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EARL WILLIAM JOHNS (pseud. Captain WE Johns)

(Inghilterra)

 

Nato a Bengeo, Hertfordshire, il 5 febbraio 1893. Morto il  21 giugno 1968.

Figlio di un sarto,  nel gennaio del 1905, ha frequentato la Hertford Grammar School. Non  era uno studente modello, come si rileva dal suo libro  Biggles Goes to School (1951).  Nell'estate del 1907 fu per quattro anni apprendista geometra in una contea comunale e nel 1912 fu nominato ispettore sanitario a Seaffhan nel Norfolk.  Dopo la morte del padre si arruolò nel Territorial Army e fu assegnato al King's Own Royal Regiment.

Il reggimento  fu mandato oltremare nel settembre del 1915. Combatté a Gallipoli, sul fronte macedone e in Grecia.  Ammalatosi di malaria, fu ricoverato in ospedale. Dopo la malattia fu aggregato nel 1917 al Royal Flying Corps e inviato in Inghilterra a Coley Park per l'addestramento al volo.

Il 1 ° aprile 1918, fu nominato istruttore di volo presso Marske-by-the-Sea nel Cleveland e come tale rimasse fino all’agosto 1918, quando si è trasferì sul fronte occidentale.  Pilotò diversi tipi di aerei e all’inizio del 1918 il suo de Havilland DHS fu abbattuto. Catturato,  rimase prigioniero fino alla fine del la guerra.

Dopo la guerra rimase nella RAF fino al 1927.

Durante gli anni passati nell’esercito si dedicò alla scrittura di romanzi per adulti e per ragazzi.

Il primo romanzo, Mossyface, fu pubblicato nel 1922.  Johns diventò corrispondente di un giornale; nel marzo de 1932 fondò la rivista “Popular Flying”, e fu su quelle pagine che, sotto lo pseudonimo di Cap. WE Johns,  apparve Biggles, il suo personaggio più popolare.

Durante la seconda guerra mondiale il Ministero dell’Aeronautica si servì dei suoi libri a scopi propagandistici ( vedi  Biggles & Co (1936) cui la trama ruota attorno ai preparativi tedeschi per la conquista dell’Inghiterra e alla storia Biggles Air Commodore (1937) che allude ai preparativi giapponesi per la conquista delle colonie britanniche in Estremo Oriente.

Johns continuò a scrivere storie per adulti e per ragazzi fino alla sua morte avvenuta nel 1968.  In tutto, quasi un centinaio di libri.

Fu uno dedi pochi scrittori per ragazzi di quel periodo e creò diversi personagi tra cui Ginger  Habblethwaite, il capitano  Lorrington, l’aviatrice Joan Worralson (che servì al Ministero dell’Aeronautica per invogliare le giovani donne ad aderire al  Women’s Auxiliary Air Force ) e l'astronauta pionieristico Cap.Timothy "Tiger" Clinton, che per primo pilotò un razzo nello spazio nel 1954.

Tra la sua produzione per l’infanzia sono da ricordare i libri: Champion of the man, Sinistre Service, Comrades in arms, Adventure bound, Adventure Unlimited, Where the golden Eagle soars, Adventures of the junior detection club.

 

FILATELIA

INGHILTERRA Anno 1994  (1743)

 

 

 

 

 

 

Ebner-Eschenbach Marie von

(Austria)

 

Nacque a Zdislavic nel 1830. Morì a Vienna nel 1916).

Discendente da una nobile famiglia della Moravia, si dedicò alla letteratura.

Le sue opere narrative sono influenzate da Turgenev. Nelle pagine migliori ritrae in quadri toccanti, molto attenti al particolare realistico, il mondo feudale dell'Impero austriaco e il destino dei diseredati. Si ricordano: Storie di viaggi e di castelli (1883), Bozena (1876) la cui protagonista è una domestica che si consuma in una infinita abnegazione, Il figlio della comunità (1887) storia di un ragazzo emarginato che riesce a sollevarsi dalla miseria e dalla abiezione morale. Krambambuli, storia di un cane e della sua  fedeltà fino alla morte del padrone.

Nel 1899 fu la prima donna a ricevere la medaglia per l’arte e la scienza dall’Imperatore Francesco Giuseppe. 

 

FILATELIA

AUSTRIA  Anno 1966 (1037) , 1991  (1532), DDR  (Mic. 1057), GERMANIA Anno  1980 (903)

 

 

 

 

ECA  JOSÈ MARIA de QUIEROZ

(Portogallo)

 

Nato nel 1845 e morto nel 1900.

È considerato il maggiore narratore portoghese.

Dopo aver studiato ed essersi laureato in diritto, trova subito una occupazione nel corpo diplomatico. Ricopre incarichi a Cuba, in Inghilterra e nel 1888  è assegnato al corpo diplomatico di stanza a Parigi dove ricopre l’incarico di console che tiene fino alla morte.

I primi exploit letterari sono pubblicati in Portogallo e consistono in brevi saggi e racconti caratterizzati da ironia e da una fantasia macabra. In seguito forma un gruppo di intellettuali che danno impulso alle riforme artistiche e sociali del paese, dando  vita in campo  letterario al realismo e al naturalismo.

Le novelle più famose le scrisse durante il suo consolato a Parigi, e in molte di esse denuncia il male della vita portoghese del suo tempo. Nel Crimine del padre Amaro (1875) descrive gli effetti distruttivi del celibato di un sacerdote e i pericoli del fanatismo in una città provinciale. Il primo Basilio  (1878) è una satira dell’amore romantico.  Nella sua opera migliore I Maias (1888)  racconta la degenerazione e la decadenza della classe dell’alta società portoghese.  L’ultimo suo romanzo La ciudad y las sierras, fu pubblicato postumo e tratta della nostalgia per le bellezze della natura

 

FILATELIA

BRASILE  Anno 1995(2254)  PORTOGALLO  Anno 1995  (2085),    .

 

 

 

 

ECHEGARAY JOSÈ

(Spagna)

 

Nato a Madrid nel 1832, muore nel 1916

Studiò ingegneria all’università di Madrid e dopo la laurea insegnò quale  professore di matematica e di fisica. Si dedicò anche allo studio dell’Economia, perciò, durante la sua carriera politica riuscì a ricoprire le cariche di Ministro del Commercio, dell’Educazione e dell’Economia in diversi gabinetti del governo spagnolo.

Iniziò ad occuparsi di letteratura e a pubblicare nel 1874  una sessantina di opere teatrali in versi. Tutte opere permeate da un melanconico  spirito decisamente romantico.

Nelle sue produzioni posteriori si avverte un influsso ibseniano.

Nel 1904 gli fu consegnato, ex-equo con Frédéric Mistral, il Premio Nobel.

Tra le sue opere emergono Locura o Santidad (1876), El gran galeoto (1881), El hijo de Don Juan (1892):  La esposa del vengador (1874):  En el puño de la espada (1875); En el pilar y en la cruz (1878); Conflicto entre dos deberes (1882).

 

FILATELIA

SVEZIA  Anno 1964  (518),

 

 

 

 

ECHEVERRIA ESTEBAN

(Argentina)

 

Nasce a  Buenos Aires, il 2 settembre del  1805.  Muore a  Montevideo il 19 di gennaio del 1851.

Compie gli  studi nella scuola di San Telmo dove, sebbene di carattere ribelle e boehemien, si applica allo studio, sotto la guida dei maestri Mariano Guerra e Manuel Fernando Aguero.  Nel 1822 inizia a frequentare l’università. Già orfano di padre, perde durante gli studi anche la madre e per la sua morte si sente colpevole a causa della sua vita dissipata.

Nel 1923 ottiene un’occupazione di impiegato in una ditta commerciale per la quale due anni dopo si reca in Francia, affrontando un viaggio assai accidentato. Da quest’esperienza ricava materiale  per L’angelo caduto, un poema epico che risente l’influenza di Byron e di José de Espronceda.  A Parigi, dove risiede dal 1826 al 1830,  studia  politica, filosofia, letteratura ed economia.

Ritornato nel 1830 a Buenos Ayres pubblica diverse poesie sulla “Gazzetta Mercantile”. È questo per lui un periodo tormentato a causa dei problemi personali e per la situazione politica.

Riesce in ogni modo a pubblicare La profezia del Plata, e Elvira,  lavori che segnano l’inizio del romanticismo nella poesia  del Plata.

A causa di una carenza cardiaca si trasferisce momentaneamente a Mercedes in Uruguay e fa  ritorno a Buenos Ayres nel 1836 dove, l’anno successivo, pubblica Rime che comprende anche La Cautiva.

Nel  1840  pubblica L’insurrezion del Sud e Il dogma socialista. A causa delle sue ideologie è costretto ad abbandonare la città e si trasferisce a Colonia del Sacramento e poi a Montevideo dove scrive Alla gioventù argentina, un poema rivoluzionario, e poi Avellaneda e La chitarra.  Nel 1846, pubblica il  Manuale di insegnamento morale per le scuole primarieIl dogma socialista preceduto da  Una occhata retrospettiva.

A Montevideo vive in solitudine e povertà. Muore  per una malattia polmonare.

Tutte le sue opere furono pubblicate tra il 1870 e il 1874.

 

FILATELIA

ARGENTINA  Anno 1957  (578)

 

 

 

 

EFENDI AHMET MITHAT

(Turchia)

 

Nato nel 1844. Morto nel 1912.

Giornalista e commediografo turco.

Gli interventi censori ebbero gravi conseguenze su alcune sue opere.  Nel 1884, la rappresentazione di un dramma da lui scritto,  Çerkes Özdenler (I Circassi) provocò la chiusura del Teatro Guédik Pacha, perché  Efendi  fu  accusato di aver messo in scena un'opera di propaganda politica in favore dell'indipendenza dei Circassi.

 

FILATELIA

TURCHIA  Anno 1967   (1834)

 

 

Effersøe Rasmus Christoffer

(Faerøer)

 

Nato il 30 maggio 1857 a Tvoroyri. Morto il 23 marzo 1916.

Discendente da una famiglia immigrata dall’Islanda nel 1879, ebbe un ruolo specifico nella riunione delle Isole Faroer del 1888, il primo passo verso l’autonomia  raggiunta solo dopo molti anni nel 1948.

Scrisse  la sua prima opera teatrale di argomento patriottico dal titolo Faerøer,  in concomitanza con quella scritta da Helena Patturson, della quale sono rimasti solo frammenti. Dal 1897 al 1901 fece parte del movimento nazionalista  “Logtings”. Valente giornalista, negli anni 1899/1900 e 1910/15 fu redattore capo del giornale “Dugvan”.

Scrisse: Sjónarleiki ( 1901), Minnisútgáva. : 1857 – 1957 (raccolta postuma dei suoi scritti)

 

FILATELIA

FAERØER  Anno 2008  (640)

 

 

 

Efremov  Ivan

(Ukraina)

 

Nato nell’Ukraina meridionale nel 1907.  

È noto per il suo romanzo di fantascienza La nebulosa di Andromeda (1958), un racconto basato su profonde conoscenze scientifiche e caratterizzato da un forte ottimismo politico.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1992

 

 

 

EFTIMIU  VICTOR

(Albania)

Nacque a Bobostita (Albania) il 24 gennaio 1889. Morì nel 1972.

Studiò a liceo  “Mihai Viteazul”.  Nel 1908 iniziò a pubblicare su riviste e nel 1909 scrisse Insirte margarite.

Nel 1913 fu nominato direttore del teatro “La Commedia”e nel 1920 divenne direttore generale dei teatri.

 

FILATELIA

A LBANIA  Anno 1999  (2746)

 

 

 

EGLITIS  ANSLAVS

(Lettonia)

 

Nato a Riga il 14 ottobre 1906.

Figlio del pittore Viktors, si accostò sia alla letteratura sia alla pittura. Laureatosi all’Accademia di Belle Arti di Riga (1929-35), partecipò a varie esposizioni in patria e all’estero. Andò in esilio prima in Germania e poi negli Stati Uniti.

Iniziò nel 1926 a pubblicare le prime poesie legate a schemi classici e alcune novelle in cui prende di mira con la sua satira il mondo borghese e la classe degli intellettuali ed artisti. Scrive Cacciatori di spose (1937), La Cresima del cosmo (1938), Il mantello di Casanova (1947),  Uomini migliori (1949) in cui descrive la vita dei profughi, e Artista di corte (1948),

Nel racconto La fine di Gengis Khan (1948) dipinge la figura tirannica di Stalin. Respiro più ampio ha il romanzo Homo Novus (1946). I profughi e i campi di profughi sono descritti anche  in I beati (1952) e L’uomo sulla luna (1950).

Di sapore fantastico sono le novelle raccolte in Teuduls Supersakso (1946) e Adzurdzonga (1950).

Gli ultimi romanzi  Non ero eroe 1955) e Mister Sorry  (1956) prendono di mira l’America, come avviene anche nel volume di impressioni America insolita (1954)

 

FILATELIA

LETTONIA  Anno 2006  (658)

 

 

 

Eichendorff Joseph von

(Germania)

 

Studia diritto e filosofia a Halle e a Heidelberg e termina gli studi a Vienna. Nel 1813 combatte i francesi nelle file prussiane, arruolandosi volontario.

Perso il castello (1822) e il patrimonio, si guadagna da  vivere come funzionario prussiano dal 1816 al 1844, anno in cui andò in pensione.      

Muore  a Neisse il 26 novembre 1857.

Cattolico e romanticista fu uno dei poeti della restaurazione. Esordisce in campo letterario col romanzo Presentimento e presente (1815). Segue nel 1817 La statua di marmo,  il racconto Dalla vita di un perdigiorno del 1826, che risulta essere l’opera più riuscita.  e  I poeti e i loro compagni (1834)

Scrive anche commedie tra cui I pretendenti del 1833.

Collabora ad un’importante raccolta di poesia popolare Il corno magico del fanciullo, assieme ad Arnim e Brentano

Eichendorff fu essenzialmente un lirico. Nei suoi Lieder, tra i più belli della produzione tedesca, celebra la misteriosa armonia tra sentimento e natura, e ne coglie le profonde implicazioni religiose.

 

FILATELIA

GERMANIA  DDR Anno 1957  (151), 1988 (fog 91), 1988 (1188)

 

 

 

 

EISEN Matthias Johann

(Estonia)

 

Nato il 28 settembre del 1857. Morì il 6 agosto del 1934.

Si occupò  del folklore estone. Fu professore di letteratura dal 1920 al  1927 presso l’Università di Tartu. Raccolse una gran quantità di racconti popolari estoni che radunò in modo sistematico e completo in diversi volumi per un totale di oltre 90.000 pagine.

 

FILATELIA 

ESTONIA  Anno  2007  (BF 29).

 

 

EKNATH

(India)

 

Nato nel 1533.  Morto nel 1599.

Eminente studioso e poeta religioso marathi, è considerato  come un trait d’union tra i suoi  predecessori Dnyaneshwar e Naamdev e il successore Tukaram Ramdas.

 Eknath, appartenente ad una  illustre famiglia di bramini, nacque sotto il segno zodiacale del 'Mula' nella costellazione del Sagittario, tradizionalmente considerato un cattivo presagio per i genitori del bambino. Il presagio è stato confermato dalla morte della madre avvenuta poco dopo la sua nascita. Fu allevato dai nonni. Per la sua situazione di orfano, Eknath dovette sopportare insulti da parte di altri bambini  e, timido per natura, trovò rifugio nella preghiera e in altre pratiche devozionali.

All’età di  dodici anni, sentito parlare  dello studioso Janardanswamy, decise di incontrarlo e di diventare suo discepolo. Lo studioso lo accolse presso di sé  e lo educò nella sua religione. Janardanswamy era un devoto del Signore Dattatreya, e questo significava che la sua visione sociale e religiosa consisteva nella tolleranza e nella gentilezza verso tutti gli esseri.

 Eknath, diventato Guru, chiese al maestro il permesso di andare in pellegrinaggio. Fu in quell’occasione che scrisse il trattato sulla Bhagavat Chatushloki. Completato il  pellegrinaggio, in vari luoghi santi dell'India, Eknath tornò dai suoi nonni. Si  sposò ed ebbe due figli.

Ad Eknath si deve la riscoperta della grande opera di Dnyaneshwar, il primo bardo della letteratura Marathi, un poema epico dimenticato come tanti altri poemi epici indù, dopo le invasioni musulmane e risalente a circa 230 anni prima della nascita di Eknath.

Eknath si dedicò a realizzare la rinascita del poema epico.

Opere: quasi  tutti i suoi gli scritti erano in versi  Marathi. Scrisse un commento scientifico sul Canto XI del testo sanscrito sacro, il Bhagavata Purana. Ha scritto pure  Bhawartha-RamayanaRukmini Swayamwar ; Hastamalak. Altre opere sono:   Shukashtak , il Swatma-Sukha , l'Ananda-Lahari, il Chiranjeewa-Pad  il Geeta-Sar, e la Prahlad-Wijaya. Ha introdotto una nuova forma di Marathi nel canto religioso chiamato Bharood; scrisse anche 300 canti religiosi.

Fu pure  un valente predicatore. Promosse il movimento  chiamato Wasudewa Sanstha.i cui membri giravano per il paese  divulgando messaggi religiosi attraverso i bhajan (ballate).

Le sue poesie sono un appello  rivolto a tutti affinché ognuno tratti i suoi simili con gentilezza e umanità, come un fratello, come una sorella. L’appello comprende anche gli animali e le piante. Una delle sue poesie più amate, dice: “ogni anima che si incontra è il tuo Dio”.

Gli insegnamenti di Eknath possono essere riassunti in tre parole "Vichar, Uchchar e Achar", cioè la purezza di pensiero, parola e azione. Le sue opere, versi e prediche alimentano la  speranza tra la gente nei momenti in cui se ne avveree di più il bisogno.

Il poeta  morì nel sacro giorno di Krishna Godavari Shasthi di Phalguna nel 1599. Seguendo l'esempio del suo idolo, Dnyaneshwar, ricorse ad un "samadhi". Si tolse  la vita immergendosi in uno specchio d'acqua.

 

FILATELIA

INDIA Anno 2003

 

 

 

EKREM  REGÃ’I-ZÃDEH MAHMUD

(Turchia)

 

Nacque a Vaniliöi sul Bosforo nel 1847. Morì nel 1913.

Ricoprì diverse cariche pubbliche. Nel 1891 andò a Tripoli per svolgere un’inchiesta circa le voci di una spedizione italiana.

Fu insegnante di liceo.

Non occupandosi attivamente di politica, riuscì sempre a godere delle simpatie dei fautori del rinnovamento senza attirarsi persecuzioni. Nel 1908 fu per breve tempo ministro dell’istruzione. La sua produzione letteraria è varia: pubblicò novelle, poesie, romanzi, lavori teatrali e di critica letteraria. Tra gli scrittori turchi del XIX si trova ai primi posti.

Tra le sue opere si ricordano: gli opuscoli poetici Zemzeme, i racconti  Shemsa, Tefekkur, il romanzo Muhsin bey, il romanzo satirico Arabeh sevdasi, il dramma Vaslet, la commedia Coq bilen, coq ianilir. Tradusse l’Atala di Chateaubriand e Le mie prigioni di S. Pellico. Alla memoria del figlio Nezad dedicò una commossa raccolta di brani poetici e in prosa.

 

FILATELIA

TURCHIA  Anno 1964  (1686)

 

 

 

EL KHANSA  TUMADIR

(Giordania)

 

Tumādir bint  Amr ibn al-Harth ibn al-Sharīd al-Sulamīyah, meglio nota come El-Khansa (gazzella) visse nel settimo secolo. 

Nata nel 612 in una ricca famiglia di Najd e cresciuta nella regione del Najd (la regione centrale della moderna Arabia Saudita), fu contemporanea di Maometto.

A quei tempi il ruolo di una poetessa era quello di scrivere elegie per i morti e di partecipare in pubblico gareggiando per la tribù di appartenenza in  competizioni orali. In tali competizioni Al-Khansa ' si guadagnò  rispetto e fama recitando alcune elegie composte in onore dei suoi fratelli, Sakhr e Mu  āwiyah morti tragicamente. Mu awiyah  fu ucciso da alcuni membri di una tribù rivale e il fratello Sakhr, volendone vendicare la morte fu ferito gravemente durante il processo intentato contro gli assassini e morì a sua volta per le ferite ricevute.

El-Khansa incontrò il profeta Maometto nel 630 e si converti all’Islamismo.

Ebbe quattro figli: Yazid, Mu āwiyah,  Amr, e  Amrah, ognuno dei quali si convertì all’islamismo.  Fu a fianco di essi durante la battaglia di Qadisiyah, dove rimasero  uccisi tutti e quattro. In una sua elegia scrisse: “Sia lode ad Allah che mi ha onorato con il loro martirio. E ho la speranza del mio Signore affinché possa riunirmi a loro nella dimora della sua misericordia". I

n un aneddoto sulla sua vita si racconta che il poeta arabo, suo contemporaneo,  al-Nābighah al-Dhubyānī scrisse di  lei: "el-Khansa 'è la piu grande poetessa dei jinn e degli esseri umani.

"E in un altro aneddoto al-Nabighah, parlando con lei, disse "Se Abu Basir non avesse già recitato le mie poesie, avrei detto che tu sei il più grande poeta degli arabi. Va ', tu sei pur sempre il più grande poeta tra quelle con le tette".

Al che Al-Khansa rispose: "Sono  anche il più grande poeta tra quelli coi testicoli".

 

 

FILATELIA

GIORDANIA  Anno  1981 (1027)

 

 

 

ELIADE  MIRCEA

(Romania)

 

Nato a Bucarest il 13 marzo 1907. Morto a Chicago il 22 aprile del 1986.

Figlio di un capitano dell'esercito, a 14 anni pubblica il suo primo romanzo, Come ho scoperto la pietra filosofale. Nel 1925 si iscrive alla facoltà di Lettere e filosofia e intraprende lo studio sistematico delle lingue riuscendo a padroneggiarne otto: rumeno, francese, tedesco, italiano, inglese, ebraico, persiano e sanscrito.  Per approfondire gli studi della religione orientale viaggia a lungo in India dove soggiorna per tre anni. Visita l’Himalaya e da tale esperienza trae lo spunto per scrivere l’opera Yoga, saggio sulle origini della mistica indiana.

Rientrato in Europa, insegna per sette anni filosofia all’università di Bucarest (1933/40) producendo e pubblicando romanzi e saggi.

In questo periodo si lega  all'organizzazione estremista di destra "La guardia di ferro", che seguiva l’ideologia della destra estrema.

Nel 1940 è nominato consigliere culturale dell'ambasciata rumena a Londra poi a Lisbona e, alla fine della guerra, è a Parigi  dove insegna  e tiene conferenze, conducendo una difficile vita da esule.

Nel  1957 si trasferisce negli Stati Uniti dove svolge attività universitaria a Chicago e dove si occupa di  diverse altre attività accademiche.

Muore a Chicago il 22 aprile  del 1986, un mese dopo l'uscita, a Parigi, dell'ultima raccolta di saggi,  Briser le toit de la maison.

Fu proposto 10 volte (senza esito) per il premio Nobel della letteratura.

È autore di numerosi saggi di carattere religioso: Religioni australiane (1972),  Tecniche dello yoga (1948),  Trattato di storia delle religioni (1949),  Il mito dell’eterno ritorno (1949),  Lo sciamanesimo e le tecniche dell’estasi  (1951),  Il sacro e il profano (1957), La nostalgia delle origini (1970), Storia delle credenze e delle idee religiose, (in tre volumi 1975,1978,1983).   

Ai saggi affiancò una produzione di narratore, pubblicando romanzi e poesie: Il vecchio e il funzionario, La foresta proibita, (1955), Maitreyi, (1933). India (1973). Il romanzo dell'adolescente miope, (1924) ; Un'altra giovinezza, (1981).  E due volumi di memorie: Promesse dell’equinozio, (1980),  Le messi del solstizio   (1988).

 

FILATELIA

MOLDAVIA  Anno 2007

 

 

 

ELIN PELIN pseud. di Dimitar  Ivanov Stovanov

(Bulgaria)

 

Nacque l'8 luglio del.1877 a Bajlovo, nella provincia di Sofia. Fin da piccolo si appassiona alla lettura e ancora ragazzo comincia a pubblicare racconti su numerose riviste, raggiungendo a soli 20 anni una grande popolarità. Segue il percorso comune a molti scrittori del suo tempo, iniziando come maestro elementare nei villaggi, dove organizzava centri culturali e collaborava attivamente a numerosi giornali e riviste letterarie; lui stesso è fondatore e redattore di alcuni, fra cui "Selska razgovorka" (Chiacchierata contadina), "Balgaran" (Bulgaraccio); cura inoltre l'edizione di alcuni periodici per bambini "Svetulka" (Lucciola), "Pateka" (Sentiero). Completa gli studi durante un soggiorno in Francia. Al suo ritorno occupa un posto di bibliotecario presso La Biblioteca Nazionale di Sofia e conservatore presso La Casa-Museo di I.Vazov. Nel 1940 diviene Presidente dell'Unione degli scrittori bulgari.

Considerato il miglior narratore e interprete della vita di campagna, creò una galleria di personaggi indimenticabili, che entrarono ben presto a far parte nella coscienza nazionale. Attento e affettuoso conoscitore dell'ambiente paesano, seppe ricrearlo maestosamente nello spazio breve del racconto, che fu il suo genere prediletto. Il maggior pregio delle sue opere è dovuto ad un realismo genuino, non privo di note liriche, e al suo stile narrativo inconfondibile fatto di luce e colori. Nei suoi personaggi si specchia l'essenza stessa della Bulgaria contadina e lo spirito vitale del contadino bulgaro, pronto a sorridere ora bonario ora burlesco, anche nei momenti più difficili e tristi.

Oltre ai numerosi racconti, ha pure scritto due romanzi brevi: Geracite e Zemja, in cui interpretò i profondi cambiamenti avvenuti nell'amato villaggio. In Geracite (Gli Sparvieri), considerato a ragione fra i capolavori della letteratura bulgara novecentesca, affronta il tema del contrasto fra l'ambiente paesano e la città vista come fonte di minacce e rovina, dando un'ampia e suggestiva testimonianza del declino dell'antico mondo patriarcale, fondato sull'unità famigliare e l'amore per la terra.

Importanti le raccolte di racconti Confessione (1903), Andreshko (1904). In Italia sono apparsi con i titoli:  Racconti (1984) e Sotto la pergola del monastero (1985). 

 

FILATELIA

BULGARIA  Anno 2005 

 

 

ELIOT GEORGE pseud. MARY ANN o MARIAN  EVANS

(Inghilterra)

 

Nata il 22 novembre 1819 a Arbury Farm, nel Warwickshire; morta a Chelsea, Londra, il 22 dicembre 1880.

Il suo vero nome era Mary Ann Evans Cross. Frequentò tre rinomati collegi e in uno di essi, sotto l’influsso dell’insegnante, si formò in lei un rigorismo evangelico che pervase i suoi primi versi. Lasciò il collegio a sedici anni e, dopo i matrimoni dei fratelli e sorelle, rimase sola col padre e cominciò ad occuparsi dell’amministrazione del patrimonio di famiglia, studiando nel frattempo il latino, il greco, il tedesco e l’italiano.

Un soggiorno a Coventry, dove presso parenti conobbe Hennel, autore di una critica sul cristianesimo, modificò le sue convinzioni, portandola verso un ateismo razionalista. Tale situazione determinò un attrito col padre che non volle più vivere con lei; attrito che si appianò quando la scrittrice disse di voler riflettere sul problema. Ma le sue decisioni non mutarono.

Alla morte del padre, che le lasciò una piccola rendita, viaggiò sul continente e soggiornò a Genova.

Ritornata in Inghilterra, entrò nella redazione del “Westminster Review” di indirizzo positivista e radicale. Conobbe H, Spencer che amò, non corrisposta. Poi, conosciuto il giornalista G.H.Lewes visse con lui fino alla morte. Lewes era già sposato e con figli, perciò tale situazione attirò su di loro l’ostracismo della società vittoriana. Fu spinta dal compagno a scrivere romanzi sotto lo pseudonimo con cui è nota. Nel 1856 pubblicò la prima novella su una rivista Le tribolazioni del reverendo Amos Barton e nel 1857 pubblicò sul “Blackwood Magazine” Scene della vita clericale, che rivelò le sue doti di scrittrice. Seguirono Adam Bede (1959) e Il mulino sulla Floss (1860) il più noto tra i suoi romanzi, basato sui ricordi della fanciullezza; Silas Marner (1861), Romola (1863); il romanzo storico Felice Holt, il radicale (1866), Middlemarch (1871-72) considerato il più grande romanzo inglese del suo tempo per finezza psicologica e rappresentazione ambientale, Daniele Deronda pubblicato a puntate nel 1876, che, rispetto ai precedenti, si presentò diseguale e dispersivo e Le impressioni di Teophrasts  Such /1879).

 Scrisse anche il poema drammatico Lo zingaro spagnolo (1878)

Dopo la morte del Lewes, avvenuta nel 1878, sposò un amico banchiere il quale in seguito curò la pubblicazione delle sue lettere e dei suoi diari. Il matrimonio durò solo un anno a causa della morte del marito.

La Eliot rimane tra i pionieri del romanzo moderno ed eserciterà un notevole influsso anche su Marcel Proust.

 

FILATELIA

INGHILTERRA  Anno 1980   (938),  2006,  NICARAGUA  Anno 1995  (2048), 

 

 

ELIOT THOMAS STEARNS

(USA)

 

Nato a Saint Louis Missouri il 26 settembre 1888. Morto a Londra il 4 gennaio1965.

Studia alla Smith Accademy di Saint Louis nel 1906; poi si iscrive all’università di Harward e frequenta l’ambiente intellettuale di Boston assai vivo a quell’epoca. Scoprì i poeti elisabettiani, i simbolisti francesi, i poeti provenzali, gli stilnovisti, Dante.

Nel 1910-11 soggiorna a Parigi, frequenta corsi alla Sorbona. Rientrato in patria segue per tre anni a vari corsi presso l’università di Harward dove già aveva studiato. Nel 1915 si trasferisce a Parigi e di lì si sposta a Londra dove, per vivere, si impiega nella Lloyds Bank. Contemporaneamente al lavoro di impiegato continua ad occuparsi di letteratura, collaborando  con diverse riviste. Nel 1914 si sposa.

La sua prima raccolta poetica Prufrock e altre osservazioni esce nel 1917. Nel 1921 pubblica il saggio I poeti metafisici, fondamentale per comprendere le componenti della sua poesia. L’anno precedente era uscita la raccolta di saggi critici e teorici Il bosco sacro. Del 1922 è il poemetto La terra desolata che, insieme a Gerontion (1920) e Gli uomini vuoti (1925) segna l’apice della fase poetica..  Dal 1923 diventa direttore della rivista “The Criterion” e poi della casa editrice Faber and Faber.

Nel 1927 ottiene la cittadinanza inglese e si converte all’anglicanesimo, portando a termine una scelta che andava maturando da anni. Frutto di questa conversione è il poemetto Mercoledì delle ceneri (1927-30).

In questo periodo comincia a manifestarsi anche il suo interesse per il teatro. Del 1932 è il primo tentativo di dramma  Sweeney Agonista, in versi. Ma la passione per il dramma esplode con una sacra rappresentazione La rocca (1934), seguita da Assassinio nella cattedrale (1935).

 Seguono La riunione di famiglia (1939), Cocktail party (1950), L’impiegato di fiducia (1954),  Il grande statista (1959).

La raccolta di versi scritti in quegli anni I quattro quartetti (1935-1943) è considerata il suo capolavoro.

Nel 1957, dieci anni dopo la morte della moglie, si risposa con la segretaria Valerie Fletcher.

Tra i suoi numerosi saggi vanno ricordati: Dante (1929), L’uso della poesia e l’uso della critica (1933), Saggi elisabettiani (1934),  Saggi antichi e moderni (1936), Milton (1947), Appunti per una definizione della cultura (1948), Poesie e teatro (1951)

Nel 1948 gli viene conferito il premio Nobel.

“Eliot ha espresso nelle sue opere in forma originale la crisi dell’uomo moderno, consapevole della distruzione dei valori tradizionali e tuttavia ansioso di verità eterne.” (Enciclopedia Universale Rizzoli-Larousse)

 

FILATELIA

USA  Anno 1985  (1677)

 

 

 

Elisabetta di Wied

(Romania)

 

Nata nel 1841 e morta nel 1916.

Principessa di Wied e regina di Romania, era figlia del principe tedesco Ermanno di Wied e di Maria di Nassau-Weilburg.

Sposò nel 1869 Carlo I di Romania. La coppia ebbe soltanto una figlia.

Nota con il nome di Carmen Sylva, era una poetessa e tradusse poesie rumene in tedesco. Era anche una autrice di romanzi e descrisse la Romania e le usanze del paese.

Tra gli ammiratori di Elisabetta c'era l'imperatrice d'Austria Elisabetta di Baviera che andò anche a trovarla in Romania. Le due sovrane divennero anche amiche e confidenti.

Nel 1888 ricevette il premio Botta, attribuitole dall'Académie française, per la raccolta di aforismi Les Pensées d'une reine (Parigi, 1882).

Scriveva senza difficoltà in inglese, francese e tedesco. Altre pubblicazioni furono: il romanzo Aus zwei Welten (1884);   la tragedia Anna Boleyn (1886); la raccolta di racconti In der Irre (1888); il romanzo Edleen Vaughanil (1894);  la raccolta di poesie  Sweet hours (1904), scritta in inglese.

 

FILATELIA

SAAR  Anno 1934   (171 e 195)

 

 

 

Elmore John Leonard, Jr.

(USA)

 

Nato l’11 ottobre 1925 a New Orleans, Luisiana.

Nella sua infanzia dovette spostarsi spesso a causa del lavoro del padre, un funzionario della General Motors, finché la famiglia non trovò stabile dimora a Detroit.

Negli anni Trenta due eventi influenzarono i suoi futuri romanzi: la vicenda di Bonnie e Clyde, che durò dal 1931 al 1934, e la conquista del titolo nazionale nel 1934 da parte  della squadra di baseball, Le Tigri di Detroit.

Si laureò alla University High School  di Detroit nel 1943 e subito dopo entrò nell’esercito dove prestò servizio nel Sud Pacifico.

Ottenne il suo primo successo nel  1951 quando la rivista “Argosy” pubblicò un racconto Trail of the Apache. Nel periodo anni 1950/60 continuò a scrivere racconti di genere western. Il primo romanzo ad essere pubblicato fu The Bounty Hunters (1953) a cui seguirono altri quattro romanzi. Due delle sue storie furono  trasformate in i film: T. alto e  3:10 a Yuma.

Leonard o “Dutch,„ come amava farsi chiamare, fu anche autore di romanzi del mistero e di genere giallo. Era pure chiamato “il Dickens di Detroit„ a causa dei suoi ritratti intimi della gente di quella città.

Molti suoi romanzi hanno fornito il tema per film, tra questi  Il Sig. Majestik, Valdesi s coming,  sta arrivando, 52 Pick up, Stick, The Moonshine War. Last Stand at Saber Fiver, Gold Coast, Glitz, Cat Chaser, Touch, Pronto, Killshot. In TV curò la serie Karen Sisco (2003/4).

Tra romanzi e sceneggiature per film produsse oltre cinquanta opere.

In Italia, Leonard ha goduto per anni di una moderata notorietà. Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti negli anni settanta, ma il riscontro di critica e di pubblico non è mai stato straordinario. Negli ultimi anni la situazione è cambiata in maniera rilevante, sull'onda del grande successo di alcuni film tratti da suoi lavori.

Il rinnovato interesse per i romanzi di Leonard ha spinto Einaudi a iniziare, dal 2001, la pubblicazione italiana delle opere complete dell'autore alternando i nuovi romanzi al recupero dei titoli inediti in Italia.

Nel dicembre 2006 ha ricevuto il Raymond Chandler Award al Festival del Noir di Courmayeur.

Altri premi letterari : Nel 1984 vince l’Edgar Award con il romanzo Dissolvenza in nero. Nel 1985 vince il Martin Beck Award con il romanzo Dissolvenza in nero . Nel 1992 vince il Grand Master Award dei Mystery Writers of America. Nel 1996 vince il Michigan Author  Award. Nel 2006 vince il Cartier Diamond Dagger. Nel 2008 vince il F.Scott Fitzgerald Literary Award for Achievement in American Literatura.

 

FILATELIA

GUINEA  Anno 2007  (fog. 648)

 

 

 

El Sharkawi Abdel Rahman

(Egitto)


Nato nel 1920. Morto nel 1987.

Scrittore di romanzi e di commedie che ebbero un largo successo  e per le quali è maggiormente conosciuto.

 

FILATELIA

EGITTO  Anno 2004   (1891)

 

 

 

ELSSCHOT WILHELM (pseud. di ALFONS JOZEF DE   RIDDER)

(Belgio)

 

Nato ad Anversa il 17 maggio 1882. Morto il primo giugno 1960.

Il suo vero nome era Alfons Josef de Ridder. Era figlio di un panettiere Aderì alla poetica antiformalista e umanitarista.

Durante il periodo scolastico sviluppò la sua passione per la poesia. Svolse lavori nelle città di Anversa, Bruxelles, Rotterdam. Durante la prima guerra mondiale, servì come segretario di un comitato nazionale di rilievo ad Anversa.

Lavorò a Parigi in una agenzia di pubblicità e i suoi romanzi sono spesso improntati alle sue esperienze commerciali e alle delusioni della sua giovinezza

Dopo la guerra fondò una sua propria agenzia di pubblicità, che diresse fino alla morte.

 Dopo la morte gli fu attribuito il premio letterario nazionale Antwerpen Schoonselhof .

E’ autore di poesie, novelle e romanzi (Villa des Roses 1913, Imbrogliare 1924, Formaggio (1933), Pensione 1937, La gamba (1938), Il fuoco fatuo (1946) in cui mette a ridicolo il duro arrivismo dei ceti mercantili e descrive con ironia abitudini e mentalità della piccola borghesia. Nel 1934 pubblicò le sue poesie giovanili Poesie d’un tempo che contengono toni ribelli e amari.

Tratti comuni lo avvicinano a un Italo Svevo: l’attività nel mondo degli affari (dirige un’agenzia pubblicitaria), il frustrato periodo di silenzio, l’improvviso riconoscimento, ma soprattutto l’ironia, anche se più bonaria, e la rigorosa economia dei mezzi espressivi. I suoi temi costanti sono l’osservazione puntuale dell’ambiguità morale borghese, l’ingegnoso gioco verbale che fa propri gli elementi dell’attività commerciale e la sensibile, a volte sentimentaleggiante, rappresentazione della vita familiare.

 

FILATELIA

BELGIO  Anno  2001  (2989), Anno 2009 (Mic. 3954)

 

 

 

ELSTNER FRANTIŠEK ALEXANDER

(Cecoslovacchia)

 

Nato l’11 aprile 1902 a Praga e ivi morto l’8 settembre 1974.

Automobilista, viaggiatore, esploratore, giornalista e scrittore.

A 14 anni, si unì al movimento scout ancora relativamente giovane e  in via di sviluppo. Dopo una scuola elementare entra in una scuola di grammatica, ma fu escluso a 17 anni a causa del suo amore per l'avventura (piuttosto che per brutti voti). Entrò a far parte della Croce Rossa Internazionale e fu inviato come membro della brigata “Precarpazi Rus”. Al suo ritorno, fu riammesso su ordine del Ministro della Pubblica Istruzione come uno studente eccellente. Decise di studiar legge. Completò un programma di istruzione superiore che gli permise di lavorare come insegnante. Durante le lunghe vacanze estive dedicò il suo tempo ad altre attività, tra cui i viaggi e i campi scout.

Membro attivo del movimento scout, completò un corso di falegnameria nel centro di World Scout Gilwell, in Inghilterra nel 1922, e nel 1923 creò scuole di scout in Cecoslovacchia.

Da ragazzo, divenne anche un appassionato automobilista e un autore specializzato in  articoli di argomento sportivo legato alle macchine e ai motori. Ha scritto per la rivista “Motor Revue” (dal 1918), ha contribuito a creato club automobilisti diversi (ad esempio la Lega degli automobilisti cecoslovacchi, Aero Club Car), e promosse il motorismo.

A  seguito di un prestito dalla rivista “Motor Revue”, realizzò uno dei suoi sogni: acquistò una Sunbeam Norton nel 1926. Lui e sua moglie Růžena utilizzarono il motociclo con un sidecar per i loro viaggi attraverso l’Europa.

Come un automobilista di fama, Elstner è stato scelto dal consiglio di amministrazione di Aero produttori di automobili per effettuare test sul nuovo Aero modello 500.

Le sue attività preferite furono divise tra viaggi in tutta l’Europa, conferenze, promozione del movimento scout, libri di scrittura per bambini e giovani.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  Anno 2011 (614)

 

 

 

 

ELUARD  PAUL

(Francia)

 

Pseudonimo di Eugène-Emile Paul Grindel

Nato il 14 dicembre 1895 a Saint Denis Parigi. Morto il 18 novembre del 1952 a Charenton-le-Pont,  Parigi.

Figlio di un mediatore di immobili appartenente alla piccola borghesia, entrò nel Liceo Colbert, dove, per sua stessa ammissione, fu un pessimo studente. Ammalatosi nel 1911, fu costretto ad interrompere gli studi e nel 1912 fu ricoverato in Svizzera nel sanatorio di Davos, dove rimase per tre anni durante i quali studiò la poesia moderna. Conobbe in quel periodo Elene Diakanova che sposò e visse con lei dal 1917 al 1931.

Cominciò a pubblicare i suoi primi versi Premiers poèmes nel 1913. Durante la prima guerra mondiale fu infermiere e soldato di fanteria ed espresse le sue idee pacifiste in una prima raccolta di versi dal titolo Il dovere e l’inquietudine (1917).  Finita la guerra, aderì nel 1919 al movimento dadaista e partecipò alla fondazione del movimento surrealista. In quel periodo scrisse un libriccino dal titolo La necessità della vita e le conseguenze dei sogni.

Scontento dell’ambiente parigino, viaggiò nelle Antille, in Oceania, in Malesia, in India e al ritorno pubblicò alcune raccolte di poesie Morire di non morire (1924), Capitale di dolore (1926), I retroscena di una vita o La piramide umana (1926), L’amore, la poesia (1929), Rallentare, lavori (1930). Scrisse pure Il martello senza padrone (1930) in collaborazione con altri scrittori.

Intorno al 1930 avvenne un mutamento nella sua poesia e si rivolse verso altri valori dettati da un bisogno di partecipazione alla realtà sociale e politica.

Nel 1934 sposò Marie Benz.

Nel 1937 si allontanò dal movimento surrealista e, impegnato nella guerra di Spagna, divenne un militante e durante l’occupazione tedesca prese parte attiva alla resistenza come membro del PC. Le più belle liriche apparvero clandestinamente: Poesie e verità (1942), Degni di vivere (1943), All’appuntamento tedesco (1944).

Nel dopoguerra compì molti viaggi nell’Est. Nel 1951 pubblicò La fenice. Due anni prima aveva scritto Poesie politiche (1948), Una lezione di morale (1949).  Le sue prose sono raccolte in tre volumi di scritti sull’arte e in  I sentieri e le vie della poesia (1952).

La sua opera poetica è tra le più vive del Novecento e resta viva per la freschezza con cui canta l’amore e la fraternità.

 

FILATELIA

ALBANIA Anno 1995 (2335), FRANCIA  Anno 1991  (2670), NEVIS Anno 2004 (1947).

 

 

ELYTIS  ODYSSEAS

(Grecia)

 

Nato a Herakleion, Creta, nel 1911. Morto nel 1996.

Nel 1914 la sua famiglia si trasferisce ad Atene dove Elytis inizia a studiare.  Come disciplina sceglie inizialmente legge ma in seguito si dedica agli studi letterari e artistici.

Decisivo è il suo incontro col poeta Andreas Embirikos, rappresentante del surrealismo greco.

Pubblica i primi versi nel 1935 sulla rivista “Nea Ghrammata” e partecipa alla prima manifestazione surrealista organizzata in quell’anno ad Atene.

Successivamente sulla rivista “Makedhonikes Iméres” pubblica una collana di poemi Orientazioni (1939). L’ora degli sconosciuti (1939),  Il sole e il Primo (1943).

La sua opera poetica ebbe una grande importanza durante la lotta per la libertà. 

Dal 1948 al 1952 si trasferisce a Parigi dove conosce e frequenta gli scrittori Breton, Elouard, Char, Jouve e artisti come Matisse, Picasso.   Compone in quel periodo la sua opera più importante To Axion Estì con la quale nel 1960 ottiene il Premio Nazionale di poesia.

Altre sue opere, alcune illustrate personalmente e altre dagli amici pittori Picasso, Matisse, Ghika, Tsarouchis, sono Sei  e Uno  con Rimorso per il cielo (1960), Il sole superbo (1971), Il monogramma (1971, La Ro di Eros (1972), Villa Natacha (1973),  Maria Neféli (1969),  e la collezione di saggi  Libro aperto (1974).

 

 FILATELIA

GRECIA  Anno 1997 

 

 

 

Emecheta   Buchi

(Niger)

 

Nata a Yaba nel 1944.

Originaria di un piccolo villaggio vicino a Lagos (Nigeria), appartiene alla tribù degli Ibo.

“Il padre era un  operaio delle ferrovie e la famiglia non aveva grandi mezzi, ragion per cui solo il figlio minore venne mandato a scuola.

Tuttavia Emecheta convinse un maestro, vicino di casa, a parlare con i suoi genitori in merito e questi fecero quanto poterono per darle una possibilità.

La ragazza rimase ben presto orfana, a soli 9 anni. Affidata ad una cugina della madre trascorse, di fatto, la sua infanzia in una scuola missionaria. A dieci anni vince una borsa di studio per la Methodist Girls School.

Si sposa a 17 anni e si trasferisce a Londra nel 1960 per seguire il marito Sylvester Onwordi, cui era fidanzata da quando aveva solo 11 anni. In Inghilterra dà alla luce cinque figli. Si laurea in Sociologia nel 1970, dopo aver lasciato il marito e dopo grandi sforzi per ottenere una dignità propria e tranquillità economica per sé stessa e per i cinque figli che allevò da sé dopo il divorzio.

Emecheta tratta soprattutto della condizione della donna nella società nigeriana, di cosa significhi essere moglie e madre e di come, queste due condizioni, siano talvolta l'unico attributo con cui la donna viene identificata. Lo spirito di iniziativa e la determinazione sono temi molto sentiti nella sua opera, gli unici attraverso i quali passa il senso del riscatto femminile.

Molte sue opere, come The Ditch e Second Class Citizien sono autobiografiche e trattano della lunga e faticosa strada percorsa per laurearsi, assicurare una casa di proprietà alla famiglia e diventare, infine una scrittrice a tutti gli effetti. Head Above Wate (1986)r racconta di questi traguardi, infine raggiunti, dall'alter ego di Emecheta, Adah.

I suoi romanzi più famosi sono: In the Ditch, Second Class Citizien, The Bride Price, The Slave Girl (premiato con il Jock Campbell Award), The Joys of Motherhood , Destination Biafra, Naira Power, Double Yoke , Gwendolen, The Rape of Shavi, Kehinde

 

FILATELIA

LA GUINEA BISSAU  Anno, 2009.

 

 

EMERSON  RALPH WALDO

(U.S.A.)

 

Nato a Boston il 15 maggio del 1803. Muore a  Concord il 27 di aprile del 1882. Suoi antenati furono pastori di chiesa anglicana e suo padre resse la diocesi di Boston.

Termina gli studi presso l’Università di Havard ottenendo la laurea in teologia. Nel 1829 è ordinato pastore e nello stesso anno sposa  Ellen Tucker che muore dopo 17 mesi.

Si dimette dai suoi incarichi pastorali dicendosi incapace di considerare la confessione come un sacramento.

Alla fine del 1832 parte per l’Europa al fine di conoscere  personalità letterarie e incontra Samuel Taylor Coleridge, Williams Wordsworth, Thomas Carlyle, col quale comincia ad intrattenere una amicizia che durerà per tutta la vita.

Ritornato in America si stabilisce a Concord nel Massachusett e tiene corsi all’Università di Boston su  temi di filosofia, storia, cultura umana.

Nel 1936 pubblica in modo anonimo Naturalezza in cui esprime le sue idee religiose. Nel suo primo libro Saggi  (1841) raccoglie le conferenze più importanti.  Collabora con la rivista “The Dial”, sorta  nel 1840 e cessata nel 1844.  Al 1846 risale la pubblicazione del libro Poemi.

Dietro invito dell’amico Carlyle, accetta l’invito a ritornare in Inghilterra per tenervi conferenze su profili di vari personaggi celebri (Napoleone, Platone, Goethe e altri), raccolti in seguito e pubblicati nel volume Uomini importanti (1850).  Il viaggio in Europa gli ispira anche un libro di viaggi Profili inglesi (1856).

Nel 1869 è pubblicata l’opera Il sentiero della vita che ha per tema la schiavitù   e che ottenne largo successo.  Del 1867 è una raccolta di poemi dal titolo Giorno di maggio e altri poemi.

Altre sue opere: Società e solitudine (1870), Parnaso (1874),   Lettere e obiettivi sociali (1876),  Storia naturale dell’intelletto (1893).

 

FILATELIA

U.S.A.  Anno 1940  (415)

 

 

EMINESCU  MIHAIL (pseud. di M.Eminovici)

(Romania)

       
Nato a Botosani il 15 gennaio 1850. Morì a Bucarest il 15 giugno 1889.

Durante il  corso di studi al collegio  K.K Ober-Gymnasium, fugge per seguire compagnie teatrali e per condurre una vita da bohemien, facendo il suggeritore anche nella compagnia di I.Caragiale. Conobbe così il commediografo Caragiale, nipote del precedente, cui fu legato da amicizia. Nelle sue peregrinazioni raccoglie molti aspetti del folklore rumeno.

Tra il 1869 e il 1872 studia all’università di Vienna dove, animato da un desiderio prettamente rinascimentale, segue corsi di matematica, fisica, medicina, filologia, economia, persino di sanscrito. Acquisisce così un vasto patrimonio di conoscenze, anche se non conseguirà mai la laurea.

Dal 1870 pubblica testi poetici sulla rivista “Convorbiri literare”.

A Vienna incontra Veronica Micle con cui avrà un rapporto tormentoso. Rifiutata la possibilità di laurearsi a Berlino, accetta nel 1877 di lavorare alla rivista “Timpul”, che per sette anni manda avanti con le sue risorse. Ma dal 1883  comincia ad accusar disturbi mentali, tanto da dover essere ricoverato in manicomio, dove morì ucciso da un compagno.

Le sue poesie sono rimaste inedite fino al 1939, tranne alcune pubblicate su riviste. Tra le opere in prosa vanno ricordate le novelle fantastiche Il principe azzurro della lacrima (1870), Il povero Dionigi (1872), i racconti popolari Cesare (1876) e un  romanzo incompiuto Il solitario, uscito postumo nel 1904. Di notevole interesse la raccolta di lettere e di scritti politici.

Eminescu rielaborò temi e forme della letteratura popolare e per primo unificò i vari dialetti, elevandoli a dignità letteraria.

 

FILATELIA

MOLDAVIA Anno 1992 (17), 1993 (83/4), 1996 (178 + fog. 12), 1998 (252), 1959 (275), 2000  (fog.23), 2012, 2013, PAKISTAN Anno 2005 (1185/6),   ROMANIA  Anno 1939  (568/9),  1947  (958),  1950  (1090/4),  1958  (1568),  1961 (1764), 1964  (2018),  1975    (2007),  1982 (3406), 1989  (3850), 2000 (fog. 252), 2005 (5000),2012, 2014.

 

 

 

EMRE  YUNUS

(Turchia)

 

Nato nel 1238. Morto nel 1320.

È considerato uno dei più importanti poeti turchi.  Della sua vita si sa solo che fu un derviscio Sufi.  Doveva essere assai conosciuto ai suoi tempi perché molti villaggi sostenevano di essere il suo luogo natale e affermavano  di custodire la sua tomba. Con ogni probabilità dovette essere nativo della zona di Karaman.

Fu autore di poesie a carattere mistico.

Fu contemporaneo di un altro poeta, Rumi, che visse nella stessa regione e che compose canzoni per un pubblico colto.

Essendo la sua poesia ancora oggi conosciuta, fa pensare a lui come ad un poeta che viaggiò a lungo tra il suo popolo per portare la gente comune a contatto col mondo poetico.

Titoli di poesie: Una sola parola può allietare il volto. Chiedi  a coloro che conoscono.  Sono prima, e dopo  La conoscenza dovrebbe significare una piena comprensione della conoscenza. L'amante è emarginato e inattivo. La maturità è un mare. Il vero discorso è il diritto di non parlare.  Abbiamo incontrato la casa dove realizzarci.  La bevanda scende dalla Verità.

 

FILATELIA

TURCHIA  Anno 1971  (2019),  1991 (2682/3),  2010

 

 

 

ENDE MICHAEL ANDREAS

(Germania)

 

Nato nel 1929 in Baviera.

Figlio del pittore surrealista Edgar, trascorre l’infanzia in ambienti artistici e letterari e, prima di dedicarsi alla narrativa fantastica, lavora attivamente nel mondo dello spettacolo, curando regie per il München Theater, scrivendo testi per la radio e la televisione, ed impegnandosi come attore teatrale

Esordisce come scrittore, negli anni Sessanta, con i racconti per ragazzi Jim Knopf und Lukas der Lokomotivführer e Jim Knopf und die Wilde 13.

Nel 1970 si trasferisce in Italia, dove - tre anni più tardi - pubblica Momo. Il romanzo, dapprima passato quasi inosservato, ottiene il meritato successo solo dopo la pubblicazione - nel 1979 - di Die Unendliche Geschichte, che rivela al grande pubblico il nome di Ende

 Opere: Jim Knopf und Lukas der Lokomotivführer (1960) (Le avventure di Jim Bottone), Jim Knopf und die Wilde Dreizehn (1962), (La terribile banda dei "tredici" pirati) (1962), Momo (1973), Die Unendliche Geschichte (1979) (La storia infinita), Das Gauklermärchen (1982) (La favola dei saltimbanchi), Der Spiegel im Spiegel (1986) (Lo specchio nello specchio), Der satanarchäolügenialkohöllische Wunschpunsch (1989) (La notte dei desideri), Das Gefägnis der Freiheit (1992) (La prigione della libertà), Norbert Nackendick (1978) (Il mangiasogni)

 

FILATELIA 

Germania  Anno 2001

 

ENES JOSÉ ANTÓNIO

(Portogallo)

 

Nato il 15 agosto 1848 – Morto il 6 agosto 1901.

Fu un politico e scrittore portoghese notevole per i suoi successi in vari campi. Durante la sua vita lavorò in tre continenti come un giornalista, drammaturgo, bibliotecario, ministro del governo, l'amministratore coloniale e diplomatico.

Figlio di un impiegato, era un bambino malaticcio con  problemi di salute. Ha studiato in un college lazzarista a Santo Antao prima di frequentare il Liceo Nacional di Lisbona, completando i suoi studi con una tesi presso la Facoltà di Lettere sulla filosofia religiosa dell'Egitto.

Come altri studenti si unì al gruppo  della  "generazione degli anni '70" - nome dato ad un movimento dedicato al liberalismo politico e al realismo nell'arte . Altri esponenti di spicco erano  Eça de Quieroz, Antero de Quental, Batalha Reis e Oliveira Martins. Questa appartenenza politica e letteraria plasmò il resto della sua carriera.

Inizialmente lavorò  nel campo commerciale.  In seguito si occupò di commercio, ma, scoperto che la vita tranquilla di un impiegato non gli si confaceva, alla fine degli anni 1860, si trasferì nel giornalismo, iniziando la sua carriera come critico letterario sul “Jornal do Comercio.”

Enes scrisse un controverso dramma anti-clericale Lazaristas Os, e difeso nel 1870 il concetto di 'Stati Uniti d'Europa', temendo che il Portogallo potesse essere assorbito dalla Spagna.

 In qualità di commissario scrittore, politico e poi come alto in Mozambico, Enes difese la causa dei  possedimenti coloniali portoghesi in Africa di fronte alla duplice minaccia di espansionismo e aggressione  dell'impero britannico e delle rivolte indigene.

La città di Angoche in Mozambico è stata in epoca coloniale, ribattezzata 'António Enes'.

Nel 1976  dopo la sua morte  e dopo la decolonizzazione portoghese il nome della città fu ripristinato.

Enes seguì le tendenze liberali e diede vita al partito Histoical, che, nel 1876 sarebbe diventato il Partito Progressista. Ciò gli permise di collaborare a riviste dove poteva esprimere e difendere le sue idee politiche.

Ha fatto parte della redazione della “Gazeta do Povo” e poco dopo nominato direttore di “O Pais”.

Nel 1870 nel suo libro, Una Guerra e a Democracia, Enes sostenne che il vecchio modello dello stato europeo era obsoleto e propose il federalismo come l'unico futuro per il continente. Nel 1880 fu eletto deputato,  e rieletto successivamente.

Data la sua esperienza in campo giornalistico, divenne drammaturgo e scrisse sette drammi  e  una commedia. Il  primo dramma fu  Lazaristas Os (1875).

L’entusiasmo di  Enes per il teatro non lo distolse dalla  politica. Nel 1890 è stato nominato Ministro della Marina e all'estero; ha organizzato una spedizione militare in Mozambico; è intervenuto energicamente nella èpolitica delle colonie di São Tomé e Príncipe, nella  Guinea portoghese e nel Bié.  Nel 1891 è stato nominato Alto Commissario in Mozambico, dove ha lasciato il suo nome collegato con notevoli opere tra cui l’organizzazione della spedizione di Joaquim Augusto Mouzinho de Albuquerque contro l'Impero di Gaza.   Su tale impresa scrisse un libro.

Nel 1896 Enes è stato scelto come ministro del Portogallo in Brasile  con l'obiettivo di ricostruire le relazioni amichevoli tra i due paesi, gravemente scosse dalla dichiarazione della repubblica brasiliana. Nel 1889 si trasferì a Rio de Janeiro ma presto rinunciò all’impiego per tornare in Portogallo.

Al suo ritorno, Enes ancora una volta si occupò di giornalismo, fondando "O Dia".

Pochi mesi dopo, con gravi problemi respiratori, si trasferì per l'ultima volta a Queluz dove morì il 6 agosto 1901, poco prima del suo 53° compleanno.

 

FILATELIA

Mozambico Anno 1948

 

 

ENGSTRÖM  ALBERT

(Svezia)

 

Nato a Lönneberga, nello Småland, presso Kalmar, il 12 maggio 1869. Morto a   Stoccolma nel 1940.

 Completò gli studi presso l’università di Upsala. Scrittore e disegnatore, fondò nel 1897  il  giornale ”Strix (La civetta)” dove disegnò caricature e scrisse novelle, ricordi  e tutta una serie di ritratti della gente del suo paese, e personaggi storici.

I migliori racconti sono riuniti in Samlade Berättelsel, in dieci volumi.

Fu membro del’Accademia svedese.

 

FILATELIA

SVEZIA  Anno 1969  (617/8)

 

 

 

Enshou Sanyutei

(Giappone)

 

Narratore rakugo: Rakugo è una forma popolare di monologo comico nel Giappone, in cui un novelliere, (hanashika), racconta  un dramma immaginario o una situazione comica attraverso una narrazione episodica e l'uso abile delle espressioni vocali e facciali per illustrare i vari caratteri. Il novelliere non usa alcuno scenario o sfondo.Veste un kimono normale con un tovagliolo di mano e un ventilatore come suoi unici attrezzi scenografici.

Il francobollo riproduce  un uomo che sta misurando la lunghezza della coda di un gatto. Dal racconto  “Il padre Kobee

 

FILATELIA

GIAPPONE  Anno 1999  (2521)

 

 

EOBANUS HESSUS HELIUS

(Germania)

 

Nato a Halgehausen, Assia-Cassel nel 1488. Morto  a Marburg nel 1540.

Nel 1504 entrò nell’Università di Erfurt e subito dopo la laurea fu nominato rettore della scuola di San Severo. Vi rimase per poco tempo perché dal 1509 al 1513 fu assunto presso la corte del vescovo di Riesenburg.  Rientrò a Erfurt al termine del suo mandato presso il vescovo, allontanato per i suoi stravizi e abitudini irregolari di vita. 

Insegnò a lungo il latino nel mondo universitario. Amico di uomini illustri del suo tempo (Johann Reuchlin, Konrad Peutinger, Ulrich von Hutten, Konrad Mutianus) prese parte alla vita politica, religiosa e letteraria, partecipando a dispute religiose a favore della riforma di Lutero.

Poiché l’università di Erfurt cominciò ad indebolirsi di fronte alla nuova Università di Wittenberg, Hessus cercò invano di esservi assunto. Per guadagnarsi la vita praticò la medicina. Con l’appoggio di Camerarius e Zelantone, trovò temporaneamente un lavoro a Norimberga, ma non in sintonia con la vita regolare universitaria, ritornò nel 1522 a Erfurt, dove il clima era cambiato. Gli amici di un tempo scomparsi, l’università chiusa. Terminò tristemente la sua vita a Marburg.

Hessus è stato considerato il primo poeta latino della sua età. Scrisse opere di carattere locale, storico, poesie, idilli, epigrammi occasionali raccolti sotto il titolo di Silvae.

Le sue opere  più popolari sono state le traduzioni dei Salmi in distici latini (che raggiunsero le quaranta edizioni) e dell’Iliade in esametri. La sua opera poetica più originale è stata  Heroides,ad imitazione di Ovidio,  dedicata a Kunigunde, moglie del imperatore Enrico II.


FILATELIA

BULGARIA  Anno  1979, (2470)

 

 

 

EÖTVÖS  JÒZ SEF

(Ungheria)

 

Nato a Buda il 3 settembre 1813 e ivi morto il 2 febbraio 1871.

Educato in un’atmosfera conservatrice e  devota alle idee asburgiche, assorbì invece quelle del suo precettore, un patriota dalle idee liberali.

Compiuti gli studi universitari a Pest, cominciò a pubblicare poesie, saggi e commedie, divenendo socio dell’Accademia della Scienze della Società Kalfaludy. Dopo alcuni anni di impieghi pubblici, iniziò una serie di viaggi che lo portò in Svizzera, Germania, Francia e Inghilterra.  La sua prima opera di rilievo fu Il certosino (1849) che ricorda il Werther di Goethe. Nel 1841 scrive la commedia Viva l’uguaglianza.

Superata l’iniziale fase romantica, cominciò ad interessarsi di politica. Lavorò alla Camera Alta del Parlamento ungherese dove fu uno degli oratori dell’opposizione. Convinto che solo una politica moderata avrebbe potuto consolidare le concessioni ottenute dal popolo, ma avendo riconosciuto inevitabile la rivoluzione di Kossut, dopo il fallimento, dovette recarsi esule all’estero.

Nel 1845 scrisse il romanzo Il notaio del villaggio. Nel 1847 pubblicò il romanzo storico L’Ungheria nel 1514 in cui parla delle condizioni di vita del suo paese. Il suo ultimo romanzo fu Sorelle, un quadro di vita contadina caratterizzato da fatti storici, eroici e leggendari.

Nel 1848 tenne il dicastero dell’Istruzione pubblica e pubblicò una vasta opera su Le teorie dominanti del secolo XIX. Fu seguace della politica di Francesco Deàk e quando questi salì al potere divenne nuovamente nel 1867  Ministro dei Culti e della Pubblica Istruzione.

 

FILATELIA

UNGHERIA  Anno 1963  (1591)

 

               

 

Epik Hryhorii Danilovich

(Ucraina)

 

Nato nel 1901. Morto nel 1937.

Nel 1920-1925 lavorò nella Lega della gioventù comunista dell’Ucraina come editor. Nel 1925-1929 studiò nel dipartimento della storia ucraina a Kharkiv  e, dopo la laurea, diventò direttore della casa editrice Derzhlitvydav.. I suoi scritti cominciarono ad apparire in stampa nel 1923..

Epik fu un membro delle organizzazioni letterarie Peluche, Vaplite, e Prolitfront. Tra le sue pubblicazioni vi sono le raccolte di racconti brevi Tutto si divide (1926), Nella Neve (1928), L'assedio (1929),  Un libro di satira (1930), e i romanzi  Senza terra (1928), L'incontro (1929), e Nepia (1930).

Nel 1920 fu fortemente criticato per alcuni aspetti sul regime sovietico, in particolar modo presenti nel volume Senza terra (1932).. Ma i suoi ultimi romanzi, Il primo giorno di primavera (1931) e Petro Romen (1932) furono scritti in spirito stalinista..

Nel 1934 Epik fu arrestato, e giustiziato  durante le esecuzioni di massa di prigionieri che segnarono il ventesimo anniversario della rivoluzione di ottobre del 1917.

 

FILATELIA

UCRAINA  Anno  2000  Busta postale.

 

 

 

Equiano Olaudah

(Niger)

 

Nato in Nigeria nel 1745 circa. Morto il 31 marzo 1797.

Nella sua opera sostenne di essere nato in un villaggio nigeriano di lingua Ibo, nella provincia di Eboe, nei pressi del fiume Niger,

Rapito da piccolo assieme alla sorella, fu impiegato come servo domestico in un altro villaggio. A undici anni fu portato in Virginia e venduto a Michel Pascal, un capitano della Royal Navy, che lo ribattezzò col nome di Gustavus Vassa. Per otto anni con Pascal navigò con lui attraverso gli oceani. Fu poi rivenduto al mercante quacchero Robert King di Filadelfia che gli insegnò a leggere e a scrivere, dandogli una educazione cristiana.

A 21 anni Equiano, col suo lavoro di parrucchiere per nobili,  riuscì a comprarsi la libertà con i soldi risparmiati e per i successivi vent’anni si diede ai viaggi, girando per buona parte del mondo.

Nel 1786, fermatosi a Londra, si impegnò nel movimento abolizionista e fu membro dell’Associazione “Figli d’Africa”, un gruppo di dodici uomini che lottarono per l’abolizione della schiavitù.

Nel frattempo scrisse la sua autobiografia L’interessante racconto della vita di Olauda Equiano o Gustavo Vassa,  l’africano (1789), che rappresenta uno dei primi esempi di letteratura africana in lingua inglese. Per promuovere il suo libro viaggiò a lungo, acquistando fama e popolarità.

Negli ultimi anni della sua vita, si trasferì a Soham dove, nel 1792, sposò una donna bianca di nome Susannah Cullen, da cui ebbe due figlie. Alla sua morte, Equiano lasciò un patrimonio considerevole (date le sue origini), valutato intorno alle 950 sterline.

 

FILATELIA

INGHILTERRA  Anno 2007 (2867)

 

 

 

ERBEN  KAREL JAROMIR

(Cecoslovacchia)

 

Nato a Miletin il 7 novembre 1811, morì a Praga il 21 novembre 1870.

Viaggiò a lungo in Cecoslovacchia alla ricerca di documenti legati alla storia di famiglie aristocratiche, raccogliendo abbondante materiale folkloristico che pubblicò nell’opera  Canti e detti popolari cechi (1862-64).

Studiò anche i canti popolari slavi, in particolar modo quelli legati all’epica. La sua raccolta di ballate Florilegio di leggende popolari (1853) ebbe subito ampia diffusione e popolarità.

Con la sua poesia esercitò un notevole influsso. Erben è  pure noto come autore di studi storici.

Sostenne la solidarietà slava o panslavismo, in ciò influenzato dalla sua opera poetica che subì  l’influenza della poesia popolare.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  Anno 1953  (691)

 

 

 

ERCILLA ALONSO y ZÚÑIGA de

(Spagna)

 

Nacque a Madrid il 7 agosto del 1533  e morì a Madrid in data imprecisata tra il 1594 e il 1596.

Terzo di cinque figli del dottor Fortun Garcia, consigliere del re, e di Doña Leonos de Zùñiga, dama dell’imperatrice, crebbe a palazzo, servendo come paggio del principe ereditario Filippo, che accompagnò nei suoi viaggi attraverso gli stati paterni. Fu nelle Fiandre nel 1548, in Inghilterra nel 1554. Partì poi per le Americhe con il capitano don Pedro Jeronimo de Alderete, in una spedizione contro gli Araucani che si erano ribellati al dominio della Spagna.

Prese parte alla guerra del Cile, combattendo in sette battaglie campali e assistendo alla fondazione di cinque città. La conoscenza del paese e della situazione creatasi a seguito della conquista spagnola gli ispirò il poema  La Araucana, la cui prima parte fu composta in America tanto che a tratti dà l’impressione di essere un diario. Racconta la  rivolta degli indios Araucani che, sotto la guida dei loro ‘caciques’ (l’ultimo dei quali Caupolicàn, fatto prigioniero, affrontò il supplizio dopo essersi convertito al cristianesimo) parve compromettere il dominio spagnolo nel Cile. Il tema poteva offrire un argomento epico per un poema di vasta portata.  Ercilla lo affrontò senza però sapersi staccare dai canoni classici di poemi precedenti, mescolando storia, poesia, fatti fantastici, episodi d’amore e interrompendo il racconto con  visioni di battaglie che nulla avevano a che fare con la conquista del Cile, come la battaglia di San Quintino e quella di Lepanto, che gli permisero di fare del discutibile patriottismo.

Molti personaggi seguono clichés datati: l’indio Tucapel ricorda troppo Ercole; Colocolo  ricorda Nestore. Cantaro richiama alla memoria Achille.

Notevoli peraltro le figure femminili delle indias  Guacolda, Tegualda e altre, nonché i paesaggi descritti con perizia e con meraviglia e stupore.

L’opera è di maniera: gli Spagnoli sono descritti come valorosi e tenaci, mentre gli avversari indios appaiono crudeli e dediti al vizio e all’alcool.

La Araucana fu pubblicata a Madrid in tre parti nel 1568, 1578, 1579 e per intero nel 1590.

Dopo la campagna del Cile, Ercilla andò a Lima poi a Panama per prendere parte alla lotta contro il ribelle Lope de Aguirre, che si era proclamato re del Venezuela

 Tornato in patria nel 1563 fu nominato gentiluomo di corte e nel 1566 prese parte a varie missioni diplomatiche. Nel 1570 sposò Doña Maria de Bazà, che gli portò in dote otto milioni di ‘maravedis’, che gli permisero di condurre una vita agiata e senza preoccupazioni materiali, sebbene nella sua opera si lamenti per l’avversa fortuna.

Il suo unico poema stimolò gli imitatori ed  ebbe i suoi epigoni in Pedro de Oña che scrisse Arauco domado (1569), composto a Lima, un poema dove viene esaltata la figura di Garcia Hurtado de Mendoza. Il poeta usò un nuovo tipo di ottava, che non incontrò il favore dei lettori.

“Fonte principale d’ispirazione – come si legge  nella Storia Universale della letteratura. p.125 -  appare la Farsalia, ma l’autore non dimentica mai il suo Ariosto; cosicché, nonostante il lusinghiero giudizio di Voltaire, pessimo intenditore di poesia,  La Araucana può dirsi un’opera ibrida, fallita nell’insieme e priva di epica potenza.”

 

FILATELIA

CILE  Anno 1961  ( 376 e 205 PA), 1972  (376)

 

 

 

Erdman Nikolaj Robertovic

(Russia)

 

Nato a Mosca nel 1902. Morto nel 1970.

Drammaturgo,  ha esordito con brevi scene satiriche per i teatri di varietà moscoviti. La sua prima commedia importante, Il mandato (1925), fu messa in scena con la regia di V. Mejerchol'd. Il suo secondo lavoro, Il suicida (1928) fu vietato dalla censura e rimase inedito fino al 1975.

Si è dedicato soprattutto alla sceneggiatura. Il suo nome compare in decine di film tra i più popolari nel periodo tra le due guerre e del dopoguerra: Allegri compari (1934), Salve Mosca (1946), Gente coraggiosa, Al proscenio (1956).   (da Enc. Le Garzantine)

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1998, 2001, 2003  URSS   Anno 1962,  1991  Buste e cartoline postali.

 

 

 

Erenburg  Il'ja Grigorevic

(Russia)

 

Nato a Kijev nel 1891.   Morto a Mosca nel 1967.

Ebreo di nascita, per sfuggire ad un processo a causa di attività rivoluzionaria, si recò a Parigi. 

 Nel 1927 si schierò contro i bolscevichi e optò per il partito dei bianchi.

Nel 1924 ritornò in Russia dove ebbe inizio la sua vita culturale e letteraria.  La maggior parte dei suoi scritti è di carattere propagandistico.

Fu autore di romanzi tra cui Le straordinarie avventure di Julio Jurenito (1922), Il profittatore (1925), L'estate del 1925 (1926), Nel vicolo Protocnyj (1927).  Alcuni romanzi sono del genere  detective story, altri d'appendice o réportage. Con il romanzo Il secondo giorno (1933) inneggiante al primo piano quinquennale, conquistò il successo e un vasto consenso nelle sfere governative.

Nel volume Il disgelo (1954) descrisse la fine del regime stalinista. Il titolo divenne emblematico del periodo di speranze e riforme che seguì la morte di Stalin.

L’ultima opera, le memorie intitolate Uomini, anni, vita, furono pubblicate a puntate nel 1961-1964 sulla rivista «Novyi Mir», e che ebbero il merito di rompere il silenzio su personaggi e avvenimenti dimenticati od occultati, della vita culturale sovietica durante il periodo staliniano.

 

FILATELIA

CECOSLOVACCHIA  Anno 1950  (cartolina postale)

 

 

Erhardt Heinz

(Germania)

 

Nato a Riga il 20 febbraio 1909. Morto ad Amburgo il 5 giugno 1979.

Fu  un comico, musicista, cantante, attore e poeta.

Visse gran parte della sua infanzia presso i nonni a Riga, dove il nonno, Paolo Nelder, possedeva una casa di musica. Fu il nonno ad insegnargli a suonare il pianoforte, creando nel nipote il desiderio di diventare un pianista professionista, professione che, invece,  non piaceva ai nonni i quali,   volevano che lavorasse nella loro casa musicale. 

Nel 1935, Erhardt sposò. Nacquero  quattro figli, uno dei quali, Gero Erhardt, divenne regista e direttore fotografico.

Nella Seconda Guerra mondiale militò nella marina tedesca come pianista in una orchestra militare.

Al termine del conflitto, si trasferì a Amburgo-Wellingsbuttel  e dal 1948 lavorò presso la trasmittente radiofonica NWDR come moderatore radiofonico, acquistando una certa notorietà per le sue innumerevoli poesie.

Si esibì pure in teatro come attore e mimo. Prese parte  come attore-caratterista a film svolgendo ruoli comici, legati a personaggi gentili ma strani connessi al periodo della Wirtschaftwunder o “miracolo economico”.

Nel 1971 fu colpito da un ictus che lo lasciò incapace di parlare e di scrivere e che pose fine alla sua lunga  carriera di scrittore-attore.

Nel 1979 ricevette il Premio Bundesverdienstkreuz quattro giorni prima della sua morte.

 

FILATELIA

GERMANIA  Anno 2008  (2546)

 

 

ERIKEEV AKHMED FAZYLOVICH 

(Russia)

 

Nato 3 dicembre 1902, nel villaggio di Ul'kundy, nell'attuale Duvan Raion, Bashkir ASSR. Morto 15 settembre 1967, a Mosca. Poeta tartaro, fu membro del PCUS dal 1924.

Erikeev si laureò presso l'Istituto di giornalismo a Mosca nel 1930. La sua poesia lirica e le sue canzoni ebbero per la prima volta l’onore della stampa nel 1921.

 I temi della poesia di Erikeev sono molteplici, le sue canzoni più popolari sono dedicate alla madre patria, alla sua nativa repubblica e alla gioventù sovietica. Ha scritto libri per bambini e tradotto poeti russi nella lingua tartara.

Deputato alla  seconda e terza convocazione del Soviet Supremo dell'URSS, Erikeev si  aggiudicò tre ordini e numerose medaglie.

Opere in traduzione russa: Stikhi i pesni . Mosca, 1956. Stikhotvoreniia . Mosca, 1962. Svet ochei materinskikh . Mosca, 1969.

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 2002  (Annullo speciale e Busta postale).

 

 

 

ERISTAVI GIORGI

(Georgia)

 

Nato nel 1813 a Odzisi (vicino Dusheti). Morto il 9 settembre 1864.

Drammaturgo, poeta, giornalista fu il fondatore del moderno teatro georgiano.

Il principe Giorgi Eristavi discendeva da una importante famiglia nobile, che aveva un tempo servito come Eristavi ("duchi") di Aragvi per i re della Georgia. Ha ricevuto la sua prima educazione a Tbilisi e Mosca. Al ritorno in Georgia, fu coinvolto con una società segreta che tentò un colpo di stato contro il governo  imperiale russo.

Pubblicò la prima poesia nel 1832:  Racconto osseto, rivisto in seguito  e ripubblicato come Zare e Qanimat (1853), una storia di sfortunati amanti sullo sfondo della lotta di georgiani e osseti contro gli eserciti persiani di Shah Abbas I nel 17 ° secolo.

Dopo il crollo del complotto anti-russo nel 1832, Eristavi trascorse un anno in carcere e quattro anni come soldato di fanteria in esilio a Wilno (ora Vilnius, Lituania), dove imparò il polacco e passò sotto l'influenza di Adam Mickiewicz e del Romanticismo. Nel 1842, fu in grado di tornare definitivamente in Georgia, dove si sposò e aderì al servizio civile russo, diventando ben presto assistente del viceré del caucasico Mikhail Vorontsov. Con il patrocinio di questo viceré liberale, Eristavi si occupò del teatro georgiano a Tiblisi, rimasto inattivo dal 1795.

Il teatro cominciò a funzionare dal il 1 ° gennaio 1851 e fu poi in grado di continuare l’attività dopo la costruzione di un nuovo teatro nella piazza centrale della città.  Ha quasi da solo creato e diretto una troupe e ha scritto prima commedie - originali e tradotte - in cui egli stesso ebbe parti di primo piano. Ha anche creato e curato i 24 numeri della rivista letteraria “Tsiskari”  e, sotto lo pseudonimo di Glukharich (in russo significa "figlio di sordi, o gallo cedrone "), ha scritto le prime recensioni letterarie. A dispetto del suo i fedele servizio, Eristavi non molto benvoluto dall'amministrazione russa e dal governo imperiale, che stava cercando di soffocare l'aristocrazia georgiana, fu spesso bersaglio di  censure e di  satira contro le sue migliori opere come La causa (1840), e La famiglia (1849) in cui attacca con coraggio un nobile degenerato georgiano, che ha perso tutti i suoi ideali e,  pieno di invidia e rabbia, sfrutta i suoi servi, un burocrate russo corrotto e un armeno usuraio che sfruttano i signori feudali, e tratta la più recente generazione istruita dei liberal-idealisti con condiscendente simpatia. Queste commedie hanno avuto il sostegno popolare e sono stati tollerate da Vorontsov. Tuttavia, dopo la partenza di Vorontsov dalla Georgia nel 1854, Eristavi fu costretto a dimettersi. Si ritirò nel villaggio di Khidistavi vicino a Gori . Il suo pupillo e successore, Ivan Kereselidze , fu  in grado di mantenere l'impresa per soli due anni e, nel 1856, il teatro venne chiuso.

Oltre a commedie, testi e giornalismo, Eristavi ha anche scritto un resoconto del suo viaggio  a Londra nel 1862 per studiare nuove tecniche teatrali.

Morì a Gori nel 1864 e fu sepolto presso la chiesa Ikorta .

 

FILATELIA

URSS  Anno 1963 (2710)

 

 

 

Eroshenko Vasily Yakovlevich

(Russia)

 

Nato nel 1889.  Morto nel 1952.

Non vedente e poeta esperantista. Ha vissuto in Giappone e in Cina.  Eroshenko è autore di tredici favole e  un dramma.

 

FILATELIA

UKRAINA  Anno 2003,  URSS Anno 1989  (cartoline postali)

 

 

errera Flavio

(Guatemala)

  

Nato a Città del Guatemala il 18 febbraio 1895. Morì il 31 gennaio 1968.

Scrittore e poeta guatemalteco. Ha studiato al Colegio de Infantes (Istituto Centrale per Ragazzi).

A 13 anni iniziò a scrivere articoli per la rivista “John Chapin”. Nel 1918 si laureò i Giurisprudenza presso l'Università, discutendo una tesi che fu premiata col Premio Galvez.

Si trasferì in Europa dove studiò presso l'Università di Roma, e l'Universidad Central de Madrid.

Durante il governo di Juan José Arévalo, è stato Ambasciatore del Guatemala in Brasile e Argentina

Era un professore di letteratura presso la Facoltà di Giurisprudenza e Filosofia dell'Università di San Carlos, dove ricevette gli onori di Professore Emeritisumum, e anche il decreto del governo del Guatemala Quetzal.

Il suoi romanzi, Caos, El Tigre e La tempestad, conosciuti collettivamente come La Trilogia dei Tropici, si leggono tuttora nelle scuole pubbliche e private in Guatemala.

Nel genere poesia coltivò  principalmente l’haikai.

Quando morì donò allo Stato la sua casa,  che oggi ospita il Centro per l'Agricoltura Tropicale, e tutti i diritti d'autore del suo lavoro all’Università di San Carlos de Guatemala.

Opere: Poniente de sirenas , Siete pájaros del iris , Hembra, Veinte fábulas en flux (1946), El ala de la montaña (1921), Sinfonía del trópico (1923), Trópico -Hai-Kais- (1931), Bulbuxyá Hai-Kais (1933), Sagitario. Poemas. Hai-Kais - Hais-Buns (1934), Cosmos indio - Hai-Kais y Tankas (1938),  Palo verde - Hai-Kais- (1946), Oros de otoño (1962), Solera (1964), Patio y nube (1964), Cenizas (1923), 7 Mujeres y un Niño (1961) , La lente opaca (1921), El hilo del sol (1921), El milagro hispanoamericano (1934).

 

FILATELIA

GUATEMALA  Anno 1989  (P.A.832)

 

 

Ersoy Mehmet Akif

(Turchia)

 

Nato a Istanbul, il 20 dicembre 1873 e ivi morto  il 17 dicembre 1936.

Era poeta, filosofo, veterinario, docente,  predicatore, interprete del Corano, membro del parlamento. A lui si deve l’inno nazionale della Repubblica di Turchia.     

Discendente da padre albanese e madre uzbeka,era considerato una delle menti più acute  del suo tempo, noto anche per la sua versatilità nelle lingue, per il suo patriottismo e per il suo sostegno alla guerra di indipendenza turca.

Studiò presso la scuola Merkez Fatih Rüştiyesi, ma non completò gli studi perchè un incendio distrusse la sua casa e la famiglia dovette trasferirsi. Dovendo lavorare per sostenere la famiglia Ersoy si iscrisse ad una scuola di veterinaria presso la quale si laureò nel 1893.

Nello stesso anno, Mehmet Akif Ersoy prestò il servizio civile e venne inviato in Anatolia dove condusse una ricerca sulle malattie contagiose in varie località.. Nel corso di tali incarichi, in linea con la sua inclinazione religiosa, predicò nelle moschee, e cercò di educare il popolo a prendere coscienza della sua dignità e del diritto alla libertà. In seguito rassegnò le dimissioni dal suo incarico  governativo per dedicarsi alla scrittura di poesie e articoli.

Col. tramonto dell'impero ottomano, offrì il suo contributo alla lotta per la dichiarazione della Repubblica turca, guadagnandosi un posto significativo nella storia del paese, come  compositore di testi patriottici e per aver scritto l’inno nazionale turco.

Il 19 novembre 1920, durante un discorso pronunciato in una moschea a Kastamonu condannò  il trattato di Sèvres e invitò la gente ad usare la loro fede e le armi per combattere contro i colonialisti occidentali. Mehmet Akif Ersoy fu una figura importante nella storia nazionale della Turchia moderna e lasciò una traccia immortale. Durante il periodo repubblicano, insegnò storia e letteratura in varie università.

Insegnò anche la lingua turca al Cairo e nel Libano dove contrasse la malaria. Tornò  in Turchia poco prima della sua morte, avvenuta nel 1936.

Fu sepolto nel cimitero dei Martiri a Istanbul e fuMehmet Akif Ersoy. la prima persona nella storia della Repubblica di Turchia per la quale venne eseguito l'inno nazionale alla sua cerimonia funebre.

Scrisse un volume di poesie  cui si affiancano le opere Süleymaniye Kürsüsünde (1912), Hakkın Sesleri (Voci di Dio, 1913), Fatih Kürsüsünde (, 1914), Hatıralar (Ricordi, 1917), Asim (1924) , Gölgeler (Shadow, 1933), Kastamonu Nasrullah Kürsüsü'nde (1921), Kur'an'dan Ayet ve Hadisler (1944).

Le sue opere sono state raccolte in diversi volumi.

 

FILATELIA

TURCHIA Anno 1956 (1314/6),  1986  (2521)

  

 

 

Eschenbach Wolfram Von

(Germania)

 

Nato a Eschenbach, Franconia, nel 1170 c. Morto nel 1222. 

Soggiornò a lungo alla corte del langravio Hermann di Turingia, dove incontrò forse Walther von der Vogelweide. Le sue liriche sono scritte in altotedesco medio, sono prevalentemente d'argomento amoroso secondo la tradizione del minnesang. Vi sono spunti di forte concentrazione poetica. Suggestive in particolar modo le "albe", con la rappresentazione del distacco degli innamorati al termine della notte felice. Esse si distinguono, all'interno della tradizione, per la loro visione morale e per l'esaltazione della "fedeltà".

Wolfram è soprattutto l'autore di uno dei poemi più ampi e profondi del panorama europeo del tempo. Il Parzival (c.1200-1210), formato da circa 25 mila versi. Rielabora l'incompiuto Perceval di Chrétien de Troyes, si rifà alle leggende del ciclo bretone del Graal.   (vedi nella prima parte dei Narratori, poeti e drammaturghi la voce : Chretiens de Troyes)

 

FILATELIA

AUSTRIA  Anno 1969 (1127), 1986 (1678), GERMANIA  1933  (477/8),  GERMANIA Occ.  Anno 1970 (476),  LIECHTENSTEIN Anno 1970 (478 A,B,C,D), NICARAGUA  Anno 1975 (994), NORVEGIA Anno 1995 (1141), Ras al Khaima  Anno 1969 (48).

 

 

ESCHILO

(Grecia)

 

Nacque ad Eleusi, nell’Attica, nel 524 e morì a Gela, in Sicilia, nel 456.

Visse in un periodo eroico della storia greca, quando Atene era minacciata dai Persiani. Combattè valorosamente a Maratona, a Salamina, a Platea e fu per lui un vanto tanto che sull’epitafio della sua tomba volle essere ricordato come soldato e non come poeta tragico.

Più volte fu in Sicilia presso Gerone di Siracusa, dove incontrò Simonide e Pindaro. Si disse che negli ultimi anni della sua vita volle spontaneamente abbandonare Atene perché lui, aristocratico e conservatore, non poteva trovarsi d’accordo con le tendenze democratiche che stavano prevalendo. Alcuni sostengono invece che dovette lasciare la città con un’accusa di empietà per aver svelato i misteri di Eleusi.

La leggenda racconta che scrivesse le sue tragedie in stato di ebrezza.

Un’altra leggenda narra che morì a Gela, colpito al capo da un’aquila che, volendo rompere il guscio di una tartaruga, la lasciò cadere sulla sua testa calva, avendola scambiata per una roccia.

Di lui rimangono sette tragedie: Le Supplici, le figlie di Danao che non volendo sposare i propri cugini fuggirono nell’Argolide; I Persiani in cui Atosse, madre di Serse evoca l’ombra del marito Dario e poi apprende la notizia della sconfitta di Salamina; I sette di Tebe, affronta il tema della  lotta fratricida fra Eteocle e Polinice per la conquista di Tebe; Il Prometeo incatenato, in cui rappresenta la punizione del titano, inchiodato ad una rupe del Caucaso per aver sottratto il fuoco agli dei per donarlo agli uomini; L’Orestiade, una trilogia che comprende  tre tragedie: Agamennone,  e la sua uccisione da parte della moglie Clitennestra; Le Coefore, sull’uccisione di Egisto e di Clitennestra da parte del figlio di Agamennone che vuole vendicare la morte del padre; Le Eumenidi,  in cui Oreste, perseguitato dalle Erinni trova rifugio presso l’oracolo di Delfi, poi nell’Areopago di Atene dove è assolto dall’accusa di matricidio per intervento della dea Atena.

I personaggi di Eschilo, per quanto ideali ed eroici, non sono analizzati dal punto di vista psicologico e appaiono statici, statuari, immobili. Lo stile delle tragedie è pomposo, solenne, immaginifico.

 

FILATELIA

FRANCIA  Anno  1961  (1302),  SAINT VINCENT  Anno 1993

 

 

 

ESENIN SERGUEJ ALEKSANDROVIC

(Russia)

 

Nato il 3 ottobre del 1895 a Kostantyinovo (oggi Esentino). Muore il 27 dicembre del 1925 a Pietroburgo.

Figlio unico di genitori contadini, è l'esponente più importante della cosiddetta scuola dei "poeti contadini". Nei suoi versi traspare il mondo rurale della Russia di inizio Novecento: le sue parole esaltano le bellezze della campagna, l'amore verso il regno animale, ma anche gli eccessi della sua vita.

Cresciuto con i nonni, inizia a scrivere poesie già all'età di nove anni. Nel 1912 si trasferisce a Mosca dove si guadagna da vivere lavorando come correttore di bozze presso una casa editrice.

A San Pietroburgo diviene noto nei circoli di letteratura. È grazie a Alexander Blok che viene promossa la sua carriera di poeta.

Nel 1915 pubblica Radunica, il suo primo libro di poesie, subito seguito da Rito per il morto (1916). In breve diviene uno dei poeti più popolari del periodo.

Dotato di una personalità romantica Esenin s'innamora di frequente, tanto che arriverà a sposarsi per ben cinque volte.

Si sposa per la prima volta nel 1913 con Anna Izrjadnova, collega di lavoro presso la casa editrice, dalla quale ha il figlio Yuri.

Nel periodo 1916-1917 è arruolato, ma poco dopo la rivoluzione d'ottobre del 1917, la Russia esce dalla prima guerra mondiale. Credendo che la rivoluzione avrebbe comportato una vita migliore, Esenin la sostiene, ma ben presto si disillude arrivando persino a criticare il governo bolscevico.

 Nell'agosto 1917 sposa l'attrice Zinaida Raikh. Da lei ha una figlia, Tatjana, ed un figlio, Konstantin.
Nel settembre del 1918 fonda una propria casa editrice chiamata "Compagnia lavorativa moscovita degli artisti della parola".

Conosce poi Isadora Duncan, già allora famosa ballerina; l'incontro sarà determinante per le sue ispirazioni poetiche. La sua relazione con lei (di 17 anni più anziana)  fu per entrambi una mossa pubblicitaria. Si sposano nel 1922 ma si separano.

L'anno successivo  torna a Mosca e sposa l'attrice Augusta Miklaševskaja.

Negli ultimi due anni della sua vita Sergej Esenin vive tra gli eccessi, spesso ubriaco; ma questo periodo di disperazione personale è anche il periodo in cui crea alcune delle sue poesie più belle e note.

Nella primavera del 1925 sposa la sua quinta moglie, Sofia Andreevna Tolstaja, nipote di Lev Tolstoj. La donna cerca di aiutarlo, ma Esenin non riesce ad evitare un esaurimento nervoso: entra in un ospedale psichiatrico dove resta per un mese. E’ dimesso per il Natale: due giorni dopo si taglia un polso e scrive con il suo stesso sangue la sua ultima poesia, che rappresenta il suo addio al mondo.

Persona violenta e aggressiva capace allo stesso tempo di grande sensibilità, Sergej Esenin muore suicida il giorno dopo, il 27 dicembre 1925, all'età di 30 anni: mentre si trovava nella stanza di un albergo a San Pietroburgo, se ne va impiccandosi alle tubazioni dell'impianto di riscaldamento. Esiste ancora oggi il mistero per il quale alcuni pensano che il suicidio sia stato una montatura: Esenin sarebbe stato in realtà ucciso da agenti del GPU.

Opere principali: : ll rosso dell'alba, 1910,  Le acque alte hanno lambito,1910, La betulla, 1913 - Autunno, 1914 - La puttana, 1915 - Guarderò nel campo, 1917 - Ho lasciato la casa natia, 1918 - Teppista, 1919 - Confessioni di un teppista, 1920 - Sono l'ultimo poeta del paese, 1920  - Preghiera per i primi quaranta giorni della morte, 1920 - Non ho pietà, non grido, non piango, 1921 - Pugachev, 1921 - Solo una gioia ho lasciato, 1923 - Una lettera alla madre, 1924 - Taverna Mosca, 1924 - Confessioni di un teppista, 1924 - Luce di luna desolata e pallida, 1925 - L'Uomo Nero, 1925 - Al cane Kačalov, 1925.  

 

FILATELIA

RUSSIA  Anno 1958   (2113),  1975   (4186)

 

 

 

ESIODO

(Grecia)

 

Nato ad Asera nel VII secolo a.C.. Morì a Naupatto.

Il padre aveva vissuto a lungo in Asia Minore, esercitando il commercio marittimo ma senza fortuna.  Poi si era stabilito in Beozia.

Giovinetto, Esiodo  pascolò il gregge sul monte sacro alle Muse, come racconta nella sua opera Teogonia, e queste gli insegnarono il bel canto.

Ebbe un fratello, Perse, tipo scioperato e scialacquone che, alla morte del padre cercò di  impossessarsi di tutta l’eredità, corrompendo anche i giudici. Da questo episodio Esiodo ricavò una serie di esortazioni morali che costituiscono la sostanza dei suoi scritti le Opere e I giorni.

Secondo la leggenda Esiodo morì a Naupatto di morte violenta.

 

FILATELIA

SAINT VINCENT  Anno 1993  (Mic.  2343)

 

 

 

ESOPO

(Grecia) 

 

Una citazione tratta dalla Vita di Esopo, così ce lo presenta: “Esopo era  il più brutto dei suoi contemporanei: aveva la testa a punta, il naso schiacciato, il collo cortissimo, le labbra sporgenti, e la pelle scura: da qui il suo nome che significa ‘negro’. Panciuto, storto, curvo, sorpassava in bruttezza il Tersite di Omero, ma,  cosa ancor peggiore, era lento ad esprimersi e la sua parola era confusa e inarticolata”.

Dopo Omero, è il più antico scrittore greco di cui si abbiano notizie, purtroppo così vaghe e frammentarie che le vicende della sua vita si presentano contraddittorie al punto  che persino i greci lo considerarono un personaggio semileggendario.

Le notizie più dettagliate su di lui si ricavano da una Vita di Esopo scritta nel XIV secolo dal monaco Massimo Planude, che le raccolse e le ricavò da vari testi del passato, risalendo a Erodoto e a Plutarco i quali nelle loro opere parlano di Esopo, ritenendolo uno schiavo frigio, vissuto nel VI secolo a.C.

Incerto  è, comunque,  il suo luogo di nascita. Lo si vuole genericamente nato in Asia Minore: chi lo vuole nativo della Tracia, della Beozia, della Frigia, di Samo, di Sardi o, infine, nato in una città dell’Egitto.  Del suo aspetto si sa poco La più nota delle raffigurazioni pervenuta sino ai nostri tempi è un artistico e realistico busto che si trova a Roma, nella Villa Albani. Nell’immaginario popolaresco viene descritto come una specie di gnomo brutto, gobbo, balbuziente,  furbo e uomo di buon senso (che richiama subito alla memoria il Bertoldo del Croce). Erodoto dice che era uno schiavo, forse di proprietà di un certo Iadmone. La Fontaine nel suo primo libro di favole narra diffusamente la vita di Esopo attingendo dall’opera del monaco Planude e segue la leggenda che lo vuole schiavo del filosofo Xanto.

Su Esopo esiste una biografia, il Romanzo di Esopo,  scritta probabilmente nel IV secolo d.C.  Dei primi anni della sua vita nulla si sa.  Sembra sia nato verso la cinquantasettesima Olimpiade (duecento anni prima della fondazione di Roma). Il suo primo padrone lo manda a lavorare nei campi. Balbuziente, dopo essere stato cortese con due sacerdoti di Diana i quali pregarono Giove di ricompensarlo, ha la fortuna di parlare normalmente e in più la facoltà della saggezza. Accusato da un servo presso il padrone al quale riferì che Esopo, acquistato l’uso della favella normale, se ne serviva per bestemmiare e per dire  male di lui, viene assegnato affinché ne facesse quello che voleva a Zenas. Costui lo vende ad un filosofo presso il quale Esopo rimane a lungo. Al nuovo padrone lo schiavo, sfruttando il suo spirito ingegnoso e sottile, rende alcuni favori ed è da questi ricompensato con l’affrancamento.

Esopo comincia così a peregrinare attraverso l’Egitto, la Babilonia  e la Lidia. Frequenta ed è  bene accolto per la sua saggezza dal re Nectanebo; è ospite presso la corte del re Creso e di altre persone potenti  che volevano godere delle sue conoscenze, ascoltare le sue favole e e i suoi motti di spirito a volte sarcastici e mordaci.

Dalla biografia si possono ricavare dati approssimativi circa il periodo della sua vita. Essendo il suo nome collegato a Creso, ai Sette Sapienti e a Solone, lo si può collocare fra il VII e VI secolo a.C.. e sembra sia morto durante la  54° Olimpiade (564-561 a.C.).

La sua morte avviene a Delfi. Si racconta che Esopo aveva  con le sue favole disprezzato gli abitanti della città, accusandoli di vivere oziosamente e di sfruttare gli stranieri che venivano per consultare l’oracolo pitico. In una di esse paragona gli abitanti di Delfo a dei bastoni che galleggiano, dicendo che da lontano sembrano qualcosa di importante, ma da vicino non son altro che legno. Il paragone gli costa caro. Accusato di furto sacrilego, la sottrazione dal tempio di un vaso sacro ad Apollo che qualcuno gli aveva messo nella bisaccia, e il ritrovamento dello stesso vaso nella sua bisaccia, gli valgono la condanna a morte: doveva essere gettato dalla rupe Iampea. Nega il furto, inutilmente. E come testamento morale lascia la favola La rana in cui dice chiaramente che qualcuno avrebbe punito la loro malvagità.  Gli abitanti di Delfo non se ne curarono e la sentenza viene eseguita. Sempre secondo questa leggenda, il dio Apollo ne vendica la morte, facendo scoppiare in città una epidemia e altri disastri che sarebbero cessati solo dopo sacrifici fatti agli dei per riabilitare il nome di Esopo. Cosa che avvenne  e  che servì a diffondere maggiormente la fama del favolista.

Quante favole abbia scritto non si sa: non certo le oltre cinquecento che gli vennero attribuite. Un considerevole numero di esse è presente in un’opera dello scrittore, filosofo e bibliotecario Demetrio Falereo, oratore e filologo, vissuto in Atene, il quale raccolse nel IV secolo a.C. circa quattrocento favole. È naturale che il numero sia cresciuto col passare degli anni in quanto al nucleo originale si andarono via via  aggiungendo tutti i racconti che potevano avere una analogia formale e sostanziale con  le favole già presenti e che potevano servire come materia di esercizio nelle scuola.

La struttura con cui le favole si presentano è semplice. Si tratta di un breve componimento senza fronzoli superflui in cui i protagonisti, per lo più animali, incarnano una qualità, positiva o negativa, attinente all’uomo. Il racconto si conclude invariabilmente con una massima morale il cui scopo è l’insegnamento.

I favolisti che seguirono attinsero a piene mani dall’opera di Esopo, da Babrio a Fedro, dagli autori medievali a quelli del Cinquecento fra cui Agnolo Firenzuola, autore nel 1540 di La prima veste dei discorsi degli animali  a La Fontaine.  Ai tempi nostri si ricorda la raccolta di favole in romanesco, scritte da Trilussa, attento e pungente commentatore del vivere sociale..

 FIABE L’avaro e l’oro  Un avaro convertì tutte le sue sostanze in un’unica verga d’oro che seppellì in un posto segreto. Ogni giorno andava a visitare la ‘tomba’ per assicurarsi che nessuno l’avesse scoperta. Un operaio vedendolo andare ogni giorno nello stesso posto, si insospettì. Lo segui e nottetempo rubò la verga. L’avaro, vedendo un buco vuoto, cominciò a disperarsi ma un passante, appreso il fatto, gli disse, : “A te quell’oro non è mai servito quando lo avevi e, quindi, era come se tu non lo possedessi. Sotterra nella buca un sasso e faì conto che sia la tua verga. Ti farà lo stesso servizio.”

La cicala e la formica  Una cicala cantò per tutta l’estate, disprezzando la piccola formica che faticosamente portava nella sua tana le provviste  per l’inverno.  Quando giunse l’inverno e tutto il terreno fu ricoperto dalla neve, la cicala tremante e affamata andò a bussare alla porta della formica, chiedendole un po’ di cibo.  “Amica mia “ rispose quella. “ “Io ho faticato per tutta l’estate, mentre tu ti sei divertita a cantare. Ebbene, ora balla!”. E le chiuse l’uscio in faccia.

Il cieco e il paralitico

Il cieco e il topolino

L’eremita e l’orso   

I gatti litigiosi  

Giove e Mercurio  Creato l’uomo e la donna, Giove disse a Mercurio di accompagnarli sulla terra e di spiegar loro come procacciarsi di che vivere lavorando il suolo. Ma Gea (dea della Terra) non era di questo avviso. Dietro le minacce di Mercurio, dovette cedere e ubbidì all’ordine di Giove, ma disse: “Lavorino pure la terra, ma me la pagheranno con sospiri e lacrime.”

Il leone e il topo   Un leone aveva catturato un topo che lo aveva svegliato dal sonno. Era indeciso se mangiarlo o risparmiarlo. Alla fine, di fronte a quel misero boccone, lo lasciò libero. “Non te ne pentirai!” lo ringraziò il topo. Qualche tempo dopo il leone rimase catturato da una rete tesa dai cacciatori. Pur dimenandosi e usando le unghie non riuscì a liberarsi. Il topo accorse in suo aiuto e, rodendo le corde, gli restituì la libertà.

Il leone e la gazzella

Il mugnaio, il figlio e l’asino  Un mugnaio, legate le gambe di un asinello che voleva vendere, se l’era messo in spalla e in compagnia del figlio andava al mercato. La gente che lo vide disse “Ma chi è la bestia? Quella che sta sotto o sopra?” Allora il mugnaio slegò le gambe all’asino e gli mise in groppa il figlio. E la gente:”Ma guarda tu! Il padre vecchio va a piedi e il figlio se ne sta comodamente sull’asino.”  Allora il mugnaio salì sull’asino e lasciò il figlio a piedi. “Poverino – diceva la gente – lui a cavallo e il figlio arranca a piedi!”  Il mugnaio scese e col figlio si misero dietro l’asino. Ma le critiche continuarono. Nessuno era contento. Il mugnaio concluse: “Da questo momento dite quel che volete, ma io farò di testa mia!”

Prometeo e gli uomini  Obbedendo a un ordine di Giove, Prometeo plasmò gli uomini e gli animali. Vedendo, però, che gli animali erano più numerosi, disse a Prometeo di trasformarne una buona parte in uomini. Prometeo eseguì l’ordine.  Ecco perché molti uomini hanno un corpo da uomo ma un’anima da bestia.

L’orso e il viaggiatori    Due viaggiatori si imbatterono in un orso. Il più svelto dei due salì su un albero, l’altro si gettò a terra e si finse morto. Sapeva che gli orsi non si cibano di cadaveri. L’orso, infatti, gli si avvicinò, gli annusò la testa poi se ne andò. Quando l’altro viaggiatore scese  dall’albero, gli chiese: “Che cosa ti ha sussurrato l’orso nell’orecchio?”  “Di non viaggiare mai con un compagno che nel pericolo ti abbandona e fugge.”

I topi, il gatto e il campanello  Un gruppo di topi, braccati da un grosso gatto che li attaccava sempre di sorpresa, decisero di difendersi appendendogli un campanellino al collo, così lo avrebbero sentito in tempo per poter fuggire. “Buona idea! – disse uno di loro. – Ma chi andrà ad appendergli la campanella al collo?”

Il topo di campagna e il topo di città  Un topo di città aveva invitato un topo di campagna ad un pranzo nel suo appartamento. Davanti alla tavola imbandita i due cenavano allegramente, quando un rumore strano li spaventò. Il topo di città fuggì, seguito dall’amico. Prima di accomiatarsi, il topo di campagna disse: “Domani venite  da me. Non ci saranno tavole imbandite o tappeti d’Oriente, ma almeno non ci sarà nulla che ci spaventerà.”

I tre porcellini e il lupo   La favola ha origini letterarie antiche. La narrò Esopo, la ritroviamo nel medioevo e figura nei Nursery Tales (1868) di H.Callaway. Le versioni sono molte, ma riconducibili ad unico tema. Ci sono tre porcellini, un lupo e tre casette. Quando tenta di entrare nella prima, fallisce. Così nella seconda. Quando poi tenta di entrare nella terza attraverso il camino, finisce in un pentolone di acqua bollente.  In certe versioni solo un porcellino si salva; in altre si salvano tutti e tre.

La volpe e il corvo   Un corvo, trovato un bel pezzo di formaggio, non si decideva a mangiarlo  e lo teneva stretto nel becco. Una volpe, passando sotto l’albero lo vide e cominciò a blandirlo, ad adularlo e a esaltarne la bellezza. Alla fine gli chiese se effettivamente la sua voce fosse così melodiosa come dicevano gli altri uccelli. Il corvo vanitoso volle fargliela ascoltare e aprì il becco. Il formaggio cadde e la volpe, cogliendolo al volo, fuggì.

La volpe e la capra  Una capra dalle lunghe corna se ne andava in compagnia di una volpe. Faceva caldo, avevano sete e decisero di calarsi in un pozzo. Saziata la sete, si apprestarono a uscire, ma l’orlo era molto in alto.  “Appoggiati alla parete- disse la volpe – e tieni ben alte le corna. Salirò su di te e una volta uscita, ti aiuterò a venir fuori. “ La capra ubbidì, ma la volpe , una volta uscita, disse. “Ho da farei. Se tu avessi tanta intelligenza quanto è lunga la tua barba, non saresti scesa in un pozzo. Arrangiati!”. E si allontanò.

La volpe e la cicogna   (vedi La Fontaine)

La volpe e il leone  Una volpe non aveva mai visto leoni e un giorno, incontrandone uno, ne ebbe un tale spavento che quasi morì. La seconda volta ebbe meno paura, anche se si allontanò velocemente. La terza volta trovò il coraggio di avvicinarlo e di conversare con lui. Morale: l’abitudine rende tollerabili anche le cose spaventose.

L’asino nella pelle di leone  Un asino aveva indosssato una pelle di leone e tutti, credendolo tale, ne avevano timore. Ma bastò che un orecchio d’asino spuntasse fuori dalla pelle per svergognarlo. Fu punito a a suon di randellate.   

La lepre e la tartaruga   Una tartaruga sfidò una lepre in una gara di corsa. Avrebbe vinto chi avesse per primo raggiunto la vetta di un colle.   La lepre, confidando nella sua velocità, se la prese comoda. Si fermò a mangiare, a conversare con le amiche e si fece un bel pisolino, mentre la tartaruga arrancava lentamente. Svegliatasi dal sonno la lepre si accorse che la tartaruga era ormai vicina all’arrivo e partì di corsa. Ma troppo tardi. La tartaruga vinse.    

 

FILATELIA 

ALBANIA 1975 (1637/8),  BURUNDI 1977 (737/40), CIPRO  Anno 2012  (1248/52 -5 valori),  GRECIA 1987 (1621/8), GRECIA ANTICA   Anno 2011 (Mic. 1217/21), MALDIVE 1990 (1293/1300-BF 174/5),  MARSHALL ISOLE 2001 (1392), SAINT VINCENT 1992 (1452+BF 156); 1992 (1931/9+BF 251/2), SAN MARINO 1982 (1088),  SIERRA LEONE 1985 (692),  SOMALIA 2000 (3 valori in foglietto),  SPAGNA 1959 (934),  UNGHERIA 1979 (2701), 1987 (3142/3),  ZAMBIA 1990 (528).

 

 

 

ESPANCA FLORBELA

(Portogallo)

 

Nata a  Vila Viçosa [Évora, Portogallo] l’8 dicembre 1894, morì  a Matosinhos [Oporto] nel 1930.

Nel 1919 frequenta la facoltà di diritto all’università di Lisbona. Poetessa  dalla personalità ricca e complessa. Le sue liriche hanno uno stile limpido e immediato, e riflettono le inquietudini e le passioni della donna del sud portoghese. La sua opera poetica ebbe grande popolarità.

Tra le sue raccolte di liriche ricordiamo la prima opera Libro delle pene (1919), cui seguirono Libro di Sorella Nostalgia (1923), Landa fiorita che uscì postumo nel 1931.

Morì suicida.  Dopo il suo suicidio è stato pubblicato anche un volume di narrativa: Le maschere del destino (1931).

 

FILATELIA

PORTOGALLO Anno 1994  (1981), 2014

 

 

ESPINA  CONCHA

(Spagna)

 

Nata a Santander nel 1877. Morì a Madrid nel 1955.

Si occupò di poesia pubblicando una raccolta I miei fiori (1904), ma solo la narrativa le diede la notorietà con i romanzi  La ragazza di Luzmela (1909), Acqua di neve (1911), La sfinge maragata  (1914), La rosa dei venti (1915),  Altare maggiore (1926), nei quali si trovano spunti lirici, realistici e anche costruzioni da romanzo di appendice. Sullo sfondo del Golfo di Biscaglia ambientò vicende di donne appassionate, cui la vita concesse sempre poco.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1970  (1645)

 

 

 

 

ESPINO  ALFREDO

(San Salvador)

 

Nacque a Ahuachapán nel 1900. Morì a  San Salvador nell’agosto 1928.

Scrisse un unico libro Jícaras tristes, ma è uno tra i libri più letti in Venezuela e l’autore più noto. Espino è il tipico rappresentante del problema storico-culturale del paese. La sua è una poesia delicata, con colori, sapori, profumi, anche se scrive in un momento  e in un ambiente in violenta evoluzione. Il suo stile è semplice, accessibile, senza complicazioni formali.

Scrisse sonetti, il romanzo e versi liberi. La critica però non tenne in gran conto la sua opera, anzi se ne disinteressò, accusandolo di mancanza di onestà e di poco talento.

 

FILATELIA

SAN SALVADOR  Anno 1947  (1349)

 

 

 

 

 

ESPRIU SALVADOR I CASTELLO

(Spagna)

 

Nato a  Santa Coloma de Farners, 10 luglio 1913. Morto a Barcellona, 22 febbraio 1985.

Poeta, drammaturgo e romanziere catalano. Le sue opere sono scritte in lingua catalana. Sebbene i suoi genitori fossero entrambi originari di Arenys de Mar, Salvador Espriu nacque a Santa Coloma de Farners. Il padre, che  esercitava la professione di notaio fu una persona liberale e di mentalità aperta, al contrario della madre, cattolica praticante. Nel 1915 la famiglia si spostò a Barcellona, ma Espriu continuò a passare i periodi di villeggiatura estiva ad Arenys de Mar.

L'epidemia di morbillo del 1922 provocò la morte della sorella María Isabel. Espriu rimase sconvolto da questa perdita familiare e si rifugiò nella lettura della fornita biblioteca paterna.

Sulle orme del padre studiò Diritto presso l'Università Autonoma di Barcellona, dove si laureò nel 1935. In questa epoca conobbe e frequentò il poeta Bartomeu Rosselló-Pòrcel. Nel 1936 iniziò gli studi di letteratura classica ed egittologia, studi che interruppe nel 1936 allo scoppiare della guerra civile spagnola. Finita la guerra, fu proibito l'insegnamento della lingua catalana e fu soppressa l'Università Autonoma di Barcellona. Espriu perse ogni possibilità di dedicarsi alla sua vocazione di docente e, al contempo, dovette riflettere sulla possibilità di abbandonare ogni ambizione letteraria, non potendosi pubblicare opere in lingua catalana. Si dedicò quindi ad un'attività di aiutante presso uno studio notarile e trascorse i suoi anni nella monotonia, facendo la spola fra Barcellona e Arenys de Mar, località quest'ultima che il poeta soleva definire come la sua piccola patria.

Nel 1966 Espriu partecipò ad una riunione clandestina promossa dagli studenti universitari e alla quale presero parte diversi intellettuali catalani. Per questo fu scoperto, multato ed arrestato. Fu uno dei quattro padri fondatori dell'Associazione di scrittori in lingua catalana.

Espriu fu uno scrittore molto prolifico e poliedrico; tuttavia le sue opere si possono raggruppare in quattro grandi categorie: liriche, elegiache, satiriche e didattiche. Insieme a Josep Pla e a Josep Maria de Segarra fu uno dei primi scrittori che, nonostante i divieti, riprese a scrivere in lingua catalana. Le sue principali opere letterarie sono tre: Il cimitero di Sinera (El cementiri de Sinera, dove Sinera sta per Arenys letta al contrario), La prima storia di Esther (Primera història d'Esther) e La pelle del toro (La pell de brau), che probabilmente è anche la sua opera più conosciuta e con la quale Espriu esterna la sua visione delle problematiche storiche, morali e sociali della Spagna dei suoi tempi.

Opere 1916: Israel, primo libro, scritto in lingua spagnola; 1931: El Dr. Rip; 1932: Laia,1934: Aspectes; 1935 Ariadna al laberint grotesc (Ariadna nel labirinto grottesco); Miratge a Citerea (Miraggio a Citerea); 1938 LetiziaFedra, Petites proses blanques; 1943: Historia antigua ; 1946: Cementeri de Sinera (Il cimitero di Sinera); 1948: Primera história d´Esther (Prima storia di Esther); 1949: Les cançons d'Ariadna (Le canzoni di Ariadna) 1951 Mariàngela l'herbolaria (Mari-Angela l'erborista) Tres soreres; 1952 Anys d'aprenetatge - Les hores Mrs Death; 1954: El caminant i el mur (Il viaggiatore e il muro); 1955 Final del laberint- Les hores –Antígona; 1957: Evocació de Rosselló-Pòrcel i altres notes; 1960 La pell de Brau (La pelle del toro); Sota la fredor parada d´aquests ulls; 1963 Obra poética. Antologia dei suoi poemi Llibre de Sinera (Libro di Sinera);  1967: Per al llibre de Salms d´aquests vells cecs (Per il libro dei salmi di questi vecchi ciechi); 1968: Aproximació, tal vegada el-líptica, a l´art de Pla Barbona; 1969: Tarot per a algun titella del teatro d'Alfanja; 1978: Una altra Fedra, si us plau; 1980: D'una vella i encerclada terra alcune opere poetiche saranno comprese in Per a la bona gent; 1981: Les roques i el mar, el blau; 1984: Per a la bona gent

Premi: Nel 1971 ricevette il Premio Montaigne. Candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 1971 e nel 1983. Premio d'onore della Letteratura Catalana (1972). Nel 1980 ricevette la Medalla d'Or de la Generalitat de Catalunya. Nel 1982 ricevette la Medaglia d'oro dalla città di Barcellona. Lauree honoris causa concesse dalle Università di Barcellona e Tolosa.

 

FILATELIA

SPAGNA  Anno 1986    (2469), ANDORRA SPAGNOLA  2013  (387)

 

 

 

 

ESPRONCEDA Y DELGADO  JOSÈ

(Spagna)

 

Nasce il 25 marzo del 1808 a Almendraleio (Badajoz) in una località  chiamata Pajares de la Vega. Muore  il 25 maggio del  1842.

Durante la sua infanzia, che coincide con la guerra napoleonica franco-spagnola, essendo suo padre un militare, deve trasferirsi spesso di città in città. I ricordi delle sofferenze delle miserie e delle glorie effimere della guerra rimangono impresse nella sua mente di ragazzo.

Nel 1829, trasferitasi la famiglia a Madrid, il padre, con l’idea di avviarlo alla carriera militare, ottiene per lui un posto all’Accademia di Artiglieria di Segovia, ma il giovane preferisce frequentare corsi umanistici nel liceo di San Matteo, sotto la direzione di don Alberto Lista che lo spinge verso lo studio delle lettere.

All’età di 15 anni Espronceda fonda un circolo massonico-patriottico chiamato “Los Numantinos” di cui è presidente. Quando il circolo viene  scoperto dalle autorità il giovane è incarcerato e condannato a 5 anni di reclusione. Fu assolto per intercessione del padre. In prigione intanto aveva iniziato il poema epico El Pelayo.

Nel 1826 si reca a Lisbona e successivamente a Gibilterra dove in quegli anni trovava rifugio una gran quantità di liberali spagnoli.

In seguito si trasferisce in Inghilterra, poi in Olanda e successivamente raggiunge Parigi dove, nel 1830 partecipa alla rivoluzione di luglio per abbattere la monarchia assolutista borbone.

In quel periodo  perde di vista una giovane, Teresa Mancha,  figlia di un militare spagnolo, che ritrova quando si reca a Londra. Teresa, nonostante si fosse nel frattempo sposata, decide di fuggire con lui a Parigi.  Con l’amnistia del 1833 i due amanti rientrano a Madrid.  La relazione però si interrompe in quanto la giovane aveva nostalgia del figlio avuto dal marito.  Teresa muore nel 1839 di tubercolosi.

Espronceda entra nell’esercito a far parte delle Guardie del Corpo, ma ne viene espulso per una poesia liberal-patriottica e relegato a Ciéllar, una cittadina della Vecchia Castilla, dove scrive la sua unica novella  Rancho Saldana o il castellano di Ciellar.

Rientra successivamente a Madrid dove fonda e dirige vari periodici di tendenza liberal-democratica. Pubblica due libri di poesie Poesias e Diablo Mundo.  E’ pure nominato attacché all’ambasciata spagnola in Olanda. Al termine del suo mandato rientra in Spagna con la speranza di ottenere l’incarico di deputato per la provincia di Armeria. Ma, a seguito di una malattia alla laringe, muore nel 1842 all’età di 34 anni.

Scrisse poesie liriche:  Canto a Teresa,  A Jarifa en una orgía; El Diablo Mundo; El verdugo; El mendigo; El sol; La Canción del Pirata; El Estudiante de Salamanca.

Fu pure autore di opere drammatiche tra cui Blanca de Borbón, Ni  el tío ni el sobrino, Amor venga sus agravios.


FILATELIA

SPAGNA  Anno 1972  (1726)

 

 

 

ESTAUNIÉ  EDOUARD

(Francia)

 

Nato a Digione  il 4 febbraio del 1862.  Morto a Parigi nel 1942

Di antica e austera famiglia borgognona, dopo i primi studi nella sua città   

natale, frequentò il politecnico a Parigi e studiò Scienze politiche. Fu ingegnere e ispettore generale dei telegrafi.

Legate al suo lavoro sono le opere scientifiche  Le sorgenti dell’energia elettrica (1895) e Trattato pratico delle telecomunicazioni (1903).

La notorietà letteraria gli derivò dal romanzo L’impronta (1895), un’autobiografia sulla sua educazione nella scuola dei gesuiti.  Scrisse radio-drammi in cui i personaggi, dalla vita apparentemente tranquilla, vedono la loro esistenza stravolta. Si ricordano Il relitto (1902), La vita segreta (1908), Le cose vedono (1913), Il richiamo della strada (1921), L’inferno nelle mani di luce (1923), L’ascesa del signor Baslèvre (1920), Il labirinto (1925).

Eletto all’Accademia francese nel 1903, passò gli ultimi decenni della sua vita in silenzio, presto dimenticato (o quasi) nell’avvento delle nuove mode letterarie.

 

FILATELIA 

FRANCIA  Anno 1962  (1349)

 

 

ESTRADA GENARO

(Messico)

 

Nato a Mazatlán, Sinaloa il 2 Giugno 1887. Morto il 29 settembre 1937

Sstatista , accademico e scrittore,  ha vissuto e lavorato come giornalista a Mazatlán, per poi trasferirsi a Città del Messico nel 1912, dove è stato professore presso la Escuela Nacional Preparatoria ed è entrato nella vita culturale e politica della capitale.

Fu coinvolto nel governo dopo la rivoluzione messicana; nel 1920 fu ambasciatore per la Spagna e ministro per il Portogallo e la Turchia . In seguito divenne professore presso l' Università Nazionale Autonoma del Messico, dove ha fondato l' Academia Mexicana de la Historia . Ha pubblicato anche un romanzo, Pero Galin (1926), e quattro libri di satira politica e poesia.

Morì a Città del Messico nel 1937.

 

FILATELIA

MESSICO  Anno  1987

 

 

Euclides da Cunha

(Brasile)

 

Nato nel 1866. Morto nel 1909.

Scrittore, sociologo e ingegnere.

La sua opera più importante è Sertões Os un romanzo storico che ha per argomento la spedizione militare promossa dal governo brasiliano contro il villaggio ribelle di Canudos, conosciuta come la Guerra dei Canudos. Era il libro preferito di Robert Lowell, che lo mise sopra Tolstoj, anche se lo lesse in una traduzione  in inglese piuttosto scadente.  Euclides da Cunha fu nelle sue opere fortemente influenzato dal naturalismo darwiniano.

In Os Sertões è messa in evidenza  l’evoluta società della costa in rapporto all’arretratezza dei territori dell’interno.

 

FILATELIA

Brasile  ANNO 1965   (791)

 

 

EURIPIDE

(Grecia)

 

Nato a Salamina nel 484 o 480 a.C.. Morto in Macedonia nel 406 a.C.

Figlio di Mnesarco del demo Flia e di Clito, si dice sia nato nello stesso giorno della battaglia di Salamina (5 settembre 480 a.C.), ma più probabilmente nacque quattro anni prima.

Appartenne ad una famiglia nobile e benestante e poté quindi godere di una accurata educazione. Entrò in contatto con molti filosofi suoi contemporanei.

Altre notizie lo dicono, invece, figlio di un oste e di una venditrice di ortaggi.

A 25 anni fece rappresentare la sua prima commedia Le Pleiadi e nel 441 ottenne un premio in un concorso.

Si sposò due volte ed ebbe tre figli. Verso il 408 o 407 si ritirò in Macedonia presso la corte del re Archelao.  Secondo la tradizione morì divorato da cagne inferocite.

Euripide compose una novantina fra commedie, tragedie e drammi satireschi. La maggior parte è andata perduta o non restano che brani. Sino a noi sono giunte diciotto opere, di cui una, Reso, certamente non autentica, e il dramma satiresco Il ciclope.

In ordine sono: Alcesti (438), Medea (431), Ippolito (428),  Eraclidi (430-427), Andromaca (426),  Ecuba (424),  Ercole furente (424), Le supplici (422),  Ione (418), Le Troiane (415),  Ifigenia in Tauride (414), Elettra (413), Elena (412),  Le Fenicie (409 o 408),  Oreste (408),  Ifigenia in Aulide e Le baccanti composte in Macedonia e rappresentate postume nel 405.

Rispetto a Eschilo e Sofocle, Euripide presenta delle novità: analisi psicologica dei personaggi, passioni umane, introspezione dell’animo femminile, ricerca dell’effetto, rappresentazione di valori religiosi ed etici. Con lui l’azione si arricchisce di episodi e situazioni complicate, risolte spesso dall’intervento del  deus ex machina.

Dopo la morte godette di una popolarità che non venne mai meno. Per l’attualità dei suoi drammi ispirò tragediografi e commediografi di ogni tempo e paese.

 

FILATELIA

Austria 2009  (2650), BELGIO  Anno 2000  (2957), CIPRO Anno 1946, GAMBIA Anno 2001, GERMANIA  Anno 1976, GRECIA  Anno 1959  (690),  1987  (1648), ITALIA Anno 1957,  SAINT VINCENT Anno 1993, SERBIA 2009 (286)