficile seguire l’iter del racconto. Un modo di narrare che ricorda
la materia delle Mille e una notte.”
FILATELIA
INDIA Anno 2001 (1626/33), Anno 2011, LIBANO
Anno 1971 (P.A, 516/7)
VISSCHER MARIA TESSELSCHADE
(Olanda)
Nata ad Amsterdam
il 24 marzo 1594. Morta il 20 giugno 1649.
La più giovane
figlia di Roemer Visscher, prese il nome Tesselschade ("Danni sul Tessel"),
perché suo padre perse una nave vicino l'isola olandese di Tessel il giorno
della sua nascita.
Lei e sua sorella
Anna sono state le uniche due donne membri del Muiderkring, il gruppo di
intellettuali olandesi del Golden Age, che si incontrava a Muiden Castle. Spesso
ricordata come la musa del gruppo, ha attirato l'ammirazione dei suoi membri (
Hooft, Huygens, Barlaeus, Bredero, Heinsius, Vondel e Jacob Cats) che ne
elogiarono la bellezza, il talento musicale, le capacità di abile traduttrice
di opere dal latino, greco e italiano. Apprezzarono pure la sua abilità nel
canto, pittura, scultura, incisione su vetro e lavori su arazzi. Il Rijksmuseum
di Amsterdam possiede una sua incisione: un bicchiere Römer con inciso il motto
Sic Soleo Amicos ("Così mi trattano gl amici").
Nel 1623, sposò
un ufficiale della nave, Allard Crombalch. Nel 1634, dopo la morte del marito,
Huygens e Barlaeus avanzarono proposte di matrimonio che furono respinte.
In ricordo di
Tesselschade ci sono in Olanda diverse strade che portano il suo nome, come il
Tesselschadestraat o Tesselschadelaan in Eindhoven, Amsterdam, Zwolle, Leiden e
Leeuwarden.
FILATELIA
OLANDA Anno 1938
VIŠTELIAUSKAS ANDREI CICERCHIA
(Lituania)
Nato il 25
giugno 1837 a Bast , Contea di Kaunas. Morto a Buenos Aires
il 2 agosto 1912.
Dopo aver
concluso gli studi, partecipò nel 1863 ad una rivolta e poi si spostò verso
l'Occidente, visitando vari paesi. In Italia combatté con le truppe di
Garibaldi.
Dal 1870 visse in
Prussia dove lavorò come guardia forestale e agricola. Dopo l'ordine del
governo che tolse il lavoro agli stranieri, nel 1886 emigrò in Brasile e di lì
passò in Argentina. Trascorse gli ultimi 23 anni in un ospedale psichiatrico.
Tradussealcuni
lavori di Adam Mickiewicz e scrisse opere di sapore romantico. Lasciò cinque
libri di poesie e collaborò attivamente con diversi giornali come "Varpas" ,
"Voce lituana" , "Comunione Lietuvininkai" .
Scrisse pure
favole e si interessò di ricereche linguistiche.
FILATELIA
LITUANIA Anno 1933 P.A.
VITEZ GRIGOR
(Croazia)
Nato a
Inizio modulo
Kosovac fine
Okucani,
il 15 febbraio
1911. Morto a
Zagabria,
il 23 novembre 1966).
Poeta, scrittore
per bambini,
traduttore, prima della
seconda guerra mondiale
era un insegnante
e in seguito
lavorò presso il Ministero
della Pubblica Istruzione e
come redattore
presso
la casa editrice
di “Youtube”.
Ha scritto
poesie
per bambini (Il
lupo, Passeggiata sotto gli alberi, Dove
crescono
le storie),
e adulti
ed ha tradotto
opere dal russo,
francese e
sloveno.
La sua poesia
è dominata da
immagini liriche
semplici; i suoi versi si presentano armoniosi
e musicali,
e le sue canzoni,
calate nella realtà e accompagnate da un pizzico di
umorismo, gli
hanno creato attorno una vasta cerchia di
lettori.
Ha pubblicato
diverse
raccolte di poesie,
tra cui:
Poesie, Uomini armati di una rosa, Fiducia
di vivere e
Come le foglie
e l’erba.
FILATELIA
CROAZIA, Anno 2011
VITEZOVIC MILOVAN
(Serbia)
Nato l’11
settembre 1944-
Scrittore, professore e sceneggiatore, scrisse
canzoni, romanzi, saggi, recensioni, aforismi,
trame per film e sceneggiature televisive. Ha
pubblicato più di quaranta libri in generi letterari diversi ed è presente in
oltre cinquanta antologie della poesia serba e internazionale. Si occupò della
letteratura rivolta ai bambini con racconti di fantasia e di fiction.
I suoi aforismi sono stati pubblicati in una serie di
giornali europei, l' “Amburgo Sterne”
, “Domenica Times” di
Mosca, e tradotti in greco, rumeno, ebraico, svedese, italiano .
Vitezovic è uno dei pochi scrittori serbi e jugoslavi contemporanei,
i cui libri sono stati vietati e persino bruciati alla prima
edizione. Egli
è l'autore di numerose fiction televisive e di serie TV, testi per
spettacoli teatrali e sceneggiature.
Ha studiato a Tubic, Kosjerić, Užice e Belgrado,
dove si è laureato in Filologia.
È stato redattore di giornali letterari e della
rivista giovanile “Youth Meeting”.
Opere più
importanti:
Cappello Professor Kosta Vujic. Barking alle stelle. Milena dalla Knez Mihailova.
Sveta ljubav.Hajduk Veljko Petrovic. Il principe europeo Milos. Socks re Pietro.
Aforismi :
L'uomo si arrabbia, Il cuore mi batteva
...
Altre opere: Antologia
della poesia jugoslava per i bambini (I-IV)
Drammi TV ; Testi per canzoni, sceneggiature
varie.
FILATELIA
CROAZIA 2002
VITOMIR “VITO” NIKOLIC
(Jugoslavia)
Originario di Niksic,
Montenegro, nacque a Mostar (Jugoslavia, oggi Bosnia Erzegovina) il 27
aprile 1934. Morto a Podgorica, Montenegro, il 10 settembre 1994.
Suo padre, di professione
militare, morì nella guerra mondiale e così pure un suo fratello. Visse
fino a 18 anni in un orfanotrofio. Trascorse parte della sua vita a
Niksic dove visse in povertà e dove era noto per il suo stile di vita da
bohemiens.
Pubblicò a sue spese i primi due libri di poesia,
Drumovanja
(Viaggi, 1962) e
Unce, hladno mi je
(Sole, Io ho freddo, 1968). Anche se aveva alcuni conflitti con il governo
socialista jugoslavo, il governo gli concesse ugualmente un appartamento
in Nikšić.
Successivamente, si trasferì da Nikšić a Titograd, dove lavorò come
giornalista per il “Pobjeda”, scrivendo racconti brevi dal titolo Crnom
Gorom, putem bespućem i. Alcune delle sue poesie per i bambini sono
diventate popolari e sono incluse nei libri di letteratura per studenti
delle scuole elementari e medie.
Nel 2002, alcuni suoi scritti
in prosa sono stati raccolti e pubblicati in un libro Dobri duh
Nikšića (Il Buono Spirito di Nikšić).
Dopo la sua morte, in
Montenegro nacque un "Vito Nikolić Award" per la poesia. Il premio viene
assegnato ogni anno, durante i "giorni di settembre", durante una
manifestazione culturale ospitata dalla città di Niksic. Nel 2002, lo
scrittore e giornalista montenegrino Matović con cui Vito lavorò sul
giornale “Pobjeda”, pubblicò un libro di aneddoti di vita del poeta, dal
titolo S Vitom na jos jednu Po (Un altro giro di bevande con Vito).
Opere:
Drumovanja (1962) Stihovi
(1981), Stare i nove pjesme (1991), Posljednja pjesma
(1994), Nedjelja u gradu N (1997), pubblicato postumo,
Dobri duh Nikšića (2002).
FILATELIA
MONTENEGRO Anno 2009
VLAHUTA ALEXANDRU
(Romania)
Nato a Plesesti (Tutova) nel 1858. Morì a Bucarest nel 1919.
Fu amico di Eminesco e ne seguì l’impronta poetica. Il suo pessimismo
addolcito dalla fede è presente nella sua opera. Cade spesso nel
sentimentalismo di maniera e in quei casi i suoi versi suonano falsi.
Scrisse poesie ma di esse resta poco. Si cimentò nella novella che
raccolse in diversi volumi: Dalla corsa della vita, Nel vortice,
Accanto alla stufa, Pagine strappate, Giustizia .
Scrisse il romanzo Dan che non ebbe fortuna.
Oggi la sua fama è legata al volume La Romania pittoresca scritta
su incarico della direzione delle ferrovie e rappresenta una poetica guida
delle bellezze soprattutto naturali, e al volume Grigorescu,
biografia del pittore rumeno interprete del paesaggio..
Nel suo ultimo volume Tramonti e aurore sono raccolti gli articoli
scritti durante la guerra europea.
FILATELIA
ROMANIA Anno 1958. (1567) , 1984
(3525)
Vodnik Valentin
(Slovenia)
Nato a
Siska, vicino a Lubiana, il 3 febbraio 1758. Morto a Lubiana l’ 8 gennaio
1919.
Sacerdote,
giornalista e poeta, di estrazione contadina, studiò a Novo Mesto e
a Gorizia e terminò gli studi nel 1782. Divenuto francescano, lavorò
come sacerdote a Lubiana, in Alta Carniola e poi a Bled.
Tornato a
Lubiana, si unì al circolo intellettuale di Sigmund Zois, in cui
confluirono gli esponenti dell’illuminismo sloveno. Nel 1797 assunse la
docenza presso il locale liceo.
Si dedicò
alla scrittura di poesie in sloveno. I primo poemi furono pubblicati nelle
collezioni di canzoni slovene. I temi trattati erano per lo più
patriottici o di carattere satirico. Una della sua poesie più note “Dramilo”,
è un appello ai suoi concittadini ad essere orgogliosi della loro terra,
lingua e patrimonio.
Nel 1806
pubblicò una raccolta di poesie dal titolo Pesme por pèokusijno
(Poetica e Saggi). Fu l’editore del primo giornale sloveno
“Luibianske facile”, che durò dal 1797 al 1800.
Oltre ad
essersi occupato di poesia e di giornalismo, scrisse anche
grammatiche, libri di testo, un libro di cucina e un manuale per le
ostetriche (1818)
Fervente
sostenitore dell’occupazione francese della Slovenia, scrisse un’ode in
lode di Napoleone per aver istituito le Province il liriche. Durante
l’occupazione francese si prodigò per promuovere l’uso della cultura
slovena. Dopo il ritorno del dominio asburgico ebbe a soffrire noie con la
nuova amministrazione, tanto da essere rimosso dai suoi precedenti
incarichi. Si ritirò a vita privata
Vodnik è
generalmente considerato come il primo vero poeta in lingua slovena, così
come il primo giornalista.
Dopo la sua
morte, avvenuta a Lubiana, Prešeren scrisse Elegia in sua memoria.
FILATELIA
JUGOSLAVIA Anno 1943 (Mic. 445)
Vogelweide
Walther von
(Germania)
Nacque forse in
Tirolo nel 1170 ca. Morì nel 1230 ca.
Figlio di un
funzionario imperiale, non nobile, ebbe educazione cavalleresca. Fu alla
corte dei Babenberger a Vienna, poi presso Filippo di Svevia. Dopo il 1203
tornò a Vienna, poi dal langravio Hermann di Turingia, poi al servizio di
Ottone di Brunswick di cui celebrò l'elezione a imperatore. Tramontato
Ottone, sostenne la politica di Federico II attaccando duramente papa
Innocenzo III e esaltando la crociata del 1228. Dall'imperatore svevo
ottenne un feudo nella regione di Würzburg.
Walther fu il
migliore tra i minnesanger. In quarant'anni di attività lasciò un
centinaio di composizioni, in forme strofiche diverse ma tutte destinate
al canto, divise, pur con una certa fluidità dei confini, nei tre generi
della poesia del minnesang.
Innanzi tutto fu un
poeta politico. La decadenza dell'autorità imperiale è sentita da Walther
come una sciagura che minaccia di far trionfare i princìpi del male. Nei
toni polemici prevale a volte uno spirito di vendetta, ma nelle poesie
degli ultimi anni, i cosiddetti "canti della crociata" e i nobili versi
noti come "elegia", si afferma in toni mistici una profonda e totale
dedizione religiosa.
I migliori risultati
li diede nelle liriche d'argomento amoroso. In contrasto con l'astratta
cristallizzazione di temi e forme stilistiche prevalenti nei
minnesängen, Walther affronta il realismo, riportando la vicenda
amorosa nella dimensione umana e arricchendola sobriamente di notazioni
ambientali che la concretizzano con efficacia.
Celebre la ballata
Sotto il tiglio (Under der linden) in cui una fanciulla rievoca le ore
trascorse con l'uomo amato: si tratta di una poesia molto immediata e
spontanea, in grado di essere apprezzata anche oggi.
(Da Internet)
FILATELIA
GERMANIA Anno 1970 (478)
VOLOSIN MAKSIMILIAN ALEKSANDROVIC
(Russia)
Nato a Kiev nel 1877. Morto a Koktebel, Crimea, nel 1932.
Legato alla cultura occidentale, visse a lungo a Parigi dove entrò a
contatto con i poeti simbolisti che influenzarono la sua poesia e la sua
cultura.
Rientrato in Russia, pubblicò versi su alcune riviste e dopo la
rivoluzione si ritirò nella sua villa in Crimea che divenne un rifugio per
molti esuli tormentati dal clima post-rivoluzionario.
Scrisse Poesie (1910) che rivelano un influsso dei
parnassiani francesi, senza peraltro rinnegare tematiche più attuali come
in Anno mundis ardentis (1916), e Demoni sordomuti (1929).
FILATELIA
RUSSIA Anno 2003
Cartolina Postale
VOLTAIRE FRANÇOIS-MARIE AROUET
(Francia)
Nato a Parigi il 29 novembre 1694 e ivi morto il 30 maggio 1778.
Periodo 1694-1713. Figlio di un notaio di Chatelet, dal quale apprese
l’oculatezza negli affari, perse la madre nel 1701 e a dieci anni entrò
nel Collegio Luigi il Grande, il più celebre di Parigi, guidato dai
Gesuiti, e vi rimase fino al 1711.
Assai dotato e intelligente, prese a farsi benvolere dagli insegnanti,
alcuni dei quali ricordò per tutta la vita e fu loro sempre riconoscente.
In quell’ambiente cominciò a coltivare le sue amicizie con gli Argenson,
che diedero allo Stato un Ministro degli Affari Esteri e un Ministro della
guerra; Cideville, che diventò consigliere al Parlamento di Rouen;
il futuro maresciallo Richelieu, e altri.
Compiuti gli studi, il suo gusto per le lettere e per la vita galante lo
portò a frequentare vari salotti dove ebbe occasione di incontrare
l’elite letteraria del momento. Il padre, vedendo la via che il
giovane cominciava a percorrere, per fare di lui un uomo retto, lo inviò
come segretario presso il marchese di Chateauneuf, ambasciatore in Olanda.
A La Haye, dove visse per un certo tempo, cominciò ad accostarsi a quelle
idee e teorie filosofiche e religiose che dall’Olanda si spostavano
nella Francia di Luigi XIV, ma fu solo dopo un soggiorno in Inghilterra
che iniziò a farle sue.
Periodo 1714-1717 Tornato a Parigi nel 1714, entrò come clerico
presso un procuratore e là incontrò Thierrot, il più fedele dei suoi
amici. Durante il lavoro cominciò a comporre versi satirici e, notato da
un amico del procuratore, venne da questi invitato nel suo castello di
Saint-Age, Il giovane iniziò a scrivere l’Henriade e l’Edipo.
Rientrato a Parigi, frequentò cenacoli letterari. Ma il suo spirito, da
tutti conosciuto come caustico, mordace, satirico e polemico, gli fece
attribuire alcuni scritti satirici contro il Reggente e contro sua figlia,
Venne esiliato a Tulle e poi a Sully-sur-Loire. Quando gli si concesse di
ritornare a Parigi, la sua indole non era certo mutata, tanto che gli si
attribuì di nuovo una satira contro il regno di Luigi XIV. Dopo un anno di
prigione alla Bastiglia, dove portò a termine la Henriade, venne
rilasciato ma relegato nella casa del padre a Chatenay. Intanto il suo
Edipo ottenne un successo al Teatro Francese. Fu per lui la notorietà;
la fama verrà successivamente. Intanto assunse uno pseudonimo anagrammando
il suo nome Arouet l[e] [j]eunes in VOLTAIRE, cambiando semplicemente l’
u in V e la j in I.
Periodo 1718-26 Nel 1723 pubblicò la Ligue che ottenne un
vasto successo. Invitato a scrivere per la corte, compose dei
divertissement. Nel 1722, morto il padre, ereditò una rendita di 4250
franchi a cui aggiunse una pensione di 1200 franchi assegnatagli dal
Reggente. Ciò gli permise una tranquilla stabilità finanziaria.
Voltaire era uno spirito vanitoso all’eccesso, sempre pronto a far
convergere su di sé favori e applausi, capace di dimenticarsi quanto aveva
detto a proposito di qualche vip politico del momento. A
Teatro ebbe un diverbio col Cavaliere di Rohan che, durante un pranzo
presso il duca di Sully, lo invitò ad uscire dal palazzo e lo fece
bastonare dai suoi servi. Voltaire chiese di battersi col cavaliere.
Venne invece portato alla Bastiglia e ne uscì solo dopo aver promesso di
partire per l’Inghilterra.
In Inghilterra venne accolto nell’alta società e anche a corte. Si
incontrò con poeti e scrittori inglesi, intrecciò relazioni e amicizie con
le persone più potenti. Cominciò a studiare l’inglese e si accostò sempre
più al teatro di Shakespeare. Nelle Lettere filosofiche (1734)
parlò di questo periodo, delle sue impressioni e dei vantaggi ricavati.
Affermò di aver goduto di una libertà politica e religiosa di cui si era
sentito privato in Francia. E soprattutto non si sentì mai inferiore
a ministri e a grandi signori che lo trattarono sempre, lui uomo
semplice, come un eguale. Da quel momento avvertì di essere veramente
un cittadino filosofo
Periodo 1729-34. Ritornato dall’Inghilterra, ricevette ospitalità presso
la contessa di Fontaine Martel, vicino al Palazzo Reale. Voltaire si
premurò di far rappresentare la tragedia Bruto (1730) che ottenne
un successo. Pubblicò la Storia di Carlo XII. Seguì la tragedia
Erigile (1732) che fu un fiasco. Si riscattò lo stesso anno con
Zaire che fu invece un successo; poi il Tempio del gusto, e
Adelaide du Gueslin (1734), un altro insuccesso.
Le sue Lettere filosofiche, alle quali aveva aggiunto appunti
negativi sui Pensieri di Pascal, furono pubblicate clandestinamente
nel 1734. Il libro venne condannato dal Parlamento, le copie ritirate e
bruciate. Siccome Voltaire poteva nuovamente essere arrestato lasciò
Parigi alla volta della Champagne. A Cirey Madame de Chatelet gli offrì
ospitalità.
Periodo 1734-49 A Cirey trovò la calma e la pace per scrivere. Non
aveva più il timore di essere imprigionato perchè a poche leghe si trovava
il confine dove poteva agevolmente riparare. Ma nessuno sembrò
preoccuparsi di lui per cui trovò il tempo per scrivere un poema
eroicomico La Pulzella d’Orleans, Mondain, satira superficiale ma
ardita, La difesa di Mondain. Il teatro l’attirò sempre più.
Scrisse Alzire (1736), Il fanciullo prodigo, una commedia
lacrimevole; Maometto (1740), Merope (1743), una commedia
balletto La principessa di Navarra (1745), Semiramide
(1748).
Si occupò anche di scienze fisiche, traducendo gli Elementi di
Newton; inviò all’Accademia delle scienze memorie sulla natura del fuoco e
intanto preparò le basi per l’opera Il secolo di Luigi XIV. Sotto
la spinta di Madame de Chatelet iniziò pure una storia generale delle
nazioni che venne poi pubblicata in Olanda sotto il titolo di Compendio
di Storia Universale. Voltaire protestò per il fatto che il suo testo
era stato rimaneggiato. Vi rimise le mani e l’opera fu poi pubblicata
sotto il titolo Saggio sui costumi e lo spirito delle nazioni
nel 1756.
A Cirey Voltaire non si trovava in completo esilio. Essendosi a Parigi
attenuate le ire e risentimenti contro di lui, cominciò a recarvisi sempre
più spesso per assistere a teatro alle sue commedie, o per tener relazioni
e conferenze in qualche collegio. Fu persino incaricato di una missione
presso Federico II di Prussia, che aveva conosciuto nel 1740 e di cui
amabilmente aveva rifiutato di entrare a far parte della sua corte.
Al suo ritorno a Parigi pensò di legare la sua fortuna alla Marchesa di
Pompadour, ma il partito della regina, avverso alla Pompadour e a
Voltaire, fece crollare ogni suo disegno. La vita a corte fu quindi di
breve durata.
Periodo (1750-53) Deceduta la sua protettrice M.me de Chatelet,
venne a Parigi dove la passione per il teatro l’attirava, ma dove anche
Crebillon, protetto dalla Pompadour, imperversava. Fu allora che accettò
di recarsi presso Federico II di Prussia. Il 18 giugno 1750 partì per
Berlino dove fu accolto a braccia aperte e ospitato a Postdam. In Prussia
pubblicò Il secolo di Luigi XIV (1751), scrisse Micromega
(1752) e i primi articoli del Dizionario filosofico. Inizialmente
si trovò bene a corte, ma anche quella era una corte piena di cabale e di
intrighi in cui Federico si sentiva un despota e il suo cattivo carattere
non tardò a scontrarsi col carattere bizzarro di Voltaire. I due giunsero
alla rottura a causa di una violenta disputa di Voltaire con Maupertuis.
Nel 1753, rese le decorazioni avute da Federico e rinunciò alla
pensione, Ritornò con sua nipote Mme Denis a Parigi. A Francoforte fu
arrestato da un agente del re di Prussia, tenuto prigioniero per
cinque settimane e poi rilasciato. I rapporti cordiali tra Federico
e Voltaire che non avevano potuto funzionare con la vicinanza dei due,
ripresero da lontano e durarono fino alla morte di Voltaire
Periodo 1754-1778 Dopo la dura esperienza in Prussia, Voltaire volle
essere padrone di se stesso e non dipendere da nessuno. Aveva la sicurezza
finanziaria, per cui decise di recarsi in Svizzera e si stabilì tra
Lausanne e il lago. In seguito acquistò una casa presso Ginevra che
battezzò Le Delizie. E ancora, nel 1758 acquistò il castello di Fernet, in
territorio francese ma vicinissimo al confine svizzero. Vi si stabilì e si
rimise al lavoro.
Scrisse le opere per il teatro L’orfano della Cina (1755), compose
il Poema sul disastro di Lisbona (1756). Fu in corrispondenza con
tutta l’Europa. Le sue commedie furono rappresentate in Svizzera. Ma su
queste rappresentazioni insistette troppo per cui il Grande Consiglio di
Ginevra gli impose di cessare la sua attività teatrale sul territorio
della repubblica e vietò ad ogni ginevrino di assistervi. Voltaire si
vendicò, ispirando a D’Alembert l’articolo Ginevra, presente
sull’Enciclopedia. In risposta Rousseau compone la Lettera a d’Alembert
che contiene una vivace critica al teatro di Voltaire.
Per tutta risposta Voltaire fece del suo castello di Fernet una sorta di
piccola corte, dotandolo di un teatro mentre nel villaggio creò una
fabbrica di orologi e fece costruire una chiesa, Cominciò ad
accogliere nel castello le celebrità del momento in campo politico e
letterario e per diciotto anni continuò questo suo ‘mecenatismo’ rivolto
in particolar modo alla gente del teatro, dato che nel castello vennero
continuamente rappresentate le sue commedie.
Voltaire non si sentì affatto solo un signore nelle sue terre. Continuò a
scrivere e a pubblicare tragedie, Tancredi (1760), Olimpia, Il
triumvirato, Gli Sciti, Les Guèbres, Le leggi di Minosse; i romanzi
Candido, L’ingenuo, La principessa di Babilonia, L’uomo dai quaranta scudi;
dialoghi filosofici Il pranzo del conte de la Boulainvillièrs, I
dialoghi d’Evemero; opere di storia La storia della Russia
Questioni sull’Enciclopedia (1776). Del 1764 è il Dizionario
filosofico. Scrisse o dettò almeno venti lettere al giorno indirizzate
a re, principi, dame, gente di lettere e d’affari. Nel 1763 pubblicò il
Trattato sulla tolleranza. Scrisse anche un Commentario su
Corneille e trovò anche l’occasione per adottare una nipote di
Corneille, che ospitò nel suo castello, la educò e la fece sposare ad un
ufficiale, offrendole una cospicua dote.
Anno 1778. Voltaire non voleva morire senza aver rivisto Parigi e il
momento favorevole lo colse quando al Teatro Francese venne ripetuta la
sua tragedia Irene.
Il 5 febbraio partì per Parigi. Al suo arrivo fu accolto da ovazioni
popolari. Tutte le persone illustri fecero ressa in via Bearne, dove
alloggiava, nell’hotel del marchese de la Villette.. Era presente anche
Beniamino Franklin con suo nipote che Voltaire benedisse con le parole
“Dio e la libertà”. Il 30 marzo si recò all’Accademia dove fu eletto
direttore per acclamazione e presidente della seduta. Nel suo discorso
tracciò il piano di nuovo dizionario, di cui egli doveva scrivere la
lettera A. Lo stesso giorno presenziò alla rappresentazione della
sua commedia. Un attore lo incoronò con un serto di alloro e sulla scena
venne portato un busto tra le acclamazioni del pubblico.
Tutta queste calorose accoglienze esaurirono le sue forze fisiche. Morì il
30 maggio all’età di 84 anni. Nonostante le trattative col clero parigino
(Voltaire temeva di subire la stessa sorte dell’attrice Adriana di
Lecouvreur, di cui era stato amico, la quale era stata sepolta senza alcun
rito cattolico, e per la quale Voltaire aveva scritto una violenta lettera
di protesta contro il clero), non venne ritenuta sufficiente la
ritrattazione che lui aveva fatto E perciò neppure a lui furono
concessi i sacramenti e l’arcivescovo di Parigi e il curato di
Saint-Sulpice gli negarono la sepoltura in terra consacrata. L’abate
Minot, suo nipote, trasportò il cadavere nella sua carrozza, con macabra
finzione, quasi accompagnasse un vivo, fino all’abbazia di Scellières, in
Champagne, dove lo fece seppellire. Durante la Rivoluzione del 1791, le
ceneri furono solennemente trasportate nel Pantheon di Parigi.. Una
leggenda dice che nel 1814 la tomba fu profanata e i resti gettati
in un immondezzaio. Una leggenda falsa.
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno 1994 (32), DUBAJ Anno 1971 (86 PA.),
GUINEA EQUAT. 1979 (fog. Mic. A 314), FRANCIA Anno 1950,
GRENADA 2000 (1694), 1978 MONACO Anno 1994 (1960),
RUSSIA Anno 1966 (3292), UNGHERIA Anno 1948
(81 PA.)
VONDEL JOOST van den
(Olanda)
Nato a
Colonia il 17 novembre 1587. Morto ad Amstersdam il 5 febbraio del 1675.
Originario
di Anversa, trascorse la maggior parte della sua vita ad Amsterdam, dove
lavorava nel negozio di sete e tessuti pregiati della famiglia. Tappa
fondamentale nella sua vita fu la conversione al cattolicesimo (1641).
D’ispirazione classicista, fu autore di numerosi poemi celebrativi, versi
satirici, liriche, drammi d’occasione storici e politici. Fu anche poeta
della natura e dei sentimenti domestici (Canto degli uccelli).
È
ricordato soprattutto per le sue opere teatrali: ha lasciato ventiquattro
tragedie, formalmente ispirate a quelle greche, di argomento
prevalentemente biblico (Giuseppe venduto dai fratelli, Giuseppe
in Egitto, Lucifero, Adamo esiliato, Noè ovvero la
caduta del primo mondo).
Conoscitore delle lingue classiche, tradusse e pubblicò numerose opere di
Seneca, Virgilio e Sofocle.
FILATELIA
OLANDA Anno 1937 (297), 1979
(1116)
Vonnegut Kurt Jr.
(USA)
Nato a Indianapolis l’11 novembre 1922. Morto a New York il 10 aprile
2007.
Di origini tedesche, dal 1941
al 1943 frequentò la facoltà di biochimica alla Cornell University
di Itaca, lasciandola nel 1943 per far parte dell'esercito alleato
durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1944 venne fatto
prigioniero durante l'offensiva delle Ardenne e successivamente trasferito
a Dresda, dove assistette in prima persona al terribile bombardamento
alleato che nel febbraio del 1945 rase al suolo la città e causò 135.000
vittime civili. Vonnegut si salvò perché trovò rifugio in una grotta
ricavata sotto il mattatoio della città, normalmente utilizzata per
l'immagazzinamento della carne. Questo episodio traumatizzante, anni dopo,
verrà ripercorso in chiave solo parzialmente fantascientifica nel suo
romanzo più famoso, Mattatoio n°5 o La crociata dei bambini.
Dopo la guerra, si trasferì a
Chicago, nel ghetto nero. Studiò antropologia e iniziò a lavorare come
cronista presso il “City News Bureau of Chicago”.
Dopo il rifiuto della sua
tesi da parte del collegio docente, si trasferì a Schenectady dove trovò
un impiego come pubblicitario presso la General Electric Company.
Nel 1951 decise di
abbandonare il lavoro per dedicarsi totalmente alla scrittura, e
guadagnandosi da vivere scrivendo racconti, sia di fantascienza sia di
altri generi (per esempio, racconti d'amore come Long Walk to Forever).
Il suo primo romanzo fu
Distruggere le macchine, pubblicato nel 1952. Nel 1959 pubblicò un
nuovo romanzo di fantascienza, Le sirene di Titano e nel 1963
Ghiaccio-nove).
Per Le sirene di Titano,
un libro sulle credenze religiose, ottenne nel 1961 la laurea
honoris causa in antropologia.
Fra le altre sue opere si
possono ricordare Dio la benedica, Signor Rosewater (1965), La
colazione dei campioni (1973), Un pezzo da galera (1979),
Il grande tiratore (1982), Barbablù (1987), Hokus Pocus
(1990), Galapagos (1985), Cronosisma (1997), Dio la
benedica dott. Kevorkian (1999).
Vonnegut scrisse anche molti
racconti e saggi di vario genere.
FILATELIA
GUINEA
BISSAU Anno 2008 (428),
MOZAMBICO Anno 2011 ( 3964)
Voronca Ilarie (pseud.
Eduard Marcus)
(Romania)
Nato nel 1903. Morto nel 1946.
Poeta d’avanguardia e saggista, ebreo di nascita, fu nel 1922 legato
inizialmente al gruppo letterario Sburatorul (di tendenza
simbolista ispirato dalle opere di George Bacovia e Camil Baltazar)
come si avverte nei poemi di Voroncas del primo periodo tutti
pervasi da toni melanconici, in contrasto con quelli scritti dopo.
Si avverte il mutamento nel 1938 con Bellezza di questo mondo
(1940) e Alberi (1942). Diverse sue opere furono illustrate da
disegni di Costantin Brancusi, Marc Chagall e Victor Brauner.
Stabilitosi in Francia, ottenne la cittadinanza francese e durante
l’ultimo conflitto mondiale fece parte della Resistenza. Nel 1946
visitò la Romania e fu acclamato per le sue opere e per le attività
antifasciste.
Non riuscì a portare a termine la sua ultima opera Il manuale del
perfetto benessere, perché si suicidò.
Una edizione di alcuni poemi scelti fu pubblicata in Francia nel 1956;
mentre in Romania nel 1972 uscì una edizione quasi completa delle sue
opere.
FILATELIA
ROMANIA Anno 2003 (4819)
VÖRÖSMARTY MIHÀLI
(Ungheria)
Nato a Kàpolnàsnyék il 1° dicembre 1800, morì a Pest nel 1855.
Figlio di genitori poveri, discendenti da un ceppo nobile, frequentò il
ginnasio a Pest. Rimasto orfano di padre, per poter continuare gli studi
accettò un posto di precettore. I nove anni trascorsi in tale lavoro
furono fruttuosi per la sua cultura, tanto che riuscì a terminare i
corsi universitari in giurisprudenza, Trovò anche il tempo per
formarsi una cultura letteraria classica e di conoscere anche le
opere di Shakespeare, Tasso, Goethe, Schiller, Ossian.
Iniziò con lo scrivere versi in latino cui seguirono liriche appassionate
per la sorella di uno dei suoi discepoli.
Si preannunciava dalla sue opere uno spirito romantico e fantasioso. La
sua aspirazione era quella di dare al paese una epopea nazionale.
Nel 1925 esordì con La fuga di Zalàn. Di impronta lirica sono pure
i poemi Cserhalom, Tundervolgy, Eger (1925-27)
che determinarono il suo successo..
Invece di fare l’avvocato, entrò nei circoli letterari di Pest e assunse
la direzione della rivista “Athenaeum” e in seguito fu eletto socio
dell’Accademia delle Scienza,
Seguì un periodo di febbrile attività in cui diede alla luce la fiaba
scenica Csongoe e Tunde, drammi storici I due castelli vicini
(1831), Nozze sanguinose (1833), Il bano Maròt (1834).
Col passare degli anni i suoi ideali, le sue aspirazione si andarono
sempre più orientando verso il pessimismo come si nota nell’opera Gli
uomini del 1846.
Il fallimento della guerra di indipendenza ungherese contribuì ad
accentuare tali pensieri. Ne Il vecchio zingaro (1854) la sua
desolazione assume un aspetto tragico.
Negli ultimi anni, ammalato, lasciò la solitudine della campagna per
ritornare a Pest dove poteva farsi curare. Morì all’età di
cinquantacinque anni.
FILATELIA
UNGHERIA Anno 1937 (455A),1953 (156 PA.)
1955 (1180), 2000 (3704).
VOSKOVEC JIŘÍ
(Cecoslovacchia
Nato a Sazava,
Distretto Benesov, Boemia il 19 giugno 1905. Morto a Pearblossom, California, il
primo luglio 1981.
Attore americano,
drammaturgo, regista, traduttore e poeta.
Ha frequentato la
scuola di Praga. Nel 1955 è’ diventato un cittadino americano naturalizzato. La
sua vita artistica è in parte legata a Jan Werick.
Nel 1927, insieme
a Werich, entra a far parte del Teatro Liberato, che era stato creato due anni
prima dai membri George e Henry Frejka Honzl, del gruppo di avanguardia
Devětsil, Dopo disaccordi con Frejka, lasciò il gruppo nel 1927 e ne formò un
altro con Honzl Voskovec e Werich, studenti di giurisprudenza che avevano
creato scalpore con la loro rivista Vest Pocket. Quando Honzl, che
aveva diretto le loro produzioni, ha lasciato il gruppo nel 1929, Voskovec
Werich ne prese il controllo ne cambiò il nome con “Teatro Liberato di
Voskovec e Werich”, assumendo ogni responsabilità per la direzione, la
scrittura, i libretti e altre decisioni artistiche. Il teatro divenne un centro
di reazione ai problemi politici e sociali. Le loro prestazioni avevano
l’obiettivo primario di suscitare risate con la fantasia, quello sottinteso era
la critica alla situazione politica in Germania. Il loro lavoro, dopo
l'occupazione nazista nel 1938, diventò sempre più anti-fascista, col risultato
della chiusura del Teatro Liberato.
Voskovec e Werich
fuggirono negli Stati Uniti all'inizio del 1939 Per il resto della sua vita,
Voskovec visse principalmente negli Stati Uniti, tranne brevi soggiorni in
Cecoslovacchia nel 1948 e in Francia dal 1948 al 1950. Fino alla metà degli anni
1940 Voskovec lavorò principalmente con Jan Werich, ma dopo il ritorno di Werich
nella Cecoslovacchia comunista, si incontrarono raramente. Dopo il suo ritorno
negli Stati Uniti nel 1950, Voskovec è stato ingiustamente internato a Ellis
Island per undici anni per la sua simpatia verso il comunismo.
Nel 1955, è
diventato un cittadino americano. Come risultato della sua naturalizzazione, è a
volte indicato come "George Voskovec".
Voskovec lavorò
in campo cinematografico. Il suo film più famoso è La spia che venne dal
freddo. Il suo ultimo film è stato Barbarossa.
Voskovec George
morì nel 1981 per un attacco cardiaco a Pearblossom, in California, all'età di
76 .
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno 1995 (Mic. 0067)
VOSS JOHANN HEINRICH
(Germania)
Nato a Sommersdorf, Meclemburgo, nel 1751. Morto a Heidelberg nel 1826.
Di origine contadina studiò a Gottinga filologia classica e fondò nel 1772
un gruppo di poeti detto “Göttinger Hain”.
Le sue opere più fortunate sono gli idilli in esametri ispirati al
realismo campagnolo raccolti in Il settimo compleanno (1781) e il
trittico Luise (1795).
Fu un eccellente traduttore di classici greci e latini. Splendide le
traduzioni dell’Iliade e dell’Odissea.
FILATELIA
GERMANIA Anno 2001
(2001)
Vovchok Marko
(pseud di Mariia Vilinska)
(Ucraina)
Nata nel
1834. Morta nel 1907.
Nel 1851 si
sposò con Opanas Markovych, un membro della fratellanza, e Cirillo e
Metodio, e si trasferì a Orel, Ucraina. Dal 1851 al 1858 visse a Chernihiv,
Kiev, e Nemyriv dove studiò la lingua, le tradizioni e il folklore ucraini
da cui trasse spunti per la sua opera Storie di folklore,
pubblicata nel 1857. L’opera incontrò il plauso immediato nei circoli
letterari ucraini, in particolare da Taras Shevchenko e Panteleḯmon
Kulish, e in Russia fu tradotta a cura di Ivan Turgenev nel (1859).
Nel 1859,
dopo un breve soggiorno a San Pietroburgo, Vovchok si trasferì in
Germania. Trascorse un po' di tempo in Svizzera, Inghilterra, e in Italia,
ma rimase a lungo a Parigi.
Nel 1862 vi
furono altre due edizioni ampliate del volume Storie di Folklore,
che furono riprese sulle riviste «Osnova» (San Pietroburgo), sul mensile
«Meta», e sul settimanale «Vechernytsi».
Dal 1867 al
1878 Vovchok visse a San Pietroburgo, dove a causa del divieto di scrivere
in lingua ucraina si occupò di traduzioni per i giornali russi.
Ha scritto
in russo L'anima vivente (1868), Le note di un partecipante
(1870), Nel tempo (1875), e molti altri romanzi.
Dal 1878
visse nella Caucasia settentrionale, e dal 1885 al 1993 a
Kiev, dove continuò il lavoro sul folklore ucraino e su un
dizionario.
All'inizio
del 1900 riprese il contatto con gli editori ucraini.
Elementi di
realismo appaiono principalmente nella brevi storie sui contadini ucraini
e nel rappresentare la difficile situazione delle donne.
Si occupò
anche di letteratura rivolta ai giovani, scrivendo per loro Nove
fratelli e Halia, la decima sorella (1863), Karmeliuk (1865), e
Marusia (1871), il nome col quale fu conosciuta per un po'di
tempo in Francia nella traduzione di Pierre Jules Stahl.
Vovchok con
la sua prosa ha notevolmente influenzato lo sviluppo della letteratura
ucraina nella seconda metà del 19 ° secolo. Edizioni delle sue opere sono
state pubblicate in Ucraina a Kiev in 7 voll (1964-7) e 3 voll (1975).
Diversi libri su di lei sono stati scritti dal nipote, Boris
Lobach-Zhukenko, e una edizione del suo Storie del folklore ucraino
è stata pubblicata nella Saskatoon nel 1983.
FILATELIA
UCRAINA Anno 2008 (912), URSS Anno 1983
Annullo speciale e busta postale.
Voynich Ethel Lilian
(Inghilterra)
Nata nel 1864. Morta nel 1960.
Figlia del matematico George Boole, fu scrittrice, musicista
e sostenitrice di cause rivoluzionarie. Sposò Michel Wilfrid Voynich, che
è l’eponimo del manoscritto Voynich.
Divenne famosa per il suo romanzo The Gadfly, pubblicato negli USA
nel 1897 e subito dopo anche in Inghilterra.
Il romanzo fu molto popolare nell’URSS per le sue idee rivoluzionarie. In
seguito fu diffuso anche nella Repubblica Cinese.
Alla sua morte il romanzo aveva venduto oltre due milioni e mezzo di copie
in tutto il mondo.
Nel 1955, il regista sovietico Aleksandr Fajntsimmer adattò il romanzo in
un film dello stesso titolo e compose per la colonna sonora la musica che
divenne subito popolare. Il tema fu utilizzato anche negli anni ottanta
dalla BBC nella serie TV su Reilly’s Life.
FILATELIA
URSS Anno 1964 e RUSSIA 2001 Cartoline postali.
Voznesensky
Andrey Andreyevich
(Russia)
Nato a Mosca nel 1933.
Inizialmente rimase affascinato dalla pittura e dall’architettura tanto da
laurearsi a Mosca in architettura nel 1957. Ma successivamente ripiegò
sulla sua passione per la letteratura. Ancora adolescente inviò a
Pasternak alcune sue poesie. L’incoraggiamento di Pasternak fu immediato e
tra i due nacque una solida amicizia.
Le prime poesie furono pubblicate nel 1958 e lo rivelarono come una figura
di spicco, assieme ad Evtuscenko, della nuova generazione poetica
post-staliniana. Le sue raccolte Mosaici (1960), Parabola
(1961). La pera triangolare (1962) ispirato da un soggiorno
negli Stati Uniti, Antimondi (1963), L’ombra del suono
(1970), Sguardo, Poemi e poesie (1972) e la commedia
Giunone e il pavone (1972) sorpresero i lettori.
Nella sua poesia si mescolano lirismo, ironia e ardite metafore.
La sua opera Assioma della ricerca di sé (1990) mescola prose,
testi poetici e fotografie.
Nel 1960, durante il “periodo di scongelamento” viaggiò all'estero,
visitando gli Stati Uniti, Francia, Germania, Italia e altri paesi. La sua
popolarità, assieme a quella di altri poeti del momento, fu caratterizzata
da prestazioni pubbliche di fronte a migliaia di giovani entusiasti nelle
sale da concerto e nelle università. Una raccolta delle sue poesie,
Anti-mondi servì come base per una famosa performance presso il Teatro
Taganka nel 1965.
Nel 1978 ottenne il Premio di Stato URSS. É membro di dieci accademie, tra
cui il l’Accademia Russa di Cultura (1993), l'American Academy of Arts and
Letters, l’Accademia Goncourt di Parigi.
FILATELIA
BULGARIA Anno 1977
(2319)
Vraz Stanco o Jacob Frass
(Slovenia)
Nato nel 1810 nel villaggio di Cerovec, nella Bassa Stiria, Impero
Austroungarico (oggi Slovenia). Morto a Zagabria nel 1851.
Poeta slavo-croato, è stato una delle figure più importanti del Movimento
illirico nel Regno di Croazia e Slavonia. Fu il primo croato a guadagnarsi
da vivere come scrittore professionista.
Ha scritto poesie e diari di viaggio e raccolte di poesie folk. Ha pure
tradotto in croato opere di letteratura straniera.
Nel 1842, assieme a due collaboratori, fondò a Kolo, una delle prime
riviste letterarie croate.
La rivista, così come le sue opere, furono influenzate dal romanticismo
nazionale.
Morì a Zagabria.
FILATELIA
Slovenia,
Anno
2010, (Mic. 837)
VRCHLICKÝ JAROSLAV
(pseud. EMIL FRIDA)
(Cecoslovacchia)
Nato a Louny, il 17 febbraio 1853, morì a Domazlice il 9
settembre 1912.
Studiò lettere a Praga. Dal 1875 al 1876 risiedette in Italia, in qualità
di precettore, presso la famiglia del conte Montecuccoli Laderchi, un
soggiorno che gli fu proficuo nella preparazione culturale. Tornato in
patria fu nominato professore di lettere all’Università di Praga.
Gli ultimi anni della vita furono tormentati da una lunga malattia.
Fu un autore poliedrico e si impegnò in diversi generi: liriche, poemi
epici, racconti, drammi, commedie, scritti critici, versioni poetiche. Di
vena facile, spesso usava toni orecchiabili.
Nel campo delle traduzioni si occupò di tradurre Dante, Ariosto, Tasso,
Petrarca, Parini, Leopardi, Manzoni. A modello della sua scrittura prese i
parnassiani francesi e Victor Hugo sul cui esempio scrisse Frantumo
d’opera (ballate, poemetti, romanze) con cui intendeva costruire una
specie di ‘leggenda dei secoli’.
Scrisse 80 volumi di poesie, 40 opere drammatiche, 114 volumi di
traduzioni.
Fra i lavori teatrali sono da ricordare Una notte a Karklstein
(1884), Giuliano l’apostata (1855) e la trilogia Ippodamia
(1883-1890)
FILATELIA
CECOSLOVACCHIA Anno 1953 (690),
REPUBBLICA CECA Anno 2003 (322)
VRETO JANI
(Albania)
Nato a Postenan
un villaggio vicino a Leskovik (Impero ottomano) nel 1822. Morto nel 1900.
Fu uno scrittore,
editore e importante figura del Risveglio Nazionale Albanese.
Frequentò la
scuola locale, dove apprese le prime lezioni da Nikolla Ikonomi, da cui imparò
il greco e l’albanese.
Nel 1879 divenne
uno dei fondatori di Shoqëri e të shtypuri shkronja Shqip (Società per la
Pubblicazione della scrittura albanese), un organismo incaricato dei libri di
testo editoriali albanesi destinati alle scuole albanesi. Vreto trasferì la
propria sede da Istanbul a Bucarest dopo che l'organizzazione fu soppressa dalle
autorità ottomane. Come membro di questa società creò e gestì una casa editrice
albanese a Bucarest, giocando così un ruolo importante nel progresso del
movimento albanese.
Allo stesso
tempo, fu scomunicato dal metropolita ortodosso di Argirocastro, che lo
accusava di aver commesso eresia con la sua attività editoriale.
Molte delle
opere di Naim Frashëri, poeta nazionale di Albania, furono pubblicate da questa
organizzazione. Vreto fu anche membro del Comitato Centrale per la difesa dei
diritti del popolo albanese insieme a Pandeli Sotiri, Hasan Tahsini, Pashko
Vasa, Koto Hoxhi, Sami Frashëri e Abdyl Frasheri.
Opere: la più
nota è un poema epico intitolato Skënderbeut, dedicato all’eroe
nazionale albanese Skanderbeg. Nel 1888 ha curato e pubblicato il poema
Erveheja di Muhamet Kyçyku, traslitterato in caratteri latini al fine di
rimuovere completamente tutte le parole turche o arabe Kyçyku presenti nel
testo.
Parte del lavoro
di Vreto è stata pubblicata in Spiro Dine Valet e Detit, una raccolta di
storia e letteratura albanese.
Vreto insieme a
Sami Frashëri sostenne l'idea che l'alfabeto albanese dovrebbe essere basato
sull'alfabeto greco, in quanto, secondo loro, albanesi e greci hanno gli stessi
antenati, i Pelasgi. [5]
Il 13 gennaio
2012 il Presidente dell'Albania, Bamir Topi lo decorò post mortem con
l’Onore dell'Ordine Nazionale d’Albania.
FILATELIA
ALBANIA Anno 1960.
Vsevolod
Vyacheslavovich Ivanov
(Russia)
Nato il 12 febbraio 1895 a
Lebyazhye, oggi Pavlodar Oblasat. Morto a Mosca il 15 agosto 1963.
Fu uno scrittore assai noto
per i suoi variopinti racconti di avventura ambientato nella parte
asiatica della Russia durante la guerra civile.
Nacque in una famiglia di
insegnanti del nord del Kazakistan, quando era un bambino fuggì da
casa per diventare clown in un circo.
Il suo primo racconto, pubblicato
nel 1915, attirò l'attenzione di Massimo Gorkij, che glio fu
prezioso consigliere durante tutta la carriera di scrittore.
Ivanov si arruolò nell’Armata
Rossa durante la guerra civile e tale esperienza gli ispirò i racconti,
I partigiani (1921) e Treno blindato (1922).
Nel 1922 Ivanov si iscrisse al
gruppo letterario dei Fratelli Serapione dove incontrò gli scrittori più
importanti del momento,
I suoi primi romanzi, Colored
Winds (1922) e Azure Sands (1923), sono ambientati nella parte
asiatica della Russia e hanno dato origine ad un particolare
genere (ostern) della letteratura sovietica. La sua novella
Bambini è stata definita da Edmund Wilson la miglior storia più
breve della letteratura sovietica.
Più tardi, Ivanov fu preso di mira
dai critici russi che definivano le sue opere troppo pessimiste e che non
era chiaro se i rossi o bianchi erano gli eroi.
Nel 1927, Ivanov riscrisse sotto
forma di commedia la sua storia breve, Treno blindato14-69,
evidenziando il ruolo dei bolscevichi nella guerra civile. Dopo di
che i suoi scritti hanno visto un netto calo nella qualità, e non riuscì
più a produrre qualcosa di uguale ai suoi lavori precedenti.
Tra i lavori successivi, che
verranno adeguati alle esigenze del realismo sovietico , sono da
annoverare Le avventure di un fachiro (1935) e La presa di
Berlino (1945). Durante la Seconda guerra mondiale , Ivanov lavorò
come corrispondente di guerra per la “Izvestia”.
Il figlio di Vsevolod divenne uno
dei maggiori filologi e indo-europeisti del 20 ° secolo.
FILATELIA
URSS Anno
1965 (2977 + Busta Postale)
VURGUN SAMAD
(nato Samad Vakilov)
(Azerbaigian)
Nato nel 1906. Morto nel 1956.
Samad Vurgun è stato un eminente azero e poeta sovietico, membro della
Accademia delle Scienze di Azerbaigian SSR dal 1945.
Vurgun ha ricevuto Premio di Stato URSS per i suoi drammi scritti e
rappresentati: nel 1941 per Vagif (1937) e nel 1942 per Farhad e
Shirin (1941).
Vurgun ha iniziato a pubblicare le altre sue opere nel 1924.
Venne eletto membro del Teatro Drammatico. Due strade, una a Baku e
l’altra a Mosca sono intitolate al suo nome.
FILATELIA
URSS Anno 1976 (Mic. 4466)
Vyazemsky Pyotr Andreyevich
(Russia)
Nato nel 1792, Morto nel 1878.
Fu una delle principali personalità dell’epoca d’oro della poesia russa.
Fiero combattente, prese parte alla battaglia di Borodino e in altre
durante le guerre napoleoniche. Tolstoi nella descrizione di battaglie in
Guerra e pace lo menzionò.
In campo poetico, assieme alla moglie, principessa Vera Gagarin, fu amico
di Puskin, che lo citò nell’Evgenij Onegin, e col quale scambiarono
epistole in versi.
Negli Anni Trenta si trovò in sintonia con l’aristocrazia letteraria
romantica russa e produsse le sue opere migliori.
Nel 1850 fu eletto Vice-ministro della pubblica istruzione e
responsabile della censura in Russia. Nel 1863 si stabilì all’estero
per motivi di salute.
Morì a Baden-Baden. Il suo corpo fu traslato a Pietroburgo per esservi
sepolto.
Amico di Puskin, tenne con lui una stretta corrispondenza, opera preziosa
per illustrare il periodo letterario russo. La sua prosa è a volte
esageratamente spiritosa per la presenza di gustosi aneddoti e rappresenta
una miniera inesauribile di informazioni sulle grandi e piccole
personalità dell’epoca.
Importante è la biografia che Denis Fonvizin scrisse su di lui, nella
quale il biografo segue l’evoluzione poetica di Vyazemsky dai primi,
precoci, giovanili passi nel campo della poesia, poco romantici e molto
tecnici, a volte scritti con una certa presunzione, fino al
raggiungimento di una forma poetica più universale ed essenzialmente
classica.
FILATELIA
RUSSIA
Anno 1992, 1998, 1999, 2004 Annulli speciali e cartoline postali.
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